Bruna
In solitudine
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L'ORTO

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L'ORTO

 

 

= Al Conte Nerio Malvezzi =

 

È questo l'orto; e il vecchio pero è questo,

quel pero che cantai triste nel gelido

autunno, voi sapete; ed or è l'ultimo

che si ridesta dal sopore mesto:

 

gli altri..... oh guardate i vaghi intrecciamenti

delle rame fiorite bianche e rosee

tra cui del ciel traspare un lembo tenue.

Ecco il vïal che spesso a passi lenti

 

percorro con le mie dolci sorelle:

da quegli archi di rose, a maggio, scendono

sovra le nostre teste a cento i petali,

noi pensiamo, passando sotto quelle

 

carezze olenti, i sogni già sfioriti.

E presso il muro verdeggiante d'edera,

sotto i susini riposiamo, i fiammei

tramonti a contemplar da l'ombre miti.

 

Udite che silenzi han gli orti umili?

Quì, nel fido recinto, che a le trepide

mie spemi arrise, che blandì le lagrime,

che mi ha dettati i canti più gentili,

 

or si ritempra l'anima accasciata.

Quì leggo, e talor prego, quivi i pallidi

vespri, sovente sola mi sorprendono

a coglier fiori ad una tomba amata.


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