Bruna
In solitudine
Lettura del testo

PAGINE DOLOROSE

PRIMAVERA DOLENTE

«»

Link alle concordanze:  Normali In evidenza

I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio

PRIMAVERA DOLENTE

 

 

I.

 

– A Lella

 

Ecco il raggio d'april che desta i fiori,

e gli augelletti a rïamare invita;

suona di lieti trilli la fiorita

macchia dei sicomori.

 

Ecco le piante fluttuare ai venti

quali vessilli in tempo d'esultanza;

oggi riede al sorriso, a la speranza,

il core dei viventi.

 

Tu pure tanto desïasti questa

primavera, pensando che in allora

svanirebbe il ponsier che m'addolora;

ma vedi? ancor son mesta.

 

Poi che di quella voce il dolce suono

più non m'è dato udir, poi che i fulgenti

occhi che la mia luce erano, spenti,

ohimè, per sempre sono;

 

nessun'altro splendor l'anima mia,

nessun canto sarà che più mi allieti;

niuna dolcezza sarà mai che acqueti

l'immensa nostalgia!

 

 

II.

 

Guarda di che pallor soffuso è il cielo

oggi! Guarda, come al passar del vento

un tremor vïolento

sovra il gracile stelo

 

hanno i giacinti. Nel silenzio pieno

di mestizia, sol risuona lontano,

fioco, un canto, che a mano

a mano viene meno.

 

Oggi è dolente il giovinetto aprile:

tale il mio cor; giovine e mesto tanto!

Tu 'l perchè sai, che il pianto

mio tergesti, o gentile.

 

Sai come solamente una lïeve

traccia odorosa resti nel mio core

ove il fragrante fiore

visse una vita breve....

 

Povero amore! Come il canto manca

laggiù, sfuma il ricordo; e un'infinita

tenebra la mia vita

avvolge, e sono stanca!

 

Oh cara, che mai dissi? Deh perdona!

Dimentica la mia triste parola.

Molto, molto consola

d'una sorella buona

 

la tenera carezza. Tu sarai

il mio conforto; rasserena il viso;

forse verrà un sorriso

per me ancora. Vedrai......


«»

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on touch / multitouch device
IntraText® (VA2) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2011. Content in this page is licensed under a Creative Commons License