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Valerio, indi Fundanio e Detti.
(S'accosta timidamente. Annia Luscina, Marzia Atinia, Volusia, Claudia Valeria, vorrebbero farglisi incontro festose; ma egli le prega col gesto di rimanersi, e va a mettersi dall'altro lato di Catone)
Ah, ti trova bella? Ma io gliene caverò il ruzzo, a quel....
Taci, te ne prego, padre mio; imperocchè io come padre t'amo e ti venero. Fui contro te; ma potevo io resistere? Tu stesso, qualche anno addietro,[116] messo al punto di guadagnarti l'affetto di Licinia, che avresti tu fatto?... Non dirmi il contrario. Licinia non lo crederebbe. Ho vinto, insieme con Marco Fundanio, al quale io non perdonerò già certe sue invenzioni....
Non mie.
Mie; perdonale a me.
(Valerio s'inchina e stringe la mano a Fundanio)
Ah, qui si perdona.... si....
Cose da nulla, che non meritano l'attenzione del Console.
Derivano i grandi effetti! Io lo desidero vero.... per me.
Abbiam vinto, ripeto; ma la vittoria non è dovuta alle mie parole, tanto meno eloquenti delle tue: bensì è dovuta all'ardore, con cui tutta Roma sposò[117] la causa di queste leggiadre matrone. Non ci ho avuto merito; non ci ho dunque colpa; e perchè vorresti farmi patire una pena? Io, per me, porto opinione che questa vittoria non insuperbirà le donne gentili, ed esse ne useranno con temperanza, bene intendendo che tu difendevi la legge, non per avversione ad una onesta larghezza nello spendere, ma per timore di esorbitanze possibili. Che se queste avvenissero, se così fosse adulterato il nostro concetto, tu allora mi avresti, e ardentissimo, dalla parte tua....
Avresti fatti meglio a non discostartene mai. Basta; cosa fatta capo ha; dimentichiamo questa pazza giornata.
Bella forza! Come fare altrimenti? Dopo aver soggiogato il popolo, questo bel cianciatore soggioga anche me. Mi chiedevi Fulvia? Le darai l'anello!
Eccolo!
(mettendo l'anello in dito a Fulvia)
Non già per timore che tu abbia a cambiar di parere, ma perchè....[118]
Sì, ho capito; son vecchi come la stirpe umana, questi perchè....
(facendosi innanzi)
Console, poichè si perdona a tutti, apre le porte del Tabulario?
E per che fare?
Non sai? C'è una turba di donne sotto chiave, e tra esse quella sciagurata di mia moglie. Anch'io le perdono. Tavola nona: non si hanno a far leggi per casi particolari.
(ridendo)
E tu apri, e tirati il malanno e l'uscio addosso!
Ah bene! un matrimonio? In fede mia, qui c'è da farne una commedia, ed io ho una voglia matta di scriverla.
Bravo! per mettere alla gogna un amico!...
Hai ragione; lasciamola scrivere da un altro, nei tempi venturi.[119]
Se la scrive, io fo voto che me lo fischino.
Poverino! perchè? Io ho una paura maledetta dei fischi, e tremo sempre a verghe, quando ci ho qualcosa di nuovo da mettere in scena. Posteri uditori, fatelo per amor mio; applaudite!
[120]