Guido da Verona
Sciogli la treccia, Maria Maddalena
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Erano le madri, le tragiche madri della prole maledetta, che urlavano con una specie di umiltà esasperata, di fede selvaggia; le madri che non perdonan nemmeno a Dio di avere maledetto il loro grembo.

E squassavano i párgoli rachitici, dalla enorme testa calva, con il collo segnato dalla scrófola, con le orrende macchie indelébili del vino e della pallida lue. Su questi visi di bámboli, átoni di senile imbecillità, batteva il fuoco delle torce illuminando le tragiche devastazioni dei crimini procreativi, sul braccio di quelle madri spettinate, scarne anch'esse, logore dal contagio che inflissero al figlio d'un contaminato.

E su la folla dei cristiani terribilmente passava la sensazione di Dio. Una straordinaria demenza invadeva le turbe dei pellegrini. Davanti all'enorme idolo di legno dipinto, sul limitare della Grotta piena di fiamme, sotto il pergamo di pietra dove il pallido Vescovo alzava un buio Crocifisso, era su tutti, meravigliosamente, l'immensa ala della potenza d'un Redentore.

Adesso i ciechi vedevano, i sordi credevan udire, dalle labbra dei mútoli sgorgava qualche sillaba confusa; il delirio mistico assumeva le forme più assurde, contraddiceva, talora per qualche attimo, talora per sempre, la scientifica impossibilità.

Ciò che i medici ed i chirurghi avevan escluso dalle lor cliniche atee come la verità positiva, qui sgorgava da una polla scarsa d'acqua innocente, brillava nello splendore della Grotta fiammeggiante, ardeva nella divina poesia della fede cristiana. Ciò che il medico non poteva ne' suoi laboratori consci di tutto il sapere d'una secolare investigazione, poteva, su le sventure dei battezzati, il buio Crocifisso nella mano del Vescovo pallido. Ed il miracolo sempre consisteva nella potenza taumaturgica della fede assoluta, nella certezza di dover guarire, ch'è la forza incomprensibile di tutte le guarigioni. La volontà miracolosa passava dall'uno all'altro, si centuplicava nella forza medianica di una gente infinita, poichè nessuna prova esclude che da uno sforzo titanico della volontà si possa ricreare perfino la materia.

E più non eravamo nel secolo di tutti i sarcasmi, di tutte le eresie. C'era un angolo del mondo - questa buia Lourdes - ove ancora un Cristo poteva sorgere dalle folle inginocchiate per condurre gli uomini lontano da quella che sarà in eterno la via del dolore. Qui si comprendeva com'era nato, presso le soglie della pazza Gerusalemme, il grande mito che fu sino ad oggi la più divina musica della vita, e qui si rivedeva l'Uomo di Galil salire coronato di spine alla croce dei ladri, sul Calvario.

Da tutte le terre dei cristiani venivano a Lui come una volta i percossi dalle afflizioni del mondo. Quelli che avevano picchiato invano a tutte le porte, ora venivano a Lui. Quelli che la natura crudele foggiava per ischerno con il più guasto rimasuglio della sua creta, quelli che udivan ridere senza mai poter ridere, cantare senza mai cantare, - da tutte le terre dei cristiani ora venivano a lui. Se la pietà umana li aveva dati per uccisi e la sapienza delle umane medicine li escludeva da ogni speranza d'incolumità, quelli che udivano intorno a cantare le vendemmie, ridere le primavere, - da tutte le galere del mondo fedelmente venivano a lui.

E questi uomini sciancati, e queste femmine sterili, e questi bimbi senza gioventù, allucinati ancor più di chi beve le droghe dei paradisi artificiali, saturi di una fede spaventosa e mirabile, non si accorgevan ch'erano venuti a lui, solo per carpire dalla sua divinità il piacere della vita, il fuoco gioioso e pagano del terrestre amore, la gioia dei sensi liberi, la felicità della carne. Volevano buttare a Dio le loro piaghe immonde, le lor grucce dolorose, il fetore delle lor bende mádide, il peso dei tumori soffocanti, la bruttezza delle membra contorte, il freddo respiro delle imminenti agonìe; - volevano vivere, splendere, ardere, tornare nei giardini della vita, spegnere nei rivi della felicità la lor sete carnale, poichè, per tutte le creature che nacquero, la transitoria bellezza del mondo è la più limpida forma di Dio.

E quivi ancora, dove al bivio parevano disgiungersi «le due strade» - quella del terrestre amore si nascondeva nel sogno dei pentiti, bruciava di sole infuriato sotto la polvere dell'ascensione spirituale.

Al Cristo che morì per gli uomini34, l'uomo eternamente chiedeva il miracolo d'un raggio di sole.

 

 





34 Nell'originale "nomini". [Nota per l'edizione elettronica Manuzio]



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