Atto,  Scena

 1     I,    6|        vezzo d'imitazione. Mio fratello pensa a suo modo, ed io....
 2     I,    6|   nella grazia del Console tuo fratello, egli ha per giunta chiamato
 3     I,    6|    scherzo. Che così parli mio fratello, padrone; egli ha moglie;
 4     I,    6|        quanto a lui!... Ma mio fratello, piuttosto....~ ~(con aria
 5     I,    6|     Vinci; è l'essenziale. Tuo fratello farà come mio padre, come
 6    II,    2| bisogno.~ ~Plauto~ ~Aah!... Al fratello dunque? L'ho lasciato nel
 7    II,    4|       Da prima citi Leonida al fratello; adesso dài della capricciosa
 8    II,    5|        Licinia~ ~Hai udito tuo fratello, che tantafera?~ ~Fulvia~ ~
 9    II,    5|    mettere sulle pedate di mio fratello, a chinar la testa, come
10    II,    6|     Console?~ ~Valerio~ ~A tuo fratello? Al grande Catone?~ ~Fulvia~ ~
11    II,    6|     mano di quella donna a suo fratello....~ ~Fulvia~ ~Ah, non ha
12    II,    6|      sotto la potestà d'un suo fratello maggiore.~ ~Fulvia~ ~E non
13   III,    5|    Marco;  tu potresti avere fratello minore, o figliuolo, che
14   III,    6|      ossequioso con lui; è mio fratello! Va, va!~ ~Voci~ ~(di dentro)~ ~
15   III,    7|   approva.~ ~Plauto~ ~Vedi tuo fratello, che gronde sugli occhi!
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