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Sta la muraglia rigida e severa
con le ferriate verso il cielo erette,
ride l'azzurro per li aperti vani,
e scendon l'aure libere dai monti.
Sopra il mio capo romba una feroce
tempesta d'opre rudi e sconsolate;
ma su' telai stridenti e su le spole
ahi, non splende la gioia del lavoro.
Passano lenti gli anni sovra il tetro
palagio di sventura, e non sorriso
di madre o sposa allieta gli operosi.
Di tratto in tratto per li androni oscuri
flotta, o, cantando, passa un fanciullino
a studiare la via de la galera.
Lucca. Penitenziario di S.
Giorgio.
25 Agosto 90.