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Alfabetica [« »] epiteti 2 eppure 1 equos 1 era 281 eran 2 erano 94 erasmo 1 | Frequenza [« »] 349 le 329 un 285 l' 281 era 277 come 274 con 264 ma | Alfredo Panzini Legione decima Concordanze era |
Cap.
1 1| e questa decima legione era formata di «transpadani, 2 1| tutto lo aveva colpito, era quel «transpadani», una 3 1| niente: la decima legione c’era sempre, e stava scritto 4 1| libro dal suo tenente che era quasi romano, e gli fa vedere 5 1| romano, e gli fa vedere dove era detto che tutti quelli della 6 1| cose. Questo bel ragazzo era molto bravo al tennis e 7 1| ginnasio.~ ~Così Ambrogino era venuto a sapere che quell’ 8 2| si facevano una volta, ed era nella vecchia Milano presso 9 2| freddo, è tremenda. E siccome era in ritardo ed era pieno 10 2| siccome era in ritardo ed era pieno di gioia pensando 11 2| di corsa, e, snello com’era, pareva volare.~ ~– Ehi, 12 2| sottostante della scala.~ ~Era un vecchietto con palandrana 13 2| forse contava i gradini, o era distratto perché vedendo 14 2| pipistrello; e la scala era stretta, e al vecchietto 15 2| portinaia se quel veggett si era fatto male.~ ~– Mica bene 16 2| Ambrogino domandò chi era, e la portinaia disse che 17 2| e la portinaia disse che era il professore che sta all’ 18 2| La porta sul ballatoio era appena socchiusa, e Ambrogino 19 2| scuse, ma trovò che la colpa era di lui che doveva star fermo 20 2| Termopili.~ ~Il linguaggio era meno comprensibile della 21 2| quel buon figliuolo che era, ancora si dolse e corse 22 2| quasi un incunàbolo! Cioè: era!~ ~Tale parola suonò nuova 23 3| quel libro vecchio, di chi era composta la decima legione, 24 3| da lei. La decima legione era formata di transpadani?~ ~– 25 3| quella frenesia che gli era venuta di sapere della decima 26 3| ma puoi star sicuro che era tutta una legione di matti. 27 3| Saggezza cammina male. Forse era matto anche Giulio Cesare. 28 3| riguardi, taceremo il nome, era stato dimesso dalle scuole 29 3| pendeva da un chiodo, dove era scritto: «Non suona, non 30 3| specialità, quando faceva scuola, era osservare come era fatta 31 3| scuola, era osservare come era fatta la testa degli scolari 32 3| indovinare quello che c’era dentro; e li guardava dentro 33 3| superiori.~ ~Più grave colpa era far scuola, come faceva, 34 3| come faceva, in letizia. Era capace, a guisa di istrione, 35 3| Agamennone.~ ~Per queste ragioni era stato dimesso.~ ~Negli anni 36 3| non scrivere più.~ ~Egli era molto ordinato nella zazzera 37 4| tondo, e sotto l’arco c’era un seggiolone con i bracciali 38 4| stella cometa. Sua madre era una donna di grande nobiltà 39 4| suo maestro di grammatica era una degna persona, a cui 40 4| nemici della grammatica.~ ~– Era democratico o aristocratico? – 41 4| Il mio libro dice che era democratico.~ ~– Caro mio –, 42 4| Venere, che come saprai era una dea.~ ~– Questa è una 43 4| quarantadue anni, e come chiome era una miseria. Non ti imaginare 44 4| la grande macchina. Dove era questa macchina? Dicono 45 5| della grammatica italiana era stato dimesso.~ ~Il milite 46 5| decima legione assicurò che era cappellaio soltanto, e non 47 5| se la fece un poeta che era press’a poco del tempo di 48 5| poco del tempo di Cesare ed era di abitudini pacifiche. 49 5| diminutivo di Marco, che era un santo col leone, e splendeva 50 5| arrivarono sino a Roma che allora era piccolina e la bruciarono.~ ~ 51 5| Ambrogino domandò che cos’era l’Insubria.~ ~– Hai ragione: 52 6| sino alla prepotenza; ma era necessario per arrivare 53 6| E adesso dimmi: quale era lo stemma dei romani?~ ~– 54 6| hai mai inteso nominare? Era un vecchio giusto e rispettabile 55 6| nei santi minori ai quali era delegata la protezione di 56 6| di credere in altri Dei, era cosa molto pericolosa, quando 57 6| buoni costumi; la concordia era grandissima; l’ingordigia 58 6| ingordigia per il denaro era pochissima; i cittadini 59 6| domi parci. Il diritto era fondato su questa buona 60 6| trattare di affari. Roma era come la city, la città degli 61 6| legione, o traspadani o no, era formata di cittadini e non 62 7| alzava sempre la cresta ed era piena di galloria.~ ~– Per 63 7| fu chiamato governatore era quella d’Italia, di qua 64 7| dalle nostre Alpi e perciò era detta Cisalpina, e un piccolo 65 7| Francia meridionale che già era dominio o provincia romana 66 7| entrava per Aquileia, che era una città grande e magnifica, 67 7| Cesare, come governatore, era onnipotente nella sua provincia, 68 7| di Roma a quei tempi non era più tutto formato di patres, 69 7| patres, di patriarchi. Roma era diventata una grande amministrazione, 70 7| Ora il cuore di Cesare era rivolto a tutto il popolo, 71 7| gran buon accordo non c’era; e se in quei cinque anni 72 7| e spostamenti di genti, era accaduto qualche infortunio, 73 7| queste cose, ma siccome era gentiluomo, parlava sempre 74 7| del popolo di Roma.~ ~Chi era questo Cesare? Era stato 75 7| Chi era questo Cesare? Era stato console l’anno precedente, 76 7| l’anno precedente, e poi era stato nominato proconsole 77 7| proconsole o governatore. Era la consueta carriera politica. 78 7| chiamato Tucidide; in Roma era stato oratore politicante 79 7| demagoghein. Demagogo assai fine. Era stato anche avvolto in molte 80 7| galanterie femminili. Così era arrivato sui quarant’anni. 81 7| regina d’Egitto. Costei era allora molto giovane e di 82 7| civetteria, ma perché la lana era impura per le sacerdotesse 83 7| e Cleopatra come regina, era anche sacerdotessa, e aveva 84 7| dolce tintinno, fatto com’era di lamine e campanelluzzi 85 7| oro, chiamato sistro; ed era obbligatorio nella religione 86 7| antichi il mistero del Nilo era immenso, senza contare che 87 7| divinità, e il fiume Nilo era il più sacro di tutti. Dove 88 7| arrivavano da terre lontane, era in Orazio un continuo meravigliarsi: « 89 7| le avventure, oh, quanto era felice quando tornava a 90 8| prima guida della Francia. Era partito con molta fretta 91 8| della Francia antica che non era barbara, ma era civile a 92 8| che non era barbara, ma era civile a suo modo barbarico, 93 8| di re.»~ ~Ora ti dirò chi era questo Ariovisto:~ ~Ariovisto 94 8| questo Ariovisto:~ ~Ariovisto era un grande germano che abitava 95 8| cagione di molti guai. C’era una volta la leggenda dell’ 96 8| latino si diceva bellum, che era il combattimento ordinato. 97 8| molto meno. Dunque Roma era così piena di vizi che doveva 98 8| erano gli Svevi, e Ariovisto era, come dire? il condottiero, 99 8| dal suo popolo, fu perché era il più nobile, il più valoroso, 100 8| caverne.~ ~Severità di costume era anche fra gli Svevi, e solamente 101 8| Ariovisto ne aveva due: una era sveva e l’altra era trentina 102 8| una era sveva e l’altra era trentina di alto lignaggio, 103 8| per nazion sveva, l’altra era norica sorella del re del 104 9| scettro di Achille, che era un bastone; quando lui l’ 105 9| scritti male.~ ~Ariovisto non era tanto ignorante che non 106 9| ignorante che non sapesse chi era Cesare e come morì Annibale, 107 9| veni, vidi, vici», non era stato scritto ancora, un 108 9| un gran fatto di guerra era avvenuto poco tempo prima 109 9| prima presso Bibracte, che era la capitale degli Edui, 110 9| otto giorni, ciò che allora era meraviglia: di giorno cavalcava 111 9| bel lago di Ginevra non c’era che una sola legione. Fece 112 9| comandato. Il settimo giorno era di ritorno a Ginevra a capo 113 9| legione da Aquileia. Quale era dunque la legione che elevò 114 9| delle battaglie, e quale era quello propizio e quale 115 9| quello propizio e quale era quello iniquo: e l’attimo 116 9| Non c’erano artiglierie: c’era il pilum, arma terribile. 117 10| si chiamava Diviziaco ed era persona seria e fidata, – 118 10| andò a quell’adunanza che era in luogo quasi impenetrabile 119 10| di maestose quercie. Lì era gran moltitudine, e appena 120 10| memorie dice che Ariovisto era «uomo barbaro, iracondo 121 10| doveva aspettare». Cesare era operatore, e non professore 122 10| infezione: e il pericolo era che Ariovisto scendesse 123 11| inglesi.~ ~Guai se non c’era santa Genoveffa, e san Dionigi, 124 11| oculorum».~ ~Ebbene: il Terrore era entrato anche nel campo 125 11| nostro imperàtor, e allora era a capo del governo, fu cortese 126 11| a Besançon si accampa.~ ~Era il giorno 16 d’agosto.~ ~ 127 11| L’accampamento romano era come una città quadrata 128 11| etruschi; e sorgeva ogni sera: era Roma che si rinnovellava 129 11| stile, e il legionario non era quello che oggi si dice 130 11| Il legionario romano era pioniere, muratore, artiere, 131 11| fabbro, idraulico, ranciere. Era come il nostro contadino, 132 12| quei tempi la carta non era stata trovata: vale, valete, 133 12| bollettino del fante». Si era sparsa la voce che Cesare 134 12| commuovere folle.~ ~Forse era turbato anche lui quel giorno, 135 12| questi alti ufficiali v’era anche il fratello di Cicerone, 136 12| Ariovisto, considerassero che era interesse più per lui che 137 12| solo è ogni grande, quando era con quei ragazzi della decima 138 12| ragazzi della decima legio, era come con i sogni ardenti 139 12| amico della giovinezza che era ufficiale, un bell’ufficiale. 140 12| battaglia di Adua; ma non c’era Cesare con noi! Non morì 141 12| un forte africano che gli era stato affidato. E sua moglie 142 12| stato affidato. E sua moglie era con lui in quel forte, e 143 13| appartò nella sua tenda. Era arrivato il corriere da 144 13| Allora Cesare pensò che era bene rispondere oggi a quel 145 13| sereno nel sonno che già era principiata la battaglia 146 13| dar battaglia a Ariovisto. Era il giorno 28 di agosto.~ ~ 147 13| parata: l’agmen quadratum era la speciale disposizione 148 13| teoria, il povero fante era un vero cireneo: doveva 149 13| modo se, quando marciava era chiamato «impedito», lo 150 13| tempi la massima velocità era data da un uomo a cavallo, 151 13| allora erano nove e non era sorta la musa Velocità. 152 13| fidato eduo Diviziaco gli era da presso e disegnava il 153 13| sostare. E Ariovisto dov’era? Aspettava che tutti quelli 154 13| superstiziose e con la scienza che era bambina bambina, non ti 155 13| nasce il sole».~ ~Besançon era luogo forte, ma presentava 156 13| quella sua moltitudine.~ ~Era la fine del settimo giorno 157 13| annunziare che Ariovisto era poco lontano.~ ~Ed ecco 158 13| Ariovisto, e, come vedi, gli era riuscito e ne era contento.~ ~ 159 13| vedi, gli era riuscito e ne era contento.~ ~Se Cesare è 160 14| orgoglio della umiltà. Lui non era solo con il suo orgoglio; 161 14| con lui, e la sua patria era più vasta della grande Roma. 162 14| cavaliere solo procedeva. Era Ariovisto.~ ~Quando fu a 163 14| fidava degli Edui»: ma non era nel vero. Gli Edui erano 164 15| continuare il discorso che era stato interrotto quel giorno 165 15| lui che non ha paura, che era «pericoloso!»~ ~Quanto mi 166 15| feris hominibus, e perciò era «pericoloso».~ ~Gli uomini 167 15| Artaserse, re di Persia, era raffinatissimo; ma trovandosi 168 15| forse trattare ancora, se era possibile.~ ~La situazione 169 15| La situazione di Cesare era tra le più difficili.~ ~ 170 15| Francia; l’altro ambasciatore era un certo Marco Mezio, di 171 15| anche il tedesco, perché era stato altre volte ospite 172 15| settantaquattro anni fa, ed era un giorno di torrida estate; 173 15| spaccarono quelle botti. Era potòria, peggio che aceto! 174 16| linguaggio. E in antico c’era poi anche l’odio delle diverse 175 16| Ariovisto voleva sapere quale era la volontà dei suoi Dei; 176 16| notte guardò la luna.~ ~Era la notte del 9 settembre. 177 17| quella sua sortita ingegnosa era camminato per sette giorni; 178 17| dietro la nuca. Questo nastro era una volta di vivaci colori; 179 17| inglesi bruciaron a Roanno, era della Lorena che è un paese 180 17| lo so dire: forse non c’era; e se non ci decidiamo a 181 17| monti dei Vosgi al Reno, era tutta una selva, e la Francia, 182 17| Francia, come già ti ho detto, era bella di selve e riviere.~ ~ 183 18| battaglie antiche a ferro freddo era necessario più che nelle 184 18| Reno; perché grande disdoro era per i germani abbandonare 185 18| partorì due figliuoli: uno era bianco e l’altro negro. 186 19| entusiasta di Catone: in vita era una mente ristretta, era 187 19| era una mente ristretta, era un uomo gretto. Ma insomma 188 19| uomo gretto. Ma insomma era un uomo che quello che era 189 19| era un uomo che quello che era nero era nero, e quello 190 19| che quello che era nero era nero, e quello che era bianco 191 19| nero era nero, e quello che era bianco era bianco. Era di 192 19| e quello che era bianco era bianco. Era di quelle anime 193 19| che era bianco era bianco. Era di quelle anime che fecero 194 19| stoicismo. Probabilmente era una fantasia quando proclamarono: « 195 20| guardia.~ ~Quello che entrò era un usciere, e veniva per 196 20| annunciatore, come tu sei, era grecamente chiamato ànghelos, 197 20| portare i foglietti, così era chiamato, come è chiamato 198 20| per Labieno. Labieno si era già molto arricchito e diceva: « 199 20| perché lui, da buon romano, era morto in guerra, banchiere 200 20| A guardia del tesoro c’era un cassiere d’onore; un 201 20| che Cesare, anche quando era nervoso, era generoso, e 202 20| anche quando era nervoso, era generoso, e tu mi vuoi portar 203 21| avviò verso quegli uffici.~ ~Era un grande palazzo con tanti 204 21| Salutò anche lui così.~ ~Era un vecchio signore magro, 205 21| ripeteva il ritratto che era su lo scrittoio.~ ~Un pensiero 206 21| Un pensiero vago che era balenato alla vista del 207 21| Prese un tono allegro che era una bellezza e continuò.~ ~ – 208 21| padre e per quella madre era sempre bambino.~ ~Ogni volta 209 21| sapendo che dire, e anche lui era un povero diavolo.~ ~– E 210 21| uffici con passo leggero. Era molto contento: aveva ancora 211 21| nel cielo del suo cervello era avvenuto un mutamento: il 212 21| mutamento: il cielo non era più quello, e la temperatura 213 21| quello, e la temperatura era mutata.~ ~Per tante mattine 214 21| mutata.~ ~Per tante mattine era stato ad ascoltare quelle 215 21| oscillante voce che allora era tanto indistinta che non 216 21| indistinta che non se ne era accorto. Una voce gli diceva: « 217 21| detto che il professore era matto; ma avendolo detto 218 21| uffici delle tasse non c’era mai stato, ne era vergine 219 21| non c’era mai stato, ne era vergine come un germano 220 21| un germano di Tàcito, ma era stato colpito da quell’ordine, 221 21| andava, e quando andava, era molto distratto e suo padre 222 21| molto distratto e suo padre era impensierito.~ ~Un altro 223 21| ma non lo salutò perché era assorto con la sua madamina. 224 21| con la sua madamina. E lui era in compagnia di un vecchio: 225 22| nostri climi, ma la spiga era matura, e anzi Cesare mandò 226 22| Firenze, la patria di Dante, era per quella graziosa regina 227 22| dell’ammiraglio bianco: era stato suo scolaro!~ ~– E 228 22| fossero stoffe turchine, c’era soltanto la tinta turchina 229 22| di quello che per primo era entrato in casa.~ ~Perché 230 22| che voleva conoscere come era fatta quest’isola, per quanto 231 22| L’isola dei Britanni era allora chiamata «l’isola 232 22| lontana.~ ~«Giro delle terre» era chiamato il mondo, ma non 233 22| cavalleria. Questa flotta era stata costruita negli arzaná 234 22| del mare, ma il disegno era di Cesare. Il genio italiano 235 22| il generale Cicerone che era con la spedizione, ne dà 236 22| vedeva che la scogliera non era deserta. Si vedevan trascorrere 237 22| i guerrieri.~ ~Che cosa era successo? Avevano dato l’ 238 22| di proseguire, perché lì era impossibile prendere terra, 239 22| che si chiamava Vesta, ed era la luminosa dea del focolare.~ ~ 240 22| E l’aquila d’oro non era soltanto vessillo di conquista.~ ~ 241 22| il figliolo che a torto era stato ucciso; e le aquile 242 22| esercito che prima non c’era; e in questo Cesare eseguiva 243 22| scendete in mare con me».~ ~Era il porta-bandiera della 244 22| in mare.~ ~ ~ ~Ora Cesare era in Britannia da pochi giorni, 245 23| Ambrogino una carta dove era disegnato: Britannia, Gallia, 246 23| romano. Per la sua salute era necessario passare il Rubicone; 247 23| dico come Bruto: «Cesare era un ambizioso, era un tiranno»; 248 23| Cesare era un ambizioso, era un tiranno»; e poi dico: « 249 23| passare: all’altra riva era apparso un fantasma.~ ~E 250 23| legione di seguirlo. Non era la X legione: era la tredicesima. 251 23| seguirlo. Non era la X legione: era la tredicesima. Dunque alla 252 23| ubbidiente!~ ~Lui, Cesare, era sempre con lei: quacum erat, « 253 23| erat, «con la quale egli era». Forse li conosceva ad 254 23| tutti cavalieri. Cesare era in Francia, e comandò alle 255 23| signa constiterunt. Cesare era in Britannia e gettò la 256 23| dolorose queste ferite! Come era più bello morire contro 257 23| l’infausto numero? – si era di nuovo tutta oscurata 258 23| occhi grifagni?». Cesare non era armato quel giorno che entrò 259 23| chiarore apparve nel cielo: era la stella di Cesare: Julium 260 23| crinita splendette nel cielo». Era l’astro di Cesare: Caesaris 261 24| decima, la legione quinta che era tutta formata di francesi.~ ~ 262 24| tutta formata di francesi.~ ~Era la legione dell’«allodola»! 263 24| allodola, la garrula allodola, era l’emblema antico di Francia, 264 24| delle acque del fiume.~ ~C’era Cesare, c’era Ariovisto, 265 24| fiume.~ ~C’era Cesare, c’era Ariovisto, c’era Vercingetorix, 266 24| Cesare, c’era Ariovisto, c’era Vercingetorix, c’era Cassiovellaunus.~ ~ 267 24| c’era Vercingetorix, c’era Cassiovellaunus.~ ~Vercingetorix 268 24| Cassiovellaunus.~ ~Vercingetorix era alto, e di nobile aspetto: 269 24| in senato.~ ~Ariovisto si era tolto quell’elmo, ed era 270 24| era tolto quell’elmo, ed era una nobile testa come il 271 24| testa come il Barbarossa. Era tutto piagato.~ ~Il re dei 272 24| Il re dei Britanni si era ripulito di quel colore 273 24| Avessi tu visto come era ben vestito il giovine re 274 24| io te la descriva: essa era di oro che è la sostanza 275 24| oltraggio: questa coppa era inghirlandata da un fregio 276 24| giustizia!~ ~Questa coppa era colma di spumeggiante vino. 277 24| si accordava malissimo.~ ~Era un canto di guerra?~ ~Non 278 24| un canto di guerra?~ ~Non era un canto di guerra, era 279 24| era un canto di guerra, era un canto lento e insieme 280 24| Allora compresi che era lingua di Provenza, il gaio 281 24| apparve del parlar latino.~ ~Era la lingua dei poeti e dei