Atto,  Scena

 1     I,    1|          Oh, non c'è niente di male, sai? Non far giudizii temerarii!
 2     I,    2|    ingegno. — Infine, che gran male si fa? E operiamo noi diverso
 3     I,    3|        ancora.~ ~Annia~ ~Manco male; mi avevate già fatto paura.
 4     I,    4|      tra mani).~ ~Birria~ ~Tra male gatte è capitato il sorcio!~ ~(
 5     I,    4|          24]~ ~Fundanio~ ~Meno male!~ ~Annia~ ~Ma di tenerli
 6     I,    4|       quanto posso; ma prevedo male.~ ~Volusia~ ~Oh brutto,
 7     I,    5|   mettere in sodo, che, bene o male in arnese, siete poi belle
 8    II,    2|        tutti, in Roma ne seppe male.~ ~Plauto~ ~Ma non a lei,
 9    II,    2|        lascia correre tutto il male ch'io t'ho detto delle donne.
10    II,    4|   Fundanio. Ma che c'è egli di male, se le donne chiedono di
11    II,    6|      pena!~ ~Fulvia~ ~Ti senti male! Chiamo Licinia, che è dotta
12    II,    6|       i medici, per questo mio male!~ ~Fulvia~ ~Un male insanabile,
13    II,    6|        mio male!~ ~Fulvia~ ~Un male insanabile, adunque?[70]~ ~
14    II,    6| potresti negare. Fundanio avrà male udito; a me non fa mestieri
15    II,    6|      sedere)~ ~Sarebbe un gran male! Una mente così salda, formata
16   Pro      |     obbedito. Fu un bene od un male? Non è da disputarne qui;
17   Pro      |       sa sceverare il bene dal male. Egli stesso, che, giovine
18   Pro      |   notata ai tempi d'Orazio. Il male c'è; consoliamoci pensando
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