Parte

 1    1|     lievemente nelle spalle.~ ~Non era colpa mia, pensai, se mi
 2    1|    irriducibile.~ ~Nel mio animo v'era un tumulto; ma su quel tumulto
 3    1|          nel cuore.~ ~Il direttore era già uscito. Io mi avvicinai
 4    1|         così strana e bizzarra, si era posata, piena di sogni,
 5    1|        Aprii la finestra. Il cielo era fitto di stelle.~ ~Sembravano
 6    2|                    Il villaggio si era tutto raccolto e nascosto
 7    2|     Maestra. Ma quel "buona notte" era un pretesto: la donna voleva
 8    2|           andava.~ ~La sua voce si era fatta leggermente commossa.
 9    2|      commossa. Forse, d'un tratto, era passata, davanti al suo
10    2|     torrenti e di boschi.~ ~Adesso era al declivio quel bel viso
11    2|        cessato di cadere. Il cielo era pieno di piccole pallide
12    2|        Maestra!~ ~ ~ ~Tutto, tutto era stato, nel palpito di pochi
13    2|            amori...~ ~Tutto, tutto era stato, in un soffio di tempo,
14    2|            in germoglio...~ ~Tutto era adesso un ammasso di rovine
15    2|   disperazione dei primi giorni si era andata man mano mitigando.~ ~
16    2|         sangue che già tanto amaro era diventato in quei giorni,
17    2|       Angelantonio: un giovane che era tornato dalla Germania dove
18    2|           di lacrime tanto cocente era dentro l'angoscia; tutto
19    2|       campestre, che all'occasione era l'autorità poliziesca del
20    2|         Adesso tutto il mio dovere era compiuto, ed io potevo partire.~ ~
21    3|            tenero e tremante cuore era rimasto ad aspettare e si
22    3|       trasparenza nelle mani.~ ~Si era fatto quasi freddo.~ ~Io
23    3|         aveva chiesto di vivere ed era costretta a vivere.~ ~E
24    3|         aveva chiesto di morire ed era obbligata a camminare verso
25    3|          il martirio dell'amore ed era dannata ad amare.~ ~E non
26    3|     chiesto il veleno dell'odio ed era condannata ad odiare.~ ~
27    4|            MIEI RICORDI~ ~ ~ ~ ~Si era alle vacanze estive. Noi,
28    4|     dissanguato.~ ~Ma il re... chi era il re? Io ne sapevo vagamente
29    4|       strane riflessioni.~ ~Ma chi era colui che aveva ucciso?
30    4|       aveva ucciso? Ed in che modo era riuscito a penetrare fin
31    4|       collo, e scomparve così come era entrata, ombra muta e leggera.~ ~–
32    4| adolescente sana e forte, e la mia era una di quelle adolescenze
33    4|          che non hanno affetti. Si era levato, gigante luminoso,
34    4|            morti per vendicare chi era stato mitragliato sulle
35    4|           ucciso per vendicare chi era stato trucidato.~ ~La direttrice
36    5|       spirito; nessuna speranza si era in esse velata. Pareva che
37    5|      fronte arsa dal delirio.~ ~Si era verso la metà del 1922.
38    5|        dell'ora.~ ~Oramai una cosa era ben certa. Una rivoltellata
39    5|          senza nube.~ ~L'Adriatico era in una di quelle sue meravigliose
40    5|         lotte d'un tempo.~ ~Non vi era ancora nel palpito delle
41    5|          vie dell'esilio.~ ~Non vi era ancora nel tepore dei loro
42    5|            senza ritorno.~ ~Non vi era ancora, nel sorriso luminoso
43    5|          che modo se l'animo mi si era avvinghiato alla carne per
44    5|           la voce nella gola. Essa era stretta in un nodo di lacrime.
45    5|           la imprigionava.~ ~Mi si era cristallizzato dentro, d'
46    5|           e rude che, di certo, si era preparato ad ascoltare un
47    5|         penso che forse no.~ ~Egli era abituato a parlare col mare,
48    5|     ritornava a riva ed il mare si era fatto più chiaro e più quieto.~ ~
49    5|       inafferrabili.~ ~Ecco... non era più la nave che avrebbe
50    5|            solcare tutti i mari.~ ~Era lui, lui che riviveva, che
51    6|        TORCE NELLA NOTTE~ ~ ~ ~ ~V'era nell'aria, quel giorno,
52    6|           cinguettio di ricordi. V'era nei cuori, quel giorno,
53    6|         Maggio, e  dove più alto era stato l'eroismo e più accanita
54    7|         dalle pupille degli uomini era misteriosamente passato
55    7|       fantasie di cristallo, tanto era al di sopra della possibilità
56    7|      mostruosa della morte, che si era proiettata da anni sul volto
57    7|            solo?~ ~ ~ ~La notte si era fatta più cupa e raccolta,
58    7|           E sul mondo che ammirato era caduto in ginocchio, pareva
59    7|              La bella città che si era assopita per qualche ora,
60    8|           fraterno sorriso.~ ~Egli era , ravvolto in una coperta
61    8|    terribili amputazioni sofferte; era , inchiodato nella dura
62    8|           deformità del suo corpo: era , davanti ad un modesto
63    8|            fedele cuore materno.~ ~Era , e di lui non vi colpiva
64    8|           vigili su di lui.~ ~Dove era il ricordo, dove erano le
65    8|            incubi sofferti?~ ~Dove era quella sensazione di peso
66    8|     tortura della sua anima che si era rifugiata, per dimenticare
67    8|      limpido delle vette, e che si era dissetata, per poter resistere
68    8|    serenità attorno a lui. Egli si era chiuso sull'altezza incontaminata
69    8|      proseguire, tanto la sua voce era rotta dall'emozione, e la
70    9|         inquieto tramonto.~ ~ ~ ~V'era della commozione nella voce
71    9|            e pace...~ ~L'orchestra era discesa, lieve come un'ombra,
72    9|           di passionale sensualità era scaturito d'improvviso un
73   10|      sicura, in una lingua che non era la loro: "Io ho ucciso;
74   11|     soffocarle la voce, tanto essa era sorda, insidiosa e insistente.~ ~ ~ ~
75   11|        distaccato da tutto ciò che era il suo passato, la sua vita,
76   13|            velocità progressiva.~ ~Era un momento di sosta per
77   13|            raccogliere le forze, o era il principio d'una tremenda
78   13|           d'una tremenda disfatta? Era la raffica di un'ora, o
79   13|    terribile realtà nella quale si era caduti. E di certo la gridai,
80   13|            non avevano riposo!~ ~V'era nell'aria della elettricità
81   13|             La voce della dinamite era stata possente: l'aristocratico
82   13|          ricco teatro del Diana ne era rimasto tutto insanguinato.~ ~
83   13|          avevano fatto ciò che non era lecito fare in giorno di
84   13|          nella cannuccia di legno. Era in quel lavoro tutta la
85   14|            più lungo ed estenuante era stato sulla sua bocca il
86   14|       morti.~ ~Allorchè soffocante era stata la stretta di tutte
87   15|         nelle tenebre, mentre egli era per gridare ai morti implacati:
88   16|             nell'esilio. La voce s'era spezzata nella stretta dell'
89   16|      sollecitudine.~ ~Nella sala s'era intanto levato un canto
90   16|       testa bionda e bella, che si era curvata, sollecita e gentile,
91   16|        sdegno, protesta, rivoltaera passata, rapido lampo, ad
92   16|         Raccolsi il giornale che m'era caduto all'improvvisa, inattesa
93   16|        martirio d'un popolo, che s'era avvinto al suo cuore e l'
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