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Appare su la soglia Anna, seguita dalla Nutrice.
Anna.
Chi esce per la porta delle scale?
Leonardo e Bianca Maria spariscono senza rispondere.
La nutrice.
Anna.
Ah, scendono le scale.... Dove vanno?
Come ella fa l'atto di avanzarsi sola verso la porta delle scale, la Nutrice l'accompagna. Dalla soglia si protende per chiamare.
Bianca Maria! Leonardo! Dove andate?
Nessuno risponde.
Bianca Maria, dove vai? dove vai?
Nessuno risponde.
Su, nutrice, corri, raggiungili....
La Nutrice esce. La cieca, agitata da un'ansietà confusa, rimane in ascolto, presso la porta.
Dove vanno? Non hanno risposto.... Eppure devono aver udita la mia voce: erano appena discesi.... Pare che fuggano.... Dove?... Come mi batte il cuore!
Ella si mette una mano sul cuore. Ascolta se la Nutrice ritorni.
Egli deve parlarmi, stasera.... alla stessa ora.... Che mi dirà? Che potrà dirmi?... Sembra che qualche grande cosa si sia risoluta....
Ella ode il passo della Nutrice su per le scale.
La nutrice, rientrando, affannata.
Li ho raggiunti.... Mi hanno detto che vanno alla fonte.... che torneranno fra poco....
Anna.
Non hanno udito che li chiamavo?
La nutrice.
Camminavano presto, come se avessero fretta.
Anna.
La nutrice.
Ci si vede appena. Soffia un vento caldo che solleva la polvere. Lampeggia, verso il mare.
Anna.
La nutrice.
Il cielo è sgombro. Lampeggia nel sereno.
Anna.
Quando tornerà Alessandro?
La nutrice.
Questa è l'ora.
Anna.
La nutrice la fa sedere e si siede accanto a lei, su uno sgabello basso. Entrambe rimangono in silenzio, per una lunga pausa. Anna è attentissima e vibra ad ogni piccolo rumore.
Senti? Senti, nutrice? Chi è che suona? Sembra un flauto.
La nutrice.
Anna.
Come suona dolcemente! Sembra un flauto.
La nutrice.
La cieca rimane in ascolto per qualche attimo.
Anna.
È un'antica melodia che mi sembra d'avere udita, non so quando....
La nutrice.
È passato di qui, altre volte, questo pastore.
Anna.
No: mi sembra d'averla udita in un tempo di cui non ho più memoria.... È come se tu mi raccontassi ora una di quelle tue antiche favole, nutrice. Quante cose, quante cose nel suono d'una piccola canna! Ho il cuore gonfio, nutrice, pesante come un macigno.... Credi tu ch'essi l'abbiano incontrato, il pastore? Dico: Bianca Maria e il fratello.
La nutrice.
Forse.
Com'erano? Li hai tu guardati bene? Li hai guardati in viso? Com'erano?
La nutrice.
Non so bene.... Come dovevano essere?
Anna.
La nutrice.
Anna.
Ma egli, il fratello.... Non l'hai tu guardato in viso?
La nutrice.
Non mi sono avvicinata. Essi hanno seguitato a camminare.
Anna.
Chi dei due andava innanzi?
La nutrice.
Anna.
Ah, si tenevano per mano.... E il loro passo era sicuro?
La nutrice.
Camminavano presto.
Una pausa.
Anna.
E Alessandro non torna!
La nutrice.
Questa è l'ora. Dev'essere vicino.
Va su la loggia, nutrice, e guarda.
La nutrice sale alla loggia per esplorare.
La nutrice.
Che vento caldo! È come se venisse da una fornace.... Mi pare di scorgere un uomo a cavallo, su la via....
È Alessandro?
La nutrice.
Sì. sì, è il signore. Eccolo.
Anna.
Va, nutrice. Assicùrati che tutto sia preparato nella sua stanza. Non venire se non ti chiamo. C'è ancora un poco di luce qui?
La nutrice.
Non ci si vede quasi più.
Anna.
La nutrice esce a sinistra. Anna ascolta ansiosamente se il passo di Alessandro risuoni su per le scale.