Cap.

  1    1|            e questa decima legione era formata di «transpadani,
  2    1|            tutto lo aveva colpito, era quel «transpadani», una
  3    1|        niente: la decima legione c’era sempre, e stava scritto
  4    1|          libro dal suo tenente che era quasi romano, e gli fa vedere
  5    1|       romano, e gli fa vedere dove era detto che tutti quelli della
  6    1|           cose. Questo bel ragazzo era molto bravo al tennis e
  7    1|         ginnasio.~ ~Così Ambrogino era venuto a sapere che quell’
  8    2|          si facevano una volta, ed era nella vecchia Milano presso
  9    2|      freddo, è tremenda. E siccome era in ritardo ed era pieno
 10    2|          siccome era in ritardo ed era pieno di gioia pensando
 11    2|            di corsa, e, snello com’era, pareva volare.~ ~– Ehi,
 12    2|         sottostante della scala.~ ~Era un vecchietto con palandrana
 13    2|         forse contava i gradini, o era distratto perché vedendo
 14    2|            pipistrello; e la scala era stretta, e al vecchietto
 15    2|       portinaia se quel veggett si era fatto male.~ ~– Mica bene
 16    2|              Ambrogino domandò chi era, e la portinaia disse che
 17    2|           e la portinaia disse che era il professore che sta all’
 18    2|             La porta sul ballatoio era appena socchiusa, e Ambrogino
 19    2|       scuse, ma trovò che la colpa era di lui che doveva star fermo
 20    2|         Termopili.~ ~Il linguaggio era meno comprensibile della
 21    2|            quel buon figliuolo che era, ancora si dolse e corse
 22    2|         quasi un incunàbolo! Cioè: era!~ ~Tale parola suonò nuova
 23    3|         quel libro vecchio, di chi era composta la decima legione,
 24    3|          da lei. La decima legione era formata di transpadani?~ ~–
 25    3|            quella frenesia che gli era venuta di sapere della decima
 26    3|            ma puoi star sicuro che era tutta una legione di matti.
 27    3|       Saggezza cammina male. Forse era matto anche Giulio Cesare.
 28    3|        riguardi, taceremo il nome, era stato dimesso dalle scuole
 29    3|         pendeva da un chiodo, dove era scritto: «Non suona, non
 30    3|  specialità, quando faceva scuola, era osservare come era fatta
 31    3|         scuola, era osservare come era fatta la testa degli scolari
 32    3|            indovinare quello che c’era dentro; e li guardava dentro
 33    3|       superiori.~ ~Più grave colpa era far scuola, come faceva,
 34    3|           come faceva, in letizia. Era capace, a guisa di istrione,
 35    3|   Agamennone.~ ~Per queste ragioni era stato dimesso.~ ~Negli anni
 36    3|           non scrivere più.~ ~Egli era molto ordinato nella zazzera
 37    4|            tondo, e sotto l’arco c’era un seggiolone con i bracciali
 38    4|           stella cometa. Sua madre era una donna di grande nobiltà
 39    4|          suo maestro di grammatica era una degna persona, a cui
 40    4|       nemici della grammatica.~ ~– Era democratico o aristocratico? –
 41    4|              Il mio libro dice che era democratico.~ ~– Caro mio –,
 42    4|            Venere, che come saprai era una dea.~ ~– Questa è una
 43    4|    quarantadue anni, e come chiome era una miseria. Non ti imaginare
 44    4|           la grande macchina. Dove era questa macchina? Dicono
 45    5|          della grammatica italiana era stato dimesso.~ ~Il milite
 46    5|        decima legione assicurò che era cappellaio soltanto, e non
 47    5|            se la fece un poeta che era press’a poco del tempo di
 48    5|        poco del tempo di Cesare ed era di abitudini pacifiche.
 49    5|           diminutivo di Marco, che era un santo col leone, e splendeva
 50    5|  arrivarono sino a Roma che allora era piccolina e la bruciarono.~ ~
 51    5|          Ambrogino domandò che cos’era l’Insubria.~ ~– Hai ragione:
 52    6|           sino alla prepotenza; ma era necessario per arrivare
 53    6|              E adesso dimmi: quale era lo stemma dei romani?~ ~–
 54    6|           hai mai inteso nominare? Era un vecchio giusto e rispettabile
 55    6|          nei santi minori ai quali era delegata la protezione di
 56    6|           di credere in altri Dei, era cosa molto pericolosa, quando
 57    6|        buoni costumi; la concordia era grandissima; l’ingordigia
 58    6|           ingordigia per il denaro era pochissima; i cittadini
 59    6|             domi parci. Il diritto era fondato su questa buona
 60    6|           trattare di affari. Roma era come la city, la città degli
 61    6|        legione, o traspadani o no, era formata di cittadini e non
 62    7|         alzava sempre la cresta ed era piena di galloria.~ ~– Per
 63    7|            fu chiamato governatore era quella d’Italia, di qua
 64    7|         dalle nostre Alpi e perciò era detta Cisalpina, e un piccolo
 65    7|        Francia meridionale che già era dominio o provincia romana
 66    7|          entrava per Aquileia, che era una città grande e magnifica,
 67    7|          Cesare, come governatore, era onnipotente nella sua provincia,
 68    7|           di Roma a quei tempi non era più tutto formato di patres,
 69    7|        patres, di patriarchi. Roma era diventata una grande amministrazione,
 70    7|             Ora il cuore di Cesare era rivolto a tutto il popolo,
 71    7|            gran buon accordo non c’era; e se in quei cinque anni
 72    7|            e spostamenti di genti, era accaduto qualche infortunio,
 73    7|            queste cose, ma siccome era gentiluomo, parlava sempre
 74    7|          del popolo di Roma.~ ~Chi era questo Cesare? Era stato
 75    7|             Chi era questo Cesare? Era stato console l’anno precedente,
 76    7|           l’anno precedente, e poi era stato nominato proconsole
 77    7|          proconsole o governatore. Era la consueta carriera politica.
 78    7|         chiamato Tucidide; in Roma era stato oratore politicante
 79    7|  demagoghein. Demagogo assai fine. Era stato anche avvolto in molte
 80    7|         galanterie femminili. Così era arrivato sui quarant’anni.
 81    7|            regina d’Egitto. Costei era allora molto giovane e di
 82    7|      civetteria, ma perché la lana era impura per le sacerdotesse
 83    7|           e Cleopatra come regina, era anche sacerdotessa, e aveva
 84    7|          dolce tintinno, fatto com’era di lamine e campanelluzzi
 85    7|           oro, chiamato sistro; ed era obbligatorio nella religione
 86    7|        antichi il mistero del Nilo era immenso, senza contare che
 87    7|          divinità, e il fiume Nilo era il più sacro di tutti. Dove
 88    7|       arrivavano da terre lontane, era in Orazio un continuo meravigliarsi: «
 89    7|           le avventure, oh, quanto era felice quando tornava a
 90    8|         prima guida della Francia. Era partito con molta fretta
 91    8|       della Francia antica che non era barbara, ma era civile a
 92    8|            che non era barbara, ma era civile a suo modo barbarico,
 93    8|          di re.»~ ~Ora ti dirò chi era questo Ariovisto:~ ~Ariovisto
 94    8|      questo Ariovisto:~ ~Ariovisto era un grande germano che abitava
 95    8|           cagione di molti guai. C’era una volta la leggenda dell’
 96    8|       latino si diceva bellum, che era il combattimento ordinato.
 97    8|            molto meno. Dunque Roma era così piena di vizi che doveva
 98    8|       erano gli Svevi, e Ariovisto era, come dire? il condottiero,
 99    8|          dal suo popolo, fu perché era il più nobile, il più valoroso,
100    8|     caverne.~ ~Severità di costume era anche fra gli Svevi, e solamente
101    8|        Ariovisto ne aveva due: una era sveva e l’altra era trentina
102    8|            una era sveva e l’altra era trentina di alto lignaggio,
103    8|          per nazion sveva, l’altra era norica sorella del re del
104    9|            scettro di Achille, che era un bastone; quando lui l’
105    9|      scritti male.~ ~Ariovisto non era tanto ignorante che non
106    9|      ignorante che non sapesse chi era Cesare e come morì Annibale,
107    9|             veni, vidi, vici», non era stato scritto ancora, un
108    9|            un gran fatto di guerra era avvenuto poco tempo prima
109    9|         prima presso Bibracte, che era la capitale degli Edui,
110    9|        otto giorni, ciò che allora era meraviglia: di giorno cavalcava
111    9|          bel lago di Ginevra non c’era che una sola legione. Fece
112    9|       comandato. Il settimo giorno era di ritorno a Ginevra a capo
113    9|         legione da Aquileia. Quale era dunque la legione che elevò
114    9|           delle battaglie, e quale era quello propizio e quale
115    9|            quello propizio e quale era quello iniquo: e l’attimo
116    9|         Non c’erano artiglierie: c’era il pilum, arma terribile.
117   10|           si chiamava Diviziaco ed era persona seria e fidata, –
118   10|          andò a quell’adunanza che era in luogo quasi impenetrabile
119   10|            di maestose quercie.  era gran moltitudine, e appena
120   10|         memorie dice che Ariovisto era «uomo barbaro, iracondo
121   10|          doveva aspettare». Cesare era operatore, e non professore
122   10|           infezione: e il pericolo era che Ariovisto scendesse
123   11|           inglesi.~ ~Guai se non c’era santa Genoveffa, e san Dionigi,
124   11|    oculorum».~ ~Ebbene: il Terrore era entrato anche nel campo
125   11|         nostro imperàtor, e allora era a capo del governo, fu cortese
126   11|           a Besançon si accampa.~ ~Era il giorno 16 d’agosto.~ ~
127   11|              L’accampamento romano era come una città quadrata
128   11|     etruschi; e sorgeva ogni sera: era Roma che si rinnovellava
129   11|         stile, e il legionario non era quello che oggi si dice
130   11|               Il legionario romano era pioniere, muratore, artiere,
131   11|       fabbro, idraulico, ranciere. Era come il nostro contadino,
132   12|            quei tempi la carta non era stata trovata: vale, valete,
133   12|          bollettino del fante». Si era sparsa la voce che Cesare
134   12|          commuovere folle.~ ~Forse era turbato anche lui quel giorno,
135   12|            questi alti ufficiali v’era anche il fratello di Cicerone,
136   12|      Ariovisto, considerassero che era interesse più per lui che
137   12|         solo è ogni grande, quando era con quei ragazzi della decima
138   12|        ragazzi della decima legio, era come con i sogni ardenti
139   12|         amico della giovinezza che era ufficiale, un bell’ufficiale.
140   12|        battaglia di Adua; ma non c’era Cesare con noi! Non morì
141   12|          un forte africano che gli era stato affidato. E sua moglie
142   12|       stato affidato. E sua moglie era con lui in quel forte, e
143   13|           appartò nella sua tenda. Era arrivato il corriere da
144   13|            Allora Cesare pensò che era bene rispondere oggi a quel
145   13|           sereno nel sonno che già era principiata la battaglia
146   13|         dar battaglia a Ariovisto. Era il giorno 28 di agosto.~ ~
147   13|          parata: l’agmen quadratum era la speciale disposizione
148   13|            teoria, il povero fante era un vero cireneo: doveva
149   13|           modo se, quando marciava era chiamato «impedito», lo
150   13|          tempi la massima velocità era data da un uomo a cavallo,
151   13|            allora erano nove e non era sorta la musa Velocità.
152   13|          fidato eduo Diviziaco gli era da presso e disegnava il
153   13|           sostare. E Ariovisto dov’era? Aspettava che tutti quelli
154   13| superstiziose e con la scienza che era bambina bambina, non ti
155   13|         nasce il sole».~ ~Besançon era luogo forte, ma presentava
156   13|          quella sua moltitudine.~ ~Era la fine del settimo giorno
157   13|           annunziare che Ariovisto era poco lontano.~ ~Ed ecco
158   13|       Ariovisto, e, come vedi, gli era riuscito e ne era contento.~ ~
159   13|        vedi, gli era riuscito e ne era contento.~ ~Se Cesare è
160   14|     orgoglio della umiltà. Lui non era solo con il suo orgoglio;
161   14|           con lui, e la sua patria era più vasta della grande Roma.
162   14|          cavaliere solo procedeva. Era Ariovisto.~ ~Quando fu a
163   14|         fidava degli Edui»: ma non era nel vero. Gli Edui erano
164   15|         continuare il discorso che era stato interrotto quel giorno
165   15|          lui che non ha paura, che era «pericoloso!»~ ~Quanto mi
166   15|          feris hominibus, e perciò era «pericoloso».~ ~Gli uomini
167   15|           Artaserse, re di Persia, era raffinatissimo; ma trovandosi
168   15|          forse trattare ancora, se era possibile.~ ~La situazione
169   15|            La situazione di Cesare era tra le più difficili.~ ~
170   15|      Francia; l’altro ambasciatore era un certo Marco Mezio, di
171   15|           anche il tedesco, perché era stato altre volte ospite
172   15|        settantaquattro anni fa, ed era un giorno di torrida estate;
173   15|           spaccarono quelle botti. Era potòria, peggio che aceto!
174   16|          linguaggio. E in antico c’era poi anche l’odio delle diverse
175   16|      Ariovisto voleva sapere quale era la volontà dei suoi Dei;
176   16|            notte guardò la luna.~ ~Era la notte del 9 settembre.
177   17|       quella sua sortita ingegnosa era camminato per sette giorni;
178   17|      dietro la nuca. Questo nastro era una volta di vivaci colori;
179   17|        inglesi bruciaron a Roanno, era della Lorena che è un paese
180   17|            lo so dire: forse non c’era; e se non ci decidiamo a
181   17|           monti dei Vosgi al Reno, era tutta una selva, e la Francia,
182   17|     Francia, come già ti ho detto, era bella di selve e riviere.~ ~
183   18|   battaglie antiche a ferro freddo era necessario più che nelle
184   18|        Reno; perché grande disdoro era per i germani abbandonare
185   18|         partorì due figliuoli: uno era bianco e l’altro negro.
186   19|      entusiasta di Catone: in vita era una mente ristretta, era
187   19|           era una mente ristretta, era un uomo gretto. Ma insomma
188   19|            uomo gretto. Ma insomma era un uomo che quello che era
189   19|         era un uomo che quello che era nero era nero, e quello
190   19|            che quello che era nero era nero, e quello che era bianco
191   19|        nero era nero, e quello che era bianco era bianco. Era di
192   19|            e quello che era bianco era bianco. Era di quelle anime
193   19|         che era bianco era bianco. Era di quelle anime che fecero
194   19|           stoicismo. Probabilmente era una fantasia quando proclamarono: «
195   20|        guardia.~ ~Quello che entrò era un usciere, e veniva per
196   20|         annunciatore, come tu sei, era grecamente chiamato ànghelos,
197   20|          portare i foglietti, così era chiamato, come è chiamato
198   20|            per Labieno. Labieno si era già molto arricchito e diceva: «
199   20|        perché lui, da buon romano, era morto in guerra, banchiere
200   20|             A guardia del tesoro c’era un cassiere d’onore; un
201   20|           che Cesare, anche quando era nervoso, era generoso, e
202   20|          anche quando era nervoso, era generoso, e tu mi vuoi portar
203   21|       avviò verso quegli uffici.~ ~Era un grande palazzo con tanti
204   21|           Salutò anche lui così.~ ~Era un vecchio signore magro,
205   21|           ripeteva il ritratto che era su lo scrittoio.~ ~Un pensiero
206   21|               Un pensiero vago che era balenato alla vista del
207   21|          Prese un tono allegro che era una bellezza e continuò.~ ~ –
208   21|           padre e per quella madre era sempre bambino.~ ~Ogni volta
209   21|      sapendo che dire, e anche lui era un povero diavolo.~ ~– E
210   21|          uffici con passo leggero. Era molto contento: aveva ancora
211   21|         nel cielo del suo cervello era avvenuto un mutamento: il
212   21|            mutamento: il cielo non era più quello, e la temperatura
213   21|           quello, e la temperatura era mutata.~ ~Per tante mattine
214   21|        mutata.~ ~Per tante mattine era stato ad ascoltare quelle
215   21|         oscillante voce che allora era tanto indistinta che non
216   21|           indistinta che non se ne era accorto. Una voce gli diceva: «
217   21|            detto che il professore era matto; ma avendolo detto
218   21|           uffici delle tasse non c’era mai stato, ne era vergine
219   21|            non c’era mai stato, ne era vergine come un germano
220   21|           un germano di Tàcito, ma era stato colpito da quell’ordine,
221   21|           andava, e quando andava, era molto distratto e suo padre
222   21|        molto distratto e suo padre era impensierito.~ ~Un altro
223   21|            ma non lo salutò perché era assorto con la sua madamina.
224   21|         con la sua madamina. E lui era in compagnia di un vecchio:
225   22|          nostri climi, ma la spiga era matura, e anzi Cesare mandò
226   22|       Firenze, la patria di Dante, era per quella graziosa regina
227   22|            dell’ammiraglio bianco: era stato suo scolaro!~ ~– E
228   22|         fossero stoffe turchine, c’era soltanto la tinta turchina
229   22|            di quello che per primo era entrato in casa.~ ~Perché
230   22|          che voleva conoscere come era fatta quest’isola, per quanto
231   22|               L’isola dei Britanni era allora chiamata «l’isola
232   22|      lontana.~ ~«Giro delle terre» era chiamato il mondo, ma non
233   22|          cavalleria. Questa flotta era stata costruita negli arzaná
234   22|            del mare, ma il disegno era di Cesare. Il genio italiano
235   22|           il generale Cicerone che era con la spedizione, ne 
236   22|        vedeva che la scogliera non era deserta. Si vedevan trascorrere
237   22|            i guerrieri.~ ~Che cosa era successo? Avevano dato l’
238   22|           di proseguire, perché  era impossibile prendere terra,
239   22|          che si chiamava Vesta, ed era la luminosa dea del focolare.~ ~
240   22|               E l’aquila d’oro non era soltanto vessillo di conquista.~ ~
241   22|            il figliolo che a torto era stato ucciso; e le aquile
242   22|           esercito che prima non c’era; e in questo Cesare eseguiva
243   22|        scendete in mare con me».~ ~Era il porta-bandiera della
244   22|          in mare.~ ~ ~ ~Ora Cesare era in Britannia da pochi giorni,
245   23|           Ambrogino una carta dove era disegnato: Britannia, Gallia,
246   23|          romano. Per la sua salute era necessario passare il Rubicone;
247   23|           dico come Bruto: «Cesare era un ambizioso, era un tiranno»;
248   23|           Cesare era un ambizioso, era un tiranno»; e poi dico: «
249   23|            passare: all’altra riva era apparso un fantasma.~ ~E
250   23|           legione di seguirlo. Non era la X legione: era la tredicesima.
251   23|    seguirlo. Non era la X legione: era la tredicesima. Dunque alla
252   23|         ubbidiente!~ ~Lui, Cesare, era sempre con lei: quacum erat, «
253   23|           erat, «con la quale egli era». Forse li conosceva ad
254   23|            tutti cavalieri. Cesare era in Francia, e comandò alle
255   23|         signa constiterunt. Cesare era in Britannia e gettò la
256   23|       dolorose queste ferite! Come era più bello morire contro
257   23|            l’infausto numero? – si era di nuovo tutta oscurata
258   23|       occhi grifagni?». Cesare non era armato quel giorno che entrò
259   23|        chiarore apparve nel cielo: era la stella di Cesare: Julium
260   23|     crinita splendette nel cielo». Era l’astro di Cesare: Caesaris
261   24|      decima, la legione quinta che era tutta formata di francesi.~ ~
262   24|       tutta formata di francesi.~ ~Era la legione dell’«allodola»!
263   24|     allodola, la garrula allodola, era l’emblema antico di Francia,
264   24|         delle acque del fiume.~ ~C’era Cesare, c’era Ariovisto,
265   24|           fiume.~ ~C’era Cesare, c’era Ariovisto, c’era Vercingetorix,
266   24|         Cesare, c’era Ariovisto, c’era Vercingetorix, c’era Cassiovellaunus.~ ~
267   24|             c’era Vercingetorix, c’era Cassiovellaunus.~ ~Vercingetorix
268   24|   Cassiovellaunus.~ ~Vercingetorix era alto, e di nobile aspetto:
269   24|          in senato.~ ~Ariovisto si era tolto quell’elmo, ed era
270   24|           era tolto quell’elmo, ed era una nobile testa come il
271   24|          testa come il Barbarossa. Era tutto piagato.~ ~Il re dei
272   24|              Il re dei Britanni si era ripulito di quel colore
273   24|               Avessi tu visto come era ben vestito il giovine re
274   24|            io te la descriva: essa era di oro che è la sostanza
275   24|            oltraggio: questa coppa era inghirlandata da un fregio
276   24|          giustizia!~ ~Questa coppa era colma di spumeggiante vino.
277   24|          si accordava malissimo.~ ~Era un canto di guerra?~ ~Non
278   24|          un canto di guerra?~ ~Non era un canto di guerra, era
279   24|            era un canto di guerra, era un canto lento e insieme
280   24|                Allora compresi che era lingua di Provenza, il gaio
281   24|       apparve del parlar latino.~ ~Era la lingua dei poeti e dei
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