Guido da Verona
Sciogli la treccia, Maria Maddalena
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Ora, quel giorno, il fuoco stava per morire nel tugurio del mugnaio Soubirous. Era inverno; inverno freddo e squallido, nel borgo esposto alle bufere de' selvaggi Pirenei. Louise Soubirous, la madre di Bernadette, portò sotto il camino la pentola ove usava ogni giorno cuocere il riso della cena. Ma guardò il focolare, e viste mancar le fascine, disse a Maria, la sua figlia minore: - «Esci, Maria; va giù per lungo il fiume, passa il ponte, portami un grembiule ripieno di legna da ardere

Ed anche Bernadette allora si alzò, per scendere con la sua minore al fiume. Però la madre disse: - «Rimani con noi, Bernadette. Non senti come il vento fischia dal Pic du Midi

La udiva sempre tossire; vedeva i suoi larghi occhi divenir sempre più immobili nel viso emaciato. Poi si era nel mezzo del Febbraio; l'11 Febbraio dell'anno 1858.

Ma Bernadette si avvolse le spalle nel suo logoro scialle di lana fulva e silenziosa camminò dietro la sorella. Fuor del borgo s'incontrarono con Jeanne Abadie, la figlia d'un vicino, che andò con loro.

Scesero. Le Gave de Pau traversava con impetuose onde la dura vallata. Si udiva il rumor del fiume cantare fino al cielo, gonfiarsi, perdersi nell'inverno scintillante. La bianca erba si accendeva di arcobaleni sotto il gelo della brina. I sentieri lungo il fiume, di , nei boschi, erano deserti.

Non un rumore d'animali o d'uomini; dappertutto, a perdita d'occhio, lo squallore silenzioso e fertile dell'inverno. Le tre fanciulle camminavano; giunsero al guado; le prime due passarono; Bernadette restò.

Restò presso il fiume, paurosa di mettersi nel guado, e co' suoi grandi occhi d'allucinata guardava la rupe di Massabielle.

Un senso di freddo sgomento l'assalse; non vedeva nemmeno più la sorella, Jeanne Abadie, che si erano allontanate per la boscaglia dell'altra riva.

Ella sola, con i suoi capelli pieni di vento, con le sue spalle intirizzite sotto lo scialle di lana fulva, era in mezzo a quel grande inverno; il fiume pareva l'assalisse con il suo fragore di ciottoli e di spuma; lontano brillava le Pic du Midi.

E Bernadette guardava la rupe di Massabielle. Rossastra, tutta macigno e ruggine, con ciuffi di rovi, essa entrava nel cuore della vallata, costringendo le Gave de Pau a formare un gomito. A piè della rupe, tra le sue forre, quasi dirimpetto al guado, era una vecchia spelonca, una semplice fenditura nel macigno, non profonda, ma obliqua e buia. I caprifogli selvatici l'ostruivano, e gli spini. V'entravan d'inverno le bestie selvatiche; d'estate, qualche volta, i pastori.

E Bernadette guardava i nudi spini, fioriti per il gelo dell'inverno, simili ad un cespuglio di trina. Forse, nell'anima sua di pascolatrice, tra quel fragore immenso della solitudine, ripensava le praterie di Bartrès, quando, in sul finire d'Aprile, tutto si profumava di mughetti, quando, nel dolce Settembre, la foresta diventava un prato di ciclamini.

Ed anche allora quel fiume leggero correva sotto la catapecchia della povera donna di Bartrès; talvolta pareva l'assalisse con il suo fragore di ciottoli e di spuma. Lontano brillava le Pic du Midi.

E mentre guardava, e mentre quella bianca velocità passava, non fuori di lei, ma in lei, dentro il suo cuore di pascolatrice, le pareva d'esser presa nel guado, sollevata nella forza dell'ondata, percossa dai ciottoli, travolta, come i rami neri che scendevano dalle pinete di Bartrès.

Voleva chiamare la sorella, chiamare Jeanne Labadie; ma erano lontane, andate su per il monte a raccogliere fuscelli secchi e sterpi di buona scintilla, per far bollire l'acqua della cena, lassù, nel tugurio del mugnaio Soubirous.

E le pareva ora d'esser lontana da tutti gli uomini, di sentirsi a poco a poco sollevare come da un raggio di sole nell'inverno infinito, e che una voce distante, simile forse a quella del diacono Ader, simile forse alla musica del fiume, andasse cantando per tutta la montagna le parole pronunziate nella basilica dal cantore del Vangelo: - «Bernadette Soubirous è nella grazia del Signore

Cadde a ginocchi sul greto selvaggio; in lei passava uno straordinario soffio di amor divino. Era la benedetta, la iniziata, la prescelta; era la sposa del Sublime Possessore; vedeva in Dio, sentiva nel perfetto Bene, aveva il raggio del miracolo ne' suoi capelli pieni di vento.

E questo raggio, davanti a' suoi ginocchi, formava una macchia di sole; e questo sole, traverso il guado, brillava come una spada miracolosa; e questa folgore assaliva la spelonca de' caprifogli, de' nudi spini, bruciava tutta la rupe di Massabielle, era un fiocco luminoso, un alone biondo, la fiamma terrestre del Divino amore, la presenza di Dio...

 


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