Guido da Verona
Sciogli la treccia, Maria Maddalena
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Pertanto eravate assai dolce questa sera, Madlen. Nella sala quasi perfettamente buia, nell'angusto palco, mi stavate vicina con morbidezza, come la vergine appena isposata si preme al fianco del suo defloratore. Vi sentivo respirare contro la mia persona, come se il vostro calmo respiro prendesse origine in me.

Avevate su le spalle una stola d'ermellino, ch'era fredda quasi come l'ápice delle vostre dita. Nulla io potevo dirvi, voi a me. Quel ronzìo del proiettore sembrava una musica la quale andasse frugando, frugando, nell'oscurità, in cerca di un'anima dalla quale farsi comprendere. Avevate, credo, un profumo diverso dal consueto, ed io mi sentivo malato di voi sino alle radici dell'essere, ma così deliziosamente malato, che non avrei fatto alcuno sforzo per guarirne; anzi mi affondavo nel mio male come in uno stordimento bello e voluttuoso. Eravate stata così vicino ad esser mia, che già mi pareva di conoscere il suono, il profumo, la musica del vostro più perduto bacio; eravate in me confusa, come s'io portassi qualcosa di voi nelle mie tormentate vene. Sentivo che una piccola grande cosa era nata fra noi: l'intimità, la complicità, la memoria d'essere stati proprio su l'orlo, proprio al confine di quell'istante meraviglioso che scioglie fra due vite ogni paura e le confonde in una.

Ed io non mi sentivo più un errante, perchè la mia casa eri tu; non un solitario, non un deluso, non un disperso da tutte le famiglie, perchè tu divenivi la mia solitudine, e la mia strada e la mia compagna eri tu. Adesso mi si destava nell'anima una grande malinconia, quasi una bontà nascosta, che non sapevo di portare in me. Avevo trovata un'anima nel tuo corpo giovine come il sole; e stando così presso alla tua bocca profumata, meravigliosamente sentivo che la mia bellezza eri tu.

Adesso, mentre scrivo e ti attendo, una chiara notte s'è alzata nel cielo che non piove più. Dai giardini della Zurriola sale ad intervalli un odore voluttuoso d'alberi stillanti. L'Urumea porta nel mare, con la sua lenta ondata grigia, le foglie che l'autunno fa cadere giù...

 

 


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