Libro

 1    1|      ben mi doglio d’una, da me ora taciuta, openione d’alcuni
 2    2|         a schiere~ consuma ogni ora, tien prigione e vinto.~
 3    2|      ch’ebbimi fuor spinto.~ Ed ora il caso mio ch’in fronte
 4    2|     amante in quel peccato,~ ch’ora ne’ sassi vuoi che stia
 5    2|   sovviene, o mastro mio, quell’ora~ che Giambattista fe’ 
 6    3|    dente,~ ma Morte insieme, ch’ora sovraspande~ a l’uman seme
 7    3|         consiglio vilipeso,~ ed ora ornato sia d’anella ed oro,~
 8    3|       alta canzon, che da quell’ora visse~ e vivrá sempre scritta
 9    3|     vuol senza.~ ~97~ ~Venuta l’ora poi di snodar l’alma~ (s’
10    4|         loro:~ ecco da chi vien ora sciolto e guasto,~ ed è
11    4|        tenne,~ ma cento volte l’ora esso morio.~ Dir non si
12    4|         ogni quantunque picciolora~ millanni di tornarsi al
13    5|         vive fra voi né fino ad ora~ qual è né donde vien notizia
14    6|         n suo poter fin a quest’ora~ non ha donde soggioghi
15    6|          perch’eri, e fosti, ed ora sei fanciulla;~ non piú
16    6|         gli operator vi mette d’ora in ora,~ perché la molle
17    6|      operator vi mette d’ora in ora,~ perché la molle e d’ogni
18    6|      mano e rastri.~ Va circa l’ora terza e vede intorno~ molti
19    6|        molto spazio andò, ch’ad ora sesta~ gli sovragiunser
20    6|            46~ ~Or su l’undecim’ora, che giá ’l sole~ d’un emisfero
21    6|      singolare.~ ~49~ ~Venuta l’ora poi ch’a la sua pace~ vanno
22    6|       dato~ ch’a lor ch’una solora han lavorato?~ ~51~ ~Questa
23    6|       ad esser giusto e buono.~ Ora m’avanza esporvi che fra
24    6|         e d’ogni intorno;~ ma l’ora non si sa quando dal nido~
25    6|      che scoccò di mezzanotte l’ora,~ vengon le fatue per entrar
26    6|   dovete,~ perché né ’l  né l’ora voi sapete.~ ~75~ ~Quelli
27    6|         a par col riso pur d’un’ora,~ derrestiti arroscir far
28    8|        vada il padre mio, ch’or ora~ m’è detto esser di vita
29    8| stabilito,~ giá fatto marmo, ch’ora fu di vetro.~ Iesú non piú
30    8|   allacciata or questa gamba ed ora~ scuote quell’altra, infin
31    8|       con seco in bianco velo,~ ora d’ipocrisia (ch’anch’ella
32    9|  sollevar si potrebbe in poco d’ora.~ Ricopron l’odio adunque,
33    9|          moltanni e secoli fin ora:~ acciò che dunque ad alto
34    9|       s’apparecchia il modo e l’ora~ di dar travaglio a pace,
35    9|       agli demòn infesto~ son d’ora in ora ed a scacciarli presto.~ ~
36    9|     demòn infesto~ son d’ora in ora ed a scacciarli presto.~ ~
37   10|    disusato calle,~ ma piú ne l’ora che ’n purpureo manto~ l’
38   10|     potesti,~ o Pietro, una solora vegghiar meco,~ che tanto
39   10|        Ma non terrammi alcun ch’ora nol segua~ e mostri aperto
40   10|         tante morti;~ ma i lupi ora che fan? ch’a bran a brano~
41   10|     detto avea potere in poco d’ora~ strugger lo tempio, e poi
42   10|         per la poca~ lor , ch’ora gelata stassi e fioca!~ ~
43   10|       tutta la notte insino a l’ora sesta.~ ~87~ ~Dunque sgridolli
44   11|        a la citá perviene~ su l’ora propria che da la colonna~ (
45   11|   teschi, gambe e bracci, come~ ora si veggon gli ossi umani
46   11|       benché santi.~ ~58~ ~Dondora dunque nasconoste indegne~
47   11|     voli al cielo.~ Ed ecco a l’ora sesta il Sol l’aurate~ corna
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