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Alfabetica [« »] buttò 1 buzzo 3 c 4 c' 147 cabaletta 2 cabina 16 cabine 1 | Frequenza [« »] 151 avea 148 altro 148 bixio 147 c' 147 tempo 146 mezzo 143 parte | Giuseppe Bandi I mille: da Genova a Capua Concordanze c' |
Parte
1 1| Signor tenente, qui non c’è Garibaldi; metta il capo 2 1| campagna, e per un’ora buona c’inerpicammo su pei poggi.~ ~ 3 1| da studio del generale. C’erano parecchie persone, 4 1| reggimento, e per di più c’è in Toscana il Ricasoli, 5 1| queste non son punto buone. C’è pur troppo il generale 6 1| Senti, Bixio – gli dissi – c’è anche Medici tra quelli 7 1| nello studio del generale c’era una bella cassa di revolvers, 8 1| revolvers, e sulla scrivania c’era un grosso sacchetto di 9 1| perdete d’animo... Per ora non c’è da far nulla, ma il tempo 10 1| Povero Bandi! Eh... non c’è che fare... Ma... dite, 11 1| entrare in gabbia, pensai, c’è sempre tempo. E così mi 12 1| orario delle ferrovie. Non c’era un minuto da perdere. 13 1| stazione. Fra quegli ufficiali c’era, per buona sorte, Achille 14 1| mezzo del La Farina, né c’eran segni che le loro pratiche 15 1| loro mi chiese:~ ~– Chi c’è in questa carrozza?~ ~– 16 1| in questa carrozza?~ ~– C’è un generale, – risposi.~ ~ 17 1| desta, e dice:~ ~– Che cosa c’è?~ ~– Veda, – risposi – 18 1| Vecchi stappò una bottiglia e c’invitò a bere al felice e 19 1| indemoniati. E per vero, non c’era tempo da perdere.~ ~– 20 1| a iosa le munizioni, ma c’è un comandante piemontese, 21 1| rispose. – Sono avvezzo, non c’è pericolo.~ ~Non ebbi cuore 22 1| andassimo a Talamone? Là c’è un bel golfo, e ci dev’ 23 1| Sicuro – dissi – e c’è vicino Orbetello, dove 24 1| ci conosco tanta gente... C’è Arus, il gonfaloniere, 25 1| anche ai tempi del granduca, c’è Agostino Cappelli, detto 26 1| genio, ci sono i Raveggi, e c’è il prete Bellucci, che 27 1| non è fatto male...~ ~– Ma c’è una guarnigione in Orbetello, 28 1| miglia da Talamone... Là c’era un deposito di carbon 29 1| fermarsi a piè della scala.~ ~C’erano dentro un ufficiale 30 1| Vittorio Emanuele. A bordo c’è un luogotenente generale 31 1| rossa grazia di Dio che c’era, mi guardarono in faccia 32 1| non invita ad abitarlo. C’erano di stazione dieci o 33 1| in giro. In Talamone non c’era che un’osteria; un’osteria 34 1| d’ingresso. Nell’osteria c’erano due donne; mi volsi 35 1| lì al fuoco?~ ~– Niente. C’è un po’ di carne nella pignatta, 36 1| nel numero de’ Mille, se c’era fior di gioventù e fior 37 1| fior di gente co’ guanti, c’era ancora un buon pizzico 38 1| razzi.~ ~Verso sera non c’era in Talamone l’ombra d’ 39 1| nostra; ma con Garibaldi c’era poco da mordere, e i 40 1| Garibaldi solea dire: «Quando c’è Bovi, non mi manca mai 41 1| Schiaffino fino al luogo dove c’è quel deposito di carbon 42 1| venir via con noi, e non c’era verso di farli scendere.~ ~ 43 1| termine) la sua casa militare, c’impose di fare scendere i 44 1| che sui nostri legni non c’erano soltanto i bersaglieri, 45 1| soltanto i bersaglieri, ma c’eran venuti parecchi artiglieri 46 1| urlavano come spiritati e non c’era modo di richiamarli al 47 1| rispetto per chicchessia. C’è in Marsala una vera e propria 48 1| In fondo a quel viale, c’era una delle porte della 49 1| quasi deserta. Mentre però c’incamminammo verso il castello, 50 1| Nel rientrare in Marsala, c’imbattemmo nel colonnello 51 1| gridò:~ ~– Per Dio, non c’è tempo da perdere, salvate 52 1| colubrina, ed io li aiutavo. C’era il caso di veder la barca 53 1| alla nostra ira; e, se non c’era a tavola chi c’era, avremmo 54 1| se non c’era a tavola chi c’era, avremmo detto al signor 55 2| questo polverone?... Vedi, c’è posto finché vuoi; monta 56 2| in mezzo a quegli alberi c’era una casetta bassa bassa, 57 2| strumenti da fare il vino. C’era dentro un fresco delizioso 58 2| sole ardente; insomma, non c’era verso di farli sbucar 59 2| Avanti, ragazzi, non c’è tempo da perdere.~ ~A queste 60 2| binoccolo?~ ~– No, generale.~ ~– C’è nessuno che abbia un binoccolo 61 2| Garibaldi, e se dietro Garibaldi c’era un re, e se dietro a 62 2| re, e se dietro a quel re c’era una buona cassa.~ ~A 63 2| e mi disse:~ ~– La cassa c’è a Palermo.~ ~– Bravo! – 64 2| innanzi era sparito e non c’era verso d’averne un altro, 65 2| pronti per assalirci, mentre c’incamminavamo a Salemi per 66 2| dei conti – notai – che c’è di male se quel povero 67 2| prossimo?~ ~– Nessun male c’è – rispose Vecchi – ma è 68 2| per il dì seguente, ma non c’era caso di trapelar nulla, 69 2| dormirete qui da me, perché c’è il caso che da un momento 70 2| acchiappare il fumo.~ ~E non c’era verso di renderlo un 71 2| Il Pietri veduto che non c’era verso di smuovermi, si 72 2| colline dirimpetto? E non c’era anche da aspettarsi che 73 2| chiarissero nemiche?~ ~Non c’era da scegliere. Era necessario 74 2| Dio e all’ambulanza quando c’è.~ ~Ora, la nostra piccola 75 2| e senza il prete, e non c’era verso che si quietasse.~ ~– 76 2| fosse con noi Garibaldi, ma c’era invece un tristo bandito, 77 2| quindici o venti insorti e c’era anche taluno dei nostri 78 2| che dell’inverosimile non c’è neppur l’ombra, ma c’è 79 2| non c’è neppur l’ombra, ma c’è soltanto una certa singolar 80 2| sbaglio?...~ ~– Sissignore, c’è qui un sergente dello stesso 81 2| posso dire molte cose, ma c’è il mio compagno, che... 82 2| i soccorsi che vennero, c’era la compagnia del Certosini.~ ~ 83 2| paese alcun chirurgo non c’era da apprestare allo sventurato 84 2| o quattro di distanza, e c’era chi ne aveva contate 85 2| alla meglio la gente che c’incontrava per le vie. Le 86 2| uno ad uno, e chiese:~ ~– C’è tra voi nessuno che sia 87 2| ammonticchiate per ogni parte.~ ~C’era poco da rispondere; tuttavia 88 2| rispettare la tregua, ma c’è da scommettere che innanzi 89 2| senza braccia; nelle cantine c’era alto l’olio più d’un 90 2| tranne il direttore, non c’era in quella banda chi sapesse 91 2| americani due agili corvette. C’erano poi i portoghesi, e 92 2| erano poi i portoghesi, e c’erano anche i turchi.~ ~Una 93 2| modo stesso che sui tetti c’erano le provviste dei ciottoli, 94 2| piede sulla terra ferma. C’era allora in Torino chi 95 2| vantaggi, e di quant’altro c’era di dolce e di brusco 96 2| Certi momenti solenni non c’è lingua, non c’è pennello 97 2| solenni non c’è lingua, non c’è pennello che valgano a 98 3| destro di Garibaldi; e come c’era parso amaro il non averlo 99 3| a fargli visita, ed egli c’invitò a seguirlo fin sul 100 3| Visto e provato che nulla c’era da guadagnare colle buone, 101 3| con Bosco? Quanta gente c’è in Milazzo? Quanti cannoni 102 3| quando un orrendo rombo c’intronò le orecchie, e cinque 103 3| case tutte le mobilie che c’erano, tavole, tavolini, 104 3| proposito di questo sergente, c’è chi dice che avesse già 105 3| momento che il nemico non c’era più, e che tornandovi 106 3| il colonnello Cosenz, e c’era il maggiore Migliavacca, 107 3| sor maggiore, guardi chi c’è sulla corvetta.~ ~Mi volsi, 108 3| mi disse:~ ~– Ebbene, che c’è di nuovo?~ ~– Niente, – 109 3| Ma in questo ultimo punto c’ingannavamo a partito. La 110 3| orto le loro provvisioni, e c’invitarono al magnificat. 111 3| generava le febbri. Non c’erano tende, non c’erano 112 3| Non c’erano tende, non c’erano baracche, e neanche 113 3| lunghi, giacché ogni notte c’era gazzarra di cannonate, 114 3| più che a Torre di Faro c’era lo stato maggiore di 115 3| maggiore di Garibaldi e c’era Sirtori, che doveva far 116 3| sollevarsi sull’acqua, perché non c’era verso di muoverlo dalla 117 3| che pigliasse quel che c’era da prendere, e spiegate 118 3| le plebi della Calabria, c’impadroniremo di Cosenza, 119 3| imbarcasse per la prima; e c’era il capitano Andrea Fossi, 120 3| occhio e quella autorità, c’era da aspettarsi, da un 121 3| Accanto al letto del generale c’era un tavolino da notte, 122 3| notte, su quel tavolino c’era il suo orologio... I 123 3| dieci, e tra questi dieci c’erano il Mordini, il Missori, 124 3| col generale se non quando c’interroga, massime quando 125 3| parere circa l’annessione, e c’è da scommettere che nol 126 3| che intorno a Garibaldi c’è Crispi, c’è Medici, c’è 127 3| a Garibaldi c’è Crispi, c’è Medici, c’è Sirtori, c’ 128 3| c’è Crispi, c’è Medici, c’è Sirtori, c’è Cosenz, e 129 3| c’è Medici, c’è Sirtori, c’è Cosenz, e ci sono tanti 130 3| guerra portava così, e non c’era nulla da dire né da ripetere; 131 3| tratta di borbonici, che non c’entrano per nulla; si tratta 132 3| stavano a zonzo per Napoli, né c’era verso di persuaderli, 133 3| Allora vidi chiaro che c’erano certi mazziniani, più 134 3| starsene in Capua, dove c’era penuria d’ogni ben di 135 3| Raffaello era fuori.~ ~– O chi c’è in casa?~ ~– Ci sono io, 136 3| recammo al podere, e subito c’imbattemmo in don Raffaello, 137 3| parmigiani e modenesi, e c’era qualche raro veneto, 138 3| mi accorsi che dietro noi c’erano i soldati del genio 139 3| tirar giù come prima, né c’era verso di farli smettere.~ ~ 140 3| gridare al mondo che non c’erano più due Italie, ma 141 3| gioia dei napoletani, non c’è lingua che basti.~ ~Io 142 3| fame e sete e quant’altro c’è di più aspro nella guerra, 143 3| pigliar fuoco; come non c’era caso di rammentare una 144 3| diavolo di quella fatta c’era poco, anzi punto, da 145 3| bordo delle tre piccole navi c’era il padron di casa.~ ~ 146 3| di colore oscuro.~ ~Ma se c’è chi voglia leggere narrati 147 3| e si chiude in carcere. C’è in Italia una carcere speciale