Anton Giulio Barrili
La legge Oppia
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ATTO SECONDO

SCENA PRIMA Valerio, e un servo che sta per andarsene.

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SCENA PRIMA

Valerio, e un servo che sta per andarsene.

(Lucio Valerio è vestito a un dipresso come il suo collega Marco Fundanio nell'Atto primo. Per far varietà, può avere sotto l'angusticlavio una tunica intima, di color violetto, e sovra ambedue la toga anch'essa violetta).

Valerio

Bene, non importa; aspetterò. Va pure per le tue faccende, che, tornando egli da Tuscolo, non abbia a sgridarti.

(il servo esce)

Se Fulvia venisse! Di solito, a quest'ora, ella si aggira per l'atrio. Che è ciò?

(vedendo il codice sulla tavola)

Ah, il Trinummo, la nuova commedia di Plauto. Che vena, che festività, che sale, in questo capo ameno di Sarsinate! E come il popolo ha ragione di volergli bene! Sarà bello, come tutta la roba sua, questo Trinummo; ma io preferirò sempre l'Epidico. E perchè?[48] Lo sai tu, Valerio tribuno, il perchè? Com'era bella Fulvia, l'altro giorno, in teatro! Dei buoni! e che fatica ho durato, per salir fino a lei! Quella benedetta scalinata non volea più finire. Ci aveva le gambe impacciate, il tribuno Valerio! Egli, avvezzo ai frastuono delle assemblee, si trovava lassù, tra il primo e il second'ordine di sedili, come un pulcin nella stoppia. Ah, mai ho sudato tanto come allora; e in fede mia, se non era la vergogna, avrei dato volta, appena fatti i primi scalini. Ma quando giunsi da lei, come fui pagato della mia costanza, al vedere imporporarsi la bella guancia, all'udirmi dare il benvenuto da quella voce divina!... E tarda ancora! Tra poco sarà qui il Console, e addio colloquio sperato! Pazienza, leggiamo!

(squaderna il codice, leggicchiando a spizzico)

Ah, se la piglia colla moda! «Volesse Dio che in questo paese, più che alla moda, s'avesse un po' di rispetto al costume dei nostri vecchi e alla parsimonia antica! Questa è la morale, oggidì: quel che ti piace, è lecito. L'ambizione è santificata dall'uso; le leggi! poverine! vedetele in Campidoglio; le sono impiccate al muro con chiovi di ferro. La moda, sì, la moda maledetta, bisognerebbe impiccarvi!» La scena è in Grecia; ma qui si parla di Roma. Questa piacerà a Catone. Il suo amico poeta lo serve a puntino, con questi colpi di frusta.... Ma infine, perchè questo ritardo?

(alzandosi spazientito)

Ah, donne, donne!... E dicono che amate? Non è[49] vero. Vi lasciate amare, e voi.... voi non sentite un bel nulla. Infatti, se ella mi amasse, sarebbe già qui!

(passeggia stropicciando il codice tra le mani)

Figurarsi, se non lo sa! Son qui tutti i giorni!.... Ed io, sciocco, che mi disponevo quest'oggi a chiederla in moglie.... che stavo mulinando le parole da dire a Marco Porcio!... Stupido animale! Vedi come corrispondono alle tue premure le donne! Per la prima che amo, son bene conciato davvero.

(battendo stizzito il volume sulla tavola)


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