Cap.

  1   1|           Tutto il resto del corpo era una miserabile architettura
  2   1|       braccia, su 'l petto la cute era piena di segni turchini,
  3   1|      argento? E tutto il busto non era meglio? Quando tornava Pallura
  4   1|           si spandevano nell'aria; era a tratti come un odore di
  5   1|            moltitudine il mormorío era interrotto da silenzi di
  6   1|        presso il traino. Come ella era grave e non poteva salirvi,
  7   1|      atterrito dallo schiamazzo, s'era rifugiato in fondo a uno
  8   1|        fece ostacolo all'incedere. Era vuoto, ma conservava tracce
  9   1|          campi. Il busto d'argento era portato di nuovo sulle spalle,
 10   1|             non volendo cadere. Ed era nel supremo voto delli assalitori
 11   2|        apostolo Tommaso; e, poichè era di natura superstizioso
 12   2|         poichè la sua intelligenza era fievole, credeva le più
 13   2|  convulsione.~ ~Quando la temperie era dolce, la famiglia scendeva
 14   2|           Onofrii. Il mare dinanzi era così tranquillo che si udiva
 15   2|          dei litorali lontani. - C'era, più in  di Roto, una
 16   2|          Anna al promontorio. Anna era allora su l'adolescenza.
 17   2|           linea dell'orizzonte; ed era la montagna fruttifera.
 18   2|    comprese. Al ritorno la tanecca era carica di aranci; e il mare
 19   2|        carica di aranci; e il mare era ancora mite.~ ~Anna conservò
 20   2|        sogno; e, poichè per natura era taciturna, raccontò non
 21   2|  arcivescovo di Orsogna. La chiesa era tutta parata di drappi rossi
 22   2|           comunione. L'arcivescovo era un vecchio venerando e mite:
 23   2|           matutina del santo. Ella era incinta da sette mesi, e
 24   2|         spiaggia di Roto. Luca non era tra la ciurma; e si vociferò
 25   2|          vita. La casa dei parenti era sotto la strada orientale,
 26   2|     animali. Un asino di molta età era ricoverato sotto una tettoia
 27   2|             e se bene il suo cuoio era già secco e non aveva quasi
 28   2|     abbeveratoio. Quando il calore era grande, ella veniva sotto
 29   2|          custode dell'armento, che era nativo di Tollo e aveva
 30   2|         frequenza di sorriso. Ella era macilente e bianca; aveva
 31   2|            non che nella spalla ov'era un'ulcera, si produsse un
 32   2|         una gran pila di marmo dov'era figurata con rozza opera
 33   2|       universal desiderio umano, s'era andato spegnendo via via
 34   2|         volta al paese di Pescara, era prossima la festa del Rosario,
 35   2|           non ancora in quel tempo era praticata, e un bosco di
 36   2|        Come poi il cortile interno era circondato di molti tetti,
 37   2|         settimane di spasimi. Egli era un uomo timorato di Dio,
 38   2|          casalingo e caritatevole; era capo d'una congrega di possidenti
 39   2|            emettendo sospiri. Ella era una donna di quarant'anni,
 40   2|          forza dell'acqua. Il sole era sereno; le due rive si rispecchiavano
 41   2|            L'uomo rispose che Luca era morto da qualche tempo. -
 42   2|          morto da qualche tempo. - Era vecchio. Poteva campar di
 43   2|      moncherini olivastri, e, come era giovine, le piastre del
 44   2|            si chiamava la manna ed era bianca come la neve e più
 45   2|            fattoria dei Colli, dov'era il frantoio. Uscirono da
 46   2|       dall'altitudine. Zacchiele s'era messo a fianco della donna
 47   2|             La stanza delle macine era bassa e oscura; dalla vôlta
 48   2|    figliuoli; la seconda undici. - Era la volontà di Gesù Cristo;
 49   2|           nel rispondere che non s'era maritata, provò per la prima
 50   2|            di preghiera. La chiesa era semplice e povera; il pavimento
 51   2|    semplice e povera; il pavimento era coperto di lapidi mortuarie;
 52   2|       incontrasse un ostacolo. E n'era causa il contrasto tra il
 53   2|          le milizie. Lo spettacolo era grande. Una specie di terrore
 54   2|           di turbolenze. Come Anna era stata testimone dell'ultima
 55   2|          del terrore. Come il mare era di levante, le onde alla
 56   2|  annunziare che Don Zacchiele se n'era andato a marina. Il bifolco
 57   2|        erano devastate; il terreno era molle e l'aria pregna di
 58   2|    convalescenza. E come l'animale era estenuato dal digiuno, ed
 59   2|          estenuato dal digiuno, ed era tutto aridamente pelloso,
 60   2|        chiesa, dopo la guarigione, era la Pasqua delle rose. Ella,
 61   2|      sonava un inno giocondo. Anna era rimasta china, in una specie
 62   2|        seppe che l'abate Cennamele era fuggito precipitosamente,
 63   2|           il cenobio. Fra Vittorio era un sessagenario invermigliato,
 64   2|     stridori. Fra Mansueto in vece era un vecchio macilente, con
 65   2|          fatto fino a quel momento era rimasto confuso, vago, quasi
 66   2|         prima impressione reale le era stata attenuata nel cervello
 67   2|          benignità; e, poichè egli era stato ad Ortona alcuni mesi
 68   2|       bianca e nera. Il parlatorio era una stanza bassa, con poche
 69   2|           vecchio paralitico. Ella era una femmina malvagia, esperta
 70   2|        imaginare il paradiso. Ella era tutta rapita nella carità
 71   2|        rapita nella carità divina, era tutta compresa di quella
 72   2|            nell'olfatto. L'inferma era colpita a quando a quando
 73   2|            che dalla grazia divina era stata riconcessa. E la Vergine
 74   2|            la purità della vita si era resa degna dei doni celesti.»~ ~
 75   2|        mistica. Il suo eloquio non era che un miscuglio tumultuario
 76   3|            circa venticinque anni. Era una donna fiorita, di carnagione
 77   3|         avere circa la stessa età. Era magro, con nel volto il
 78   3|       fronte, e la respirazione le era faticosa.~ ~Emidio, dopo
 79   3|    turbamento. Come il cassone non era molto grande, i gomiti dei
 80   3|         Rosa possedevano, come ivi era più lento e dolce il calor
 81   3|       aveva udito quel canto. Egli era debole e famelico. Per sfuggire
 82   3|     assimilava.~ ~Il canto di Rosa era dunque una causa di guarigione.
 83   3|            il fiume.~ ~La giornata era molle, e i tre carri tirati
 84   3|          giganteschi. L'erba corta era tutta piena di certi piccoli
 85   3|            di verdura. Ivi l'ombra era profonda, quasi umida. La
 86   3|            faccia tra le mani, e s'era abbandonato ad immaginazioni
 87   3|      invocazione alla Rosa mystica era fuggito lontano.~ ~E come
 88   3|             la scena del bosco gli era apparsa in una nuova luce.
 89   3| tormentarono stranamente.~ ~Dunque era così? Dunque Rosa un giorno
 90   3|           aveva amato? Dunque egli era passato inconsapevole a
 91   3|        lenta e regolare. Così ella era bella; e nulla in lei era
 92   3|          era bella; e nulla in lei era più voluttuoso che il ritmo
 93   4|       calore e un fulgore immensi. Era la metà di giugno; e i profumi
 94   4|          pergola, meditava.~ ~Ella era una donna già vecchia. Aveva
 95   4|            gioventù, ed amabile.~ ~Era venuta da due soli giorni
 96   4|            Il barone settuagenario era rimasto da prima un po'
 97   4|          Il barone, come sempre, s'era lasciato persuadere.~ ~«
 98   4|            giovinezza, la sua vita era stata attraversata da una
 99   4|          Donna Laura; e, come egli era bellissimo ed ardente, vinse
100   4|         orto. Li alberi fiorivano: era la primavera. Fra i terrori
101   4|      medesima coperta, il bambino. Era un essere fragile, molle,
102   4|         anticamera.~ ~Nella casa c'era quell'animazione silenziosa
103   4|               La marchesa apparve. Era una signora piuttosto pingue,
104   4|          dell'infermo. La luce ivi era mite; l'odore di un farmaco,
105   4|               E le tese la mano ch'era umidiccia e tiepida.~ ~Egli
106   4|         dietro, tanti, tanti anni! Era cresciuto? Era grande? Era
107   4|         tanti anni! Era cresciuto? Era grande? Era forte? Era bello?
108   4|         Era cresciuto? Era grande? Era forte? Era bello? Com'era?~ ~
109   4|             Era grande? Era forte? Era bello? Com'era?~ ~E mentre
110   4|          Era forte? Era bello? Com'era?~ ~E mentre così interrogava
111   4|  invitandola ad entrare.~ ~La casa era bassa ed oscura; ed aveva
112   4|           materno. - Quella dunque era la casa del suo figliuolo? -
113   4|            l'una all'altra. Quello era il punto delle secche, dove
114   4|   elemosina, tendendo le mani. Uno era storpio e camminava a piccoli
115   4|                 Donna Laura infine era giunta alla casa dei pioppi.~ ~
116   4|           entrò.~ ~L'aia circolare era limitata da pioppi altissimi.
117   4|      vecchio non disse altro. Egli era così indurato alla vita,
118   4|  intascando le pipe.~ ~Donna Laura era caduta in una specie di
119   4|           senso della realità. Dov'era? Che faceva?~ ~La chiatta
120   4|        salì la riva, verso l'orto. Era un uomo di quarant'anni
121   4|            tutte le sue attitudini era incomposto e quasi brutale.
122   4|        senza più volontà.~ ~Quello era il suo figliuolo! Quello
123   4|           il suo figliuolo! Quello era il suo figliuolo!~ ~Una
124   4|      Insieme co 'l primogenito, ch'era un grosso fanciullo di quindici
125   4|     immobile in un punto. - Quello era il figlio. - E a poco a
126   4|           campagna da quella parte era coltivata a vigneti. Le
127   4|         così ignudo, poichè in lui era morto con l'intelligenza
128   4|            donna, di traverso, com'era suo costume, tendendo la
129   4|          meglio indicare il punto, era fuggito, e in mezzo alle
130   4|     fuggito, e in mezzo alle vigne era stato preso da un accesso
131   5|            sventura; poichè Sancio era stato per molti anni la
132   5|     adolescenti clorotiche. Sancio era nato e cresciuto nella casa:
133   5|           del dottore Zenzuino che era finalmente salito. Ed entrò
134   5|           dolore.~ ~E l'attitudine era così vivamente umana e li
135   5|         canapè, chiese le forbici; era necessario un eroismo; bisognava
136   5|        ritmo. La luce nella stanza era dolce; il profumo squisito
137   5|               E, mentre la gavotta era su la ripresa, il buon Sancio
138   6|            un moto inquieto in cui era il desiderio di possessi
139   6|           calici di vino. Il ponte era da presso, rossastro, nell'
140   6|       senza piacere. Ma il profumo era grande: tutta la stanza
141   6|      grande: tutta la stanza già n'era piena. Io ti veggo ancora,
142   6|            sino al gomito; e nulla era più amoroso e più dolce
143   6|  bianchicci; l'interno della bocca era coperto come di grumi lattosi.
144   6|             ansando.~ ~La carrozza era ancora lontana, immobile,
145   6|           pensiero di lei.... Egli era tutto penetrato da quell'
146   7|           appartamento vuoto. Ella era una femmina piuttosto magra,
147   7|       Catana; e tutto il suo corpo era scosso dai sussulti del
148   7|           in torno a una tazza dov'era un residuo di caffè. Il
149   7|           gesto e di sorriso. Egli era un uomo che aveva il busto
150   7|          dico?»~ ~Don Domenico, ch'era tirchio, esitò un poco.
151   7|           esclamò Don Domenico, ch'era un uomo fino, sogghignando
152   7|            sapete?»~ ~Don Domenico era così ansioso di dire la
153   7|              Don Paolo Seccia, che era un poco sordo da un orecchio,
154   7|      dottor Panzoni, così ritto, s'era riaddormentato; poichè a
155   7|          II.~ ~ ~ ~Violetta Kutufà era venuta a Pescara nel mese
156   7|          ammiraglio d'Inghilterra. Era una donna di forme opulente,
157   7|          rivelava l'origine greca: era corto, un poco erto, con
158   7|      aspettata giunse.~ ~Il teatro era in una sala dell'antico
159   7|           verso la marina. La sala era bassa, stretta e lunga,
160   7|        lobo auricolare sinistro ch'era grosso come un'albicocca
161   7|       alzarsi della tela, la scena era vuota. Il suono d'un violoncello
162   7|           amore. Tilde, in verità, era un primo soprano non molto
163   7|       canapa.~ ~Egidio venne. Egli era il tenore giovine. Come
164   7|      cantando, il duca Carnioli ch'era un uomo corpulento e truculento
165   7|            un fremito. La contessa era desiderata, invocata.~ ~
166   7|          ancor....~ ~ ~La sua voce era disuguale, talvolta stridula,
167   7| suscitarono applausi. Nella sala s'era addensato il calore; per
168   7|          se bene la voce di Egidio era ingrata; e li occhi si deliziavano,
169   7|            bene la luce della luna era fumosa e un po' giallognola.
170   7|        favore crescente. Il teatro era sempre pieno, gremito. Le
171   7|         della cote il ritmo.~ ~Com'era tempo di carnevale, nella
172   7|     Giovanni Ussorio entrò.~ ~Egli era vestito da gentiluomo spagnuolo,
173   7|        quei due uomini la rivalità era scoppiata.~ ~«Quanto 'sta
174   7|    Violetta Kutufà entrava.~ ~Ella era vestita diabolicamente,
175   7|        Giovà, riprendete fiato!»~ ~Era la voce dell'Areopagita.
176   7|        coppie giravano. La sala si era empita di gente variissima;
177   7|    Giovanni aveva molte ricchezze, era vedovo, senza parenti prossimi;
178   7|     trionfava. Violetta Kutufà gli era benigna, poichè sentiva
179   7|          Egli declamò a voce alta. Era un uomo lungo e smilzo e
180   7|           dottrina dell'Areopagita era grandissima. Egli parlava
181   7|          destra un po' illividita: era caduto di soppiatto, cioè
182   7|         pericolo. Già Don Giovanni era più parco d'inviti. «Bisognava
183   7|            loro bocche amare. Come era la primavera, li alberi
184   7|            si sollevò. Il silenzio era grande. Li alberi del giardino,
185   7|       saputa la novella; ed entrò. Era un uomo d'età, di piccola
186   7|         feroci. «Violetta Kutufà s'era data a Tizio, a Caio, a
187   7|     romorío delle strade cittadine era indistinto.~ ~Don Giovanni
188   8|          primavera; l'umile catena era verde, e il verde di varie
189   8|         per i molti anni d'assenza era quasi intieramente smarrita
190   8|            sentimento della patria era quasi estinto, andava innanzi
191   8|          fecondazione. Il silenzio era profondo su tutte le cose.
192   8|            margine, dove la ghiaia era polita; e si mise in ginocchio
193   8|          curiosità delli accorsi s'era sparso il nome dell'animale,
194   8|            mezzano della marmaglia era Binchi-Banche. Giustissima
195   8|        provviste di cibo; e quindi era uscito in compagnia di Binchi-Banche,
196   8|           marito fu Turlendana, ch'era marinaro e andava su li
197   8|            co' li legni inglesi. C'era, vicino a Silvi, 'na torre
198   8|        fine, il figlio di Ferrante era morto d'una schioppettata
199   8|        come un uomo famelico. Egli era quasi intieramente calvo:
200   8|     riguardare il forestiero. Egli era piuttosto pingue, con la
201   8|      fatuità gloriosa, Verdura non era compreso d'altro che della
202   8|         mógliema, Turlendana che s'era: morto! Ecc'a qua Turlendana!
203   9|         nel libro la cifra. Candia era una femmina alta, ossuta,
204   9|         testuggine. Maria Bisaccia era un'ortonese, un po' pingue,
205   9|           e delicati come colei ch'era usa esercitar le mani quasi
206   9|         nel monastero benedettino, era piccola di statura, con
207   9|          mo' che facciamo?»~ ~Ella era sicura da ogni sospetto.
208   9|          anni, in quella famiglia. Era venuta da Ortona insieme
209   9|     protezione della signora. Ella era piena di superstizioni religiose,
210   9|     Lamonica.~ ~Ora, come il tempo era bello e su la loggia le
211   9|         piedi. Il suo naso ricurvo era gonfio di collera, e le
212   9|          Un momento, figlia mia! C'era nella stanza l'argenteria....»~ ~
213   9|         sottili le tremavano.~ ~«C'era nella stanza l'argenteria,
214   9|           non aveva fine. Ella più era ferita dall'ingiusta accusa
215   9|          stipite della porta. Ella era diventata verde: era fuori
216   9|          Ella era diventata verde: era fuori di . Mettendo il
217   9|         oramai l'opinione popolare era contro di lei; che nessuno
218   9|        Ella sentiva che oramai non era più possibile la difesa.
219   9|      inganno. L'accesso al cortile era facilissimo: una porta,
220   9|      trascurando le sue bisogne, s'era ridotta quasi alla miseria.
221  10|            e delle male femmine. C'era Pachiò, il marinaro invalido,
222  10|            infermità ributtante. C'era Binchi-Banche, il servitore
223  10|        stivali fino ai ginocchi. C'era Magnasangue, il mezzano
224  10|        scritture invereconde. Egli era un giovinastro lungo e smilzo,
225  10|           pioveva e tutto il Bagno era un lago melmoso. Pachiò,
226  10|             me ne vajie.»~ ~Egli s'era schiacciato il berretto
227  10|       indietro. In cima alla scala era una stanza bassa, impalcata
228  10|        travature. Sopra una parete era incrostata una madonna di
229  11|          un Figaro rusticale. Egli era il giocondo spirito della
230  11|          non anche la virtù visiva era venuta meno  eran sopraggiunti
231  12|           Mastro Peppe La Bravetta era un plebeo di qualche corpulenza,
232  12|          negozio di maccheroni; ed era cresciuto in una dolce balordaggine,
233  12|      farine. Nella maturità egli s'era legato in nozze con una
234  12|      starnutando. E come la moglie era avara, a poco a poco l'avarizia
235  12|           Puriello, detto Ciávola, era un uomo in su i quarant'
236  12|     Quaglia, detto il Ristabilito, era in vece di statura mediocre,
237  12|          un furetto. Il suo cranio era coperto d'una sorta di lanugine
238  12|           di commedia in cui Peppe era garrito e sculacciato come
239  12|            come il corso del fiume era ivi per solito assai dolce,
240  12|       nutrite d'olio fumigavano.~ ~Era buona ora di notte quando
241  12|            cautamente all'impresa. Era il cielo, dopo l'occaso
242  12|  selvaggina predata. Come il porco era assai greve, essi giunsero
243  12|             il quale nel frattempo era stato assente) tornò con
244  12|            ore, come il pomeriggio era tiepido e chiarissimamente
245  12|       Mastro Peppe, che fin allora era stato con grandissimi occhi
246  13|          uscì nel mare.~ ~Il tempo era benigno. Nel cielo di ottobre,
247  13|        nativi di Pescara. Nazareno era il mozzo.~ ~Essendo il plenilunio,
248  13|   indugiarono su 'l ponte. Il mare era sparso di paranze che pescavano.
249  13|         niente. N'n ce penzà.»~ ~C'era un rossore simile a quello
250  13|        male. Su la cute il rossore era cresciuto, ed un piccolo
251  13|       rimedio differente. Cirù, ch'era il più anziano, si fece
252  13|           la sbarra lungo tempo. S'era levato il vento, e le vele
253  13|         prognostici. Come il cielo era coperto di vapori e il mare
254  13|           fanale di prua. La terra era lontana. I marinai stavano
255  13|           osservarono il tumore ch'era eguale al pugno di un uomo.
256  13|          di Talamonte maggiore, ch'era affilato di fresco. Ripetè:~ ~«
257  13|           filacce.~ ~Ora il ferito era in una prostrazione profonda.
258  13|         poichè il catrame bollente era stato scelto per bruciare
259  13|          per bruciare la piaga. Ma era impossibile accendere il
260  13|     battendo i denti. Il collo gli era diventato enorme, tutto
261  13|     accennava a diminuire. Il sole era a mezzo del cielo, tra nuvole
262  13|     acquistare cammino. La manovra era complicata. Ferrante spiava
263  13|          tutti li animi: Massacese era pallido e pensieroso. Egli
264  13|           clamori. Uno dei navigli era carico di fichi secchi,
265  14|           e d'un tratto l'uomo (ch'era uno dei Paduani) stramazzò,
266  14|         ogni morto. La popolazione era troppo grande: toccava ai
267  14|        nelle botteghe della città, era prima offerto ai cani e
268  14|           Da lontano, come la luna era serena, pareva che i calafati
269  14| congiungendo innumerevoli paesi.~ ~Era nell'intendimento di colui
270  14|            città dove il morbo già era scomparso.~ ~Respinse con
271  14|          riva, sino al lazzeretto. Era il tramonto su le acque
272  14|        teste la libertà del giorno era vitale e i sorsi dell'aria
273  14|            di Chieti; poichè di  era per giungere il Prefetto
274  14|        città; e, poichè il Palazzo era chiuso, si fermò dinanzi
275  14|            scoppiavano.~ ~La via era angusta. Le case riscaldate
276  14|            gran dolore al petto ed era quasi prossimo all'agonia.
277  14|        vuota. La mattina dopo egli era guarito. Un'altra volta
278  14|          la consueta ora del pasto era già trascorsa, si sentivano
279  15|      soffiava il vento, per le vie era un ondeggiamento immenso
280  15|        altare, dove san Pantaleone era caduto, otto uomini, i privilegiati,
281  15|              La statua del patrono era enorme, di bronzo vuoto,
282  15|            su l'altare. Ma il peso era soverchiante: la statua
283  15|      copriva le voci.~ ~L'Ummálido era caduto in ginocchio; e la
284  15|    ginocchio; e la sua mano destra era rimasta sotto il bronzo.
285  15|    sollevare il peso. L'operazione era difficile. L'Ummálido, nello
286  15|        vicina.~ ~Anna di Céuzo, ch'era una vecchia femmina esperta
287  16|       fermò a guardare la luna che era tonda e rossa come una bolla
288  16|          più ginocchia; la schiena era dentata come una sega; e
289  16|        risovvenne. Perchè dunque s'era empito di vino, egli così
290  16|           seguitava, seguitava; ed era una lamentazione monotona,
291  16|            plenilunio primaverile, era pieno di amori e di combattimenti
292  16|   disordine de' suoi spiriti, egli era atterrito come da un fatto
293  16|        gran corpo, tutto spellato, era sanguinolento; le masse
294  16|    bianchiccia; il labbro di sotto era, chi sa perchè, reciso;
295  17|           e raggiante. Il silenzio era grande nell'ora, e le acque
296  17|         declivio di un colle. Egli era benigno co' i sudditi, come
297  17|    limitare della vecchiezza, egli era pacifico e saggio nel timore
298  17|       pozzi nei sotterranei; tanta era la copia del fromento che
299  17|         uccelli del cielo, e tanta era la copia delle uve che in
300  17|           statua fidiaca. Il torso era una viva opera di cesello,
301  17|            squali battagliavano.~ ~Era un magnifico spettacolo.
302  17|           breve tempo lo sterminio era completo. La sollevazione
303  17|          compiuta in dieci mesi.~ ~Era una galea con cinque ordini
304  17|        giorno della prova; e Làimo era in vista luminoso di letizia,
305  17|           dalle torme dei delfini. Era il mare in calma; e i marinari,
306  17|         all'ombra. E il pilota, ch'era un erculeo vecchio della
307  17|       lenta mollezza di blandizie: era tutta luminosa ed odorosa
308  17|           di centosettanta miglia. Era la dovizia delle terre in
309  17|           di mattoni e di calce.~ ~Era un edifizio quadrangolare,
310  17|          Come il tramonto del sole era vicino, sotto la reggia
311  17|     Apparve finalmente Làimo. Egli era trasfigurato. Un manto di
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