Pietro Gori
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AL POPOLO E A QUANTI COMBATTONO PER L'UMANESIMO

LA SVEGLIA

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LA SVEGLIA

Mentre il carcere ancor, triste, riposa
ne l'oblivione, che ogni duol cancella,
impertinente, stridula, ed uggiosa,
squilla, giù dal cortil, la campanella.

Scende una luce fioca e dubitosa
tra i ferramenti de la finestrella,
e insiem col , fedele e tormentosa,
torna la nostalgìa ne la mia cella.

Pei corridori, fino ad or sì muti,
si diffonde, confuso un rumorìo
su questo picciol mondo, che si desta.

Tra le celle s'incrociano i saluti,
in un lieto e bizzarro scoppiettìo,
quasi risveglio di sepolcri in festa.

17 Maggio.


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