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Doppia è la vita. Il sogno ha il proprio mondo.
..........Immenso regno
Di fantastici veri. I sogni anch'essi
Svolgendosi, han respiro, affetti, riso,
Pianto!..........
Correa la nave sotto il plumbeo cielo
con le ampie vele squarciate dal vento,
e l'urlo immenso d'un oceano ignoto
Su l'albero maestro una bandiera
– rossa tra lembi neri – sventolava
sanguigna sotto i lampi, e glorïosa
La prora, flagellata dai marosi,
si profondava ne la spuma bianca,
e tendea – come l'ala de l'alcione –
a la riviera.
Ed io figgea gli sguardi ne la bruma
del mar, solenne sotto la tempesta,
e intravedevo i lidi desïati
su l'orizzonte.
Giungemmo. Su le rive era un tripudio
di fanciulle, di bimbi, e di vegliardi –
fioritura gentile in una mite
Tutto un popolo libero e fecondo
brulica innanzi al mare, e l'uragano
fugge al conspetto de le liete spiaggie –
remotamente. –
Di opifici, di scuole, d'Atenei
per le ampie vie si leva la superba
mole, quasi a tutela de le quete
Ne la gran pace l'inno del lavoro
stringe in sue spire gli operosi, e ascende,
e ascende, e ascende. C'è per tutti il sole,
per tutti il pane.
Son felici le spose e miti i lacci
del core, e salde di virtù le tempre,
fertili i campi, li uomini fratelli,
Non servi o parassiti, non sicarî
del pensiero – la luce ne le menti,
nei muscoli la forza – in fondo al core
la pöesia.
Sui campi nasce – presso a' fiori – il pane
e sale il fumo de la vaporiera;
nei tempi antichi – sopra i vecchi eêi –
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Ahi, la dolce visione è dileguata
nel pio raggio di sole, che m'investe;
mentre echeggia la diana del mattino
per la prigione.
Carcere dei Domenicani, 15 Luglio.