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Alfabetica [« »] equivoci 2 equivoco 1 equo 1 era 391 erano 114 eravamo 1 erba 4 | Frequenza [« »] 463 con 435 ma 415 d' 391 era 384 dei 383 alla 371 più | Antonio Caccianiga La famiglia Bonifazio Concordanze era |
Capitolo
1 1| mai d'accordo. Il primo era un uomo d'azione e non da 2 1| alla disciplina militare si era abituato ad obbedire ciecamente; 3 1| trovato l'uomo felice.... ma era senza camicia!...~ ~- Voi 4 1| dell'oceano!~ ~La bomba era slanciata, e andò a colpire 5 1| militato sotto Napoleone, ed era uno dei pochi reduci della 6 1| straniero.~ ~Il maestro Zecchini era figlio d'un ricco signore, 7 1| quasi tutto l'avito censo, era morto lasciandolo povero, 8 1| della sostanza paterna si era salvata una fattoria, con 9 1| entrato come liberatore, si era fissato stabilmente, passando 10 1| sul trono. Ma la preferita era la statuetta di gesso, colla 11 1| Jena, Wagram, Moskowa.~ ~C'era una camera coi ritratti 12 1| reale italiana. Il quarto era il passaggio della Beresina. 13 1| e nelle rare volte che era costretto di recarsi a Treviso 14 1| erano ritirati in campagna. Era il vero amico, e il più 15 1| nemici.~ ~Del resto non era possibile di indovinare 16 1| espressioni liberali, col parroco era religioso, cogli increduli 17 1| anzi in varie occasioni si era mostrato utile ai suoi scolari 18 1| il governo austriaco non era impresa troppo facile. Nessuno 19 1| corrispondenza politica non era mai affidata alla posta, 20 1| che il signor Bonifazio era un appassionato agricoltore, 21 1| battaglia.~ ~Odone Palanzo era un antico cospiratore, ancora 22 1| cospiratore, ancora giovinetto si era acceso di entusiasmo al 23 1| suo salvatore.~ ~La moglie era un'ottima donna; e la figlia 24 1| ne rivelavano la bontà, era stata allevata dalla madre 25 1| che di soppiatto, quando era sicuro di non esser veduto 26 1| più adorabile di tutte. Era stato piuttosto libertino, 27 1| quelle erano donne, e questa era un angelo, ed egli si trovava 28 1| un amico, del quale gli era sacra ogni cosa, e più di 29 1| Maddalena; ma la lettera era pressante, e poi sentiva 30 II| vecchio commilitone.~ ~Non era ancora guarito della profonda 31 II| affezione, della quale non si era accorto al primo incontro.~ ~ 32 II| non osava guardarla? non era lei che doveva confessargli 33 II| confessargli il suo amore! Era partito all'improvviso, 34 II| partito all'improvviso, ed era rimasto sei anni senza ritornare 35 II| con tale espressione che era il linguaggio dell'anima, 36 II| ringiovanito. Ella ne aveva 25, era un frutto maturo, conservato 37 II| giuramento, che la sua asserzione era la pura verità. Era verissimo 38 II| asserzione era la pura verità. Era verissimo che aveva conosciuto 39 II| capricci passeggieri. Se n'era persuaso nel 1814, quando 40 II| persuaso nel 1814, quando s'era innamorato seriamente per 41 II| consecutivi, e finalmente si era risolto di parlare....~ ~- 42 II| tenuti in luogo sicuro.~ ~Era stato scelto a tale scopo 43 II| nome. La parola di passo era: libertà vendicata. Colà 44 II| La Costituzione latina era il loro statuto, che conteneva 45 II| All'alba il capitano era alla finestra a respirare 46 II| Forse ritornava colla sposa! Era vero che non aveva dato 47 II| in proposito, ma la casa era in ordine, e il parco era 48 II| era in ordine, e il parco era degno di ricevere qualunque 49 II| ritorno, e siccome il capitano era esatto come un cronometro, 50 III| e dicesse al maestro che era andato a ricondurre un amico, 51 III| delle carte, nelle ore che era solito di stare in giardino.~ ~ 52 III| in mano.~ ~Ma la partita era turbata dalle insistenti 53 III| continuava a dire che non c'era il minimo odore di fumo.~ ~ 54 III| tempo più opportuno.~ ~C'era pericolo imminente da ogni 55 III| furono accalappiati, ed era indispensabile di non muoversi, 56 III| prolungata dilazione.~ ~E questo era nuovo argomento di dissenzione 57 III| processo degli arrestati era finalmente finito, e interessava 58 III| dolorosa circostanza.~ ~Era il 22 febbraio, una bella 59 III| la guarnigione austriaca era sotto le armi, non si vedevano 60 III| dintorni di Treviso. La casa era più grande, il possesso 61 III| l'aspetto della pianura era meno pittoresco delle colline 62 IV| sorvegliato dalla padrona di casa era popolato di numerosi pollami, 63 IV| e la giustizia, e se non era giusto che un cittadino 64 IV| gusto dominante del padre si era dato con passione all'agricoltura 65 IV| fuor di misura, e quando era brillo ne diceva delle grosse, 66 IV| dimostrare che l'occasione era favorevole all'applicazione 67 IV| silenzio, lo spirito nazionale era coltivato dalle letture 68 IV| Il bisogno d'indipendenza era penetrato anche nel popolo, 69 IV| Il capitano Bonifazio era soddisfatto della caduta 70 IV| Il maestro Zecchini che era stato pronto a metter fuori 71 IV| coccarda, ma chi non la portava era creduto una spia, ed arrischiava 72 IV| Semenzi).~ ~La città era in festa, le case pavesate, 73 IV| esser dubbio, poichè non era in caso di tenersi in piedi 74 IV| rassegnarsi al destino, che era finita per sempre, che sarebbe 75 IV| cervello del mondo; la vita era una lotta di forze contrarie 76 IV| pace campestre nella quale era stato allevato, e che gli 77 V| nessuno se ne accorgesse. Era la povera figlia d'un falegname, 78 V| per nessun prezzo; quella era la sola sua ricchezza, la 79 V| un bicchierino, e che gli era sembrato un balsamo di lunga 80 V| voltavano a guardarla, ed essa era beata.~ ~Stefano non fece 81 V| incredula, gli fece capire che era povera, e lo pregò di lasciarla 82 V| contrario di molti padri, era sempre preoccupato dal timore 83 V| facendogli osservare che la città era vicina, che i giovani avrebbero 84 V| nessuno. Ma il capitano non era persuaso e pronosticava 85 V| Il silenzio dei boschetti era rallegrato da qualche gorgheggio 86 V| suonavano il mezzogiorno. Era l'ora destinata al pranzo 87 V| e pochi amici. La stanza era adorna di fiori, la tavola 88 V| garbo, ma a quella mensa c'era un vuoto doloroso che ricordava 89 V| amare da tutti. Stefano ne era più innamorato di prima, 90 VI| fare la bambinaia, il nonno era beato che non fosse nato 91 VI| partita a tresette.~ ~Stefano era felice di vedere sua moglie 92 VI| ristabilita in salute, ed era soddisfatto della contentezza 93 VI| emancipazione del paese.~ ~Era il tempo dei Comitati secreti 94 VI| balbettava le prime parole, era la tenerezza di tutti.~ ~ 95 VI| gli alberi, la famiglia era sola, raccolta nel tepore 96 VI| signor Stefano Bonifazio era in casa.~ ~- Sì, signori, 97 VI| Stefano.~ ~Ogni opposizione era vana. Il capitano frenava 98 VI| sapeva quello che si facesse; era fuori di sè, e barcollava.~ ~ 99 VI| senza padre! ogni felicità era scomparsa da quella casa, 100 VI| nauseabonda del carcere, era un colpo troppo violento 101 VI| un respiro affannoso, che era il solo segnale di vita 102 VI| appena sulle gambe.~ ~Beppina era incinta di quattro mesi. 103 VI| ridotto in tale stato che era appena riconoscibile.~ ~ 104 VII| speranza, ma il frutto non era maturo.~ ~Intanto le disgrazie 105 VII| lasciasse fare da sola, era contentissima quando riusciva 106 VII| nelle solenni promesse. Egli era vicino ai settantatrè anni 107 VII| bastone, la sola arma che gli era stata lasciata dall'Austria, 108 VII| mano il piccolo Andrea, che era circa della sua età, e lo 109 VII| armi alla mano, ma il padre era rimasto storpio per la ferita 110 VII| in silenzio, il capitano era in uno stato di esaltazione 111 VII| particolari precisi. La battaglia era stata micidiale da ogni 112 VII| parte, il furore del cielo s'era aggiunto al valore degli 113 VII| farlo tacere, ed egli che era sempre innamorato di quella 114 VII| sostegno che gli mancò, era barcollante, stramazzò a 115 VII| sul cuore.... il capitano era morto.~ ~La violenta commozione 116 VII| spasimo e al delirio. E non era la sola famiglia Bonifazio 117 VII| cómpito della povera vedova le era chiaramente definito: allevare 118 VII| grande di lei, dal quale era amata colla tenera affezione 119 VII| durava tutto il giorno, ed era sovente un meritato compenso 120 VIII| capitano non stava più bene, era come una marionetta alla 121 VIII| parte la vista e la memoria, era divenuto sordo e si accasciava 122 VIII| benedicendo la casa nella quale era vissuto tanti anni onesto 123 VIII| pochi giorni si avvidero che era proprio un cretino, e fu 124 VIII| Non si ubriacava mai, ma era un tal ghiottone che vuotava 125 VIII| Laborioso?... - meno pigro. Era suscettibile di qualche 126 VIII| qualche riconoscenza, non era impertinente, aveva infatti 127 VIII| solennemente annunziata! era tale atto militare che non 128 VIII| genero suo commilitone, che era morto all'annunzio della 129 VIII| fondo grigio e nebbioso, era tutto lieto e ambizioso 130 VIII| colla pipa in bocca non era più che l'ombra dell'antico 131 VIII| vigorosi.~ ~La politica era sempre il suo discorso prediletto, 132 VIII| fratello del colonnello, che era morto da qualche anno in 133 VIII| Solferino, col grado di tenente. Era un bravo giovane, col quale 134 VIII| pensavano che il suo dominio era vicino alla fine. I giornali 135 VIII| fra i piaceri e le feste. Era una vita allegra piena di 136 VIII| spuntare i mustacchi. Si era scelto un buon sarto, guidato 137 IX| le ricompense. Tutto ciò era scomparso nell'esilio, si 138 IX| scomparso nell'esilio, si era dileguato nell'età matura, 139 IX| Tuttavia qualche angolo era conservato in buon ordine: 140 IX| onomastici e i natalizi era ben coltivata e fiorita. 141 IX| ghirlande del giorno dei morti era in ottimo stato; le tuberose 142 IX| odoroso che imbalsamava l'aria era cresciuto rigoglioso. Quel 143 IX| cresciuto rigoglioso. Quel parco era proprio un libro scritto 144 IX| una potenza superiore, ed era sublime per chi sapeva leggerlo 145 IX| la coltura del giardino era la sua occupazione prediletta, 146 IX| Il più vecchio di tutti era il maestro Zecchini; esso 147 IX| dei morti. La cattedrale era tutta parata di nero con 148 IX| la gloriosa repubblica, c'era molta gente che aveva veduto 149 IX| si udì un clamore che non era un grido d'entusiasmo, nè 150 IX| un applauso di trionfo; era una voce strana, inaudita, 151 IX| col cugino Alessandro che era divenuto capitano, e passarono 152 IX| avvocato a Venezia.~ ~Silvio era beato, ma il capitano Alessandro 153 IX| ed entrò.~ ~Se l'ingresso era angusto il nido era comodo, 154 IX| ingresso era angusto il nido era comodo, e vi si stava benissimo 155 IX| tanto seduti che sdraiati. Era fatto come un casotto da 156 IX| accarezzandolo si accorgeva che era stato strigliato male, e 157 IX| entrare nell'arca di Noè, c'era ogni sorta di volatili, 158 IX| colombi di tutti i colori era disceso dalla colombaia, 159 IX| al suo vecchio compagno, era soddisfatta di udirlo ricordare 160 IX| e ritornò alla villa.~ ~Era la prima volta che Silvio 161 IX| gli rispondeva:~ ~- Quello era un tempo di pedanti, adesso 162 IX| fossero retorica, ma forse si era ingannato. Egli pensava 163 IX| agricoltori. Il vecchio era decrepito, il figlio gli 164 IX| ma il figlio del figlio era un giovinotto dell'età di 165 IX| le pianticelle nei vasi. Era amico di Maria, e la nonna 166 IX| contado, anche Gervasio era convinto che cittadini e 167 IX| accorgersi che sua cugina Maria era proprio una bella ragazza. 168 IX| aveva trovato che Maria era una bella ragazza, e la 169 X| possibile sollecitudine. Ma era tutt'altro. Gli bastò poco 170 X| discendere e sparire. Quella casa era una vera pompa aspirante 171 X| testa forense dell'avvocato era un vero vulcano che sconvolgendo 172 X| Ma il più bel fiore era Metilde, quella bella bionda, 173 X| nato in Francia, in esilio, era stato educato a Milano, 174 X| mostrava spirito e ingegno, ed era audace come suo nonno, un 175 X| subito che la sua biancheria era di manifattura francese, 176 X| che il taglio delle vesti era di Milano, aveva saputo 177 X| famiglia molto ricca, e quindi era il ben venuto nella sua 178 X| sulla condotta di lui.~ ~Era un giovinotto che non frequentava 179 X| fumava che sigari d'avana, era carambolista di prima forza, 180 X| carambolista di prima forza, non c'era pericolo che si rovinasse 181 X| fresca che batteva sul viso era pregna dei profumi iodiati 182 X| emancipazione della patria, lo zio era stato sacrificato allo stesso 183 X| allo stesso intento, la zia era morta di dolore, suo padre 184 X| morta di dolore, suo padre era partito per la guerra e 185 X| pareva un inno trionfale. Era l'ora della musica.~ ~La 186 XI| faceva vivamente sentire. S'era fatto degli amici che la 187 XI| salvarlo dai debiti, da cui era minacciata continuamente 188 XI| fioraia che correva pei caffè era l'esatta riproduzione della 189 XI| un erede di Marco Polo era vestito da Pantalone, e 190 XI| del caffè Florian, e che era sempre bene informato delle 191 XI| avvenimenti della villa. - Mumut era scomparso improvvisamente 192 XI| purchè sia grasso. Non era possibile di ritrovarlo. 193 XI| Venne portato a casa che non era più riconoscibile, magro 194 XI| difetti.~ ~Quando Silvio era pronto facevano un giretto 195 XI| e che da qualche tempo s'era anche messo a studiare.~ ~ 196 XI| annunziava che suo padre era a letto da qualche giorno, 197 XI| vedendo che la sua visita era riuscita molto gradita a 198 XI| prospetto dei monti, la scena era intieramente cambiata, e 199 XI| collo sguardo.~ ~La nonna era invecchiata assai, bianca, 200 XI| vedendo che sua madre non era più in caso di sostenere 201 XI| assistito che dalla nipote, era la sua cara suora di carità, 202 XI| si persuadeva che Maria era belloccia, buona, intelligente, 203 XI| poteva dissimularsi che era incompleta, le mancava l' 204 XI| quelli dell'anima. E infatti era impossibile di vivere lungamente 205 XI| predisposto da quella simpatia che era nata nella intimità degli 206 XI| giovane come di un orso. Era evidente che l'orso e lo 207 XI| Secondo il maestro, Andrea era uno degli innumerabili asini 208 XI| funzioni dalle quali si era finalmente ritirato, lasciando 209 XI| maestro. Ma vedendo che era uscito dalla questione che 210 XI| consolavano, il solo malato non era contento, e coi cenni del 211 XII| migliore dei miei figli!... era un enorme melone che teneva 212 XII| consolazione, il suo orgoglio era soddisfatto molto più di 213 XII| avevano promesso tante volte, era giunto il momento di mantenere 214 XII| accoglierli degnamente.~ ~Era d'autunno, la bella stagione 215 XII| attendeva al vestibolo, Pasquale era pronto per aprire lo sportello, 216 XII| gelsomini e dei caprifogli, ove era stata apparecchiata la colazione 217 XII| coperta da una bella tovaglia era adorna di fiori e di frutta, 218 XII| abbondanti, la semplice natura era bastata ad abbellire la 219 XII| questa semplice precauzione era bastata a mascherare i difetti 220 XII| una vita sottile di vespa, era rialzata da un'ampia cravatta 221 XII| delle tinte autunnali, ed era assorto nella declamazione 222 XII| Pigna.~ ~Il giovane che non era avvezzo alle cerimonie cercava 223 XII| annunziare che il pranzo era servito, e così risparmiò 224 XII| uomo.~ ~La sala da pranzo era stata apparecchiata dalla 225 XII| trovata eccellente. Tutto era buono e servito in punto.~ ~ 226 XII| giovane speziale che si era ucciso colla strachinina.~ ~ 227 XII| stavano allegri, ed egli era soddisfatto. Il maestro 228 XIII| problema: Metilde o Maria? era dunque sciolto a tutto vantaggio 229 XIII| vivere in campagna; e questo era il sogno paterno, di raccogliere 230 XIII| te e per noi tutti, ce n'era un altro migliore... senza 231 XIII| che la signorina Metilde era un poco pretenziosa, avrebbe 232 XIII| di voler vedere la laguna era una vera mania senza costrutto, 233 XIII| soddisfarlo, ma la signora Emilia era irremovibile nelle sue opinioni, 234 XIII| giustificò dicendogli che non c'era tempo di mezzo per avvertirlo; 235 XIII| e ne uscì mortificato.~ ~Era oscuro, con un prospetto 236 XIII| opprimenti a breve distanza, era rumoroso e frequentatissimo, 237 XIII| cosa poteva fare? non c'era più rimedio, dovette rassegnarsi, 238 XIII| torto al viso delle donne.~ ~Era inutile lottare con quella 239 XIII| meglio del marito avvocato; era più prudente capitolare 240 XIII| tenersi per l'avvenire.~ ~Era evidente per tutti che Andrea 241 XIII| Si vedeva chiaramente che era innamorata di Silvio, che 242 XIII| notizia del matrimonio non era bastante a farglielo dimenticare. 243 XIII| la persuase che il cugino era irremissibilmente perduto 244 XIII| sua vita onesta, perchè era un vero galantuomo. Eccitava 245 XIII| speravano di quello che era in realtà.~ ~In casa Pigna 246 XIII| sposi nel giorno delle nozze era disapprovata da tutti i 247 XIII| Una cosa simile non si era mai vista. Da padre in figlio 248 XIII| il viaggio di nozze non era un uso in casa Pigna, era 249 XIII| era un uso in casa Pigna, era una vecchia abitudine in 250 XIII| generalmente applaudita. E infatti era vero; quando ricevettero 251 XIII| di memorie per lei, ove era nata, e aveva passata l' 252 XIII| delle sue impressioni. Ed era felice che Maria passasse 253 XIII| anche vecchio, quando essa era bambina.~ ~Ma quelli erano 254 XIII| famiglia di Brianza. Tuo nonno era un ubbriacone, ma pieno 255 XIV| parte degli affari. E questa era una rendita assicurata che 256 XIV| di naso. Questo contratto era un vero disinganno, perchè 257 XIV| a nulla.~ ~Ma la domanda era stata fatta senza condizioni, 258 XIV| mascherata, perchè ciascuno s'era formato una fisonomia apposta 259 XIV| e pensava che se la dote era svanita come il fumo, gli 260 XIV| corbellatori corbellati. Eppure era così; la sposa creduta ricca 261 XIV| la sposa creduta ricca era senza dote; lo sposo creduto 262 XIV| nelle strade più battute c'era troppa polvere e si sporcava 263 XIV| delle cucine dei contadini. Era dunque un po' difficile 264 XIV| con quel pelo petit gris era una meraviglia, pareva un 265 XIV| signora; ma anche l'argentino era stupendo, un pelo nero di 266 XIV| per farle piacere. Egli era beato, mangiava per quattro, 267 XIV| la testa nè la libertà. Era audace, ma scaltro; la polizia, 268 XIV| doveva tenere.~ ~La Betta era piaciuta alla signora Emilia 269 XIV| verso la suocera che si era data tanti disturbi per 270 XIV| accorgeva che la minestra era scipita, il manzo duro e 271 XIV| riusciva una vera derisione; era facile convincersi che conveniva 272 XIV| disse di più, ciascuno s'era fermato al punto scabroso; 273 XIV| elegante, e l'aveva; non c'era da che dire, bisognava tirare 274 XIV| tutte le camere; egli non era avvezzo ad uscir di casa 275 XIV| trionfale.~ ~Quel buon padre era andato a far l'acquisto 276 XIV| marmitta di ghisa smaltata; era il corpo del delitto.~ ~- 277 XIV| stanno tre comodamente, era piena d'acqua?~ ~- Signor 278 XIV| Ebbene quell'acqua era bastante per tre. Che cosa 279 XIV| seriamente.~ ~Papà Gervasio si era animato parlando, non aveva 280 XV| operazioni gastronomiche, non era in fondo che un pretto pregiudizio 281 XV| Quando l'avvocato Ruggeri era chiamato fuori di Venezia 282 XV| per avvertirle che tutto era pronto, faceva il saluto 283 XV| obbligò a rispondere che tutto era pronto per riceverli, e 284 XV| ringraziamenti ed applausi. Ma c'era un imbarazzo. Silvio non 285 XV| sapeva che sua figlia non era libera, e che andavano ogni 286 XVI| adottare que' nomi. Vittorio era troppo guerresco, Giuseppe 287 XVI| in casa gli bastava, ed era anche troppo, e soggiunse:~ ~- 288 XVI| semplice disagio.~ ~Silvio era stato costretto dalla necessità 289 XVI| in quello stesso giorno era successo un brutto accidente 290 XVI| Bonifazio. La povera nonna era stata colpita da un insulto 291 XVI| in letto priva dei sensi era alquanto rinvenuta dopo 292 XVI| camera della madre, non era in caso di accorrere a Venezia, 293 XVI| che colle sue imprudenze s'era guadagnato quella malattia, 294 XVI| marito, il povero diavolo si era troppo affaticato per assisterla, 295 XVI| dissimulare la sua inquietudine. Era giovane anche lui, amico 296 XVI| fisiche dei parenti, perchè era convinto che ogni individuo 297 XVII| e confuse. Papà Gervasio era sempre sofferente, e malgrado 298 XVII| desolato ogni qual volta essa era costretta di ritornare al 299 XVII| convincerlo, perchè questo era il suo stesso desiderio. 300 XVII| abitudini dei Bonifazio, e vi si era affezionato; Maria che sentiva 301 XVII| non abbandonare la nonna, era lietissima di rientrare 302 XVII| casa della sua famiglia ove era nata, ove aveva tante memorie 303 XVII| onorato e tranquillo; ma era ancora troppo brioso per 304 XVII| Maria.~ ~Quando uno dei due era tirato fuori dalla stalla, 305 XVII| convincerli che il somaro era migliore del cavallo; guai 306 XVII| privata, quando a Falcone era obbligato di darne almeno 307 XVII| sorgesse dal sepolcro, tanto era pallida e magra, e che ritornando 308 XVII| incomprensibile. La mano paralitica era sostenuta da un fazzoletto 309 XVII| questo stato.~ ~Pasquale che era uscito, ritornò poco dopo 310 XVII| dissimulare, per quanto le era possibile, la soddisfazione 311 XVII| madre afflitta ed inquieta era poco fiduciosa nel dottore, 312 XVII| malattie. Ma il povero vecchio era morto da qualche tempo, 313 XVII| un fisico fiacco.~ ~Non c'era caso d'aver ragione con 314 XVII| Chi diceva che Metilde era una donna molto elegante 315 XVII| busta per vedere che cosa c'era di nuovo, e cominciarono 316 XVII| apoplettico. La morte della nonna era tutt'altro che inaspettata, 317 XVII| povera vecchietta paralitica era più che rimbambita, ma la 318 XVII| facendo vedere che non c'era urgenza, e che sarebbe stato 319 XVII| primo amore di Silvio, e non era disposta di abbandonarlo 320 XVIII| campagna che gli facevano bene. Era la fine d'agosto, dei nuvoloni 321 XVIII| della povera nonna, che si era spenta senza sofferenze 322 XVIII| che la sua osservazione era una vera sciocchezza.~ ~ 323 XVIII| sorpresa, non insistette; era perfettamente convinta che 324 XVIII| Silvio dopo la malattia era macilento, aveva il viso 325 XVIII| riprender le forze.~ ~Maria non era di questa opinione.~ ~- 326 XVIII| pelle e le mani secche, era angustiato da una sete continua, 327 XVIII| della vita.~ ~Quella casa era ben cambiata dal primo tempo 328 XVIII| adesso!...~ ~Adesso tutto era tristezza, l'ombra della 329 XVIII| tristezza, l'ombra della morte era passata sulla casa.~ ~Il 330 XVIII| sulla casa.~ ~Il pianterreno era silenzioso e deserto, il 331 XVIII| alla gaie vesti di sposa era succeduto il bruno del lutto, 332 XVIII| alla porta per vedere se era venuto il momento anche 333 XVIII| quel cambiamento di scena era Mumut, il vecchio gatto 334 XVIII| braccia incrociate sul petto, era coperta dalla polvere degli 335 XVIII| erano possibili. Maria si era già avveduta dei prezzi 336 XVIII| ogni cosa che il domestico era incaricato di comperare, 337 XVIII| degli altri abusi, ma non era facile scoprirli.~ ~Andrea 338 XVIII| che indicavano gli anni. Era una seduzione irresistibile, 339 XVIII| trasparenza la purezza del vino. Era un nèttare delizioso!... 340 XVIII| faceva un ultimo assaggio che era un nuovo trionfo!... Egli 341 XVIII| esempio di quella famiglia che era stata sempre un modello 342 XVIII| consumava il malato. Maria era instancabile, gli somministrava 343 XVIII| quando ricuperò i sensi era tanto sfinita che dovette 344 XVIII| approntare qualche cosa. C'era un po' di brodo, ma era 345 XVIII| C'era un po' di brodo, ma era insufficiente per tutti. 346 XVIII| beneficenza, fra i quali era ricordato il maestro Zecchini, 347 XVIII| riconobbero che quel testamento era l'ultimo atto di probità 348 XVIII| moglie?...~ ~- Diceva che era bella.... assai bene educata... 349 XVIII| Che cosa?...~ ~- Che non era per te... che non poteva 350 XVIII| quella casa. Egli medesimo le era debitore della salute, era 351 XVIII| era debitore della salute, era giunto alla villa in cattivo 352 XVIII| Venezia sarebbe morto, ma si era ristabilito perfettamente 353 XVIII| sangue dei Bonifazio non era degenerato; e quello sguardo 354 XIX| una rendita derisoria.~ ~Era dunque indispensabile di 355 XIX| pensiero dominante di Silvio era quello della emancipazione 356 XIX| attendere lungamente, ed era la seguente:~ ~/# "Carissimo 357 XIX| del boia!...~ ~Pasquale era soddisfatto d'avere colpito 358 XX| XX.~ ~ ~ ~Silvio era andato a Treviso, e ritornò 359 XX| lettera per sua moglie. Era la risposta dell'avvocato, 360 XX| nel parco.~ ~La sua testa era in fiamme, sentiva bisogno 361 XX| raccogliere i suoi pensieri.~ ~Era verso la metà del novembre, 362 XX| oscurità della notte. La terra era coperta dalle foglie cadute 363 XX| orologio e diede un guizzo, era passata la mezzanotte!~ ~- 364 XX| qualche inquietudine; o era proprio un dispetto ostinato!... - 365 XX| al solito; dunque Metilde era rimasta fuori. - L'avranno 366 XX| lume sul tavolo, e uscì. Era un bel chiaro di luna. Cominciò 367 XX| ombra faceva paura, perchè era nera come un panno funebre. 368 XX| altre, forse la misura non era ancora colma!... Girovagando 369 XX| non tardò ad avvedersi che era proprio lei; ma chiamata 370 XX| venuto a cercarmi?~ ~Non era nemmeno pazza! era dunque 371 XX| Non era nemmeno pazza! era dunque una commedia, una 372 XX| serrati, coi denti stretti.~ ~Era l'alba. L'aria fresca della 373 XX| ho fatto aspettare, tutto era in disordine.... Ti sei 374 XX| giù dalle scale. Silvio si era alzato in piedi, dicendo 375 XX| senza proferire una parola. Era una protesta o un segno 376 XX| senza sapere dove andasse, era digiuno da ventiquattr'ore, 377 XX| movimenti dell'acqua.~ ~Il cielo era tetro, si alzavano dei nuvoloni 378 XX| mantello nè ombrello; la strada era molle e fangosa, egli proseguiva 379 XX| aprire.~ ~La povera vecchia era corsa in tinello ad avvertire 380 XX| superiore, e questa volta era la testa calva del maestro 381 XX| di questa mattina. Essa era inquieta per voi due, non 382 XX| la tremenda impressione. Era bagnato di sudore, e andava 383 XX| alla villa per sapere se c'era qualche notizia. Nessuno 384 XX| maestro gli fece osservare che era inutile fare delle ricerche 385 XX| indicibile apprensione. Era il suocero che gli scriveva, 386 XX| annunziandogli che Metilde era giunta felicemente in Venezia; 387 XX| felicemente in Venezia; ed era ritornata in famiglia, dopo 388 XX| vedere mai più suo marito. S'era accorta da molto tempo della 389 XX| tante cerimonie; e forse era anche vero quello che aveva 390 XX| e per sempre.~ ~Non era possibile fare altrimenti, 391 XX| umiliato da quella verità, ma era una verità; ed abbassò il