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I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
“.....se è possibile
trapassi da me questo calice.„
I.
Alfine, la baldanza disfiorita,
un terrore invadente, non più ascoso,
le fece mormorare: = Ahimè, non oso... =
(e fu la prima volta ne la vita.)
= Un'ora, un'ora sola di riposo,
pria d'imprendere l'ardua salita! =
e tacque, e s'accsciò, stanca, sfinita,
Levavasi la nebbia da i pantani,
e il cielo incominciava a scolorare,
era ogni cosa di tristezza pinta.
Ne l'ombra si congiunsero le mani
picciolette, tremanti, ad implorare,
e la testa piegò sul petto, vinta.
II.
Il sonno scese, con carezze lievi
sovra le ciglia roride di pianto,
ed un sogno fluì nel core affranto
recando gigli fra le dita brevi.
Ella una voce udì (soave quanto!)
sussurrarle: = Che temi? sorger devi;
vogl'io che la tua fronte si sollevi
illuminata da un pensiero santo. =
E vide, da la nebbia di già sgombra,
fiorirle innanzi la pianura estesa,
e sorrider l'oriente colorato.
Questo nel sogno. Intanto densa l'ombra
avvolgea la dormente, e la scoscesa
strada attendeva il piede affaticato.