IntraText Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText | Cerca |
Alfabetica [« »] equino 1 equipaggio 1 er 1 era 311 eran 2 erano 100 erasi 2 | Frequenza [« »] 389 li 363 non 349 da 311 era 263 delle 258 al 256 nel | Gabriele D’Annunzio San Pantaleone Concordanze era |
Cap.
1 1| Tutto il resto del corpo era una miserabile architettura 2 1| braccia, su 'l petto la cute era piena di segni turchini, 3 1| argento? E tutto il busto non era meglio? Quando tornava Pallura 4 1| si spandevano nell'aria; era a tratti come un odore di 5 1| moltitudine il mormorío era interrotto da silenzi di 6 1| presso il traino. Come ella era grave e non poteva salirvi, 7 1| atterrito dallo schiamazzo, s'era rifugiato in fondo a uno 8 1| fece ostacolo all'incedere. Era vuoto, ma conservava tracce 9 1| campi. Il busto d'argento era portato di nuovo sulle spalle, 10 1| non volendo cadere. Ed era nel supremo voto delli assalitori 11 2| apostolo Tommaso; e, poichè era di natura superstizioso 12 2| poichè la sua intelligenza era fievole, credeva le più 13 2| convulsione.~ ~Quando la temperie era dolce, la famiglia scendeva 14 2| Onofrii. Il mare dinanzi era così tranquillo che si udiva 15 2| dei litorali lontani. - C'era, più in là di Roto, una 16 2| Anna al promontorio. Anna era allora su l'adolescenza. 17 2| linea dell'orizzonte; ed era la montagna fruttifera. 18 2| comprese. Al ritorno la tanecca era carica di aranci; e il mare 19 2| carica di aranci; e il mare era ancora mite.~ ~Anna conservò 20 2| sogno; e, poichè per natura era taciturna, raccontò non 21 2| arcivescovo di Orsogna. La chiesa era tutta parata di drappi rossi 22 2| comunione. L'arcivescovo era un vecchio venerando e mite: 23 2| matutina del santo. Ella era incinta da sette mesi, e 24 2| spiaggia di Roto. Luca non era tra la ciurma; e si vociferò 25 2| vita. La casa dei parenti era sotto la strada orientale, 26 2| animali. Un asino di molta età era ricoverato sotto una tettoia 27 2| e se bene il suo cuoio era già secco e non aveva quasi 28 2| abbeveratoio. Quando il calore era grande, ella veniva sotto 29 2| custode dell'armento, che era nativo di Tollo e aveva 30 2| frequenza di sorriso. Ella era macilente e bianca; aveva 31 2| non che nella spalla ov'era un'ulcera, si produsse un 32 2| una gran pila di marmo dov'era figurata con rozza opera 33 2| universal desiderio umano, s'era andato spegnendo via via 34 2| volta al paese di Pescara, era prossima la festa del Rosario, 35 2| non ancora in quel tempo era praticata, e un bosco di 36 2| Come poi il cortile interno era circondato di molti tetti, 37 2| settimane di spasimi. Egli era un uomo timorato di Dio, 38 2| casalingo e caritatevole; era capo d'una congrega di possidenti 39 2| emettendo sospiri. Ella era una donna di quarant'anni, 40 2| forza dell'acqua. Il sole era sereno; le due rive si rispecchiavano 41 2| L'uomo rispose che Luca era morto da qualche tempo. - 42 2| morto da qualche tempo. - Era vecchio. Poteva campar di 43 2| moncherini olivastri, e, come era giovine, le piastre del 44 2| si chiamava la manna ed era bianca come la neve e più 45 2| fattoria dei Colli, dov'era il frantoio. Uscirono da 46 2| dall'altitudine. Zacchiele s'era messo a fianco della donna 47 2| La stanza delle macine era bassa e oscura; dalla vôlta 48 2| figliuoli; la seconda undici. - Era la volontà di Gesù Cristo; 49 2| nel rispondere che non s'era maritata, provò per la prima 50 2| di preghiera. La chiesa era semplice e povera; il pavimento 51 2| semplice e povera; il pavimento era coperto di lapidi mortuarie; 52 2| incontrasse un ostacolo. E n'era causa il contrasto tra il 53 2| le milizie. Lo spettacolo era grande. Una specie di terrore 54 2| di turbolenze. Come Anna era stata testimone dell'ultima 55 2| del terrore. Come il mare era di levante, le onde alla 56 2| annunziare che Don Zacchiele se n'era andato a marina. Il bifolco 57 2| erano devastate; il terreno era molle e l'aria pregna di 58 2| convalescenza. E come l'animale era estenuato dal digiuno, ed 59 2| estenuato dal digiuno, ed era tutto aridamente pelloso, 60 2| chiesa, dopo la guarigione, era la Pasqua delle rose. Ella, 61 2| sonava un inno giocondo. Anna era rimasta china, in una specie 62 2| seppe che l'abate Cennamele era fuggito precipitosamente, 63 2| il cenobio. Fra Vittorio era un sessagenario invermigliato, 64 2| stridori. Fra Mansueto in vece era un vecchio macilente, con 65 2| fatto fino a quel momento era rimasto confuso, vago, quasi 66 2| prima impressione reale le era stata attenuata nel cervello 67 2| benignità; e, poichè egli era stato ad Ortona alcuni mesi 68 2| bianca e nera. Il parlatorio era una stanza bassa, con poche 69 2| vecchio paralitico. Ella era una femmina malvagia, esperta 70 2| imaginare il paradiso. Ella era tutta rapita nella carità 71 2| rapita nella carità divina, era tutta compresa di quella 72 2| nell'olfatto. L'inferma era colpita a quando a quando 73 2| che dalla grazia divina era stata riconcessa. E la Vergine 74 2| la purità della vita si era resa degna dei doni celesti.»~ ~ 75 2| mistica. Il suo eloquio non era che un miscuglio tumultuario 76 3| circa venticinque anni. Era una donna fiorita, di carnagione 77 3| avere circa la stessa età. Era magro, con nel volto il 78 3| fronte, e la respirazione le era faticosa.~ ~Emidio, dopo 79 3| turbamento. Come il cassone non era molto grande, i gomiti dei 80 3| Rosa possedevano, come ivi era più lento e dolce il calor 81 3| aveva udito quel canto. Egli era debole e famelico. Per sfuggire 82 3| assimilava.~ ~Il canto di Rosa era dunque una causa di guarigione. 83 3| il fiume.~ ~La giornata era molle, e i tre carri tirati 84 3| giganteschi. L'erba corta era tutta piena di certi piccoli 85 3| di verdura. Ivi l'ombra era profonda, quasi umida. La 86 3| faccia tra le mani, e s'era abbandonato ad immaginazioni 87 3| invocazione alla Rosa mystica era fuggito lontano.~ ~E come 88 3| la scena del bosco gli era apparsa in una nuova luce. 89 3| tormentarono stranamente.~ ~Dunque era così? Dunque Rosa un giorno 90 3| aveva amato? Dunque egli era passato inconsapevole a 91 3| lenta e regolare. Così ella era bella; e nulla in lei era 92 3| era bella; e nulla in lei era più voluttuoso che il ritmo 93 4| calore e un fulgore immensi. Era la metà di giugno; e i profumi 94 4| pergola, meditava.~ ~Ella era una donna già vecchia. Aveva 95 4| gioventù, ed amabile.~ ~Era venuta da due soli giorni 96 4| Il barone settuagenario era rimasto da prima un po' 97 4| Il barone, come sempre, s'era lasciato persuadere.~ ~« 98 4| giovinezza, la sua vita era stata attraversata da una 99 4| Donna Laura; e, come egli era bellissimo ed ardente, vinse 100 4| orto. Li alberi fiorivano: era la primavera. Fra i terrori 101 4| medesima coperta, il bambino. Era un essere fragile, molle, 102 4| anticamera.~ ~Nella casa c'era quell'animazione silenziosa 103 4| La marchesa apparve. Era una signora piuttosto pingue, 104 4| dell'infermo. La luce ivi era mite; l'odore di un farmaco, 105 4| E le tese la mano ch'era umidiccia e tiepida.~ ~Egli 106 4| dietro, tanti, tanti anni! Era cresciuto? Era grande? Era 107 4| tanti anni! Era cresciuto? Era grande? Era forte? Era bello? 108 4| Era cresciuto? Era grande? Era forte? Era bello? Com'era?~ ~ 109 4| Era grande? Era forte? Era bello? Com'era?~ ~E mentre 110 4| Era forte? Era bello? Com'era?~ ~E mentre così interrogava 111 4| invitandola ad entrare.~ ~La casa era bassa ed oscura; ed aveva 112 4| materno. - Quella dunque era la casa del suo figliuolo? - 113 4| l'una all'altra. Quello era il punto delle secche, dove 114 4| elemosina, tendendo le mani. Uno era storpio e camminava a piccoli 115 4| Donna Laura infine era giunta alla casa dei pioppi.~ ~ 116 4| entrò.~ ~L'aia circolare era limitata da pioppi altissimi. 117 4| vecchio non disse altro. Egli era così indurato alla vita, 118 4| intascando le pipe.~ ~Donna Laura era caduta in una specie di 119 4| senso della realità. Dov'era? Che faceva?~ ~La chiatta 120 4| salì la riva, verso l'orto. Era un uomo di quarant'anni 121 4| tutte le sue attitudini era incomposto e quasi brutale. 122 4| senza più volontà.~ ~Quello era il suo figliuolo! Quello 123 4| il suo figliuolo! Quello era il suo figliuolo!~ ~Una 124 4| Insieme co 'l primogenito, ch'era un grosso fanciullo di quindici 125 4| immobile in un punto. - Quello era il figlio. - E a poco a 126 4| campagna da quella parte era coltivata a vigneti. Le 127 4| così ignudo, poichè in lui era morto con l'intelligenza 128 4| donna, di traverso, com'era suo costume, tendendo la 129 4| meglio indicare il punto, era fuggito, e in mezzo alle 130 4| fuggito, e in mezzo alle vigne era stato preso da un accesso 131 5| sventura; poichè Sancio era stato per molti anni la 132 5| adolescenti clorotiche. Sancio era nato e cresciuto nella casa: 133 5| del dottore Zenzuino che era finalmente salito. Ed entrò 134 5| dolore.~ ~E l'attitudine era così vivamente umana e li 135 5| canapè, chiese le forbici; era necessario un eroismo; bisognava 136 5| ritmo. La luce nella stanza era dolce; il profumo squisito 137 5| E, mentre la gavotta era su la ripresa, il buon Sancio 138 6| un moto inquieto in cui era il desiderio di possessi 139 6| calici di vino. Il ponte era da presso, rossastro, nell' 140 6| senza piacere. Ma il profumo era grande: tutta la stanza 141 6| grande: tutta la stanza già n'era piena. Io ti veggo ancora, 142 6| sino al gomito; e nulla era più amoroso e più dolce 143 6| bianchicci; l'interno della bocca era coperto come di grumi lattosi. 144 6| ansando.~ ~La carrozza era ancora lontana, immobile, 145 6| pensiero di lei.... Egli era tutto penetrato da quell' 146 7| appartamento vuoto. Ella era una femmina piuttosto magra, 147 7| Catana; e tutto il suo corpo era scosso dai sussulti del 148 7| in torno a una tazza dov'era un residuo di caffè. Il 149 7| gesto e di sorriso. Egli era un uomo che aveva il busto 150 7| dico?»~ ~Don Domenico, ch'era tirchio, esitò un poco. 151 7| esclamò Don Domenico, ch'era un uomo fino, sogghignando 152 7| sapete?»~ ~Don Domenico era così ansioso di dire la 153 7| Don Paolo Seccia, che era un poco sordo da un orecchio, 154 7| dottor Panzoni, così ritto, s'era riaddormentato; poichè a 155 7| II.~ ~ ~ ~Violetta Kutufà era venuta a Pescara nel mese 156 7| ammiraglio d'Inghilterra. Era una donna di forme opulente, 157 7| rivelava l'origine greca: era corto, un poco erto, con 158 7| aspettata giunse.~ ~Il teatro era in una sala dell'antico 159 7| verso la marina. La sala era bassa, stretta e lunga, 160 7| lobo auricolare sinistro ch'era grosso come un'albicocca 161 7| alzarsi della tela, la scena era vuota. Il suono d'un violoncello 162 7| amore. Tilde, in verità, era un primo soprano non molto 163 7| canapa.~ ~Egidio venne. Egli era il tenore giovine. Come 164 7| cantando, il duca Carnioli ch'era un uomo corpulento e truculento 165 7| un fremito. La contessa era desiderata, invocata.~ ~ 166 7| ancor....~ ~ ~La sua voce era disuguale, talvolta stridula, 167 7| suscitarono applausi. Nella sala s'era addensato il calore; per 168 7| se bene la voce di Egidio era ingrata; e li occhi si deliziavano, 169 7| bene la luce della luna era fumosa e un po' giallognola. 170 7| favore crescente. Il teatro era sempre pieno, gremito. Le 171 7| della cote il ritmo.~ ~Com'era tempo di carnevale, nella 172 7| Giovanni Ussorio entrò.~ ~Egli era vestito da gentiluomo spagnuolo, 173 7| quei due uomini la rivalità era scoppiata.~ ~«Quanto 'sta 174 7| Violetta Kutufà entrava.~ ~Ella era vestita diabolicamente, 175 7| Giovà, riprendete fiato!»~ ~Era la voce dell'Areopagita. 176 7| coppie giravano. La sala si era empita di gente variissima; 177 7| Giovanni aveva molte ricchezze, era vedovo, senza parenti prossimi; 178 7| trionfava. Violetta Kutufà gli era benigna, poichè sentiva 179 7| Egli declamò a voce alta. Era un uomo lungo e smilzo e 180 7| dottrina dell'Areopagita era grandissima. Egli parlava 181 7| destra un po' illividita: era caduto di soppiatto, cioè 182 7| pericolo. Già Don Giovanni era più parco d'inviti. «Bisognava 183 7| loro bocche amare. Come era la primavera, li alberi 184 7| si sollevò. Il silenzio era grande. Li alberi del giardino, 185 7| saputa la novella; ed entrò. Era un uomo d'età, di piccola 186 7| feroci. «Violetta Kutufà s'era data a Tizio, a Caio, a 187 7| romorío delle strade cittadine era indistinto.~ ~Don Giovanni 188 8| primavera; l'umile catena era verde, e il verde di varie 189 8| per i molti anni d'assenza era quasi intieramente smarrita 190 8| sentimento della patria era quasi estinto, andava innanzi 191 8| fecondazione. Il silenzio era profondo su tutte le cose. 192 8| margine, dove la ghiaia era polita; e si mise in ginocchio 193 8| curiosità delli accorsi s'era sparso il nome dell'animale, 194 8| mezzano della marmaglia era Binchi-Banche. Giustissima 195 8| provviste di cibo; e quindi era uscito in compagnia di Binchi-Banche, 196 8| marito fu Turlendana, ch'era marinaro e andava su li 197 8| co' li legni inglesi. C'era, vicino a Silvi, 'na torre 198 8| fine, il figlio di Ferrante era morto d'una schioppettata 199 8| come un uomo famelico. Egli era quasi intieramente calvo: 200 8| riguardare il forestiero. Egli era piuttosto pingue, con la 201 8| fatuità gloriosa, Verdura non era compreso d'altro che della 202 8| mógliema, Turlendana che s'era: morto! Ecc'a qua Turlendana! 203 9| nel libro la cifra. Candia era una femmina alta, ossuta, 204 9| testuggine. Maria Bisaccia era un'ortonese, un po' pingue, 205 9| e delicati come colei ch'era usa esercitar le mani quasi 206 9| nel monastero benedettino, era piccola di statura, con 207 9| mo' che facciamo?»~ ~Ella era sicura da ogni sospetto. 208 9| anni, in quella famiglia. Era venuta da Ortona insieme 209 9| protezione della signora. Ella era piena di superstizioni religiose, 210 9| Lamonica.~ ~Ora, come il tempo era bello e su la loggia le 211 9| piedi. Il suo naso ricurvo era gonfio di collera, e le 212 9| Un momento, figlia mia! C'era nella stanza l'argenteria....»~ ~ 213 9| sottili le tremavano.~ ~«C'era nella stanza l'argenteria, 214 9| non aveva fine. Ella più era ferita dall'ingiusta accusa 215 9| stipite della porta. Ella era diventata verde: era fuori 216 9| Ella era diventata verde: era fuori di sè. Mettendo il 217 9| oramai l'opinione popolare era contro di lei; che nessuno 218 9| Ella sentiva che oramai non era più possibile la difesa. 219 9| inganno. L'accesso al cortile era facilissimo: una porta, 220 9| trascurando le sue bisogne, s'era ridotta quasi alla miseria. 221 10| e delle male femmine. C'era Pachiò, il marinaro invalido, 222 10| infermità ributtante. C'era Binchi-Banche, il servitore 223 10| stivali fino ai ginocchi. C'era Magnasangue, il mezzano 224 10| scritture invereconde. Egli era un giovinastro lungo e smilzo, 225 10| pioveva e tutto il Bagno era un lago melmoso. Pachiò, 226 10| me ne vajie.»~ ~Egli s'era schiacciato il berretto 227 10| indietro. In cima alla scala era una stanza bassa, impalcata 228 10| travature. Sopra una parete era incrostata una madonna di 229 11| un Figaro rusticale. Egli era il giocondo spirito della 230 11| non anche la virtù visiva era venuta meno nè eran sopraggiunti 231 12| Mastro Peppe La Bravetta era un plebeo di qualche corpulenza, 232 12| negozio di maccheroni; ed era cresciuto in una dolce balordaggine, 233 12| farine. Nella maturità egli s'era legato in nozze con una 234 12| starnutando. E come la moglie era avara, a poco a poco l'avarizia 235 12| Puriello, detto Ciávola, era un uomo in su i quarant' 236 12| Quaglia, detto il Ristabilito, era in vece di statura mediocre, 237 12| un furetto. Il suo cranio era coperto d'una sorta di lanugine 238 12| di commedia in cui Peppe era garrito e sculacciato come 239 12| come il corso del fiume era ivi per solito assai dolce, 240 12| nutrite d'olio fumigavano.~ ~Era buona ora di notte quando 241 12| cautamente all'impresa. Era il cielo, dopo l'occaso 242 12| selvaggina predata. Come il porco era assai greve, essi giunsero 243 12| il quale nel frattempo era stato assente) tornò con 244 12| ore, come il pomeriggio era tiepido e chiarissimamente 245 12| Mastro Peppe, che fin allora era stato con grandissimi occhi 246 13| uscì nel mare.~ ~Il tempo era benigno. Nel cielo di ottobre, 247 13| nativi di Pescara. Nazareno era il mozzo.~ ~Essendo il plenilunio, 248 13| indugiarono su 'l ponte. Il mare era sparso di paranze che pescavano. 249 13| niente. N'n ce penzà.»~ ~C'era un rossore simile a quello 250 13| male. Su la cute il rossore era cresciuto, ed un piccolo 251 13| rimedio differente. Cirù, ch'era il più anziano, si fece 252 13| la sbarra lungo tempo. S'era levato il vento, e le vele 253 13| prognostici. Come il cielo era coperto di vapori e il mare 254 13| fanale di prua. La terra era lontana. I marinai stavano 255 13| osservarono il tumore ch'era eguale al pugno di un uomo. 256 13| di Talamonte maggiore, ch'era affilato di fresco. Ripetè:~ ~« 257 13| filacce.~ ~Ora il ferito era in una prostrazione profonda. 258 13| poichè il catrame bollente era stato scelto per bruciare 259 13| per bruciare la piaga. Ma era impossibile accendere il 260 13| battendo i denti. Il collo gli era diventato enorme, tutto 261 13| accennava a diminuire. Il sole era a mezzo del cielo, tra nuvole 262 13| acquistare cammino. La manovra era complicata. Ferrante spiava 263 13| tutti li animi: Massacese era pallido e pensieroso. Egli 264 13| clamori. Uno dei navigli era carico di fichi secchi, 265 14| e d'un tratto l'uomo (ch'era uno dei Paduani) stramazzò, 266 14| ogni morto. La popolazione era troppo grande: toccava ai 267 14| nelle botteghe della città, era prima offerto ai cani e 268 14| Da lontano, come la luna era serena, pareva che i calafati 269 14| congiungendo innumerevoli paesi.~ ~Era nell'intendimento di colui 270 14| città dove il morbo già era scomparso.~ ~Respinse con 271 14| riva, sino al lazzeretto. Era il tramonto su le acque 272 14| teste la libertà del giorno era vitale e i sorsi dell'aria 273 14| di Chieti; poichè di là era per giungere il Prefetto 274 14| città; e, poichè il Palazzo era chiuso, si fermò dinanzi 275 14| là scoppiavano.~ ~La via era angusta. Le case riscaldate 276 14| gran dolore al petto ed era quasi prossimo all'agonia. 277 14| vuota. La mattina dopo egli era guarito. Un'altra volta 278 14| la consueta ora del pasto era già trascorsa, si sentivano 279 15| soffiava il vento, per le vie era un ondeggiamento immenso 280 15| altare, dove san Pantaleone era caduto, otto uomini, i privilegiati, 281 15| La statua del patrono era enorme, di bronzo vuoto, 282 15| su l'altare. Ma il peso era soverchiante: la statua 283 15| copriva le voci.~ ~L'Ummálido era caduto in ginocchio; e la 284 15| ginocchio; e la sua mano destra era rimasta sotto il bronzo. 285 15| sollevare il peso. L'operazione era difficile. L'Ummálido, nello 286 15| vicina.~ ~Anna di Céuzo, ch'era una vecchia femmina esperta 287 16| fermò a guardare la luna che era tonda e rossa come una bolla 288 16| più ginocchia; la schiena era dentata come una sega; e 289 16| risovvenne. Perchè dunque s'era empito di vino, egli così 290 16| seguitava, seguitava; ed era una lamentazione monotona, 291 16| plenilunio primaverile, era pieno di amori e di combattimenti 292 16| disordine de' suoi spiriti, egli era atterrito come da un fatto 293 16| gran corpo, tutto spellato, era sanguinolento; le masse 294 16| bianchiccia; il labbro di sotto era, chi sa perchè, reciso; 295 17| e raggiante. Il silenzio era grande nell'ora, e le acque 296 17| declivio di un colle. Egli era benigno co' i sudditi, come 297 17| limitare della vecchiezza, egli era pacifico e saggio nel timore 298 17| pozzi nei sotterranei; tanta era la copia del fromento che 299 17| uccelli del cielo, e tanta era la copia delle uve che in 300 17| statua fidiaca. Il torso era una viva opera di cesello, 301 17| squali battagliavano.~ ~Era un magnifico spettacolo. 302 17| breve tempo lo sterminio era completo. La sollevazione 303 17| compiuta in dieci mesi.~ ~Era una galea con cinque ordini 304 17| giorno della prova; e Làimo era in vista luminoso di letizia, 305 17| dalle torme dei delfini. Era il mare in calma; e i marinari, 306 17| all'ombra. E il pilota, ch'era un erculeo vecchio della 307 17| lenta mollezza di blandizie: era tutta luminosa ed odorosa 308 17| di centosettanta miglia. Era la dovizia delle terre in 309 17| di mattoni e di calce.~ ~Era un edifizio quadrangolare, 310 17| Come il tramonto del sole era vicino, sotto la reggia 311 17| Apparve finalmente Làimo. Egli era trasfigurato. Un manto di