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I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
– Di sotto il giogo di memorie care
china la fronte è dolce il ricordare –
S. Ferrari
Eravam soli, mi rammento, il giorno
moriva già nel vespero quïeto.
Di folte piante ci serrava intorno
un largo cerchio, ed in atto discreto
ascoltare parean immobilmente.
Egli parlava; china avea la testa,
chine le ciglia, fise al pazïente
lavoro; ed io guardavo quella festa
di coralli passar fra le sue dita,
e alinearsi lungo il sottil filo,
e su l'alta muraglia rivestita
di foglie disegnarsi il bel profilo.
Come fu completato il vezzo, sorse
il bruno capo e il ciglio luminoso:
non però prontamente a me lo porse,
ma indugiando gentile ed amoroso
lo sfiorò prima con le labbra. Intanto
la prima stella. Forse del mio pianto
futuro ell'era conscia, e compiangeva.