Virgilia D'Andrea
Tormento
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È FORSE UN SOGNO?

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È FORSE UN SOGNO?

In memoria di Rosa Luxemburg.

Dormi, povera donna, che credesti
Poter mutare il mondo!
Or posan quiete l'iridi celesti
E reclinato è il triste capo biondo.

E inerti son le affusellate dita,
Che un filo hanno intrecciato...
Col sacrificio de la dolce vita
… Anche il bel sogno a turbine è crollato.

Chè s'alza e vola la canzone umana
Da le quinte a la scena
E si svolge e si snoda ne l'insana
Luce de l'orgia tumultuosa e oscena,

E passa e guizza e torbida trascina,
Con un miraggio infido,
Forza incalzante ed ala di turbìna,
Anime e sogni verso ignoto lido.

E il popolo più triste e più pensoso
Batte i sentieri oscuri,
E scorda il maggio, cèrulo e radioso,
Ridente ai piani fiammeggianti e puri.

E non insorge, no, forte e ruggente,
Indomito lëone,
spassa, alfin, la chioma sua fluente
Nel gesto grande de la ribellione.

Ed è, fiacco e codardo, arma e puntello
Del putrido armamento:
E a tratti addenta i troni e lo sgabello;
Ma poi si acquieta, pallido e sgomento.

Avanti, avanti, su... Verso la gloria,
Verso l'aperto mare!
Scrivi, col sangue la più bella storia,
Sul drappo incidi la parola: Osare.

Ma triste e muta la smarrita folla
Resta tra i ferri, schiava,
Ed infeconda la sua fede crolla,
Che barricata, un giorno, flagellava.

E attorno a la dormiente per incanto
Fioriscono le rose...
Forse sbocciate dal notturno pianto
Degli occhi occulti de le morte cose.

E l'arsa bocca par che triste implori
I baci che ha respinti...
Cedono i fiori, e petali e colori
Da quell'angoscia dolcemente vinti.

Carceri di Bologna, 20 Ottobre 1920.


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