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I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Non desti meraviglia se nella raccolta di scritti del compianto Pietro Gori, con tanta fatica rintracciati, vi si riscontrerà qualche spostamento d'ordine cronologico. Ciò è conseguenza delle difficoltà incontrate nell'ordinare un così vasto materiale disperso un po' dovunque, il che non toglie però nulla al grande valore degli scritti.
Anzi il lettore tenendo dietro ai vari soggetti trattati dall'A., sempre con bella eloquenza, con passione e sincerità nei vari periodi della Sua vita turbinosa, si potrà meglio fare un criterio esatto di ciò che fu e di quanto fece questo gentile apostolo della giustizia e della bontà.
Ho creduto bene di far precedere questa seconda parte di «Ceneri e Faville» da un giudizio di persona che non condivideva le idealità politiche dell'A. e che veniva espresso in occasione del primo processo subìto da Pietro Gori il 21 Novembre 1889, davanti alla Corte d'Assise di Pisa.
L'estensore dell'articolo in parola, fu il Professor Enrico Lemmi, già segretario di Giuseppe Mazzini.
È una specie di biografia assai serena, interessante e chiaroveggente, che sarà letta con piacere.
L'Editore
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