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Sentirais-je
quelque ingenue
Velleitè
D'aimer cette belle
inconnue,
La Libertè?
De Musset.
Tu mi baciasti in fronte
giovinetto,
e mi dicesti: – «Và,
io son la libertà,
ed infiammo il tuo petto!
«E tu, baldo e gentil,
combatterai
i prepotenti, i fiacchi,
i superbi, i vigliacchi;
e nel mio santo nome vincerai.»
Io nel tuo santo nome ho
combattuto
contro gli scherni e il fato;
incorrotto soldato,
e per te son caduto.
Ma tu non cadi, o gran madre
immortale,
e brilla il tuo splendore
del popolo nel core
e ne l'azzurro ciel de l'ideale.
Ma tu non muori. A te
s'ergon le braccia
dal lavoro fiaccate,
e le plebi affamate
levan la mesta faccia.
E nel tuo nome, per ognun
che cade,
a mille, tra i volenti,
sorgono i combattenti,
squillano gl'inni, e folgoran e spade.
E tu sorridi, luminosa e
bella,
qual da plaghe lontane
su le vicende umane,
imperitura stella.
Or, su l'ombrìa di questa
cella muta,
splendi dai cieli in seno,
mentre, forte e sereno,
il tuo soldato, o madre, ti saluta.
5 Giugno.