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Gabriele D’Annunzio Il trionfo della morte Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
Cap.
1001 6| di questo filtro. E io lo bevvi, a lunghi sorsi di delizia... 1002 5| quella grande ossatura biancastra protesa su la scogliera 1003 3| verdastre, giallastre, biancastre, spumando, tingendosi d' 1004 2| dormiva, simile a un gregge biancastro, intorno a Santa Maria Maggiore. 1005 6| egli nell'oscurità vedeva biancheggiare misteriosamente il volto 1006 4| i campi, tutto intorno, bianchissima.~ ~- La carità, per amore 1007 6| precedendola verso gli olivi che biancicavano al lume delle stelle.~ ~ 1008 2| padre, una immensa pietà. «Biasimarlo? Anch'egli soffre. Tutta 1009 4| l'ora evocando l'imagine biblica d'un cammino di desolazione 1010 2| sentor singolare che hanno le biblioteche vetuste. Un filo di luce 1011 5| avevano già composta l'ultima bica; e assistette alla cerimonia.~ ~ 1012 3| bambina che si può bere in un bicchier d'acqua. Ecco, siamo noi 1013 1| fiori, già appassiti nei bicchieri: le violette della Villa 1014 5| clamide; braccia erculee dai bicipiti, tesi in uno sforzo terribile; 1015 3| rallegrandosi come una bimba alla vista dei fiorami azzurri 1016 2| che fanno tutti gli altri bimbi... Io non so che abbia. 1017 5| lunghe erano le ciglia, e bionde. Su le tempie, su le guance 1018 2| marito e con un suo bimbo biondetto, niveo, gracile come un 1019 4| gioia della scoperta, la biondezza e la fragranza selvaggia 1020 1| di giovane, con un capo biondo, sanguinoso. «Chi era colui? 1021 4| quasi lapideo, il cui tronco bipartito pareva segnato dalla folgore 1022 5| spiriti dalle aeree lingue; il bisbiglio delle larve fugate dall' 1023 4| Giocolari, bari, barattieri, biscazzieri, truffatori, ciurmatori 1024 Ded| dechinanti per i colli sereni al Bisenzio. E certo Annibal Caro, prima 1025 4| rivivere e per conquistare, bisognerebbe che io mi affrancassi dall' 1026 4| miserabili come tutti, bisognosi di pietà e di soccorso come 1027 2| nobile dei suicidi. Com'è bizzarra la vita!»~ ~D'un tratto, 1028 3| morte.~ ~Questo contrasto bizzarro fra la lucidità del pensiero 1029 5| caldi li tuffava nell'acqua blanda che lambiva la ghiaia. E 1030 6| ella soleva prendere quando blandiva gli animali a lei cari. - 1031 3| vita intorno a lui, gli blandivano la superficie dell'anima; 1032 6| che le piacevano, delle blandizie che prediligeva, ella aveva 1033 6| ella lo trasse con un atto blando.~ ~- Guarda che bella sera! 1034 1| candido, enorme; c'era il Blaserna, il collaboratore dell'Helmholtz 1035 1| caricatura inglese d'una blue-stocking. Gli occhi del vecchio, 1036 Ded| Principe nella lingua nuova, il Boccaccio non ignorò e non trascurò 1037 5| bella canzone portando i boccali del vino annoso!~ ~- Amen.~ ~ 1038 1| avere il tempo di vuotare la boccia.~ ~- È divisa dal marito; 1039 5| pane, ed intigni il tuo boccone nell'aceto - ; e Rut s'era 1040 3| tutti quei fiori occhiuti e boccuti aveva una strana espressione 1041 Inc| Nietzsche~ ~Jenseits von Gut uud Böse. Aph. xxx.~ ~ ~ ~ 1042 4| bianchicci e opachi come bolle di siero, gli occhi tristamente 1043 1| s'intorbidano levando un bollore confuso. Non avendo l'amante 1044 5| quelle e si protendevano come bompressi, di là dalla scogliera, 1045 Ded| Frate da Scarperìa, con Bono Giamboni, con Caterina da 1046 2| Allegretto: Surrexit pastor bonus... - Più in là, sopra un 1047 5| nell'ora del mangiare, Booz aveva detto a Rut Moabita: - 1048 4| si trascinavano sul suolo borbottando, brancicando, portando alla 1049 6| occulta di certe piccole case borghesi della vecchia Roma emananti 1050 4| in una famiglia di quella borghesia dove per tradizione immemorabile 1051 4| dalle piccole città e dai borghi, miste alle compagnie dei 1052 2| piena d'un'acqua cupa ove le borraccine verdeggiavano.~ ~- Ma ti 1053 1| occupano, la umiliano...» Dalla bottega di un fioraio gli venne 1054 6| dev'esser rimasta qualche bottiglia, giù, nella cassa. Vado 1055 4| i giovani aratori con i bovi aggiogati, al conspetto 1056 5| scolpito in forma d'una testa bovina, con infisse due grandi 1057 5| quasi immobile, le prime bracciate furono agevoli. Ma sùbito, 1058 1| prerafaelita sprofondato nel brahmanesimo... Altri pochi c'erano: 1059 6| ricerca senza tregua, era una bramosia senza limiti, era il lungo 1060 4| trascinavano sul suolo borbottando, brancicando, portando alla bocca qualunque 1061 4| alle pecore...~ ~Un piccolo branco di pecore, infatti, sbigottito 1062 2| buio, invisibile. Allora, brancolando su le imposte per trovare 1063 4| drizzatosi a un tratto, brandendo la frusta nel pugno gagliardo, 1064 5| incandescente e ch'io possa brandirla per dispiegare intiero sul 1065 4| come una spina di pesce, brandiva un crocifisso nero guidando 1066 2| ha telegrafato due volte, brevemente: da Pallanza e da Bellagio. 1067 3| Talvolta erano accessi brevissimi, passaggi rapidi d'uno spasimo, 1068 5| le ali. - Guarda come le brillano gli occhi!~ ~E la opponeva 1069 6| nelle nuove coppe il vino brillante.~ ~- Alla futura primavera 1070 6| le sollevò verso il lume brillanti.~ ~- Andiamo!~ ~Come usciva 1071 5| Che un sideral raggio brilli nel tuo amore! Che la tua 1072 6| gaiezza. - Sai che io sono già brillo? E tu non bevi. Ah, perfida!~ ~ 1073 4| dunque se non aspirare a brividi e fremiti nuovi, a voluttà 1074 1| provarono dentro di loro un brividìo che somigliava a certe delicate 1075 5| acque, fissi, immobili come bronzi. E pesava su le loro tragiche 1076 4| altre strisciavano grandi bruchi neri e ranci, morbidi alla 1077 4| loro vacuità come foglie bruciacchiate, o munite di denti formidabili 1078 1| marito. Ma conservo i pezzi bruciati: qualche parola è ancóra 1079 2| Guarda come il pianto mi ha bruciato gli occhi, come queste rughe 1080 4| mano come per mettergli il bruco sul collo. Egli gittò un 1081 4| in quella terra ignota brulicante d'una vita così lugubre.~ ~- 1082 5| viva; e nelle profondità brulicava d'una vita innumerevole. 1083 5| Male sieno ombre fugaci, brume d'afflizione, nebbie al 1084 5| scoglio al sole era caldo brunastro e rugoso come il dorso d' 1085 3| quello usuale delle donne brune. L'imagine dell'alabastro, 1086 5| lo salutava con un cenno brusco, non mitigato da parola 1087 5| di tra le ciglia qualche bruscolo, a poco a poco, quasi temendo 1088 4| tentazioni agli appetiti brutali, tutti gli inganni alla 1089 2| torchio nel pugno enorme brutalmente. Li vedo ancóra, ambedue; 1090 4| tutte le loro attitudini di bruti alle prese con un cibo inconsueto. 1091 1| so più nulla di lei. Le brutte necessità della vita la 1092 5| no, non guardare! Sono brutti.~ ~E ritrasse i piedi, li 1093 6| pagasse i suoi amanti... Era bruttissima; e la sua bruttezza accreditava 1094 3| su le cortine bianche di bucato. Giungeva di tratto in tratto, 1095 1| merletto nero, con que' suoi buccolotti bianchi giù per le tempie...~ ~ 1096 4| di polpi violacei, dentro buche circolari trasformate in 1097 2| se non gli occhi, pe' due buchi del cappuccio. Il vento 1098 1| è uno tra i più convinti buddhisti dei nostri giorni; e la 1099 4| stampata l'orma di Sansone. Un bue candido, impinguato per 1100 6| tutta con l'impeto d'una bufera, avvivando le fiamme. Sussulti 1101 2| corsa perdendosi nei vicoli bui. L'ora scoccò dal campanile.~ ~ 1102 2| rispondere anche al suo semplice buongiorno. Quando egli mi parla, non 1103 Ded| debbono essi escire dai buoni secoli. I nostri più grandi 1104 6| rispose con un leggero tono di burla. Ferito, egli sùbito soggiunse 1105 5| morto!» Noi credevamo che ci burlasse. Ma andammo e trovammo. 1106 4| terribili come quelle della burrasca, quando la moltitudine era 1107 6| per le scale. Ma, mentre bussava all'uscio dei Sergi, la 1108 6| realtà li detestavano come buzzurri e ne sparlavano volentieri. « 1109 4| curvo battendosi l'anca o cacciandosi le mani nei capelli con 1110 3| tutti gli sforzi fatti per cacciarli. Tali pensieri, tali imagini, 1111 2| carnefici che lo avevano cacciato là facendogli violenza e 1112 4| offriva lunghe filze di cacio in forma di piccoli cavalli 1113 4| braccia, ammucchiati come cadaveri in tempo di pestilenza. 1114 4| un'inferma dall'aspetto cadaverico, una creatura scheletrita 1115 2| abbassava come un canto cadenzato. L'agonia era finita. Si 1116 2| diceva Cristina - quando cadesti nella vasca, che ti riprese 1117 1| e sarà tra breve), ella cadrà nelle mani di qualcuno che 1118 5| nell'acqua, perderla. Non cadrebbe sopra di me sospetto. Il 1119 5| disse. - Sono sicura che cadrei.~ ~Soggiunse, con rammarico 1120 4| còlto da un accesso di mal caduco. I suoi prossimi lo circondarono, 1121 3| egualmente acri e fermentavano, cagionando una irritazione sorda e 1122 5| simili all'uggiolare d'una cagna selvaggia. Nell'appressarsi, 1123 4| seminude, sfiancate come cagne dopo il parto, e fanciulli 1124 2| fuggiasco inseguito alle calcagna o quella di chi insegue 1125 5| reazione ostile. Quando calcò l'assito della piattaforma, 1126 4| fuochi crepitanti sotto le caldaie, i cumuli dei frutti e dei 1127 5| sostenibile l'ardore; e poi così caldi li tuffava nell'acqua blanda 1128 Ded| di S. M. Maggiore,~ ~nel calen d'aprile del 1894.~ ~ ~ ~ 1129 1| laziale, rossastro fra le caligini. Alla Cecchina, piovigginava. 1130 2| si piaga, che si copre di calli, di grinze, di pustole, 1131 5| cadavere.~ ~Erano le grandi calme di luglio. Il mare appariva 1132 5| affrettò per la viottola, calò per una scorciatoia alla 1133 4| Attraversarono un aranceto odoroso calpestando le zàgare sparse sul terreno. 1134 2| della madre e della sorella calpestati. Ah, era vero, dunque, era 1135 2| trasgressione irreparabile, d'aver calpestato qualche cosa d'umano e di 1136 1| piante pungenti che ella poi calpestava incolume. Verdissime le 1137 4| aveva sotto una vasta fronte calva due piccoli fóri sanguinosi. 1138 4| impregnati d'olio d'oliva, quasi calve sul cocuzzolo, stupide e 1139 1| illuminandosi. La canizie e la calvizie dell'uditorio rilucevano 1140 1| verdi, che trapassavano la calza sottile; e allora Giorgio, 1141 3| Bisogna che tu venga con calzature molto solide e con ombrelli 1142 5| furtivi, si mise le lunghe calze di seta nera; poi si volse, 1143 5| avvolti: la camicia, i calzoni azzurri, la cintura rossa, 1144 3| mondo. Sii benedetto! Pùezza cambà' quande dure lu pán'e lu 1145 3| agricoltore.~ ~- St'anne la cambágna dice: quest'anno la campagna 1146 1| Cesarini, sotto le pompose camelie fiorite. Soli, col sentimento 1147 3| sue emanazioni più calde; camminare tra le creature vegetali 1148 1| Non vedi che c'è il sole? Camminiamo forte, su e giù. Mi riscalderò.~ ~ 1149 5| scorciatoia alla spiaggia, camminò lungo il mare. Giunse sul 1150 4| untuosa di femmina, con le campanelle d'oro agli orecchi, con 1151 2| vicoli bui. L'ora scoccò dal campanile.~ ~Camminando, all'aria 1152 3| figli, e cento figli non càmpano un padre.~ ~La Cibele settuagenaria 1153 2| rossastre, delle quali talune campeggiavano intiere nell'azzurro luminoso, 1154 4| comune vita della gente campestre tra i loro eguali. E passavano 1155 4| breve insenatura solatìa, un campicello di lino già secco. Gli steli 1156 4| rospi solitarii; i nasi camusi, come schiacciati da un 1157 1| un palagio di marmo sul Canal Grande, degno della tua 1158 4| mare prossimo. Un campo di canape ondeggiava in pace, contro 1159 4| striscianti passavano senza cancellarle, mentre davanti a ciascuna 1160 4| accalcavano alla porta, contro i cancelli; urlavano e gesticolavano, 1161 4| rappresentavano i tumori, le cancrene e le ulceri, figurazioni 1162 4| Aligi: diceva della piaga cancrenosa medicata dal dito della 1163 1| pendevano da bastoni sdorati, candide e modeste; gli specchi rococò, 1164 3| erano spiegate al sole, candidissime. Lungo il binario camminava 1165 6| esteriore. Una vasta rosa di candor plenilunare, aprendosi su 1166 4| su la groppa una maggiore canestra; ed andavano all'altare, 1167 3| avveniva che per eccesso si cangiassero quasi sempre in sensazioni 1168 4| intorno, perplessi. Il mare cangiava colore, d'attimo in attimo, 1169 2| del paese. Una frotta di cani randagi passò in corsa perdendosi 1170 2| a cavallo, sotto la gran canicola, su per le coste infiammate, 1171 5| orrore sacro dei meriggi canicolari su la plaga abitata da un 1172 2| di paglia fradicia; una cannella d'acqua chioccolava in un 1173 4| battaglie sanguinose e pasti di cannibali. Uomini biechi, d'aspetto 1174 5| senza mutamento, vibrano canore verso il sole testimonio 1175 5| non la posso cantare.~ ~- Cantamene un'altra:~ ~- Così, ora, 1176 5| Sieno benedette le donne che cantano la bella canzone portando 1177 1| orecchio l'arietta; la potrei cantarellare. La passione della musica 1178 3| trattenerne il fantasma. Le cantatrici gli mostravano le ceste 1179 1| le poltrone, i canapè, i canterani avevano forme d'altri tempi, 1180 5| davanti a te? Mi vergogno. Canterò in cammino. Addio, signore.~ ~- 1181 4| Giorgio il versetto del Cantico: «Vinea mea coram me est.»~ ~ ~ ~ 1182 2| l'odore dei pani; da una cantina, i suoni d'una chitarra 1183 2| svegliarlo, egli toccò il cantino che diede un gemito acuto 1184 5| delle sue quattro braccia capaci di spezzare in due un uomo. 1185 5| ondeggiare con una mollezza di capellature disciolte, tra uno sciacquìo 1186 4| illuminava gli occipiti capelluti o calvi, bianchi di canizie 1187 4| donne per tre corde di tre capestri. Un'altra donna veniva innanzi 1188 4| passarono le tre donne dal capestro; passò la Furia dal crocifisso 1189 2| tristezza, sedettero al capezzale, da una parte e dall'altra. 1190 4| insetti nella massa d'una capigliatura magnifica pregna d'aromi. 1191 2| della mia rovina è sua, capisci?, è sua...~ ~- Taci! - gridò 1192 1| tavolo, tra il marito e un capitano di fanteria, di fronte a 1193 4| alla bocca qualunque cosa capitasse loro sotto le mani. E la 1194 4| intatti, sorgevano di su i capitelli diversi con una eleganza 1195 2| rassomigliare all'assente. - -Hai capito?~ ~La madre, divenuta pallida 1196 Nota| rigorosamente esatte. I capitoli V, VI e VII del quarto libro - 1197 5| rammaricandosi. - Ho il capogiro, soltanto a guardarlo!~ ~ 1198 4| anni fa, c'era soltanto una cappelletta.~ ~Egli tirò fuori un foglio 1199 1| scoperse una foglia sul mio cappellino, in una piega del merletto!~ ~- 1200 2| occhi, pe' due buchi del cappuccio. Il vento a tratti faceva 1201 6| da una delle bottiglie la capsula metallica.~ ~Su la mensa 1202 Nota| Abruzzo (Lanciano, Rocco Carabba, ed., 1890).~ ~ ~ 1203 5| riscintillavano come due scagliette di carbonchio.~ ~- Ti viene addosso! Ti 1204 4| aspettassero la morte; e su le loro carcasse turbinava, denso e fervido 1205 5| abondanza; ed ecco, l'hanno carcerato!~ ~- O padre, - esclamò 1206 5| gendarmi e condotto nelle carceri di San Valentino con alcuni 1207 2| d'essere tormentato dal cardiopalmo, lasciandosi cadere su una 1208 1| ripeterono tutti i nomi carezzevoli che la loro tenerezza in 1209 1| espressione ricordava la caricatura inglese d'una blue-stocking. 1210 4| lunghe teorie di cavalli carichi di frumento; e i devoti 1211 4| impiastricciato di farina e di carminio agitava con furia frenetica 1212 3| molto grosso, bionda, di carnagione chiara, sparsa di lentiggini. 1213 4| paura, davano imagine d'un carnaio ove fossero raccolte le 1214 5| destinata a perire; l'altra, carnefice inconsapevole e carezzevole.~ ~- 1215 4| da un naufragio o da una carneficina; né i vecchi tramortiti 1216 4| illam omnes morimur... A carnibus tuis abscinde illam... - 1217 4| dell'avvoltoio, o lunghi e carnosi come una proboscide, o quasi 1218 4| denso e fervido come su le carogne nei fossi, un nuvolo di 1219 5| incurvava, si metteva quasi carpone; finché, giunta, si gittò 1220 4| convulsioni demoniache. Talune, carponi sul pavimento, sostenendo 1221 4| salire su i carri e su le carrozze, tra gli schiocchi delle 1222 4| sul terreno, masticavano carrube e pane faticosamente, in 1223 2| ritornò su la soglia con un cartoccino che aperse innanzi a Giorgio, 1224 2| ella trasse di tasca un cartoccio sudicio e prese una pasticca. 1225 1| un'altra parete pendeva un cartone quadrato recante l'elogio 1226 4| Geronimo e Giovanni Fatalone casalesi. Su l'altare fu dipinta 1227 1| tavolo coperto d'un tappeto casalingo; mentre le ampie tazze rustiche, 1228 4| rinnovellare il Chronicon casauriense. Non era quello, veramente, 1229 3| semplici coprivano a guisa d'un casco aderente senza turbare la 1230 5| Stella, dei Vallereggia, dei Cassaura, dei Palleaurea, degli Spina, 1231 1| ritrova in fondo al suo cassone di nozze un confetto dimenticato. 1232 2| smilza, con capelli d'un bel castagno chiaro, con occhi chiari 1233 5| in un grembo, di essere castamente blandito, di assaporar lentamente 1234 3| avere tutte queste cose caste il presentimento della tua 1235 1| Chigi, e le rose scempie di Castel Gandolfo, e anche un ramo 1236 5| memoria. Ripensava i bagni casti d'un tempo, le lunghe immobilità 1237 2| tutte le violenze, tutti i castighi gli parvero ingiusti e vani. 1238 4| per manvs abbatis Joannis Castorii de Gvardia archipresbyteri 1239 1| sotto la croce era il conte Castracane, un botanico immortale. 1240 Ded| voluttuaria, terribilis ut castrorum acies ordinata, alta su 1241 Ded| ricercare gli asceti, i casuisti, i volgarizzatori di sermoni, 1242 5| moltitudine sepolta in una catacomba profonda; il singulto d' 1243 5| Zarathustra penetra in tutte le catacombe ridendo di quanti vegliano 1244 5| in una bara al sommo d'un catafalco maestoso circondato di fiaccole, 1245 4| prendeva talvolta l'apparenza catalettica e faceva quasi terrore. 1246 5| pietà, l'aspirazione a una catarsi finale, ma sì bene - come 1247 5| accompagnano l'aspettazione d'una catastrofe ignota. I promontorii arenarii, 1248 3| ggiàrre de créte,~ ~Nghe ddu' catène d'óre 'ngatenate.~ ~Tromma 1249 1| acqua santa, sospesa a tre catenelle, che si moveva al vento 1250 5| vecchia vela che odorava di catrame. Ed egli era con loro sempre 1251 2| vignetta oscena.~ ~- Ah che cattiva giornata, oggi! - mormorò 1252 1| per cacciare i pensieri cattivi. Anche ieri pensai a te, 1253 4| delle coscienze, ella era cattolicissima, inclinata a tutte le pratiche 1254 5| volta, in certe ebrezze causate dall'eccesso della pena, 1255 5| e la ripugnanza che gli causava quasi sempre la familiarità 1256 5| nottivaga.~ ~Ella ora usava una cauta astuzia nelle insidie, volendo 1257 6| alcun riparo. Egli si sporse cautamente, poggiando le mani contro 1258 2| poco ella lo svestiva, con cautele infinite, come temendo d' 1259 Ded| Giordano da Ripalta, col Cavalca, col Passavanti; debbono 1260 4| una gualdrappa vermiglia, cavalcato da un fanciullo, procedeva 1261 4| di frumento; e i devoti cavalcavano su le some, con serti di 1262 5| accesso era riserbato ai Cavalieri.~ ~Sotto quel portico aperto 1263 2| mano destra eseguiva la cavata con un gesto largo e impeccabile. 1264 6| e bisognava ricorrere al cavaturaccioli?~ ~- Ci dev'esser rimasta 1265 4| invetriti in fondo alle occhiaie cave, - disse rivolta a Ippolita, 1266 4| nembo, rauche, acute, aspre, cavernose, umili, irate, singhiozzanti, 1267 1| come se uscisse da luoghi cavernosi.~ ~- Che c'è rimasto?~ ~ 1268 1| piedi affondavano sino alla caviglia! Ella gridava e rideva, 1269 3| pàtre cámbe cènde fijje, e ccende fijje nen cámbe nu pàtre: 1270 3| prodigio di rigoglio:~ ~- Fa cchiù mmeràcule 'na stàlle de 1271 3| stàlle de letáme, che 'na cchjìese de sánde: fa più miracoli 1272 1| una bambina.~ ~- Sì: la Cecilia, una mia nipote.~ ~- Io 1273 6| Vigilate! Ecco, la notte cede al giorno» ammoniva Brangæne 1274 4| disfacevano pel gran tempo, non cedevano il posto alle statue nuove 1275 5| montagna e verso il tuo cedro. Un desiderio ardente s' 1276 1| quasi umiliata di aver ceduto a un impeto selvaggio che 1277 5| macigno; e simulava il lutto celando il volto tra le palme. Le 1278 6| su dal cuore ove ti sei celata! O vènti incerti, ascoltate 1279 1| Bisogna questa volta celebrarlo fuori di Roma - disse Ippolita. - 1280 5| similitudine dei guerrieri celebrati nell'esametro sonante, i 1281 5| Come nelle Dionisie egli celebrava la perpetuità della vita, 1282 5| remoto, nella santità d'una celebrazione di Dionisie rurali.~ ~«È 1283 1| Traube Boll, una medichessa celebre, continuatrice degli studi 1284 1| Eppure, bisognerà che noi lo celebriamo. Io ho il gusto delle cose 1285 5| libertà e questa serenità celesti io le dispiegai su tutte 1286 1| colori teneri, gialletti o celestini, portavano nel centro una 1287 1| domandò Giorgio.~ ~Ella celò con un atto geloso il plico. 1288 5| cappello logoro e molle come un cencio. Lo guardò, lo baciò. Disse:~ ~- 1289 4| Ed ella corse verso la cenciosa che faceva inutili sforzi 1290 3| Eh, signò, nu pàtre cámbe cènde fijje, e ccende fijje nen 1291 5| estinto, consunto; e una cenere eterea pioveva dal sommo 1292 5| Turchino lo salutava con un cenno brusco, non mitigato da 1293 5| anfore memori d'un vino di cent'anni; volti di deità sereni 1294 4| vecchia che all'aspetto pareva centenaria: anch'ella immobile, con 1295 Ded| suoi bisogni se non poche centinaia di parole comuni, ignorando 1296 4| giallicce e grinze come il centopelle di un ruminante, o ispide 1297 1| sogno segreto. Io non ti cercai, non ti perseguitai, non 1298 2| anche quella volta! Come ti cercammo! E come ti piangemmo!~ ~ 1299 4| migrazione di greggi patriarcali cercanti l'orizzonte marittimo. In 1300 6| giù, nella cassa. Vado a cercarla.~ ~E Giorgio si levò vivacemente.~ ~- 1301 3| forse in due lunghi anni cercata in vano?~ ~Egli doveva così 1302 1| Venne il domestico.~ ~- Cercate il mazzo delle piccole chiavi, 1303 2| vita io sempre, sempre ho cercato di risparmiarti una pena, 1304 6| sempre più inquieta tu mi cercavi quando il figlio apprese 1305 1| sul tavolo; e cerca.~ ~- Cerchiamo insieme.~ ~Ella prese il 1306 2| sul naso un paio di lenti cerchiate d'oro. «È l'ideale di Camilla» 1307 3| ciascun seno recava un tesoro cereale. Le ginestre spandevano 1308 4| piedi d'una statua i doni cereali. Le giovinette, con in capo 1309 3| muovere quel punto del centro cerebrale che il periodo di riposo 1310 3| varia durata, nei plessi cerebrali. In lui, soggetto estremamente 1311 4| scendevano lungo le gote ceree; la bocca non aveva labbra, 1312 2| relazione di forme quasi cerimoniose con cui da alcuni anni entrambi 1313 4| faccia sparsa di lentiggini; cernecchi rossicci gli escivano di 1314 3| indicando il poggio - a le Cerquètte: alle Quercette. Le troverai 1315 3| un manto aureo. Da ogni cespo saliva una nube densa di 1316 3| volontà per unica legge; s'io cessassi d'amarla, ella morirebbe; 1317 6| D'un tratto i due getti cessavano. Il corpo esangue cadeva 1318 4| lungo la spiaggia, in fine cessò.~ ~- Hai udito?~ ~Ella s' 1319 5| corna come nel vano d'una cetra lunata.~ ~- Sempre canti 1320 6| vino mi piace, tranne lo Champagne... Ti ricordi, ad Albano? 1321 4| svolgevano su per le teste chericute e si dileguavano oltre il 1322 2| cervello.~ ~«Chi è? Qualcuno mi chiama?» Aveva nell'orecchio una 1323 4| Ora lo chiamo.~ ~- Sì, chiamalo. Ma andiamo a Casalbordino. 1324 4| singhiozzando, implorando, chiamandola per nome, curvo battendosi 1325 3| soprannominato Sciampagna, tutti mi chiamano Cola di Sciampagna. Vieni 1326 4| la scossero di nuovo e la chiamarono per nome presso all'orecchio. 1327 3| Aurispa, il dolce suicida, chiamasse l'erede. E l'erede era consapevole 1328 2| Ippolita partì per Milano, chiamata dalla sorella a cui era 1329 3| ammonimento.~ ~- Cinque ne ho chiamate!~ ~E, nominandole, indicava 1330 1| seppi finalmente che ti chiamavi così! Quante cose vidi e 1331 2| confuso, la quale ora si chiarisse e dovesse compiersi. Aprì 1332 1| verdeggiavano solcate di strisce chiarissime; qua e là, i larghi pantani 1333 3| di Giorgio, a uno a uno, chiarissimi. Egli ricompose in sé gli 1334 1| irreparabile ma non bene chiarito. Avveniva in lui il consueto 1335 4| disegnava quasi nero sul chiaror diffuso del crepuscolo sostenendo 1336 6| ove ancor s'indugiavano i chiarori del crepuscolo; e il profilo 1337 1| passava di lato, per un chiassetto che odorava di vino: c'era 1338 4| uscivano due stinchi vellosi e chiazzati di fango secco, egli agitava 1339 5| per le gambe apparivano chiazze rossastre. Tutte le particolarità 1340 1| lamentevole, come di chi chiede aiuto e non ha speranza 1341 6| riconoscendo il mio fallo, chiedendole perdono. Eppure, con tutta 1342 4| egli sorridendo:~ ~- Tu ne chiederai una?~ ~- Una sola.~ ~- Ma 1343 2| e ora lo aspettavano per chiedergli conto della sua azione, 1344 2| baciò su le guance, come per chiederle tacitamente perdono della 1345 4| vero!~ ~- E allora?~ ~- La chiederò.~ ~Avevano condotto il vecchio 1346 4| gorgogliante.~ ~Cola disse:~ ~- Chiedono la grazia.~ ~Egli non s' 1347 4| serragli. Dietro di loro i chierici sostenevano larghi vassoi 1348 4| tintinnire sul vassoio del chierico il metallo prezioso, acquistato 1349 6| l'ardore fanatico della chiesastra e l'avarizia tenace della 1350 3| la nota d'Albano, che ti chiesi per memoria. È datata: 9 1351 1| e le pervinche del Parco Chigi, e le rose scempie di Castel 1352 1| soggiunse, a voce bassa, chinando la faccia sul petto di lei:~ ~- 1353 2| aveva veduto tante volte chinarsi verso di lui, con tanta 1354 4| isolato, come se l'Imagine si chinasse dall'alto fino a loro per 1355 1| carrettiere, giù nella strada, si chinava a piè della muraglia. I 1356 4| sgorgavano di sotto alle palpebre chine, figura di un evo remoto, 1357 2| sue miserie di due anni, chino allo stesso balcone dove 1358 2| fradicia; una cannella d'acqua chioccolava in un angolo oscuro; una 1359 3| cinguettavano, dove i merli chioccolavano. Giorgio non si smarriva, 1360 5| pulsazione d'un cuore capace; il chioccolìo roco delle polle sul declivio 1361 5| intorno a seni mutilati; chiome pendule come grappoli su 1362 3| Pareva contenere nella sua chiostra tutti i doni dell'Abondanza. 1363 4| per la mostruosità della chiragra come radici. Un continuo 1364 6| fortuna si trovò sùbito un chirurgo che mi allacciò la vena. 1365 2| Vuole dunque che io le chiuda la bocca per sempre? Così 1366 2| raggiungeva; si mise a sedere, chiudendosi in un silenzio ostinato, 1367 1| una infinita dolcezza. Io chiudevo gli occhi e m'imaginavo 1368 1| altra creatura umana, tu chiudi dentro di te un mondo per 1369 1| accarezzo più, non parlo più; mi chiudo; evito qualunque manifestazione 1370 1| scompartimento si trovarono soli; chiusero tutti i vetri; aspettarono 1371 6| Un Improvviso di Federico Chopin diceva come in sogno: «Odo 1372 4| efficiamur promissionibus Christi.~ ~ ~ ~Si udivano talvolta 1373 4| di oblìo rinnovellare il Chronicon casauriense. Non era quello, 1374 6| vero?, con tutte queste ciance.~ ~- No, no. Séguita: ti 1375 1| sua di sotto la coltre. Il ciarlatore si rivolse alla porta.~ ~- 1376 1| bicchierino e lo bevve d'un fiato. Ciarlava forse appunto per avere 1377 4| fosse ancor fresca o mal cicatrizzata. Un altro aveva le palme 1378 Ded| libri. Come Marco Tullio Cicerone modulava con bocca quasi 1379 1| della Villa Cesarini, i ciclamini, gli anemoni e le pervinche 1380 5| un eterno succedersi di cicli. Egli conobbe che in ogni 1381 5| torti e dilaniati da un ciclone, aspri e neri avanzi d'una 1382 5| della ruina d'una torre ciclopica incontro all'immensità del 1383 Ded| si spensero entro le mura ciclopiche di Alba de' Marsi il re 1384 6| irrompeva con l'energia dei ciechi elementi, invocava tutte 1385 1| dubbiamente verdeggianti, sotto un ciel grigio. Un solo alberello, 1386 4| innumerevole, che occupava i ciglioni e le fosse, con le famiglie, 1387 2| Spalancò le persiane che cigolarono su i cardini. Un'ondata 1388 4| di scheletri, portando il cilicio, percotendosi giorno e notte 1389 2| In un angolo, era un buon ciliegio. Nel mezzo era una vasca 1390 5| Talora come un suono di cimbali fioco, talora come un suono 1391 5| meno. Ed egli si riduceva a cimentare il caso, proponendo a Ippolita 1392 4| raccoglieva la polvere tra i suoi cincinni e poi squassava la testa 1393 6| morte del padre. Nell'alba cinerea, sempre più inquieta tu 1394 5| montani. Una rondine marina cinge dei suoi voli il rogo, finché 1395 3| stanza? Vediamo...~ ~Giorgio, cingendole il busto con un braccio, 1396 4| formidabili come le zanne dei cinghiali; i labbri leporini, i gozzi, 1397 3| alpestre dove le passere cinguettavano, dove i merli chioccolavano. 1398 3| le passere mettevano un cinguettio ancóra discreto, un agnello 1399 2| come in un'alba oscura - il cinguettìo degli uccelli a pena a pena 1400 4| braccia per presentarsi così cinti al patrono che li rendeva 1401 3| cerchio. Emergevano, dalla cintola in su, fuor de' cespi fioriti, 1402 3| Io mi chiamo Cola di Cinzio; ma, come mio padre era 1403 2| curva da un lato, tutta ciondolante, floscia, che biasciava. 1404 5| di liberti, scolpiti su cippi funerarii; anfore memori 1405 2| ora grigi. Una velatura di cipria aumentava la sua pallidezza. 1406 1| agitarsi con un moto quasi circolare, come sotto lo sforzo di 1407 4| polpi violacei, dentro buche circolari trasformate in fornelli, 1408 2| non sapevano escire dal circolo magico che li serrava. Quante 1409 4| e poi squassava la testa circondandosi di una nube. Una erniaria, 1410 2| levava dalle cose, veniva a circondarlo. Le emanazioni del passato 1411 2| ampie terrazze laterali circondate di ringhiere che si appoggiavano 1412 6| convulsioni. La mamma, pentita, la circondò di cure; fu dolce come non 1413 4| bella e possente, quasi circonfusa d'un mistero dionisiaco, 1414 4| il suo essere e la natura circonstante per ricongiungersi filialmente 1415 2| adoperandosi in quella circostanza, faceva anche il suo proprio 1416 4| verdastri, senza cigli, pieni di cispa, di lacrime e di sangue, 1417 6| finestra che rispondeva su una cisterna. Noi, per gioco, avevamo 1418 1| vita comune. E il romore cittadino, pure avvolgendolo, gli 1419 4| gli occhi sotto un gran ciuffo nero, trascinava tre donne 1420 6| Marco! Salute!» gridava la ciurma, tra gli squilli delle trombe, 1421 4| biscazzieri, truffatori, ciurmatori d'ogni specie, la richiamavano, 1422 4| alla stupidezza, tutte le ciurmerie e le impudicizie professate 1423 5| sostenere il lembo d'una clamide; braccia erculee dai bicipiti, 1424 4| quello di Massimino; in Maria Clara, quello di Santa Elisabetta. 1425 2| alzò; traversò le stanze, claudicando. Come fu nel corridoio, 1426 6| aveva ripensato le parole di Cleopatra al Messaggero d'Italia: « 1427 4| d'oliva, quasi calve sul cocuzzolo, stupide e pecorine nel 1428 3| scoteva le orecchie e la coda placidamente ma incessantemente 1429 1| di due cavalli neri dalle code intonse. Gli alberi prendevano 1430 2| significa non conoscere il codice. Quando uno ha la pretesa 1431 4| di singoli uomini ma la coerente massa d'una qualche cieca 1432 2| da me, ora? Vorrà denaro. Coglie l'occasione improvvisa...» 1433 2| quanti fiori!~ ~E si mise a coglierli, colle braccia levate, agitando 1434 5| tu di quella mattina che cogliesti il fiore delle ginestre?~ ~- 1435 3| splendidissimo. Le cinque fanciulle coglievano il fiore per riempirne le 1436 1| alla porta.~ ~- Tu hai un cognac squisito. Ne prendo un altro 1437 1| vigilanti. Oh quella mia cognata! Ti ricordi la visita al 1438 4| L'imagine anteriore non coincideva più con l'apparenza presente, 1439 1| enorme; c'era il Blaserna, il collaboratore dell'Helmholtz nella teoria 1440 4| Talune erano gozzute; e le collane d'oro luccicavano sotto 1441 3| acini d'oro. Ella portava un collaretto di pizzo bianco e un piccolo 1442 5| di origine dionisiaca e collegata a quelle feste, non aspirava 1443 4| memoria più profondi, tutte si collegavano entro di lui componendogli 1444 1| un antico suo compagno di collegio, un giovine di mediocre 1445 6| d'una resistenza, ma le collere d'una lotta fremevano, stridevano 1446 1| li punse. D'intorno, le collinette digradanti verdeggiavano 1447 5| nella carcere della persona collocata in un luogo angusto e lo 1448 1| cui si riferiva, così nei colloquii spesso la preoccupazione 1449 3| gli mostravano le ceste colme della raccolta, una massa 1450 1| in quel tempo, dentro una colombaia...~ ~Ella ripeteva mentalmente 1451 1| in tratto, rientrava un colombo sperso, battendomi le ali 1452 Ded| per la Vita, ripensa la colonia votiva composta di fresca 1453 3| sorgeva una grande casa colonica portando alla sommità del 1454 1| sempre malata. Quando ella si colorisce, mi pare un'altra. Quando 1455 5| simetrico marmoree teste colossali di tori, di cavalli, di 1456 6| disse. - Tu partorirai un colosso. Quando?~ ~- Eh, signora, 1457 6| appunto quella bellezza che colpisce gli uomini al passaggio 1458 6| una potenza fulminea che colpisse e distruggesse senza lasciar 1459 4| aria la corda serpentina. Colpiti, gli accattoni imprecavano 1460 3| attitudine irreparabile. Egli colpiva e difformava ancóra una 1461 4| i segni percettibili lo colpivano di stupore, come se non 1462 6| Egli ne afferrò uno, e col coltello fece l'atto di secarlo.~ ~- 1463 3| maestro, ella par felice di coltivarle e di appagarle. Ma le mie 1464 1| quella ch'egli aveva sempre coltivata con maggior cura. A poco 1465 4| Scesero in un avvallamento coltivato; cercarono un poco d'ombra. 1466 3| opere lente e pazienti della coltivazione.~ ~- Ci darai quel che vorrai.~ ~ 1467 3| brutalità, come uragani su un cólto, gli devastavano lo spirito, 1468 2| braccio.~ ~- Io non mi lascio comandare da te - gridò Diego guardando 1469 6| dominatrice. «Digli che io comando al mio vassallo di temere 1470 4| canzoni nuove non potevano combatterle né diminuirne la potenza. 1471 1| sorella: un piccolo fatto comico avvenuto in casa di sua 1472 1| particolarità. La poesia di quel cominciamento ha poi sparso su tutto il 1473 1| modo così strano che noi cominciammo a ridere per non finir più. 1474 5| parole.~ ~Esitò prima di cominciare a vestirsi. Alcuni pensieri 1475 4| Ippolita.~ ~Le ginestre cominciavano a sfiorire. Da talune pendeva 1476 5| Palleaurea, degli Spina, dei Comino. Il sentimento della potenza 1477 2| lasciato ingannare dalla tua commedia! Mi son lasciato prendere 1478 1| tutti illustrati di lapidi commemorative, inspirava sùbito un senso 1479 1| Ho fatto, mi pare, una commemorazione in tutte le regole.~ ~Ippolita 1480 4| e impetrare il perdono; commettere la colpa e confessarla piangendo; 1481 1| quell'accento indovinare e commiserare, egli sentì in sé crescere 1482 5| talismani pendevano dal tetto, commisti a certi dischi di legno 1483 6| vedi tu ancóra?» E le onde commosse del Golfo Mistico risollevavano 1484 Ded| hanno una virtù suggestiva e commotiva ne' loro suoni composti.~ ~ 1485 Ded| persona sente pensa e si commuove in un continuo succedersi 1486 2| scorrere le lacrime vive per commuoversi di pietà? Non sentiva tutta 1487 1| rassegnarsi ad aver tre compagni di viaggio. Giorgio salutò 1488 4| montagna. Sempre, all'alba, comparendo egli su la porta della casa 1489 2| potuto vedere a un tratto comparir su la soglia la vecchia 1490 1| croce smisurata, ch'era comparsa nelle antiche processioni 1491 2| cena (dove Diego non era comparso) Camilla non aveva ripetuto 1492 1| mai. Ma quale voluttà può compensare l'immensa tristezza che 1493 1| soli, in treno.~ ~Ella si compiaceva di confermare che facevano 1494 Ded| cui analista si sia mai compiaciuto da che la scienza della 1495 1| un po' infreddolita. E si compiacque nel pensiero di giungere 1496 2| Avrei potuto io forse non compierlo?»~ ~- Era necessario - egli 1497 4| speranza che la Vergine doveva compire.~ ~- La grazia! La grazia!~ ~ 1498 4| infrenabile di construire compiutamente tutte le illusioni e di 1499 4| testimonianza dei miracoli compiuti dalla Vergine. Gambe, braccia, 1500 6| vigile. Tutto ciò ch'egli compiva, ch'egli sentiva, aveva 1501 6| e le trasfigurazioni si compivano di nota in nota, d'armonia 1502 3| delle allucinazioni.~ ~Così complessa, l'intelligenza di Giorgio 1503 5| e i più semplici e i più complessi accordi e tutte le potenze 1504 3| più strane e le più rare complessità di associazioni davano alla 1505 5| corpo, tendeva a dilatarsi a complicarsi ad esagerarsi svegliando 1506 3| dormire la creatura delicata e complicata, chiusa nel mistero del 1507 Ded| degli «stati d'animo» più complicati e più rari in cui analista 1508 2| non voglio essere il tuo complice, contro mia madre...~ ~- 1509 4| collegavano entro di lui componendogli uno spettacolo ideale che 1510 1| E due anni, mio caro, si compongono di settecento trenta giorni.~ ~ 1511 Ded| di chiostro l'officio di compor trattati su la natura dell' 1512 3| aveva comunicato, ambiva di comporsi un mondo interno dove poter 1513 6| inviate da Adolfo Astorgi, composte d'una specie di pasta elastica 1514 4| è la vigilia.~ ~- Falle comprare un cero.~ ~- Un bel cero.~ ~- 1515 1| stesso, per tempo; avevo comprata l'intera piazza di Spagna...~ ~- 1516 Ded| il suo pari, a colui che comprende tutto?~ ~Avevamo più volte 1517 1| di risuscitarle in sé, di comprenderle. Ma il benessere ambiente 1518 2| lontani. Ella non poteva comprenderlo, né consolarlo, né guarirlo. 1519 6| potessi dirtelo, se tu potessi comprendermi!»~ ~E il pastore inconsapevole 1520 5| che non vedesse, che non comprendesse. Dopo gli scoppii disperati 1521 Ded| quella poesia che tu primo comprendesti e che per sempre ami. Qui 1522 1| di quel sentimento. Ma tu comprendi. Ave.» Più oltre: «Sono 1523 1| ostile. Sono pieno d'un'ira compressa. Uscirò fra poco e andrò 1524 4| compagna, guardando a terra, compunte, - creature miserevoli, 1525 3| anche le sensazioni più comunemente piacevoli. Avveniva inoltre 1526 5| riceveva il calore celeste comunicandolo a quel suo popolo di creature 1527 1| delizia. Parlavano sottovoce, comunicandosi il calore del sangue e delle 1528 5| queste cose materiali con cui comunicano i miei sensi? Che sono le 1529 4| uno stato favorevole per comunicar con lei in qualche modo 1530 6| egli provò il bisogno di comunicarlo.~ ~- Ti rammenti - disse - 1531 3| sensibilità carnale e si comunicasse a un elemento oltrasensibile 1532 4| lacrime la loro pena, come se comunicassero con l'Imagine in un colloquio 1533 4| improvvisa divina letizia comunicatagli nel mattino di maggio dalla 1534 5| elementi di pensiero, a lui comunicati da quel rivelatore, parvero 1535 4| domandò Ippolita a cui si comunicavano il disgusto e lo sgomento.~ ~- 1536 3| oggetto amato una rapida comunicazione di gaudio; sentì tutta la 1537 3| diversa. D'un tratto, tu mi comunichi un altro sangue e un altro 1538 3| sorella la sua amata, avido di comunioni spirituali.~ ~Egli considerò 1539 4| morbo ereditario. Ciascuna comunità aveva il suo mostro: un 1540 3| erano guidati da tegole concave nel terreno fertile ove 1541 2| raccoglieva la cera liquefatta nel concavo d'ambe le mani.~ ~Come fu 1542 4| dell'aspettazione.~ ~ ~- Concede nos famulos tuos...~ ~ ~ 1543 5| riposarsi, affinché Ippolita gli concedesse di rimaner sul Trabocco 1544 5| rinunziare al solo mezzo conceduto all'uomo per affrancarsi 1545 5| già dal morbo, incapace di concepire? - Mancava al suo amore 1546 1| non di piacergli, e non concepisco la vita senza questo amore. 1547 6| un tempo m'inviò quando, concepito da lei nella morte, io venni 1548 4| suoi fratelli di fede, non concepiva l'Essere divino fuori del 1549 Ded| potenze dello strumento d'arte concessomi - la sua particolar visione 1550 3| aveva composto della vita un concetto forse giusto.~ ~Anzi tutto, 1551 5| la radice nella sovrana concezione della loro dignità e tendeva 1552 3| argine al sentiero, minute conchiglie biancheggiavano, esili radici 1553 4| indipendentemente. Come poteva dunque conciliarsi quell'affinità palese con 1554 1| rappresentare la Bellezza in un concilio di filosofi musicomani, 1555 4| va di nuovo pel mondo - concluse Cola di Sciampagna, con 1556 6| quali circostanze s'era concluso quello di lei, d'Ippolita? 1557 3| Prolungavano la cadenza, concordi, riavvicinando le bocche 1558 3| riguardare l'adorata. Una concordia palese era tra il respiro 1559 Ded| d'imagini e di musiche.~ ~Concorrere efficacemente a constituire 1560 4| Preferiva per suo cibo le uova condite con i fiori del sambuco 1561 5| comprendeva tutta la gravità della condizion presente ch'ella medesima 1562 5| raffigurata per segni un'abituale condizione della sua anima. - Era un 1563 4| tratto qualche prova di condoglianza macchinalmente. E il cerchio 1564 4| cammino di desolazione che conducesse alle porte d'una città maledetta.~ ~- 1565 4| capo canestre di grano, conducevano per le vie un'asina che 1566 4| ella, - dove tu non volesti condurmi!~ ~- Voglio condurti a un' 1567 6| del ponte. Di là poi la condurrei alla galleria pel sentiere 1568 5| provato una volta...~ ~- Ti condurrò io per la mano.~ ~- È troppo 1569 1| Ella si compiaceva di confermare che facevano una cosa nuova. 1570 6| sapeva bene quale. Egli si confermava nella certezza che la sua 1571 5| in fondo agli occhi.~ ~- Confessami che tu vai là per questo - 1572 5| morbida come per indurlo a confessare.~ ~- Per che cosa? - domandò 1573 4| perdono; commettere la colpa e confessarla piangendo; palesare i più 1574 4| quelle parole ansiose, che confessavano il dubbio, che rivelavano 1575 4| diffondeva il Verbo, riceveva le confessioni, amministrava la comunione 1576 3| felicissima. Un giorno mi confessò che a qualunque più acuta 1577 1| suo cassone di nozze un confetto dimenticato. Successe un 1578 5| scogli più lontani eran conficcati pali a sostegno dei cordami 1579 2| profondamente ella abbia conficcato l'artiglio nella carne di 1580 2| Notturni il suo cembalo confidente. Si sposeranno. Quale sarà 1581 5| ultimamente, per sempre, e lo confinasse in un paese remotissimo 1582 3| erano inservibili.~ ~La casa confinava da un lato con un abituro 1583 1| accaniti sarà il pensiero confittomi nel capo da quell'Exili, 1584 3| più sagace intuizione si confonde innanzi a una tale instabilità. 1585 6| in cui le anime avide di confondersi incontravano l'ostacolo 1586 4| grembo divino. Non essendo conformati in modo da poter accettare 1587 4| in tratto si chinavano a confortare le misere. Se quelle davano 1588 4| inesprimibili. Egli non osava confortarla, per tema ch'ella sentisse 1589 5| inchiodate su per i tronchi a confortarne i punti deboli. La lunga 1590 3| occasione opportuna e prendo congedo. Hai tu già trovato l'Eremo?" 1591 3| Aurispa era la frequenza delle congestioni, di varia durata, nei plessi 1592 6| tutte le loro forze per congiungersi in un abbraccio supremo, 1593 6| misteriosa li riavvicinava, li congiungeva, li mesceva, li fondeva 1594 5| richiamava sempre l'imagine del congiungimento bestiale, della copula operata 1595 5| avvenire e il passato si congiungono meglio che in te?~ ~O mia 1596 2| all'altra spalla; gliele congiunse nell'Amen.~ ~Una gravità 1597 1| insostenibile. Tacquero. Congiunsero le bocche, non udendo più 1598 5| zattere di canne insieme congiunte in forma d'un sistro, che 1599 5| un'aria di mistero e di congiura... Hai qualche cosa contro 1600 5| intervalli, in forma di coni, dense e splendide di ricchezza 1601 4| baracche dei girovaghi, coniche, parate di larghi quadri 1602 6| solenne, consacrava il gran coniugio funerario. Poi, come fili 1603 5| argentea, consunte, secche, mal connesse, così gracili che parevano 1604 Ded| quasi sempre eguali, mal connessi fra loro, privi d'ogni ritmo, 1605 1| di aprile, quando io ti conobbi...~ ~- Ah, sì, sì; ricordo!~ ~ 1606 3| inesperienza dei primi mesi. Conoscendo tutte le predilezioni del 1607 5| conosciuto da alcuno e non conoscesse alcuno e dovesse ricominciare 1608 1| indicibile; e vorrei che tu conoscessi tutta, tutta la mia passione, 1609 Ded| armonizzasse tutte le varietà del conoscimento e tutte le varietà del mistero; 1610 2| per giungere sino a lui e conquistarlo, gli davano una specie di 1611 5| collina.~ ~Giorgio rideva, conquistato dalla spontaneità di quell' 1612 5| improvviso e mi rimangono come conquiste insperate. Che sono allora 1613 5| della città natale, pareva consacrare questo alto mistero. Ego 1614 6| dell'amore eterno, io voleva consacrarti con me sul medesimo altare 1615 6| carne dei due amanti già consacrati alla morte. Nulla poteva 1616 3| cui Giorgio Aurispa aveva consacrato tutte le sottilità del più 1617 2| io ho sentita la nostra consanguinità. Non mai come dopo la sua 1618 3| sa per quale influsso di conscienze ataviche, non poteva rinunziare 1619 2| chiare gli apparivano le conseguenze dell'atto inconsiderato. - 1620 3| aveva esitato un attimo a consentire, il pensiero che gli era 1621 3| di aprile Ippolita aveva consentito a venirgli nella casa. Oh 1622 6| immobile, con le braccia conserte, con lo sguardo fisso nelle 1623 4| seguitarono verso l'altro tugurio, conservando nelle narici il lezzo nauseoso 1624 3| all'infinito i fenomeni e conservandone l'equilibrio. Quando noi 1625 5| lacerato delle illusioni ma conservar tuttavia il suo potere fatale; 1626 1| si rammaricò di non aver conservato quel tono di dolcezza e 1627 1| Petrella.~ ~Disse Ippolita:~ ~- Conserveremo anche questo!~ ~Pancrazio 1628 4| via seconda lo seduceva. Considerandola, egli astraeva dalle circostanze 1629 Ded| questa opera quando vorrai considerarla tutta quanta nella sua interezza.~ ~ 1630 1| della lor propria pena. Essi considerarono mentalmente la gran solitudine 1631 4| ora, seguaci del Messia, considerati come persone divine da quelli 1632 1| nel silenzio le loro anime consideravano, risolvevano una medesima 1633 2| vita d'Albano, se io li considero nel mio pensiero, hanno 1634 4| crederai degna, anche la tua consiglera... Tu non dovrai avere da 1635 3| crederai degna, anche la tua consigliera. Io ho una lucida intuizione 1636 Ded| carattere d'ogni vita organica, consistente in un equilibrio definito 1637 5| d'Ippolita, quasi magica, consisteva appunto nell'intuire quel 1638 6| melodia, infinitamente dolce e consolante, che sgorga dal profondo 1639 5| palme. Le femmine, volendo consolare la madre, si chinavano intorno 1640 2| soggiunse Giorgio, per consolarla, col cuore stretto. - Te 1641 2| poteva comprenderlo, né consolarlo, né guarirlo. Troppo erano 1642 1| sono tua.~ ~Si sciolsero, consolati. Prepararono l'ultima valigia, 1643 5| Rimasero soltanto alcune delle consolatrici. Rimase l'uomo vestito di 1644 4| persona d'Ippolita e la constellarono. Ella diè un piccolo grido; 1645 2| prolissa che in primavera si constellava tutta d'innumerevoli fioretti 1646 Ded| Concorrere efficacemente a constituire in Italia la prosa narrativa 1647 2| Il testamento, nel quale constituiva erede suo unico Giorgio 1648 1| ch'egli vuole esprimere, constretto nella materiale angustia 1649 5| insorgere contro qualunque constrizione. Io non potrò mai far nulla 1650 3| non poteva conoscere le constrizioni della necessità, talvolta 1651 3| l'Eremo ideale: una casa construita in un pianoro, a mezzo del 1652 4| ascetico, con tanta ricchezza construito, con tanta eleganza ornato, 1653 6| sentimento ora che, per uno de' consueti intervalli di lucidità crudele, 1654 4| taluno andava a lui per consulto, egli non lasciava che aprisse 1655 1| cui le forze del cuore si consumano inutilmente, miseramente. 1656 6| se la gran febbre avesse consumato tutto il sangue delle sue 1657 4| guarderò.~ ~- Tu arderai e ti consumerai come un cero.~ ~- T'illuminerò.~ ~- 1658 5| trascinava piangendo su la pietra consunta del Santuario e la segnava 1659 5| bianchezza quasi argentea, consunte, secche, mal connesse, così 1660 2| della larga scala erano consunti nel mezzo dall'uso come 1661 4| miste alle compagnie dei contadi più remoti, che non avevano 1662 3| secondo l'industria comune del contado di San Vito, lungo la costa. 1663 4| inconsapevole per mille contagi? Non io ora cerco la verità, 1664 4| fine. Era l'effetto del contagio. Sentiva Giorgio omai di 1665 5| interposta. La terribile contaminatrice non era soltanto l'ostacolo 1666 4| entrare se prima non avesse contati tutti i peli della bestia 1667 1| seduto sotto la croce era il conte Castracane, un botanico 1668 1| col sentimento di chi solo contempla la più segreta delle segrete 1669 5| aveva pensato una volta, contemplandola nel sonno: «Anche la verace 1670 2| stridere il tarlo sotto di sé. Contemplandosi nell'atto di far partire 1671 3| anime semplici e forti; contemplare con tal continuità la natura 1672 3| senza respiro. Egli l'aveva contemplata a lungo. Poi, per una improvvisa 1673 1| delle segrete cose, avevano contemplato lo Specchio di Diana freddo 1674 6| planetarie che un tempo anime di contemplatori vigilanti credettero cogliere 1675 6| accesi d'una cupa fiamma contemplavano l'eroe, sorgeva dal Golfo 1676 5| sue malinconie, alle sue contemplazioni intense e mute, alle sue 1677 1| disteso in una bara; io mi contemplo nella immobilità della morte, 1678 4| più carica, ed ella gli contendeva il passo con ardire correndo 1679 1| istorietta pastorale; il piatto contenente le fette sottili di limone 1680 2| incavi; alcuni de' quali contenevano tutto l'occorrente per le 1681 3| dei Talami. Le materasse contengono la lana d'un intero gregge 1682 3| pronto.~ ~- Bisogna che tu ti contenti di quel che c'è - disse 1683 2| vaghe e meno brevi di quelle contenute in quattro o cinque telegrammi 1684 1| voluttà quella spoglia ha contenuto!» Più oltre: «Ti scrivo 1685 1| l'amante di un amico, la contessa Albertini. Costei, divisa 1686 1| una medichessa celebre, continuatrice degli studi del marito ( 1687 3| Egli da alcuni giorni aveva continue visioni voluttuose. Gli 1688 6| rideva, rideva, rideva, contorcendosi, coprendosi il volto con 1689 1| visione fantastica. Io ti vedo contorcerti, nell'accesso; io vedo i 1690 3| faccia vermiglia, con un contorno schietto, quasi tagliente, 1691 3| un sussulto nel sonno; si contorse tutta, come sotto la violenza 1692 4| pinguedine, con le mani penzoloni contorte e nocchiolute per la mostruosità 1693 2| conspetto dell'essere contrario, contraddicono, assolutamente opposto. 1694 3| funesta abitudine della contraddizione gli interruppe il gaudio, 1695 5| nella sua sostanza tante contrarietà e assumere tanti diversi 1696 5| puerili, ma senza dubbio contrarii, era la dimostrazione dello 1697 2| al conspetto dell'essere contrario, contraddicono, assolutamente 1698 5| perpetuo, pareva sovente contrastare la benignità della solitudine. 1699 3| perdendo spesso la loro contrattilità, avveniva che un pensiero 1700 3| lo stridore dei denti, la contrattura delle dita, lo sparire dell' 1701 2| il viso alterato da una contrazione dolorosa; sentì che l'anima 1702 2| proponeva di favorire la sorella contribuendo alla costituzione della 1703 5| tutte le nuove abitudini contribuivano ad affinare e a moltiplicare 1704 4| di purità che i due cuori contristati e affaticati ricevettero 1705 2| rispondeva con le grida, con le contumelie, qualche volta con violenze 1706 5| portico aperto in vista delle convalli fertili e dell'Adriatico 1707 3| e per una lunga serie di convegni, quasi per due settimane, 1708 4| Le donne del parentado convenivano alla casa della sposa novella 1709 4| tempie; gli occhi cavi, convergenti verso la radice del naso, 1710 6| Quanto mi piace!~ ~- Ti si converta in buon sangue!~ ~E le risa 1711 4| tregua patiti per giungere a convertire in denaro i risparmii di 1712 5| quel fantasma interno e nel convertirlo in realtà sensibile su i 1713 4| più qual meno prossima a convertirsi in oro; e talune erano così 1714 4| tratti vampeggiare quasi convertite in un oro evanescente. Solitarie 1715 5| Ancóra una volta la realtà si convertiva confusamente in una favola 1716 5| conviene render grazie? -~ ~Non convien forse a colui che dona render 1717 5| dici: - A chi di noi due conviene render grazie? -~ ~Non convien 1718 3| per giungere una volta a convincerti che io sono tua tua tua, 1719 1| Martlet, è uno tra i più convinti buddhisti dei nostri giorni; 1720 6| del suo amore, al nuzial convito della sua allegrezza. Insommergibile, 1721 1| ella conosce, con cui ella convive?» Eterne interrogazioni, 1722 4| e si vedevano pallidi, convulsi, sbigottiti, stanchi. Ma 1723 4| ricordavano quelli dei convulsionarii. Egli disse, ansando, con 1724 5| moti parevano contrazioni convulsive, sussulti; e si vedevano 1725 5| senso di vacuità; non sapeva coordinare i suoi pensieri; quasi non 1726 Ded| questi vocaboli vengono coordinati in periodi quasi sempre 1727 Ded| la vita interna nella sua copia e nella sua diversità, abbia 1728 6| Giorgio versando nelle nuove coppe il vino brillante.~ ~- Alla 1729 1| cimitero dove sieno sepolti a coppie gli amanti d'un tempo assai 1730 4| Urlava e si dibatteva, coprendo ogni altro clamore. Un profluvio 1731 6| rideva, contorcendosi, coprendosi il volto con le mani, mordendosi 1732 5| nuovo tentare la vita e coprirmi d'ignominia ai tuoi occhi? 1733 1| ch'io ti potessi vedere, coprirti di baci la faccia, ripeterti 1734 5| congiungimento bestiale, della copula operata con gli organi escrementizii, 1735 5| nudo e intatto il cuore: - cor cordivm.»~ ~Anch'egli, come 1736 4| più forte.~ ~- Ah che uomo coraggioso!~ ~E, accesa dal gioco, 1737 5| del vespero ove tante onde corali fluttuavano; pensava: «Il 1738 5| sedere; raccoglieremo la corallina... Vuoi? Coraggio!~ ~Egli 1739 5| folti e molli tappeti di coralline lacerandoli o vi strisciava 1740 | coram 1741 5| costantemente come la palpitazione cordiale.~ ~Era l'antica monodìa 1742 3| Nel proferire le parole cordiali, egli guardava il forestiero 1743 1| in pace un'ora. Tu sai la cordialità milanese... - Una chiara 1744 5| intatto il cuore: - cor cordivm.»~ ~Anch'egli, come il poeta 1745 2| lasciato il solco dove io dovrò coricarmi.» Per una trasposizione 1746 5| vanito un pensiero folle. «Coricarsi ora a traverso le rotaie... 1747 1| non so come fosse Caterina Cornaro regina di Cipro; ma, non 1748 1| giunse fioco lo squillo d'una cornetta; il silenzio rioccupò i 1749 6| suoi giochi... Non è dei corni questo suono così dolce. 1750 6| mondi, ove fiorivano ideali corolle su steli inflessibili. « 1751 4| a quella roccia di tufo coronata di monasteri? Non aveva 1752 5| vive il dominatore - il coronato dalla corona del riso, da 1753 2| così affranto e così triste corporalmente che quasi non pensava più. 1754 3| avrebbe potuto imaginarli corretti senza togliere alla fisonomia 1755 2| tre del pomeriggio, da un corriere ansante che balbettava e 1756 5| le carrucole con i canapi corrispondenti agli angoli della rete quadrata. 1757 1| Vedeva ora Ippolita vivente corrispondere all'ideal figura di lei, 1758 Ded| di segni varii che tutti corrispondono in una stessa anima comprensiva 1759 5| dubbio mi divora, il dubbio corrode la mia volontà e lacera 1760 5| dei primi mesi, e ch'ella corrompesse a sua volta colui che l' 1761 4| desiderii. Tra me e lei non corrono se non relazioni di sensualità 1762 5| volta colui che l'aveva corrotta.~ ~Ella era divenuta così 1763 1| Ippolita si oscurò e si chiuse, corrugando i sopraccigli, serrando 1764 5| intorno al lume senza posarsi. Corrugava i sopraccigli; e pareva 1765 6| sagrestia, fermentanti di corruttela familiare e clericale. La 1766 4| la suprema schiuma delle corruttele portata fuori dai vicoli 1767 4| miracolo; poiché l'impura, la corruttrice, la implacabile Nemica, 1768 3| cespugli. Risa mal frenate corsero per quel giallo. Giorgio 1769 4| rifugiato nell'isola di Corsica; e là s'era fatto Apostolo, 1770 1| po' rigido, calvo, dalla corta barba nera, dagli occhiali 1771 4| agrifoglio per lo stesso atto cortese; e benedetto l'alloro perché 1772 6| fragore metallico. Il Re e i cortigiani apparivano. Tristano celava 1773 6| tu dormi, io solo.» Alti cortinaggi di porpora, cupi come la 1774 2| intagli, senza parato, senza cortinaggio. Non vide, per qualche istante, 1775 2| aveva fatto apparire come un corvo di malaugurio, avido d'ingoiare 1776 5| qualche attimo non intese la coscienza se non a percepire il vago 1777 4| nelle mani la chiave delle coscienze, ella era cattolicissima, 1778 5| dell'infinita mutabilità cosmica - l'idea stessa fondamentale 1779 5| individua e il processo cosmico non eravi conflitto alcuno. 1780 2| suolo d'intorno era tutto cosparso di zàgare, come d'una neve 1781 5| Come nella notte lunare al cospetto della vigna oltremirabile, 1782 5| si elevava e si abbassava costantemente come la palpitazione cordiale.~ ~ 1783 2| sorella contribuendo alla costituzione della dote; poiché, avendo 1784 1| che acquistano gli uomini costretti a vivere di espedienti e 1785 Ded| significazion primitiva costringendoli ad esprimere cose diverse 1786 5| all'ombra d'un macigno; la costrinsero a sedersi, gemettero con 1787 4| pendevano erbe selvagge; costruzioni recenti, di mattone e di 1788 5| alba al vespro, secondo il costume antico, interrompevano l' 1789 4| bruta la moralità de' suoi costumi. Da quanti secoli, per quante 1790 1| una mezzaluna bianca, di cotone, umile opera d'uncinetto. - 1791 2| fraterno che fin dalle origini cova nella natura umana occulto 1792 5| donna taciturna e triste che covava dentro di sé il male sacro, 1793 4| appassita, taciturni, che covavano nel sangue il morbo ereditario. 1794 5| sul culmine delle biche il covone alzato pareva una fiamma.~ ~- 1795 5| bere su la stoppia, tra i covoni recenti, in gloria del liberale 1796 6| della collina come su un cratère; e da quel bagliore continuavano 1797 5| perché esista colui che crea, è necessario l'aiuto dei 1798 4| assorbiva la vita ordinaria creando fantasmi innumerevoli e 1799 1| Le suggestioni della sera crearono vagamente un fantasma del 1800 Ded| favola, portasse alfine in sé creata con tutti i mezzi dell'arte 1801 4| liberava di tutti i fantasmi creati nel periodo dell'illusione 1802 3| la scala dell'Eremo, egli credé che il cuore gli si rompesse 1803 1| lieta; sorrideva. Ed egli credè scoprire in quel sorriso, 1804 6| l'immensità della notte credendola riempiuta dall'intensità 1805 1| La zia mi rimandò a Roma, credendomi colpevole dello strazio; 1806 4| vizii, delle virtù e delle credenze, esse erano parte nella 1807 3| me così ch'ella giunga a credermi un elemento essenziale della 1808 5| dire: «C'è un morto!» Noi credevamo che ci burlasse. Ma andammo 1809 1| di silenzio pensoso:~ ~- Credevi tu, in cuor tuo, che saremmo 1810 1| inventerò qualche favola credibile. Lascia fare.~ ~Ella parlava 1811 2| determinato tutti gli altri creditori a piombargli addosso. Il 1812 2| d'un amore indomabile. Credono alla loro felicità futura. 1813 4| trarre a suo profitto la credulità dei divoti? Chi era dunque 1814 3| Giorgio Aurispa, assai poco credulo in fondo ma acceso da un 1815 4| Evviva Maria~ ~E chi la creò!~ ~ ~ ~Il loro canto da 1816 3| spezzò con le dita l'orlo crepitante.~ ~- Che buon pane!~ ~I 1817 4| muggiti, i nitriti; i fuochi crepitanti sotto le caldaie, i cumuli 1818 6| insostenibile. L'orchestra crepitava a tratti come un rogo. Talvolta 1819 6| di quei magnifici fiori crepuscolari che aprono le corone dei 1820 5| i laghi tra i salici nei crepuscoli.~ ~Ella appariva, così, 1821 1| chiuse; vicoli grigi dove cresce l'erba; un cappuccino che 1822 3| colore plumbeo su cui le onde crescenti correvano con le loro vivide 1823 4| giogaia. Un altro, per una crescenza del labbro, pareva tenesse 1824 5| quanto ha penato la madre per crescerlo!~ ~Un'altra diceva:~ ~- 1825 5| silenzio e ogni desiderio; e tu crescesti allora sotto gli occhi miei, 1826 2| della metà; le imposte sono cresciute, enormemente... Vedi, vedi: 1827 3| canzoni. Aveva i capelli crespi, le sopracciglia folte, 1828 3| il cammino. Rideva: tutto crespo, ilare, vivido, limpido.~ ~ 1829 3| correvano con le loro vivide creste bianche. A tratti, un soffio 1830 3| ho portata una giara di creta, incatenata con una catena 1831 3| àjje purtàte 'na ggiàrre de créte,~ ~Nghe ddu' catène d'óre ' 1832 5| sorridere.~ ~- Pietà!~ ~Udì cricchiare la ghiaia sotto il passo 1833 2| accompagna l'atto o il pensier criminoso e che è forse il risentimento 1834 4| basilica clementina ove la rude cripta primitiva ricordava i cristiani 1835 3| voce era limpida, fluida, cristallina come una polla. Cantava 1836 5| sua gola fluido limpido cristallino come una polla. Dietro di 1837 4| cripta primitiva ricordava i cristiani del IX secolo, i tempi di 1838 4| Ansava, curvo su la sua mazza crociata, coperto di polvere, grondante 1839 4| donne portavano un bastone crociato o fiorito su cui s'appoggiavano 1840 5| rovesciò un bicchiere, fece crollare un cumulo di frutti su la 1841 2| a piombargli addosso. Il crollo sarebbe stato inevitabile. 1842 6| impeto delle progressioni cromatiche era il folle inseguimento 1843 3| sotto la bella e gonfia crosta fulva. Ne aspirò con delizia 1844 4| denti un brano di fegato crudo. Un altro mostrava il volto 1845 4| rossa che pareva la benda cruenta d'una ferita mortale; e 1846 1| microscopista insigne, il Cuboni, gli stava di fronte. E 1847 6| infantile; e ne ingoiò le prime cucchiaiate rapidamente.~ ~- Non ho 1848 1| alla spalliera, dov'era cucita una mezzaluna bianca, di 1849 1| vedo ancóra, con quelle sue cuffie di merletto nero, con que' 1850 1| musicale si svolge tra la cugina del buddhista e l'amico 1851 1| intorpiditi nel tepore, cullati dal moto eguale e continuo 1852 1| giorni scorsi, non lo aveva cullato in un vago senso di benessere? 1853 1| obliosi. Il romore monotono li cullava. Si scambiarono, piano, 1854 4| e la morte. Intorno alle culle e intorno alle bare ondeggiavano 1855 1| acuto e più letterario dalla cultura. Egli, infatti, cercava 1856 4| crepitanti sotto le caldaie, i cumuli dei frutti e dei dolciumi, 1857 5| morbo astrale; l'amante cupida e convulsa il cui ardore 1858 6| femmine avevano infuso nei cùpidi maschi soggiogati. Egli 1859 2| tante volte le perfidie e le cupidigie e tutte le vergogne.~ ~- 1860 4| Un simulatore astuto e cupido che tentava di trarre a 1861 3| ha mai ingannata. Non mi curerò d'altro che di piacerti 1862 5| su la ghiaia, col corpo curvato, gridando:~ ~- Figlio mio! 1863 1| assicurazione. Mi pareva ch'egli custodisse la mia amante contro ogni 1864 2| famiglia, antica, ereditaria, custodita sempre come una reliquia 1865 1| anche perché, avendo sempre custodite gelosamente quelle lettere 1866 3| e pur molle, il profumo cutaneo che nell'ora del gaudio 1867 1| Il Don Juan è il re dei cutters. La tua bandiera sventola 1868 | D 1869 | da' 1870 4| concubina; gli si risollevò dalia memoria qualche frammento 1871 3| gran coperta nuziale di damasco giallo.~ ~- Ma qui ci smarriremo...~ ~ 1872 6| palese. Tu morrai svenata. Dammi l'altra mano!~ ~Egli mise 1873 5| suoi artificii voluttuosi dandole frequentissime occasioni 1874 2| Bartolomeo mi salverebbe, dandomi la somma...~ ~Esitò, con 1875 2| fratello, per l'anima del dannato!» pensò Giorgio. E ch'ella 1876 2| regola sùbito per evitare danni incalcolabili. Era già avvenuto 1877 4| marmorea che chiude le visioni dantesche di Luca Signorelli.~ ~E 1878 4| quelle diverse impulsioni e a danzare pur su l'orlo del precipizio 1879 4| alle statue nuove senza dar segni fierissimi della loro 1880 3| albero, ma l'albero non gli darà mai una goccia della sua 1881 Ded| meraviglie ancóra ignote che daranno l'ebrezza all'estremo esploratore.~ ~ 1882 5| qualcuno verso di noi per darci una mano.~ ~Veniva dalla 1883 2| giungere allo scopo.~ ~- Mi darebbe la somma, con una cambiale; 1884 1| convulso:~ ~- Non potresti darmene quattrocento?~ ~- No. Tieni. 1885 3| ti chiesi per memoria. È datata: 9 aprile. Ci son segnate 1886 Nota| Barzellotti illustrò in Davide Lazzaretti) Antonio de Nino 1887 1| dei suoni; c'era mister Davis, un filosofo pittore, un 1888 3| ggiàrre de créte,~ ~Nghe ddu' catène d'óre 'ngatenate.~ ~ 1889 5| con sì aspri sarcasmi la debilità, l'irritabilità, la sensibilità 1890 1| tu dunque paghi i tuoi debiti di giuoco? - gli chiese 1891 1| questa volta. Ho da pagare un debito di giuoco. Aiutami. Si tratta 1892 3| quell'ardore ingannevole decadde, egli ritrovò in fondo a 1893 Ded| così Tito Livio nelle Decadi gareggiava di numeri con 1894 2| eccitazione, per un momento decaduta, gli risorse; la radice 1895 4| incomprensibili di potenze da tempo decadute vi rimanevano intatti, usi 1896 Ded| la melodia dei ruscelli dechinanti per i colli sereni al Bisenzio. 1897 1| Dunque, dove andremo? Bisogna decidere. Domani è il primo d'aprile. 1898 2| delle viti, il bestiame decimato; le rendite sono diminuite 1899 5| cielo occidentale al sommo e declinava verso la plaga opposta penetrandone 1900 5| impoverimento del suo vigore, la declinazione della sua giovinezza, tutta 1901 6| che tutte le cose vi si decomponessero, vi esalassero le nascoste 1902 6| interiore pareva disgregarsi, decomporsi, disciogliersi in una sorda 1903 5| lue cristiana nelle razze decrepite. Egli, il solitario, il 1904 4| sottoposto; e i giudici decretavano il premio al vittorioso 1905 4| la vanga e l'aratro per dedicarsi al trionfo della nuova fede. 1906 5| sorretto le colonne del tempio dedicato al dio tutelare, ora giacevano 1907 3| delle mie tristezze. Io le dedicherò tutti gli attimi senza intervalli, 1908 1| singolari, spiriti rari, dediti alle più alte speculazioni 1909 4| strani che non era possibile definire se partissero da un'origine 1910 4| suo tipo definitivo, aveva definitivamente incarnato nella sua carne 1911 4| soltanto quella mano senile, deformata da grossi nodi alle nocca, 1912 3| inarcate. Le sue membra erano deformate dalle rudi fatiche: dall' 1913 4| vicinanze, fra i tronchi deformi degli ulivi. La luna cominciava 1914 1| muovere.~ ~Ella ripensò la defunta zia Giovanna, l'infanzia 1915 4| notizie su le anime dei defunti; indicava i luoghi dov'erano 1916 4| giungere all'altare, per esser degni di sollevare gli occhi verso 1917 2| acuta al pensiero delle degradanti finzioni di cui fra poco 1918 5| vino di cent'anni; volti di deità sereni o maschere dalla 1919 1| eccesso. Ma dove sono le mie delicatezze? Dove sono le mie malinconie 1920 2| alterco; il bisogno quasi delirante di parlare, di parlare molto, 1921 3| io vedo costei languire e delirare nell'accesso del gaudio 1922 2| che ho commesso tutti i delitti, che sono capace di tutte 1923 5| sopra di me sospetto. Il delitto avrebbe l'apparenza di un 1924 3| turibolo. L'aria respirata deliziava come un sorso di elisìre.~ ~ ~ ~ 1925 1| avresti amato. Che sensazioni deliziose! Vivevo fuori della realtà; 1926 5| ardente. Ella inganna e delude in me, di continuo, il più 1927 6| d'un inganno, come d'una delusione che superasse ogni limite 1928 3| con occhi lucidi, alle mie demenze? Quante volte le è parso 1929 4| Guardiagrele.~ ~ ~† Ego Demetrivs Avrispa et vnicvs Georgivs 1930 2| Sicuro... sicuro...~ ~Demolivano il sindaco.~ ~Il giovine 1931 6| fumi del vino operavano. Il dèmone isterico incominciava ad 1932 4| agitandosi come in convulsioni demoniache. Talune, carponi sul pavimento, 1933 5| inquietudine muscolare, come i demoniaci. Tutti i loro moti parevano 1934 5| infernale... Ha due occhi di demonio. Vedi come luccicano?~ ~ 1935 1| Locanda di Gaetanino!~ ~Questa denominazione la fece ridere.~ ~- Perché 1936 4| fuga, tra nuvoli di polvere densi che fendeva a tratti qualche 1937 4| vacillavano, si rianimavano, deprecavano.~ ~- La grazia! La grazia!~ ~ 1938 4| i cranii acuminati o depressi, calvi o lanuti, coperti 1939 3| litoraneo l'acqua d'un ruscello, derivata in una specie di esiguo 1940 6| pensava ch'ella avrebbe derivato appunto da quel fondo la 1941 4| dell'Ecclesiastico. - Non des mulieri potestatem animae 1942 Ded| Italia la prosa narrativa e descrittiva moderna: ecco la mia ambizione 1943 2| a mano ch'egli le aveva descritto il contegno del bruto e 1944 Ded| parte dei nostri narratori e descrittori non adopera ai suoi bisogni 1945 1| parole, egli rinunzia alla descrizione del suo vero tumulto interno 1946 1| dello sguardo di chi la desidera. Che prova una donna, accorgendosi 1947 6| languida, lusinghevole, desiderandolo.~ ~- Restiamo qua. Vieni 1948 3| al mio desiderio, senza desiderarmi? S'ella qualche volta dovesse 1949 3| anima mia! Come, come ti desideravo! Tu sei venuta. Ora non 1950 1| ogni tuo pensiero, e che mi desideri e che mi rimpiangi, e che 1951 1| desiderata una fine, come ora la desidero e l'invoco. Ecco, sta per 1952 1| flagella gli uomini e li fa desiderosi. In mezzo a quella orribile 1953 4| venire.~ ~E il vecchio, desideroso di parlarne, s'accostò alla 1954 4| insieme presso il tronco designato e lo scotevano insieme rimanendo 1955 2| ed egli era caduto nella desolante certezza della inutilità 1956 4| biblica d'un cammino di desolazione che conducesse alle porte 1957 3| All'alba del gran giorno, destandosi dopo alcune ore d'un dormiveglia 1958 4| Giorgio!~ ~Ella si destava sbigottita, confusa, come 1959 6| richiami perché rimanessero deste sotto le stelle, perché 1960 2| degli uccelli a pena a pena desti - per orecchi morenti, quando 1961 5| l'uno, consciente vittima destinata a perire; l'altra, carnefice 1962 5| voluttuario e magnifico destinato a illustrare una mensa, 1963 6| son rimasto dove mi son desto. Ma dove ho io fatto dimora? 1964 2| somiglianza di qualche accento destò in Giorgio il ricordo della 1965 5| LIBRO QUINTO~ ~ ~ ~TEMPVS DESTRVENDI~ ~ ~ ~ ~ 1966 2| trascorsa. Non riusciva a determinare con precisione la linea 1967 5| fisici ch'esse stimolate determinavano e delle lor rispondenze 1968 6| i Sergi ma in realtà li detestavano come buzzurri e ne sparlavano 1969 3| estremo confine d'una contrada detta delle Portelle, in una solitudine 1970 3| parole che Ippolita gli aveva dette in un'ora suprema di ebrezza: - 1971 1| giocavamo su una terrazza, devastando i vasi dei garofani. La 1972 4| altro mostrava il volto devastato da una erosione profonda 1973 3| uragani su un cólto, gli devastavano lo spirito, gli chiudevano 1974 5| altura, dov'egli era giunto deviando, si scorgevano ingigantiti 1975 4| rigida, senza volgersi, senza deviare, chiusa in sé stessa e muta, 1976 6| o Isolda!» E la dolce e devota donna si affannava a placare 1977 4| carichi di frumento; e i devoti cavalcavano su le some, 1978 5| prigioniera la farfalla diabolica che aliava intorno alla 1979 2| la realità una specie di diaframma; il quale anche talvolta 1980 2| composto in una severa pace; i dialoghi della veglia funebre, al 1981 2| una chitarra accordata in diapente e il ritornello d'una canzone 1982 4| sgozzassero a vicenda e si dibattessero nel sangue gorgogliante.~ ~ 1983 4| grande vampa sinistra ove si dibattevano in un tragico viluppo gli 1984 3| Ella non aveva mentito dicendogli: - Tu mi prendi vergine. 1985 1| con lo sguardo d'un folle, dicendole d'essere venuto per ricondurla 1986 2| dal mio respiro. Oh se ti dicessi, Giorgio, certe giornate 1987 1| del merletto!~ ~- Me lo dicesti.~ ~- Non uscii più di casa, 1988 6| faceva servo un eroe, si dichiarava dominatrice. «Digli che 1989 4| invocavano la Vergine e Gesù, dichiaravano la natura delle deformità 1990 1| Sono le due e mezzo. Dichiaro però che da questo momento 1991 4| di riporselo nel petto. - Dicono che n'è uscita un'altra, 1992 4| e la constellarono. Ella diè un piccolo grido; poi rise.~ ~- 1993 4| compagno perché egli la difendesse contro la minaccia.~ ~E, 1994 6| allora furibonda.~ ~E si difese con le unghie, con i morsi, 1995 2| cosa mi manca? Qual è il difetto del mio organismo morale? 1996 6| ricordi? - ella diceva. - Che differenza tra mia madre e mio padre! 1997 2| oramai egli non poteva più differire il ritorno alla sua casa 1998 3| giro del monumento.~ ~- La difficoltà più grave sarà nel salire.~ ~- 1999 5| pacificatrice incominciava a diffondere una specie di calma estatica. 2000 5| volte aveva egli sentito diffondersi in tutta la sua sostanza 2001 6| luminose e armoniose si diffondevano nell'universo. La luce era 2002 6| le stelle della felicità diffondono il loro lume ridente.»~ ~ 2003 2| dà lezzo; la carne che si difforma, che s'ammala, che si piaga, 2004 3| intera la sua umanità già difformata e menomata da tante miserie.~ ~ 2005 4| sul sasso della montagna, difformate, non più umane quasi, ma 2006 3| irreparabile. Egli colpiva e difformava ancóra una volta la sua 2007 5| e infiammati, con quella difformazione della bocca. Gli sembrava 2008 1| specie di ombelico enorme e difforme, simile al segno che può