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Quando il pensiero desïoso vola
dal chiuso aere dolente a' cieli aperti,
e in fantasie beate dei sofferti
dolori, vaneggiando, si consola,
suona, scherno a l'orecchio, una parola:
– «Aria.» I reclusi in anditi coperti,
da cui la luce, timida, s'invola,
tentano il moto de le membra inerti.
E pur, l'attendo ognor con esultanza
quest'ora, che la mia vita accomuna
con altri vivi ne la stessa stanza.
E questi, che ogni dì la sorte aduna
meco, a virtù conforto, ed amo, e alcuna
pietà rafforza me ne la speranza.
18 Maggio.