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(In presenza di suo figlio, Hargand perde, a poco a poco, la calma. Progressivamente da pensoso e melanconico che era nella scena precedente, l'espressione del suo viso diventa nervosa, aggressiva. Si capisce pure che fa degli sforzi per dominarsi).
Hargand - Siediti... e parliamo.
Roberto - (si siede) Vi ascolto, padre mio!
Hargand - (con tono aspro) Dopo il tuo ritorno trionfale qui... trionfale, non è vero?... È proprio così!...
Hargand - Di qual parola vuoi tu ch'io mi serva.... Portato, ricondotto qui... come una bandiera... come il loro vessillo...
Roberto - In che tono mi parlate, o padre!.. Perchè mai evocare il ricordo di un incidente così doloroso, per ambedue?...
Hargand - (sforzandosi di contenersi) Infine dopo.... ciò ch'è successo... si era convenuto... (con ironia) Non poteva esigere di più dalle tue convinzioni... perchè il sentimento di famiglia.... il rispetto!... (Roberto guarda il padre in modo molto triste) Infine... infine... si era convenuto che tu resteresti…. neutrale.... di fronte agli avvenimenti che si svolgono qui!... Pensavo che un tale impegno, di fronte a te stesso e nelle circostanze che tu sai... dovesse esserti sacro!...
Roberto - Vi ho forse mancato?
Hargand - Come spieghi allora questi abboccamenti clandestini avutisi fra te, mio figlio, e Giovanni Roule, il capo dello sciopero?...
Roberto - (Un po' sorpreso) Questi abboccamenti?... (fermo) Sono andato da lui una volta sola... ieri... È vero!
Hargand - Lo confessi?... Ah! Io confessi?...
Roberto - Perchè non dovrei confessarlo?... Ho agito come dovevo?... Credete davvero che questo passo, fatto da me, avesse un carattere di ostilità verso di voi?
Hargand - Ostilità o mediazione, è sempre un oltraggio per me!.... Ti aveva forse pregato di intervenire?... In forza di che ti sei attribuito questo nuovo mandato?.... E come non hai pensato che un tuo passo in questo momento, e di quel genere, non poteva essere che una diminuzione della mia autorità?... e che forse in tal modo mettevi un'arma di più in mano dei tuoi nemici?... Se lo avevi capito perchè hai osato ciò?
Roberto - Come avrei potuto diminuire la vostra autorità, ed armare la loro ribellione?... quando ho parlato soltanto a nome mio?....
Hargand - A nome tuo? E con qual diritto... non sei nulla tu qui.... nulla... nulla!
Hargand (imperioso) - Tu sei mio figlio!
Roberto - Ho dunque, nascendo da voi, rinunciato a pensare secondo le mie idee... ed amare secondo il mio amore... a vivere secondo il mio destino?.... Io compio il mio destino!…
Hargand (esaltandosi) - E il tuo destino, non è vero? è di ribellarti contro di me!... di fraternizzare coi miei nemici!.... Sono stato troppo sciocco, troppo cieco nel richiamarti a me!.... Il tuo destino!.... Che cosa sono questi gridi abbominevoli di «Viva Roberto Hargand!».... che sento ad ogni minuto... che non cessano di strapparmi e trafiggermi il cuore come colpi di coltello!... Queste minaccie di morte... questi incendi.... questi saccheggi.... tutto ciò che bolle nell'anima di questi selvaggi, scatenati in nome tuo contro di me.... È questo il tuo destino!... Ma abbi dunque il coraggio di chiamarlo col suo vero nome: l'ambizione! E poco ti importi che sia soddisfatta con la morte di tuo padre…. con la rovina de' tuoi!
Roberto (si alza) - Io non ho alcun'altra ambizione che il benessere umano... Vi ho sacrificato la fortuna e la gioventù mia, vi sacrificherò la mia vita!...
Hargand - E la mia!....
Roberto - Padre mio, siete troppo nervoso.... e parlate ingiustamente.... Bisogna che fra noi non si dicano parole irreparabili... Permettetemi di ritirarmi!
Hargand - Resta.... resta! (cammina agitato per la stanza, poi viene a sedersi di nuovo allo scrittoio, sforzandosi di esser tranquillo). Che cos'è dunque questo passo che hai fatto?.... Ho bisogno di saperlo....
Roberto (sedendosi anche lui) - Non ho alcuna ragione per celarvelo.... Ieri ho saputo da Genoveffa che avete richiesti i soldati per reprimere lo sciopero.... e che essi arriveranno oggi.... (con voce penetrante) Ho compreso che era la catastrofe.... Non ho potuto sopportare l'idea che, centinaia di uomini.... per un malinteso, possibile ancora a dissiparsi... stessero per morire qui! Del sangue qui!.... Sangue su questa casa e su voi!.... (pausa) Allora sono andato a trovare Giovanni Roule.
Hargand - Perchè lui.… e non me?... Perchè non ti sei rivolto a me?
Roberto - Ma via! padre mio voi stesso me l'avete proibito.... Eppoi, mi son detto che ciò sarebbe inutile!
Roberto - Vi conosco troppo bene, per non sapere che questa risoluzione terribile, non l'avete presa a caso e senza una lunga lotta con voi stesso... Non avrei avuto la fortuna di essere ascoltato... (dietro un movimento di Hargand) Oh! padre mio, ve ne supplico... non state semplicemente alla lettera delle mie parole... non date loro che il senso che io stesso loro attribuisco.... ed apprezzate l'intenzione rispettosa che le detta!.... Giovanni Roule, così esaltato, così violento, non è poi sordo alla voce della ragione..... ed io credo che ci sia in lui un cuore pieno di pietà... Ho tentato di fargli comprendere la responsabilità in cui incorreva.... e che aveva nelle sue mani migliaia di vite umane.... Di sua volontà mi ha promesso di venire oggi a farvi nuove proposte... Non ho creduto bene di discuterne i limiti... nè prendere impegni con lui.... Eppoi egli non mi ha promesso altro che di venir qui!... Ecco tutto!
Hargand - Non lo riceverò!... Non lo riconosco... io l'ho cacciato dall'officina!
Roberto - Voi l'avete cacciato... ma cinquemila operai lo hanno eletto!
Hargand - Cinquemila faziosi! ... Nulla mi costringe ad obbedir loro.... Che si sottomettano!
Roberto - E se vi portasse la pace?....
Hargand - A prezzo di concessioni assurde ed umilianti?... No.... no!... È una follia il sognarlo.... (si alza e si rimette a camminare per la stanza. Silenzio) Ci siamo detti adesso parole inutilmente scottanti... Ciò non rimedia a nulla.... e fa male! ... Parliamo ragionatamente.... (appoggia la schiena al caminetto) Non credo di essere un uomo cattivo... Ti ho mostrato che non sono affatto un tiranno.... che, anzi, aveva un sentimento vivissimo di rispetto per la libertà degli altri... Ti ho lasciato crescere da te stesso e secondo la tua natura... non puoi rimproverarmi che ti abbia mai contrariato nelle tue idee...
Roberto (vivamente) - Ed io ve ne sono riconoscente... Oh! ve lo giuro!.... con tutte le forze del mio cuore!....
Hargand - Eppure io le giudicava chimeriche... dannose... in ogni modo, molto lontane dalle mie!... Ed esse demolivano il sogno, che aveva per tanto tempo accarezzato, di farti collaboratore delle opere mie... e... per quando non ci fossi più... il guardiano fedele di tutto quanto ho qui creato.... (con emozione ed alterazione della voce) Non avevo preveduta la... situazione logica, fatale... e dolorosa... Dio lo sa! (si interrompe.... Roberto triste, ed anche molto commosso, si pone la testa fra le mani) Mi capisci?....
Roberto - Oh! padre mio !... padre mio!... mi bruciate l'anima!...
Hargand (seguitando penosamente) - Infine non aveva preveduto... quanto è successo... e cioè che il mio liberalismo paterno avrebbe avuto un giorno.... questa conseguenza orribile.... di doverci parlare.... guardare... non come tra padre e figlio... ma tra nemico e nemico!...
Roberto (vivamente e alzandosi) - Non dite così, ve ne supplico!.... (con slancio) Io vi amo!... vi amo!...
Hargand - E se non ci amassimo, povero figlio mio…. (pausa) saremmo forse così infelici?...
Roberto - Padre mio!... Padre mio!.... (fa un passo per andare verso suo padre, poi ricade sulla sedia, accasciato. Silenzio).
Hargand - Ascoltami ancora!.... Nella vita, io, non ho avuta altra passione... che il lavoro.… non per il danaro, le ricchezze, il lusso.... ma per la forte e nobile gioia che esso dà.... ed anche, da qualche anno, per l'oblio che getta nel mio cuore!... E posso rendermi questa giustizia, che la mia parte sociale, la mia parte di grande laborioso.... è stata utile agli altri più delle dannose teorie.... delle vane promesse.... dei sogni impossibili.… Con tutto quanto ho prodotto, con tutto ciò che ho strappato alla materia.... se non ho arricchita la povera gente.... almeno ne ho considerevolmente aumentato il benessere... addolcita la dura condizione della loro esistenza…. mettendoli in grado di procurarsi a buon mercato, cose necessarie che prima di me non avevano mai avute.... e che io ho create per essi.... per essi!... Sono stato parco di parole.... ma ho procurato dei risultati... e forniti degli atti.... Non è vero?
Roberto - Mai ho negato la buona volontà delle vostre intenzioni... nè la persistenza dei vostri sforzi….
Hargand - In quanto poi ai rapporti sociali che ho stabiliti – a costo di quali lotte! – fra gli operai e me... mi sono spinto molto sulla via dell'affrancamento... tanto che i miei amici me lo rimproverano... come una mancanza.... come un'abdicazione….. Bambini, mi preoccupo di farli educare ed istruire, uomini di moralizzarli e condurli alla piena coscienza della propria individualità.... vecchi ho assicurata loro la soddisfazione dei bisogni... Con me, essi possono nascere, vivere e morire....
Roberto (interrompendo) - Poveri!.... (pausa) Sì, avete fatto tutto questo.... eppure c'è sempre.... sempre la miseria!....
Hargand (con voce più alta) - Non è colpa mia!
Roberto - È forse di loro?
Hargand - Ma posso io trasgredire a questa intrasgredibile legge della vita, che vuole che nulla si crei... nulla abbia fondamento che nel dolore?
Roberto - Giustificazione di tutte le violenze... scusa di tutte le tirannie.... parola esecrabile, padre mio!
Hargand - Essa ha dominato tutta la storia!
Roberto - Torture... massacri.… roghi!... ecco la storia!.... La storia è un cimitero!... non ne smuovete la putredine.... Non vi ostinate sempre ad interrogare questo passato di notte e di sangue!.... Verso l'avvenire bisogna cercare la luce.... Uccidere! sempre uccidere!... E non è dunque stanca ancora l'umanità di questi eterni sacrifici? E non deve suonare alfine, per gli uomini, l'ora della pietà?....
Hargand - La pietà!.... (febbrile) La pietà è un avvilimento... un narcotico.... Annichilisce gli sforzi e ritarda il progresso.... è infeconda!….. Colui che crea... non importa che cosa.… il sapiente che lotta con la natura per strapparle il suo segreto... l'industriale che doma la materia per ricercarne la forza, per farla servire ai bisogni dell'uomo.... ed adattarla, in modo possibile, all'utilità sua... costoro non hanno il diritto di arrestarsi dinanzi alla pietà!… La loro azione sorpassa il minuto della loro vita... si spinge oltre l'infimo spazio abbracciato dai loro sguardi.. si diffonde dall'individuo al popolo, sul mondo intero!... E per alcune vite indifferenti che schiaccia intorno a sè... pensa un po' a quante ne abbellisce e libera!... Avrei potuto... avrei dovuto essere l'uomo di cui ti parlo!... Se avessi ignorata la pietà, avrei potuto aspirare ad un sogno più grande, forse!....
Roberto - Voi vi calunniate padre mio!
Hargand - No.... mi dolgo!... (pausa) Ed eccolo oggi il risultato di questa pietà imbecille, che non ho saputo... non ho potuto... reprimere in me!... il crollo di tutte le mie speranze.... e ruine!. (violento) ma è finito!.... vogliono un padrone.... e l'avranno!....
Roberto - Badate!.... Queste esistenze che schiacciate.... per quale strano orgoglio le credete voi indifferenti?.... In nome di quale giustizia... superiore alla vita stessa... li condannerete a morire?... Voi siete responsabile di fronte all'umanità delle sole esistenze immediate di cui avete assunta la protezione.... non degli altri.... E non avete mai pensato, senza un fremito... che potreste essere l'uccisore di qualche sublime sconosciuto….. che in questo momento piange in qualche parte.... vicino a voi forse?....
Hargand (alza le spalle e si muove agitatissimo) - Ebbene! che incomincino!
Roberto - Come osate voi chiedere ai deboli... agli ignoranti... alle povere animuccie di fanciulli, oscure e balbettanti, di elevarsi fino allo sforzo, a cui voi stesso, padre mio, non volete.... non potete elevare la vostra intelligenza ed il vostro buon cuore?
Hargand - Ti esalti con parole... ti gonfi col vento... basta le frasi... fatti!.... vediamo!... Quando si parla così alti... con una simile sicurezza.... vuol dire che si ha una formula chiara... un programma netto.... Ne hai tu?... Esponimelo... ed io lo applicherò subito!...
Roberto - A che scopo, padre mio, quando si racchiude tutto in una sola parola, che voi negate?
Hargand (con collera) - In una parola!.... una parola!.... per bacco!...
Roberto - E quando siete preventivamente deciso a non vedere, in tutto ciò che potrei dirvi, che parole.. ed intendervi che vento…..
Hargand - Perbacco!... Lo sapevo bene!.... Tu t'illudi!.... E sono tutti come te!... (non contenendosi più) Ma quando non si hanno che parole da offrire ai poveri disgraziati… quando con parole... con sole parole... si corrompe, li si ubbriaca.... li si conduce alla morte.... sai tu che cosa si è.... lo sai?.... Un imbecille o un assassino!…. scegli!
Roberto (con uno sforzo) - Avete ragione!.... I nostri pensieri si allontanano l'uno dall'altro sempre più.... È una cosa troppo... troppo.... dolorosa!.. Io mi ritiro.
Hargand (dopo una pausa, con voce disprezzante) - Infatti! puoi ritirarti! (in questo momento entra un cameriere).