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Virgilia D'Andrea Tormento Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
Parte
1 | 10 2 21| a Sulmona l'11 febbraio 1890.~ ~Passò l'infanzia tra 3 Int| appunto la sera del 29 luglio 1900 Gaetano Bresci, anarchico, 4 Int| Casalvelino Scalo (Sa) 30 marzo 1975~ ~GIUSEPPE GALZERANO~ ~ 5 | 25 6 | 28 7 | 29 8 | 53 9 | 58 10 | 7 11 19| che, dolente, è irrisa e abbandonata~ Da chi la volle rivoltosa 12 Int| servi». Ma non si lasciò abbattere e – come continua Malatesta – 13 8| Di sogni freschi rorida e abbellita~ E carezzata da l'amor possente.~ ~ 14 Int| introvabili. Abbiamo bisogno di abbeverarci alle sue pagine, non perchè 15 19| Oh! patria, essi ti fanno abbietta e vile...~ E mordi, allora, 16 3| oggi sorgiamo noi, che abbietti e muti,~ fummo tra i ferri 17 4| il cupo monte, torbido, abbracciava.~ ~E tra il verde dei poggi, 18 15| il sol, fremente, col suo abbraccio indora~ «L'orrido bello» 19 4| giaciglio del solaio,~ dove abbrutire il condannato amore.~ ~Esse, 20 20| sferza di cenciosi,~ Strazio abbrutito per un marchio infame,~ 21 7| ATTESA~ ~Raccontino gli abitanti di S. Pelagio di Treviso 22 Int| perseguitato con feroce accanimento e crudeltà, balzava alla 23 1| viltà dei servi.~ ~Ma non si accascia sotto il peso del suo sogno 24 Int| suo nobile e puro cuore accelerava i battiti, altri compagni 25 4| fieno.~ ~Verso l'occaso si accendevan lampi,~ Ed era, il sole, 26 11| ultime catene,~ L'impeto accendi e le manovre losche~ Sventa 27 2| Bruti ammansati noi, che l'accettiamo~ Il nodo acerbo di catene 28 10| azzurrità di gloria,~ Fate d'acciaro il core e di granito~ Per 29 2| che l'accettiamo~ Il nodo acerbo di catene infame.~ ~E verso 30 13| lo sgabello;~ Ma poi si acquieta, pallido e sgomento.~ ~Avanti, 31 Int| grazie ad una lirica di Ada Negri, entrata clandestinamente 32 15| rovai.~ ~Pur se implacata addensi la tempesta~ E l'onda ancor 33 Int| scritto a proposito della sua adolescenza: «La mia era una di quelle 34 Int| La mia era una di quelle adolescenze precoci, turbinose e tempestose, 35 2| mente al sole,~ Di canti adorna intatta giovinezza,~ Da' 36 Int| che questi elogi non sono adulazione, come anarchico è qualcosa 37 Int| opuscolo dagli anarchici dell'«Adunata dei Refrattari». M'innamorai 38 1| anima gentile e fiera che si affaccia alla vita piena di un sogno 39 18| umana~ Che avanza, che si affanna e si calpesta,~ E vince... 40 2| Sentì l'assillo d'anima affannata,~ ~E vide reggie mäestose, 41 2| alito saliva~ E della vita l'affannava il vuoto,~ ~Balzar, d'un 42 Int| Lottò.~ ~Era una donna affascinante nell'aspetto e nel parlare. 43 3| vinti, schiavi e proni,~ ~E affascinati dal lontano Oriente,~ che 44 Int| ha sempre appassionato ed affascinato fin da quando lessi due 45 19| colpisce.~ Urlano i petti affaticati e tristi,~ ~Ed i grumi, 46 12| siamo accanto, ovunque, affratellati,~ Per darvi vita e non vedervi 47 11| E della folla l'uragano affretta~ E passa e brucia ed alla 48 13| biondo.~ ~E inerti son le affusellate dita,~ Che un filo hanno 49 Int| al VIII migliaio – a cui aggiungo la foto dell'autrice presa 50 19| Sgombra le piazze e le agguerrite arene,~ E sospinta, ripassa 51 19| gavazzar di bacchiche canzoni~ Agonizzano, affranti, i giustiziati.~ ~ 52 5| E mentre nella mischia agonizzava~ Gli arrise attorno un'alba 53 12| Fioriti steli di smaglianti aiuole.~ ~Salute! o del lavor, 54 16| son morta. Ma più puri e alati~ Getta la penna, nei tumulti, 55 2| remoto,~ Mentre dal Tronto un alito saliva~ E della vita l'affannava 56 2| dunque il mondo?~ Perchè s'allarga e s'agita la mente~ E il 57 1| la guerra, e la gioia che allargava i nostri cuori quando sembrava 58 | allo 59 16| Senza sgomento, verso l'alte cime~ Ed aspra più diventa 60 19| Ecco, Fante, la patria altera e forte~ Ed il valore e 61 2| E vide reggie mäestose, altere,~ Nei tramonti dorati,~ 62 1| sentita e vissuta da chi nelle alterne vicende di vittorie e di 63 9| cari morti, sagomati~ Cogli alti pini del gran monte austero,~ 64 19| Scolora il sogno di perdute alture.~ ~E sulle vie ricanta la 65 4| in profumo d'incenso~ ~alzarsi, verso il cielo, in un rimpianto~ 66 19| attorno una speranza nuova.~ ~Alzati, Fante, e sfolgorante al 67 3| mandato un vortice di fiamma,~ alziamo un canto libero e possente,~ 68 2| infame.~ ~E verso il sole alzò la pura fronte~ E disse: « 69 Int| donne, i fanciulli, gli amanti ascoltano trasalendo e che, 70 1| speranze e di disinganni amari conservò fede nell'ideale 71 12| tortura~ Sul pallido orizzonte amaro albeggia.~ ~Passano nubi 72 5| SPARTACUS~ ~Carlo Liebknecht.~ ~Amate, disse, quest'amor profondo~ 73 19| Pel tricolore ho dato ambe le braccia,~ ~Egli risponde... 74 21| di maestra.~ ~ In quell'ambiente arido, privo d'affetti, 75 1| prigione, o da un rifugio amico che alla prigione la sottrae, 76 2| essere cenci e strame,~ Bruti ammansati noi, che l'accettiamo~ Il 77 11| notte,~ Svela, discingi e ammantala di gloria.~ ~Dei Legien 78 Int| nel popolo, che ella tanto amò, con le sue parole ancora 79 7| Tornino presto a questi dolci amori~ I fanti audaci da le salde 80 14| Verso il gran porto e l'ampia sua distesa.~ ~E il canto 81 8| Ed apriva, trillando, ampie le porte~ Del cor fanciullo, 82 17| E attorno attorno, nell'amplesso audace,~ Avvinse cuore a 83 21| mondo la sua testimonianza anarchica ed antifascista.~ ~ ~ 84 Int| Era il tempo in cui l'anarchismo, perseguitato con feroce 85 | Anch' 86 19| riprova,~ Senza riposo, l'àncora a levare...~ E cerca attorno 87 9| Come meglio sarebbe stato andare,~ Con occhi chiusi, verso 88 Int| compagno mi ricordò che le andò incontro appena arrivò a 89 2| schiamazzi di feste,~ E cenci, angoscie e lacrime e gramaglie~ E 90 16| forte,~ L'ardente fede ne l'angusta cella,~ E frange i ferri 91 Int| di Victor Hugo: «Poeti, animi dolci e splendidi, fascinanti 92 Int| mondo ingiusto che sempre animò la sua vita. Sono odi alla 93 Int| sottraeva la vita. A meno di un anno dalla morte di Errico Malatesta, 94 18| ad una~ Le margherite, ansiosa del destino.~ ~Come triste, 95 9| il sangue invendicato,~ L'ànsito grave, umano~ ~D'un popolo 96 14| Drizzo, su l'onde, libera l'antenna,~ Che, fra l'azzurro, i 97 2| d'un tratto, la domanda antica:~ «Che cosa è dunque il 98 3| bianche mani di Lucrezie antiche...~ gli Spartachi veggenti 99 21| testimonianza anarchica ed antifascista.~ ~ ~ 100 2| poi vide ed il tormento~ D'antri luridi, impuri,~ Miseria, 101 14| canto lancio su... pei cieli aperti~ E mai nessuno lo potrà 102 8| assillati, i fanti piemontesi~ Apparvero... sconvolti, arsi e sparuti.~ ~ 103 | appena 104 20| monti di granito,~ Dagli appestati màceri del piano,~ Dal solco, 105 15| disperse in mezzo al verde,~ O appollaiate su le rupi oscure,~ Dove 106 | appresso 107 12| vinta la rivolta,~ I ferri appronta per la rëazione.~ ~Fremono 108 Int| propaganda del fatto». E appunto la sera del 29 luglio 1900 109 19| fuoco arde sui volti~ E s'apre un varco ne la Casa rossa:~ 110 2| l'amore e tu, purezza,~ Apri la mente al sole,~ Di canti 111 14| E, del pensiero, i colli aprichi ed erti~ Io posso, pur tra 112 8| monti, trepido sognava,~ Ed apriva, trillando, ampie le porte~ 113 19| Gracchiando, i corvi, nei silenzi arcani.~ ~E ravvolto di alloro 114 10| silenzio appassionato e arcano~ Vibrano note d'un ribelle 115 3| dei forti e le vendette ardite.~ ~O non temete, inghirlandati 116 18| gemmante giovinezza~ Se nell'ardore d'animo profondo,~ Folle 117 4| schiavi, inetti, della grande arena,~ non insorgiamo a dichiarar 118 2| martirî oscuri,~ ~E gemme, argento e seriche vestaglie~ E schiamazzi 119 7| queste braccia salde oggi arginate~ De lo straniero ribelli».~ ~ 120 11| d'amor terge e ristora~ L'arida vita il popolo dolente,~ 121 21| maestra.~ ~ In quell'ambiente arido, privo d'affetti, sviluppò 122 13| e puntello~ Del putrido armamento:~ E a tratti addenta i troni 123 19| Che vi piantan, passando, armate bande.~ ~Ecco, Fante, la 124 9| Per troncare la vita ed arrestare~ Il martirio cruento?...~ ~ 125 5| pensiero,~ Avanti, avanti... arride l'orifiamma,~ Risplende, 126 5| mischia agonizzava~ Gli arrise attorno un'alba di splendore...~ 127 Int| le andò incontro appena arrivò a Parigi in una notte piovosa 128 8| Apparvero... sconvolti, arsi e sparuti.~ ~Pallido e bello 129 7| campagna, che di sole stanca,~ Arsiccia si distende,~ Da la finestra 130 11| Forte di fede e pallido d'arsura,~ Spartaco fulge simbolo 131 19| Ei getta allor le braccia artificiali~ Contro l'insulto di spavaldi... 132 9| lunghi, neri e avvelenati artigli,~ ~E li gettaste, a frotte, 133 Int| i fanciulli, gli amanti ascoltano trasalendo e che, camminano 134 16| Inchioda, il mondo, ad ascoltar la voce,~ Che dalla cupa 135 9| oggi, prostrato,~ E bacia e asperge e conta le ferite.~ ~Che 136 19| Ricada, in fior, su l'aspettante gente~ E i cuor ravvolga 137 7| 1919).~ ~E i sette figli aspetteranno, invano,~ Il ritorno del 138 Int| donna affascinante nell'aspetto e nel parlare. Attraeva, 139 19| fonti~ Attorno ai cimiteri aspri e montani.~ Un morto hanno 140 15| Tra il forte muschio e l'aspro odor dei campi,~ De l'estro 141 Int| pregare per l'anima di un assassino, quale era il re.~ ~Uscì 142 2| Schiavi e vigliacchi noi, che assecondiamo~ D'essere cenci e strame,~ 143 6| vincitore siete... e perchè assente~ Voi disdegnate il bacio 144 Int| l'infaticabile e ardente assertrice delle nostre idealità anarchiche.~ ~ 145 9| grave, umano~ ~D'un popolo asservito e calpestato~ E fatto cencio 146 4| fame e la malaria,~ e le assillanti e torbide visioni.~ ~A noi... 147 8| terrore, avvinti e muti~ Ed assillati, i fanti piemontesi~ Apparvero... 148 2| dell'amore invece~ Sentì l'assillo d'anima affannata,~ ~E vide 149 19| cor dei figli...~ E gli assoldati ai paltonieri, ai ladri,~ 150 19| fiera, libera e fremente,~ ~Assorba, il sangue, dai corruschi 151 6| riprende, che in un sogno assorte~ Passan, le stelle, ricamando 152 18| scarno e gli occhi sono assorti~ Dove può il mondo falso 153 8| per l'esecuzione furono assunti tutti amici e compagni della 154 3| Razze vigliacche di potenti astuti,~ che vi cullate tra le 155 8| Non certo egli pensava atroce sorte~ Quando, fra i monti, 156 7| cui venne negata, con modi atroci, la grazia implorata.~ ~( 157 12| con leggi, vi stringe e vi attanaglia.~ ~No, non cantate, no. 158 7| Ma, invano, o bimbi, attenderete ancora,~ Con gioia alta 159 9| del gran monte austero,~ Attendete, un istante, inginocchiati~ 160 Int| alla cronaca per via degli attentati e della «propaganda del 161 14| la strofa ai vostri seggi attento.~ ~Voi non potrete, no, 162 9| di lotta e delle grandi attese!».~ ~Bagni della Porretta, 163 3| Ecco... è la plebe all'attimo finale~ e nel suo volo vi 164 12| cinghie sanguinare~ Strette ed attorte al cuore dei volanti.~ ~ 165 Int| nell'aspetto e nel parlare. Attraeva, conquistava, faceva capire 166 19| folta chioma...~ Fermenta l'Augusteo fatto latrina.~ ~VII.~ ~ 167 10| del pensiero alle fulgenti aurore~ Aprite il varco, vindice 168 1| lotterà fino al trionfo auspicato, o fino alla morte.~ ~Qui 169 10| Amore immenso de le notti austere.~ Palpitanti di febbre e 170 10| bianca~ Guarda le azzurre austerità profonde...~ Attorno attorno 171 9| alti pini del gran monte austero,~ Attendete, un istante, 172 Int| ai dubbiosi». E la poesia autentica e genuina della nostra Virgilia 173 Int| cui aggiungo la foto dell'autrice presa da «Torce nella notte».~ ~ 174 15| spasimante, vuole~ Pur se tenaci aventino i rovai.~ ~Pur se implacata 175 Int| Bresci, e la rimproverò per averla fatta pregare per l'anima 176 | avete 177 | avevano 178 15| i nereggianti boschi,~ L'avido fiume e l'ombra de gli ontani...~ ~ 179 19| dai balconi dei palazzi aviti~ Si spara, si ferisce e 180 | avresti 181 19| bandiere.~ Freme l'incendio, avvampa, arde, divora,~ ~E di sangue 182 9| avvinghiaste~ Con lunghi, neri e avvelenati artigli,~ ~E li gettaste, 183 19| rivolta Roma.~ Freme, si avventa, al turbine trascina,~ I 184 2| E l'essere si frange e s'avventura~ Ne le trame fiorite~ E 185 Int| questa fiera ed orgogliosa avversaria.~ ~Virgilia D'Andrea era 186 12| splendida battaglia!~ L'avvilimento vostro oggi ben fiuta~ Chi, 187 5| magiche parole.~ ~E passa e avvince la ribelle fiamma~ Arco 188 9| Come carne da preda li avvinghiaste~ Con lunghi, neri e avvelenati 189 6| Vanno le coppie pallide ed avvinte,~ Lente e discinte... in 190 19| una fiamma:~ S'alza, si avvolge, turbina, trascina.~ Là... 191 19| severe~ Tra fitti pianti avvolgono l'immoto.~ ~IX.~ ~Ecco, 192 5| sogno, un dì saranno~ Ali azzurrate, che ai ribelli canti,~ 193 8| scendeva~ ~Dietro la curva di azzurrati monti...~ E una calma di 194 17| sorrise...~ ~E verso l'arco d'azzurrato monte~ Un volo ardito l' 195 14| fede!~ Su l'alta vetta, azzurreggiata e aulente,~ L'anima resta... 196 16| i versi,~ Ed essi vanno, azzurri e fascinati,~ Verso il nitore 197 10| infinito~ Ride a un'intensa azzurrità di gloria,~ Fate d'acciaro 198 19| denudati.~ Tra i gavazzar di bacchiche canzoni~ Agonizzano, affranti, 199 9| tutto, oggi, prostrato,~ E bacia e asperge e conta le ferite.~ ~ 200 18| VEDERTI ODIARE~ ~Perchè baciarti avrei dovuto... e al sole,~ 201 8| fulgeva ardita,~ Dal sol baciata e dal silvestre vento,~ 202 17| GORI~ ~Un raggio d'oro gli baciò la fronte~ E placido sorrise...~ ~ 203 19| urla, si allaccia;~ Ma dai balconi dei palazzi aviti~ Si spara, 204 2| l'affannava il vuoto,~ ~Balzar, d'un tratto, la domanda 205 9| notti di passione,~ ~Chè non balzaste e, rotte le ritorte,~ Al 206 Int| accanimento e crudeltà, balzava alla cronaca per via degli 207 2| ANIMA ROSSA~ ~Era bambina e la testina bruna~ Quella 208 19| piantan, passando, armate bande.~ ~Ecco, Fante, la patria 209 19| paltonieri, ai ladri,~ Scrivono bandi e impongono gli esigli.~ ~ 210 Int| Bresci. Allora capì che alla base dell'atto di Bresci c'era 211 9| un'ombra che ci desta,~ Battendo l'ali tese,~ ~E che ci dice 212 6| Passa, per l'aria, un lento batter d'ali...~ Un velo di dormiente 213 11| rivolta in impeto di piena,~ Batti la prora e vola a conquistare~ 214 Int| puro cuore accelerava i battiti, altri compagni le stavano 215 16| Le azzurre strofe mie battono l'ala~ Verso le lotte de 216 12| fulgor, vigili e forti,~ Belli tra i marmi, intrepidi titani,~ 217 Int| stati descritti come mostri, belve sanguinarie.~ ~Non fu paga 218 1| umana, di giustizia, di benessere, di pace e di progresso 219 Int| Raminga per il mondo; Parigi, Berlino, New York dovunque porta 220 4| colli spariva...~ ~odor di biancospino e di mistero,~ attorno attorno, 221 1| crollarono e sopravvenne la bieca e feroce reazione. Ma soprattutto 222 18| con turiboli dorati,~ I biechi, i vili, i perfidi venduti~ 223 16| indovina~ Che v'è l'agguato bieco o la sventura,~ ~E passa 224 7| salde gole».~ ~Ma, invano, o bimbi, attenderete ancora,~ Con 225 2| gramaglie~ E serti d'oro su le bionde teste,~ ~Questa, disse, 226 6| chiese al cavaliere~ Una biondina debole e sottile.~ «Queste 227 13| reclinato è il triste capo biondo.~ ~E inerti son le affusellate 228 Int| che sentono venir parole e bisbigli da tutti i cespiti di fiori» ( 229 3| che vi cullate tra le bische e i troni,~ oggi sorgiamo 230 15| ancora,~ Sopra uno sfondo di bizzarre rose,~ Che il sol, fremente, 231 15| castagneti e i nereggianti boschi,~ L'avido fiume e l'ombra 232 4| castello regnava,~ ~e il bosco, fitto d'ombra e castagneti,~ 233 19| lumeggiar l'aurora.~ ~Ma un branco di ribaldi lo minaccia:~ 234 12| vento,~ O del Valdarno, bronzei minatori,~ E date forza 235 3| travagliose vite~ e cantano, bruciandovi le vene,~ l'odio dei forti 236 4| fanciulle dei curvati ignavi~ bruciavano dell'odio in mezzo al grano.~ ~ 237 2| Era bambina e la testina bruna~ Quella sera vegliava...~ 238 12| canto trema nel silenzio bruno.~ ~No, non cantate, no. 239 2| D'essere cenci e strame,~ Bruti ammansati noi, che l'accettiamo~ 240 Int| valigie piene di libri. La bufera reazionaria l'aveva sospinta, 241 19| smossa.~ ~E mentre il sangue bùlica nel mondo~ Il truce vecchio, 242 Int| l'aveva sospinta, l'aveva cacciata a Parigi.~ ~Non indietreggiò. 243 14| alla ventura;~ Ma dove cade sorgeranno eroi...~ Dal 244 18| E nella lotta torbida cadere~ Da un'altra folla, o figlio 245 19| giustiziati.~ ~E sui trafitti cadono le madri~ Rivoltellate sopra 246 7| insanguinato~ trafitto egli è caduto...~ L'han preso, l'han calpesto 247 5| di bellezza fiero.~ ~E i caldi cuori pugnalati e franti~ 248 8| azzurrati monti...~ E una calma di quiete e di ristoro~ 249 18| avanza, che si affanna e si calpesta,~ E vince... i vinti... 250 3| passati maggi,~ ~Quando calpesti fummo e crocifissi,~ incisi 251 7| caduto...~ L'han preso, l'han calpesto e pugnalato~ Le leggi d' 252 16| Quando da sola l'anima cammina,~ E insidie e frodi il mondo 253 Int| ascoltano trasalendo e che, camminano davanti a tutti, rischiarando 254 7| cèspiti fioriti.~ ~L'aspra campagna, che di sole stanca,~ Arsiccia 255 12| fiamma~ Che gavazza dal campo dei ribelli.~ ~Arde la pugna 256 19| E sospinta, ripassa la canaglia,~ Ove già vinse, in ferri 257 19| dolce e gentil romba il cannone.~ Sessanta petti han fatto 258 19| La giovinezza sua dolce e canora~ Or che la vita sferza e 259 1| nostro Pietro Gori, scrive e canta perchè sente e vuole, e 260 3| legaste travagliose vite~ e cantano, bruciandovi le vene,~ l' 261 15| Aprite, dunque! È per cantare «amore»~ Che oggi m'afferra 262 20| ingranaggi neri,~ Per torbidi cantieri fumiganti,~ ~E vuoti cuori 263 19| i gavazzar di bacchiche canzoni~ Agonizzano, affranti, i 264 Int| preghiera. Era orfana... aveva capito qualcosa nel pianto nel 265 9| Tenente Generale~ ~F.to Caputo.~ ~Così, dunque, così, li 266 20| ardita~ E, verso l'alto, carco di splendore,~ Si libreranno 267 8| freschi rorida e abbellita~ E carezzata da l'amor possente.~ ~O 268 14| pensiero io sento,~ E li carezzo, i sogni miei radiosi~ E 269 9| afferra.~ ~. ~ ~Poveri, cari morti, sagomati~ Cogli alti 270 5| SPARTACUS~ ~Carlo Liebknecht.~ ~Amate, disse, 271 Int| da «Torce nella notte».~ ~Casalvelino Scalo (Sa) 30 marzo 1975~ ~ 272 15| ad atomi al verde,~ ~E le case disperse in mezzo al verde,~ 273 4| la pace e gli oliveti~ il castello regnava,~ ~e il bosco, fitto 274 | ce 275 6| tua voce, o piccola, non cedo...~ Freme e singhiozza, 276 13| baci che ha respinti...~ Cedono i fiori, e petali e colori~ 277 13| Or posan quiete l'iridi celesti~ E reclinato è il triste 278 20| E siamo, dite, sferza di cenciosi,~ Strazio abbrutito per 279 14| erti~ Io posso, pur tra i ceppi, conquistare.~ ~Chè il seme 280 19| l'àncora a levare...~ E cerca attorno una speranza nuova.~ ~ 281 13| oscuri,~ E scorda il maggio, cèrulo e radioso,~ Ridente ai piani 282 14| di freschezza palpita il cervello.~ ~Magistrati venduti e 283 Int| parole e bisbigli da tutti i cespiti di fiori» (cfr. «Torce nella 284 7| radura~ Ridono, al vento, cèspiti fioriti.~ ~L'aspra campagna, 285 7| si colora,~ Supplice ei chiede, per pietà, la vita.~ ~E 286 19| moribondi~ – Lugubre schiera – a chiedere del pane.~ Hanno la bocca 287 6| amare.~ ~«E non danzate?» chiese al cavaliere~ Una biondina 288 8| or... mi compensate».~ ~E chiuse gli occhi e sopra il petto 289 9| stato andare,~ Con occhi chiusi, verso ignoto evento...~ ~ 290 20| a l'ali del dolore,~ Il chiuso varco della vetta ardita~ 291 6| ~ ~CIECO DI GUERRA~ ~Alto e severo, 292 12| al movimento~ Coi foschi cigli e cogli invitti cuori.~ ~ 293 16| Senza sgomento, verso l'alte cime~ Ed aspra più diventa la 294 12| del ferro, invitti tra i cimenti,~ Oggi la vita ne sorride... 295 19| gemono le fonti~ Attorno ai cimiteri aspri e montani.~ Un morto 296 17| nascente aurora~ Magnifica si cinse,~ ~E accanto al mare, che 297 18| risplende,~ Levarti puro e cinto di vïole~ Con quella gioia 298 3| rilanciamo noi,~ verso l'azzurro circonfuso d'oro~ ~O non temete, giovanette 299 Int| lirica di Ada Negri, entrata clandestinamente nelle mure del collegio. 300 15| cor s'impose.~ ~I verdi clivi ed i Morroni foschi,~ Le 301 Int| responsabile dei domicilii coatti che i magistrati d'Italia 302 14| ideale.~ ~Che m'importa di codici e tiranni,~ Falsa morale 303 15| mentre il cor n'è pieno,~ Cogliere voglio i suoi fugaci lampi.~ ~ 304 20| rutilanti d'oro,~ Dalle colate tragiche e scroscianti,~ 305 Int| maggiori per gli anarchici. Nei collegi si pregava esacrando Bresci.~ ~ 306 21| tenera età. A sei anni fu collocata in un collegio di suore, 307 12| veli~ Scendono gemme di color turchino.~ ~. ~ ~Ma batte, 308 13| Cedono i fiori, e petali e colori~ Da quell'angoscia dolcemente 309 18| ricamava~ Una gran tela... coloria la mente~ La trama dolce, 310 1| ed il cupo dolore che ci colpì quando le speranze crollarono 311 19| arma d'Italia guata... e li colpisce.~ Urlano i petti affaticati 312 14| Eternità di vita al bacio colsi~ Ed arde, il bacio, ne le 313 9| DECIMAZIONE~ ~...Rimane al Comandante il diritto ed il dovere 314 Int| affetto e di ribellione. Un compagno mi ricordò che le andò incontro 315 8| sul Carso... ed or... mi compensate».~ ~E chiuse gli occhi e 316 1| di verseggiatore che si compiace di mettere in rima una tesi 317 Int| forse ricordare l'immensa e completa dedizione alla causa degli 318 Int| esula dalla prassi del mio comportamento. È la verità, dunque, il 319 4| bocca di fiele, il cor, comprime?~ ~Sai tu dirmi perchè del 320 Int| Anarchia è la più nobile delle concezioni politiche ed umane.~ ~L' 321 3| fummo alla gogna, ignudi e conculcati...~ ~E voi plaudiste la 322 21| ordine sociale che l'aveva condannata – innocente – a crescere 323 4| solaio,~ dove abbrutire il condannato amore.~ ~Esse, ravvolte 324 1| o lettore, qui appresso condensata in pochi poemetti, la storia 325 19| è il suo valore.~ Ma il condottiere lo percuote in faccia~ Ed 326 Int| un omaggio di stima nei confronti di Virgilia, d'un amore 327 20| ~ ~CONGEDO~ ~Ed ora, andate, o canti 328 16| insidie e frodi il mondo le congiura~ E nel fosco de l'ombra 329 11| manovre losche~ Sventa e conquidi le fumanti arene.~ ~E verso 330 20| splendore,~ Si libreranno a conquistar la vita.~ ~ 331 Int| e nel parlare. Attraeva, conquistava, faceva capire che l'Anarchia 332 21| suore, dove rimase fino al conseguimento del diploma di maestra.~ ~ 333 Int| della Virgilia che hanno conservato intatta ed immutata la sfida 334 1| speranze e di disinganni amari conservò fede nell'ideale di fratellanza 335 11| non ritrova oblio~ E si consuma come fior di serra.~ ~È 336 3| da' scarni fianchi e da' consunti visi,~ ~Sorgono a turbe, 337 9| prostrato,~ E bacia e asperge e conta le ferite.~ ~Che volete, 338 Int| maestra. Insegnò, ebbe modo di contattare un mondo di miseria e di 339 Int| per quell'umano bisogno di contatto che ci lega ai nostri morti, 340 Int| movimento anarchico, ma la lotta continuò.~ ~Mi sembra significativo 341 Int| uscita a Parigi nel 1929 per conto della «Fraternelle» – II 342 19| cor strappato e livido e contorto,~ E sopra il teschio ghignano 343 19| Ma dal vetusto luogo del convegno~ L'arma d'Italia guata... 344 6| questa gloria...».~ ~Vanno le coppie pallide ed avvinte,~ Lente 345 Int| di sofferenza l'esile ma coraggiosa maestrina. Di sè stessa 346 19| gloria,~ Di quale strazio la corona incide,~ Pallido vecchio, 347 19| Assorba, il sangue, dai corruschi cieli,~ Ricada, in fior, 348 Int| desiderio di giustizia.~ ~Corse dalla direttrice e le spiegò 349 19| i monti~ Gracchiando, i corvi, nei silenzi arcani.~ ~E 350 Int| pagine, non perchè è nostro costume fossilizzarci sui pensieri 351 21| ribellione contro i pregiudizi, i costumi e le istituzioni d'un ordine 352 13| Dormi, povera donna, che credesti~ Poter mutare il mondo!~ 353 19| orifiamma,~ Guizza, scintilla, crèpita, rovina.~ ~Cadon le mura 354 21| condannata – innocente – a crescere in uno stato di prigionia.~ ~ 355 19| alloro e di bandiere,~ Tra crisantemi e amor passa l'ignoto...~ 356 3| Quando calpesti fummo e crocifissi,~ incisi ne la carne, e 357 13| Ed infeconda la sua fede crolla,~ Che barricata, un giorno, 358 19| rovina.~ ~Cadon le mura e crollano le Sedi~ E inceneriti son 359 1| colpì quando le speranze crollarono e sopravvenne la bieca e 360 13| il bel sogno a turbine è crollato.~ ~Chè s'alza e vola la 361 Int| e crudeltà, balzava alla cronaca per via degli attentati 362 Int| con feroce accanimento e crudeltà, balzava alla cronaca per 363 9| ed arrestare~ Il martirio cruento?...~ ~Come meglio sarebbe 364 4| dei soffici divani,~ ~si cullano fra il ganzo ed il poeta,~ 365 3| potenti astuti,~ che vi cullate tra le bische e i troni,~ 366 9| sane,~ ~D'ombre fasciate cupe e sanguinose,~ Non irrompeste 367 19| fatto latrina.~ ~VII.~ ~Or cupi e muti vanno i moribondi~ – 368 8| sol scendeva~ ~Dietro la curva di azzurrati monti...~ E 369 12| cielo sopra i grigi monti,~ Curvano, stanche, le domate schiene.~ ~ 370 4| piano;~ ~ma le fanciulle dei curvati ignavi~ bruciavano dell' 371 20| varco, ai canti de le genti~ Curve e pronate ad orride fatiche.~ 372 | dall' 373 16| il fior, de le languenti dame;~ Ma ho scoperto i solai... 374 Int| incantate sere lunari; che danno vita ed occhi a tutte le 375 6| le cose amare.~ ~«E non danzate?» chiese al cavaliere~ Una 376 12| ovunque, affratellati,~ Per darvi vita e non vedervi franti.~ ~ 377 19| tricolore...~ … Pel tricolore ho dato ambe le braccia,~ ~Egli 378 6| cavaliere~ Una biondina debole e sottile.~ «Queste son 379 9| ~ ~DECIMAZIONE~ ~...Rimane al Comandante 380 17| Un volo ardito l'anima decise.~ ~E l'Elba rossa, di nascente 381 Int| ricordare l'immensa e completa dedizione alla causa degli sfruttati 382 | Deh 383 | dello 384 9| e smorte,~ Non mordeste dementi, il lercio cuore?~ ~E rupi, 385 9| Chè non avremmo qui, dentro, nel petto,~ A stìmmate 386 19| Pugnalati alle spalle e denudati.~ Tra i gavazzar di bacchiche 387 3| veggenti ne la gesta,~ voi, derideste, voi, pingue nemiche!~ ~ 388 3| martoriati, i laceri, i derisi,~ i sofferenti e zingari 389 Int| anarchici, che le erano stati descritti come mostri, belve sanguinarie.~ ~ 390 8| Languiva il sole, fra le vie deserte.~ ~Poi... sopra il corpo 391 Int| dell'atto di Bresci c'era un desiderio di giustizia.~ ~Corse dalla 392 6| le bocche pinte~ Vaga un desio nostalgico d'amore.~ ~Egli 393 16| stanchi e di perduti,~ Di desolati nei singhiozzi proni,~ Ho 394 9| avremmo un'ombra che ci desta,~ Battendo l'ali tese,~ ~ 395 6| La Patria... hai, forse, detto? o tu non sai,~ Che non 396 9| Battendo l'ali tese,~ ~E che ci dice sulla bocca: «È questa~ 397 4| arena,~ non insorgiamo a dichiarar la guerra?~ ~. ~ ~Oh! giovinezza 398 21| scuola elementare, poi si diede interamente colla sua passione 399 8| fiori... e il sol scendeva~ ~Dietro la curva di azzurrati monti...~ 400 1| della guerra; vi ritroverai, dipinta in tratti rapidi e vivi, 401 Int| giustizia.~ ~Corse dalla direttrice e le spiegò la simpatia 402 9| Rimane al Comandante il diritto ed il dovere di estrarre 403 Int| INTRODUZIONE~ ~C'è bisogno forse di dirlo?~ ~La Virgilia d'Andrea 404 11| l'eterna notte,~ Svela, discingi e ammantala di gloria.~ ~ 405 6| pallide ed avvinte,~ Lente e discinte... in atto di languore...~ 406 8| in velo di passione~ E si disciolse, in atomi, l'aurora~ Cantando, 407 19| ideali...~ Ad ogni passo si discopre un morto~ ~Dal cor strappato 408 6| e perchè assente~ Voi disdegnate il bacio e la vittoria?~ 409 7| frante,~ Di sogni mira le disfatte trame.~ ~Poi... sopra il 410 1| tutti i disinganni, tutti i disgusti.~ ~Ella vede la gente umana 411 18| venduti~ E rende schiavi e fa disonorati~ Giovani cor, che stanchi... 412 7| ripido e lontano~ Lotta... e disperde le nemiche squadre.~ ~E 413 5| quest'amor profondo~ Che mi disseta e si disserra al sole...~ 414 16| Ed aspra più diventa la distanza~ E più le sembra il sogno 415 7| sole stanca,~ Arsiccia si distende,~ Da la finestra guarda, 416 Int| mano omicida e impunita le distrusse la famiglia. Fu messa a 417 13| inerti son le affusellate dita,~ Che un filo hanno intrecciato...~ 418 20| alle foreste.~ ~E siamo, dite, sferza di cenciosi,~ Strazio 419 2| attorno quanto amore~ S'alza e divampa e l'anima trascina?»~ ~Più 420 4| azzurra seta~ dei soffici divani,~ ~si cullano fra il ganzo 421 9| O madri, voi, che divinar sapete,~ In trepida tensione,~ ~ 422 19| incendio, avvampa, arde, divora,~ ~E di sangue si spruzza 423 20| riposo e di frescura,~ Vite dolenti, verso cui giammai~ Un'alba 424 1| vita esperimenta tutti i dolori, tutti i disinganni, tutti 425 Int| anarchico. Fu una perdita dolorosa per il movimento anarchico, 426 9| E rupi, voi, gementi e dolorose~ Di giovinezze sane,~ ~D' 427 19| ribaldi sconfigge e sperde e doma.~ ~Fugge la sana gioventù 428 12| monti,~ Curvano, stanche, le domate schiene.~ ~Oh! resistete, 429 Int| gente, responsabile dei domicilii coatti che i magistrati 430 13| memoria di Rosa Luxemburg.~ ~Dormi, povera donna, che credesti~ 431 9| Comandante il diritto ed il dovere di estrarre a sorte tra 432 Int| alla ribellione, versi che dovrebbero spronare all'azione e al 433 Int| Parigi, Berlino, New York dovunque porta la sua parola calda 434 12| lungo il suo cammino...~ Dai drappeggiati suoi rosati veli~ Scendono 435 19| le Sedi~ E inceneriti son drappi e bandiere.~ Freme l'incendio, 436 14| del mio cor, la vela,~ Drizzo, su l'onde, libera l'antenna,~ 437 12| Sogghigna, lieto, il vecchio di Dronero.~ ~E sogguarda e sorride, 438 4| Sognavano, cantando, le duchesse~ del palazzo regale:~ ~fiori 439 | due 440 11| te ravvisa il travolgente duolo.~ ~E spasimando genuflessa 441 Int| libro superbo, di valore eccezionale.~ ~Ma vorrei precisare che 442 | Eccomi 443 20| un gran voto di vendetta edace,~ Che, verso il sole, in 444 4| canto dei ruscelli,~ ~fra l'edera salente per le mura~ e attorno 445 1| perciò riesce più vera e più efficace di tanti poeti maggiori. 446 4| immenso.~ ~. ~ ~A noi... l'egro lavor de la risaia,~ Che 447 17| ardito l'anima decise.~ ~E l'Elba rossa, di nascente aurora~ 448 21| anni maestra nella scuola elementare, poi si diede interamente 449 4| di vita, che il destino elesse~ a far più belle le dorate 450 Int| vorrei precisare che questi elogi non sono adulazione, come 451 19| prigioni.~ ~Ed or ritenta l'emigrante il mare...~ E ne l'angoscia, 452 Int| forte, che esce di casa empiendo l'aria di canti, e che alla 453 Int| una lirica di Ada Negri, entrata clandestinamente nelle mure 454 19| forte~ Ed il valore e l'epiche passioni!~ Stridon, sinistri, 455 1| Vi troverai rievocata, in episodi truci e pietosi, tutta l' 456 7| S. Pelagio di Treviso l'episodio di quel padre di sette figli 457 | erano 458 Int| Pietro Gori, il cavaliere errante, anche lui rapito al nostro 459 Int| Nei collegi si pregava esacrando Bresci.~ ~Virgilia era in 460 Int| significativo ricordare che mentre esalava l'ultimo respiro, mentre 461 Int| padre giovane e forte, che esce di casa empiendo l'aria 462 9| stìmmate profonde,~ ~Le memorie esecrande e un nodo stretto~ Di pianto, 463 8| Triste particolare: per l'esecuzione furono assunti tutti amici 464 19| Scrivono bandi e impongono gli esigli.~ ~Madre, ritrova una più 465 Int| miseria e di sofferenza l'esile ma coraggiosa maestrina. 466 1| sogno d'amore e della vita esperimenta tutti i dolori, tutti i 467 | Esse 468 | essendo 469 16| Che dalla cupa e turbinosa essenza~ Urla il martirio de la 470 18| lotta vana~ Davanti all'oro, estatica, si arresta,~ ~E incensa, 471 Int| liriche in Italia e all'estero dove il fascismo costrinse 472 9| diritto ed il dovere di estrarre a sorte tra gli indiziati 473 15| aspro odor dei campi,~ De l'estro ardente, mentre il cor n' 474 Int| anarchico è qualcosa che esula dalla prassi del mio comportamento. 475 10| IL RITORNO DELL'ESULE~ ~A Errico Malatesta.~ ~ 476 3| solchi rossi.~ ~E spezzano, esultanti, le catene~ con cui legaste 477 21| lasciarono orfana in tenera età. A sei anni fu collocata 478 11| L'alba raggiante, da l'eterna notte,~ Svela, discingi 479 14| con leggi e con catene...~ Eternità di vita al bacio colsi~ 480 12| Arde la pugna e fremono gli eventi~ O di Liguria, scamiciati 481 9| occhi chiusi, verso ignoto evento...~ ~Chè non avremmo qui, 482 9| Il Tenente Generale~ ~F.to Caputo.~ ~Così, dunque, 483 12| LA PRESA E LA RESA DELLE FABBRICHE~ ~Dalle pesanti è fùmide 484 | faceva 485 4| per le mura~ e attorno ai faggi rinverditi e snelli,~ ~Sognavano, 486 15| via.~ ~E risentirmi tra il falciato fieno,~ Tra il forte muschio 487 4| signore, i sonnolenti schiavi~ falciavano nel piano;~ ~ma le fanciulle 488 14| importa di codici e tiranni,~ Falsa morale come giallo orpello?~ 489 18| assorti~ Dove può il mondo falso naufragare.~ ~Bologna, Dicembre 490 Int| impunita le distrusse la famiglia. Fu messa a studiare in 491 21| l'infanzia tra tragedie familiari che la lasciarono orfana 492 6| di maledizione.~ ~Ma va, fanciulla, va, torna tra i fiori...~ 493 4| falciavano nel piano;~ ~ma le fanciulle dei curvati ignavi~ bruciavano 494 Int| azzurro, che le donne, i fanciulli, gli amanti ascoltano trasalendo 495 19| immortalate voi?~ ~Eccomi fango e cencio, ombra servile,~ 496 | fanno 497 Int| tempestose, piene di sogni e di fantasie che si scuotono in singhiozzi 498 | far 499 | farne 500 2| giovinezza,~ Da' campi strappa fasci di viole».~ ~Ma quando alla 501 9| giovinezze sane,~ ~D'ombre fasciate cupe e sanguinose,~ Non 502 Int| animi dolci e splendidi, fascinanti d'ombra e d'azzurro, che 503 16| Ed essi vanno, azzurri e fascinati,~ Verso il nitore di bei 504 21| volgo, finchè la reazione fascista non la costrinse all'esilio. 505 2| Perchè si lotta invano e si fatica~ E il vuoto si fa sempre 506 20| Curve e pronate ad orride fatiche.~ Dalle motrici urlanti 507 | fatta 508 4| lampi,~ Ed era, il sole, di faville pieno.~ ~E prese, triste, 509 12| forti, o logorati~ Petti febbricitanti...~ Vi siamo accanto, ovunque, 510 | fece 511 19| cuori vince e le tremanti fedi.~ ~III.~ ~L'un dopo l'altro 512 14| la fida penna!~ Stendo, felice, del mio cor, la vela,~ 513 14| E mai nessuno lo potrà fermare...~ E, del pensiero, i colli 514 14| vene.~ ~Laccio non v'è che fermi de la mente~ Il volo ardito 515 12| scamiciati eroi...~ Figli del ferro, invitti tra i cimenti,~ 516 2| vestaglie~ E schiamazzi di feste,~ E cenci, angoscie e lacrime 517 13| de la ribellione.~ ~Ed è, fiacco e codardo, arma e puntello~ 518 11| Spiega la vela... Di fiammante fede~ S'alza, gagliardo, 519 20| sirene,~ Dalle guizzanti fiamme in luci e raggi,~ Dai fianchi 520 13| radioso,~ Ridente ai piani fiammeggianti e puri.~ ~E non insorge, 521 14| Qua, carceriera, su, la fida penna!~ Stendo, felice, 522 4| cammino~ e una bocca di fiele, il cor, comprime?~ ~Sai 523 21| ANDREA~ ~Virgilia D'Andrea, figlia del forte e ribelle Abruzzo, 524 Int| stata una delle più belle figure anarchiche che mi ha sempre 525 18| quando adolescente,~ Coi fili dei miei sogni io ricamava~ 526 Int| sublimi di pensiero, di filosofia e di lirismo.~ ~Le giovani 527 Int| appassionato ed affascinato fin da quando lessi due sue 528 3| è la plebe all'attimo finale~ e nel suo volo vi trapassa 529 | finalmente 530 21| i pregiudizi del volgo, finchè la reazione fascista non 531 7| Arsiccia si distende,~ Da la finestra guarda, austera e bianca,~ 532 13| la dormiente per incanto~ Fioriscono le rose...~ Forse sbocciate 533 2| s'avventura~ Ne le trame fiorite~ E l'anima s'angoscia e 534 20| stridenti agli ingranaggi,~ E al fischio delle trepide sirene,~ Dalle 535 19| donne, mèmori e severe~ Tra fitti pianti avvolgono l'immoto.~ ~ 536 4| castello regnava,~ ~e il bosco, fitto d'ombra e castagneti,~ il 537 15| nereggianti boschi,~ L'avido fiume e l'ombra de gli ontani...~ ~ 538 12| avvilimento vostro oggi ben fiuta~ Chi, con leggi, vi stringe 539 16| del sogno, che il mio cor flagella.~ ~No, non son morta. Ma 540 13| Che barricata, un giorno, flagellava.~ ~E attorno a la dormiente 541 13| spassa, alfin, la chioma sua fluente~ Nel gesto grande de la 542 11| palpita a la gola,~ Del folgorante sol l'anima accende~ Ed 543 5| che ai ribelli canti,~ In folgori e tempeste sorgeranno.~ ~… 544 19| Dai polsi forti e da la folta chioma...~ Fermenta l'Augusteo 545 1| letteratura come di un'arma; e nel folto della battaglia, in mezzo 546 2| fame e sibilo di vento~ E fonde piaghe di martirî oscuri,~ ~ 547 19| bocca amara e gli occhi fondi,~ Vuoti i polmoni e le pupille 548 16| Forse... l'alloro... in fondo al mio destino.~ ~Ma ho 549 20| vento, alle acque, alle foreste.~ ~E siamo, dite, sferza 550 20| torbide e nemiche,~ ~Dalle fornaci, rutilanti d'oro,~ Dalle 551 19| colora,~ Fulge sinistro ne le fosche sere~ E i cuori vince e 552 1| che l'ora della vittoria fosse per giungere, ed il cupo 553 Int| perchè è nostro costume fossilizzarci sui pensieri di altri, ma 554 Int| migliaio – a cui aggiungo la foto dell'autrice presa da «Torce 555 16| Quando... pur triste... e fragile parvenza~ Inchioda, il mondo, 556 19| cencio, ombra servile,~ E frale carne pallida e sparuta!...~ 557 5| Impeto ardito di possente frana,~ Al puro raggio l'anima 558 Int| piovosa nella grande metropoli francese. Virgilia! Gli era davanti 559 9| in acque, in gorghi, in frane~ ~Per troncare la vita ed 560 7| fronte e, con le braccia frante,~ Di sogni mira le disfatte 561 Int| spontaneo il ricordo d'una frase di Victor Hugo: «Poeti, 562 1| conservò fede nell'ideale di fratellanza umana, di giustizia, di 563 20| andate, o canti di ribelli,~ Frecce d'amore a conquistare il 564 14| crede.~ ~Guardatemi così... freddi e sprezzanti~ E palleggiando 565 14| Ho sulle spalle, intero~ Freddo e irridente il codice penale;~ 566 20| salde e di robuste gole,~ Fremiti ansanti di sconfitte amare.~ ~ 567 15| sognar che spenda primavera~ Fresca ed aulente nel gemmato velo.~ ~ 568 14| miei liberi vanni~ E di freschezza palpita il cervello.~ ~Magistrati 569 8| silvestre vento,~ Di sogni freschi rorida e abbellita~ E carezzata 570 12| Passano nubi sulle oscure fronti,~ Più nulla ne sostiene,~ 571 9| artigli,~ ~E li gettaste, a frotte, infami, a sorte,~ Senza 572 8| tutti piemontesi essendo, il fucilato, della provincia di Novara.~ ~( 573 15| Cogliere voglio i suoi fugaci lampi.~ ~E farne, palpitante, 574 10| mente,~ E del pensiero alle fulgenti aurore~ Aprite il varco, 575 8| imbalsamava~ ~La giovinezza, che fulgeva ardita,~ Dal sol baciata 576 11| dolente,~ Alba dei nostri cor, fulgi e colora,~ Alza e redimi 577 12| resista.~ ~Salute! o nel fulgor, vigili e forti,~ Belli 578 19| eroi~ Fra i gagliardetti fulvi ed i coltelli.~ ~Ed improvvisa 579 11| losche~ Sventa e conquidi le fumanti arene.~ ~E verso l'onde 580 12| FABBRICHE~ ~Dalle pesanti è fùmide gualchiere,~ Dalle officine 581 20| neri,~ Per torbidi cantieri fumiganti,~ ~E vuoti cuori cui non 582 19| porti~ E ridistenda il suo funesto lutto.~ Poi, sulle braccia, 583 19| passione.~ ~Ma la bocca di fuoco arde sui volti~ E s'apre 584 | furono 585 Int| sera del 29 luglio 1900 Gaetano Bresci, anarchico, giustiziò 586 19| i salariati eroi~ Fra i gagliardetti fulvi ed i coltelli.~ ~Ed 587 11| fiammante fede~ S'alza, gagliardo, quest'immenso volo,~ Mentre 588 Int| 30 marzo 1975~ ~GIUSEPPE GALZERANO~ ~ 589 4| divani,~ ~si cullano fra il ganzo ed il poeta,~ che sfiora 590 12| per l'immensa fiamma~ Che gavazza dal campo dei ribelli.~ ~ 591 19| spalle e denudati.~ Tra i gavazzar di bacchiche canzoni~ Agonizzano, 592 9| lercio cuore?~ ~E rupi, voi, gementi e dolorose~ Di giovinezze 593 18| gran mondo,~ Ridente alla gemmante giovinezza~ Se nell'ardore 594 15| primavera~ Fresca ed aulente nel gemmato velo.~ ~E date, al sogno, 595 19| VIII.~ ~Fremono i rivi e gemono le fonti~ Attorno ai cimiteri 596 21| più volte le manette dei gendarmi e i pregiudizi del volgo, 597 9| pena di morte.~ ~Il Tenente Generale~ ~F.to Caputo.~ ~Così, dunque, 598 Int| di lirismo.~ ~Le giovani generazioni, quelle come me, ignorano 599 19| e addenta e sputa.~ ~Ma generosa si rivolta Roma.~ Freme, 600 12| innumeri d'insorti,~ Lampo di genio e schianto d'uragani.~ ~ 601 20| il varco, ai canti de le genti~ Curve e pronate ad orride 602 19| a Siena~ Città dolce e gentil romba il cannone.~ Sessanta 603 11| travolgente duolo.~ ~E spasimando genuflessa attende~ Col pianto che 604 Int| E la poesia autentica e genuina della nostra Virgilia non 605 3| Spartachi veggenti ne la gesta,~ voi, derideste, voi, pingue 606 13| chioma sua fluente~ Nel gesto grande de la ribellione.~ ~ 607 9| calpestato~ E fatto cencio da gettar lontano.~ ~Chè non avremmo 608 9| avvelenati artigli,~ ~E li gettaste, a frotte, infami, a sorte,~ 609 11| mondo vola.~ ~E al gran getto d'amor terge e ristora~ 610 2| disse: «Alla riscossa»~ Gettò dal mare, a la pianura, 611 19| contorto,~ E sopra il teschio ghignano i pugnali~ Che vi piantan, 612 | già 613 19| con le tronche braccia~ Giaccion nel sonno... dal gran sogno 614 Int| anche versi di sprone a chi giace nella schiavitù.~ ~L'edizione 615 4| tessere dolore,~ ~e l'umido giaciglio del solaio,~ dove abbrutire 616 14| tiranni,~ Falsa morale come giallo orpello?~ Sono gli affetti 617 2| baci delle pure sere~ Sopra giardini vasti e imbalsamati,~ ~E 618 18| Io ricercavo il trèmulo giardino~ E le sfogliavo tutte, ad 619 3| E voi plaudiste la gioconda festa,~ con bianche mani 620 6| e sottile.~ «Queste son gioie vere~ Che la patria vi dà... 621 2| monte~ La sfida calda di giornata rossa.~ ~Firenze, Gennaio 622 8| amor possente.~ ~O quieti giorni!... quando fra i sentieri~ 623 Int| nostre idealità anarchiche.~ ~Giova forse ricordare l'immensa 624 Int| città natale. «Un padre giovane e forte, che esce di casa 625 3| circonfuso d'oro~ ~O non temete, giovanette belle,~ così superbe tra 626 19| minaccia.~ ~Fugge la plebe e i giovanetti arditi,~ Col petto rosso 627 19| e doma.~ ~Fugge la sana gioventù latina~ Dai polsi forti 628 9| gementi e dolorose~ Di giovinezze sane,~ ~D'ombre fasciate 629 17| rinascente amore.~ ~Bologna, Giugno 1919.~ ~ 630 1| della vittoria fosse per giungere, ed il cupo dolore che ci 631 Int| Scalo (Sa) 30 marzo 1975~ ~GIUSEPPE GALZERANO~ ~ 632 19| Agonizzano, affranti, i giustiziati.~ ~E sui trafitti cadono 633 Int| Gaetano Bresci, anarchico, giustiziò re Umberto I responsabile 634 | gl' 635 16| cantato avessi~ Le vostre glorie e le dorate sale...~ Se 636 9| irrompeste in acque, in gorghi, in frane~ ~Per troncare 637 9| ombra di schianto,~ ~Nel gorgo dello strazio e della morte...~ 638 19| scavato, oggi, fra i monti~ Gracchiando, i corvi, nei silenzi arcani.~ ~ 639 2| cenci, angoscie e lacrime e gramaglie~ E serti d'oro su le bionde 640 6| Che la patria vi dà... grata e gentile.~ ~Il vincitore 641 9| sangue invendicato,~ L'ànsito grave, umano~ ~D'un popolo asservito 642 7| negata, con modi atroci, la grazia implorata.~ ~(Da l'Avanti 643 Int| ragione di Bresci.~ ~La capì grazie ad una lirica di Ada Negri, 644 19| E da Bologna parte un grido: A noi!~ Per soffocare i 645 12| Sanguina il cielo sopra i grigi monti,~ Curvano, stanche, 646 19| i ferri e le ritorte~ E grondan sangue vivo le prigioni.~ ~ 647 19| affaticati e tristi,~ ~Ed i grumi, di pianto e sangue misti,~ 648 12| Dalle pesanti è fùmide gualchiere,~ Dalle officine scintillanti 649 14| quando vive e crede.~ ~Guardatemi così... freddi e sprezzanti~ 650 19| Mentre il tuo volto màcero guardiamo...~ ~E riscuoti la folla 651 19| convegno~ L'arma d'Italia guata... e li colpisce.~ Urlano 652 20| delle trepide sirene,~ Dalle guizzanti fiamme in luci e raggi,~ 653 | hai 654 Int| ricordo d'una frase di Victor Hugo: «Poeti, animi dolci e splendidi, 655 11| è vita, è vortice, è un iddio,~ È tormento che il cor 656 15| insormontato resta:~ «Per questa idea o vincere o morire».~ ~Aprite, 657 Int| assertrice delle nostre idealità anarchiche.~ ~Giova forse 658 Int| con la fiamma delle nostre idee che ancora hanno la forza 659 7| squadre.~ ~E avvinti vanno, ignari di sventura,~ Tra i sentieri 660 Int| generazioni, quelle come me, ignorano la Virgilia.~ ~È giusto 661 3| infissi~ fummo alla gogna, ignudi e conculcati...~ ~E voi 662 8| mentre il fante, irrigidiva ignudo,~ Languiva il sole, fra 663 | III 664 Int| altro scopo se non quello d'illuminare la via agl'incerti e ai 665 12| nero...~ … Il folle sogno, illusi, è ormai distrutto,~ Sogghigna, 666 8| cor fanciullo, e l'aria imbalsamava~ ~La giovinezza, che fulgeva 667 9| così, di sangue rosso,~ Imbeveste la terra...~ ~E il mondo 668 10| e di granito~ Per l'urto immane della «rossa» storia.~ ~ 669 19| Pallido vecchio, minaccioso e immondo!~ ~V.~ ~Lieto sui colli 670 16| raccoglie la teppa e le immortala.~ ~Carceri di Milano, 28 671 19| ideali~ Con cui l'Italia immortalate voi?~ ~Eccomi fango e cencio, 672 8| e bello e con la fronte immota,~ «Fratelli», disse, «al 673 19| fitti pianti avvolgono l'immoto.~ ~IX.~ ~Ecco, Fante, la 674 Int| hanno conservato intatta ed immutata la sfida di allora ai tracotanti 675 4| sostegno~ e la vita si sfoglia impallidendo?~ ~Sai tu dirmi perchè questa 676 10| dispersi,~ O schiavi proni, impalliditi e affranti,~ Sotto l'azzurro 677 2| E l'anima s'angoscia e s'impaura~ E serba aperte tutte le 678 19| e insormontato monte~ S'impenna, ancora, il vìndice destino.~ ~ 679 21| nostalgia della Libertà e gl'impeti d'una profonda ed intima 680 8| anche a seppellirlo vennero impiegati tutti piemontesi essendo, 681 15| aventino i rovai.~ ~Pur se implacata addensi la tempesta~ E l' 682 7| pietà, la vita.~ ~E invano implora: «Per pietà, non fate~ La 683 7| con modi atroci, la grazia implorata.~ ~(Da l'Avanti del 10 agosto 684 Int| Bresci seguì un'ondata di implorazioni, una continua e feroce richiesta 685 13| arsa bocca par che triste implori~ I baci che ha respinti...~ 686 6| Invano luce a queste luci imploro.~ ~Alla tua voce, o piccola, 687 19| ladri,~ Scrivono bandi e impongono gli esigli.~ ~Madre, ritrova 688 14| fulgido ideale.~ ~Che m'importa di codici e tiranni,~ Falsa 689 15| bello» che al mio cor s'impose.~ ~I verdi clivi ed i Morroni 690 19| fulvi ed i coltelli.~ ~Ed improvvisa snodasi una fiamma:~ S'alza, 691 12| minatori,~ E date forza e impulso al movimento~ Coi foschi 692 Int| 53). Una mano omicida e impunita le distrusse la famiglia. 693 2| tormento~ D'antri luridi, impuri,~ Miseria, fame e sibilo 694 13| miraggio infido,~ Forza incalzante ed ala di turbìna,~ Anime 695 Int| voci della notte e nelle incantate sere lunari; che danno vita 696 15| Gole scoscese fra silvestri incanti,~ Le zampillanti, al sol, 697 13| attorno a la dormiente per incanto~ Fioriscono le rose...~ 698 9| strazio e della morte...~ Incatenati e con il core infranto!~ ~ 699 19| drappi e bandiere.~ Freme l'incendio, avvampa, arde, divora,~ ~ 700 19| mura e crollano le Sedi~ E inceneriti son drappi e bandiere.~ 701 18| estatica, si arresta,~ ~E incensa, con turiboli dorati,~ I 702 4| dolente canto,~ in profumo d'incenso~ ~alzarsi, verso il cielo, 703 16| triste... e fragile parvenza~ Inchioda, il mondo, ad ascoltar la 704 19| quale strazio la corona incide,~ Pallido vecchio, minaccioso 705 3| calpesti fummo e crocifissi,~ incisi ne la carne, e pugnalati,~ 706 Int| compagno mi ricordò che le andò incontro appena arrivò a Parigi in 707 1| uno sprone agli ignavi, un incoraggiamento ai compagni di lotta.~ ~ 708 Int| cacciata a Parigi.~ ~Non indietreggiò. Patì. Sofferse. Lottò.~ ~ 709 9| estrarre a sorte tra gli indiziati alcuni militari e punirli 710 12| orifiamma,~ O della Puglia, indomiti fratelli,~ E date i cenci 711 13| no, forte e ruggente,~ Indomito lëone,~ Nè spassa, alfin, 712 16| nel fosco de l'ombra essa indovina~ Che v'è l'agguato bieco 713 13| triste capo biondo.~ ~E inerti son le affusellate dita,~ 714 Int| sono una fonte perenne ed inestinguibile. Ella rinasce con la pubblicazione 715 4| polsi serra~ ~e schiavi, inetti, della grande arena,~ non 716 18| esangue di dolcezza,~ ~Vederti inetto avrei dovuto e vinto,~ E 717 9| E li gettaste, a frotte, infami, a sorte,~ Senza un'ombra 718 1| truci e pietosi, tutta l'infamia della guerra; vi ritroverai, 719 21| febbraio 1890.~ ~Passò l'infanzia tra tragedie familiari che 720 Int| della nostra Virgilia, l'infaticabile e ardente assertrice delle 721 13| tra i ferri, schiava,~ Ed infeconda la sua fede crolla,~ Che 722 19| sanguigni sputi~ Marciti fiori infestano il selciato.~ Sui tetri 723 6| per me, sogno di pace,~ L'infida terra, mai...»~ E la sua 724 13| trascina,~ Con un miraggio infido,~ Forza incalzante ed ala 725 10| Mentre la nave in faccia all'infinito~ Ride a un'intensa azzurrità 726 3| per odio e per livore, infissi~ fummo alla gogna, ignudi 727 9| ancora soli,~ E non possiamo infrangere e schiantare~ Questa catena 728 11| del sogno che più nulla infrena.~ ~Spiega la vela... Di 729 16| giammai, non muore...~ … Fonte ingemmata di bellezza vera.~ ~Oh! 730 3| ardite.~ ~O non temete, inghirlandati eroi,~ del canto audace 731 9| Attendete, un istante, inginocchiati~ Vi ricopriamo col pio drappo 732 16| Urla il martirio de la ingiusta croce,~ ~Allor s'è fatto 733 Int| rivolta contro un mondo ingiusto che sempre animò la sua 734 Int| Adunata dei Refrattari». M'innamorai del lirismo, della parola, 735 20| azzurre su l'immenso mare,~ Inni di salde e di robuste gole,~ 736 10| avvinti e liberi, cantate~ L'inno d'un vasto e rinnovato mondo...~ 737 21| che l'aveva condannata – innocente – a crescere in uno stato 738 12| titani,~ Limpide schiere innumeri d'insorti,~ Lampo di genio 739 13| si svolge e si snoda ne l'insana~ Luce de l'orgia tumultuosa 740 19| Vuoti i polmoni e le pupille insane.~ ~Passano stanchi... ed 741 19| Porgi la bocca cupa e insanguinata,~ E questa folla a la rivolta 742 Int| con un diploma da maestra. Insegnò, ebbe modo di contattare 743 4| lavor de la risaia,~ Che ne insidia i polmoni...~ ~il màcero, 744 20| palpiti e pensieri,~ Notti d'insonnia e di repressi pianti,~ Carne 745 13| fiammeggianti e puri.~ ~E non insorge, no, forte e ruggente,~ 746 11| del codardo Noske~ Spezza, insorgendo, l'ultime catene,~ L'impeto 747 4| della grande arena,~ non insorgiamo a dichiarar la guerra?~ ~. ~ ~ 748 19| vile...~ E mordi, allora, e insulta, e addenta e sputa.~ ~Ma 749 4| bocca ardita,~ arsa di baci, insultano passando.~ ~Allor salì per 750 21| sua passione e colla sua intelligenza alla propaganda dell'ideale 751 10| all'infinito~ Ride a un'intensa azzurrità di gloria,~ Fate 752 10| magico avvenire,~ Di strette intense e vincoli tenaci~ E attesa 753 Int| nella notte», ch'è pure mia intenzione ripubblicare, descrive alcuni 754 13| dita,~ Che un filo hanno intrecciato...~ Col sacrificio de la 755 8| sogno il ciel rideva~ Ed intrecciava limpidi i pensieri~ Come 756 12| forti,~ Belli tra i marmi, intrepidi titani,~ Limpide schiere 757 Int| ~ ~INTRODUZIONE~ ~C'è bisogno forse di dirlo?~ ~ 758 Int| Le sue opere sono rare introvabili. Abbiamo bisogno di abbeverarci 759 10| tenaci~ E attesa folle e inutile soffrire!~ ~O sofferenti, 760 | invece 761 9| Che ci rammenta il sangue invendicato,~ L'ànsito grave, umano~ ~ 762 18| pace, il mio singhiozzo invita~ Gli stanchi ed i caduti 763 13| mondo!~ Or posan quiete l'iridi celesti~ E reclinato è il 764 9| Membra disperse e bocche irrigidite...~ Il popolo è qui tutto, 765 8| aperte,~ E mentre il fante, irrigidiva ignudo,~ Languiva il sole, 766 19| incita,~ ~Or che, dolente, è irrisa e abbandonata~ Da chi la 767 9| cupe e sanguinose,~ Non irrompeste in acque, in gorghi, in 768 9| austero,~ Attendete, un istante, inginocchiati~ Vi ricopriamo 769 21| pregiudizi, i costumi e le istituzioni d'un ordine sociale che 770 | IV 771 | IX 772 19| avvolge, turbina, trascina.~ Là... dove un sogno v'era o 773 19| sparuti~ Come ferita è il labbro insanguinato.~ ~Ma dal vetusto 774 19| macerati, i forti~ Cadon nei lacci de le trame oscure.~ Or 775 14| bacio, ne le rosse vene.~ ~Laccio non v'è che fermi de la 776 3| audaci~ i martoriati, i laceri, i derisi,~ i sofferenti 777 2| feste,~ E cenci, angoscie e lacrime e gramaglie~ E serti d'oro 778 19| assoldati ai paltonieri, ai ladri,~ Scrivono bandi e impongono 779 12| schiere innumeri d'insorti,~ Lampo di genio e schianto d'uragani.~ ~ 780 1| alla prigione la sottrae, lancia i suoi versi come una sfida 781 14| sua distesa.~ ~E il canto lancio su... pei cieli aperti~ 782 18| la fronte ove il passato langue~ E nel silenzio del tormento 783 16| Tenero, il fior, de le languenti dame;~ Ma ho scoperto i 784 8| fante, irrigidiva ignudo,~ Languiva il sole, fra le vie deserte.~ ~ 785 6| e discinte... in atto di languore...~ Sopra le bocche pinte~ 786 18| caduti a vendicare.~ ~Ma largo, allora! E tra i bei sogni 787 Int| barricata la nostra Virgilia lasciandoci delle pagine sublimi di 788 21| tragedie familiari che la lasciarono orfana in tenera età. A 789 19| Fugge la sana gioventù latina~ Dai polsi forti e da la 790 19| Fermenta l'Augusteo fatto latrina.~ ~VII.~ ~Or cupi e muti 791 Int| bisogno di contatto che ci lega ai nostri morti, che ce 792 3| esultanti, le catene~ con cui legaste travagliose vite~ e cantano, 793 Int| un lirismo di valore.~ ~Leggendo le liriche della D'Andrea « 794 11| ammantala di gloria.~ ~Dei Legien tristi e del codardo Noske~ 795 6| coppie pallide ed avvinte,~ Lente e discinte... in atto di 796 13| forte e ruggente,~ Indomito lëone,~ Nè spassa, alfin, la chioma 797 9| Non mordeste dementi, il lercio cuore?~ ~E rupi, voi, gementi 798 19| Senza riposo, l'àncora a levare...~ E cerca attorno una 799 18| che nel cor risplende,~ Levarti puro e cinto di vïole~ Con 800 20| repressi pianti,~ Carne per leve d'ingranaggi neri,~ Per 801 19| Vibri la folla e al ciel levi la fronte~ E la febbre risenta 802 3| fiamma,~ alziamo un canto libero e possente,~ di nostra fede, 803 10| dei bei cieli tersi,~ Oggi librate prorompenti canti.~ ~A le 804 20| carco di splendore,~ Si libreranno a conquistar la vita.~ ~ 805 13| Anime e sogni verso ignoto lido.~ ~E il popolo più triste 806 5| SPARTACUS~ ~Carlo Liebknecht.~ ~Amate, disse, quest'amor 807 12| fremono gli eventi~ O di Liguria, scamiciati eroi...~ Figli 808 15| amore»~ Che oggi m'afferra limpida armonia;~ Mi fulge, attorno, 809 12| marmi, intrepidi titani,~ Limpide schiere innumeri d'insorti,~ 810 8| ciel rideva~ Ed intrecciava limpidi i pensieri~ Come serti di 811 6| virgulto,~ Fra il tanfo dei liquori,~ È della patria, l'irridente 812 Int| La capì grazie ad una lirica di Ada Negri, entrata clandestinamente 813 18| odiai~ E n'ebbi, il volto, lividito, esangue.~ ~Ecco... perchè 814 19| morto~ ~Dal cor strappato e livido e contorto,~ E sopra il 815 3| quando, per odio e per livore, infissi~ fummo alla gogna, 816 12| Resistete da forti, o logorati~ Petti febbricitanti...~ 817 11| impeto accendi e le manovre losche~ Sventa e conquidi le fumanti 818 1| i sacrifizii, continua a lottare e lotterà fino al trionfo 819 1| sacrifizii, continua a lottare e lotterà fino al trionfo auspicato, 820 Int| indietreggiò. Patì. Sofferse. Lottò.~ ~Era una donna affascinante 821 3| festa,~ con bianche mani di Lucrezie antiche...~ gli Spartachi 822 19| muti vanno i moribondi~ – Lugubre schiera – a chiedere del 823 | lui 824 19| tormenta~ E non v'è sole a lumeggiar l'aurora.~ ~Ma un branco 825 Int| notte e nelle incantate sere lunari; che danno vita ed occhi 826 9| preda li avvinghiaste~ Con lunghi, neri e avvelenati artigli,~ ~ 827 | lungo 828 19| insanguinato.~ ~Ma dal vetusto luogo del convegno~ L'arma d'Italia 829 2| ed il tormento~ D'antri luridi, impuri,~ Miseria, fame 830 13| SOGNO?~ ~In memoria di Rosa Luxemburg.~ ~Dormi, povera donna, 831 12| pugne amare~ Ne l'urlo de le macchine scroscianti...~ Par di veder 832 Int| pregò per l'anima del re macellatore e maledì Bresci e gli anarchici, 833 19| ROVINE~ ~I.~ ~Ad uno, ad uno, macerati, i forti~ Cadon nei lacci 834 20| granito,~ Dagli appestati màceri del piano,~ Dal solco, d' 835 19| rossa:~ Escono, i vinti, màdidi e sconvolti~ E cadon, muti, 836 2| affannata,~ ~E vide reggie mäestose, altere,~ Nei tramonti dorati,~ 837 Int| sofferenza l'esile ma coraggiosa maestrina. Di sè stessa ha scritto 838 3| note raccolte di passati maggi,~ ~Quando calpesti fummo 839 5| mondo,~ Pulsano ai venti magiche parole.~ ~E passa e avvince 840 20| di messidoro,~ Dai forti magli minacciosi e ansanti,~ ~ 841 17| rossa, di nascente aurora~ Magnifica si cinse,~ ~E accanto al 842 Int| incerti e ai dubbiosi. Versi magnifici che vanno meditati nella 843 4| il màcero, la fame e la malaria,~ e le assillanti e torbide 844 3| temete! è dunque «fior di male»~ la gente che vi narra 845 Int| anima del re macellatore e maledì Bresci e gli anarchici, 846 11| dispera,~ È singulto che torvo maledisse,~ È purezza di sol perfetta 847 6| gola?~ Essa è rovente di maledizione.~ ~Ma va, fanciulla, va, 848 2| mite all'ombra ricamava.~ ~«Mamma», disse, d'un tratto, dolcemente:~ « 849 3| lontano Oriente,~ che ci ha mandato un vortice di fiamma,~ alziamo 850 21| anarchico.~ ~Sfidò più volte le manette dei gendarmi e i pregiudizi 851 Int| mondo, che Virgilia sempre manifestò in conferenze, in scritti 852 Int| York 1933, pag. 53). Una mano omicida e impunita le distrusse 853 11| L'impeto accendi e le manovre losche~ Sventa e conquidi 854 6| Freme e singhiozza, il mar, stretto a la terra...~ 855 4| perchè del triste segno~ ci màrcano nascendo~ ~e non abbiamo 856 20| Strazio abbrutito per un marchio infame,~ Sogni dispersi 857 12| lavor, vindici figli,~ Oggi marcianti all'ultima conquista...~ 858 19| ed i sanguigni sputi~ Marciti fiori infestano il selciato.~ 859 18| tutte, ad una, ad una~ Le margherite, ansiosa del destino.~ ~ 860 12| vigili e forti,~ Belli tra i marmi, intrepidi titani,~ Limpide 861 20| Sogni dispersi a l'urto dei marosi,~ Stimmate, siamo, di tristezza 862 6| velato schianto~ Sbianca e martella quel suo triste viso.~ ~« 863 2| vento~ E fonde piaghe di martirî oscuri,~ ~E gemme, argento 864 9| Così, dunque, così, li martoriaste,~ I dolci e sacri figli...~ ~ 865 3| e della mensa, audaci~ i martoriati, i laceri, i derisi,~ i 866 Int| Casalvelino Scalo (Sa) 30 marzo 1975~ ~GIUSEPPE GALZERANO~ ~ 867 Int| Versi magnifici che vanno meditati nella loro sfida rivoluzionaria.~ ~ 868 9| sofferto avete e singhiozzato,~ Membra disperse e bocche irrigidite...~ 869 16| cammino,~ Rete di sogno mèmore e profondo...~ Forse... 870 19| ignoto...~ Le tristi donne, mèmori e severe~ Tra fitti pianti 871 13| È FORSE UN SOGNO?~ ~In memoria di Rosa Luxemburg.~ ~Dormi, 872 9| stìmmate profonde,~ ~Le memorie esecrande e un nodo stretto~ 873 | meno 874 3| Eroi dell'oro e della mensa, audaci~ i martoriati, i 875 Int| sua purissima, superba, meravigliosa passione per l'Anarchia.~ ~ 876 16| i morti ed i caduti,~ E merito la gogna... e le prigioni.~ ~ 877 Int| distrusse la famiglia. Fu messa a studiare in un collegio 878 20| Dai vasti campi al sol di messidoro,~ Dai forti magli minacciosi 879 Int| notte piovosa nella grande metropoli francese. Virgilia! Gli 880 1| verseggiatore che si compiace di mettere in rima una tesi o una situazione 881 Int| d'aver fatto mitragliare migliaia di gente, responsabile dei 882 9| tra gli indiziati alcuni militari e punirli con la pena di 883 15| tempesta~ E l'onda ancor minacci di salire,~ Tra i foschi 884 15| ombra de gli ontani...~ ~Le minaccianti rupi e le profonde~ Gole 885 20| messidoro,~ Dai forti magli minacciosi e ansanti,~ ~Dalle cinghie 886 12| O del Valdarno, bronzei minatori,~ E date forza e impulso 887 20| urlanti e rilucenti,~ Dalle miniere torbide e nemiche,~ ~Dalle 888 7| braccia frante,~ Di sogni mira le disfatte trame.~ ~Poi... 889 13| torbida trascina,~ Con un miraggio infido,~ Forza incalzante 890 8| disse, «al cor giusto mirate.~ Questa ferita a voi, Tenente, 891 5| sorgeranno.~ ~…E mentre nella mischia agonizzava~ Gli arrise attorno 892 10| soffrire!~ ~O sofferenti, o miseri, o dispersi,~ O schiavi 893 4| odor di biancospino e di mistero,~ attorno attorno, tèpido, 894 19| grumi, di pianto e sangue misti,~ Sputan le bocche, contro 895 2| raggio della luna~ Un sogno mite all'ombra ricamava.~ ~«Mamma», 896 19| E sulle vie ricanta la mitraglia,~ Sgombra le piazze e le 897 Int| responsabile d'aver fatto mitragliare migliaia di gente, responsabile 898 20| raggi,~ Dai fianchi delle mobili carene,~ ~Dalle vallate 899 7| a cui venne negata, con modi atroci, la grazia implorata.~ ~( 900 Int| da maestra. Insegnò, ebbe modo di contattare un mondo di 901 Int| ripubblicare, descrive alcuni momenti della sua vita e della sua 902 3| belle,~ così superbe tra monili e paggi...~ queste... son 903 14| codici e tiranni,~ Falsa morale come giallo orpello?~ Sono 904 6| la sua voce è tremula e mordace.~ ~Passa, per l'aria, un 905 3| i sofferenti e zingari mordaci~ da' scarni fianchi e da' 906 9| scapigliate e smorte,~ Non mordeste dementi, il lercio cuore?~ ~ 907 19| fanno abbietta e vile...~ E mordi, allora, e insulta, e addenta 908 11| gente.~ ~Spartaco vive, Egli morendo, disse.~ È luce che non 909 Int| volume «Torce nella notte». Morì, dunque, sulla barricata 910 19| Or cupi e muti vanno i moribondi~ – Lugubre schiera – a chiedere 911 15| impose.~ ~I verdi clivi ed i Morroni foschi,~ Le bianche vette 912 16| flagella.~ ~No, non son morta. Ma più puri e alati~ Getta 913 Int| erano stati descritti come mostri, belve sanguinarie.~ ~Non 914 20| ad orride fatiche.~ Dalle motrici urlanti e rilucenti,~ Dalle 915 4| sussulti... e singhiozzando, muori.~ ~Milano, Luglio 1920.~ ~ 916 Int| entrata clandestinamente nelle mure del collegio. Parlava di 917 15| falciato fieno,~ Tra il forte muschio e l'aspro odor dei campi,~ 918 13| donna, che credesti~ Poter mutare il mondo!~ Or posan quiete 919 15| Tanto... il pensier, non muterà giammai:~ L'ardita vetta, 920 3| di male»~ la gente che vi narra il suo dolore?~ Ecco... 921 6| Ma la pupilla nera~ Fosca narrava de le cose amare.~ ~«E non 922 21| forte e ribelle Abruzzo, nasce a Sulmona l'11 febbraio 923 4| triste segno~ ci màrcano nascendo~ ~e non abbiamo un cuore, 924 17| decise.~ ~E l'Elba rossa, di nascente aurora~ Magnifica si cinse,~ ~ 925 9| Di pianto, che dolor cupo nasconde,~ ~Che ci rammenta il sangue 926 Int| Virgilia D'Andrea era nata nel forte e generoso Abruzzo. 927 Int| Sulmona fu la sua città natale. «Un padre giovane e forte, 928 11| E mentre si ringemma la natura~ Risolca i cieli, un canto 929 18| Dove può il mondo falso naufragare.~ ~Bologna, Dicembre 1919.~ ~ 930 13| ruggente,~ Indomito lëone,~ Nè spassa, alfin, la chioma 931 7| sette figli a cui venne negata, con modi atroci, la grazia 932 18| esangue.~ ~Ecco... perchè ti nego e luce e vita...~ Per non 933 Int| grazie ad una lirica di Ada Negri, entrata clandestinamente 934 1| alla folla ed in faccia al nemico, o da una tetra cella di 935 6| ampio mare...~ Ma la pupilla nera~ Fosca narrava de le cose 936 15| montani,~ I castagneti e i nereggianti boschi,~ L'avido fiume e 937 | nessun 938 | nessuno 939 16| azzurri e fascinati,~ Verso il nitore di bei cieli tersi.~ ~Quando 940 | niuno 941 11| Legien tristi e del codardo Noske~ Spezza, insorgendo, l'ultime 942 21| passione della poesia, la nostalgia della Libertà e gl'impeti 943 6| bocche pinte~ Vaga un desio nostalgico d'amore.~ ~Egli ha un singulto 944 8| ferita a voi, Tenente, è nota...~ L'ebbi sul Carso... 945 13| Forse sbocciate dal notturno pianto~ Degli occhi occulti 946 8| fucilato, della provincia di Novara.~ ~(Da l'Avanti del 7 agosto 947 11| lotte~ Di rosso incidi la novella storia,~ L'alba raggiante, 948 14| Dalle Carceri di Milano, 1 Novembre 1920.~ ~ 949 8| gli occhi e sopra il petto nudo~ Parvero rose le ferite 950 19| cerca attorno una speranza nuova.~ ~Alzati, Fante, e sfolgorante 951 19| nave.~ ~Egli guarda e s'oblia... egli rammenta~ La giovinezza 952 11| triste amor che non ritrova oblio~ E si consuma come fior 953 4| profumo del fieno.~ ~Verso l'occaso si accendevan lampi,~ Ed 954 16| profanato~ L'aria col tanfo de l'occulta fame.~ ~Ma ho cantato di 955 8| ristoro~ Nel cor saliva, per occulte fonti...~ E sul verde scendeva 956 13| notturno pianto~ Degli occhi occulti de le morte cose.~ ~E l' 957 Int| poetessa dell'Anarchia degna di occupare il posto che lasciò vuoto 958 Int| animò la sua vita. Sono odi alla ribellione, versi che 959 18| nel silenzio del tormento odiai~ E n'ebbi, il volto, lividito, 960 12| L'un dopo l'altra ogni officina cede~ E un canto trema nel 961 12| fùmide gualchiere,~ Dalle officine scintillanti al sole~ Ondeggian 962 Int| Virgilia.~ ~È giusto dunque offrire a loro queste pagine. Non 963 Int| schiavitù.~ ~L'edizione che offro è quella uscita a Parigi 964 12| ardenti de le zolfatare~ Ed olezzanti fiori a le carene,~ Trepida 965 4| alto, tra la pace e gli oliveti~ il castello regnava,~ ~ 966 Int| essere un tributo ed un omaggio di stima nei confronti di 967 9| Di giovinezze sane,~ ~D'ombre fasciate cupe e sanguinose,~ 968 Int| 1933, pag. 53). Una mano omicida e impunita le distrusse 969 Int| All'atto di Bresci seguì un'ondata di implorazioni, una continua 970 12| sventura:~ Cupa la turba ondeggia.~ Un tetro giorno triste 971 12| officine scintillanti al sole~ Ondeggian le bandiere e rosse e nere~ 972 19| Che senza pace e senza onore muore...~ Ed il suo canto 973 15| avido fiume e l'ombra de gli ontani...~ ~Le minaccianti rupi 974 1| rapidi e vivi, la riscossa operaia che seguì la guerra, e la 975 4| destino~ la nostra vita opprime~ ~e pruni e sterpi abbiamo 976 Int| sue conferenze riunite in opuscolo dagli anarchici dell'«Adunata 977 21| costumi e le istituzioni d'un ordine sociale che l'aveva condannata – 978 19| risollevi i morti~ Per rifare l'ordito ampio distrutto.~ ~Vibri 979 13| snoda ne l'insana~ Luce de l'orgia tumultuosa e oscena,~ ~E 980 Int| a vivere questa fiera ed orgogliosa avversaria.~ ~Virgilia D' 981 3| affascinati dal lontano Oriente,~ che ci ha mandato un vortice 982 12| di tortura~ Sul pallido orizzonte amaro albeggia.~ ~Passano 983 14| Falsa morale come giallo orpello?~ Sono gli affetti miei 984 12| sconvolta~ È, finalmente, l'orrida visione...~ E mentre tace, 985 20| genti~ Curve e pronate ad orride fatiche.~ Dalle motrici 986 15| suo abbraccio indora~ «L'orrido bello» che al mio cor s' 987 13| drappo incidi la parola: Osare.~ ~Ma triste e muta la smarrita 988 13| de l'orgia tumultuosa e oscena,~ ~E passa e guizza e torbida 989 21| all'esilio. Si spense in un ospedale di New York l'11 maggio 990 20| del piano,~ Dal solco, d'ossa e di sudor, nutrito,~ ~Sale 991 | ovunque 992 Int| anche poetessa. Non descrive paesaggi, ma nelle sue liriche v' 993 Int| belve sanguinarie.~ ~Non fu paga della preghiera. Era orfana... 994 3| così superbe tra monili e paggi...~ queste... son rose d' 995 19| allaccia;~ Ma dai balconi dei palazzi aviti~ Si spara, si ferisce 996 4| cantando, le duchesse~ del palazzo regale:~ ~fiori di vita, 997 14| freddi e sprezzanti~ E palleggiando il codice a difesa...~ Riafferro 998 19| servile,~ E frale carne pallida e sparuta!...~ Oh! patria, 999 6| gloria...».~ ~Vanno le coppie pallide ed avvinte,~ Lente e discinte... 1000 19| A noi!~ Per soffocare i pallidi ribelli~ Passan, cantando,