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Spartaco, su, nelle pugnaci lotte
Di rosso incidi la novella storia,
L'alba raggiante, da l'eterna notte,
Svela, discingi e ammantala di gloria.
Dei Legien tristi e del codardo
Noske
Spezza, insorgendo, l'ultime catene,
L'impeto accendi e le manovre losche
Sventa e conquidi le fumanti arene.
E verso l'onde turbinose amare
De la rivolta in impeto di piena,
Batti la prora e vola a conquistare
L'ansia del sogno che più nulla infrena.
Spiega la vela... Di fiammante fede
S'alza, gagliardo, quest'immenso volo,
Mentre la folla trasognata crede
E in te ravvisa il travolgente duolo.
E spasimando genuflessa attende
Col pianto che le palpita a la gola,
Del folgorante sol l'anima accende
Ed il gran voto per il mondo vola.
E al gran getto d'amor terge e
ristora
L'arida vita il popolo dolente,
Alba dei nostri cor, fulgi e colora,
Alza e redimi la perduta gente.
Spartaco vive, Egli morendo,
disse.
È luce che non cede e non dispera,
È singulto che torvo maledisse,
È purezza di sol perfetta e vera.
È fiamma, è vita, è vortice, è un
iddio,
È tormento che il cor stringe ed afferra,
È triste amor che non ritrova oblio
E si consuma come fior di serra.
È sangue che fermenta la vendetta,
Che nelle tombe si trasforma in vita,
E della folla l'uragano affretta
E passa e brucia ed alla guerra incita.
E mentre si ringemma la natura
Risolca i cieli, un canto di passione,
Forte di fede e pallido d'arsura,
Spartaco fulge simbolo d'azione.