10-palli | palpi-zolfa
     Parte

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   2   21|             a Sulmona l'11 febbraio 1890.~ ~Passò l'infanzia tra
   3  Int|       appunto la sera del 29 luglio 1900 Gaetano Bresci, anarchico,
   4  Int|     Casalvelino Scalo (Sa) 30 marzo 1975~ ~GIUSEPPE GALZERANO~ ~
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  11   19|            che, dolente, è irrisa e abbandonata~ Da chi la volle rivoltosa
  12  Int|            servi». Ma non si lasciò abbattere e – come continua Malatesta –
  13    8|           Di sogni freschi rorida e abbellita~ E carezzata da l'amor possente.~ ~
  14  Int|     introvabili. Abbiamo bisogno di abbeverarci alle sue pagine, non perchè
  15   19|           Oh! patria, essi ti fanno abbietta e vile...~ E mordi, allora,
  16    3|              oggi sorgiamo noi, che abbietti e muti,~ fummo tra i ferri
  17    4|             il cupo monte, torbido, abbracciava.~ ~E tra il verde dei poggi,
  18   15|           il sol, fremente, col suo abbraccio indora~ «L'orrido bello»
  19    4|         giaciglio del solaio,~ dove abbrutire il condannato amore.~ ~Esse,
  20   20|        sferza di cenciosi,~ Strazio abbrutito per un marchio infame,~
  21    7|             ATTESA~ ~Raccontino gli abitanti di S. Pelagio di Treviso
  22  Int|             perseguitato con feroce accanimento e crudeltà, balzava alla
  23    1|        viltà dei servi.~ ~Ma non si accascia sotto il peso del suo sogno
  24  Int|             suo nobile e puro cuore accelerava i battiti, altri compagni
  25    4|          fieno.~ ~Verso l'occaso si accendevan lampi,~ Ed era, il sole,
  26   11|            ultime catene,~ L'impeto accendi e le manovre losche~ Sventa
  27    2|          Bruti ammansati noi, che l'accettiamo~ Il nodo acerbo di catene
  28   10|        azzurrità di gloria,~ Fate d'acciaro il core e di granito~ Per
  29    2|           che l'accettiamo~ Il nodo acerbo di catene infame.~ ~E verso
  30   13|             lo sgabello;~ Ma poi si acquieta, pallido e sgomento.~ ~Avanti,
  31  Int|             grazie ad una lirica di Ada Negri, entrata clandestinamente
  32   15|           rovai.~ ~Pur se implacata addensi la tempesta~ E l'onda ancor
  33  Int|       scritto a proposito della sua adolescenza: «La mia era una di quelle
  34  Int|            La mia era una di quelle adolescenze precoci, turbinose e tempestose,
  35    2|            mente al sole,~ Di canti adorna intatta giovinezza,~ Da'
  36  Int|           che questi elogi non sono adulazione, come anarchico è qualcosa
  37  Int|      opuscolo dagli anarchici dell'«Adunata dei Refrattari». M'innamorai
  38    1|        anima gentile e fiera che si affaccia alla vita piena di un sogno
  39   18|           umana~ Che avanza, che si affanna e si calpesta,~ E vince...
  40    2|             Sentì l'assillo d'anima affannata,~ ~E vide reggie mäestose,
  41    2|        alito saliva~ E della vita l'affannava il vuoto,~ ~Balzar, d'un
  42  Int|              Lottò.~ ~Era una donna affascinante nell'aspetto e nel parlare.
  43    3|         vinti, schiavi e proni,~ ~E affascinati dal lontano Oriente,~ che
  44  Int|           ha sempre appassionato ed affascinato fin da quando lessi due
  45   19|           colpisce.~ Urlano i petti affaticati e tristi,~ ~Ed i grumi,
  46   12|             siamo accanto, ovunque, affratellati,~ Per darvi vita e non vedervi
  47   11|             E della folla l'uragano affretta~ E passa e brucia ed alla
  48   13|           biondo.~ ~E inerti son le affusellate dita,~ Che un filo hanno
  49  Int|            al VIII migliaio – a cui aggiungo la foto dell'autrice presa
  50   19|              Sgombra le piazze e le agguerrite arene,~ E sospinta, ripassa
  51   19|      gavazzar di bacchiche canzoni~ Agonizzano, affranti, i giustiziati.~ ~
  52    5|              E mentre nella mischia agonizzava~ Gli arrise attorno un'alba
  53   12|         Fioriti steli di smaglianti aiuole.~ ~Salute! o del lavor,
  54   16|            son morta. Ma più puri e alati~ Getta la penna, nei tumulti,
  55    2|       remoto,~ Mentre dal Tronto un alito saliva~ E della vita l'affannava
  56    2|          dunque il mondo?~ Perchè s'allarga e s'agita la mente~ E il
  57    1|           la guerra, e la gioia che allargava i nostri cuori quando sembrava
  58     | allo
  59   16|             Senza sgomento, verso l'alte cime~ Ed aspra più diventa
  60   19|              Ecco, Fante, la patria altera e forte~ Ed il valore e
  61    2|             E vide reggie mäestose, altere,~ Nei tramonti dorati,~
  62    1|      sentita e vissuta da chi nelle alterne vicende di vittorie e di
  63    9|         cari morti, sagomati~ Cogli alti pini del gran monte austero,~
  64   19|         Scolora il sogno di perdute alture.~ ~E sulle vie ricanta la
  65    4|              in profumo d'incenso~ ~alzarsi, verso il cielo, in un rimpianto~
  66   19|       attorno una speranza nuova.~ ~Alzati, Fante, e sfolgorante al
  67    3|      mandato un vortice di fiamma,~ alziamo un canto libero e possente,~
  68    2|           infame.~ ~E verso il sole alzò la pura fronte~ E disse: «
  69  Int|             donne, i fanciulli, gli amanti ascoltano trasalendo e che,
  70    1|            speranze e di disinganni amari conservò fede nell'ideale
  71   12|      tortura~ Sul pallido orizzonte amaro albeggia.~ ~Passano nubi
  72    5|     SPARTACUS~ ~Carlo Liebknecht.~ ~Amate, disse, quest'amor profondo~
  73   19|               Pel tricolore ho dato ambe le braccia,~ ~Egli risponde...
  74   21|             di maestra.~ ~ In quell'ambiente arido, privo d'affetti,
  75    1|           prigione, o da un rifugio amico che alla prigione la sottrae,
  76    2|       essere cenci e strame,~ Bruti ammansati noi, che l'accettiamo~ Il
  77   11|           notte,~ Svela, discingi e ammantala di gloria.~ ~Dei Legien
  78  Int|          nel popolo, che ella tanto amò, con le sue parole ancora
  79    7|       Tornino presto a questi dolci amori~ I fanti audaci da le salde
  80   14|             Verso il gran porto e l'ampia sua distesa.~ ~E il canto
  81    8|               Ed apriva, trillando, ampie le porte~ Del cor fanciullo,
  82   17|             E attorno attorno, nell'amplesso audace,~ Avvinse cuore a
  83   21|          mondo la sua testimonianza anarchica ed antifascista.~ ~ ~
  84  Int|               Era il tempo in cui l'anarchismo, perseguitato con feroce
  85     | Anch'
  86   19|           riprova,~ Senza riposo, l'àncora a levare...~ E cerca attorno
  87    9|           Come meglio sarebbe stato andare,~ Con occhi chiusi, verso
  88  Int|          compagno mi ricordò che le andò incontro appena arrivò a
  89    2|      schiamazzi di feste,~ E cenci, angoscie e lacrime e gramaglie~ E
  90   16|         forte,~ L'ardente fede ne l'angusta cella,~ E frange i ferri
  91  Int|             di Victor Hugo: «Poeti, animi dolci e splendidi, fascinanti
  92  Int|           mondo ingiusto che sempre animò la sua vita. Sono odi alla
  93  Int|     sottraeva la vita. A meno di un anno dalla morte di Errico Malatesta,
  94   18|              ad una~ Le margherite, ansiosa del destino.~ ~Come triste,
  95    9|           il sangue invendicato,~ L'ànsito grave, umano~ ~D'un popolo
  96   14|         Drizzo, su l'onde, libera l'antenna,~ Che, fra l'azzurro, i
  97    2|             d'un tratto, la domanda antica:~ «Che cosa è dunque il
  98    3|            bianche mani di Lucrezie antiche...~ gli Spartachi veggenti
  99   21|          testimonianza anarchica ed antifascista.~ ~ ~
 100    2|          poi vide ed il tormento~ D'antri luridi, impuri,~ Miseria,
 101   14|        canto lancio su... pei cieli aperti~ E mai nessuno lo potrà
 102    8|      assillati, i fanti piemontesi~ Apparvero... sconvolti, arsi e sparuti.~ ~
 103     | appena
 104   20|            monti di granito,~ Dagli appestati màceri del piano,~ Dal solco,
 105   15|      disperse in mezzo al verde,~ O appollaiate su le rupi oscure,~ Dove
 106     | appresso
 107   12|          vinta la rivolta,~ I ferri appronta per la rëazione.~ ~Fremono
 108  Int|            propaganda del fatto». E appunto la sera del 29 luglio 1900
 109   19|           fuoco arde sui volti~ E s'apre un varco ne la Casa rossa:~
 110    2|             l'amore e tu, purezza,~ Apri la mente al sole,~ Di canti
 111   14|            E, del pensiero, i colli aprichi ed erti~ Io posso, pur tra
 112    8|         monti, trepido sognava,~ Ed apriva, trillando, ampie le porte~
 113   19|   Gracchiando, i corvi, nei silenzi arcani.~ ~E ravvolto di alloro
 114   10|             silenzio appassionato e arcano~ Vibrano note d'un ribelle
 115    3|             dei forti e le vendette ardite.~ ~O non temete, inghirlandati
 116   18|        gemmante giovinezza~ Se nell'ardore d'animo profondo,~ Folle
 117    4|       schiavi, inetti, della grande arena,~ non insorgiamo a dichiarar
 118    2|          martirî oscuri,~ ~E gemme, argento e seriche vestaglie~ E schiamazzi
 119    7|           queste braccia salde oggi arginate~ De lo straniero ribelli».~ ~
 120   11|           d'amor terge e ristora~ L'arida vita il popolo dolente,~
 121   21|       maestra.~ ~ In quell'ambiente arido, privo d'affetti, sviluppò
 122   13|             e puntello~ Del putrido armamento:~ E a tratti addenta i troni
 123   19|           Che vi piantan, passando, armate bande.~ ~Ecco, Fante, la
 124    9|             Per troncare la vita ed arrestare~ Il martirio cruento?...~ ~
 125    5|        pensiero,~ Avanti, avanti... arride l'orifiamma,~ Risplende,
 126    5|             mischia agonizzava~ Gli arrise attorno un'alba di splendore...~
 127  Int|             le andò incontro appena arrivò a Parigi in una notte piovosa
 128    8|             Apparvero... sconvolti, arsi e sparuti.~ ~Pallido e bello
 129    7|      campagna, che di sole stanca,~ Arsiccia si distende,~ Da la finestra
 130   11|           Forte di fede e pallido d'arsura,~ Spartaco fulge simbolo
 131   19|           Ei getta allor le braccia artificiali~ Contro l'insulto di spavaldi...
 132    9|           lunghi, neri e avvelenati artigli,~ ~E li gettaste, a frotte,
 133  Int|             i fanciulli, gli amanti ascoltano trasalendo e che, camminano
 134   16|              Inchioda, il mondo, ad ascoltar la voce,~ Che dalla cupa
 135    9|         oggi, prostrato,~ E bacia e asperge e conta le ferite.~ ~Che
 136   19|               Ricada, in fior, su l'aspettante gente~ E i cuor ravvolga
 137    7|            1919).~ ~E i sette figli aspetteranno, invano,~ Il ritorno del
 138  Int|             donna affascinante nell'aspetto e nel parlare. Attraeva,
 139   19|          fonti~ Attorno ai cimiteri aspri e montani.~ Un morto hanno
 140   15|            Tra il forte muschio e l'aspro odor dei campi,~ De l'estro
 141  Int|           pregare per l'anima di un assassino, quale era il re.~ ~Uscì
 142    2|       Schiavi e vigliacchi noi, che assecondiamo~ D'essere cenci e strame,~
 143    6|         vincitore siete... e perchè assente~ Voi disdegnate il bacio
 144  Int|            l'infaticabile e ardente assertrice delle nostre idealità anarchiche.~ ~
 145    9|          grave, umano~ ~D'un popolo asservito e calpestato~ E fatto cencio
 146    4|            fame e la malaria,~ e le assillanti e torbide visioni.~ ~A noi...
 147    8|         terrore, avvinti e muti~ Ed assillati, i fanti piemontesi~ Apparvero...
 148    2|          dell'amore invece~ Sentì l'assillo d'anima affannata,~ ~E vide
 149   19|             cor dei figli...~ E gli assoldati ai paltonieri, ai ladri,~
 150   19|         fiera, libera e fremente,~ ~Assorba, il sangue, dai corruschi
 151    6|           riprende, che in un sogno assorte~ Passan, le stelle, ricamando
 152   18|             scarno e gli occhi sono assorti~ Dove può il mondo falso
 153    8|             per l'esecuzione furono assunti tutti amici e compagni della
 154    3|         Razze vigliacche di potenti astuti,~ che vi cullate tra le
 155    8|              Non certo egli pensava atroce sorte~ Quando, fra i monti,
 156    7|          cui venne negata, con modi atroci, la grazia implorata.~ ~(
 157   12|          con leggi, vi stringe e vi attanaglia.~ ~No, non cantate, no.
 158    7|                Ma, invano, o bimbi, attenderete ancora,~ Con gioia alta
 159    9|            del gran monte austero,~ Attendete, un istante, inginocchiati~
 160  Int|          alla cronaca per via degli attentati e della «propaganda del
 161   14|           la strofa ai vostri seggi attento.~ ~Voi non potrete, no,
 162    9|             di lotta e delle grandi attese!».~ ~Bagni della Porretta,
 163    3|              Ecco... è la plebe all'attimo finale~ e nel suo volo vi
 164   12|      cinghie sanguinare~ Strette ed attorte al cuore dei volanti.~ ~
 165  Int|         nell'aspetto e nel parlare. Attraeva, conquistava, faceva capire
 166   19|         folta chioma...~ Fermenta l'Augusteo fatto latrina.~ ~VII.~ ~
 167   10|          del pensiero alle fulgenti aurore~ Aprite il varco, vindice
 168    1|             lotterà fino al trionfo auspicato, o fino alla morte.~ ~Qui
 169   10|           Amore immenso de le notti austere.~ Palpitanti di febbre e
 170   10|           bianca~ Guarda le azzurre austerità profonde...~ Attorno attorno
 171    9|            alti pini del gran monte austero,~ Attendete, un istante,
 172  Int|           ai dubbiosi». E la poesia autentica e genuina della nostra Virgilia
 173  Int|           cui aggiungo la foto dell'autrice presa da «Torce nella notte».~ ~
 174   15|    spasimante, vuole~ Pur se tenaci aventino i rovai.~ ~Pur se implacata
 175  Int|         Bresci, e la rimproverò per averla fatta pregare per l'anima
 176     | avete
 177     | avevano
 178   15|            i nereggianti boschi,~ L'avido fiume e l'ombra de gli ontani...~ ~
 179   19|             dai balconi dei palazzi aviti~ Si spara, si ferisce e
 180     | avresti
 181   19|        bandiere.~ Freme l'incendio, avvampa, arde, divora,~ ~E di sangue
 182    9|    avvinghiaste~ Con lunghi, neri e avvelenati artigli,~ ~E li gettaste,
 183   19|            rivolta Roma.~ Freme, si avventa, al turbine trascina,~ I
 184    2|            E l'essere si frange e s'avventura~ Ne le trame fiorite~ E
 185  Int|          questa fiera ed orgogliosa avversaria.~ ~Virgilia D'Andrea era
 186   12|             splendida battaglia!~ L'avvilimento vostro oggi ben fiuta~ Chi,
 187    5|         magiche parole.~ ~E passa e avvince la ribelle fiamma~ Arco
 188    9|              Come carne da preda li avvinghiaste~ Con lunghi, neri e avvelenati
 189    6|          Vanno le coppie pallide ed avvinte,~ Lente e discinte... in
 190   19|             una fiamma:~ S'alza, si avvolge, turbina, trascina.~ Là...
 191   19|            severe~ Tra fitti pianti avvolgono l'immoto.~ ~IX.~ ~Ecco,
 192    5|           sogno, un  saranno~ Ali azzurrate, che ai ribelli canti,~
 193    8|       scendeva~ ~Dietro la curva di azzurrati monti...~ E una calma di
 194   17|       sorrise...~ ~E verso l'arco d'azzurrato monte~ Un volo ardito l'
 195   14|             fede!~ Su l'alta vetta, azzurreggiata e aulente,~ L'anima resta...
 196   16|            i versi,~ Ed essi vanno, azzurri e fascinati,~ Verso il nitore
 197   10|         infinito~ Ride a un'intensa azzurrità di gloria,~ Fate d'acciaro
 198   19|        denudati.~ Tra i gavazzar di bacchiche canzoni~ Agonizzano, affranti,
 199    9|          tutto, oggi, prostrato,~ E bacia e asperge e conta le ferite.~ ~
 200   18|             VEDERTI ODIARE~ ~Perchè baciarti avrei dovuto... e al sole,~
 201    8|            fulgeva ardita,~ Dal sol baciata e dal silvestre vento,~
 202   17|          GORI~ ~Un raggio d'oro gli baciò la fronte~ E placido sorrise...~ ~
 203   19|          urla, si allaccia;~ Ma dai balconi dei palazzi aviti~ Si spara,
 204    2|             l'affannava il vuoto,~ ~Balzar, d'un tratto, la domanda
 205    9|        notti di passione,~ ~Chè non balzaste e, rotte le ritorte,~ Al
 206  Int|             accanimento e crudeltà, balzava alla cronaca per via degli
 207    2|                   ANIMA ROSSA~ ~Era bambina e la testina bruna~ Quella
 208   19|           piantan, passando, armate bande.~ ~Ecco, Fante, la patria
 209   19|     paltonieri, ai ladri,~ Scrivono bandi e impongono gli esigli.~ ~
 210  Int|        Bresci. Allora capì che alla base dell'atto di Bresci c'era
 211    9|             un'ombra che ci desta,~ Battendo l'ali tese,~ ~E che ci dice
 212    6|         Passa, per l'aria, un lento batter d'ali...~ Un velo di dormiente
 213   11|        rivolta in impeto di piena,~ Batti la prora e vola a conquistare~
 214  Int|             puro cuore accelerava i battiti, altri compagni le stavano
 215   16|               Le azzurre strofe mie battono l'ala~ Verso le lotte de
 216   12|            fulgor, vigili e forti,~ Belli tra i marmi, intrepidi titani,~
 217  Int|        stati descritti come mostri, belve sanguinarie.~ ~Non fu paga
 218    1|             umana, di giustizia, di benessere, di pace e di progresso
 219  Int|       Raminga per il mondo; Parigi, Berlino, New York dovunque porta
 220    4|          colli spariva...~ ~odor di biancospino e di mistero,~ attorno attorno,
 221    1|         crollarono e sopravvenne la bieca e feroce reazione. Ma soprattutto
 222   18|             con turiboli dorati,~ I biechi, i vili, i perfidi venduti~
 223   16|         indovina~ Che v'è l'agguato bieco o la sventura,~ ~E passa
 224    7|        salde gole».~ ~Ma, invano, o bimbi, attenderete ancora,~ Con
 225    2|      gramaglie~ E serti d'oro su le bionde teste,~ ~Questa, disse,
 226    6|            chiese al cavaliere~ Una biondina debole e sottile.~ «Queste
 227   13|          reclinato è il triste capo biondo.~ ~E inerti son le affusellate
 228  Int|          che sentono venir parole e bisbigli da tutti i cespiti di fiori» (
 229    3|               che vi cullate tra le bische e i troni,~ oggi sorgiamo
 230   15|        ancora,~ Sopra uno sfondo di bizzarre rose,~ Che il sol, fremente,
 231   15|          castagneti e i nereggianti boschi,~ L'avido fiume e l'ombra
 232    4|            castello regnava,~ ~e il bosco, fitto d'ombra e castagneti,~
 233   19|         lumeggiar l'aurora.~ ~Ma un branco di ribaldi lo minaccia:~
 234   12|             vento,~ O del Valdarno, bronzei minatori,~ E date forza
 235    3|        travagliose vite~ e cantano, bruciandovi le vene,~ l'odio dei forti
 236    4|       fanciulle dei curvati ignavi~ bruciavano dell'odio in mezzo al grano.~ ~
 237    2|            Era bambina e la testina bruna~ Quella sera vegliava...~
 238   12|            canto trema nel silenzio bruno.~ ~No, non cantate, no.
 239    2|           D'essere cenci e strame,~ Bruti ammansati noi, che l'accettiamo~
 240  Int|          valigie piene di libri. La bufera reazionaria l'aveva sospinta,
 241   19|        smossa.~ ~E mentre il sangue bùlica nel mondo~ Il truce vecchio,
 242  Int|           l'aveva sospinta, l'aveva cacciata a Parigi.~ ~Non indietreggiò.
 243   14|              alla ventura;~ Ma dove cade sorgeranno eroi...~ Dal
 244   18|               E nella lotta torbida cadere~ Da un'altra folla, o figlio
 245   19|       giustiziati.~ ~E sui trafitti cadono le madri~ Rivoltellate sopra
 246    7|       insanguinato~ trafitto egli è caduto...~ L'han preso, l'han calpesto
 247    5|            di bellezza fiero.~ ~E i caldi cuori pugnalati e franti~
 248    8|           azzurrati monti...~ E una calma di quiete e di ristoro~
 249   18|         avanza, che si affanna e si calpesta,~ E vince... i vinti...
 250    3|             passati maggi,~ ~Quando calpesti fummo e crocifissi,~ incisi
 251    7|       caduto...~ L'han preso, l'han calpesto e pugnalato~ Le leggi d'
 252   16|              Quando da sola l'anima cammina,~ E insidie e frodi il mondo
 253  Int|         ascoltano trasalendo e che, camminano davanti a tutti, rischiarando
 254    7|          cèspiti fioriti.~ ~L'aspra campagna, che di sole stanca,~ Arsiccia
 255   12|             fiamma~ Che gavazza dal campo dei ribelli.~ ~Arde la pugna
 256   19|              E sospinta, ripassa la canaglia,~ Ove già vinse, in ferri
 257   19|             dolce e gentil romba il cannone.~ Sessanta petti han fatto
 258   19|           La giovinezza sua dolce e canora~ Or che la vita sferza e
 259    1|        nostro Pietro Gori, scrive e canta perchè sente e vuole, e
 260    3|         legaste travagliose vite~ e cantano, bruciandovi le vene,~ l'
 261   15|               Aprite, dunque! È per cantare «amore»~ Che oggi m'afferra
 262   20|       ingranaggi neri,~ Per torbidi cantieri fumiganti,~ ~E vuoti cuori
 263   19|             i gavazzar di bacchiche canzoni~ Agonizzano, affranti, i
 264  Int|      preghiera. Era orfana... aveva capito qualcosa nel pianto nel
 265    9|             Tenente Generale~ ~F.to Caputo.~ ~Così, dunque, così, li
 266   20|            ardita~ E, verso l'alto, carco di splendore,~ Si libreranno
 267    8|       freschi rorida e abbellita~ E carezzata da l'amor possente.~ ~O
 268   14|            pensiero io sento,~ E li carezzo, i sogni miei radiosi~ E
 269    9|             afferra.~ ~. ~ ~Poveri, cari morti, sagomati~ Cogli alti
 270    5|                         SPARTACUS~ ~Carlo Liebknecht.~ ~Amate, disse,
 271  Int|           da «Torce nella notte».~ ~Casalvelino Scalo (Sa) 30 marzo 1975~ ~
 272   15|           ad atomi al verde,~ ~E le case disperse in mezzo al verde,~
 273    4|           la pace e gli oliveti~ il castello regnava,~ ~e il bosco, fitto
 274     | ce
 275    6|            tua voce, o piccola, non cedo...~ Freme e singhiozza,
 276   13|            baci che ha respinti...~ Cedono i fiori, e petali e colori~
 277   13|             Or posan quiete l'iridi celesti~ E reclinato è il triste
 278   20|            E siamo, dite, sferza di cenciosi,~ Strazio abbrutito per
 279   14|           erti~ Io posso, pur tra i ceppi, conquistare.~ ~Chè il seme
 280   19|             l'àncora a levare...~ E cerca attorno una speranza nuova.~ ~
 281   13|        oscuri,~ E scorda il maggio, cèrulo e radioso,~ Ridente ai piani
 282   14|            di freschezza palpita il cervello.~ ~Magistrati venduti e
 283  Int|        parole e bisbigli da tutti i cespiti di fiori» (cfr. «Torce nella
 284    7|           radura~ Ridono, al vento, cèspiti fioriti.~ ~L'aspra campagna,
 285    7|             si colora,~ Supplice ei chiede, per pietà, la vita.~ ~E
 286   19|    moribondi~ – Lugubre schiera – a chiedere del pane.~ Hanno la bocca
 287    6|           amare.~ ~«E non danzate?» chiese al cavaliere~ Una biondina
 288    8|           or... mi compensate».~ ~E chiuse gli occhi e sopra il petto
 289    9|            stato andare,~ Con occhi chiusi, verso ignoto evento...~ ~
 290   20|             a l'ali del dolore,~ Il chiuso varco della vetta ardita~
 291    6|                                  ~ ~CIECO DI GUERRA~ ~Alto e severo,
 292   12|            al movimento~ Coi foschi cigli e cogli invitti cuori.~ ~
 293   16|        Senza sgomento, verso l'alte cime~ Ed aspra più diventa la
 294   12|            del ferro, invitti tra i cimenti,~ Oggi la vita ne sorride...
 295   19|         gemono le fonti~ Attorno ai cimiteri aspri e montani.~ Un morto
 296   17|       nascente aurora~ Magnifica si cinse,~ ~E accanto al mare, che
 297   18|          risplende,~ Levarti puro e cinto di vïole~ Con quella gioia
 298    3|    rilanciamo noi,~ verso l'azzurro circonfuso d'oro~ ~O non temete, giovanette
 299  Int|        lirica di Ada Negri, entrata clandestinamente nelle mure del collegio.
 300   15|             cor s'impose.~ ~I verdi clivi ed i Morroni foschi,~ Le
 301  Int|          responsabile dei domicilii coatti che i magistrati d'Italia
 302   14|          ideale.~ ~Che m'importa di codici e tiranni,~ Falsa morale
 303   15|           mentre il cor n'è pieno,~ Cogliere voglio i suoi fugaci lampi.~ ~
 304   20|             rutilanti d'oro,~ Dalle colate tragiche e scroscianti,~
 305  Int|     maggiori per gli anarchici. Nei collegi si pregava esacrando Bresci.~ ~
 306   21|           tenera età. A sei anni fu collocata in un collegio di suore,
 307   12|             veli~ Scendono gemme di color turchino.~ ~. ~ ~Ma batte,
 308   13|          Cedono i fiori, e petali e colori~ Da quell'angoscia dolcemente
 309   18|          ricamava~ Una gran tela... coloria la mente~ La trama dolce,
 310    1|            ed il cupo dolore che ci colpì quando le speranze crollarono
 311   19|         arma d'Italia guata... e li colpisce.~ Urlano i petti affaticati
 312   14|           Eternità di vita al bacio colsi~ Ed arde, il bacio, ne le
 313    9|          DECIMAZIONE~ ~...Rimane al Comandante il diritto ed il dovere
 314  Int|         affetto e di ribellione. Un compagno mi ricordò che le andò incontro
 315    8|            sul Carso... ed or... mi compensate».~ ~E chiuse gli occhi e
 316    1|             di verseggiatore che si compiace di mettere in rima una tesi
 317  Int|         forse ricordare l'immensa e completa dedizione alla causa degli
 318  Int|          esula dalla prassi del mio comportamento. È la verità, dunque, il
 319    4|             bocca di fiele, il cor, comprime?~ ~Sai tu dirmi perchè del
 320  Int|      Anarchia è la più nobile delle concezioni politiche ed umane.~ ~L'
 321    3|          fummo alla gogna, ignudi e conculcati...~ ~E voi plaudiste la
 322   21|          ordine sociale che l'aveva condannata – innocente – a crescere
 323    4|          solaio,~ dove abbrutire il condannato amore.~ ~Esse, ravvolte
 324    1|             o lettore, qui appresso condensata in pochi poemetti, la storia
 325   19|             è il suo valore.~ Ma il condottiere lo percuote in faccia~ Ed
 326  Int|             un omaggio di stima nei confronti di Virgilia, d'un amore
 327   20|                                  ~ ~CONGEDO~ ~Ed ora, andate, o canti
 328   16|         insidie e frodi il mondo le congiura~ E nel fosco de l'ombra
 329   11|            manovre losche~ Sventa e conquidi le fumanti arene.~ ~E verso
 330   20|         splendore,~ Si libreranno a conquistar la vita.~ ~
 331  Int|            e nel parlare. Attraeva, conquistava, faceva capire che l'Anarchia
 332   21|          suore, dove rimase fino al conseguimento del diploma di maestra.~ ~
 333  Int|            della Virgilia che hanno conservato intatta ed immutata la sfida
 334    1|      speranze e di disinganni amari conservò fede nell'ideale di fratellanza
 335   11|             non ritrova oblio~ E si consuma come fior di serra.~ ~È
 336    3|            da' scarni fianchi e da' consunti visi,~ ~Sorgono a turbe,
 337    9|     prostrato,~ E bacia e asperge e conta le ferite.~ ~Che volete,
 338  Int|      maestra. Insegnò, ebbe modo di contattare un mondo di miseria e di
 339  Int|          per quell'umano bisogno di contatto che ci lega ai nostri morti,
 340  Int|    movimento anarchico, ma la lotta continuò.~ ~Mi sembra significativo
 341  Int|        uscita a Parigi nel 1929 per conto della «Fraternelle» – II
 342   19|            cor strappato e livido e contorto,~ E sopra il teschio ghignano
 343   19|            Ma dal vetusto luogo del convegno~ L'arma d'Italia guata...
 344    6|       questa gloria...».~ ~Vanno le coppie pallide ed avvinte,~ Lente
 345  Int|            di sofferenza l'esile ma coraggiosa maestrina. Di  stessa
 346   19|        gloria,~ Di quale strazio la corona incide,~ Pallido vecchio,
 347   19|             Assorba, il sangue, dai corruschi cieli,~ Ricada, in fior,
 348  Int|           desiderio di giustizia.~ ~Corse dalla direttrice e le spiegò
 349   19|             i monti~ Gracchiando, i corvi, nei silenzi arcani.~ ~E
 350  Int|         pagine, non perchè è nostro costume fossilizzarci sui pensieri
 351   21|   ribellione contro i pregiudizi, i costumi e le istituzioni d'un ordine
 352   13|            Dormi, povera donna, che credesti~ Poter mutare il mondo!~
 353   19|      orifiamma,~ Guizza, scintilla, crèpita, rovina.~ ~Cadon le mura
 354   21|          condannata – innocente – a crescere in uno stato di prigionia.~ ~
 355   19|          alloro e di bandiere,~ Tra crisantemi e amor passa l'ignoto...~
 356    3|             Quando calpesti fummo e crocifissi,~ incisi ne la carne, e
 357   13|            Ed infeconda la sua fede crolla,~ Che barricata, un giorno,
 358   19|           rovina.~ ~Cadon le mura e crollano le Sedi~ E inceneriti son
 359    1|            colpì quando le speranze crollarono e sopravvenne la bieca e
 360   13|            il bel sogno a turbine è crollato.~ ~Chè s'alza e vola la
 361  Int|            e crudeltà, balzava alla cronaca per via degli attentati
 362  Int|            con feroce accanimento e crudeltà, balzava alla cronaca per
 363    9|           ed arrestare~ Il martirio cruento?...~ ~Come meglio sarebbe
 364    4|            dei soffici divani,~ ~si cullano fra il ganzo ed il poeta,~
 365    3|             potenti astuti,~ che vi cullate tra le bische e i troni,~
 366    9|            sane,~ ~D'ombre fasciate cupe e sanguinose,~ Non irrompeste
 367   19|          fatto latrina.~ ~VII.~ ~Or cupi e muti vanno i moribondi~ –
 368    8|            sol scendeva~ ~Dietro la curva di azzurrati monti...~ E
 369   12|         cielo sopra i grigi monti,~ Curvano, stanche, le domate schiene.~ ~
 370    4|        piano;~ ~ma le fanciulle dei curvati ignavi~ bruciavano dell'
 371   20|        varco, ai canti de le genti~ Curve e pronate ad orride fatiche.~
 372     | dall'
 373   16|            il fior, de le languenti dame;~ Ma ho scoperto i solai...
 374  Int|          incantate sere lunari; che danno vita ed occhi a tutte le
 375    6|             le cose amare.~ ~«E non danzate?» chiese al cavaliere~ Una
 376   12|         ovunque, affratellati,~ Per darvi vita e non vedervi franti.~ ~
 377   19|    tricolore...~ … Pel tricolore ho dato ambe le braccia,~ ~Egli
 378    6|             cavaliere~ Una biondina debole e sottile.~ «Queste son
 379    9|                                  ~ ~DECIMAZIONE~ ~...Rimane al Comandante
 380   17|              Un volo ardito l'anima decise.~ ~E l'Elba rossa, di nascente
 381  Int|      ricordare l'immensa e completa dedizione alla causa degli sfruttati
 382     | Deh
 383     | dello
 384    9|             e smorte,~ Non mordeste dementi, il lercio cuore?~ ~E rupi,
 385    9|                Chè non avremmo qui, dentro, nel petto,~ A stìmmate
 386   19|             Pugnalati alle spalle e denudati.~ Tra i gavazzar di bacchiche
 387    3|         veggenti ne la gesta,~ voi, derideste, voi, pingue nemiche!~ ~
 388    3|             martoriati, i laceri, i derisi,~ i sofferenti e zingari
 389  Int|       anarchici, che le erano stati descritti come mostri, belve sanguinarie.~ ~
 390    8|        Languiva il sole, fra le vie deserte.~ ~Poi... sopra il corpo
 391  Int|        dell'atto di Bresci c'era un desiderio di giustizia.~ ~Corse dalla
 392    6|            le bocche pinte~ Vaga un desio nostalgico d'amore.~ ~Egli
 393   16|           stanchi e di perduti,~ Di desolati nei singhiozzi proni,~ Ho
 394    9|             avremmo un'ombra che ci desta,~ Battendo l'ali tese,~ ~
 395    6|            La Patria... hai, forse, detto? o tu non sai,~ Che non
 396    9|     Battendo l'ali tese,~ ~E che ci dice sulla bocca: «È questa~
 397    4|            arena,~ non insorgiamo a dichiarar la guerra?~ ~. ~ ~Oh! giovinezza
 398   21|           scuola elementare, poi si diede interamente colla sua passione
 399    8|        fiori... e il sol scendeva~ ~Dietro la curva di azzurrati monti...~
 400    1|        della guerra; vi ritroverai, dipinta in tratti rapidi e vivi,
 401  Int|            giustizia.~ ~Corse dalla direttrice e le spiegò la simpatia
 402    9|             Rimane al Comandante il diritto ed il dovere di estrarre
 403  Int| INTRODUZIONE~ ~C'è bisogno forse di dirlo?~ ~La Virgilia d'Andrea
 404   11|             l'eterna notte,~ Svela, discingi e ammantala di gloria.~ ~
 405    6|        pallide ed avvinte,~ Lente e discinte... in atto di languore...~
 406    8|           in velo di passione~ E si disciolse, in atomi, l'aurora~ Cantando,
 407   19|         ideali...~ Ad ogni passo si discopre un morto~ ~Dal cor strappato
 408    6|               e perchè assente~ Voi disdegnate il bacio e la vittoria?~
 409    7|           frante,~ Di sogni mira le disfatte trame.~ ~Poi... sopra il
 410    1|         tutti i disinganni, tutti i disgusti.~ ~Ella vede la gente umana
 411   18|       venduti~ E rende schiavi e fa disonorati~ Giovani cor, che stanchi...
 412    7|        ripido e lontano~ Lotta... e disperde le nemiche squadre.~ ~E
 413    5|         quest'amor profondo~ Che mi disseta e si disserra al sole...~
 414   16|             Ed aspra più diventa la distanza~ E più le sembra il sogno
 415    7|           sole stanca,~ Arsiccia si distende,~ Da la finestra guarda,
 416  Int|          mano omicida e impunita le distrusse la famiglia. Fu messa a
 417   13|           inerti son le affusellate dita,~ Che un filo hanno intrecciato...~
 418   20|            alle foreste.~ ~E siamo, dite, sferza di cenciosi,~ Strazio
 419    2|      attorno quanto amore~ S'alza e divampa e l'anima trascina?»~ ~Più
 420    4|           azzurra seta~ dei soffici divani,~ ~si cullano fra il ganzo
 421    9|                   O madri, voi, che divinar sapete,~ In trepida tensione,~ ~
 422   19|            incendio, avvampa, arde, divora,~ ~E di sangue si spruzza
 423   20|         riposo e di frescura,~ Vite dolenti, verso cui giammai~ Un'alba
 424    1|            vita esperimenta tutti i dolori, tutti i disinganni, tutti
 425  Int|           anarchico. Fu una perdita dolorosa per il movimento anarchico,
 426    9|              E rupi, voi, gementi e dolorose~ Di giovinezze sane,~ ~D'
 427   19|        ribaldi sconfigge e sperde e doma.~ ~Fugge la sana gioventù
 428   12|        monti,~ Curvano, stanche, le domate schiene.~ ~Oh! resistete,
 429  Int|             gente, responsabile dei domicilii coatti che i magistrati
 430   13|        memoria di Rosa Luxemburg.~ ~Dormi, povera donna, che credesti~
 431    9|         Comandante il diritto ed il dovere di estrarre a sorte tra
 432  Int|          alla ribellione, versi che dovrebbero spronare all'azione e al
 433  Int|           Parigi, Berlino, New York dovunque porta la sua parola calda
 434   12|        lungo il suo cammino...~ Dai drappeggiati suoi rosati veli~ Scendono
 435   19|           le Sedi~ E inceneriti son drappi e bandiere.~ Freme l'incendio,
 436   14|              del mio cor, la vela,~ Drizzo, su l'onde, libera l'antenna,~
 437   12|     Sogghigna, lieto, il vecchio di Dronero.~ ~E sogguarda e sorride,
 438    4|             Sognavano, cantando, le duchesse~ del palazzo regale:~ ~fiori
 439     | due
 440   11|           te ravvisa il travolgente duolo.~ ~E spasimando genuflessa
 441  Int|            libro superbo, di valore eccezionale.~ ~Ma vorrei precisare che
 442     | Eccomi
 443   20|            un gran voto di vendetta edace,~ Che, verso il sole, in
 444    4|         canto dei ruscelli,~ ~fra l'edera salente per le mura~ e attorno
 445    1|        perciò riesce più vera e più efficace di tanti poeti maggiori.
 446    4|          immenso.~ ~. ~ ~A noi... l'egro lavor de la risaia,~ Che
 447   17|        ardito l'anima decise.~ ~E l'Elba rossa, di nascente aurora~
 448   21|           anni maestra nella scuola elementare, poi si diede interamente
 449    4|             di vita, che il destino elesse~ a far più belle le dorate
 450  Int|         vorrei precisare che questi elogi non sono adulazione, come
 451   19|         prigioni.~ ~Ed or ritenta l'emigrante il mare...~ E ne l'angoscia,
 452  Int|             forte, che esce di casa empiendo l'aria di canti, e che alla
 453  Int|            una lirica di Ada Negri, entrata clandestinamente nelle mure
 454   19|             forte~ Ed il valore e l'epiche passioni!~ Stridon, sinistri,
 455    1|           Vi troverai rievocata, in episodi truci e pietosi, tutta l'
 456    7|             S. Pelagio di Treviso l'episodio di quel padre di sette figli
 457     | erano
 458  Int|           Pietro Gori, il cavaliere errante, anche lui rapito al nostro
 459  Int|              Nei collegi si pregava esacrando Bresci.~ ~Virgilia era in
 460  Int|  significativo ricordare che mentre esalava l'ultimo respiro, mentre
 461  Int|          padre giovane e forte, che esce di casa empiendo l'aria
 462    9|     stìmmate profonde,~ ~Le memorie esecrande e un nodo stretto~ Di pianto,
 463    8|           Triste particolare: per l'esecuzione furono assunti tutti amici
 464   19|      Scrivono bandi e impongono gli esigli.~ ~Madre, ritrova una più
 465  Int|           miseria e di sofferenza l'esile ma coraggiosa maestrina.
 466    1|          sogno d'amore e della vita esperimenta tutti i dolori, tutti i
 467     | Esse
 468     | essendo
 469   16|          Che dalla cupa e turbinosa essenza~ Urla il martirio de la
 470   18|        lotta vana~ Davanti all'oro, estatica, si arresta,~ ~E incensa,
 471  Int|             liriche in Italia e all'estero dove il fascismo costrinse
 472    9|             diritto ed il dovere di estrarre a sorte tra gli indiziati
 473   15|         aspro odor dei campi,~ De l'estro ardente, mentre il cor n'
 474  Int|            anarchico è qualcosa che esula dalla prassi del mio comportamento.
 475   10|                     IL RITORNO DELL'ESULE~ ~A Errico Malatesta.~ ~
 476    3|         solchi rossi.~ ~E spezzano, esultanti, le catene~ con cui legaste
 477   21|         lasciarono orfana in tenera età. A sei anni fu collocata
 478   11|              L'alba raggiante, da l'eterna notte,~ Svela, discingi
 479   14|          con leggi e con catene...~ Eternità di vita al bacio colsi~
 480   12|         Arde la pugna e fremono gli eventi~ O di Liguria, scamiciati
 481    9|          occhi chiusi, verso ignoto evento...~ ~Chè non avremmo qui,
 482    9|               Il Tenente Generale~ ~F.to Caputo.~ ~Così, dunque,
 483   12|            LA PRESA E LA RESA DELLE FABBRICHE~ ~Dalle pesanti è fùmide
 484     | faceva
 485    4|           per le mura~ e attorno ai faggi rinverditi e snelli,~ ~Sognavano,
 486   15|          via.~ ~E risentirmi tra il falciato fieno,~ Tra il forte muschio
 487    4|      signore, i sonnolenti schiavi~ falciavano nel piano;~ ~ma le fanciulle
 488   14|       importa di codici e tiranni,~ Falsa morale come giallo orpello?~
 489   18|          assorti~ Dove può il mondo falso naufragare.~ ~Bologna, Dicembre
 490  Int|            impunita le distrusse la famiglia. Fu messa a studiare in
 491   21|             l'infanzia tra tragedie familiari che la lasciarono orfana
 492    6|            di maledizione.~ ~Ma va, fanciulla, va, torna tra i fiori...~
 493    4|       falciavano nel piano;~ ~ma le fanciulle dei curvati ignavi~ bruciavano
 494  Int|            azzurro, che le donne, i fanciulli, gli amanti ascoltano trasalendo
 495   19|           immortalate voi?~ ~Eccomi fango e cencio, ombra servile,~
 496     | fanno
 497  Int|     tempestose, piene di sogni e di fantasie che si scuotono in singhiozzi
 498     | far
 499     | farne
 500    2|      giovinezza,~ Da' campi strappa fasci di viole».~ ~Ma quando alla
 501    9|          giovinezze sane,~ ~D'ombre fasciate cupe e sanguinose,~ Non
 502  Int|            animi dolci e splendidi, fascinanti d'ombra e d'azzurro, che
 503   16|            Ed essi vanno, azzurri e fascinati,~ Verso il nitore di bei
 504   21|           volgo, finchè la reazione fascista non la costrinse all'esilio.
 505    2|         Perchè si lotta invano e si fatica~ E il vuoto si fa sempre
 506   20|           Curve e pronate ad orride fatiche.~ Dalle motrici urlanti
 507     | fatta
 508    4|         lampi,~ Ed era, il sole, di faville pieno.~ ~E prese, triste,
 509   12|            forti, o logorati~ Petti febbricitanti...~ Vi siamo accanto, ovunque,
 510     | fece
 511   19|           cuori vince e le tremanti fedi.~ ~III.~ ~L'un dopo l'altro
 512   14|             la fida penna!~ Stendo, felice, del mio cor, la vela,~
 513   14|              E mai nessuno lo potrà fermare...~ E, del pensiero, i colli
 514   14|          vene.~ ~Laccio non v'è che fermi de la mente~ Il volo ardito
 515   12|       scamiciati eroi...~ Figli del ferro, invitti tra i cimenti,~
 516    2|          vestaglie~ E schiamazzi di feste,~ E cenci, angoscie e lacrime
 517   13|           de la ribellione.~ ~Ed è, fiacco e codardo, arma e puntello~
 518   11|                Spiega la vela... Di fiammante fede~ S'alza, gagliardo,
 519   20|            sirene,~ Dalle guizzanti fiamme in luci e raggi,~ Dai fianchi
 520   13|          radioso,~ Ridente ai piani fiammeggianti e puri.~ ~E non insorge,
 521   14|             Qua, carceriera, su, la fida penna!~ Stendo, felice,
 522    4|             cammino~ e una bocca di fiele, il cor, comprime?~ ~Sai
 523   21|         ANDREA~ ~Virgilia D'Andrea, figlia del forte e ribelle Abruzzo,
 524  Int|           stata una delle più belle figure anarchiche che mi ha sempre
 525   18|            quando adolescente,~ Coi fili dei miei sogni io ricamava~
 526  Int|             sublimi di pensiero, di filosofia e di lirismo.~ ~Le giovani
 527  Int|         appassionato ed affascinato fin da quando lessi due sue
 528    3|               è la plebe all'attimo finale~ e nel suo volo vi trapassa
 529     | finalmente
 530   21|             i pregiudizi del volgo, finchè la reazione fascista non
 531    7|        Arsiccia si distende,~ Da la finestra guarda, austera e bianca,~
 532   13|           la dormiente per incanto~ Fioriscono le rose...~ Forse sbocciate
 533    2|            s'avventura~ Ne le trame fiorite~ E l'anima s'angoscia e
 534   20|    stridenti agli ingranaggi,~ E al fischio delle trepide sirene,~ Dalle
 535   19|         donne, mèmori e severe~ Tra fitti pianti avvolgono l'immoto.~ ~
 536    4|     castello regnava,~ ~e il bosco, fitto d'ombra e castagneti,~ il
 537   15|        nereggianti boschi,~ L'avido fiume e l'ombra de gli ontani...~ ~
 538   12|         avvilimento vostro oggi ben fiuta~ Chi, con leggi, vi stringe
 539   16|           del sogno, che il mio cor flagella.~ ~No, non son morta. Ma
 540   13|           Che barricata, un giorno, flagellava.~ ~E attorno a la dormiente
 541   13|        spassa, alfin, la chioma sua fluente~ Nel gesto grande de la
 542   11|             palpita a la gola,~ Del folgorante sol l'anima accende~ Ed
 543    5|           che ai ribelli canti,~ In folgori e tempeste sorgeranno.~ ~…
 544   19|             Dai polsi forti e da la folta chioma...~ Fermenta l'Augusteo
 545    1|  letteratura come di un'arma; e nel folto della battaglia, in mezzo
 546    2|           fame e sibilo di vento~ E fonde piaghe di martirî oscuri,~ ~
 547   19|             bocca amara e gli occhi fondi,~ Vuoti i polmoni e le pupille
 548   16|             Forse... l'alloro... in fondo al mio destino.~ ~Ma ho
 549   20|             vento, alle acque, alle foreste.~ ~E siamo, dite, sferza
 550   20|          torbide e nemiche,~ ~Dalle fornaci, rutilanti d'oro,~ Dalle
 551   19|       colora,~ Fulge sinistro ne le fosche sere~ E i cuori vince e
 552    1|            che l'ora della vittoria fosse per giungere, ed il cupo
 553  Int|             perchè è nostro costume fossilizzarci sui pensieri di altri, ma
 554  Int|        migliaio – a cui aggiungo la foto dell'autrice presa da «Torce
 555   16|           Quando... pur triste... e fragile parvenza~ Inchioda, il mondo,
 556   19|           cencio, ombra servile,~ E frale carne pallida e sparuta!...~
 557    5|           Impeto ardito di possente frana,~ Al puro raggio l'anima
 558  Int|      piovosa nella grande metropoli francese. Virgilia! Gli era davanti
 559    9|             in acque, in gorghi, in frane~ ~Per troncare la vita ed
 560    7|            fronte e, con le braccia frante,~ Di sogni mira le disfatte
 561  Int|          spontaneo il ricordo d'una frase di Victor Hugo: «Poeti,
 562    1|        conservò fede nell'ideale di fratellanza umana, di giustizia, di
 563   20|        andate, o canti di ribelli,~ Frecce d'amore a conquistare il
 564   14|         crede.~ ~Guardatemi così... freddi e sprezzanti~ E palleggiando
 565   14|            Ho sulle spalle, intero~ Freddo e irridente il codice penale;~
 566   20|           salde e di robuste gole,~ Fremiti ansanti di sconfitte amare.~ ~
 567   15|        sognar che spenda primavera~ Fresca ed aulente nel gemmato velo.~ ~
 568   14|             miei liberi vanni~ E di freschezza palpita il cervello.~ ~Magistrati
 569    8|          silvestre vento,~ Di sogni freschi rorida e abbellita~ E carezzata
 570   12|           Passano nubi sulle oscure fronti,~ Più nulla ne sostiene,~
 571    9|         artigli,~ ~E li gettaste, a frotte, infami, a sorte,~ Senza
 572    8|        tutti piemontesi essendo, il fucilato, della provincia di Novara.~ ~(
 573   15|              Cogliere voglio i suoi fugaci lampi.~ ~E farne, palpitante,
 574   10|         mente,~ E del pensiero alle fulgenti aurore~ Aprite il varco,
 575    8|    imbalsamava~ ~La giovinezza, che fulgeva ardita,~ Dal sol baciata
 576   11|      dolente,~ Alba dei nostri cor, fulgi e colora,~ Alza e redimi
 577   12|            resista.~ ~Salute! o nel fulgor, vigili e forti,~ Belli
 578   19|            eroi~ Fra i gagliardetti fulvi ed i coltelli.~ ~Ed improvvisa
 579   11|        losche~ Sventa e conquidi le fumanti arene.~ ~E verso l'onde
 580   12|         FABBRICHE~ ~Dalle pesanti è fùmide gualchiere,~ Dalle officine
 581   20|         neri,~ Per torbidi cantieri fumiganti,~ ~E vuoti cuori cui non
 582   19|          porti~ E ridistenda il suo funesto lutto.~ Poi, sulle braccia,
 583   19|          passione.~ ~Ma la bocca di fuoco arde sui volti~ E s'apre
 584     | furono
 585  Int|             sera del 29 luglio 1900 Gaetano Bresci, anarchico, giustiziò
 586   19|             i salariati eroi~ Fra i gagliardetti fulvi ed i coltelli.~ ~Ed
 587   11|             fiammante fede~ S'alza, gagliardo, quest'immenso volo,~ Mentre
 588  Int|            30 marzo 1975~ ~GIUSEPPE GALZERANO~ ~
 589    4|         divani,~ ~si cullano fra il ganzo ed il poeta,~ che sfiora
 590   12|           per l'immensa fiamma~ Che gavazza dal campo dei ribelli.~ ~
 591   19|           spalle e denudati.~ Tra i gavazzar di bacchiche canzoni~ Agonizzano,
 592    9|        lercio cuore?~ ~E rupi, voi, gementi e dolorose~ Di giovinezze
 593   18|           gran mondo,~ Ridente alla gemmante giovinezza~ Se nell'ardore
 594   15|    primavera~ Fresca ed aulente nel gemmato velo.~ ~E date, al sogno,
 595   19|            VIII.~ ~Fremono i rivi e gemono le fonti~ Attorno ai cimiteri
 596   21|            più volte le manette dei gendarmi e i pregiudizi del volgo,
 597    9|         pena di morte.~ ~Il Tenente Generale~ ~F.to Caputo.~ ~Così, dunque,
 598  Int|            di lirismo.~ ~Le giovani generazioni, quelle come me, ignorano
 599   19|             e addenta e sputa.~ ~Ma generosa si rivolta Roma.~ Freme,
 600   12|       innumeri d'insorti,~ Lampo di genio e schianto d'uragani.~ ~
 601   20|            il varco, ai canti de le genti~ Curve e pronate ad orride
 602   19|              a Siena~ Città dolce e gentil romba il cannone.~ Sessanta
 603   11|   travolgente duolo.~ ~E spasimando genuflessa attende~ Col pianto che
 604  Int|             E la poesia autentica e genuina della nostra Virgilia non
 605    3|            Spartachi veggenti ne la gesta,~ voi, derideste, voi, pingue
 606   13|             chioma sua fluente~ Nel gesto grande de la ribellione.~ ~
 607    9|       calpestato~ E fatto cencio da gettar lontano.~ ~Chè non avremmo
 608    9|          avvelenati artigli,~ ~E li gettaste, a frotte, infami, a sorte,~
 609   11|             mondo vola.~ ~E al gran getto d'amor terge e ristora~
 610    2|             disse: «Alla riscossa»~ Gettò dal mare, a la pianura,
 611   19|       contorto,~ E sopra il teschio ghignano i pugnali~ Che vi piantan,
 612     | già
 613   19|             con le tronche braccia~ Giaccion nel sonno... dal gran sogno
 614  Int|         anche versi di sprone a chi giace nella schiavitù.~ ~L'edizione
 615    4|         tessere dolore,~ ~e l'umido giaciglio del solaio,~ dove abbrutire
 616   14|         tiranni,~ Falsa morale come giallo orpello?~ Sono gli affetti
 617    2|         baci delle pure sere~ Sopra giardini vasti e imbalsamati,~ ~E
 618   18|             Io ricercavo il trèmulo giardino~ E le sfogliavo tutte, ad
 619    3|                  E voi plaudiste la gioconda festa,~ con bianche mani
 620    6|             e sottile.~ «Queste son gioie vere~ Che la patria vi ...
 621    2|            monte~ La sfida calda di giornata rossa.~ ~Firenze, Gennaio
 622    8|           amor possente.~ ~O quieti giorni!... quando fra i sentieri~
 623  Int|       nostre idealità anarchiche.~ ~Giova forse ricordare l'immensa
 624  Int|             città natale. «Un padre giovane e forte, che esce di casa
 625    3|    circonfuso d'oro~ ~O non temete, giovanette belle,~ così superbe tra
 626   19|      minaccia.~ ~Fugge la plebe e i giovanetti arditi,~ Col petto rosso
 627   19|             e doma.~ ~Fugge la sana gioventù latina~ Dai polsi forti
 628    9|              gementi e dolorose~ Di giovinezze sane,~ ~D'ombre fasciate
 629   17|        rinascente amore.~ ~Bologna, Giugno 1919.~ ~
 630    1|            della vittoria fosse per giungere, ed il cupo dolore che ci
 631  Int|          Scalo (Sa) 30 marzo 1975~ ~GIUSEPPE GALZERANO~ ~
 632   19|             Agonizzano, affranti, i giustiziati.~ ~E sui trafitti cadono
 633  Int|          Gaetano Bresci, anarchico, giustiziò re Umberto I responsabile
 634     | gl'
 635   16|           cantato avessi~ Le vostre glorie e le dorate sale...~ Se
 636    9|             irrompeste in acque, in gorghi, in frane~ ~Per troncare
 637    9|            ombra di schianto,~ ~Nel gorgo dello strazio e della morte...~
 638   19|         scavato, oggi, fra i monti~ Gracchiando, i corvi, nei silenzi arcani.~ ~
 639    2|         cenci, angoscie e lacrime e gramaglie~ E serti d'oro su le bionde
 640    6|              Che la patria vi ... grata e gentile.~ ~Il vincitore
 641    9|       sangue invendicato,~ L'ànsito grave, umano~ ~D'un popolo asservito
 642    7|         negata, con modi atroci, la grazia implorata.~ ~(Da l'Avanti
 643  Int|        ragione di Bresci.~ ~La capì grazie ad una lirica di Ada Negri,
 644   19|               E da Bologna parte un grido: A noi!~ Per soffocare i
 645   12|           Sanguina il cielo sopra i grigi monti,~ Curvano, stanche,
 646   19|             i ferri e le ritorte~ E grondan sangue vivo le prigioni.~ ~
 647   19|         affaticati e tristi,~ ~Ed i grumi, di pianto e sangue misti,~
 648   12|              Dalle pesanti è fùmide gualchiere,~ Dalle officine scintillanti
 649   14|              quando vive e crede.~ ~Guardatemi così... freddi e sprezzanti~
 650   19|          Mentre il tuo volto màcero guardiamo...~ ~E riscuoti la folla
 651   19|           convegno~ L'arma d'Italia guata... e li colpisce.~ Urlano
 652   20|        delle trepide sirene,~ Dalle guizzanti fiamme in luci e raggi,~
 653     | hai
 654  Int|       ricordo d'una frase di Victor Hugo: «Poeti, animi dolci e splendidi,
 655   11|             è vita, è vortice, è un iddio,~ È tormento che il cor
 656   15|    insormontato resta:~ «Per questa idea o vincere o morire».~ ~Aprite,
 657  Int|             assertrice delle nostre idealità anarchiche.~ ~Giova forse
 658  Int|          con la fiamma delle nostre idee che ancora hanno la forza
 659    7|         squadre.~ ~E avvinti vanno, ignari di sventura,~ Tra i sentieri
 660  Int|        generazioni, quelle come me, ignorano la Virgilia.~ ~È giusto
 661    3|          infissi~ fummo alla gogna, ignudi e conculcati...~ ~E voi
 662    8|         mentre il fante, irrigidiva ignudo,~ Languiva il sole, fra
 663     | III
 664  Int|         altro scopo se non quello d'illuminare la via agl'incerti e ai
 665   12|          nero...~ … Il folle sogno, illusi, è ormai distrutto,~ Sogghigna,
 666    8|             cor fanciullo, e l'aria imbalsamava~ ~La giovinezza, che fulgeva
 667    9|             così, di sangue rosso,~ Imbeveste la terra...~ ~E il mondo
 668   10|            e di granito~ Per l'urto immane della «rossa» storia.~ ~
 669   19|       Pallido vecchio, minaccioso e immondo!~ ~V.~ ~Lieto sui colli
 670   16|             raccoglie la teppa e le immortala.~ ~Carceri di Milano, 28
 671   19|            ideali~ Con cui l'Italia immortalate voi?~ ~Eccomi fango e cencio,
 672    8|             e bello e con la fronte immota,~ «Fratelli», disse, «al
 673   19|            fitti pianti avvolgono l'immoto.~ ~IX.~ ~Ecco, Fante, la
 674  Int|         hanno conservato intatta ed immutata la sfida di allora ai tracotanti
 675    4|      sostegno~ e la vita si sfoglia impallidendo?~ ~Sai tu dirmi perchè questa
 676   10|         dispersi,~ O schiavi proni, impalliditi e affranti,~ Sotto l'azzurro
 677    2|            E l'anima s'angoscia e s'impaura~ E serba aperte tutte le
 678   19|             e insormontato monte~ S'impenna, ancora, il vìndice destino.~ ~
 679   21|        nostalgia della Libertà e gl'impeti d'una profonda ed intima
 680    8|         anche a seppellirlo vennero impiegati tutti piemontesi essendo,
 681   15|          aventino i rovai.~ ~Pur se implacata addensi la tempesta~ E l'
 682    7|          pietà, la vita.~ ~E invano implora: «Per pietà, non fate~ La
 683    7|          con modi atroci, la grazia implorata.~ ~(Da l'Avanti del 10 agosto
 684  Int|           Bresci seguì un'ondata di implorazioni, una continua e feroce richiesta
 685   13|           arsa bocca par che triste implori~ I baci che ha respinti...~
 686    6|           Invano luce a queste luci imploro.~ ~Alla tua voce, o piccola,
 687   19|            ladri,~ Scrivono bandi e impongono gli esigli.~ ~Madre, ritrova
 688   14|             fulgido ideale.~ ~Che m'importa di codici e tiranni,~ Falsa
 689   15|             bello» che al mio cor s'impose.~ ~I verdi clivi ed i Morroni
 690   19|           fulvi ed i coltelli.~ ~Ed improvvisa snodasi una fiamma:~ S'alza,
 691   12|           minatori,~ E date forza e impulso al movimento~ Coi foschi
 692  Int|             53). Una mano omicida e impunita le distrusse la famiglia.
 693    2|           tormento~ D'antri luridi, impuri,~ Miseria, fame e sibilo
 694   13|             miraggio infido,~ Forza incalzante ed ala di turbìna,~ Anime
 695  Int|            voci della notte e nelle incantate sere lunari; che danno vita
 696   15|         Gole scoscese fra silvestri incanti,~ Le zampillanti, al sol,
 697   13|          attorno a la dormiente per incanto~ Fioriscono le rose...~
 698    9|           strazio e della morte...~ Incatenati e con il core infranto!~ ~
 699   19|         drappi e bandiere.~ Freme l'incendio, avvampa, arde, divora,~ ~
 700   19|          mura e crollano le Sedi~ E inceneriti son drappi e bandiere.~
 701   18|           estatica, si arresta,~ ~E incensa, con turiboli dorati,~ I
 702    4|        dolente canto,~ in profumo d'incenso~ ~alzarsi, verso il cielo,
 703   16|       triste... e fragile parvenza~ Inchioda, il mondo, ad ascoltar la
 704   19|             quale strazio la corona incide,~ Pallido vecchio, minaccioso
 705    3|       calpesti fummo e crocifissi,~ incisi ne la carne, e pugnalati,~
 706  Int|     compagno mi ricordò che le andò incontro appena arrivò a Parigi in
 707    1|          uno sprone agli ignavi, un incoraggiamento ai compagni di lotta.~ ~
 708  Int|            cacciata a Parigi.~ ~Non indietreggiò. Patì. Sofferse. Lottò.~ ~
 709    9|            estrarre a sorte tra gli indiziati alcuni militari e punirli
 710   12|         orifiamma,~ O della Puglia, indomiti fratelli,~ E date i cenci
 711   13|              no, forte e ruggente,~ Indomito lëone,~ Nè spassa, alfin,
 712   16|           nel fosco de l'ombra essa indovina~ Che v'è l'agguato bieco
 713   13|             triste capo biondo.~ ~E inerti son le affusellate dita,~
 714  Int|           sono una fonte perenne ed inestinguibile. Ella rinasce con la pubblicazione
 715    4|            polsi serra~ ~e schiavi, inetti, della grande arena,~ non
 716   18|      esangue di dolcezza,~ ~Vederti inetto avrei dovuto e vinto,~ E
 717    9|            E li gettaste, a frotte, infami, a sorte,~ Senza un'ombra
 718    1|            truci e pietosi, tutta l'infamia della guerra; vi ritroverai,
 719   21|            febbraio 1890.~ ~Passò l'infanzia tra tragedie familiari che
 720  Int|            della nostra Virgilia, l'infaticabile e ardente assertrice delle
 721   13|           tra i ferri, schiava,~ Ed infeconda la sua fede crolla,~ Che
 722   19|      sanguigni sputi~ Marciti fiori infestano il selciato.~ Sui tetri
 723    6|           per me, sogno di pace,~ L'infida terra, mai...»~ E la sua
 724   13|          trascina,~ Con un miraggio infido,~ Forza incalzante ed ala
 725   10|        Mentre la nave in faccia all'infinito~ Ride a un'intensa azzurrità
 726    3|              per odio e per livore, infissi~ fummo alla gogna, ignudi
 727    9|        ancora soli,~ E non possiamo infrangere e schiantare~ Questa catena
 728   11|             del sogno che più nulla infrena.~ ~Spiega la vela... Di
 729   16|      giammai, non muore...~ … Fonte ingemmata di bellezza vera.~ ~Oh!
 730    3|             ardite.~ ~O non temete, inghirlandati eroi,~ del canto audace
 731    9|              Attendete, un istante, inginocchiati~ Vi ricopriamo col pio drappo
 732   16|              Urla il martirio de la ingiusta croce,~ ~Allor s'è fatto
 733  Int|             rivolta contro un mondo ingiusto che sempre animò la sua
 734  Int|          Adunata dei Refrattari». M'innamorai del lirismo, della parola,
 735   20|         azzurre su l'immenso mare,~ Inni di salde e di robuste gole,~
 736   10|        avvinti e liberi, cantate~ L'inno d'un vasto e rinnovato mondo...~
 737   21|            che l'aveva condannata – innocente – a crescere in uno stato
 738   12|            titani,~ Limpide schiere innumeri d'insorti,~ Lampo di genio
 739   13|           si svolge e si snoda ne l'insana~ Luce de l'orgia tumultuosa
 740   19|        Vuoti i polmoni e le pupille insane.~ ~Passano stanchi... ed
 741   19|               Porgi la bocca cupa e insanguinata,~ E questa folla a la rivolta
 742  Int|          con un diploma da maestra. Insegnò, ebbe modo di contattare
 743    4|         lavor de la risaia,~ Che ne insidia i polmoni...~ ~il màcero,
 744   20|        palpiti e pensieri,~ Notti d'insonnia e di repressi pianti,~ Carne
 745   13|       fiammeggianti e puri.~ ~E non insorge, no, forte e ruggente,~
 746   11|          del codardo Noske~ Spezza, insorgendo, l'ultime catene,~ L'impeto
 747    4|            della grande arena,~ non insorgiamo a dichiarar la guerra?~ ~. ~ ~
 748   19|         vile...~ E mordi, allora, e insulta, e addenta e sputa.~ ~Ma
 749    4|        bocca ardita,~ arsa di baci, insultano passando.~ ~Allor salì per
 750   21|            sua passione e colla sua intelligenza alla propaganda dell'ideale
 751   10|             all'infinito~ Ride a un'intensa azzurrità di gloria,~ Fate
 752   10|        magico avvenire,~ Di strette intense e vincoli tenaci~ E attesa
 753  Int|         nella notte», ch'è pure mia intenzione ripubblicare, descrive alcuni
 754   13|            dita,~ Che un filo hanno intrecciato...~ Col sacrificio de la
 755    8|            sogno il ciel rideva~ Ed intrecciava limpidi i pensieri~ Come
 756   12|          forti,~ Belli tra i marmi, intrepidi titani,~ Limpide schiere
 757  Int|                                  ~ ~INTRODUZIONE~ ~C'è bisogno forse di dirlo?~ ~
 758  Int|              Le sue opere sono rare introvabili. Abbiamo bisogno di abbeverarci
 759   10|            tenaci~ E attesa folle e inutile soffrire!~ ~O sofferenti,
 760     | invece
 761    9|           Che ci rammenta il sangue invendicato,~ L'ànsito grave, umano~ ~
 762   18|             pace, il mio singhiozzo invita~ Gli stanchi ed i caduti
 763   13|           mondo!~ Or posan quiete l'iridi celesti~ E reclinato è il
 764    9|            Membra disperse e bocche irrigidite...~ Il popolo è qui tutto,
 765    8|         aperte,~ E mentre il fante, irrigidiva ignudo,~ Languiva il sole,
 766   19|        incita,~ ~Or che, dolente, è irrisa e abbandonata~ Da chi la
 767    9|             cupe e sanguinose,~ Non irrompeste in acque, in gorghi, in
 768    9|             austero,~ Attendete, un istante, inginocchiati~ Vi ricopriamo
 769   21|          pregiudizi, i costumi e le istituzioni d'un ordine sociale che
 770     | IV
 771     | IX
 772   19|        avvolge, turbina, trascina.~ ... dove un sogno v'era o
 773   19|           sparuti~ Come ferita è il labbro insanguinato.~ ~Ma dal vetusto
 774   19|        macerati, i forti~ Cadon nei lacci de le trame oscure.~ Or
 775   14|          bacio, ne le rosse vene.~ ~Laccio non v'è che fermi de la
 776    3|             audaci~ i martoriati, i laceri, i derisi,~ i sofferenti
 777    2|         feste,~ E cenci, angoscie e lacrime e gramaglie~ E serti d'oro
 778   19|         assoldati ai paltonieri, ai ladri,~ Scrivono bandi e impongono
 779   12|        schiere innumeri d'insorti,~ Lampo di genio e schianto d'uragani.~ ~
 780    1|           alla prigione la sottrae, lancia i suoi versi come una sfida
 781   14|           sua distesa.~ ~E il canto lancio su... pei cieli aperti~
 782   18|            la fronte ove il passato langue~ E nel silenzio del tormento
 783   16|              Tenero, il fior, de le languenti dame;~ Ma ho scoperto i
 784    8|          fante, irrigidiva ignudo,~ Languiva il sole, fra le vie deserte.~ ~
 785    6|            e discinte... in atto di languore...~ Sopra le bocche pinte~
 786   18|            caduti a vendicare.~ ~Ma largo, allora! E tra i bei sogni
 787  Int|        barricata la nostra Virgilia lasciandoci delle pagine sublimi di
 788   21|           tragedie familiari che la lasciarono orfana in tenera età. A
 789   19|              Fugge la sana gioventù latina~ Dai polsi forti e da la
 790   19|           Fermenta l'Augusteo fatto latrina.~ ~VII.~ ~Or cupi e muti
 791  Int|          bisogno di contatto che ci lega ai nostri morti, che ce
 792    3|       esultanti, le catene~ con cui legaste travagliose vite~ e cantano,
 793  Int|             un lirismo di valore.~ ~Leggendo le liriche della D'Andrea «
 794   11|          ammantala di gloria.~ ~Dei Legien tristi e del codardo Noske~
 795    6|         coppie pallide ed avvinte,~ Lente e discinte... in atto di
 796   13|         forte e ruggente,~ Indomito lëone,~ Nè spassa, alfin, la chioma
 797    9|            Non mordeste dementi, il lercio cuore?~ ~E rupi, voi, gementi
 798   19|            Senza riposo, l'àncora a levare...~ E cerca attorno una
 799   18|             che nel cor risplende,~ Levarti puro e cinto di vïole~ Con
 800   20|         repressi pianti,~ Carne per leve d'ingranaggi neri,~ Per
 801   19|            Vibri la folla e al ciel levi la fronte~ E la febbre risenta
 802    3|           fiamma,~ alziamo un canto libero e possente,~ di nostra fede,
 803   10|          dei bei cieli tersi,~ Oggi librate prorompenti canti.~ ~A le
 804   20|             carco di splendore,~ Si libreranno a conquistar la vita.~ ~
 805   13|          Anime e sogni verso ignoto lido.~ ~E il popolo più triste
 806    5|                   SPARTACUS~ ~Carlo Liebknecht.~ ~Amate, disse, quest'amor
 807   12|            fremono gli eventi~ O di Liguria, scamiciati eroi...~ Figli
 808   15|          amore»~ Che oggi m'afferra limpida armonia;~ Mi fulge, attorno,
 809   12|           marmi, intrepidi titani,~ Limpide schiere innumeri d'insorti,~
 810    8|         ciel rideva~ Ed intrecciava limpidi i pensieri~ Come serti di
 811    6|         virgulto,~ Fra il tanfo dei liquori,~ È della patria, l'irridente
 812  Int|               La capì grazie ad una lirica di Ada Negri, entrata clandestinamente
 813   18|          odiai~ E n'ebbi, il volto, lividito, esangue.~ ~Ecco... perchè
 814   19|         morto~ ~Dal cor strappato e livido e contorto,~ E sopra il
 815    3|              quando, per odio e per livore, infissi~ fummo alla gogna,
 816   12|               Resistete da forti, o logorati~ Petti febbricitanti...~
 817   11|         impeto accendi e le manovre losche~ Sventa e conquidi le fumanti
 818    1|            i sacrifizii, continua a lottare e lotterà fino al trionfo
 819    1|    sacrifizii, continua a lottare e lotterà fino al trionfo auspicato,
 820  Int|       indietreggiò. Patì. Sofferse. Lottò.~ ~Era una donna affascinante
 821    3|         festa,~ con bianche mani di Lucrezie antiche...~ gli Spartachi
 822   19|           muti vanno i moribondi~ – Lugubre schiera – a chiedere del
 823     | lui
 824   19|          tormenta~ E non v'è sole a lumeggiar l'aurora.~ ~Ma un branco
 825  Int|        notte e nelle incantate sere lunari; che danno vita ed occhi
 826    9|          preda li avvinghiaste~ Con lunghi, neri e avvelenati artigli,~ ~
 827     | lungo
 828   19|      insanguinato.~ ~Ma dal vetusto luogo del convegno~ L'arma d'Italia
 829    2|             ed il tormento~ D'antri luridi, impuri,~ Miseria, fame
 830   13|         SOGNO?~ ~In memoria di Rosa Luxemburg.~ ~Dormi, povera donna,
 831   12|        pugne amare~ Ne l'urlo de le macchine scroscianti...~ Par di veder
 832  Int|            pregò per l'anima del re macellatore e maledì Bresci e gli anarchici,
 833   19|       ROVINE~ ~I.~ ~Ad uno, ad uno, macerati, i forti~ Cadon nei lacci
 834   20|           granito,~ Dagli appestati màceri del piano,~ Dal solco, d'
 835   19|            rossa:~ Escono, i vinti, màdidi e sconvolti~ E cadon, muti,
 836    2|          affannata,~ ~E vide reggie mäestose, altere,~ Nei tramonti dorati,~
 837  Int|    sofferenza l'esile ma coraggiosa maestrina. Di  stessa ha scritto
 838    3|            note raccolte di passati maggi,~ ~Quando calpesti fummo
 839    5|            mondo,~ Pulsano ai venti magiche parole.~ ~E passa e avvince
 840   20|            di messidoro,~ Dai forti magli minacciosi e ansanti,~ ~
 841   17|          rossa, di nascente aurora~ Magnifica si cinse,~ ~E accanto al
 842  Int|        incerti e ai dubbiosi. Versi magnifici che vanno meditati nella
 843    4|             il màcero, la fame e la malaria,~ e le assillanti e torbide
 844    3|           temete! è dunque «fior di male»~ la gente che vi narra
 845  Int|          anima del re macellatore e maledì Bresci e gli anarchici,
 846   11|      dispera,~ È singulto che torvo maledisse,~ È purezza di sol perfetta
 847    6|            gola?~ Essa è rovente di maledizione.~ ~Ma va, fanciulla, va,
 848    2|         mite all'ombra ricamava.~ ~«Mamma», disse, d'un tratto, dolcemente:~ «
 849    3|         lontano Oriente,~ che ci ha mandato un vortice di fiamma,~ alziamo
 850   21|     anarchico.~ ~Sfidò più volte le manette dei gendarmi e i pregiudizi
 851  Int|          mondo, che Virgilia sempre manifestò in conferenze, in scritti
 852  Int|            York 1933, pag. 53). Una mano omicida e impunita le distrusse
 853   11|               L'impeto accendi e le manovre losche~ Sventa e conquidi
 854    6|              Freme e singhiozza, il mar, stretto a la terra...~
 855    4|         perchè del triste segno~ ci màrcano nascendo~ ~e non abbiamo
 856   20|            Strazio abbrutito per un marchio infame,~ Sogni dispersi
 857   12|         lavor, vindici figli,~ Oggi marcianti all'ultima conquista...~
 858   19|               ed i sanguigni sputi~ Marciti fiori infestano il selciato.~
 859   18|           tutte, ad una, ad una~ Le margherite, ansiosa del destino.~ ~
 860   12|        vigili e forti,~ Belli tra i marmi, intrepidi titani,~ Limpide
 861   20|         Sogni dispersi a l'urto dei marosi,~ Stimmate, siamo, di tristezza
 862    6|          velato schianto~ Sbianca e martella quel suo triste viso.~ ~«
 863    2|            vento~ E fonde piaghe di martirî oscuri,~ ~E gemme, argento
 864    9|              Così, dunque, così, li martoriaste,~ I dolci e sacri figli...~ ~
 865    3|            e della mensa, audaci~ i martoriati, i laceri, i derisi,~ i
 866  Int|           Casalvelino Scalo (Sa) 30 marzo 1975~ ~GIUSEPPE GALZERANO~ ~
 867  Int|           Versi magnifici che vanno meditati nella loro sfida rivoluzionaria.~ ~
 868    9|     sofferto avete e singhiozzato,~ Membra disperse e bocche irrigidite...~
 869   16|             cammino,~ Rete di sogno mèmore e profondo...~ Forse...
 870   19|         ignoto...~ Le tristi donne, mèmori e severe~ Tra fitti pianti
 871   13|              È FORSE UN SOGNO?~ ~In memoria di Rosa Luxemburg.~ ~Dormi,
 872    9|             stìmmate profonde,~ ~Le memorie esecrande e un nodo stretto~
 873     | meno
 874    3|               Eroi dell'oro e della mensa, audaci~ i martoriati, i
 875  Int|             sua purissima, superba, meravigliosa passione per l'Anarchia.~ ~
 876   16|             i morti ed i caduti,~ E merito la gogna... e le prigioni.~ ~
 877  Int|           distrusse la famiglia. Fu messa a studiare in un collegio
 878   20|           Dai vasti campi al sol di messidoro,~ Dai forti magli minacciosi
 879  Int|          notte piovosa nella grande metropoli francese. Virgilia! Gli
 880    1|    verseggiatore che si compiace di mettere in rima una tesi o una situazione
 881  Int|            d'aver fatto mitragliare migliaia di gente, responsabile dei
 882    9|            tra gli indiziati alcuni militari e punirli con la pena di
 883   15|            tempesta~ E l'onda ancor minacci di salire,~ Tra i foschi
 884   15|         ombra de gli ontani...~ ~Le minaccianti rupi e le profonde~ Gole
 885   20|         messidoro,~ Dai forti magli minacciosi e ansanti,~ ~Dalle cinghie
 886   12|             O del Valdarno, bronzei minatori,~ E date forza e impulso
 887   20|         urlanti e rilucenti,~ Dalle miniere torbide e nemiche,~ ~Dalle
 888    7|           braccia frante,~ Di sogni mira le disfatte trame.~ ~Poi...
 889   13|           torbida trascina,~ Con un miraggio infido,~ Forza incalzante
 890    8|               disse, «al cor giusto mirate.~ Questa ferita a voi, Tenente,
 891    5|       sorgeranno.~ ~…E mentre nella mischia agonizzava~ Gli arrise attorno
 892   10|         soffrire!~ ~O sofferenti, o miseri, o dispersi,~ O schiavi
 893    4|            odor di biancospino e di mistero,~ attorno attorno, tèpido,
 894   19|           grumi, di pianto e sangue misti,~ Sputan le bocche, contro
 895    2|         raggio della luna~ Un sogno mite all'ombra ricamava.~ ~«Mamma»,
 896   19|              E sulle vie ricanta la mitraglia,~ Sgombra le piazze e le
 897  Int|           responsabile d'aver fatto mitragliare migliaia di gente, responsabile
 898   20|           raggi,~ Dai fianchi delle mobili carene,~ ~Dalle vallate
 899    7|             a cui venne negata, con modi atroci, la grazia implorata.~ ~(
 900  Int|           da maestra. Insegnò, ebbe modo di contattare un mondo di
 901  Int|       ripubblicare, descrive alcuni momenti della sua vita e della sua
 902    3|            belle,~ così superbe tra monili e paggi...~ queste... son
 903   14|            codici e tiranni,~ Falsa morale come giallo orpello?~ Sono
 904    6|             la sua voce è tremula e mordace.~ ~Passa, per l'aria, un
 905    3|              i sofferenti e zingari mordaci~ da' scarni fianchi e da'
 906    9|          scapigliate e smorte,~ Non mordeste dementi, il lercio cuore?~ ~
 907   19|         fanno abbietta e vile...~ E mordi, allora, e insulta, e addenta
 908   11|        gente.~ ~Spartaco vive, Egli morendo, disse.~ È luce che non
 909  Int|         volume «Torce nella notte». Morì, dunque, sulla barricata
 910   19|              Or cupi e muti vanno i moribondi~ – Lugubre schiera – a chiedere
 911   15|        impose.~ ~I verdi clivi ed i Morroni foschi,~ Le bianche vette
 912   16|             flagella.~ ~No, non son morta. Ma più puri e alati~ Getta
 913  Int|          erano stati descritti come mostri, belve sanguinarie.~ ~Non
 914   20|           ad orride fatiche.~ Dalle motrici urlanti e rilucenti,~ Dalle
 915    4|        sussulti... e singhiozzando, muori.~ ~Milano, Luglio 1920.~ ~
 916  Int|      entrata clandestinamente nelle mure del collegio. Parlava di
 917   15|       falciato fieno,~ Tra il forte muschio e l'aspro odor dei campi,~
 918   13|          donna, che credesti~ Poter mutare il mondo!~ Or posan quiete
 919   15|            Tanto... il pensier, non muterà giammai:~ L'ardita vetta,
 920    3|           di male»~ la gente che vi narra il suo dolore?~ Ecco...
 921    6|           Ma la pupilla nera~ Fosca narrava de le cose amare.~ ~«E non
 922   21|            forte e ribelle Abruzzo, nasce a Sulmona l'11 febbraio
 923    4|            triste segno~ ci màrcano nascendo~ ~e non abbiamo un cuore,
 924   17|        decise.~ ~E l'Elba rossa, di nascente aurora~ Magnifica si cinse,~ ~
 925    9|           Di pianto, che dolor cupo nasconde,~ ~Che ci rammenta il sangue
 926  Int|               Virgilia D'Andrea era nata nel forte e generoso Abruzzo.
 927  Int|             Sulmona fu la sua città natale. «Un padre giovane e forte,
 928   11|             E mentre si ringemma la natura~ Risolca i cieli, un canto
 929   18|             Dove può il mondo falso naufragare.~ ~Bologna, Dicembre 1919.~ ~
 930   13|         ruggente,~ Indomito lëone,~  spassa, alfin, la chioma
 931    7|             sette figli a cui venne negata, con modi atroci, la grazia
 932   18|        esangue.~ ~Ecco... perchè ti nego e luce e vita...~ Per non
 933  Int|         grazie ad una lirica di Ada Negri, entrata clandestinamente
 934    1|          alla folla ed in faccia al nemico, o da una tetra cella di
 935    6|        ampio mare...~ Ma la pupilla nera~ Fosca narrava de le cose
 936   15|          montani,~ I castagneti e i nereggianti boschi,~ L'avido fiume e
 937     | nessun
 938     | nessuno
 939   16|      azzurri e fascinati,~ Verso il nitore di bei cieli tersi.~ ~Quando
 940     | niuno
 941   11|         Legien tristi e del codardo Noske~ Spezza, insorgendo, l'ultime
 942   21|           passione della poesia, la nostalgia della Libertà e gl'impeti
 943    6|         bocche pinte~ Vaga un desio nostalgico d'amore.~ ~Egli ha un singulto
 944    8|            ferita a voi, Tenente, è nota...~ L'ebbi sul Carso...
 945   13|                 Forse sbocciate dal notturno pianto~ Degli occhi occulti
 946    8|        fucilato, della provincia di Novara.~ ~(Da l'Avanti del 7 agosto
 947   11|           lotte~ Di rosso incidi la novella storia,~ L'alba raggiante,
 948   14|          Dalle Carceri di Milano, 1 Novembre 1920.~ ~
 949    8|          gli occhi e sopra il petto nudo~ Parvero rose le ferite
 950   19|          cerca attorno una speranza nuova.~ ~Alzati, Fante, e sfolgorante
 951   19|             nave.~ ~Egli guarda e s'oblia... egli rammenta~ La giovinezza
 952   11|         triste amor che non ritrova oblio~ E si consuma come fior
 953    4|        profumo del fieno.~ ~Verso l'occaso si accendevan lampi,~ Ed
 954   16|    profanato~ L'aria col tanfo de l'occulta fame.~ ~Ma ho cantato di
 955    8|        ristoro~ Nel cor saliva, per occulte fonti...~ E sul verde scendeva
 956   13|        notturno pianto~ Degli occhi occulti de le morte cose.~ ~E l'
 957  Int|     poetessa dell'Anarchia degna di occupare il posto che lasciò vuoto
 958  Int|             animò la sua vita. Sono odi alla ribellione, versi che
 959   18|           nel silenzio del tormento odiai~ E n'ebbi, il volto, lividito,
 960   12|              L'un dopo l'altra ogni officina cede~ E un canto trema nel
 961   12|           fùmide gualchiere,~ Dalle officine scintillanti al sole~ Ondeggian
 962  Int|         Virgilia.~ ~È giusto dunque offrire a loro queste pagine. Non
 963  Int|         schiavitù.~ ~L'edizione che offro è quella uscita a Parigi
 964   12|         ardenti de le zolfatare~ Ed olezzanti fiori a le carene,~ Trepida
 965    4|             alto, tra la pace e gli oliveti~ il castello regnava,~ ~
 966  Int|             essere un tributo ed un omaggio di stima nei confronti di
 967    9|             Di giovinezze sane,~ ~D'ombre fasciate cupe e sanguinose,~
 968  Int|            1933, pag. 53). Una mano omicida e impunita le distrusse
 969  Int|         All'atto di Bresci seguì un'ondata di implorazioni, una continua
 970   12|            sventura:~ Cupa la turba ondeggia.~ Un tetro giorno triste
 971   12|      officine scintillanti al sole~ Ondeggian le bandiere e rosse e nere~
 972   19|              Che senza pace e senza onore muore...~ Ed il suo canto
 973   15|        avido fiume e l'ombra de gli ontani...~ ~Le minaccianti rupi
 974    1|          rapidi e vivi, la riscossa operaia che seguì la guerra, e la
 975    4|             destino~ la nostra vita opprime~ ~e pruni e sterpi abbiamo
 976  Int|           sue conferenze riunite in opuscolo dagli anarchici dell'«Adunata
 977   21|       costumi e le istituzioni d'un ordine sociale che l'aveva condannata –
 978   19|     risollevi i morti~ Per rifare l'ordito ampio distrutto.~ ~Vibri
 979   13|        snoda ne l'insana~ Luce de l'orgia tumultuosa e oscena,~ ~E
 980  Int|            a vivere questa fiera ed orgogliosa avversaria.~ ~Virgilia D'
 981    3|             affascinati dal lontano Oriente,~ che ci ha mandato un vortice
 982   12|             di tortura~ Sul pallido orizzonte amaro albeggia.~ ~Passano
 983   14|            Falsa morale come giallo orpello?~ Sono gli affetti miei
 984   12|         sconvolta~ È, finalmente, l'orrida visione...~ E mentre tace,
 985   20|           genti~ Curve e pronate ad orride fatiche.~ Dalle motrici
 986   15|            suo abbraccio indora~ «L'orrido bello» che al mio cor s'
 987   13|            drappo incidi la parola: Osare.~ ~Ma triste e muta la smarrita
 988   13|             de l'orgia tumultuosa e oscena,~ ~E passa e guizza e torbida
 989   21|         all'esilio. Si spense in un ospedale di New York l'11 maggio
 990   20|            del piano,~ Dal solco, d'ossa e di sudor, nutrito,~ ~Sale
 991     | ovunque
 992  Int|        anche poetessa. Non descrive paesaggi, ma nelle sue liriche v'
 993  Int|         belve sanguinarie.~ ~Non fu paga della preghiera. Era orfana...
 994    3|           così superbe tra monili e paggi...~ queste... son rose d'
 995   19|       allaccia;~ Ma dai balconi dei palazzi aviti~ Si spara, si ferisce
 996    4|          cantando, le duchesse~ del palazzo regale:~ ~fiori di vita,
 997   14|              freddi e sprezzanti~ E palleggiando il codice a difesa...~ Riafferro
 998   19|             servile,~ E frale carne pallida e sparuta!...~ Oh! patria,
 999    6|       gloria...».~ ~Vanno le coppie pallide ed avvinte,~ Lente e discinte...
1000   19|             A noi!~ Per soffocare i pallidi ribelli~ Passan, cantando,


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