IntraText Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText | Cerca |
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Ero bambina il giorno in cui ti vidi
piantare innanzi a la finestra della
mia stanza, abete, ed una pianticella
gracile tu parevi. I lievi nidi
non ti affidava ancor la capinera.
Il piccolo giardino adombri or quasi
tutto, mio forte amico, e sono invasi
i tuoi rami d'augelli, a primavera.
Io fra le verdi e ruvide tue chiome
so l'aure tepidette e profumate,
so le spere di sol che son passate;
so il gelo sotto cui curvate e dome
giacquero tante volte. Ma tu ignori
le mie vicende. Non sapesti mai
tu quella speme che nel cor cullai,
e i fugaci sorrisi, e i mille fiori
che mi promise un sogno; nè l'intenso
dolore che mi fa piegar sfinita,
mentre s'eleva ognora forte, ardita,
la tua cima a goder l'azzurro immenso.