IntraText Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText | Cerca |
Alfabetica [« »] equanimità 1 equilibrio 1 equipaggio 3 era 825 eragli 1 eran 74 erano 242 | Frequenza [« »] 861 con 853 l' 849 una 825 era 824 garibaldi 810 mi 771 della | Giuseppe Bandi I mille: da Genova a Capua Concordanze era |
Parte
1 1| iniquo trionfo, di cui si era fatto bello co’ suoi svizzeri 2 1| in una piccola stanza dov’era un lettuccio; sul lettuccio 3 1| un’impresa di quel genere era necessario avere in pronto 4 1| per muovere quella gente era indispensabile un nome che 5 1| Garibaldi guardò l’orologio. Era mezzanotte.~ ~– Su via – 6 1| stesi sopra il divano che era in fondo alla cameretta.~ ~– 7 1| un leone.~ ~Garibaldi non era Cesare Borgia, né io il 8 1| altrettanto.~ ~Il bagno a vapore era fatto.~ ~Allora Garibaldi 9 1| cose di fuoco in Venezia. Era prete e in Parigi dette 10 1| un foglio di appunti che era sul tavolino, queste parole: « 11 1| quei giorni, Garibaldi s’era fatto alquanto taciturno, 12 1| Garibaldi dal suo disegno, era Giacomo Medici, il quale 13 1| generale, che, in quel momento, era solo.~ ~ ~ ~Ero da quattro 14 1| domani? Dopo domani? Questa era la dimanda che si faceva 15 1| frequente ancora, il La Farina era tornato a farsi vedere, 16 1| tornato a farsi vedere, era comparso il Bertani, era 17 1| era comparso il Bertani, era venuta la signora Adelaide 18 1| nello studio del generale c’era una bella cassa di revolvers, 19 1| revolvers, e sulla scrivania c’era un grosso sacchetto di napoleoni 20 1| colpo.~ ~Verso sera, chi era andato qua e chi là; nell’ 21 1| nell’anima.~ ~La serata era bella e serena; il mare 22 1| nave, se insieme a noi non era Garibaldi?...~ ~Stornammo 23 1| giorni, seppero che Elia era rimasto ferito da una palla 24 1| mentre sapevano che la villa era abitata da Garibaldi e vi 25 1| tristissima per tutti. Garibaldi era molto pensieroso, e non 26 1| nostre camere. La villa era silenziosa, e le civette 27 1| nell’anticamera. Il generale era già alzato, e lo sentivo 28 1| parvero tutti matti. Chi era mai al mondo, che potesse 29 1| del mondo.~ ~Il generale era ritto, e colle braccia conserte 30 1| giovane sciolse la lingua, che era lingua genovese, e cominciò 31 1| il nobile scrupolo che s’era fatto di non rendersi autore 32 1| sacchetto dei napoleoni, che era sempre sulla scrivania – 33 1| tra Garibaldi e Mazzini ci era ancora un po’ di ruggine; 34 1| che la fama di Garibaldi era scroccata a buon mercato.~ ~ 35 1| Giunsi in Alessandria che era notte buia. Entrato in casa, 36 1| trovai la mia ordinanza, che era livornese, ed avea nome 37 1| foglio in mano. Oh gioia! era un dispaccio telegrafico!...~ ~ 38 1| qualche altra briccica; era questo il mio bagaglio. 39 1| che doveva esser mio, non era ancor fabbricato.~ ~– Le 40 1| orario delle ferrovie. Non c’era un minuto da perdere. Corsi 41 1| Fra quegli ufficiali c’era, per buona sorte, Achille 42 1| Finalmente arrivammo. Non era per anco ben fermo il treno, 43 1| mi chiesero mi disanimò. Era proprio il caso di dire: 44 1| aperto e salii su. Garibaldi era seduto a mensa con il figlio 45 1| rammento; una signora, che era la governante del padron 46 1| governante del padron di casa, era seduta al pianoforte e suonava 47 1| l’inno di Mameli. La sala era tutta adorna di festoni 48 1| festoni di lauro, la mensa era piena di fiori, e vi si 49 1| le spalle dei francesi.~ ~Era la sera del 30 d’aprile. 50 1| aggiungeva che Rosolino Pilo era a capo poco meno che d’un 51 1| meditato alquanto, poi s’era alzato vivacemente dalla 52 1| e non uno solo, come s’era pattuito da prima, purché 53 1| ai cani e ai preti» e s’era dimenticato di aggiungervi « 54 1| stessero fuori, il Vecchi era spesso inquieto e non sapeva 55 1| aver saputo che in Torino s’era discorso seriamente di farci 56 1| far la ronda.~ ~Garibaldi era informatissimo di tutto 57 1| nottetempo, in quei luoghi dove era facile che i partigiani 58 1| se ben ricordo; la porta era chiusa o era calato il rastrello; 59 1| ricordo; la porta era chiusa o era calato il rastrello; io, 60 1| cavalli.~ ~Lo sconosciuto era alto e grosso della persona, 61 1| con quella spedizione s’era prefisso il generale.~ ~ 62 1| una cassa mezz’aperta, che era in uno degli angoli della 63 1| L’ordine dell’imbarco era stato dato per le ore nove. 64 1| le munizioni e i bagagli era stabilito si caricassero 65 1| nel medesimo punto. Questo era tutto quello che si sapeva; 66 1| della stanza di studio, che era rimasta chiusa, per buon 67 1| interrotta di uomini e donne. Era una folla avida di vederci, 68 1| gli facea corona, e che era muta al par di lui. Garibaldi 69 1| siciliano, che il giorno innanzi era venuto alla villa Spinola, 70 1| Un minuto dopo, Garibaldi era sceso in una delle tante 71 1| di seghe. Uno di costoro era Ignazio Occhipinti, da Palermo; 72 1| Occhipinti, da Palermo; l’altro era il genovese Carbone, poi 73 1| Veramente il nostro imbarco s’era fatto coram populo, e il 74 1| grosso legno a vapore vi era entrato poco tempo innanzi, 75 1| si muove!~ ~La cosa non era nemmeno verosimile, ma in 76 1| nostri vapori che uscivano. Era tempo di mettersi all’opera. 77 1| opera. Un palo di telegrafo era a due passi da noi, e un 78 1| indemoniati. E per vero, non c’era tempo da perdere.~ ~– Ohe! – 79 1| da terra, dondolava; ma era impossibile che lo tirassimo 80 1| già detto, alla rupe che era parete alla strada. Per 81 1| numero sotto i loro fianchi; era un trambusto indicibile. 82 1| viaggio furono penosissimi. Era tutta gente, per la massima 83 1| cose erano andate così. Era convenuto col Rubattino 84 1| dalle onde dinanzi a Quarto era stato riferito che un legno 85 1| pagina del mio libro di bordo era piena da cima in fondo e 86 1| tornai sul ponte, il cielo si era fatto nuvolo e pioviscolava. 87 1| come poteva; il Lombardo era già indietro di qualche 88 1| e lo scirocco rinforzò. Era uno scirocco caldo, che 89 1| rotto delle nubi. Garibaldi era ito a dormire; io mi stesi 90 1| Pietri, che, a mia insaputa, era venuto via, insalutato hospite, 91 1| avendomi trovato in Genova, s’era acconciato sul Piemonte 92 1| Piemonte come marinaio, e si era scelto l’ufficio di cameriere, 93 1| continuò a venir giù fine fine; era quella pioggia, che (come 94 1| libbre, il mio berretto era zuppo. A una cert’ora, balzai 95 1| miglia da Talamone... Là c’era un deposito di carbon fossile 96 1| videro la bandiera, che s’era issata in quel punto; ma 97 1| rossa grazia di Dio che c’era, mi guardarono in faccia 98 1| compagno che m’interrogava era un lombardo del quale non 99 1| nulla escluso né eccettuato, era a disposizione di sua signoria.~ ~ 100 1| il suo grande esercito.~ ~Era suonato da un pezzo il mezzogiorno 101 1| giro. In Talamone non c’era che un’osteria; un’osteria 102 1| posso dargli quello che si era preparato per noi; ma è 103 1| pronti i capponi.~ ~Non era scorsa un’ora da questo 104 1| né no; però conobbi che era già persuaso più che a mezzo, 105 1| fine; e siccome il generale era tornato a bordo del Piemonte, 106 1| nel numero de’ Mille, se c’era fior di gioventù e fior 107 1| fior di gente co’ guanti, c’era ancora un buon pizzico di 108 1| e minacciava.~ ~Il paese era sossopra; le donne berciavano, 109 1| sarebbe detto che in Talamone era entrato Ajace Talamonico... 110 1| in sette o otto, quanti s’era? Avevamo a mandare a gambe 111 1| razzi.~ ~Verso sera non c’era in Talamone l’ombra d’un 112 1| scelse due, una delle quali era un cannone di ferro, e l’ 113 1| dette del pazzo; e siccome era per lui ora d’andare a tavola, 114 1| Quando giunsi a Talamone, era notte, e il tempo cominciava 115 1| Si chiamava Becarelli, ed era bracciante.~ ~Vogammo verso 116 1| voglia di vederlo; pure era ben necessario ch’io gli 117 1| il malumore di Garibaldi era cagionato dal ritardo de’ 118 1| pretesti le loro scuse, era salito in gran furia, e 119 1| nostra; ma con Garibaldi c’era poco da mordere, e i loro 120 1| morsero. Tutto il gran chiasso era finito con due o tre parole 121 1| ebbe nome De Amicis, ed era nativo di Como, morì, tra’ 122 1| fatta loro da Garibaldi era stata ben grossa, e non 123 1| chiamava Pietro Bovi, ed era bolognese: l’uomo d’infaticabile 124 1| dell’intero uman genere, era ridotto un pulcin bagnato. 125 1| consegnare le vettovaglie era avvenuto contro la sua volontà; 126 1| fosse, la gran burrasca era passata, e i quarti de’ 127 1| Verso le dieci, tutto era messo a sesto su’ due vapori 128 1| vedere chi mi cercasse. Era l’aiutante di piazza d’Orbetello, 129 1| che il signor colonnello s’era messo, per amor nostro, 130 1| sulla prua d’una lancia, era stato ad ascoltare quel 131 1| un nuvolo di bersaglieri era salito a bordo, e che intendevano 132 1| venir via con noi, e non c’era verso di farli scendere.~ ~ 133 1| sapemmo che anche a Cenni era capitata sul Lombardo la 134 1| XIII~ ~ ~ ~Era terminata la sinfonia, e 135 1| nessuno che rimanesse ozioso. Era uno spettacolo amenissimo 136 1| io, io!...».~ ~Bixio non era Garibaldi, e basta ciò per 137 1| egli (che in quel momento s’era alzato da tavola) passò 138 1| dare al mare ciò che non era del mare.~ ~La moglie del 139 1| sbarcheremo?».~ ~Questo era il gran segreto, questo 140 1| il gran segreto, questo era l’indovinello che tutti 141 1| assicurargli che quella città era in potere degli insorti 142 1| occasione?~ ~La curiosità era grande, ma nessuno ebbe 143 1| soverchiamente discosto. Il tempo era quieto, il vento caldo; 144 1| momento di menar le mani non era lontano gran fatto.~ ~Dopo 145 1| a sentirla. Il generale era sceso da basso, dopo aver 146 1| stranier, ecc.~ ~ ~ ~La poesia era breve, ma prometteva di 147 1| maestro arciprofano, qual era ed è l’umile scrittore di 148 1| urlavano come spiritati e non c’era modo di richiamarli al segno.~ ~ 149 1| richiamarli al segno.~ ~Era un diavoleto, un tumulto 150 1| fischiati tutti, se non era la paura del generale. Finalmente 151 1| s’accorse che il Lombardo era fermo, e dette ordine di 152 1| quel punto, il Lombardo era distante da noi un paio 153 1| a far buio, il Lombardo era già distante da noi diverse 154 1| verso il punto nel quale era ragionevole supporre che 155 1| manichi alle baionette.~ ~Era un silenzio di tomba. La 156 1| momento per piombarci addosso. Era quello un legno da guerra 157 1| innanzi alla prua. Garibaldi era muto; non tremava, ma pensava 158 1| facendo loro capire che era prudente il toccar terra 159 1| rammentarono che quel giorno era giorno di venerdì, e cominciarono 160 1| impresa tanto audace com’era quella della liberazione 161 1| que’ giorni, non una vela s’era mostrata allo sguardo dei 162 1| appoggiate a Marsala!~ ~Era un’ora prima di mezzogiorno. 163 1| la prima ispirazione ed era per lui un augurio certissimo 164 1| qualche parola col capitano. Era questi un bel giovane biondo 165 1| risposto che per un solo.~ ~Era dunque borbonico quell’avviso 166 1| Pareva costui un tonno, tanto era corto e panciuto, ed aveva 167 1| singhiozzi e in miagolamenti, ch’era un vero carnevale a sentirlo. 168 1| venisse dal mondo della luna. Era tempo perduto e non ci curammo 169 1| miglia forse di distanza. Ed era questo lo Stromboli, pirocorvetta 170 1| per la lontananza, non era così agevole sbarcare con 171 1| nella cattiva fortuna.~ ~Era mestieri che la crociera 172 1| sull’entrata del porto, era in risico di venir malconcio 173 1| Un vapore napoletano era vicinissimo al Lombardo. 174 1| Andammo verso il Lombardo, che era vicinissimo alla corvetta 175 1| e con Augusto Elia, che era rimasto ancora sul Lombardo.~ ~– 176 1| sprofondati gran che; il Piemonte era colato giù, ma non tanto 177 1| legno borbonico a vapore era giunto a mezzo tiro dal 178 1| scoppiavano, sia perché difficile era l’assestarli da’ legni ondeggianti, 179 1| un po’ singolare, ma non era quello il tempo di discutere.~ ~ 180 1| e delle bombe, un frate; era un fratone vecchio, ma ben 181 1| di una certa strada, ma era lo stesso che portarmi di 182 1| la sua bottega Figaro».~ ~Era capitato, in quel punto, 183 1| viale, che, se ben ricordo, era fiancheggiato da grossi 184 1| In fondo a quel viale, c’era una delle porte della città, 185 1| di levante.~ ~Lo stradone era diritto e non facea gomito, 186 1| di Giacobbe, e quell’uomo era vestito con una uniforme, 187 1| il console di S. M. Sarda era stato avvertito del nostro 188 1| quella fenice di console, che era un omacciotto su’ quarantacinque 189 1| Sindaco Babbeo; e se non era la troppa ciccia che teneva 190 1| borbonica.~ ~La pretesa era un tantino esorbitante, 191 1| della fabbrica Ingham su cui era inalberata la bandiera britannica.~ ~ 192 1| Garibaldi. Mi dissero che era nel palazzo del municipio, 193 1| qui al primo piano, e vi era venuto incontro per semplice 194 1| console sardo in Marsala era in cattivissimo odore presso 195 1| che, pochi giorni innanzi, era stato anche in procinto 196 1| come avvertii poco sopra, era quasi deserta. Mentre però 197 1| crediamo! non può essere!».~ ~Era inutile confondersi: non 198 1| terra.~ ~Il castello, dove era una specie d’ergastolo, 199 1| specie d’ergastolo, e dov’era anche l’ufficio del telegrafo, 200 1| Il bel vecchione, che era condannato a vita, condotto 201 1| salimmo sul maschio dove era il telegrafo a braccia, 202 1| presidio della vicina Trapani era forte di mille uomini e 203 1| avamposti, e che il porto era guardato tuttavia dai carabinieri 204 1| carabinieri genovesi. Ma non era a sperarsi che i trenta 205 1| passi da noi. Garibaldi era rimasto ritto, aspettando 206 1| scostasse dai boccaporti.~ ~Era meco, a trascinare la colubrina 207 1| colubrina, ed io li aiutavo. C’era il caso di veder la barca 208 1| XVII~ ~ ~ ~Sirtori era il capo di stato maggiore 209 1| di stato maggiore e Türr era l’aiutante generale. Dopo 210 1| ripigliò Sirtori, che era ombroso più d’un cavallo.~ ~ 211 1| grandi santi ambedue, ma non era quello il caso di scegliere 212 1| fosse Bixio, e saputo che era in una tal casetta, salii 213 1| un bel giovinotto biondo. Era il furiere.~ ~– Hai barattato 214 1| rapidamente un revolver che era lì presso, sopra un tavolino, 215 1| inglesi del vino di Marsala s’era dato da bere a refe doppio 216 1| di vino bianco. La cena era magra, e nessuno se ne appagò, 217 1| nostra ira; e, se non c’era a tavola chi c’era, avremmo 218 1| non c’era a tavola chi c’era, avremmo detto al signor 219 1| del cauto prete d’Ostiglia era stato sentito da Montanari, 220 1| ripeté a un altro che gli era accanto; e in un baleno 221 1| Il convento dei gesuiti era (se la memoria non mi tradisce) 222 1| un male inevitabile o se era meglio che corressi difilato 223 1| gran novità in paese, non era quello il caso d’aprir l’ 224 1| al chiaror del lume che era nella stanza, m’accorsi, 225 1| tenga...~ ~La testa che era alla finestra parlò nuovamente 226 1| nuovamente alla testa che era dietro, e dopo breve consulta, 227 1| di caffè. Sapendo questo, era sempre nostra cura il provvedergli 228 1| tratto seco a bordo quanto era indispensabile perché Garibaldi 229 1| erranti per le montagne.~ ~S’era dileguato, in un baleno, 230 1| promesse; le illusioni se l’era portate il vento, e non 231 1| feconda.~ ~Ogni via di scampo era chiusa dalla parte del mare; 232 1| parte del mare; il dado era stato tratto, e Garibaldi 233 1| ribellate?...~ ~La mia domanda era una di quelle che stringono 234 1| console, signor Collins, era nel cortile della sua casa, 235 1| dichiarando che l’Inghilterra non era usa a pigliare sotto la 236 1| in città, e sulla quale s’era messa la bella bardatura, 237 1| fucili, ciascun dei quali era per noi più prezioso di 238 2| bruno; e che il mio cuore era aperto a tutte le illusioni 239 2| una gloriosa sventura...~ ~Era alto il sole da tre ore 240 2| innumerevoli insorti di cui era corsa fama che formicolassero 241 2| preso De Amicis.~ ~Tale era davvero l’ambizione di quel 242 2| suol essere in agosto, ed era un caldo afoso, che ci faceva 243 2| mezzo a quegli alberi c’era una casetta bassa bassa, 244 2| stalla. L’uscio della casetta era mezz’aperto, e faceva capolino 245 2| basso edifizio, infatti, non era se non la copertoia di una 246 2| strumenti da fare il vino. C’era dentro un fresco delizioso 247 2| della mensa di Lucullo. Non era il vino fabbricato dall’ 248 2| fabbricato dall’Ingham, ma era vino, fatto come insegnò 249 2| voce di Nino Bixio. Che cos’era, che cosa non era? I volontari, 250 2| Che cos’era, che cosa non era? I volontari, oppressi da 251 2| ardente; insomma, non c’era verso di farli sbucar fuori 252 2| persuaderli.~ ~Garibaldi che era fermo a qualche distanza 253 2| distanza in un campo, non s’era accorto che il suo ordine 254 2| rispose un bell’ometto, che era appunto il signor Calvino, 255 2| Italia! viva Garibaldi!».~ ~Era uno dei baroni Sant’Anna 256 2| dimandandomi se Garibaldi era proprio Garibaldi, e se 257 2| e se dietro Garibaldi c’era un re, e se dietro a quel 258 2| e se dietro a quel re c’era una buona cassa.~ ~A cui 259 2| capo della nuova cavalcata era il signor Mistretta di Salemi, 260 2| giunsi al feudo, che appunto era il castellaccio da me veduto, 261 2| Garibaldi, Rampegallo non era se non una specie di masseria, 262 2| trovammo Stefano Türr, che si era disteso su d’un lettuccio 263 2| di sputar sangue, ma non era solito farsene né qua né 264 2| infatti, la mattina dipoi era sano e vispo come un galletto.~ ~ 265 2| cadeva abbondante e non era buon per lui, tribolato 266 2| cavallo del giorno innanzi era sparito e non c’era verso 267 2| innanzi era sparito e non c’era verso d’averne un altro, 268 2| in Salemi.~ ~La campagna era popolata da qualche brigatella 269 2| prossimo ci minacciava, né era da credersi che i borbonici 270 2| pazzarellone, che per due volte s’era gittato nell’acqua, come 271 2| tutti rammenteranno.~ ~S’era cacciato costui, non so 272 2| degno di lui.~ ~ ~ ~Non era corso gran tempo da quella 273 2| affetto e di riverenza.~ ~Era un fortunato e piacevole 274 2| ma la buona intenzione era assai.)~ ~Tosto, per farmi 275 2| e accanto al piedistallo era ritto un frate, giovane, 276 2| insieme verso la città, che era vicina pochi passi, e nell’ 277 2| giungemmo in una piazza, dov’era una casa con un’alta torre. 278 2| e il frate rispose:~ ~– Era un uomo che seppe seguirti 279 2| buona sorte, il generale era, in quel giorno, di buonissima 280 2| dire, guardò Gusmaroli, che era stato prete, e parroco per 281 2| avea studiato teologia e n’era infarinato alquanto, si 282 2| la buona fortuna, che m’era venuta incontro a braccia 283 2| cancello. Lo sconosciuto era sempre lì, e tornò ancora 284 2| quell’uomo, che poc’anzi era lì col muso tra i ferri 285 2| lance. Persuaso, com’egli era, che il fucile non fosse 286 2| a dirci che il desinare era pronto.~ ~Andai ad avvertire 287 2| il dì seguente, ma non c’era caso di trapelar nulla, 288 2| sentire.~ ~Fruscianti che era già in piedi ed attendeva 289 2| macchinetta del caffè gli si era rovesciata, e aveva dovuto 290 2| ma infilati i calzoni, s’era dato a passeggiare in su 291 2| feci bene. Quell’uomo che era tutto amore per la gente 292 2| per discorrere con lui. Era poco prima delle ventiquattro, 293 2| condussi meco.~ ~Garibaldi era seduto al tavolino e aveva 294 2| che Giuseppe Garibaldi s’era fatto dittatore; il secondo 295 2| si suonasse: «Avanti».~ ~Era una limpida e fresca mattinata 296 2| che, in certi casi, non era uso fidarsi che dei propri 297 2| fiochissima.~ ~Garibaldi era sereno in volto, ma poco 298 2| corpo di truppe napoletane era giunto, la sera innanzi, 299 2| recognizione, che il villaggio era libero, s’avviò a quella 300 2| bestia più indocile, e forse era fra i tanti cattivi cavallerizzi 301 2| po’ da bere. Montanari non era uomo da chiedere acqua, 302 2| mia sacchetta di pelle che era molto gonfia, gridò:~ ~– 303 2| palla è la mia.~ ~L’infelice era presago purtroppo, e non 304 2| occupavamo la strada quant’era larga, e fece per andare 305 2| innanzi.~ ~Schiaffino, che era tutto fuoco, non seppe starsene 306 2| scaraventò sopra un greppo che era a fianco della strada.~ ~ 307 2| perché il briccone (che tale era davvero) trovò maniera di 308 2| nome C***. Questo C*** s’era messo spontaneo nelle mani 309 2| Milano, in Sicilia, e che era pentito d’aver ceduto alla 310 2| rammentai subito di quanto mi era accaduto presso il villaggio 311 2| certissime prove che il C*** non era altri, se non quel furfante 312 2| quando l’esercito meridionale era in procinto di sciogliersi, 313 2| bergamaschi, tra i quali era un vecchietto che poi seguì 314 2| ingrazionirsi coi padroni.~ ~Era evidente che i signori compagni 315 2| di me, mi fece volgere. Era un siciliano che veniva 316 2| la valle silenziosa, ed era la voce di Garibaldi che 317 2| giurando a me che se non era la spedizione di Sicilia, 318 2| Marchese, che mai non s’era scostato da me:~ ~– Non 319 2| avvicinare al greppo dov’era seduto con le gambe penzoloni, 320 2| delle due colonne in cui s’era diviso l’esercito regio.~ ~ 321 2| tutti che l’ora delle burle era passata, e che stava per 322 2| terribile, nel quale non era per noi un terzo partito 323 2| che erano in sua balìa. Era il Pietri, come dissi, cameriere 324 2| acchiappare il fumo.~ ~E non c’era verso di renderlo un tantin 325 2| Pietri veduto che non c’era verso di smuovermi, si cinse 326 2| le trombe, e suonavano ch’era meraviglia a sentirle. Erano 327 2| mezzogiorno giusto.~ ~Il cielo era sereno e tranquillo, e non 328 2| Infatti il generale che s’era accorto che i fischi delle 329 2| un’erta assai ripida, che era necessario salire, in barba 330 2| avendo veduti i cannoni, era corso a compiere il suo 331 2| spianata, dove il ciglio era bassissimo e non offriva 332 2| e non esclusi i sassi.~ ~Era una pugna feroce, dolorosa 333 2| garibaldini più vicino a me, era formato da Menotti, da Elia 334 2| cacciatori, a capo dei quali era un sergente, alto della 335 2| Schiaffino cadeva, Menotti era ferito in una mano, ed Elia 336 2| spillo il focone; ma come non era ragionevole che mi fidassi 337 2| e conobbi che il momento era terribile, e le palle fischiavano 338 2| potevamo ritirarci? Non era chiaro che, volgendo noi 339 2| colline dirimpetto? E non c’era anche da aspettarsi che 340 2| chiarissero nemiche?~ ~Non c’era da scegliere. Era necessario 341 2| Non c’era da scegliere. Era necessario farsi largo tra 342 2| passò vicino, ma siccome era gente vogliosa di menar 343 2| tutto pieno di sangue ed era spaventatissimo per le palle 344 2| Pensai che anche costui era di carne e di ossa, e, per 345 2| senza il prete, e non c’era verso che si quietasse.~ ~– 346 2| le buche. Ma quello non era il tempo di far lunghi ragionamenti, 347 2| rispose che aveva ventun anno, era nativo di Nola, e l’aveva 348 2| con noi Garibaldi, ma c’era invece un tristo bandito, 349 2| nostri, ai quali il fuoco era parso forse troppo caldo 350 2| accanto. Que’ tali, che uno era il telegrafista Pentasuglia, 351 2| in fondo all’erta, dove era una casetta. In quella casetta 352 2| quindici o venti insorti e c’era anche taluno dei nostri 353 2| ebbero invaso il campo.~ ~S’era combattuto per tre ore e 354 2| e con roba in mano, che era roba del suo mestiere. Egli 355 2| tornarsene a Palermo, dove era destino che tornassero rotti 356 2| mio bel battaglione che era il quinto della brigata 357 2| a’ piedi. L’uno di essi era di statura mezzana, né sottile 358 2| mobili e nerissimi; l’altro era alto, membruto e di pelo 359 2| mi hanno chiesto se lei era dei Mille e se fu ferito 360 2| uno di quegli ufficiali era toccato appunto a me. Il 361 2| il sottotenente Certosini era dinanzi a me. Al primo guardarci 362 2| Sì, maggiore...~ ~– Ella era sergente?...~ ~– Sì... E 363 2| sotto Milazzo, e la giornata era calda. Trovandomi con poca 364 2| soccorsi che vennero, c’era la compagnia del Certosini.~ ~ 365 2| nostri mali e la miseria che era il principale fra quelli. 366 2| paese alcun chirurgo non c’era da apprestare allo sventurato 367 2| Maironi, che espertissimo era nel suonare l’organo volle 368 2| dissero a tanto di lettere che era sopraggiunto il tetano. 369 2| quell’infernale corridoio che era il nostro albergo, due condannati 370 2| persona un uomo, e quell’uomo era Nino Marchese.~ ~– Eccellenza! – 371 2| più forte – u frate meo era morto nella battaglia, e 372 2| di sparagi selvatici.~ ~Era quello il dono che mi recava, 373 2| quattro di distanza, e c’era chi ne aveva contate le 374 2| strillavano, e dappertutto era uno spavento, un diavoleto 375 2| non un soldato borbonico s’era visto, parecchie miglia 376 2| veramente se Garibaldi non era entrato in Palermo, doveva 377 2| vale a dire che Garibaldi s’era ficcato a viva forza dentro 378 2| però che il generale non era padrone che d’una sola delle 379 2| cantando e gridando, che era una gioia a sentirle.~ ~ 380 2| fretta, perché la tregua era fissata per tempo assai 381 2| Mentre più disperata e viva era la zuffa sul colle di Pianto 382 2| frate cappuccino. Quel frate era nero come un tizzone; aveva 383 2| i capelli; la sua tonaca era scucita e legata a’ fianchi, 384 2| che una nuova spedizione era sbarcata a Marsala, e veniva 385 2| passavano per tornarsene, era tutta in arme. Nell’entrare, 386 2| rispondevano che Garibaldi era in Palermo coi Mille e con 387 2| sicuramente in Palermo, era mestieri far un giro assai 388 2| guerra di tutte le nazioni.~ ~Era uno spettacolo che avrebbe 389 2| della guerriglia, la quale era numerosa di cinque o seicento 390 2| delle strade, per le quali era più da temersi improvviso 391 2| quel palazzo il factotum era lui.~ ~Quando Garibaldi 392 2| trionfante l’uomo che per me era più d’un padre, e non avrei, 393 2| condizione con quella di un re. Era però necessario che barattassi 394 2| motivo della loro visita.~ ~Era il detto generale, quello 395 2| il colonnello Buonopane era napoletano dal capo ai piedi, 396 2| condizione più importante era quella relativa ai luoghi, 397 2| e si posero a campo, com’era stabilito, sotto il monte 398 2| Uno dei parlamentari era il capitano di artiglieria 399 2| artiglieria Riario Sforza, l’altro era il tenente Colonna, di cavalleria. 400 2| condussi, tutto armato com’era, dinanzi a Garibaldi, che 401 2| Accompagnatelo voi.~ ~Non era un compito molto facile 402 2| dichiarare che il capitano era cosa, non di Dio, ma di 403 2| della povera sua casa s’era fatto dalle artiglierie 404 2| ammonticchiate per ogni parte.~ ~C’era poco da rispondere; tuttavia 405 2| nostri casi. Il capitano era mortificato quanto mai: 406 2| e come, in quei giorni, era più facile avere in tasca 407 2| esprimere una carezza.~ ~Era proprio il caso di dire:~ ~ ~ ~ 408 2| pozzi. Il combattimento era stato assai lungo dentro 409 2| la caccia de’ quali non era terminata ancora, perché, 410 2| entrammo con lui. La stanza era quadra, larga e lunga forse 411 2| fratello.~ ~Il bravo Albanese era appunto quel giovine tozzo 412 2| né qua né là; e il frate era sempre in giro per il palazzo 413 2| il frate si attribuiva, era primissima quella della 414 2| assicurar da lui che la ricetta era buona e infallibile, chiamò 415 2| motteggiasse dicendomi che non era buono il dubitare quando 416 2| giovane bresciano, il quale era stato ferito sulla gota 417 2| assai alla nostra piazza era stato guasto e vituperato 418 2| fummo a vedere il duomo che era stato anche esso guasto 419 2| braccia; nelle cantine c’era alto l’olio più d’un palmo, 420 2| commoventissimi.~ ~Garibaldi era inorridito e commosso, e 421 2| generale. Quell’omaccione era tutto vestito di bianco 422 2| tranne il direttore, non c’era in quella banda chi sapesse 423 2| vivi segni di curiosità. Era l’arcivescovo di Palermo, 424 2| Mezz’ora forse, dopo che era partito l’arcivescovo, salirono 425 2| di marina, uno de’ quali era uomo di una certa età, grassoccio 426 2| fisonomia volgarissima. L’altro era giovane, biondo e simpatico. 427 2| Carlomagno o sono Duguesclin».~ ~Era il famoso Le Barbier Du 428 2| capire a Garibaldi che e’ non era nemico nostro, si tenne 429 2| fosse la luminaria, perché era ordine del dittatore che 430 2| liberasse. Il poveretto era giallo come un popone vernino, 431 2| piede sulla terra ferma. C’era allora in Torino chi pensava 432 2| annessione.~ ~Il La Farina era venuto tra noi per affrettare, 433 2| fama di uomo valorosissimo, era partito in nostra compagnia 434 2| della stanza del generale era spalancata, ed egli se ne 435 2| più tardi che il signor X era corso alla marina, s’era 436 2| era corso alla marina, s’era gittato sopra una barca, 437 2| gittato sopra una barca, ed era ito a bordo di non so qual 438 2| il povero compagno nostro era morto. Rimasto nel villaggio 439 2| chirurgo conobbe che il caso era disperato assai, ma pur 440 2| l’operazione, Montanari era moribondo. Certi barbari 441 2| in pace il morto, che non era morto, e vi riuscirono sudando 442 2| di quando in quando, s’era distribuito loro qualche 443 2| momento che il generale era solo, e gli riferii ciò 444 2| riferii ciò che tra noi s’era detto e misi innanzi Bixio, 445 2| quegli che aveva moglie ed era carico di figliuoli, ed 446 2| vantaggi, e di quant’altro c’era di dolce e di brusco negli 447 2| eguale nel mondo. Ma bene era a temersi che tra quei caldi 448 2| Pretorio, e volli interrogarlo. Era un amico birro, un ceffo 449 2| volendo far credere che era uno stinco di santo e che 450 2| che il generale Letizia era tornato a Napoli, recando 451 2| capito che colla forza non era possibile vincere la partita 452 2| giunto nell’anticamera che era piena di ufficiali e di 453 2| dell’alba, tutta Palermo era in piedi, e tutti volean 454 2| borbonici se ne vanno!» Tale era la novella che uomini e 455 2| porta del palazzo reale.~ ~Era segno che tra pochi minuti, 456 2| eran chiusi.~ ~Il popolo era ansioso di veder sorgere 457 2| tirannia la bandiera italiana, era impaziente di accogliere 458 2| nella sala. La giornata era magnifica; pareva che il 459 2| marina.~ ~La superba via era deserta come la vasta piazza 460 2| Sui tetti, sui campanili, era un agitar di cappelli e 461 2| avvertirne Garibaldi.~ ~Garibaldi era seduto su d’una poltrona 462 2| Poco dopo, la piazza era piena di popolo, e le grida 463 2| dir sospirando: io non v’era.~ ~Che la santa vittrice 464 3| giorni del dolore, come era accaduto undici anni addietro, 465 3| quando dal soglio infranto era nata (per dirla col poeta) 466 3| genere.~ ~Giacomo Medici era, allora, fra i luogotenenti 467 3| destro di Garibaldi; e come c’era parso amaro il non averlo 468 3| reggimento della brigata Medici era comandato dal colonnello 469 3| delle Alpi. Tutta Palermo era sulla marina, e gli evviva 470 3| livornese o fiorentino, che era ordinanza d’un capitano, 471 3| punto badare che l’arme era carica, si mise a mostrar 472 3| gridare: «Dio aiutami!».~ ~Era quello appunto il figliuolo 473 3| Malenchini, udito ciò che era occorso, si turbò tutto; 474 3| non è che di poche miglia. Era dunque tempo che ci preparassimo 475 3| mare. Il detto torrente era asciutto come l’esca, e 476 3| fantaccini a’ quali non era nuovo stare in sella, e 477 3| corpo di cinquemila uomini era entrato in Milazzo, e che 478 3| infatti, tra i volontari era un chiedere continuo: «Dov’ 479 3| annunziò l’arrivo di Garibaldi. Era giunto in vettura col colonnello 480 3| Il terreno circostante era tutto frastagliato da orti, 481 3| pensiero. Ma Garibaldi, era gaio e sereno, come sempre, 482 3| colonnello Malenchini, che m’era accanto, e mi parve mill’ 483 3| famoso colonnello Bosco non era sconosciuto a Garibaldi, 484 3| nel bianco degli occhi. Era bruna, adusta, e non poteva 485 3| assicurarmi che la scellerata era una procaccina del colonnello 486 3| Visto e provato che nulla c’era da guadagnare colle buone, 487 3| Milazzo.~ ~Poi vedendo che era lo stesso che dire al muro, 488 3| dissi a un ufficiale che era lì:~ ~– Faccia prendere 489 3| nella vicina stanza, dove era un letto. Poco dopo, l’ufficiale 490 3| Svolsi la carta e la aprii. Era un foglio velino, scritto 491 3| entrato nella stanza dove era custodita la prigioniera, 492 3| numero dei compagni nostri; era giunto col suo battaglione 493 3| incresciosa prigionia di Gaeta; era giunto l’inglese Dunne con 494 3| che nei giorni antecedenti era stato alquanto piovigginoso 495 3| alquanto piovigginoso s’era fatto sereno; l’alba appariva 496 3| un piccolo navicello che era quello appunto sul quale 497 3| lietamente a far fuoco. La zuffa era ormai accesa a sinistra, 498 3| sinistra dove il terreno era sgombro e confinava col 499 3| il primo reggimento non era giunto per anche in linea, 500 3| Capii che quell’aiuto era tamquam non esset, e schiacciai 501 3| Il bravo furier maggiore era stato còlto da una scheggia 502 3| rinforzo dal colonnello. Era la seconda del reggimento, 503 3| per trattenerla, giacché era mia intenzione di farla 504 3| entrasse in mezzo.~ ~Egli era ritto sul tetto di una casa, 505 3| cavallo gli disse che cos’era e che cosa non era, e tosto 506 3| che cos’era e che cosa non era, e tosto Garibaldi scese 507 3| giunse galoppando tra noi.~ ~Era già scorsa un’ora e un quarto 508 3| nemico, ma la battaglia non era ancora vinta. Restavano 509 3| fuori il pugnaletto che era solito aver sempre alla 510 3| veduta un paio d’ore prima, s’era avvicinata alla spiaggia 511 3| Garibaldi una sì bella nave?~ ~Era quello un nuovo miracolo 512 3| quello un nuovo miracolo che era ben lungi dall’aspettarmi, 513 3| momento che il nemico non c’era più, e che tornandovi avrebbe 514 3| borsa del capopezzo, che era rimasto morto presso la 515 3| cannone, e accanto al cannone era Garibaldi colla sciabola 516 3| nulla!~ ~La mia gente s’era addossata a diverse case, 517 3| dentro.~ ~Con Garibaldi era, in quel momento, il colonnello 518 3| il colonnello Cosenz, e c’era il maggiore Migliavacca, 519 3| minacce.~ ~Il bollente Bosco era chiuso nella trappola.~ ~ ~ ~ 520 3| nostro danno. Ma Bosco non era Garibaldi, né i volontari 521 3| produrre il suo effetto, ed era inevitabile che i suoi fumi, 522 3| minacciava. E di fatto, non era colà una sentinella, né 523 3| colà una sentinella, né v’era altri che vegliasse il riposo 524 3| Sapevo bene che Garibaldi non era uomo da imitare le feroci 525 3| marina. Quell’ufficiale era piccolo e sparuto, e quando 526 3| al silenzio.~ ~Garibaldi era talmente crucciato, che 527 3| tanta severità.~ ~Seppi che era il capitano Liparachi, vecchio 528 3| rientrarvi. Quella mossa era, senza dubbio, ardita, ma 529 3| ardita, ma Garibaldi non era uomo da misurare i pericoli, 530 3| a quel che si diceva) s’era preparato ad obbedire, ma 531 3| cilindro della macchina s’era rotto, ed ei non aveva ardito 532 3| noccioli; il capitano Liparachi era accusato di disobbedienza 533 3| ma Garibaldi ordinava, ed era necessario obbedire.~ ~Il 534 3| comparve dinanzi a noi, era in tale stato da far compassione; 535 3| raccogliticcia ed impronta, s’era messo a taroccare, lagnandosi 536 3| sagrificarlo.~ ~La questione era molto grave, e costituiva 537 3| il presidente. Malenchini era parso uomo di viscere troppo 538 3| vecchio e buon soldato polacco era un uomo di pochi spiccioli, 539 3| finito d’imbarcarsi quando era già notte, e partirono coll’ 540 3| fischiarono sulle nostre teste.~ ~Era l’ultimo saluto di que’ 541 3| nostro piccolo esercito era quasi raddoppiato.~ ~Giunti 542 3| che voglio ricordare.~ ~Era l’ora della colazione, e 543 3| il padrone dell’orto, che era un bel villano di trent’ 544 3| la cittadella, la quale era convenuto non farebbe alcun 545 3| sciorre il voto.~ ~Garibaldi era tutto assorto nel meditare 546 3| trapelò sino a noi; ma tanta era la fede che avevamo nel 547 3| Torino che Garibaldi non era l’uomo da lasciar le cose 548 3| la cittadella di Messina. Era dunque tempo di passare 549 3| tanto facile, quanto grande era il desiderio di compierla 550 3| sollecitudine.~ ~Lo stretto era visitato, di continuo, da 551 3| farci passare lo stretto, ma era difficile a capirsi come 552 3| per impedirlo. Ma tanta era la nostra fede nel senno 553 3| lunghi, giacché ogni notte c’era gazzarra di cannonate, e 554 3| perché la squadra regia era padrona del mare, e noi 555 3| Tuckery, che per giunta era assai danneggiato nella 556 3| e buon legno da guerra: era questo il suo sogno diurno 557 3| unico legno da guerra, che era in poter suo.~ ~Garibaldi 558 3| nottetempo il Monarca e quale era la guardia che, in tempo 559 3| Monarca, e quel luogo gli era parso opportunissimo per 560 3| tutta la brava gente che era a bordo; e non vi fu uomo, 561 3| legno nemico. Ogni squadra era munita di piccozze, di tagliaferro 562 3| tagliaferro e di martelli: s’era inteso che ciascuna delle 563 3| Castellammare. Il porto era silenzioso, né aveva altro 564 3| infinito stupore che non era più nel punto accennato 565 3| la macchina, guasta com’era, non poté eseguir sollecita 566 3| notizia che Garibaldi non era più tra noi.~ ~Dov’è andato, 567 3| a suo tempo si seppe che era sceso in Sardegna.~ ~Or 568 3| Or bene. Mentre Garibaldi era assente e mentre Sirtori 569 3| Mozambano. E siccome non era faccenda nostra il chiedere 570 3| più che a Torre di Faro c’era lo stato maggiore di Garibaldi 571 3| maggiore di Garibaldi e c’era Sirtori, che doveva far 572 3| la nave più grossa, che era una bella fregata di cinquanta 573 3| batteria da ventiquattro, che era dinanzi alla chiesa, e uno 574 3| che la fregata, la quale era giunta vicinissima a noi, 575 3| camposanto.~ ~La fregata era la Borbona, ribattezzata 576 3| Garibaldi; il legno minore era l’Archimede. Comandava la 577 3| seppe che Giuseppe Mazzini era l’anima di quell’impresa, 578 3| della sua assenza, egli era già nel golfo degli Aranci.~ ~ 579 3| fallita, e Garibaldi non era uomo da volersi ostinare 580 3| procacciarsi in Sardegna, era certo di passare a viva 581 3| trattasse col tu. L’Origoni era stato lungamente con lui 582 3| quartier generale del dittatore era quegli che con maggiore 583 3| la marineria. Del resto, era uomo alla buona e senz’ombra 584 3| Montanari.~ ~Il Franklin era lo stesso legno che i borbonici 585 3| la sua rotta.~ ~Il Torino era un bellissimo e grosso legno, 586 3| napoletani, la cui vigilanza non era da mettersi in dubbio, sapendosi 587 3| continuo lo stretto, quant’era lungo ed era largo.~ ~Erano 588 3| stretto, quant’era lungo ed era largo.~ ~Erano circa le 589 3| sorte, il basso fondo non era molto distante dalla spiaggia, 590 3| dalla spiaggia, e il mare era sempre calmo, e sereno era 591 3| era sempre calmo, e sereno era il cielo, e fu facile il 592 3| sull’acqua, perché non c’era verso di muoverlo dalla 593 3| del caso.~ ~Il Franklin era privo d’artiglierie, sopraccarico 594 3| lo dimandavano; nessuno era buono ad indovinarlo.~ ~ 595 3| che pochi momenti prima s’era messo in panna, avea cominciato 596 3| che pigliasse quel che c’era da prendere, e spiegate 597 3| seconda; la perdita del Torino era per lui dolorosa, ma non 598 3| Garibaldi non contava i nemici: era certo che i popoli delle 599 3| in buona guardia, giacché era certo che due corpi di truppe 600 3| fronte il castello, dove era chiusa la metà della guarnigione, 601 3| in quella stagione estiva era secco.~ ~L’attacco ebbe 602 3| castello aveva alte le mura ed era ben fornito di artiglierie; 603 3| i romani alla riscossa. Era un sogno audace, senza dubbio, 604 3| della fama del suo valore, era venuto a morire in una squallida 605 3| bandiera, mi fu risposto:~ ~– Era il fazzoletto che aveva 606 3| la vita l’amore d’Italia. Era lì con una gran croce in 607 3| aveva confortati alla morte, era lì il becchino che li sotterrò, 608 3| retrocedere, ma la verità era che aveva pensato di sbarcare 609 3| uomo di figura omerica. Era passata la mezzanotte, era 610 3| Era passata la mezzanotte, era finita la cena e tutti stavano 611 3| pochi generosi, tra i quali era il giovane Camodeca, che 612 3| Camodeca e dei Bandiera. Era una sera di maggio, le siepi 613 3| non mi sono avveduto che era la castellana della Sila, 614 3| imbarcasse per la prima; e c’era il capitano Andrea Fossi, 615 3| occhio e quella autorità, c’era da aspettarsi, da un momento 616 3| Bixio che colle sue genti era passato di corsa in mezzo 617 3| imbarcarsi. La giornata era caldissima, e il sole picchiava 618 3| maggiore spazio di quanto era necessario per un uomo in 619 3| a Bixio che il suo legno era pieno zeppo, e che non stesse 620 3| meritava, giacché la gente era usa perdonargli volentieri 621 3| dolendosi amaramente, come era uso, del gran peccato commesso, 622 3| quella stessa notte, a chi mi era accanto dentro una delle 623 3| seguire la sua divisione, era rimasto a Paola, e s’era 624 3| era rimasto a Paola, e s’era imbarcato sul Governolo. 625 3| Palermo, ma la famiglia era cresciuta d’assai; “lo stato 626 3| benevoli avvertimenti, ed era sempre fisso nel proposito 627 3| il giorno, l’anticamera era piena d’ufficiali, ma nella 628 3| fuori per vedere quanto m’era dato vedere, senza pericolo 629 3| battaglioni di Garibaldi era concentrata in Napoli, e 630 3| al letto del generale c’era un tavolino da notte, su 631 3| notte, su quel tavolino c’era il suo orologio... I miei 632 3| città e mentre il dittatore era in caso di dover muovere 633 3| prodittatore di Sicilia. Costui era venuto a Napoli in tutta 634 3| Garibaldi.~ ~Il Depretis era taciturno e pensieroso e 635 3| vapore che ci aspettava, era l’Elettrico, cioè lo stesso 636 3| lietamente perché il tempo era calmo e quel vapore era 637 3| era calmo e quel vapore era il più veloce di tutta la 638 3| vento del deserto. La marina era solitaria, e solitaria pure 639 3| capace d’ingannare!».~ ~ ~Era notte buia, quando escimmo 640 3| tornare a Napoli. La piazza era gremita di popolo, e la 641 3| paludamento romano.~ ~L’Elettrico era lontano più d’un miglio 642 3| ferrovia, mentre ancora era buio, e giungemmo a Caserta 643 3| agevolmente che Türr si era impegnato in una faccenda 644 3| nulla più. Ma ormai, il dado era tratto; un battaglione, 645 3| il passo di Limatola, s’era spinto su Caiazzo, e non 646 3| paura?~ ~Il volontario, che era un ragazzo poco più che 647 3| fummo in vetta al colle, dov’era una breve spianata, e di 648 3| frutto un mirabile ardore, era comandata dal colonnello 649 3| suoi particolari disgusti. Era costui un vero capoarmonico; 650 3| perché la sua compagnia m’era piacevolissima, come quella 651 3| Ero a piedi e la strada era lunga e non era prudenza 652 3| la strada era lunga e non era prudenza il perder tempo 653 3| allo Scafo della Formica, era troppo tardi per impedire 654 3| Genova.~ ~Il generale s’era coricato da due ore, e non 655 3| cuore. Il grande agitatore era seduto a tavolino e scriveva, 656 3| condusse al balcone che era aperto, e m’appoggiò ambo 657 3| M’accorsi subito che egli era avido di conoscere minutamente 658 3| intendere che Garibaldi era purtroppo uomo di buona 659 3| che la mia risposta non era ita molto a fagiuolo a Mazzini, 660 3| primo principio.~ ~Egli s’era accorto, il giorno innanzi, 661 3| sosta a Santa Maria, che era uno dei punti principali 662 3| cavalli della prima carrozza era stramazzato a terra, il 663 3| stramazzato a terra, il cocchiere era caduto giù morto, alcune 664 3| della carrozza, ma Garibaldi era salvo. Egli balzò a terra 665 3| La mia compagnia era comandata dal vecchio romagnolo 666 3| perché il capitano, cui s’era raccomandata la maggior 667 3| dissero che il maggiore era morto. Seppi più tardi che 668 3| Seppi più tardi che non era morto, ma era però ferito 669 3| tardi che non era morto, ma era però ferito gravemente. 670 3| fondo, perché il nemico era troppo forte e il suo fuoco 671 3| vicini sempre più. Il fumo era tanto fitto, che si vedevano 672 3| buon genio della vittoria era tornato con noi. Viva Garibaldi!~ ~ 673 3| avanti!... Il gran capitano era dappertutto; tutti gli assalti 674 3| aveva sfregiata la faccia. Era un di quelli che, a somiglianza 675 3| temerità. La gran guardia era comandata dal capitano Tamburini, 676 3| ma quando fu certo che era un uomo di carne e d’ossa 677 3| uomo di carne e d’ossa ed era un nemico, pensammo che 678 3| guerra portava così, e non c’era nulla da dire né da ripetere; 679 3| benché insensato e feroce, era sempre degno d’ammirazione. 680 3| infelice compagno loro e mio, era uno dei due francesi, che 681 3| assassino, lo sfidatore. Era giornalista e poeta, meccanico 682 3| come lo chiamava lui) ed era venuto a chiedere una camicia 683 3| reggimento del Malenchini era schierato in linea ed apriva 684 3| ma uomo di molti fatti, s’era afforzato in Santa Maria 685 3| deboli avamposti. Santa Maria era il punto più debole della 686 3| che mai, la battaglia.~ ~Era quello il momento più critico 687 3| rimaneva, la sua difesa era ridotta alla porta Capuana. 688 3| Santa Maria, la giornata era perduta senza rimedio; e 689 3| Traversammo i campi, dove si era trincerato alla meglio colla 690 3| la piazza d’arme, se non era uno squadrone di lancieri, 691 3| guardai se il mio cavallo era ferito. Per buona sorte, 692 3| cuore! Povero cavallo! M’era costato sessantadue napoleoni 693 3| vetturino, che li guidava.~ ~Era davvero un fior di cavallo, 694 3| de’ carabinieri, ed allora era sottotenente nel reggimento 695 3| del povero Bronzetti, non era potuto giungere a Caserta 696 3| pernottato sui poggi e s’era fitto in testa di pigliar 697 3| considerevoli alle quali s’era aggiunto un battaglione 698 3| Fatto certo che la battaglia era perduta, re Francesco scese 699 3| sempre che l’annessione era, per lui, un tradimento 700 3| pertinace nell’avversare ciò che era voto di tutti i buoni. Ci 701 3| casa di Mazzini, che non era molto lungi.~ ~Giunto che 702 3| comandante della piazza, che era, se non sbaglio, il generale 703 3| generale Türr.~ ~Nicotera era verde, e tremava dalla rabbia.~ ~ 704 3| indemoniato.~ ~Egli, il Mazzini, era già consapevole di quanto 705 3| da lazzaroni. Risposi che era gente di pessimo aspetto, 706 3| dimostrazione comparve. Era una masnada di birboni, 707 3| a zonzo per Napoli, né c’era verso di persuaderli, per 708 3| combatteva sotto Capua, egli era stato più d’un mese in Napoli, 709 3| Borbone che la sua causa era perduta senza rimedio; per 710 3| starsene in Capua, dove c’era penuria d’ogni ben di Dio 711 3| Infatti, uno di costoro, che era caporale, mi disse:~ ~– 712 3| ispettore di polizia, che era un vecchio escito da pochi 713 3| vedo scendere un ufficiale. Era un ufficiale dello stato 714 3| rispose che don Raffaello era fuori.~ ~– O chi c’è in 715 3| respice, che don Raffaello era reo d’alto tradimento, di 716 3| giurando che don Raffaello era in casa, e minacciando arrestar 717 3| babbo suo, se veramente era in casa, a palesarsi, ammonendolo 718 3| titubare, mi disse che il babbo era fuori di casa, ma che facilmente 719 3| passi dalla città, dove era solito recarsi ogni giorno 720 3| per provare che ei non s’era mai allontanato dalla sua 721 3| don Raffaello Garofolo non era il Garofolo che si cercava, 722 3| per nome Cattaneo, che era stato de’ Mille, e che tenevo 723 3| in paese. Il suo calcolo era questo: giungere improvviso 724 3| la casa del Garofolo, che era staccata dalle altre, in 725 3| luogo dove il Cattaneo si era messo in agguato con due 726 3| aveva tolta paura, e gli era parso men duro il saltar 727 3| Sirtori che scrupolosissimo era, ne fece un vero diavoleto, 728 3| avesse dovuto indovinare chi era l’uomo che saltava giù in 729 3| più vicino al nemico, s’era messo a respingerlo in città.~ ~ 730 3| battaglione che comandavo io, era composto di romagnoli, massime 731 3| parmigiani e modenesi, e c’era qualche raro veneto, e qualche 732 3| che suonava la tromba, ed era il mio trombettiere prediletto; 733 3| La rabbia di quella gente era tale, che si accusavano 734 3| minacciar cose brutte.~ ~Era una giornata, in cui pativo 735 3| generale Corte. Il Corte non era in casa, ed io galoppai 736 3| linea degli avamposti, che era occupata, dinanzi a Sant’ 737 3| piazza d’armi.~ ~La notte era chiara, e si distinguevano 738 3| trincea fu compiuta, ed era alta e robusta e ben lunga.~ ~ 739 3| colazione.~ ~La colazione era stata imbandita in mezzo 740 3| banchetto alle esequie il passo era, più che breve, brevissimo.~ ~ 741 3| punto, Giacomo Medici, che era la bravura in persona, disse:~ ~– 742 3| per assalire il nemico che era assai lontano da noi e ritornava 743 3| tirar giù come prima, né c’era verso di farli smettere.~ ~ 744 3| imbroccato il segno, e la trincea era mezzo disfatta. Pure si 745 3| tabernacolo, dentro il quale era una Madonna, e lo ruppe 746 3| Sicilia. Dissi che quel luogo era poco adatto per gente della 747 3| farle disonore?~ ~Il castigo era stato per quei demoni una 748 3| abitanti, su’ quali non era ragionevole il far cadere 749 3| avventura. Il Griziotti era quello stesso che nel porto 750 3| quell’affettuoso tumulto.~ ~Era sparito da poco tempo il 751 3| bella e numerosa guarnigione era stata rannicchiata nelle 752 3| Capua, il nostro compito era finito. L’esercito regolare 753 3| sua Caprera, dalla quale era lontano da parecchi mesi, 754 3| io che scrivo. Il Medici era vestito con una tunica nera, 755 3| facendogli chiaro che non era degno di un re il percorrere 756 3| marzo!».~ ~E per vero, non era tra noi chi non sperasse 757 3| Pioveva a dirotto, ma la città era festante come in una giornata 758 3| dalla sala del trono, egli era tuttavia il generale Garibaldi, 759 3| Mordini.~ ~Al Pallavicino era stata donata dal re la collana 760 3| onore, che al Mordini non era stato offerto, dicendogli:~ ~– 761 3| collana dell’ordine, che era stata male appuntata, cascò 762 3| Garibaldi.~ ~Il nostro compito era finito, ma non ne veniva 763 3| altiero di molti altri, s’era recato a dirgli addio.~ ~ 764 3| momenti innanzi che partisse; era calmo e sorridente, secondo 765 3| contenti della propria gloria, era più nobile e più ammirando 766 3| figura, che, viva e vegeta, era divenuta leggendaria in 767 3| familiari.~ ~Giuseppe Garibaldi era, in quell’epoca, più vicino 768 3| sicuro di se stesso, e tanto era vero che il fischio delle 769 3| e nell’amore ad un uomo era riposto il maggior segreto 770 3| con astuzia sopraffine, s’era fatto addentro nella sua 771 3| l’affezione sua per chi n’era accusato indegno. E in questo 772 3| regime durissimo che egli era solito prescrivere. Perché 773 3| irrequieti, coraggiosi i pusilli. Era in quell’uomo, così sereno, 774 3| discussione dall’uomo, che tutto era uso sacrificare al bene 775 3| del «castellano di Brolio» era messa a riscontro colla 776 3| Alessandria».~ ~Del Cavour non era possibile parlargliene senza 777 3| pigliar fuoco; come non c’era caso di rammentare una faccenda, 778 3| gran parte del suo odio era più assai nella veemenza 779 3| generoso e prudente che era. E per quanto cercassi parecchie 780 3| in Garibaldi ciò che non era nell’animo di Garibaldi, 781 3| que’ Paesi, dove eterna era a’ suoi tempi la rivoluzione, 782 3| contro il papa quel che s’era tentato con tanta fortuna 783 3| la tirannide imperiale. Era questa una colpa, a suo 784 3| proprio ne’ giorni, in cui era loro necessario più che 785 3| patì o non comprese chi era lontano cento miglia dalle 786 3| armi in Spagna, e poi s’era scritto nella legione italiana, 787 3| vera provvidenza.~ ~Cosenz era allora, come fu in seguito, 788 3| momenti dell’umor nero, era l’uomo più trattabile e 789 3| che la morte lo sdegnasse. Era la scolta vigile del campo, 790 3| uomo morto; perché Bixio era capace di sparare il revolver 791 3| non avea pronte le armi era tale da farsi ragione (come 792 3| che la virtù di Garibaldi era sempre viva, ma che non 793 3| alla monarchia, per quanto era stato violento nel vituperarla 794 3| cose sue, né più facile era che alcun di noi ardisse 795 3| viaggio di dieci ore!) ed era con noi Vincenzo Malenchini, 796 3| poco che ricordo, Garibaldi era uscito dal porto di Montevideo 797 3| cannone, perché in quel canale era un’isoletta posseduta dai 798 3| Brown, – diceva Garibaldi – era un ammiraglio valente; sapevo 799 3| diavolo di quella fatta c’era poco, anzi punto, da scherzare. 800 3| delle tre piccole navi c’era il padron di casa.~ ~Tanti 801 3| soggiunse Garibaldi – ed era certo che, sorgendo il giorno, 802 3| ammiraglio Brown, di nemico che era, divenne grande ammiratore 803 3| di sé quella donna, che era parsa ai suoi occhi una 804 3| fatica; la quale spedizione era comandata dal Ramorino, 805 3| di far da maestri a chi era ormai infarinato in quell’ 806 3| momento la gloria che s’era procacciata di aver servito 807 3| goderne, come quegli che era infermo per malattia insanabile 808 3| e melanconico, quanto n’era stato lieto e pieno di entusiasmo 809 3| credettero respirar più liberi. Era un grand’incubo per costoro 810 3| universale.~ ~Adolfo Thiers era francese e nemico dell’unità 811 3| certi argomenti nei quali era incapace di guidare e di 812 3| per aiutarlo alla meglio, era venuto in Sicilia dopo la 813 3| sdegno, come fino allora era parso.~ ~Fu risposto che 814 3| alla guardia nazionale, era meglio che restassero in 815 3| seguito del re, che bellissimo era, e numeroso e pieno di pezzi 816 3| nel ritorno non fu così.~ ~Era giunto il re a metà di via 817 3| tremende folgori dell’olimpo. Era tanto superbo della sua 818 3| detto che quella camicia non era degna di far compagnia alle 819 3| obbedire.~ ~Il nostro Siccoli era tra l’uscio e il muro. Una 820 3| per cavarsela con onore, era il caso di dover giocare 821 3| Griziotti, uno de’ quali era il mio.~ ~Que’ due battaglioni 822 3| inutili, da che Capua s’era resa e Garibaldi se n’era 823 3| era resa e Garibaldi se n’era ito a Caprera lasciando 824 3| Gaeta.~ ~In que’ giorni era in Aversa il reggimento 825 3| gente sventuratissima che v’era sopra.~ ~La tempesta durò