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I.
– A Lella –
Ecco il raggio d'april che desta i fiori,
e gli augelletti a rïamare invita;
suona di lieti trilli la fiorita
Ecco le piante fluttuare ai venti
quali vessilli in tempo d'esultanza;
oggi riede al sorriso, a la speranza,
primavera, pensando che in allora
svanirebbe il ponsier che m'addolora;
Poi che di quella voce il dolce suono
più non m'è dato udir, poi che i fulgenti
occhi che la mia luce erano, spenti,
ohimè, per sempre sono;
nessun'altro splendor l'anima mia,
nessun canto sarà che più mi allieti;
niuna dolcezza sarà mai che acqueti
II.
Guarda di che pallor soffuso è il cielo
oggi! Guarda, come al passar del vento
hanno i giacinti. Nel silenzio pieno
di mestizia, sol risuona lontano,
a mano viene meno.
Oggi è dolente il giovinetto aprile:
tale il mio cor; giovine e mesto tanto!
Tu 'l perchè sai, che il pianto
traccia odorosa resti nel mio core
Povero amore! Come il canto manca
laggiù, sfuma il ricordo; e un'infinita
Oh cara, che mai dissi? Deh perdona!
Dimentica la mia triste parola.
Molto, molto consola
il mio conforto; rasserena il viso;
forse verrà un sorriso
per me ancora. Vedrai......