Libro

 1    2|     di giustizia eterno grido danno,~ e Iosuè ch’ardito e d’
 2    2| lapidata;~ ché a la città men danno è d’esser priva~ di lei,
 3    3|      l tempo ed importar gran danno,~ dovendo esser rimossa
 4    3|       per ristorarti d’un tal danno~ e sciôrre i lacci e la
 5    4|   orna piú il suo per suo piú danno;~ ché qual Erode molto ornato
 6    5|       presso del lor regno il danno.~ ~63~ ~– Io – disse – fermamente
 7    6|    Quinci de l’uman sangue il danno pende;~ quel de l’onor,
 8    6|  neghi esser di nullo o poco~ danno perder piú tosto un occhio
 9    7|      il luoco e via di fargli danno.~ ~66~ ~Va tutta notte col
10    8|       erede sei? qual peggior danno~ ti può venir ch’avolgerti
11    8|      fatto e a ville piú d’un danno;~ valor non è, ch’a morsi
12    8|     al nunzio d’un  picciol danno~ non s’avisâr d’un altro
13    8|       s’appaghi~ schiuder con danno lor le orecchie a’ sordi,~
14    8|     non di bestia,~ son senza danno altrui palesi e mostri?~
15    9|     arme accinta,~ accinta in danno di chi un pel torcesse~
16    9|  levar anco de’ suoi falli il danno.~ ~23~ ~Non vengan giá per
17    9|   colpa e vostro ancor fial danno~ ch’avete a ripurgar ciò
18    9|       avete al tempio peggior danno,~ che mai non fece qual
19   10|      lor esser chi osi fargli danno,~ ma levan gli occhi sol
20   10|        Non odi tu la voce~ in danno tuo di questi tuoi nemici? –~
21   11|    piú v’aggrada!~ Per me nol danno mai, ché gli atti suoi~
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