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Alfabetica [« »] opus 1 or 170 òr 8 ora 47 ôra 1 oracli 1 oracol 4 | Frequenza [« »] 47 anzi 47 dir 47 mar 47 ora 47 quelle 47 t' 47 vostro | Teofilo Folengo La umanità del figliuolo di Dio Concordanze ora |
Libro
1 1| ben mi doglio d’una, da me ora taciuta, openione d’alcuni 2 2| a schiere~ consuma ogni ora, tien prigione e vinto.~ 3 2| ch’ebbimi fuor spinto.~ Ed ora il caso mio ch’in fronte 4 2| amante in quel peccato,~ ch’ora ne’ sassi vuoi che stia 5 2| sovviene, o mastro mio, quell’ora~ che Giambattista fe’ sí 6 3| dente,~ ma Morte insieme, ch’ora sovraspande~ a l’uman seme 7 3| consiglio vilipeso,~ ed ora ornato sia d’anella ed oro,~ 8 3| alta canzon, che da quell’ora visse~ e vivrá sempre scritta 9 3| vuol senza.~ ~97~ ~Venuta l’ora poi di snodar l’alma~ (s’ 10 4| loro:~ ecco da chi vien ora sciolto e guasto,~ ed è 11 4| tenne,~ ma cento volte l’ora esso morio.~ Dir non si 12 4| ogni quantunque picciol’ora~ mill’anni di tornarsi al 13 5| vive fra voi né fino ad ora~ qual è né donde vien notizia 14 6| n suo poter fin a quest’ora~ non ha donde soggioghi 15 6| perch’eri, e fosti, ed ora sei fanciulla;~ non piú 16 6| gli operator vi mette d’ora in ora,~ perché la molle 17 6| operator vi mette d’ora in ora,~ perché la molle e d’ogni 18 6| mano e rastri.~ Va circa l’ora terza e vede intorno~ molti 19 6| molto spazio andò, ch’ad ora sesta~ gli sovragiunser 20 6| 46~ ~Or su l’undecim’ora, che giá ’l sole~ d’un emisfero 21 6| singolare.~ ~49~ ~Venuta l’ora poi ch’a la sua pace~ vanno 22 6| dato~ ch’a lor ch’una sol’ora han lavorato?~ ~51~ ~Questa 23 6| ad esser giusto e buono.~ Ora m’avanza esporvi che fra 24 6| e d’ogni intorno;~ ma l’ora non si sa quando dal nido~ 25 6| che scoccò di mezzanotte l’ora,~ vengon le fatue per entrar 26 6| dovete,~ perché né ’l dí né l’ora voi sapete.~ ~75~ ~Quelli 27 6| a par col riso pur d’un’ora,~ derrestiti arroscir far 28 8| vada il padre mio, ch’or ora~ m’è detto esser di vita 29 8| stabilito,~ giá fatto marmo, ch’ora fu di vetro.~ Iesú non piú 30 8| allacciata or questa gamba ed ora~ scuote quell’altra, infin 31 8| con seco in bianco velo,~ ora d’ipocrisia (ch’anch’ella 32 9| sollevar si potrebbe in poco d’ora.~ Ricopron l’odio adunque, 33 9| molt’anni e secoli fin ora:~ acciò che dunque ad alto 34 9| s’apparecchia il modo e l’ora~ di dar travaglio a pace, 35 9| agli demòn infesto~ son d’ora in ora ed a scacciarli presto.~ ~ 36 9| demòn infesto~ son d’ora in ora ed a scacciarli presto.~ ~ 37 10| disusato calle,~ ma piú ne l’ora che ’n purpureo manto~ l’ 38 10| potesti,~ o Pietro, una sol’ora vegghiar meco,~ che tanto 39 10| Ma non terrammi alcun ch’ora nol segua~ e mostri aperto 40 10| tante morti;~ ma i lupi ora che fan? ch’a bran a brano~ 41 10| detto avea potere in poco d’ora~ strugger lo tempio, e poi 42 10| per la poca~ lor fé, ch’ora gelata stassi e fioca!~ ~ 43 10| tutta la notte insino a l’ora sesta.~ ~87~ ~Dunque sgridolli 44 11| a la citá perviene~ su l’ora propria che da la colonna~ ( 45 11| teschi, gambe e bracci, come~ ora si veggon gli ossi umani 46 11| benché santi.~ ~58~ ~Dond’ora dunque nascono ’ste indegne~ 47 11| voli al cielo.~ Ed ecco a l’ora sesta il Sol l’aurate~ corna