Bruna
In solitudine
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NEL PASSATO

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NEL PASSATO

 

 

– Di sotto il giogo di memorie care

china la fronte è dolce il ricordare

S. Ferrari

 

Eravam soli, mi rammento, il giorno

moriva già nel vespero quïeto.

Di folte piante ci serrava intorno

un largo cerchio, ed in atto discreto

 

ascoltare parean immobilmente.

Egli parlava; china avea la testa,

chine le ciglia, fise al pazïente

lavoro; ed io guardavo quella festa

 

di coralli passar fra le sue dita,

e alinearsi lungo il sottil filo,

e su l'alta muraglia rivestita

di foglie disegnarsi il bel profilo.

 

Come fu completato il vezzo, sorse

il bruno capo e il ciglio luminoso:

non però prontamente a me lo porse,

ma indugiando gentile ed amoroso

 

lo sfiorò prima con le labbra. Intanto

nel cielo scolorito, riluceva

la prima stella. Forse del mio pianto

futuro ell'era conscia, e compiangeva.


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