Louise Michel
La comune
Lettura del testo

PARTE TERZA LA COMUNE

XII. I Framassoni.

«»

Link alle concordanze:  Normali In evidenza

I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio

XII.
I Framassoni.

Mentre il bombardamento demoliva le Termes, i Campi Elisi, Neuilly, Levallois, Thiers con la sua consueta buona fede, assicurava che ci si sarebbe accontentati d'attaccare i lavori avanzati, ma che se Parigi avesse aperto le sue porte e ceduti i membri della Comune essa non sarebbe stata bombardata.

L'imminenza del pericolo soffiò sulle ultime discordie. Era passato il tempo dell'intolleranza delle idee su coloro che andavano a morire insieme, quali uomini liberi combattenti per la libertà.

Quegli stessi che erano spaventati dal sospetto, risultato delle lunghe lotte attraverso le perfidie imperiali, sentivano che era prossimo il momento in cui la Comune, come metteva un nome solo sui manifesti, avrebbe presentato un petto solo alla morte che s'avvicinava.

V'era un movimento generale delle leghe dei dipartimenti e di Parigi.

La Comune stava per morire! A che aveva dunque servito l'entusiasmo universale? Avevano avuto luogo molte manifestazioni, ma Versailles col suo cuore di pietra non aveva visto in pericolo che la Banca; il 26 aprile, i framassoni avevano invitato una delegazione dei venerabili e dei deputati delle logge per aderire alla Rivoluzione; era stato convenuto che il 29, sarebbero andati in corteo sui bastioni fra il Point-du-Jour e Clichy; che vi avrebbero piantata la bandiera della pace, ma che se Versailles l'avesse rifiutata essi si sarebbero schierati con la Comune.

Il mattino del 29, infatti, essi si recarono al Palazzo di città ove Felice Pyat pronunciò, a nome della Comune un discorso commovente e rimise loro una bandiera.

Quella sfilata fu uno spettacolo fantastico.

Ancor oggi mi sembra, parlandone, di rivedere quella fila di fantasmi; abbigliati all'antica, diretta a pronunciare parole di libertà e di pace che si realizzeranno soltanto nell'avvenire.

L'impressione era grande; fu maestoso il vedere l'immenso corteo marciante al suono della mitraglia come in un ritmo.

V'erano i cavalieri Kasoches con la sciarpa nera bordata d'argento.

Gli ufficiali col cordone rosso al collo, e tante insegne simboliche da far vivere in un mondo di sogni.

In testa, marciava una delegazione della Comune col vecchio Beslay, Ranvier e Thirifocq, delegato dei framassoni.

Passavano bandiere strane; e la fucileria, i cannoni, i projettili facevano rabbia.

Erano sei mila rappresentanti di logge.

Il corteo spettrale percorse la via Sant'Antonio, la Bastiglia, il boulevard della Maddalena, e, per l'arco del Trionfo e il viale Delfino, venne sulle fortificazioni, tra l'esercito di Versailles e quello della Comune.

Bandiere erano infisse da porta Maillot a porta Bineau; sulla fronte della porta stava la bandiera bianca della pace che portava scritto in lettere rosse: «Amatevi l'un l'altro». Essa fu forata dalla mitraglia. Fra i federati e l'armata di Versailles erano intercorsi dei segnali; ma il fuoco cessò soltanto dopo le cinque; si fece seduta; tre delegati framassoni recaronsi a Versailles ove non poterono ottenere che ventotto ore di tregua.

Al ritorno i framassoni pubblicarono un manifesto col racconto degli avvenimenti e la loro protesta contro la profanazione della bandiera della pace, diretto alla federazione dei framassoni e ai compagni di Parigi.

«I framassoni, essi dicevano, sono uomini amanti della pace, della concordia, della fraternità, dello studio, del lavoro; essi hanno sempre lottato contro la tirannia, il dispotismo, l'ipocrisia, l'ignoranza.

«I loro affigliati ricoprono il mondo: essi sono filosofi che hanno per precetto la morale, la giustizia, il diritto.

«I compagni sono essi pure uomini che pensano, riflettono ed agiscono per il progresso e la liberazione dell'umanità.

«I framassoni e i compagni vennero dai loro santuari tenendo il ramo d'olivo, simbolo della pace, nella mano destra, e nella sinistra la scure della rivendicazione.

«Dato che gli sforzi dei framassoni sono stati per tre volte respinti da quelli stessi che hanno la pretesa di rappresentare l'ordine, e che la loro lunga esperienza ormai è fiaccata, tutti i framassoni e i compagni devono brandire l'arma vendicatrice e gridare: Fratelli, avanti! che i traditori e gli ipocriti siano puniti.

«Il fuoco, interrotto il 29 alle quattro del mattino, ricominciò più nutrito accompagnato da bombe incendiarie, il 30 alle 7 e 45 di sera: la tregua era durata in tutto 27 ore e 45 minuti.

«Una delegazione di framassoni, campata alla porta Maillot, ha potuto constatare la profanazione della bandiera.

«È da Versailles che sono partiti i primi colpi, ed un framassone ne è stata la prima vittima.

«I framassoni e i loro compagni di Parigi, federati in data del giorno 2 maggio, si rivolgono a tutti coloro che li conoscono.

«Fratelli della Massoneria e compagni di Parigi, non abbiamo altra decisione da prendere che di combattere e di difendere con la nostra sacra egida il diritto nostro.

Salviamo Parigi!
Salviamo la Francia!
Salviamo l'umanità!

«Voi avrete ben meritato della patria universale, voi avrete assicurato il benessere dei popoli per l'avvenire.

«Viva la Repubblica! Viva le Comuni di Francia, confederate con quella di Parigi

Non è vero forse che, come tante bandiere simboliche, questi nomi strani di Logge e d'uominiLa Rosa del Perfetto silenzio, la Stella Polare, il Garante d'amiciziadànno a quest'episodio, il duplice carattere del passato e dell'Avvenire, tomba e culla ove si confondono le cose morte e le nascenti?

Questi fantasmi erano nel loro giusto posto, fra la reazione furibonda e la rivoluzione che tentava di farsi avanti. Parecchi combatterono, come avevano promesso, e morirono da prodi.

Spesso, nelle lunghe notti passate in carcere, io ho riveduto la lunga fila dei frammassoni sui baluardi, e tanto m'addolora l'immaginarmi questi credenti nell'avvenire, che scrivevano dietro le fole scipite di Diana Vaugham, per avere una intervista con Lucifero.


«»

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on touch / multitouch device
IntraText® (VA2) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2011. Content in this page is licensed under a Creative Commons License