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Madd. - Buona sera, signor Giovanni.
Giov. - Vostro padre è già andato all'officina?
Madd. - Ah! no, signor Giovanni, mio padre questa sera non andrà al lavoro... (indica la porta a sinistra). È di là, con la mamma!...
Giov. - Ebbene?...
Madd. - Non v'è più speranza!..
Giov. - Il medico è venuto?...
Madd. - È venuto momenti or sono... Ha posata la mano sulla testa di mamma... le ha toccato il polso... ed ha detto «Non v'è più nulla da fare»... Ed è partito!... (pausa) E non tornerà più! (pausa) È per questo che siete venuto?
Giov. - No... (con un gesto verso l'uscita) Son venuto perchè sentivo qualcuno cantare... laggiù... o piangere!... Le voci, da lontano, sono confuse, e non si posson distinguere...
Madd. - (ascoltando) È vero!... Ma non è qui!... (Si alza lo stesso e va verso la porta della camera, la apre dolcemente e guarda. Ritornando verso il tavolino) Mia madre sembra che riposi... e mio padre s'è addormentato! (Si siede e riprende il lavoro). È così stanco! Sono già due notti che passa vicino a lei... ed è soltanto da oggi che manca al lavoro...
Giov. - Ma voi pure, Maddalena, siete molto affaticata... Dovreste coricarvi un pochino... almeno, stendervi per qualche ora su questo materasso...
Madd. - C'è ancora troppo lavoro in ritardo... e poi, bisogna che vada e venga continuamente. Quando la mamma ha bisogno di qualche cosa, mio padre è come un bambino e non trova nulla... Io lavoro qui, perchè vicino al letto di mamma il rumore dell'ago irriterebbe i suoi nervi...
Giov. - (camminando per la stanza) Povera Clemenza!... (pausa) Finchè ha potuto reggersi in piedi, camminava... camminava!… Ed il giorno in cui s'è fermata, significava che era morta! (si siede in un angolo) Quanti anni ha?
Madd. - Quarantaquattro anni!
Giov. - Quarantaquattro anni! (pausa) Col suo viso invecchiato, grigio e tutto rughe, ne mostrava assai di più!.. Quarantaquattro anni! (pausa). Qui, vi è anche chi non arriva neppure a questa età!... Qui non si respira che morte! (si sente il fischio ed i rumori della ferriera). Eppure, era una donna forte e robusta!... Era piena di vita!...
Giov. - È la stessa cosa!
Madd. - Ne ha sofferte d'ogni genere... Pietro ucciso dalle macchine, un giovane così forte e coraggioso!... Giuseppe morto di mal di petto a diciannove anni!... È stato l'ultimo colpo, per lei!...
Giov. - Sì!... sì!...
Madd. - Che disgrazia che non li abbiate conosciuti voi signor Giovanni!
Giov. - Sì, sì!... (pausa). Dev'essere stata bella, una volta, vostra madre, non è vero?
Madd. - Non lo so... Io l'ho conosciuta sempre com'è oggi.... com'era un anno fa, quando voi l'avete vista per la prima volta... poichè l'età e la malattia l'han cambiata pochissimo...
Giov. - Ella non mi voleva bene... a me?
Madd. - Vi trovava di una cera troppo fosca... aveva paura di voi...
Madd. - Oh! io no, non ho paura di voi, signor Giovanni?
Giov. - Non mi chiamate più «signor Giovanni»... Perchè dite «signor Giovanni?»
Madd. - Non lo so... è un'abitudine più forte di me!... poichè voi non siete come tutti gli altri…. siete più degli altri, voi. Io non vi comprendo, e le vostre parole spesso mi sfuggono... ma pure sento che sono belle... che sono giuste. Mamma era troppo vecchia... troppo stanca... per comprender ciò... come me...
Giov. - Ma io non sono nulla più degli altri, Maddalena... sono come gli altri.... un povero diavolo come tutti gli altri. E se sono così triste, gli è perchè ho visto troppi paesi, troppa miseria... E non ho sempre la forza ed il coraggio che vorrei avere.... Ma pure nel mio cuore v'è odio... già…
Madd. - Non so se voi odiate... ma siete così buono con mio padre... così dolce con i bambini e con me!...
Giov. - È vero!... Vi amo assai... tutti!... E vorrei vedervi davvero felici!...
Madd. - Nessuno è qui felice, sign... (riprendendosi dietro un cenno di Giovanni) Giovanni!...
Giov. - Nessuno è felice, in nessuna parte!...
Madd. - Giovanni!... Giovanni!... Sopratutto, voi, qui, non siete felice!...
Giov. - (Si alza e cammina per la stanza, quasi per sfuggire all'emozione che lo invade) Ecco! Voi intanto state per divenire la madre di questo piccolo mondo!... (le indica i bambini addormentati) Siete troppo giovane per un così pesante dovere... e poi… vostro padre comincia ad esser molto vecchio! (Maddalena non risponde e si mette a piangere) Perchè piangete?
Madd. - (Sforzandosi di trattener le lacrime) È la fatica, forse... è mamma, siete anche voi Giovanni... Da che siete entrato, ho una strana volontà di piangere... (scoppiando ad un tratto) E poi, non posso... non potrò mai... io non avrò mai la forza... Giovanni... Giovanni!... giammai potrò essere ciò che è stata mamma... E non lo voglio... non voglio!.. Vorrei meglio morire!...
Giov. - (le prende le mani, le carezza). Mia povera Maddalena!... (Maddalena si calma un po') Piangete... i vostri nervi han bisogno di lacrime…
Madd. Scusatemi... perdonatemi... È finito. (si alza, rianima il fuoco del fornello su cui sta la pentola, si asciuga gli occhi, e si rimette a cucire. Giovanni va verso la porta aperta. È notte oscura. La ferriera sembra in fiamme. Si sentono i colpi dei martelli-piloni. Nella via alcuni operai passano, si fermano, parlano a bassa voce, e poi se ne vanno. Luigi Thieux, padre, esce dalla camera dell'ammalata).