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....oggi il nostro Luigi dal
suo letto di dolore
vuol dare a Bice la fede di sposo.
(Da lettera famigliare).
E forse – pensa il core – è questo istante
per la sorella mia fiero e crudel,
forse la mano al fuggitivo amante
dona or di sposa, e il giuro suo fedel.
E presso a l'origlier sacro a la morte
appresta amore un'ara nuzïal....
ma tu, sorella, sei pietosa e forte,
e sai che questo rito è un funeral.
Al tuo diletto su la cerea faccia
vedi il dolce sorriso illanguidir,
al desiato amplesso aprir le braccia
ed esalare l'ultimo sospir.
E tu sorridi, e tu sorridi ancora,
fidente de l'amore a la virtù,
come innanzi a le tenebre l'aurora....
ma il tuo Luigi non sorride più.
Ma il tuo Luigi è morto, ed il supremo
bacio fraterno da me attese invan,
ed io qui, solo, mi dibatto, e fremo,
e qui m'inchioda una feroce man.
O maledetti! che al fratel negate
il sacro abbraccio di colui, che muor,
voi che li onesti a libertà strappate,
irridendo a la morte ed al dolor.
Vigliacchi! e voi, se de le umane sorti
la rea vicenda si tramuti un dì,
tra i paurosi e lividi sconforti,
lo strazio coglierà, che altri soffrì.
A l'odio, o Bice, tu lo sai – non era nato
questo mio cor mite e gentil,
ma sui polsi ho una traccia turpe e nera,
come ricordo de l'oltraggio vil.
E in fondo al petto sanguina una piaga,
cui non varranno balsami a lenir;
e d'amor solo il cor più non s'appaga,
e d'odio avvampa, e di pugnace ardir.
Per la memoria pia di questo morto
a un vindice pensier giurai la fè,
e muoverò, nel mio bel sogno assorto,
dritto a la mèta con securo piè.
Ma tu, sorella, che sei tanto buona,
vigila, lacrimando, il bianco avel,
e da questa mia povera corona
recidi un semprevivo su lo stel.
Quel fiorellino deporrai su l'urna
ove riposa un forte e nobil cor,
ed ove, ne la pace taciturna,
fuggon le larve del tuo sogno d'ôr.
22 Luglio.