Bruna
In solitudine
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CONVALESCENTE

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CONVALESCENTE

 

 

I

 

Alfine i verdi amici ho riveduto!

Alti e frementi sotto il ciel di maggio,

gli alberi noti, al mio lento passaggio,

ebbero tutti un cenno di saluto.

 

Ed io premendo il morbido velluto

d'erbe novelle, e rialzando al raggio

del sol l'esangue fronte, il mio servaggio

ho ripensato ne l'ambiente muto.

 

Quando in preda al malor, sovra le piume

stesa, guardava fuor de la vetrata

dondolare la cima dell'abete;

 

ed ora preso il cor da irrequïete

brame, fin che lucea la prima usata

stella: posavo allora al dolce lume.

 

 

II.

 

L'aere profumato da le rose

or or mi cinse con gentil amplesso:

ad ogni pianticella sostai presso,

carezzai le corolle rugiadose.

 

Sussurravano forse in un sommesso

accento: = Eccole alfine le amorose

provvide mani che nell'ore afose

di limpidi acque ce' irrorâr si spesso! =

 

Mi parve (oh dolcezza!) un lieve oblio

le memorie avvolgesse e meste e liete,

e quasi in sogno visse il core mio.

 

O fiori fiori! Il mio sorriso siete.

Per voi credetti mi aspergesse Iddio

l'anima con la pura onda di lete.


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