Libro

 1    2|           uman sentier, né Lateran fia indegno~ d’un  limato
 2    2|     martiri la Sposa del Tonante,~ fia da’ perversi eretici percossa~
 3    2|         Giovan, che «d’oro~ Bocca» fia detto, e quel rigor di fede~
 4    3|            Dio l’appoggia.~ Questi fia scelto ad esser precursore~
 5    3|           vi manda sol e pioggia;~ fia, dico, scelto ad esser del
 6    3|            il vecchio: – Deh, come fia mai~ che noi cosí decrepiti
 7    3|         dopol concetto,~ e degna fia nudrirlo del suo petto!~ ~
 8    3|          aspra e baldanzosa legge~ fia men da noi temuta e men
 9    3|        quando che per opra~ di Dio fial parto tuo, non di natura,~
10    3|            l’ancilla del Signore:~ fia in me del sommo Verbo il
11    3|            quel castello,~ che poi fia degna stargli al destro
12    3|       quando a te non spiaccia) mi fia caro~ esserti non figliuol,
13    3|         gonna,~ non fu, non è, non fia spirto  degno,~ che giunga
14    3|         inferno aperto.~ ~98~ ~Non fia di lui memoria piú, ch’e’
15    3|         qui fra l’asinello e bue.~ Fia questa croce il gran suo
16    3|            di tempra dura:~ sprone fia l’uno, i duoi fian stocco
17    4|          plebeo.~ Qualor dunque ti fia lo scettro tolto,~ di’ ch’
18    4|         loro entrar consenta;~ che fia poi che le mense avran levate.~
19    4|            che, come fu,  sempre fia leggero~ e comportabil giovo
20    4|           Cristo vegna,~ cagion ne fia Colui che  su regna. –~ ~
21    4|         guardi il disleal ch’a lui fia duro~ trar calzi a le divine
22    4|            76~ ~Ma parmi udir (che fia cotesto, Euterpe?)~ voci
23    4| tagliarallo, quando ch’esso~ Erode fia la parca di se stesso.~ ~
24    5|         fosti sempre ingrata!~ Non fia che ’n fede adunque dia
25    5|             dice – di vipere, qual fia~ ch’inségnavi campar da
26    5|              verrammi appresso, né fia gran dimora~ ch’aperto e
27    5|            fui di scalzarlo mai né fia né sono!~ ~44~ ~Io di quest’
28    5|               45~ ~Il suo battesmo fia di fuoco santo,~ ch’egual
29    5|        perfidioso,~ salute al Siro fia piú ch’a l’Ebreo,~ al Siro
30    6|             La legge non fu mai né fia signora~ bastante di far
31    6|         studio ed arte~ ch’a tutti fia del ciel facil salita,~
32    6|          trascende~ da sassi morto fia senza mercede.~ Or dico,
33    6|         ché la vostropra~ paga vi fia del patto e forse sopra! –~ ~
34    6|     porremo mano~ ad opra, s’alcun fia che ne conduca;~ ma per
35    6|        poco onor consegue,~ perché fia meco figlio al sommo Padre.~
36    6|         sepolto l’hai. Deh! quanta fia tua pace~ se nel celeste
37    6|           chiaro il corpo ancor ti fia:~ cosí l’animo tuo, se temeraro~
38    7|   intelletto,~ che sol fu sempre e fia del ben suggetto.~ ~32~ ~
39    7|         una si dica: –Il servo mio fia sano! –~ ~41~ ~Che s’io,
40    7|           chi gli tonde il vello,~ fia mutol a lo strazio del rapace~
41    7|      flagellato.~ ~94~ ~Quel gioco fia di lui, quel scherno e strazio~
42    8|      calcato~ Iesú nel popol, quel fia piú levato.~ ~91~ ~Per dunque
43    8|         tempio preghi,~ non spinto fia d’Abrám però del seno,~
44    9|            la colpa e vostro ancor fial danno~ ch’avete a ripurgar
45    9|           voi siate.~ ~87~ ~Quanto fia l’util vostro, e mio piacere,~
46    9|            giudaico seme,~ giudice fia di lor, che venne a Sina~
47   10|         vigilando dure!~ ~16~ ~Non fia giamai ch’un sonnacchioso
48   10|            vecchio Piero~ la barca fia divisa per la molta~ discordia
49   11|         far debb’io? Se dirlo vo’, fia segno~ d’uom temeraro e
50   11|          ché tolto a sé lo scettro fia del mondo:~ ben per due
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