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Alfabetica [« »] equivale 1 equòrea 1 equòree 1 era 682 èra 1 eraclito 1 eragli 2 | Frequenza [« »] 790 come 758 egli 748 del 682 era 673 ella 620 più 608 da | Gabriele D’Annunzio Il trionfo della morte Concordanze era |
Cap.
1 Ded| la mia scrittura recente. Era dolce per me quella tregua, 2 1| pomeriggio di marzo il Pincio era quasi deserto. Nell'aria 3 1| rimasto?~ ~La sua bocca era tòrta da un lato, rappresa 4 1| rigurgitante; e la sua voce era profonda, come se uscisse 5 1| dolorosamente; e la loro tristezza era visibile.~ ~Egli disse:~ ~- 6 1| pena:~ ~- Che hai?~ ~Egli era rimasto come confuso da 7 1| invincibile veemenza, l'amore era la più grande fra le tristezze 8 1| tristezze terrene. Ed egli era legato a quella suprema 9 1| indulgenza, da cui dianzi Giorgio era rimasto confuso. Ancóra 10 1| sorella, a Milano, quando ella era là... Che ridere!... Ella 11 1| morente. Il Pincio, intorno, era deserto ormai, silenzioso, 12 1| della grande passione da cui era posseduto. Ripeté a sé medesimo: « 13 1| biondo, sanguinoso. «Chi era colui? Perché si è ucciso?» 14 1| fastidio crebbe.~ ~Questo Exili era un antico suo compagno di 15 1| anniversario?~ ~- Mi ricordo.~ ~- Era di Pasqua, la Domenica di 16 1| che allora? Quel marito era per me come un'assicurazione. 17 1| accanto alla poltrona dov'egli era seduto; e incominciò a sfogliare, 18 1| specie di violenza interiore. Era questo. «Quando sarà stanca 19 1| condizioni disgraziate, era discesa a poco a poco negli 20 1| Di simili degradazioni era piena la vita.~ ~Ella diceva, 21 1| alle labbra dell'amante. Era ella in uno di que' suoi 22 1| egli le aveva dato, ella era grave e soave: - gravis 23 1| il lago di Nemi. Ippolita era stata ad Albano nella sua 24 1| curiosamente. Il signore era un vecchio, con una lunga 25 1| fanciulle coronava la tribuna ch'era simile a un verone ricurvo; 26 1| nella nebbia. Il cielo s'era coperto; pioveva. Mister 27 1| dalla follia della musica. C'era nell'aria un profumo d'incenso 28 1| omai immemore de' fuochi, era un canapè ricoperto di tela 29 1| del tuo - disse Giorgio. - Era già nato, prima di quel 30 1| impressione incancellabile! Era verso sera, quando incominciano 31 1| sul ricordo velato.~ ~- Era di febbraio. Nota: appunto 32 1| neppure una goccia di sangue.» Era un pallore soprannaturale, 33 1| sorella, morta. Il bel nome mi era familiare. Sùbito pensai, 34 1| una frase poetica in cui era il tuo nome.~ ~Ippolita 35 1| via, in cima ai gradini, era chiusa: chiusa forse da 36 1| chiassetto che odorava di vino: c'era l'insegna rossa d'un vinaio, 37 1| negli stalli tarlati! Dov'era andato a cercare il suo 38 1| signora seduta accanto a te era Margherita Traube Boll, 39 1| gran palandrana verdognola, era il dottor Fleichl, un ebreo, 40 1| prete seduto sotto la croce era il conte Castracane, un 41 1| gli stava di fronte. E c'era Jacopo Moleschott, il sommo 42 1| indimenticabile: candido, enorme; c'era il Blaserna, il collaboratore 43 1| nella teoria dei suoni; c'era mister Davis, un filosofo 44 1| Una croce smisurata, ch'era comparsa nelle antiche processioni 45 1| Poi disse:~ ~- Ti ricordi? Era un sabato: la vigilia della 46 1| Giorgio, accanto a lei, era caduto in balìa de' suoi 47 1| del male da cui l'amato era afflitto. Ella gli domandò, 48 1| capo alla spalliera, dov'era cucita una mezzaluna bianca, 49 1| selci.~ ~- Nella casa c'era, mi ricordo, una gran soffitta 50 1| chiamava Clarice. La zia era a letto, con la tosse. Noi 51 1| più. Clarice la raggiunse: era una bambina crudele. Pel 52 1| giornata quasi calda.~ ~Era una giornata bianca, soffusa 53 1| alacre e saltellante. Egli era calvo, ma conservava ancóra 54 1| ancóra un'aria giovanile; era straordinariamente servizievole; 55 1| non mai vedute; il vassoio era illustrato d'una amorosa 56 1| quindici giorni.~ ~Giorgio era assorto, appunto nel ricordo 57 1| il benessere ambiente non era favorevole a quello sforzo 58 1| quali l'animo dell'amante era passato. Egli conosceva 59 1| da Vignola?»~ ~- Vedi: era una seduzione continua, 60 1| lungo di quell'episodio ch'era nella loro memoria uno de' 61 1| ostinata ribellione d'Ippolita, era quasi fuggito lasciando 62 1| intrico di affari in cui era rimasta presa la massima 63 1| sua fortuna. Ippolita s'era rifugiata in casa della 64 1| le forme dell'epilessia, era di nuovo apparso. Le lettere, 65 1| ancóra: «Questa notte la luna era coperta. Andavamo per la 66 1| il mio pensiero continuo? Era una notte malinconica, un 67 1| in quei brani omai morti era ancóra il segno della tua 68 1| inquieta. Ieri il mio stato era così inumano che spontaneamente 69 1| Giorgio su i primi di novembre era tornato per aspettare il 70 1| quella sera in cui il marito era apparso d'improvviso nella 71 1| a ridere. Sul biglietto era scritto con un carattere 72 2| chiamata dalla sorella a cui era morta la suocera in quei 73 2| indugi accorrere là dove era il vero dolore, fu occupato 74 2| doloroso come non mai. Giorgio era in un periodo di sensibilità 75 2| alla casa paterna, egli era così estenuato che nell' 76 2| diversamente; ed egli sentì che non era grato alla madre di avergli 77 2| finestra, in una casa vicina, era illuminata, d'una luce gialla.~ ~ 78 2| ad aprire, nel dubbio.~ ~Era la zia Gioconda.~ ~- Mi 79 2| voce affettuosa.~ ~Ella era la sorella del padre, la 80 2| Zoppicava, per una caduta; ed era un poco pingue ma d'una 81 2| dava la sua golosità. Ella era ghiotta di dolciumi, provando 82 2| per sentire se la terra era secca; poi disse:~ ~- Aspetta.~ ~- 83 2| i mattoni pesantemente. Era una testuggine. La vecchia 84 2| cielo, colma. La Maiella era inerte e glaciale come uno 85 2| canto cadenzato. L'agonia era finita. Si disperdeva uno 86 2| concubina: una pettinatrice ch'era già stata al servizio della 87 2| che pure da tanto tempo era sposa promessa; e ad ogni 88 2| crudezza. Quella dunque era sua madre? Quella bocca 89 2| pronunziando le parole crude, era la bocca di sua madre? Il 90 2| bella e tenera creatura ella era un tempo! E come l'aveva 91 2| puerizia, nell'adolescenza! Era alta e gracile, Donna Silveria, 92 2| Che tenera creatura ella era un tempo! Perché tanto mutata? - 93 2| con le insegne. La bara era portata da quattro uomini 94 2| Dimmi: che hai?~ ~Oh, era quella la voce cara, la 95 2| toccava il fondo dell'anima; era quella la voce di consolazione, 96 2| giorni suoi più oscuri; era quella, era quella! Egli 97 2| più oscuri; era quella, era quella! Egli riconosceva 98 2| la gioia? La ruina non era irreparabile? L'esistenza 99 2| L'esistenza di lei non era omai per sempre avvelenata? - 100 2| Su la mensa, in un vaso, era un mazzo di rose fresche, 101 2| con una voce irritante. Era un uomo di circa cinquant' 102 2| aveva ancóra vent'anni; ma era tarchiato, ingrossato già 103 2| passaggio spontaneo. Diego era il vero erede di quell'uomo.~ ~ 104 2| quasi di ribrezzo. «Non era, non era così, dieci, quindici 105 2| ribrezzo. «Non era, non era così, dieci, quindici anni 106 2| dieci, quindici anni fa; non era così» pensava Giorgio. « 107 2| Io ricordo bene che non era. Sembra che questa espansione 108 2| stesso fievole sorriso:~ ~- Era piccola piccola; aveva il 109 2| tempo felice, ora che tutto era ruinato, ora che tutto era 110 2| era ruinato, ora che tutto era finito, dopo tanti tradimenti, 111 2| irreparabilmente. «Ella era amata da lui, allora. Ella 112 2| amata da lui, allora. Ella era giovine. Non aveva forse 113 2| alla sua sposa promessa. Era tutto lucido e roseo, come 114 2| qualche somiglianza fisica. Era alta e smilza, con capelli 115 2| intendeva le parole, poiché era assorto nel pensiero dell' 116 2| distrutte. In un angolo, era un buon ciliegio. Nel mezzo 117 2| buon ciliegio. Nel mezzo era una vasca rotonda, piena 118 2| Demetrio, Giorgio si scosse. Era il nome amato, il nome che 119 2| profondo, per sempre. Demetrio era stato il suo vero padre; 120 2| stato il suo vero padre; era il suo vero unico parente.~ ~ 121 2| stato percorso inutilmente, era rimasto tranquillo. Ed egli, 122 2| acuto sino alle lacrime: s'era impietosito per l'angoscia 123 2| tenersi nascosto. E poi era venuta l'alba; e quella 124 2| alcuni mesi innanzi egli era stato per morire...~ ~«Fu 125 2| nel settembre, quando egli era ospitato alle Torrette di 126 2| seno. Il suolo d'intorno era tutto cosparso di zàgare, 127 2| neve fragrante. Ed ella era piacente, in quell'atto, 128 2| testa sul collo. La sua cute era così tenue che tutte le 129 2| difesa. - Infatti, perché era stato chiamato? Perché era 130 2| era stato chiamato? Perché era venuto? - Non pareva omai 131 2| di suo zio Demetrio, egli era ricco e già in possesso 132 2| fin dalla mattina il padre era tornato alla casa di campagna 133 2| nelle sue pratiche. E gli era di gran sollievo il pensare 134 2| Ella si volse a Giorgio che era rimasto come paralizzato, 135 2| le tremava forte. Ed ella era così convulsa che pareva 136 2| quel giorno intera. A nulla era valso l'averla nascosta. 137 2| averla nascosta. Diego s'era accordato col padre. Tutt' 138 2| V~ ~ ~ ~Era una sera piovigginosa. Disteso 139 2| pensava più. Il suo pensiero era vago e interrotto; ma le 140 2| corridoio; origliò. Tutto era silenzio. La stanza della 141 2| silenzio. La stanza della zia era aperta, illuminata. Egli 142 2| con la buona sorella.~ ~Era una sera piovigginosa. Nelle 143 2| ingombrava la conscienza. Egli era attento alle cose che vedeva, 144 2| ma sentì che ogni rancore era caduto, che nulla di violento 145 2| caduto, che nulla di violento era rimasto in fondo alla sua 146 2| alte finestre; nell'aria era un odore come di paglia 147 2| bastardo della strada, che era forse salito furtivamente 148 2| agitazione della sorpresa era visibile.~ ~- Nulla, nulla, 149 2| sua anima. In gran parte era rimasta intatta, nell'ordine 150 2| rallegrò la sorella che era sola, in procinto di mettere 151 2| estremità della fascia s'era attaccata su la piaghetta; 152 2| di lei in quel momento s'era tutta raccolta nella palma 153 2| rachitide incurabile. Il collo era sottile e floscio come uno 154 2| Amen.~ ~Una gravità funebre era in ogni cosa. Quel bimbo 155 2| A cena (dove Diego non era comparso) Camilla non aveva 156 2| della madre quell'accusa non era riapparsa più d'una volta?~ ~ 157 2| conduceva al luogo dove s'era ritirato il nemico, incontro 158 2| al quale finalmente egli era stato spinto con mezzi estremi, 159 2| Eppure da quel giorno non gli era stata risparmiata nessuna 160 2| giorni seguenti ella gli era sempre apparsa nell'ira 161 2| mostrarti il cuore! - A che era valso dunque il grande affanno 162 2| rifiutata la vettura e s'era incamminato a piedi per 163 2| cui fondarsi. Egli non s'era mai indugiato ad esaminare 164 2| l'ho mai amato.» Demetrio era stato il suo vero padre; 165 2| stato il suo vero padre; era il suo vero unico parente.~ ~ 166 2| sofferenza che lo aspettava e che era omai necessaria? - E ancóra 167 2| nozione precisa di ciò che era avvenuto e di ciò che doveva 168 2| dei suoi pensieri.~ ~L'ora era pomeridiana. Un cielo puro 169 2| proposito finale, che gli s'era formato dentro pacatamente 170 2| signorino, come qua?~ ~Era la voce di un familiare 171 2| già tra lui e il padre s'era stabilita quell'artificiale 172 2| sentì che la sua volontà era di nuovo abolita totalmente 173 2| incontro. Si baciarono. Era palese nel padre una ostentazione 174 2| presenza della concubina; era certo ch'ella stava nascosta 175 2| confetture. Omai la finzione era così palese e così grossolana 176 2| ignobile, e pur nondimeno era così umanamente miserevole 177 2| espressioni di quel volto v'era pur tanta parte di sofferenza 178 2| evitare danni incalcolabili. Era già avvenuto un sequestro 179 2| sequestro e il bando di vendita era imminente. Come fare, nelle 180 2| Alla fine, il laccio era teso.~ ~- Ah, la mia firma... - 181 2| pericolo continuo da cui era minacciato, di quelle agitazioni 182 2| sorella calpestati. Ah, era vero, dunque, era vero tutto 183 2| calpestati. Ah, era vero, dunque, era vero tutto quel che la madre 184 2| madre gli aveva detto! Tutto era vero. Quell'uomo non aveva 185 2| e insaziabile che certo era nascosta in qualche stanza 186 2| sovreccitazione quasi febrile da cui era stato preso, alle domande 187 2| corporale stupefazione che era penosa e da cui pur tuttavia 188 2| stessa imminenza; ma gli era grave il pensare che per 189 2| estranea...~ ~- Giorgio!~ ~Era la voce della madre che 190 2| vuoi, mamma.~ ~La sua voce era alterata. La presenza della 191 2| singolarità del processo. Era un passaggio istantaneo 192 2| abituale, la sua conscienza era come ricoperta da una superficie 193 2| percezioni del mondo esteriore. Era, secondo un'imagine visibile, 194 2| Così il figliuolo, come già era accaduto il giorno delle 195 2| sguardo materno quel che c'era di forzato e di convulso 196 2| Perché? O prima o poi, era necessario.~ ~Ed egli, non 197 2| specie di rimorso oscuro che era quasi una istintiva consapevolezza 198 2| umano e di sacro. - Perché era egli escito con quell'impeto 199 2| successivo espandersi fatale s'era composta la sua esistenza 200 2| forse non compierlo?»~ ~- Era necessario - egli ripeté, 201 2| con labbra amarissime, gli era rimasta più impressa; ed 202 2| il cielo! Fosse vero!» Ed era quella dunque, per lui prossimo 203 2| a scomparire dal mondo, era quella l'ultima impressione 204 2| cuore dalla creatura ch'era stata un tempo nella sua 205 2| alle cure della persona, era preoccupato dall'idea di 206 2| nella grande città dov'egli era noto, gli amici lo avrebbero 207 2| Ippolita...~ ~Ippolita! Dov'era, che sentiva, che faceva 208 2| aveva abbandonato ed egli era caduto nella desolante certezza 209 2| Perché tutto quel passato s'era disgiunto da lui così che, 210 2| vibrazione?~ ~Ippolita! Dov'era, che sentiva, che faceva 211 2| da quali contatti ella era turbata? Come mai, in due 212 2| suoi santi, quella vecchia era dunque come la custode del 213 2| del luogo. Quella vecchia era la sorella del suicida, 214 2| entrò.~ ~La prima stanza era buia, piena d'un'aria tiepida 215 2| stanza seguente, nell'angolo, era quella del letto. Egli voleva 216 2| pianamente. Il silenzio era animato di piccoli romori 217 2| dei libri a poco a poco era vinto dall'odore dei fiori.~ ~ 218 2| Giorgio si avvicinò. Era una pagina d'un mottetto 219 2| vibrare tutta la cassa. Era un violino di Andrea Guarneri, 220 2| orecchio, con un atto che gli era familiare. Accordò l'istrumento, 221 2| pelle il gioco de' muscoli era così palese che faceva quasi 222 2| proposti per tema. - Dov'era quel foglio?~ ~Invaso dalla 223 2| precisa. Infatti lo trovò.~ ~Era un solo foglio, scritto 224 2| impalliditi e il foglio era gualcito, giallognolo, senza 225 2| riconoscendo i caratteri. Era una scrittura un po' timida, 226 2| la radice de' capelli gli era divenuta sensibile.~ ~Vide, 227 2| fantasma. La visione non era continua ma intermittente, 228 2| la parete... -~ ~Il fatto era avvenuto nella mattina del 229 2| suo unico Giorgio Aurispa, era già pronto da tempo. Appariva 230 2| estremo. Tutto nelle stanze era stato trovato in ordine, 231 2| eccessivo. Nessuna carta era rimasta sullo scrittoio; 232 2| scrittoio; nessun libro era rimasto fuor degli scaffali. 233 2| religione, pio ricordo materno. Era un'opera elegante dell'antico 234 2| Guardiagrele, Andrea Gallucci; era come un gioiello ereditario. « 235 2| inni della chiesa latina. Era un mistico, un ascetico, 236 2| impronta incorruttibile, era rimasta nell'anima dell' 237 3| chiudevano due promontorii.~ ~Era una casa d'una architettura 238 3| Ciascuno dei due promontorii era traforato; e si scorgevano 239 3| tanta acuità. Il vecchio era monocolo. Calvo sul cranio, 240 3| la nuora, che arrossì.~ ~Era una femmina incinta, con 241 3| emergevano lunghi tentacoli. Ella era una femmina d'alta statura 242 3| Cinzio; ma, come mio padre era soprannominato Sciampagna, 243 3| cose della terra.~ ~L'orto era opulento. Pareva contenere 244 3| attimo veramente il Sole era dentro il suo cuore.~ ~Il 245 3| grande pace la Vita Nuova; ed era aiutato nei preparativi 246 3| alla promessa di colei ch'era per giungere; sperava di 247 3| IV~ ~ ~ ~Era il pomeriggio. Egli esplorava 248 3| agitate dall'aura palpitavano. Era ancóra visibile il segno 249 3| allori, il più robusto, era tutto avviluppato da una 250 3| memoria delle sensazioni era in lui così vivace ed esatta 251 3| forme d'un morbo. Ed egli n'era appunto afflitto come d' 252 3| contro il quale ogni difesa era vana. Ed egli era di continuo 253 3| difesa era vana. Ed egli era di continuo perseguitato 254 3| qualunque allettamento esteriore era trascurabile al paragone 255 3| organica di Giorgio Aurispa era la frequenza delle congestioni, 256 3| dalle percezioni reali. Ed era un effetto simile a quello 257 3| quanto più lungi dal centro era giunta l'energia della scarica. 258 3| dei suoi sentimenti. Egli era, nella vita, «simile a una 259 3| mutevoli; e la felicità era sempre lontana.~ ~Quest' 260 3| qualunque specie di lavoro gli era impossibile. Avendo acquistata 261 3| costringeva al lavoro, dopo poco era assalito non dal tedio ma 262 3| medesimo, a poco a poco era giunto a dubitare di tutto. 263 3| medesimo, a poco a poco era giunto a soffrire in tutto. 264 3| psichica il cui sintomo primo era una incuranza profonda di 265 3| rimbalzando o dissolvendosi.~ ~Era il caro e terribile pensiero 266 3| chiamasse l'erede. E l'erede era consapevole della fatalità 267 3| talvolta un orrore istintivo ch'era prossimo a uno stato di 268 3| dopo l'ultima crisi da cui era uscito a gran pena salvo, 269 3| delle cui tirannie egli era vittima senza difesa. Tutta 270 3| Tutta la sua conscienza era sotto il dominio assoluto 271 3| inconcepibile. In lei tutto era luce, aroma, ritmo.~ ~La 272 3| precordii.~ ~D'innanzi, era la natività del sole, pura, 273 3| Cola di Sciampagna, ch'era intento a nettare lo spiazzo, 274 3| Trovò il ginestreto.~ ~Era un pianòro dove le ginestre 275 3| compagne la incitavano. Era di piccola statura; ma aveva 276 3| rassicurandosi. La sua voce era limpida, fluida, cristallina 277 3| VIII~ ~ ~ ~Ella era giunta. Ella era passata 278 3| Ella era giunta. Ella era passata su i fiori, come 279 3| a compiere il miracolo; era passata su un tappeto di 280 3| un tappeto di fiori. Ella era giunta, alfine; aveva alfine 281 3| del tempo in cui egli non era? Che divenivano le sciagure, 282 3| consentire, il pensiero che gli era venuta di lontano con un 283 3| cappello, con un atto che gli era familiare. Apparve libera 284 3| cammino. - Non sognava? Ella era, ella proprio, Ippolita 285 3| Giorgio uscì su la loggia.~ ~Era Elena, la figlia di Candia. 286 3| oramai qualunque altra cosa era impossibile.~ ~Giorgio disse 287 3| refrigerante. Di nuovo, egli non era capace d'altro pensiero 288 3| incenso e delle violette. Era pallida pallida, come allora.~ ~ 289 3| pallida, come allora.~ ~Era pallida ma di quella singolare 290 3| principio degli amori. Ella s'era assopita sul divano, immobile, 291 3| inghirlandata, ella gli era parsa un corpo esanime, 292 3| scossa per destarla; ed ella era rimasta inerte, tenuta da 293 3| adorata. Una concordia palese era tra il respiro di lei e 294 3| attitudine composta. La sua forma era snella e lunga, d'una lunghezza 295 3| purità virginale. Il seno era piccolo e rigido, come scolpito 296 3| similitudine del giovinetto; era uno di quei frammenti dell' 297 3| complesso, l'espressione era il gran fascino d'Ippolita 298 3| voluttà dell'amore.~ ~Ippolita era andata a nozze nella primavera 299 3| Dopo alcune settimane le era incominciata la malattia 300 3| odioso con l'uomo che s'era impadronito di lei come 301 3| lunga convalescenza, ella era entrata nella passione come 302 3| ciecamente, perdutamente, ella s'era abbandonata al giovine sconosciuto 303 3| sensazioni d'allora. - Egli era stato conosciuto da Ippolita 304 3| desiderio di lui, perché non era ancóra in tutto guarita; 305 3| temerarie carezze ella si era piegata con uno smarrimento 306 3| aveva perduto i sensi, ella era caduta in qualcuna di quelle 307 3| attitudine in quel primo amplesso era stata d'inerzia e quasi 308 3| espressione di dolore le era passata pel volto. Ma a 309 3| Aveva gittato un grido; poi era rimasta quasi senza anima, 310 3| indefinibile ma reale, le era venuta nella voce, nel gesto, 311 3| un essere sopra un altro era stata così rapida e così 312 3| in mezzo alle quali ella era nata ed era cresciuta come 313 3| alle quali ella era nata ed era cresciuta come una pianta 314 3| provato una volta ch'ella era venuta in ritardo, affannosa, 315 3| come quello dei tuberosi ed era pel desiderio una terribile 316 3| X~ ~ ~ ~Poiché l'aria era quasi estiva, Giorgio propose: - 317 3| mare.~ ~Quel che vedevano era insolito, straordinariamente 318 3| cuori. Quel che udivano era insolito, straordinariamente 319 3| supremo, il minuto unico, era passato per sempre.~ ~Ippolita 320 3| per sopraffarlo.~ ~Egli era là, solo con la sua donna, 321 3| Pure, il suo cuore non era pago. Egli portava dunque 322 3| lontana, in quel momento! - Era lo stesso mare ai loro occhi 323 3| smarrito. Ma la ricerca gli era penosa: - pareva che i pensieri 324 3| qualche minuto, e il pranzo era pronto.~ ~- Bisogna che 325 3| un gran pane rotondo ch'era ancor tiepido sotto la bella 326 3| offriva l'avanzo su cui era il segno umido del morso; 327 4| I~ ~ ~ ~Era tempo di levante. Il cielo 328 4| tempo di levante. Il cielo era velato, nebuloso, quasi 329 4| l'imagine della carezza era associata come quella di 330 4| all'improvviso?» In lui non era soltanto il disgusto dopo 331 4| i piaceri prolungati; ma era un distacco ancor più profondo 332 4| Hai udito?~ ~Ella s'era levata; e, china verso il 333 4| attenzione che tutto il resto era come se non fosse. L'imagine 334 4| come una trama in cui egli era preso e tenuto prigioniero. 335 4| ora medesima?~ ~Ippolita era ancóra intenta allo spettacolo, 336 4| misteriosa. - Non senti?~ ~Era come un colpo sordo; a cui 337 4| crescente, così strani che non era possibile definire se partissero 338 4| metteva in cammino sola ed era poi raggiunta d'improvviso.~ ~ 339 4| per un filo invisibile.~ ~Era sul colle, in una breve 340 4| Ippolita ne prese uno ch'era punteggiato di vermiglio 341 4| disse.~ ~Giorgio notò (e non era la prima volta) come a lei 342 4| quell'attitudine violenta, era bellissima. La sua bellezza 343 4| s'accorse che quel luogo era prossimo al gran ginestreto 344 4| penetri da tutti i pori. Ella era fatta per questa esistenza 345 4| la bocca un bacio sonoro. Era gaia e irrequieta. Di tratto 346 4| e là solcato di nuvole, era roseo nella curva verso 347 4| solo quel pianto.~ ~Non era violento né interrotto, 348 4| Ippolita, in cui la curiosità era divenuta già irresistibile. - 349 4| figliuolanza!~ ~La sua voce era così secca che pareva artificiale, 350 4| la sua qualità umana ed era divenuta una cosa morta. 351 4| lento morire.~ ~Il bambino era dentro una piccola culla 352 4| i brevi, di cui l'abete era quasi tutto coperto, ondeggiavano 353 4| più che un dolore stanco, era una specie di terrore inerte 354 4| solo quel pianto. La madre era caduta in ginocchio a piè 355 4| inquieto, si volse. La porta era piena d'ombra.~ ~- Guarda 356 4| È una falce - disse.~ ~Era una falce che pendeva dalla 357 4| bestia scarna a cui ella era già legata d'amicizia. - 358 4| sono entrato nella casa, c'era dietro l'uscio per terra 359 4| Ma che dici?~ ~- Era un cane o un gatto: non 360 4| Sì, sì, senza dubbio: era una bestia morta... L'odore...~ ~ 361 4| attendeva; e già la mensa era pronta sotto la quercia.~ ~- 362 4| prove, tutti gli esorcismi. Era andato il prete, e aveva 363 4| Non senti, Giorgio?~ ~Egli era attentissimo alle parole 364 4| teatro del suo amore; ed era come s'egli scoprisse un 365 4| la nuova leggenda come s'era formata nella credenza delle 366 4| del sole nascente. Poi s'era messo a vagare per il mondo: 367 4| messo a vagare per il mondo: era giunto a Roma e aveva parlato 368 4| peccatori. Poi, di nuovo, era partito in pellegrinaggio 369 4| pellegrinaggio per tutti i santuarii; era rimasto trenta giorni sul 370 4| giorni sul Monte di Ancona; era rimasto dodici giorni sul 371 4| sul Monte San Bernardo; era salito su le più alte cime, 372 4| scacciato dai nemici, s'era rifugiato nell'isola di 373 4| isola di Corsica; e là s'era fatto Apostolo, col proposito 374 4| della Vergine. Come Apostolo era rientrato nella sua terra, 375 4| rappresentava San Michele Arcangelo, era il Messaggero del Messia.~ ~ 376 4| improvviso. In Giuseppe Coppa era lo spirito di San Giovanni; 377 4| tunica rossa, il Messia s'era fatto incontro al treno 378 4| Ippolita scotendo Giorgio ch'era assorto in uno spettacolo 379 4| indefinitamente la cadenza. Ed era come un'onda che si elevasse 380 4| andare e il loro cantare era così strano che dava al 381 4| concorde che nei due semicori era quasi sempre iniziato da 382 4| pellegrinaggio a una rupe dov'era stampata l'orma di Sansone. 383 4| primo sole della primavera era salutato con antichi inni, 384 4| nozze, nei funerali, sempre era presente e visibile un simbolo 385 4| simbolo georgico, sempre era rappresentata e venerata 386 4| la vita e i miracoli. Chi era costui? Un asceta ingenuo 387 4| credulità dei divoti? Chi era dunque costui che dalla 388 4| baleni muti.~ ~Ella non s'era mai mossa. Non era insolita 389 4| non s'era mai mossa. Non era insolita in lei l'immobilità 390 4| lucida e più terribile.~ ~Non era, nella medesima immobilità, 391 4| bianca su le acque morte? Era ella; e anche ora, mentre 392 4| scuotere l'indifferenza ch'era al fondo: quell'indifferenza 393 4| dimora nell'Eremo, quando non era anche giunta l'amica. Egli 394 4| interminabili. Il Messia era aspettato; e i papaveri 395 4| maledizione; ma il lino era benedetto perché con le 396 4| abbagliato i Farisei. Benedetto era anche l'ulivo perché aveva 397 4| suo olio puro. E benedetto era il ginepro che aveva tenuto 398 4| realmente nell'ostia!» E non era un desiderio vago e momentaneo, 399 4| desiderio vago e momentaneo, ma era una profonda e fervida aspirazione 400 4| aspirazione di tutta l'anima ed era anche una straordinaria 401 4| Come Demetrio Aurispa, egli era un ascetico senza Dio.~ ~ 402 4| sul mezzo della fronte.~ ~Era il suo vero padre. Sembrava, 403 4| in un essere più alto ed era balzato nel mistero, d'onde 404 4| ideale «dionisiaco» che gli era balenato sotto la grande 405 4| umana in Dio? Tutto in lui era pronto a magnificar l'evento. 406 4| cosa che forse in lui non era morta ma soltanto sopita: - 407 4| un colloquio con lui. - Era il meriggio, su la costa, 408 4| piccola cappella segreta era immersa in una penombra 409 4| inghirlandava la tribuna ch'era simile a un verone ricurvo; 410 4| fievolissima. La chiesa del borgo era troppo discosta, forse volgare, 411 4| consanguineo, anche quello era lucido e preciso quasi fosse 412 4| nascondevano. Una calma infinita era intorno, su i luoghi solitarii 413 4| Tutto il suolo a torno era ingombro di macerie e di 414 4| segreta forza di quel ritmo era tale che riusciva infine 415 4| della intera opera quale era sorta nel secolo XII, per 416 4| visione allontanandosi. Era di settembre; e il paese 417 4| rocce nude e aguzze. Ed era nello spettacolo, secondo 418 4| Chronicon casauriense. Non era quello, veramente, il più 419 4| poesia momentanea. Ella era felice quando poteva apparire 420 4| gli abissi della lussuria, era venuto in lui il pentimento. 421 4| ricusa di riamarlo. Il suo era l'amore stilite - sublime 422 4| Nessuna cosa torbida e impura era rimasta in lei. Il suo corpo 423 4| rimasta in lei. Il suo corpo s'era trasformato in un elemento 424 4| ostacolo per giungere là dove era il balsamo a tutti i loro 425 4| chiave delle coscienze, ella era cattolicissima, inclinata 426 4| Ippolita rispondeva al suo. Era necessario, nel suo pensiero, 427 4| quando sentiva che l'amante era in un minuto di vera ebrezza. 428 4| malinconia indefinibile. Giorgio era come trasognato e attonito. - 429 4| fantasmi fluttuanti! - Ma era la Vita? O non era forse 430 4| Ma era la Vita? O non era forse il Sogno? «L'uno, 431 4| mi ricordo quando non c'era. Cinquant'anni fa, c'era 432 4| era. Cinquant'anni fa, c'era soltanto una cappelletta.~ ~ 433 4| Leggi. Qui c'è la storia.~ ~Era l'Imagine seguìta dalla 434 4| adorarla. -~ ~La leggenda era semplice, comune, simile 435 4| popolo travagliato, l'Imagine era una fonte di salute perenne.~ ~- 436 4| sempre innanzi a tutte...~ ~Era palese nella sua voce e 437 4| gamba cadaverica, su cui era dipinta una piaga violacea. 438 4| quella gran luce cruda, nulla era più triste di quell'uomo 439 4| VI~ ~ ~ ~Era uno spettacolo meraviglioso 440 4| della Vergine.~ ~La Casa era massiccia, di architettura 441 4| attrazione dello spettacolo umano era più forte, li tratteneva 442 4| la grazia.~ ~Egli non s'era mai distaccato dai suoi 443 4| distaccato dai suoi ospiti; s'era affaticato di continuo ad 444 4| braccia, sul petto la cute era tempestata di figure incise, 445 4| crocifero e il suo duce. Il duce era un uomo membruto e violento 446 4| rigandogli la larga faccia ch'era d'un color roseo disfatto, 447 4| Cola avvertì che non era possibile entrare per la 448 4| nei loro giri senza fine. Era l'effetto del contagio. 449 4| Madonna! Madonna! Madonna!~ ~Era un clamore inaudito, più 450 4| burrasca, quando la moltitudine era oppressa dall'ansia dell' 451 4| dello sposo. E giovine anche era lo sposo, di minore statura, 452 4| La verginità della sposa era ancóra intatta; il sangue 453 4| alberi. Quel lembo di terreno era quasi deserto. Soltanto, 454 4| suoi organi. Lo spettacolo era divenuto intollerabile. 455 4| un poco d'ombra. Il sole era ardentissimo. Ambedue pensarono 456 4| il cancello chiuso. Tutto era ignobile, e tutto negava 457 4| Ma il grande esperimento era alfine compiuto. Egli aveva 458 4| della sua razza; e non altro era sorto in lui se non un senso 459 4| ideale dell'umanità non era dunque nel lontano futuro, 460 4| nel lontano futuro, non era al termine ignoto di un 461 4| immediato con la razza da cui era uscito, errava come chi 462 4| Lo scopo dell'esperimento era fallito. Egli era estraneo 463 4| esperimento era fallito. Egli era estraneo a quella moltitudine 464 4| tribù di oceanidi; egli era anche estraneo al suo paese, 465 4| natale, alla patria, com'era estraneo alla sua famiglia, 466 4| eleganza ornato, che altro era se non un espediente per 467 4| selvaggia da' cui vortici egli era uscito pur dianzi; giungeva 468 4| medesimo che sotto il portico era caduto all'improvviso; - 469 4| compreso il terrore di lui e s'era fatta smorta, - non è nulla... 470 4| ancóra dominare l'ambascia ed era punto dal rammarico di aver 471 4| in tutto il suo aspetto era come diffusa una memoria 472 4| del Cielo. Se pure ella era ancóra vivente, certo i 473 4| Dio, Dio, che tristezza!~ ~Era una tristezza tutta corporea, 474 4| uno sgomento folle.~ ~Non era forse quella tristezza la 475 4| per amore della Madonna!~ ~Era un giovine, col capo fasciato 476 4| Fate la carità!~ ~- A me!~ ~Era un assalto, era quasi un' 477 4| A me!~ ~Era un assalto, era quasi un'imposizione. Tutti 478 4| brutture e le proclamavano.~ ~Era una tribù innumerevole, 479 4| Tutta la grande erta n'era infestata, senza intervallo. 480 4| nudi. E il banditore - ch'era olivastro e serpentino e 481 4| cercare di rianimarla. Non era in lui se non un senso confuso 482 5| Su la loggia, la mensa era gaia con le sue porcellane 483 5| Gravis dum suavis! Quando?» Era assai confuso nella sua 484 5| fronte. Quella esaltazione era per lui ora quasi inconcepibile. 485 5| inutilmente. La farfalla era inafferrabile.~ ~- Datti 486 5| compagno.~ ~La farfalla s'era posata sul muro luminoso; 487 5| lui quanto di giovine non era ancor perito.~ ~- Via, - 488 5| della donna quale più volte era apparsa, tra le palpebre 489 5| farmi male.~ ~Il suo accento era d'impazienza e di rimprovero, 490 5| volta, che l'amante non era stato se non uno spettatore 491 5| incessante. Quel volto, ch'era così vicino e che a lui 492 5| egli guardava Ippolita ch'era rimasta al sole presso le 493 5| specie di vago sgomento. Era l'ora terribile, l'ora pànica, 494 5| reclinata e intenta. Ella era tutta assorta in un suo 495 5| e convulsa il cui ardore era talvolta quasi spaventevole, 496 5| superiorità di quella resistenza era palese. Giorgio la considerava 497 5| bene questo fenomeno che s'era più volte ripetuto. I suoi 498 5| d'un desiderio impetuoso. Era ben questo il più fiero 499 5| fatalità ineluttabile? Non era l'istinto di perpetuazione 500 5| d'ogni amor sessuale? Non era questo istinto cieco ed 501 5| Natura? Perché dunque egli era legato alla donna sterile 502 5| volontariamente procace era nel suo gesto; e una sottil 503 5| una sottil punta d'ironia era nel suo sorriso. E quella 504 5| rivederla più!» Troppo gli era grave la certezza di dover 505 5| falce, tempo di mietitura era tempo di larghezza. D'ora 506 5| boccone nell'aceto - ; e Rut s'era posta a sedere allato ai 507 5| allato ai mietitori e s'era sazia.~ ~Ma i cori feminili 508 5| specie di calma estatica. Era una rinnovellata aspirazione 509 5| vita, verso le Origini. Era forse l'ultimo sussulto 510 5| della potenza sostanziale; era l'estremo anelito verso 511 5| suo periodo ascensionale? Era radicato nella sostanza 512 5| Vita. Il patimento per lui era uno stimolo, producendo 513 5| trasformazione; nel quale nulla era durevole fuor che l'ignea 514 5| stato dell'Universo non era se non l'espressione d'un 515 5| riposo o della morte non era se non una attività impercettibile 516 5| spontaneo di allegrezza. Era la voce di Favetta, della 517 5| atque vetusta simul» com'era laudata nell'elegia di Menenio 518 5| leonis.~ ~Nel suo scudo era il Leone, in memoria dell' 519 5| aristocrati, il cui accesso era riserbato ai Cavalieri.~ ~ 520 5| volontà eterna vuole.»~ ~Non era in queste sentenze una grande 521 5| elevazione della vita? Non era il profeta di un'Aurora 522 5| universo. La sua sterilità era incurabile. La sua esistenza 523 5| La sua personalità non era se non un'associazione temporanea 524 5| L'oro crepuscolare quasi era estinto, consunto; e una 525 5| misterioso. Dall'altura, dov'egli era giunto deviando, si scorgevano 526 5| più vasta. Ma ben altra era la sua aspettazione e ben 527 5| condizione della sua anima. - Era un pomeriggio di settembre 528 5| il primo tratto il ponte era formato d'una sola tavola, 529 5| superabile: tanto forte era divenuto in tutta la sua 530 5| sollievo nell'accertarsi che v'era alfine un luogo inaccessibile 531 5| senza dubbio contrarii, era la dimostrazione dello stato 532 5| spiovente, il cui vertice era difeso da una fila di tégoli 533 5| quelle vite miserabili. Era caduta in Giorgio ogni curiosità 534 5| affinità dolorosa. - Non era anch'egli vittima di un 535 5| odorava di catrame. Ed egli era con loro sempre liberale.~ ~ 536 5| sole di settembre... - Dov'era in quel momento l'antico 537 5| viaggio, Adolfo Astorgi? Dov'era il Don Juan? - Pochi giorni 538 5| confetture orientali.~ ~Era veramente Adolfo Astorgi 539 5| l'altura; e talvolta, se era distratto in altri pensieri, 540 5| rombo del suo destino.~ ~Non era uno stesso pensiero dominante 541 5| per un pendìo precipitanti era il suono che quelle nel 542 5| miriade di frondi aride.~ ~Era questa imitativa armonia 543 5| praticato con tanto fervore. Non era stata, per lui e per Demetrio, 544 5| balzò in piedi; s'accorse ch'era rimasto solo.~ ~- Giorgio! 545 5| Giorgio! Giorgio! Dove sei?~ ~Era il richiamo inquieto d'Ippolita 546 5| Ippolita che veniva a cercarlo; era un grido d'ansietà e di 547 5| libri di musica. - Come gli era grata di questa cara sorpresa! 548 5| carezze molteplici in cui ella era divenuta maestra sovrana.~ ~- 549 5| Ancóra una volta egli era vinto dal semplice tocco 550 5| l'aveva corrotta.~ ~Ella era divenuta così esperta, così 551 5| sensibile su i nervi di lui. Ed era come s'ella esattamente 552 5| fantastico.~ ~Nell'acqua ella era timida. Ella non osava mai 553 5| allo Scoglio di Fuori - che era un masso isolato a poca 554 5| compagno. Poiché l'acqua era tranquillissima, quasi immobile, 555 5| rancore iroso, in fondo a cui era quasi il rammarico d'aver 556 5| Poi sorridendo:~ ~- Era un tranello per liberarti 557 5| sangue.~ ~Lo scoglio al sole era caldo brunastro e rugoso 558 5| spasmodico sterile e triste ch'era divenuto omai l'unica manifestazione 559 5| La vita della Nemica era ancóra nelle sue mani. Egli 560 5| con la cannizza.~ ~Ella era così risoluta che Giorgio 561 5| VIII~ ~ ~ ~La mattina dopo (era una domenica) Giorgio stava 562 5| monocolo scotendo il capo. - Era venuto Uno nelle campagne 563 5| nostra. Aspetta!~ ~Ella era appoggiata allo stipite 564 5| morticino. Un gruppo di gente v'era accosto.~ ~Poiché Ippolita 565 5| accosto.~ ~Poiché Ippolita era andata a messa con Elena 566 5| disteso su la dura ghiaia. Era un fanciullo di otto o nove 567 5| feltro molle. Il suo viso era appena appena livido, col 568 5| altro discosti. Il suo collo era esile, floscio come uno 569 5| appiccatura delle braccia era debole; le braccia erano 570 5| presa con sé la colazione, era disceso in compagnia d'un 571 5| messo il piede nell'acqua, era caduto, s'era affogato. 572 5| nell'acqua, era caduto, s'era affogato. Alle grida del 573 5| uno della casa di sopra era accorso e l'aveva tratto 574 5| indicare fin dove il miserello era giunto, l'uomo raccolse 575 5| si può muovere.~ ~E nulla era più triste di quella gracile 576 5| madre al compagno del morto. Era palese in lei una certa 577 5| irata contro la vittima.~ ~- Era il suo destino. Dio gli 578 5| cavo della mano, in tutti era una profonda indifferenza 579 5| il punto nell'acqua. Ella era loquace.~ ~- Io dico sempre 580 5| Ma andammo e trovammo. Era senza testa. Venne la Corte. 581 5| disseppellito, notte tempo. Era tutto spolpato, macerato; 582 5| essere un uomo ricco. Ed era un mercante di buoi. L'avevano 583 5| Si chiamava Riccangela. Era vedova, con sette figliuoli. 584 5| Tutte ripetevano:~ ~- Era il suo destino. Così doveva 585 5| lido, pel sole, gridando. Era vestita della gramaglia 586 5| palpitazione cordiale.~ ~Era l'antica monodìa che da 587 5| spoglie dei consanguinei. Era l'eloquio melodioso del 588 5| gesto verso la collina dov'era la casa che aveva ospitato 589 5| avrebbe potuto salvarsi e che era stato ucciso da colui che 590 5| il labbro inferiore, ch'era violaceo; e, come glie lo 591 5| le tempie, su le guance era una lanugine leggera, chiara 592 5| da un impeto di pianto, era tornata indietro, era rientrata 593 5| pianto, era tornata indietro, era rientrata nella casa, aveva 594 5| lamento all'ombra del macigno? Era rimasta sola dinanzi al 595 5| mare in calma.~ ~Così calmo era il mare, così calma era 596 5| era il mare, così calma era l'aria che quasi pareva 597 5| colore del più chiaro indaco era sparso, eguale.~ ~Ippolita 598 5| sparso, eguale.~ ~Ippolita era rientrata, s'era distesa 599 5| Ippolita era rientrata, s'era distesa sul letto. Giorgio 600 5| distesa sul letto. Giorgio era rimasto su la loggia seduto. 601 5| l'anima di Demetrio si era preservata nel superstite 602 5| terribile contaminatrice non era soltanto l'ostacolo alla 603 5| morte: a quella morte. Ella era la Nemica d'entrambi.~ ~ 604 5| imposizione oscura. Prossimo era il quinto anniversario. 605 6| più vasta e più adorna, ov'era il divano carico di cuscini, 606 6| supremo, quel minuto unico, ch'era passato sopra di loro nel 607 6| un paesaggio mistico ov'era diffusa la stessa anima 608 6| Irlanda, amor selvaggio!» Era l'ammonimento, era l'annunzio 609 6| selvaggio!» Era l'ammonimento, era l'annunzio profetico della 610 6| amore e di morte, in cui era chiusa tutta l'essenza della 611 6| soglia della tenda, quando era scoccata l'ora irrevocabile, 612 6| Il filtro di morte non era se non un veleno d'amore 613 6| erano scomparse; il passato era abolito; il futuro non era 614 6| era abolito; il futuro non era se non una tenebra che non 615 6| Salute a Cornovaglia!»~ ~Era lo strepito della vita comune, 616 6| strepito della vita comune, era il clamore della gioia profana, 617 6| clamore della gioia profana, era lo splendore abbagliante 618 6| dello spasimo e dell'estasi. Era la prima stretta frenetica, 619 6| impenetrabile dei corpi. Era il primo rammarico verso 620 6| passato vacuo ed inutile. Era l'odio verso la luce ostile, 621 6| opprimeva la tenerezza. Era l'inno alla notte amica, 622 6| progressioni cromatiche era il folle inseguimento d' 623 6| nelle successioni di sincopi era una ricerca senza tregua, 624 6| una ricerca senza tregua, era una bramosia senza limiti, 625 6| una bramosia senza limiti, era il lungo supplizio del desiderio 626 6| nella loro persona vivente, era l'ostacolo. E un odio segreto 627 6| Sàlvati, Tristano!» Era il grido di Kurwenal, che 628 6| seguiva il grido di Brangæne. Era l'assalto improvviso e brutale 629 6| padri a traverso i tempi; ed era senza inquietudine nella 630 6| veduto, io non so dirtelo... Era là dove fui sempre, dove 631 6| nella sua canna. L'aria era quella, le note erano sempre 632 6| parlavano della vita che non era più, parlavano delle lontane 633 6| maschi soggiogati. Egli era l'erede dell'eterno male. « 634 6| diffondevano nell'universo. La luce era musica; la musica era luce.~ ~ 635 6| luce era musica; la musica era luce.~ ~E veramente allora 636 6| del «meraviglioso impero», era entrato alfine nell'eterna 637 6| qui accanto a me...~ ~Egli era in piedi su la soglia d' 638 6| loggia, nell'ombra. Ella era seduta fuori, sul parapetto, 639 6| inconsapevole non gli si era mai sollevato con tanto 640 6| sapeva già inesorabile. Era quel giorno per lui l'Epifania 641 6| strana inquietudine quando s'era levata per abbracciarlo.~ ~- 642 6| cattive giornate...~ ~Non era la prima volta ch'ella l' 643 6| appetito tu?~ ~Il pranzo era pronto. Secondo il solito, 644 6| nella casa dei vecchi. N'era divenuta ghiotta.~ ~- Sentirai 645 6| parte a quella gaiezza. Era palese il mutamento subitaneo 646 6| chiusa porta dietro a cui era il letto di Demetrio, quando 647 6| pareva non appartenerle tanto era sgraziato.~ ~- Tu la vedesti 648 6| immenso... Nella nostra casa c'era una finestra che rispondeva 649 6| la moglie Eugenia. Luigi era un uomo dotto, studioso, 650 6| studioso, modesto; Eugenia era una donna della peggiore 651 6| pagasse i suoi amanti... Era bruttissima; e la sua bruttezza 652 6| sorella, non so come, s'era legata con costei; e andava 653 6| francese da Luigi. La mamma n'era scontenta, messa in sospetto 654 6| cure; fu dolce come non era mai stata... Pochi giorni 655 6| mi pare.~ ~Ed ella, che s'era obliata nella sua loquacità 656 6| per quali circostanze s'era concluso quello di lei, 657 6| giovinezza? Per quali intrichi era ella caduta nelle mani dell' 658 6| Il bicchiere d'Ippolita era vuoto.~ ~- Bevi! - incitò 659 6| essa disse, mentre Giorgio era intento a togliere da una 660 6| rammenti? Tutta la collina era un ammanto giallo e il profumo 661 6| baccello conteneva semi ed era abitato da un verme verdognolo.~ ~- 662 6| veemenze della salute; ella era, infine, sterile. - Si adunavano 663 6| fittizie. Il fondo plebeo era rimasto nella sua densità 664 6| ticchettìo dell'orologio che era nella stanza del letto; 665 6| intendeva quelle parole. Era dentro di lui un tumulto 666 6| lui un tumulto immenso; era la più gagliarda e la più 667 6| ancóra dalla città in festa. Era una ripresa dei fuochi. 668 6| resisteva. - Vieni con me!~ ~Era tutta ardente e tutta bella. 669 6| bella. La sua bellezza s'era accesa come una face. Il 670 6| supreme ore di passione. Ella era la sovrana Lussuria che 671 6| Sentì Giorgio che tutto era perduto. Si svincolò con 672 6| Tutta l'ignominia del sesso era sotto gli occhi suoi.~ ~- 673 6| un nuovo impeto. E nulla era più lugubre di quelle risa 674 6| sogno. Pure, il suo cervello era stranamente lucido e vigile. 675 6| d'estate. Sapeva quel che era per compiersi.~ ~Le risa 676 6| dalla casa dei vecchi. - Era il dolore di colei che stava 677 6| contenere la sua ambascia era così fiero ch'egli si sentiva 678 6| La porta dell'abituro era infatti illuminata.~ ~- 679 6| in silenzio.~ ~La notte era chiara, gloriosa di tutte 680 6| la radice dei capelli gli era divenuta sensibile. - Fermiamoci.~ ~ 681 6| ascoltarono.~ ~Giorgio era sotto il dominio di quel 682 6| precipizio.~ ~Il margine era tutto libero in cerchio,