Atto,  Scena

 1     I,    1|         stavo in sull'uscio. E' pare che il padrone avesse a
 2     I,    3|       Marzia~ ~Ma sì! Che te ne pare, bellissima?~ ~(volgendosi
 3     I,    4| Fundanio~ ~Dicono, e invero, mi pare un po' troppo.~ ~Annia~ ~
 4     I,    4|       così in di grosso, non mi pare che veda di mal occhio la
 5     I,    5|       dei littori)~ ~Ora, se vi pare, fate silenzio, o Quiriti.
 6     I,    6|        a Marzia)~ ~Così che, mi pare inutile di andare attorno
 7     I,    6|            Marzia~ ~Ma.... egli pare.... cioè, non affatto.~ ~(
 8     I,    6|           Con che aria lo dici! Pare che a te non farebbe caso
 9    II,    3|        Bravo, il littore! O non pare una delle Dodici Tavole?~ ~
10    II,    5|       io! Tutto a modo suo, che pare il suo eco!~ ~Licinia~ ~
11    II,    5|      tortura.[67]~ ~Fulvia~ ~Ti pare? Ne godo; soffra un pochino
12   Pro      |      disputarne qui; solo e' mi pare di poter dire che il valent'
13   III,    1|   addosso al cignale. Che te ne pare, Erennio? Non arrossisci
14   III,    2|      pubblico uffiziale. «Se vi pare, allontanatevi, o Quiriti!»~ ~(
15   III,    2|       Erennio~ ~Ecco; il «se vi pare» è una locuzione, una formola,
16   III,    2|       Ehi, dico, Quiriti, se vi pare!...~ ~(atterrato Erennio,
17   III,    5|        è il concetto; che te ne pare, Valerio?~ ~Valerio~ ~Robusto....
18   III,    6|          Tito Maccio, che te ne pare? Siam pazze?~ ~Plauto~ ~
19   III,    7|         che gronde sugli occhi! Pare il monte Algido, quando
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