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- «E domani - forse domani - come venisti partirai da me. Una stazione fredda, ravvolta in un nembo di elettricità, chissà dove, chissà quando, forse in un villaggio di frontiera, vedrà partire lentamente il treno tutto acceso di cristalli, che disperderà per sempre il mio sogno nella musica delle infinite rotaie.
Domani - forse domani - ridiverrai per me la forestiera, quella che ha smarrito un fiore nella polvere del mio cuore di viandante.
Non so dove, non so quando, una sera, mentre, affollato, rumoroso, il treno del nord cigolerà, suoneranno fra noi le parole che diceste al signore Lord Pepe, calme, su la bocca impassibile, con l'anima forse ravvolta in un velo di grigia malinconia: - Good bye, Friend...
Ed io vedrò - tu vedrai - la tua ombra - la mia ombra - sparire.
Un fanale rosso, un punto, una striscia di fumo, nulla, diverrà il nostro amore sparente nella notte infinita...
Quel treno lungo, sottile, fatto d'acciaio terso e di legno levigato, che trascinerà nel cuore delle montagne ciclopiche una fantasmagorìa di specchi e d'elettricità, quel treno pressochè ingioiellato, carico di belle donne, d'uomini ricchi e di bagagli costosi, trascinerà per sempre nello spazio il suono pesante, indefinibile, della parola: addio...
Tornerai nei balli scintillanti, nelle dorate case delle avventure d'una sera; invecchierai presso le tavole da giuoco, strofinando i tuoi gomiti nudi sui tavolini delle cene, appressando le tue labbra tinte all'orlo dei bicchieri che avvelenano; riderai, splenderai, come una creatura che per vivere senta il bisogno dell'eccitazione artificiale; qualche uomo prepotente sarà il tuo padrone, di qualche altro sopporterai la lascivia indelebile; e gli anni passeranno, e la vita notturna incaverà i tuoi occhi splendenti, e nella dolce tua carne coltivata come un fiore da vetrina trasalirà più cruda la forma dello scheletro, e sarai vecchia, e sarai povera, i denti falsi brilleranno d'una luce opaca nelle gengive pallide, la sottile tosse dei tisici tormenterà i tuoi polmoni arsi dal fumo delle sigarette oppiate; un giorno avrai un deliquio, morrai sopra un divano, ti porteranno al cimitero... È triste.