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O ribelle pensier de la mia mente,
avanti, avanti, e combattiamo ancor!
Tu sei la mia bandiera, ed il fulgente
raggio di una speranza, che non muor.
Io era un bimbo gaio e ricciutello,
quando balzasti sopra il mio sentier,
innanzi al supplicar d'un orfanello,
che la mano stendeva al passeggier.
Poi t'incontrai ne' mesti casolari,
ov'entra il freddo, ed ove manca il pan;
ti ritrovai su' campicelli avari,
ove il colono s'affatica invan.
Ne le fumose e torride officine
ti vidi, tra le macchine, cennar,
e, da le tempestose onde marine,
su le ciurme, terribile, balzar.
Terribile di sdegni e di giustizia,
fiero arcangelo cinto di splendor,
te vidi ovunque un segno di nequizia
risusciti un singulto di dolor.
Ed ora, in questa cella, a me dinanti
sorgi, o vessillo mio santo ed altier;
o mio pensiero, avanti, avanti, avanti!...
ecco il tuo buono e forte cavalier.
31 Maggio.