Op. 15, N.° 3
Presso il balcone aperto
sta la donna, le tenebre
fisa. Queto, deserto
un vasto parco, rorido
di rugiada, si stende
e ne l'ombra dileguasi.
A lamentar riprende
ribelle il cor nel gracile
petto che un affannoso
respir solleva. Trepida,
nel buio misterioso
d'un dubbio, stanca, debole,
ella combatte. Quale
sentier dovrà percorrere?
Come un acuto strale
sta un desiderio fervido
fitto nel cor che vuole
(oh tortura indicibile!)
la sua parte di sole.
Deve, deve ella cedere?
Risponde solo il grave
silenzio. Alfine levasi
la bianca fronte, ed – Ave –
par che le stelle dicano,
e quali occhi lucenti
dall'alto cielo guardano.
Si calma il cor, accenti
di preghiera han le pallide
labbra. Soave, intanto,
dai palpitanti, fulgidi
mondi, il responso santo
scende, ed affranca l'anima.