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Già la notte sul carcere è calata,
scura come il mantello de la morte,
e dei pensieri, che tempestan forte,
torna, in ridda, la tetra cavalcata.
Pare che, lieta, irrida a la mia sorte,
giù da la strada, una mandolinata....
Sotto la immensa oscurità stellata
sembran le cose ne la calma assorte.
Ma la campana del silenzio squilla,
come il lamento d'una moribonda,
ne la nottata lugubre e tranquilla.
In seno a la quïete alta e profonda
il mio bel sogno luminoso brilla,
e di pace lo spirito m'inonda.
29 Maggio.