10-cresc | crest-itali | iudic-rari | raro-urlan | urrah-zolla
     Cap.

2004   24|            diligite iustitiam vos qui iudicatis terram, «amate la giustizia,
2005     | IV
2006   17|               il dado è gettato, alea jacta est. Dal campo di Cesare
2007   24|           pennacchi; e se anche dice: je regrette quando niente gliene
2008   14|           considerato quelle iniziali Jesus Cristus, Julius Caesar:
2009   10|            gli inglesi chiamano jolly joker, l’allegro giocatore, e
2010   10|              che gli inglesi chiamano jolly joker, l’allegro giocatore,
2011    2|   incominciano li Commentarii di Caio Julio Cesare tradotti in volgare,
2012   23|              era la stella di Cesare: Julium sidus. «Per sette giorni
2013    2|        appariva un geronte, i giovani lacedemoni si fermavano in posizione
2014   15|          genio con quel suo bel corpo lacerato di punta e di taglio. Quando
2015   15|              di oro e di piume. Mamma Laetitia, che gli voleva tanto bene,
2016   11|               erano stati sepolti nei laghi Masuri. Veramente erano
2017   19|           traspadano, puoi vantare il lambrusco, vino allegro e rubicondo,
2018    7|           perché non han denaro, e si lamentano della fortuna, sono come
2019   10|                Essi si possono almeno lamentare di Ariowist perché l’hanno
2020   18|             barbari: si odono grida e lamenti. I morti in quelle file
2021   14|              Sofocle aveva cantato il lamento di Antigone; Fidia aveva
2022    7|            tintinno, fatto com’era di lamine e campanelluzzi d’oro, chiamato
2023   19|              vede una nube tenebrosa; lampeggia: le messi ondeggiano d’orrore,
2024   23|               ancora gliene rimase da lanciare nella battaglia di Fàrsalo.~ ~
2025   13|                Quelle strade che Roma lanciò per il mondo – fa conto
2026   19|            vomita la Selva Nera, e la landa sarmatica: hanno invaso
2027    6|             piccoli Penati e i grandi Lari.~ ~«Se ci fermiamo a tavola
2028   11|             Se pagheranno tributi, li lascerò in pace. L’amicizia del
2029   22|             che queste son fole, e tu làscialo ben dire.~ ~Erano esitanti
2030   24|               la luna nuova.~ ~Ed ora làsciami che io aspetto quell’altro
2031    7|        governo dell’Illyricum. Basta, lasciàmola  dove è adesso l’Illyricum!
2032   17|               sono a punta aguzza per lasciar scorrere le nevi invernali,
2033   24|           senza fantasmi. Ma prima di lasciarci io ti devo domandare scusa
2034   15|              è pericoloso e ci si può lasciare la vita. Perciò l’alto senno
2035    6|               che tutti quelli che ci lasciarono memoria degli antichi romani,
2036   15|            adolescente: ma non poteva lasciarsi sfuggire quell’invito di
2037   12|           perciò la parte politica la lasciassero a lui, Cesare, e non facessero
2038    2|             impacchi.~ ~Il vecchietto lasciava fare, poi disse sorridendo: –
2039   19|            uso delle ampollose lapidi latine è di età posteriori: dei
2040    8|      abbandonare la parola bellum dei latini per adottare la parola guerra
2041   13|        passassero il Reno? La Fortuna lavorava contro Cesare e così il
2042    6|                Quei patres conclusero lealmente, dopo molti contrasti, una
2043    9|               da popoli barbari senza lealtà; ma anche i civili ragionano
2044    3|               non devono stare sempre legati alla greppia; ma un poco
2045   23|          cinquantotto anni, ora, ed è legato per sangue con Cesare. Cesare
2046    4|          soffitto: tutti ordinati, in legature antiche, punteggiate di
2047    6|             fecero una fine piuttosto leggendaria come Romolo. C’erano i patres,
2048   20|              c’è vile materia. Ma non leggerli mica questi libri. Ti faranno
2049   21|               quelli uffici con passo leggero. Era molto contento: aveva
2050   16|             in compagnia dei magi che leggevano i prodigi nelle stelle e
2051   15|            dei Commentari, che ora lo leggono i bambini.~ ~Quel giorno,
2052   19|           piangeva: Vare, Vare, redde legiones meas!~ ~Quei germani buttati
2053   17|              sopra quei luoghi.~ ~– E Legnano? e Vittorio Veneto? e Garibaldi? –
2054   13|        legioni andavano con una certa lentezza perché si dovevano portar
2055   18|               intercalate nel tempo a lenti spazi, così che l’una operazione
2056    6|     pulmentarium di ceci, di fave, di lenticchie, ma fatto bene, come usavano
2057    7|          muricciolo del fiume, con la lenza in mano e aspettano che
2058    6|              pericoloso dei mai visti leofanti di Pirro.~ ~«Troppo spirito, –
2059    5|           Marco, che era un santo col leone, e splendeva d’oro su le
2060    6|             orso bianco, l’aquila, un leopardo elegante, un gallo che dice
2061    4|           fondo, e sopra una zampa di lepre per levare la polvere.~ ~–
2062   17|             guerrieri, come mangia il letame; e qualunque contadino te
2063    3|          queste cose; le disse in una lettera privata.~ ~Quel romanzo
2064   11|                Io credo anzi che quel letterato tedesco, il quale dettò
2065    8|                così voleva che i suoi lettori sentissero. Conviene dire
2066   13|            più sereno. Ora riprese la lettura di un poema che gli aveva
2067   12|             quarta vigilia, quando si leva il sole, io leverò il campo».~ ~
2068   15|            tramestio, grida e voci si levano dal campo di Ariovisto.
2069    7|        soldati, mettere tasse e anche levarle.~ ~Il senato di Roma a quei
2070    9|               pericolo, a tutti fosse levata la speranza del fuggire,
2071   23|               decima legio si fossero levate per difenderlo, avrebbe
2072   14|         Cesare, e ti avessi morto – e levava la mano minacciosa –, mi
2073   22|              statura. Quando i romani levavano i fanti, per formar le legioni,
2074   16|              quando nasce la luna, tu leverai le palme al cielo, tutta
2075   12|            quando si leva il sole, io leverò il campo».~ ~Silentium!
2076    9|             nel sammaritano e non nel levita.~ ~Ora Ariovisto sapeva
2077    3|               Dio voleva, con qualche lezione privata, se ne trovava;
2078   13|              e all’armatura: sessanta libbre di peso, circa venti chili.
2079    6|          morte. «Socrate –, diceva il libello di accusa –, è ingiusto
2080   10|              Ariowistrispondono: – liberaci tu, Cesare, ma non lo far
2081   19|     Grammaticus. La prima fra le arti liberali, la grammatica! Io conosco,
2082   10|             per ringraziarlo di avere liberato il loro paese da quella
2083    8|               Cristo, venne Bacco, il liberatore, ché soltanto  dove la
2084   14|             Perché vengo? Per portare liberazione alle genti io sono qui».~ ~
2085   11|          Sequani; terzo, che tu lasci liberi gli ostaggi degli Edui.
2086    6|         hortari, hostibus obviam ire, libertatem, patriam, parentes armis
2087   19|             francesi e spagnuoli!~ ~E libiamo anche una coppa di questo
2088    4|             pareva un tabernacolo. La libreria in una parete faceva un
2089   15|       accontentato di scrivere questo libretto dei Commentari, che ora
2090   12|          tutti domandano a Cesare una licenza per tornare a Roma.~ ~Cesare
2091    1|              un bel ragazzo che fa il liceo e le deve sapere queste
2092   12|          Sulpicio Galba, e il giovane Licinio Crasso.~ ~Labieno parlò
2093   16|              me, ma di cose giovani e liete che abbracciano il mondo,
2094   21|          della parola aveva toccato i lievi fantasmi. Cesare, Cato,
2095    8|            altra era trentina di alto lignaggio, e così aveva due figliuole:
2096   13|               molto, ma non mi sembra limato. Ti consiglierei pomice
2097   17|               sette giorni; ma non in linea diretta, bensì con tortuoso
2098    2|              vela una moneta da dieci lire.~ ~– E ti pare che basti? –
2099   23|                Ma tu mi fai diventare lirico e georgico, come Orazio
2100    8|               cervo. Il cavallo aveva lite col cervo, e non lo poteva
2101    6|           gran spumeggiare trovano il livello, e va maestoso. E così nacque
2102   12|              fu colpito da paralisia, Livia, puella mea, Clelia, fidelissima
2103    6|             Tutti gli Dei indígeti, o locali che tu vuoi chiamarli, ed
2104    8|               loro castità sono molto lodati, e si crede che sia per
2105   11|               Tu lo vedi sul ponte di Lodi che avanza fra la mitraglia
2106   22|          delle terre», tanto appariva lontana.~ ~«Giro delle terre» era
2107    7|             se in quei cinque anni di lontananza in Gallia fosse arrivata
2108   22|         avanzavano, più pareva andare lontani.~ ~Oggi più vai avanti e
2109    6|                bestiale, con tovaglia lorda di sozzure, e altro è una
2110    2|             cupola seicentesca di san Lorenzo, e ai lati quelle fiamme
2111   20|           Esso con le sue glandolette lubrifica il corpo della società.
2112   20|         giudicare come avvenga questa lubrificazione: noi possiamo augurare che
2113   22|              traspadani, o sanniti, o lucani, o umbri, erano tutti figli
2114    8|               sopra di noi le pupille lucide della invincibile barbarie.~ ~ ~ ~
2115    5|               si trattò di mandar via Lucifero, diede una spada all’arcangelo
2116   22|               l’anima hai arida senza lucignolo?~ ~E così gli inglesi poi
2117   20|       ostriche devono essere del lago Lucrino, e i profumi devono venire
2118   19|          confortò i pazienti studi di Ludovico Antonio Muratori, la ammirevole
2119   20|                  Un altro uomo pur di lugubre vista, con un cappello duro
2120   22|               mare calmo e per un bel lume di luna, nella notte tra
2121   23|               lui volgevano gli occhi luminosi e dicevano: «Eja, Caesar,
2122   19|            onore della luna nuova: da lunae pròpere novae –, così disse
2123    5|            freni terribili. Portavano lunghi baffi, spioventi.~ ~All’
2124   12|           Venne alla sua tenda il suo luogotenente Labieno, che nelle guerre
2125    8|          parlare gli Dei, e perciò li lusingavano con sacrifici spaventosi:
2126    2|                disse il vecchietto. – Lussazione al ginocchio, escoriazione
2127    8|                che allora si chiamava Lutezia, che in latino vorrebbe
2128    8|              in latino vorrebbe dire «lutolenta o fangosa», ma il genio
2129   14|          diceva –; ma non deve cadere macchia sul nome di Roma. Mai non
2130   22|              è un’ingegnosità come la macchinetta che tu tiri fuori ogni tanto
2131   20|             di Diogene? Alessandro di Macedonia pur essendo giovane e furente
2132   13|             latino sarebbe: – et nunc macte animo, commilitones, et
2133   21|         perché era assorto con la sua madamina. E lui era in compagnia
2134   22|               la protezione di quella Madonna che si chiamava Vesta, ed
2135    3|              per chiaro-veggenza alle madri.~ ~Poi aggiunse:~ ~– Che
2136    6|              trovano il livello, e va maestoso. E così nacque il cittadino
2137    4|        nobiltà di carattere, e il suo maestro di grammatica era una degna
2138   13|       apparire della stella diana nel maggio di Calatafimi, ma aveva
2139    4|         vasetti di erbe odorose, come maggiorana e erba cedrina; e una gabbia
2140   15|           libri descritti dagli stati maggiori.~ ~
2141   21|          ragione».~ ~Con la bacchetta magica della parola aveva toccato
2142   16|               gente, traendo le sorti magiche, avevano predetto una grande
2143   24|           dicono in latino: vivat rex magnae Britanniae et Hiberniae.
2144    7|            che era una città grande e magnifica, finché arrivò Attila, flagellum
2145    9|          fretta», non a grandi tappe, magnis itineribus, ma maximis itineribus;
2146   21|          parlare in latino. Poi fa il mago sabino con la luna e con
2147   21|          visto delle bottiglie...~ ~– Mah! – disse Ambrogino. – Se
2148    3|         puledrino, anche un branco di maialetti, uscire dalla stalla, fanno
2149   11|             est venerabilius signorum maiestate militibus.~ ~Le bandiere
2150   17|              tiepide di alte stufe di maiolica bianca.~ ~Le fanciulle vi
2151    4|        carnagione, magro, soggetto al mal caduco e al dolore di testa.
2152    1|               sua mamma, – ti fai una malattia.~ ~Suo padre gli disse:~ ~–
2153    1|             Già che gli affari van da maledetto, se ti metti a leggere libri,
2154    9|         giuriamo che non faremo alcun maleficio».~ ~Cesare ascoltò come
2155   17|          della guerra. Esso è come un malfattore, che si compiace rivedere
2156   24|              Inghilterra si accordava malissimo.~ ~Era un canto di guerra?~ ~
2157    7|            che non crescerai creatura malvagia.~ ~Oltre a questo gran territorio
2158   21|            primo della classe. «Papà, mamà –, scriveva –, non state
2159    3|              devono essere tolti alle mamme materne; né si deve credere
2160    6|            stanno sicuri sotto le sue mammelle. Essa li difende e li nutre.
2161    5|            guerra; ma io penso che se manca la buona direzione, puoi
2162    6|       conquista, pur con tutti i suoi mancamenti, fra i quali la curiosa
2163    8|             vivi, gente nefaria; e in mancanza di costoro, Cesare dice
2164    5|             Geova quando si trattò di mandar via Lucifero, diede una
2165   15|              Se non vuole venire lui, mandi un suo generale.~ ~Cesare
2166   15|             di lontano profilarsi una mandria, un convoglio. Sono i buoni
2167   11|           posto al sole, e le armi le maneggiamo bene. Noi, germani, siamo
2168   13|              hodie bene valemus, cras manet alta mente repostum. Il
2169    8|               in nostra favella? e di Manfredi «biondo e bello e di gentile
2170    6|               professore non andava a mangiare all’osteria dei tri-basei,
2171    6|   aristocratici, coltivavano i campi, mangiavan loro semplici cibi in vasi
2172   19|            qui ha torto. Io ammiro la maniera della sua morte, come l’
2173    8|              quercia enormi fantocci, mannequins d’osier; li stipavano di
2174    2|         mitragliatrice, un’arma che a manovrarla con sangue freddo, è tremenda.
2175    3|             un po’ prendono un trotto mansueto e ti vengono vicino quasi
2176    2|             Siccome Ambrogio aveva la mantellina e questa svolazzava, e svolazzava
2177    6|              una cucina semplice, con mantile di bucato, anche senza ricami.
2178   20|               quel messo di sventura, mantis cakòn?~ ~– È tanto tempo
2179   23|               vedi quante pupille dal mar Nero al Reno fissano il
2180   15|             di Cesare per arrivare al marasma morale, al «momento psicologico»?
2181   13|            chi sa? E scrisse così:~ ~«Marce Tulli, amice mi, si vales
2182    5|                Alessandro, Napoleone, Marceau: ragazzi pieni di slancio
2183    1|             si fa rispettare, come la marchesa Paola Travasa nel rango
2184    7|              fotografie del pensiero. Marciamo alla ricerca del pensiero.
2185   13|               ad ogni modo se, quando marciava era chiamato «impedito»,
2186   21|             bellezza e continuò.~ ~ – Maria Vergine, se l’è matt, pover
2187    5|             fiorenti~ ~al fresco olmo marita,~ ~e i casalinghi Dei~ ~
2188   16|          Guardano pensose i figli e i mariti che giacciono torpidi, perché,
2189    9|       canarina è mortadisse –: suo marito l’ha ammazzata. Vèdila 
2190   20|            libri? Bada che non è roba marocca: non sono morticini con
2191   14|               sotto il suo diritto, a Marsiglia, a Narbona, a Tolosa: i
2192   13|         furore.~ ~ ~ ~A quei tempi la massima velocità era data da un
2193   14|              vita alla legione in cui massimamente fidava. Ora i legionari
2194    4|              capo: è Cesare pontefice massimo. Pare un centenario tragico.
2195   11|               stati sepolti nei laghi Masuri. Veramente erano spaventati
2196   16|             nelle specule e sanno per matematica tutti i moti, le distanze
2197   12|         lontane.~ ~Dicevano a Cesare: Mater mea sta poco bene, pater
2198    3|               essere tolti alle mamme materne; né si deve credere che
2199    3|        giovane, e disse: – I consigli materni sono inspirati per chiaro-veggenza
2200  Ded|                                   A~ ~Matilde Panzini~ ~ ~ ~
2201    8|            non sono nate dalla stessa matrice.~ ~Li vuoi vedere questi
2202   21|                 Maria Vergine, se l’è matt, pover veggett!~ ~Se lei,
2203   10|          giocatore, e noi diciamo la «matta».~ ~– La peppatència, la
2204   21|               era mutata.~ ~Per tante mattine era stato ad ascoltare quelle
2205   22|         nostri climi, ma la spiga era matura, e anzi Cesare mandò una
2206    2|              pampini, ma non riesce a maturare mai uva. Dal quarto piano
2207   19|              che la duri sino a bella maturità.~ ~E diceva anche:~ ~– Il
2208   19|              perché Silvio Pellico si maturò in dieci anni di prigione
2209   10|         possibile: proprio così: quam maturrime.~ ~Pare niente, ma sapere
2210   23|          Britannia, Gallia, Hispania, Mauretania, Aegyptus, Syria, Pontus,
2211    9|          tappe, magnis itineribus, ma maximis itineribus; e perciò, credo,
2212   24|               violenza come desse una mazzata. Il re d’Inghilterra si
2213   24|       rimunerate di fame, di sete, di mazzate, di disagi, di punture.~ ~ ~ ~
2214   21|                i blokaus, cima 12, le mazze ferrate, gli honwed, l’ermada,
2215    2|             Anzolo Raphael. Nell’anno MDXXXI. Del mese di Ottobre.~ ~
2216     | meae
2217     | meas
2218   22|            grandi sentimenti e non la meccanica. Per questa cosa è inutile
2219    1|         spianavano strade, facevano i meccanici, proprio come lui che aggiustava
2220   10|             si sarebbe lui intromesso mediatore fra essi e Ariovisto.~ ~
2221   22|            stato un viaggio spiritale medievale, quando non c’erano le nostre
2222   10|               si parla, come nell’evo medio, o che hanno un apparecchio
2223   23|              quel nome, anche se uomo mediocre, sentì la consacrazione
2224    5|        spropositata. Stanno seduti in meditazione e quando passa quella cavalcata,
2225   22|              antichissima sua origine mediterranea. Erano vele triangolari
2226    4|            mediterraneo, e gli uomini mediterranei condiscono con la verde
2227   14|            affascinante che si chiama Mefistofele. Ma nella gran fronte splende
2228     | mei
2229    8|           dire «baruffa, scompiglio», melée in francese; mentre in latino
2230   19|              erranti, come il buon re Meliadus e il cavaliere Senza Paura
2231   22|            che galleggia nel porto di Melita.~ ~Bene! Quando voi altri,
2232   23|              collegia, pharmacopolae, mendici, mimae, balatrones et bagolones.
2233   14|            fermò non perché dubitasse menomamente che la X legio non avesse
2234   19|          nonni ed i bimbi alle povere mense. Non gravare di gabelle
2235   12|           hostes quorum ipse aspectus mentem confundit. Sarà bene condurli
2236   12|           modum conversae sunt omnium mentes, e tutti volevano andare
2237   21|                  Quel signore levò il mento in quell’indefinibile moto
2238   11|            che non nasconde, non dice menzogna.~ ~Cesare torna ancora a
2239   11|              linguaggio delle superbe menzogne.~ ~Il terrore di Ariovisto!
2240    7|             era in Orazio un continuo meravigliarsi: «Come vieni? Perché te
2241   22|            popolo inglese, fra le sue meraviglie, possiede anche quella di
2242   22|            sono libertini.~ ~Ma io mi meraviglio di me stesso. Che sto io
2243   22|             guerrieri precipitano giù meravigliosamente per la scogliera sino ad
2244   12|            disse Cesare? Disse parole meravigliose. Le parole sono una grande
2245   22|               come dire da muraglioni meravigliosi.~ ~«Qui non è facile, sbarcare»,
2246   17|           balocco automatico; e  fa mercato: «A buon prezzo! – grida –,
2247    7|              il governo della Francia meridionale che già era dominio o provincia
2248   22|         sentimentale.~ ~E facendo una mescolanza di quella freddezza e di
2249   22|              un po’ in ritardo di due mesi sui nostri climi, ma la
2250   14|              che non sappia per molti messaggeri che io ho ricevuto, che
2251   19|              tenebrosa; lampeggia: le messi ondeggiano d’orrore, i fiumi
2252    1|                Questo Ambrogino fa il mestiere di cappellaio nella bottega
2253   22|              riusciva bene in tutti i mestieri prima della servitù per
2254   11|              muovono verso una stessa meta. L’uno e l’altro dei due
2255    8|             come i topi che rodono le metropoli. Tàcito dice così per amore
2256    6|               generavano con letizia: mettean gagliarda prole dai vegeti
2257   12|            vado a Roma a soddisfarlo, metterà una ipoteca sui miei beni».
2258   19|               con grande spesa «senza metterci nemmeno il mio nome», sine
2259    7|               cose in ordine, dopo le metteremo in disordine, cioè, viceversa:
2260    1|               van da maledetto, se ti metti a leggere libri, possiamo
2261    7|                rispose Ambrogino.~ ~– Mettiamo prima le cose in ordine,
2262     | meus
2263   15|       ambasciatore era un certo Marco Mezio, di cui non sappiamo di
2264   13|               la corsa che fecero per mezza Italia i legionari quando
2265   24|            Anche il gallo canta che è mezzanotte, e tu senti l’aurora! Un
2266    6|           esercito di impiegati che a mezzogiorno escono dai ministeri e vi
2267   10|               Senti il canarino, quel micidiale, che trilla. Ciò fa pensare
2268    7|           cellula? il protoplasma? il microbio? Cos’è il pensiero? Ecco
2269    6|            dolce nelle parole come il miele dell’Imetto; pieno di educazione.
2270   22|            Cesare mandò una legione a mietere. E quando tu vedi un campo
2271   18|          sospetto che Ariovisto fosse migliore della sua fama.~ ~Ma ricordiamo
2272    8|           gentile. Qui lui ha trovato migliori bevande, ha trovato il vino,
2273    9|           descritti i ruoli di quella migrazione di popoli.~ ~Questi ruoli
2274    1|            casa, di nobiltà popolana, milanese puro sangue, che è rispettata
2275    9|             nel numero di quasi mezzo milione di genti, avevano deliberato
2276   11|       venerabilius signorum maiestate militibus.~ ~Le bandiere romane in
2277   23|               pharmacopolae, mendici, mimae, balatrones et bagolones.
2278   20|             Allora fremendo Cesare lo minacciò di morte, poi lentamente
2279   22|           pastorale lungo le rive del Mincio rimembrando Ariovisto, Vercingetorix,
2280    2|           cinque di sera, l’odore del minestrone che si prepara, richiama
2281    6|              ingordi di oro! Avaritia minima, che puoi tradurre: «banche
2282    6|              a mezzogiorno escono dai ministeri e vi rientrano.~ ~Questi
2283    6|          avesse troppa fede nei santi minori ai quali era delegata la
2284   18|                dove è Ariovisto. Egli mira il campo minore.~ ~Gli squilli
2285    6|                E poi altri que, altre mirabili operazioni concordi: la
2286   12|             gli animi di tutti furono mirabilmente mutati: mirum in modum conversae
2287   22|              la Britannia è difesa da mirificis molibus, come dire da muraglioni
2288   14|              offersero oro, incenso e mirra; e altra corona non volle
2289   12|           furono mirabilmente mutati: mirum in modum conversae sunt
2290   10|              Diviziaco parlava, tutti miserabilmente piangevano.~ ~Cesare guarda
2291    4|           anni, e come chiome era una miseria. Non ti imaginare Cesare
2292   24|           colomba che è simbolo della misericordia. Ha promesso di fare ogni
2293   23|        Rubicone ha più importanza del Mississipí.~ ~Il Rubicone è come l’
2294   22|                mi sento milite di una misteriosa legione.~ ~E l’aquila d’
2295    8|           sotto terra per scoprire le misteriose caverne.~ ~Severità di costume
2296   22|         Francia. La ragione di questa mitezza del clima è stata scoperta
2297   11|             di Lodi che avanza fra la mitraglia col tricolore in pugno:
2298    2|               un libro vecchio? tutto mitragliato.~ ~– Sono stati i tarli.
2299   18|            contro il grandinare delle mitraglie, come se il terreno fosse
2300   23|           debellò i pirati, sconfisse Mitridate. Ha cinquantotto anni, ora,
2301    3|             grammaticus». Un cartello mobile pendeva da un chiodo, dove
2302    7|            fine e più lieve.~ ~Questa moda egiziana dei veli di lino
2303    1|          Potevano essere di Parma, di Modena, e anche di Ferrara che
2304   18|              necessario più che nelle moderne non voltare le spalle. Chi
2305   22|               hanno creato il vestito moderno dell’uomo, che essi chiamano
2306   20|               una povera vita e di un modesto focolare! oh, doni degli
2307   15|               ragione di rancore»: di modi molto gentili, summa humanitate,
2308   22|         cervice, lato pectore, ventre modicus, exilior cruribus, fortibus
2309   12|         mirabilmente mutati: mirum in modum conversae sunt omnium mentes,
2310    8|        soltanto: «Ariovisto aveva due mogliere, una per nazion sveva, l’
2311    5|       sapienti hanno gran barba, come Moise, Pitagora, Solone, San Gerolamo
2312   14|         guerra se vuoi, che non avrai molestie da me. Se te ne vai via
2313   22|       Britannia è difesa da mirificis molibus, come dire da muraglioni
2314    8|          fatto mandare più tardi, nei momenti di calma, quando le legioni
2315   20|               e arriva sino a Teodoro Mommsen, un tedesco, come tanti
2316   19|            Noi abbiamo vini santi per monache, vini bianchi per i prelati,
2317    8|               quercia e abitavano nei monasteri delle dense querce. Essi
2318    2|              si vede la portinaia che monda il riso, sgrana fagioli
2319    6|             oggi con false imagini di mondanità gli ateniesi di Nuova Iorka;
2320    2|              quelle brache a vela una moneta da dieci lire.~ ~– E ti
2321    4|         professore –, tu adoperi come monete in corso parole di tal conio
2322    9|             Rodano.~ ~Questi tedeschi montanari sono da Cesare chiamati
2323   14|           pronti. Hanno lunghe spade, montano splendenti destrieri: lunghe
2324   16|               li esasperò che li fece montare in furore.~ ~«Vieni fuori,
2325   10|             Dopo di allora Ariowist è montato in smisurato orgoglio, impone
2326   22|         Niente spiaggia: la scogliera montava dal mare. I francesi la
2327   15|               per arrivare al marasma morale, al «momento psicologico»?
2328   19|             Fabrizio? Cosa voleva più moralizzare, caro Catone? la famiglia?
2329    3|          Queste opinioni espresse per mordacità, gli avevano alienato l’
2330   12|              conoscerli, recognoscant mores, arma, equos. Anche Mario
2331    9|            come morì Annibale, e come mori Virdumaro, e come furono
2332   12|            scrive che se non mi vede, morirà di crepacuore. Tullia, deliciae
2333   23|            Fàrsalo, Cesare ha detto: «Morite!»; ed essi hanno obbedito;
2334   20|            Cesare ode nei presenti un mormorio di ammirazione. Cesare è
2335   20|             colui che non paga, che è morosus. Ciò è nel diritto romano.~ ~
2336   20|              è roba marocca: non sono morticini con la copertina sgargiante,
2337    2|               Ambrogino apparve molto mortificato: rinnovò le scuse, ma trovò
2338   12|                Tullia, deliciae meae, mortua est. Son passate le calende,
2339   13|             diplomatico; e quella sua mossa ardita fuori di Besançon
2340   13|             misero in cammino.~ ~Esse mossero in ordinanza quadrata, il
2341   11|            villaggi svevi che si sono mossi, e si appressano al Reno.
2342   15|                No! Ariovisto non si è mosso. È la sua cavalleria solamente.
2343   24|               allora aperse la toga e mostrò a Vercingetorix le ventitré
2344   14|              paese; case impastate di mota; fiero linguaggio di inculte
2345   16|          sanno per matematica tutti i moti, le distanze e le sostanze
2346    1|            come lui che aggiustava le motociclette.~ ~Giulio Cesare li conosceva
2347   14|               E Cesare senza gestire, movendo appena le labbra, gli inviò
2348   21|            con quelle gambe lunghe si moveva per quei ripiani di quelli
2349   22|             esso in vista al vento si movièno». E una vedovella si fa
2350   19|         rispettabilissimi, espedienti mucilagginosi, a cui ricorse anche Augusto
2351   17|              e i tedeschi la chiamano Mülhausen.~ ~Questa è oggi città non
2352   13|             pratica avrà caricato sui muli e su carri: ad ogni modo
2353   23|          numero magico, e così il suo multiplo 18.~ ~Passato che ebbe il
2354   20|             Labieno alla battaglia di Munda combattendo contro Cesare,
2355    2|            angiolo lo sorveglia e nel muover del passo vedi come è elegante,
2356   11|             campo. Cesare e Ariovisto muovono verso una stessa meta. L’
2357   11|            forma cintura,  sorge un muraglione che fa scarpata nel detto
2358   22|       mirificis molibus, come dire da muraglioni meravigliosi.~ ~«Qui non
2359   11|       legionario romano era pioniere, muratore, artiere, fabbro, idraulico,
2360   19|             studi di Ludovico Antonio Muratori, la ammirevole formica di
2361    6|          viene dall’aratro; c’è Decio Mure; c’è Appio Claudio il cieco,
2362    7|         stanno mezzo addormentati sul muricciolo del fiume, con la lenza
2363   22|          gambe sottili, forti dita, e muscolose spalle. Ma senti come è
2364   14|              I due destrieri col loro musetto si annusarono? si salutarono?~ ~
2365    7|            mano gemmata un istrumento musicale di assai dolce tintinno,
2366   20|       spinetta? Che te ne fai? Sei tu musico cantore? Credi: si vive
2367    7|         arrivò Attila, flagellum dei, muso di cane, che i tedeschi
2368   10|       principio delle sue storie. – E mutando in grave quella sua voce
2369    6|            spade.~ ~Passano i secoli, mutano i costumi, e io vedo sempre
2370   21|          quello, e la temperatura era mutata.~ ~Per tante mattine era
2371   12|             tutti furono mirabilmente mutati: mirum in modum conversae
2372   24|        farfalle: essa con gli anni si muterà in fede ed onore. Questa
2373   22|           alla corte di re Ruberto di Napoli perché «entrò in corte vestito
2374   14|               diritto, a Marsiglia, a Narbona, a Tolosa: i loro costumi,
2375   14|              barbaro prima molte cose narra della gesta onde nacque
2376    9|              A questo punto della mia narrazione io devo tornare un poco
2377    5|                   Giulio Cesare stava nascendo, – disse il professore. –
2378   14|              orgoglio; ma i morti e i nascituri erano con lui, e la sua
2379   11|               tanta grandezza che non nasconde, non dice menzogna.~ ~Cesare
2380   18|                Per dirupi, per selve, nascondendosi, fuggendo, precipitavano
2381   11|               ora lo vogliono morto. «Nascondetemi –, dice ai gendarmi –: scambiate
2382   21|          stava seduto allo scrittoio, nascosto dietro una catasta di carte,
2383    2|      stravaganti: – Fortibus et bonis nascuntur fortes et boni. Ciò non
2384    2|               gli fece raggrinzare il nasetto di falco; ma il vecchio
2385   20|             navicel, dall’amo e dalle nasse,~ ~Scarsi alimenti ma sinceri
2386    8|          benché simiglianti, non sono nate dalla stessa matrice.~ ~
2387   16|             le poppe in bocca ai loro nati e stavano cupe e curve su
2388    7|             salutava la piccola terra natia, pupilla delle isole, pupilla
2389   20|             canticchiare:~ ~ ~ ~Da un navicel, dall’amo e dalle nasse,~ ~
2390   18|             signore. Qui trovarono un navicello e traghettarono Ariovisto
2391   21|         dissolveva come fanno le nubi naviganti per l’azzurro, che appaiono
2392    8|           aveva due mogliere, una per nazion sveva, l’altra era norica
2393   13|              e il sole sorgendo dalle nebbie del fiume, indorava le foreste,
2394   10|              volte crescono, che sono necessitati cercare nuovi paesi: queste
2395    8|       stipavano di uomini vivi, gente nefaria; e in mancanza di costoro,
2396    6|             intelligenti sarebbe come negare la luce del sole. Gli ateniesi,
2397   13|         essendo da lui pregato, aveva negato: sì che venne in grande
2398   15|            nel duomo; come quando sta negletto in redingotta grigia e piccolo
2399   18|              uno era bianco e l’altro negro. Poi oltre ai colori, c’
2400   15|              via per la tangente come nembo di frecce. Hanno veduto
2401   22|            per cozzare contro le navi nemiche. Andavano a vela latina,
2402   17|           azione il piccone, i nostri nepoti nemmeno sapranno come erano
2403     | neppur
2404    7|        Osiride. Avevano le gran barbe nere intrecciate e i capelli
2405   15|        dispone del dominio dei propri nervi davanti a Cesare che per
2406   20|               grammatica. Tu, asinus, nescis vivere! Bada che parlo di
2407     | nessun
2408     | nessuna
2409   20|              Roma, andò nel tempio di Nettuno per sequestrare il tesoro.
2410   11|              La cappa di piombo della neurastenia si stende in un momento
2411   22|              sci a far le corse su la neve. Solo la morte farebbe le
2412   13|               testa come gli elmi dei nibelunghi. Splendevan le lance. Sono
2413    4|             Lui si diceva discendente nientemeno che da Venere, che come
2414     | nihil
2415    8|           fango in splendore di tanti ninnoli gentili, che ognuno che
2416   23|            innesta i tuoi frutti, e i nipoti ne avranno nutrimento e
2417   11|               s’ode stridor di carri, nitrir di cavalli, grida di genti.
2418   22|        criniere di cavalli, si udivan nitriti, grida di genti, stridore
2419    9|          bella fra le belve dal dolce nitrito. Il teuf-teuf di voi centauri
2420    4|         seggiolone con i bracciali di noce ben sagomata e un tavolinetto
2421   11|             tu, Cesare, mi dài grande noia, perché gli Edui sapendo
2422     | nol
2423    9|              e bambini. Cesare non li nomina nemmeno; e tira la somma
2424    6|              Socrate l’hai mai inteso nominare? Era un vecchio giusto e
2425    4|            decima legione, quale è il nominativo della tua legione?~ ~– Oberdan! –
2426    7|           precedente, e poi era stato nominato proconsole o governatore.
2427     | nonché
2428    4|        cantare ai salmi di David? Nel nordico occidente gravava allora
2429    8|             nazion sveva, l’altra era norica sorella del re del Norico,
2430    8|             norica sorella del re del Norico, e l’una e l’altra morirono:
2431   23|             Thracia, Dacia, Pannonia, Noricum, Raetia, Belgica.~ ~Questo
2432   21|         comete, fa le profezie, fa il nostalgico, come si dice; e parla male
2433     | noster
2434     | nostris
2435   14|           particolari, qui si ferma e nota nei Commentari gloriosi
2436   22|              con la spedizione, ne  notizie al fratello oratore, dicendo
2437    9|              Per sette giorni e sette notti andò Cesare, il cavaliere
2438   19|               nuova: da lunae pròpere novae –, così disse il vecchio;
2439    2|              cedere con lo sconto del novanta per cento e anche di più,
2440   21|              dissolveva come fanno le nubi naviganti per l’azzurro,
2441   17|            fiocchi ondeggia dietro la nuca. Questo nastro era una volta
2442   24|            ripetere le parole di quel Numanziano, il quale chiamò Roma madre
2443    7|              in cui comincia la nuova numerazione? E tu conti per due anni.
2444    6|           apparve come un consesso di numi; e quando venne il filosofo
2445    2|              dives positis in foenere nummis?~ ~Parve ad Ambrogino di
2446     | nunc
2447    6|        mammelle. Essa li difende e li nutre. Quale simbolo! E un altro
2448   24|             quale chiamò Roma madre e nutrice di tutte le provincie dell’
2449   23|         frutti, e i nipoti ne avranno nutrimento e letizia».~ ~Ma tu mi fai
2450   23|               Morite!»; ed essi hanno obbedito; ma pur dicevano: «Come
2451   11|            Bada che questo è genitivo obbiettivo: non il terrore che abbia
2452    7|              storia, a lei nemica, fu obbligata a inchinarsi e le baciò
2453   11|               tu?».~ ~Allora Cesare è obbligato a specificare; e qui sentirai
2454    7|               chiamato sistro; ed era obbligatorio nella religione di Iside.
2455   18|              coperta dalle arene dell’oblio prima che l’altra ondata
2456   12|              totis castris testamenta obsignabantur. Cesare li guarda e vide
2457    6|               alium hortari, hostibus obviam ire, libertatem, patriam,
2458   20|           cigno, volgarmente detta di oca. Spezzato è lo stilo; spuntata
2459   10|      domandava agli Edui.~ ~In quella occasione Cesare non poté nascondere
2460   20|          cominciò a fissare quei suoi occhiacci sopra la spinetta.~ ~Il
2461   21|              vestito di nero, con gli occhiali d’oro su la punta d’un lungo
2462   11|            vitelli dalle giovenche se occorre: conosce le sementi, le
2463    3|             sono i soli di cui merita occuparsi: io te li vendo per quello
2464    5|                e diceva: «noi abbiamo occupata l’Istria, la Dalmazia, abbiamo
2465   17|               mari, passai monti: gli oceani anche. Si mette a cavalcioni
2466   10|            grandi canori, ma anche le oche sono presaghe delle cose
2467    8|             li vedo: truces, caerulei oculi, rutilae comae, magna corpora: «
2468   22|               adulescens vigilantibus oculis, recta cervice, lato pectore,
2469    6|           degli Dei al punto da quasi odiarli per troppa venerazione.~ ~
2470    8|               C’è chi pensa presso la odierna città di Colmar.~ ~Tutti
2471    8|              anche perché nessun nome odierno richiama quel nome antico.
2472    4|              ma conditi con «unguenti odorati», dice quell’autore, e probabilmente
2473    4|           piano erano vasetti di erbe odorose, come maggiorana e erba
2474    2|      istruzioni militari, e súbito si offerse per andare a chiamare il
2475   14|             re del mondo a cui i magi offersero oro, incenso e mirra; e
2476    4|           dove parla di una colazione offerta a Cesare in Milano. Gli
2477   17|          tanto dei campi quanto delle officine; paese che ama la gioia
2478    6|                più che un carceriere, offre, s’il lui plait, al vecchietto
2479   13|              preso miglior consiglio, offrendosi a ciò che poco avanti, pur
2480   19|             del grande Esculapio, che offrivi agli infermi la nepente
2481   19|               tempi così civili te ne offrono un esempio: la Germania,
2482    4|               beati che guardano dall’Olimpo i mortali?~ ~– Ah, perché, –
2483    4|               condiscono con la verde oliva, mentre gli uomini del nord
2484   22|            faccia, quelli altri erano olivastri e di più breve statura.
2485   22|                piantavate la vite e l’olivo, sonavate la piva pastorale
2486    5|             viti fiorenti~ ~al fresco olmo marita,~ ~e i casalinghi
2487   11|           tieni a mente questa parola oltracotante «invincibili o invitti»,
2488   24|        sostanza solare che non soffre oltraggio: questa coppa era inghirlandata
2489   17|             la giovinezza corregge le omissioni della vecchiezza; e non
2490     | omnium
2491   19|        tenebrosa; lampeggia: le messi ondeggiano d’orrore, i fiumi vanno
2492    4|             Iddio con una chioma così ondulata che le signore la invidierebbero.~ ~
2493    4|             alla spinetta; la zazzera ondulò; il dito cercò i tasti,
2494   22|             arrivo delle ottanta navi onerarie.~ ~Intanto guarda in su,
2495   19|                 soltanto quello che è onesto è utile»; ma si temprarono
2496    7|         Cesare, come governatore, era onnipotente nella sua provincia, e quando
2497   20|               senz’oro come conobbe l’onniveggente Cesare se è vero che quando
2498    6|           amici; erano splendidi nell’onorare gli Dei, ma in casa loro
2499    7|       Ambrogino, il denaro ed esso ti onorerà, cioè ti verrà a trovare,
2500   14|             dire, e sarebbe stato più onorevole per lui: «non si fidava
2501    8|              gli ha decretato un’alta onorificenza col titolo di re.»~ ~Ora
2502   15|              cavalieri costruiscono l’opera essenziale di tutte le guerre:
2503    9|            che la spada di Roma aveva operato per Cesare.~ ~
2504   10|         doveva aspettare». Cesare era operatore, e non professore di storia.~ ~
2505    4|           impero di quel re non fu un’operetta viennese! Ma non stiamo
2506    3|        grammatica è pulizia.~ ~Queste opinioni espresse per mordacità,
2507   20|            aperte contro le porte, si oppone con la vita e Cesare ode
2508   20|        tribuno di nome Metello che si oppose a Cesare. Cesare gli disse: «
2509   14|             il tuo esercito è qui per opprimermi, e perciò se tu non te ne
2510   18|               l’antico duello dei tre Orazi contro i tre Curiazi: dividere
2511    5|               ma quando arrivarono ad Orbetello furono tagliati a pezzi.~ ~–
2512   19|          quando li ebbe , assalì le orde dei germani che non se l’
2513    8|           aveva fatto brillare il suo ordignetto che accende forse che si,
2514   21|            vedeva passare tutta gente ordinata, tutta bella società, che
2515    4|               sino al soffitto: tutti ordinati, in legature antiche, punteggiate
2516    6|                che vuol dire lo stato ordinatissimo, e non «la republica», nel
2517   15|             feroci, e dietro ci mandò Orfeo con l’arpa, per ammorbidire
2518   19|      riconosce la sua intelligenza di organizzatore e di guerriero, ma è implacabile!~ ~
2519   24|      Vercingetorix cantava per scatti orgogliosi come fa cantachiaro. Ariovisto
2520    8|               il più valoroso, il più orgoglioso fra gli Svevi. Con fremito
2521   10|                 Se vuoi sentirle nell’originale queste parole, te le dirò
2522   22|        proviene dall’antichissima sua origine mediterranea. Erano vele
2523    4|                Dal ballatoio, sopra l’orizzonte dei tetti, si vedeva la
2524   22|           Cesare decide lo sbarco che ormai calava la sera.~ ~«In terra –,
2525   11|           venne in odio agli Dei; e l’orme dei viventi fuggiva. Guardati
2526   13|              Nera, da cui vengono gli orologi a cucù, e allora venne l’
2527   13|              a cucù, e allora venne l’orologio che segnò l’ora di Roma.~ ~
2528    5|         abitudini pacifiche. E quell’«orrende spade» vuol dire sguainate,
2529    8|      confronto della sua patria che è orrida di selve e paludi. La Francia
2530   22|              paura, per diventare più orridi, horridiores, e le donne
2531    8|               conosceva che bevande d’orzo, la barbarica cervogia,
2532   18|         essere arrivate da Roma se ha osato battermi, in faccia».~ ~
2533   14|        ammirabile sincerità, che «non osava, non audebat, affidare la
2534   21|              Ora sentiva distinta una oscillante voce che allora era tanto
2535   23|        sterminata battaglia di Alesia oscillò incerta la vittoria? Cesare
2536    6|               che da prima furono una oscura, povera stirpe italica,
2537   23|                 si era di nuovo tutta oscurata la luna.~ ~Ti racconterò
2538   17|               e si «vedea per l’ampia oscurità scintille balenar d’elmi
2539   23|             ore 9 di sera, la luna si oscurò.~ ~Anche il 9 è un numero
2540    8|         enormi fantocci, mannequins d’osier; li stipavano di uomini
2541    3|        qualche virtù, li teneva sotto osservazione. Ma aveva dovuto concludere
2542    4|              dentro questa calotta di osso. Guarda che armonia! La
2543   10|               preso i nostri figli in ostaggio, e quando non si ubbidisce,
2544   17|              il popolo dei germani ha ostinata memoria; e ai ricordi si
2545   13|              che cesserebbe dalla sua ostinazione quando avesse da lui inteso
2546   20|             vengono dall’Africa, e le ostriche devono essere del lago Lucrino,
2547    6|           dissero davanti al re degli ostrogoti: «se sperare nella libertà
2548   12|             sangue. E poi che avresti ottenuto? Volevi dare una soddisfazione
2549   19|             anche una coppa di questo ottimo vino, che odora di violette,
2550    2|              anno MDXXXI. Del mese di Ottobre.~ ~E sotto si vedeva un
2551   22|          gelidamente. Nel secolo dell’ottocento portavano una collana di
2552   15|            del cancelliere germanico, Ottone di Bismarck, quando nel
2553    4|           gelosi. Lui le butta giù le ova dal nido e le  beccate
2554   21|              la cravatta uno spillone ovale che ripeteva il ritratto
2555   13|              cùculo ha buttato il suo ovino; ma poi questo nasce e butta
2556     | ovvero
2557   19|               documento del fatto: S. P. Q. R. ex S. C., che vuol
2558    2|             altra mano impedita da un pacco di libri. Saliva le scale
2559   19|            che eravamo educati a così pacifica civiltà. Fu un anno di terrore
2560    5|            Cesare ed era di abitudini pacifiche. E quell’«orrende spade»
2561   23|               giorno. Sant’Antonio da Padova fu del resto uno dei seguaci
2562   21|             dispiacque fargli cambiar padrone, e si ricordò di quello
2563   12|             alle idi che è giorno dei pagamenti, e il banchiere Alfio, se
2564   20|         veniva per reclamare un certo pagamento di tasse per esercizio professionale,
2565   20|      esercizio professionale, non mai pagate.~ ~Presentava un foglietto.~ ~
2566   24|        giovine re d’Inghilterra! Otto paggi gli sostengono il manto
2567   11|       rifiutano di pagare tributi. Se pagheranno tributi, li lascerò in pace.
2568    2|          giureconsulto Papiniano.~ ~– Pagherò –, disse Ambrogino.~ ~–
2569    2|                 se chi rompe paga, io pago, e i cocci sono miei.~ ~
2570    8|        donzello offriva alla sposa un paio di buoi, un cavallo frenato,
2571    2|                 Era un vecchietto con palandrana nera, una mano bianca sul
2572   21|               uffici.~ ~Era un grande palazzo con tanti uscieri, e tutti
2573   22|              per tal lunghezza che le pale degli ordini soprastanti
2574   13|             una scure, una pentola, i paletti per le trincee, oltre alle
2575    1|         costruivano ponti, piantavano palizzate, spianavano strade, facevano
2576   22|        cavallo; e quando giocano alle palle; e quando fanno la guerra!
2577   19|         scrittori un po’ libertini?~ ~Palliativi rispettabilissimi, espedienti
2578   14|              cosa vuol dire quando il pallido terrore si impadronisce
2579   22|          salti con certi loro razzi e palloni per vedere se si sta meglio,
2580  Pre|              gli scarabei rotolano le pallottoline delle loro generazioni.~ ~
2581   21|              Ambrogino dritto, con la palma della mano dritta, che salutava.~ ~
2582   16|          nasce la luna, tu leverai le palme al cielo, tutta fiorirà
2583    1|               dentro lo scrigno delle palpebre per cui le tose lo chiamano «
2584   10|             so dire: ma tutto è vivo, palpitante quando lui parla delle cose
2585   16|         oriente con gli angioli, e un palpito, non di giovinezza per me,
2586    8|               che è orrida di selve e paludi. La Francia è molto gentile.
2587    2|              un po’ di sole; fa molti pampini, ma non riesce a maturare
2588    6|            cena sia breve», faceva il pan grattato col latte in un
2589    2|             automobile sono presi dal panico e vogliono attraversare
2590   23|              Graecia, Thracia, Dacia, Pannonia, Noricum, Raetia, Belgica.~ ~
2591   15|          vanità. Cesare sta fuori del panteon che rinserra la gloriosa
2592    1|          rispettare, come la marchesa Paola Travasa nel rango dell’aristocrazia.~ ~
2593   11|              apparve san Pietro e san Paolo davanti ad Aquileia, e sarà,
2594   19|           inno della libertà. Bibamus papaliter!~ ~E bevve con delizia,
2595   19|              è di età posteriori: dei papi, ad esempio. E poi? Dove
2596    2|           paga, dice il giureconsulto Papiniano.~ ~– Pagherò –, disse Ambrogino.~ ~–
2597    9|             spirava la voce antica di Papirio Cursore, il dittatore, quando
2598    1|               fa l’incantesimo, e gli par d’essere lui un legionario
2599    9|            sapeva queste cose: non la parabola del sammaritano, ma della
2600   12|              pater meus fu colpito da paralisia, Livia, puella mea, Clelia,
2601    2|             nera, una mano bianca sul paramano della scala, l’altra mano
2602    6|       militiaeque, intenti festinare, parare, alius alium hortari, hostibus
2603   17|              Vive solo il canto delle Parche!~ ~Per quello che io ti
2604    6|              erano parsimoniosi: domi parci. Il diritto era fondato
2605    4|          continui viaggi, e il vivere parco, e il dormire sereno. Tu
2606   22|          imperatore: «d’intorno a lui parea calcato a pieno di cavalieri
2607     | parecchie
2608    6|             ire, libertatem, patriam, parentes armis tègere.~ ~– Dopo è
2609    4|       tabernacolo. La libreria in una parete faceva un arco tondo, e
2610   21|         stanza, tutta allineata nelle pareti con reggimenti di libroni
2611    6|             insieme. Vedi anche i due pargoletti umani che stanno sicuri
2612    2|            libro perché è vecchio sia pari a un vestito vecchio? Un
2613    8|             la Senna per il paese dei Parisii, da cui poi venne Parigi,
2614   21|              neppur io. «Adesso tutti parlan latinodisse fra sé, e
2615   17|            dimenticare Og e Magog. Ne parlano i veggenti della Bibbia.
2616   24|           fiore che primo apparve del parlar latino.~ ~Era la lingua
2617   14|               insegnamenti. Cessa dal parlarmi del senato romano: sì, io
2618   24|             stavo in aspettazione che parlassero di faccende politiche; e,
2619   20|               nescis vivere! Bada che parlo di me.~ ~
2620    1|               Po». Potevano essere di Parma, di Modena, e anche di Ferrara
2621   15|             schierato in ordinanza le paroline. Tuttavia mi pare che Ariovisto
2622    6|            Dei, ma in casa loro erano parsimoniosi: domi parci. Il diritto
2623    6|            oggi compatibile il vivere parsimonioso con tante industrie del
2624   10|                i popoli i quali nelle parti settentrionali di  dal
2625   13|                aveva già stabilito di partire, e tutt’al più colse quel
2626   15|               si giocano certe grosse partite, non si può badare per il
2627   20|               rispose Ambrogino.~ ~Ma partiti che furono quei due uomini,
2628    7|            Dei?»~ ~E quando gli amici partivano o arrivavano da terre lontane,
2629   18|               La colpa è di Eva: essa partorì due figliuoli: uno era bianco
2630   20|              fuori perché giudicasse. Parvero accordarsi, approvare…~ ~
2631    5|              Ambrogino sentiva questi passaggi, ma non se ne rendeva conto
2632   17|          ebreo errante: passa i mari, passai monti: gli oceani anche.
2633    9|               camminò giorno e notte. Passando per l’Emilia e per Milano,
2634   23|       dicevano: «Eja, Caesar, alalà»? Passarono con Cesare il Reno, ed ora
2635   13|          altri svevi della Selva Nera passassero il Reno? La Fortuna lavorava
2636    9|               con tutte le loro genti passavano. E Cesare calcolò il tempo
2637  Pre|            del Rubicone. I pesciolini passeggiano per la piccola onda chiara,
2638   16|              loro bianchi incensieri; passeggiavano le chimere; un usignolo
2639    9|              io lo difenderò».~ ~«Noi passeremo lo stesso – risposero gli
2640   22|             l’olivo, sonavate la piva pastorale lungo le rive del Mincio
2641   14|            senato di Roma ti ha fatto pastore di popoli, e tu sei lupo
2642    6|        usavano i prischi romani, e la paterna saliera, e il boccale del
2643    5|              dall’acuto, al grave, al patetico su la spinetta. Ambrogino
2644    2|              vecchietto con vocina di patos, – con che cosa guadagnerà
2645    6|               obviam ire, libertatem, patriam, parentes armis tègere.~ ~–
2646   12|              buona famiglia, eleganti patrizi che compivano la loro educazione
2647    5|           soldati, i bravi soldati: a patto si intende, di non morire:~ ~ ~ ~
2648   22|             freddezza e di certe loro paturne col sentimento, hanno creato
2649   20|                IN quel punto un uomo, pauroso in vista per le irsute ciglia,
2650   20|         uomini, il vecchio cominciò a paventare non venissero con forza,
2651   19|            Tassoni, quanto confortò i pazienti studi di Ludovico Antonio
2652    3|       impressione: sembrano ubriachi, pazzi: corse furibonde. Oh, innocenza!
2653   19|               essa oggi scrive il suo peana! Ma fa sì che la duri sino
2654   22|           oculis, recta cervice, lato pectore, ventre modicus, exilior
2655   13|             per di più teutonicamente pedante.~ ~Quattro giorni occorsero
2656    2|        avviene spesso agli sventurati pedoni che, quando passa un’automobile
2657    6|             interveniva con i piccoli Penati e i grandi Lari.~ ~«Se ci
2658   14|             poi disse: «Quella che ti pende dal balteo, non è una spada
2659    3|      grammaticus». Un cartello mobile pendeva da un chiodo, dove era scritto: «
2660    2|          sotto le ispide sopraciglia, penetrare dentro di lui, e udì queste
2661   14|           quelle del grande latino lo penetrarono.~ ~Si salutarono. Ariovisto
2662    7|            delle isole, pupilla delle penisole, dicendo: «Salve, o venusta
2663   24|              cristata, l’allodola col pennacchio.~ ~Ammirò Ambrogino quella
2664    9|              arma terribile. Creste e penne sui cimieri e scudi dipinti
2665    6|              a tavola e nelle cucine, pensava Ambrogino, – non arriveremo
2666   13|              giudizio.~ ~«Che cosa ne pensi, Cesare, del mio poema?
2667   16|            dal campo romano. Guardano pensose i figli e i mariti che giacciono
2668   13|             una vanga, una scure, una pentola, i paletti per le trincee,
2669    6|            del latte che vomitava dal pentolino.~ ~– Ma chiuda il gas, egregio
2670   10|            diciamo la «matta».~ ~– La peppatència, la decima legione! esclama
2671    2|              come una luce non usata, percorrergli sopra. La voce del vecchio
2672   13|         viaggio di cinquanta miglia e percorse un largo circuito per non
2673    9|           dire; ma è certo che lui la percosse su la testa con una perizia
2674    7|               Non diventar cavaliere! Perderesti l’anima tua, e io ne avrei
2675   17|               e la Lorena in conto di perdita e non se ne parli più. Sarebbe
2676   23|        tiranno»; e poi dico: «Cesare, perdona, tu non eri un tiranno».~ ~
2677   17|               in memoria della patria perduta, così che ogni giovane amatore,
2678   24|              aurora! Un popolo che ha perfezionato i profumi in questo gran
2679   12|              scrivevano e sigillavano pergamene perché a quei tempi la carta
2680    6|             altri Dei, era cosa molto pericolosa, quando tu consideri che
2681    6|               di ricorrere al «vivere pericolosamente». Esempio continuo, allenamento,
2682   15|               manda generali perché è periculosum. E lo scrive lui, lui che
2683   22|       avventure! Se foste scampati ai perigli della guerra, Cesare vi
2684   11|           Pulcella, e l’arcangelo dal periglio! O venne il soccorso di
2685   22|             spesso a Firenze e non si peritava di andare a spasso in carrozzino,
2686    9|          percosse su la testa con una perizia anatomica che mi fa pensare.~ ~
2687    7|              dea Iside, e il volto di perla si vedeva appena nei grandi
2688   10|              se in otto anni e più di permanenza in Francia parlava francese.~ ~
2689    9|             ti domandiamo, Cesare, il permesso di passare, e ti giuriamo
2690   11|             tu da me».~ ~E poi dice: «permetti che io mi meravigli: nella
2691   20|        bastano mai a chi trova che le pernici non sono buone se non vengono
2692    7|             cause popolari, popularia perorabat, che in greco si dice demagoghein.
2693    7|          politicante un po’ demagogo: perorava le cause popolari, popularia
2694   18|             usque ad ripam Rheni fuga perpetua fuit.~ ~L’acqua del Reno
2695   11|             ti sarà grata in eterno, «perpetuam gratiam»; e tu sarai sempre
2696   17|          Termopili! C’è un riflettore perpetuo di gloria sopra quei luoghi.~ ~–
2697    4|            Babilonia? dove Tebe? dove Persepoli? Splende Parigi, Londra,
2698   19|             che se la Germania avesse perseverato in quella sua spietatezza,
2699   15|         sufficiente. Artaserse, re di Persia, era raffinatissimo; ma
2700   20|            tempi di Ciro, gran re dei persiani, dove il messo annunciatore,
2701    7|              Per conquistare l’impero persiano? Non dico di no; ma nel
2702   19|               se ne sono dette tante. Persino fu detto che se la Germania
2703   22|              romani sono «atterriti», perterriti?~ ~Ma per il sangue di tutti
2704   20|             Io vivo come Amiclate, il pescatore, in compagnia della Povertà.
2705   20|          imposta o balzello, i poveri pescatori.~ ~Ricorda queste cose a
2706    2|                    Dovrebbe essere un pesce, uno storione, quello che
2707  Pre|             alle rive del Rubicone. I pesciolini passeggiano per la piccola
2708   13|          armatura: sessanta libbre di peso, circa venti chili. In pratica
2709   10|           anzi, come vedrai, le aveva pessime.~ ~Poteva dar battaglia?
2710    3|              Achille il segreto della pestilenza se prima non è garantito,
2711    2|     guadagnerà il povero cieco il suo pezzo di pane? Guarda in che stato
2712   23|         vincere ambubaiarum collegia, pharmacopolae, mendici, mimae, balatrones
2713   10|           all’arte del cappellaio, mi piacerebbe farti capire come bastino
2714    8|              di sentenze virtuose. Mi piacevano tanto quelle sentenze! Ora
2715    6|            troverai una conversazione piacevole dove un cameriere, più che
2716   19|             che vuoi? Benché vi siano piacevoli racconti di cortesie, specie
2717   10|          ricchi nostri campi gli sono piaciuti. Essi erano centoventimila
2718   24|              il Barbarossa. Era tutto piagato.~ ~Il re dei Britanni si
2719    8|              ma ti parlerò per parole piane; e per rispetto di Cesare,
2720   18|         parole di Cesare.~ ~Ariovisto piangendo per tanta sventura, arrivò
2721   19|               tempo: io sento le arpe piangenti ai salici di Babilonia e
2722   12|          occhi come agli Edui.~ ~«Voi piangete?», disse Cesare.~ ~«Noi
2723   19|          Augusto nella reggia di Roma piangeva: Vare, Vare, redde legiones
2724   10|         parlava, tutti miserabilmente piangevano.~ ~Cesare guarda attorno
2725    8|          Francia, affioranti su ameni piani. Nella Provenza ride il
2726   23|            quelli subito fecero alt e piantarono le bandiere: continuo signa
2727    1|             Cesare costruivano ponti, piantavano palizzate, spianavano strade,
2728   22|            squadraste l’accampamento, piantavate la vite e l’olivo, sonavate
2729   13|          monticello che sorgeva nella pianura. Avrebbero parlato rimanendo
2730   22|               di salse. Mettono salse piccanti sui loro cibi insipidi,
2731    2|           grande ammantata e un’altra piccina, con una sottanina.~ ~–
2732    3|       vitellini e nei puledri, che da piccini sono graziosi e dànno bene
2733   13|              di scomodarsi per queste piccole cose.~ ~Le legioni andavano
2734    6|              che vi interveniva con i piccoli Penati e i grandi Lari.~ ~«
2735    5|            sino a Roma che allora era piccolina e la bruciarono.~ ~E i romani
2736   22|                e perciò il mondo pare piccolino, ed è tutto conosciuto.
2737   17|          prima che entri in azione il piccone, i nostri nepoti nemmeno
2738   17|          spada? dove è Berta dal gran piè? dove è dunque il prode
2739   23|            della gloria! Voi formaste piedestallo di anime all’insuperato
2740   19|           Vini guerrieri del glorioso Piemonte hanno creato un popolo guerriero.~ ~–
2741   14|            Fidia aveva mutato la dura pietra nella più gran gentilezza
2742   12|               nove anni più tardi sul pietrone di Rimini. , a Rimini,
2743   21|         usciere che ho mandato per il pignoramento mi ha bene riferito qualche
2744    4|               del cranio posa sopra i pilastri degli zigomi; dopo, le guancie
2745   20|               anche la casa del poeta Pindaro. Anch’io sono poeta! Ho
2746   11|        strenui guerrieri. La cappa di piombo della neurastenia si stende
2747   11|              Il legionario romano era pioniere, muratore, artiere, fabbro,
2748   22|               razionali, e per quando piove, e per quando è mattino,
2749   11|            indietro dall’India perché pioveva dal cielo falde di fuoco,
2750    2|          gonfie, così roteava come un pipistrello; e la scala era stretta,
2751   23|             vinse Sertorio, debellò i pirati, sconfisse Mitridate. Ha
2752    8|      terribilistico da far spavento a Pirgopolinice, ma ti parlerò per parole
2753    6|             dei mai visti leofanti di Pirro.~ ~«Troppo spirito, – dicevano –.
2754    4|               variazioni dal tempo di Pisistrato e di Dionigi. Il tiranno
2755    5|               gran barba, come Moise, Pitagora, Solone, San Gerolamo che
2756   17|               invernali, le case sono pittoresche e rivestite di bel legno,
2757    5|             grandi artisti, scultori, pittori, uscivano dalle botteghe
2758   15|            Così Cesare può vedere per pittura quello che saranno, quattro
2759   15|          generali superbi di oro e di piume. Mamma Laetitia, che gli
2760   22|           vite e l’olivo, sonavate la piva pastorale lungo le rive
2761   22|              umorismo che trovi.~ ~Un pizzico di ipocrisia fa conto che
2762    6|           carceriere, offre, s’il lui plait, al vecchietto una tazza
2763    2|           stormo di fogli faceva volo plané giù per le scale. Ambrogino
2764   15|            sentiva qualche fischio in platea.~ ~Ma Cesare è altra cosa.
2765     | poca
2766     | pochissima
2767   21|          spinetta, l’erba cedrina, le poesie, scompariva lontano, come
2768    8|             della casa di Svevia, che poetò in nostra favella? e di
2769   19|            mani nette. Io non gioco a poker, e perciò non bluffo; ma
2770    7|             in Roma era stato oratore politicante un po’ demagogo: perorava
2771   24|            signori del mondo e grandi politici, io stavo in aspettazione
2772   12|            trattava come in un teatro politico di commuovere folle.~ ~Forse
2773    7|              altro. Cosa c’è sopra il polo? la stratosfera. E sopra
2774    2|               vide quel vecchietto in poltrona, di fianco al lettuccio,
2775   14|              suonare i corni, un gran polverio si levò lontano. Erano i
2776    5|                  Se innanzi il  nol pone~ ~lancia nemica in terra.~ ~ ~ ~
2777   14|         avanti Cristo: montagne verso ponente; selve d’attorno; selvaggio
2778    4|              bende sul capo: è Cesare pontefice massimo. Pare un centenario
2779    1|       legionari di Cesare costruivano ponti, piantavano palizzate, spianavano
2780   23|          Mauretania, Aegyptus, Syria, Pontus, Graecia, Thracia, Dacia,
2781    1|             donne di casa, di nobiltà popolana, milanese puro sangue, che
2782   10|            che cosa è affidata la tua popolarità!~ ~E continuò: – Cesare
2783   10|           cercare nuovi paesi: queste popolazioni furono quelle che distrussero
2784   16|         bucato nel Reno! Mettevano le poppe in bocca ai loro nati e
2785    7|           perorava le cause popolari, popularia perorabat, che in greco
2786   23|        apparso a cavallo col manto di porpora. Ha detto: «seguitemi»,
2787   22|             in mare con me».~ ~Era il porta-bandiera della decima legione, e
2788   22|             Giuliano –, che non fu il portabandiera, ma fu Cesare stesso che
2789   22|               pare che le signore non portassero altro vestito che quella
2790   13|              i carri, i vivandieri, i portatori. Naturalmente le punte delle
2791   15|              Gli Edui, impauriti, non porteranno più viveri al campo romano.~ ~
2792    4|            sono morte! Così anche noi portiamo la ricordanza e gli affetti
2793    2|          finestra; e teneva una gamba posata sopra una sedia.~ ~ – Belle
2794   23|           difenderlo, avrebbe detto: «posate le spade».~ ~Non tutto può
2795    2|          dives auro et argento, dives positis in foenere nummis?~ ~Parve
2796    2|            lacedemoni si fermavano in posizione di attenti, e per questo
2797     | possa
2798     | possano
2799   13|              quanto di uomini, se non possedessero questa preziosa qualità
2800   13|          chiudergli gli occhi. Cesare possedeva questa bella virtù di dormire
2801    8|               cantano: «noi l’abbiamo posseduto il vostro Reno tedesco».
2802    9|               giorno cavalcava per le poste, di notte riposa va sopra
2803   19|      ampollose lapidi latine è di età posteriori: dei papi, ad esempio. E
2804   11|           soltanto arare, vangare, ma potare, fare innesti, estrae i
2805   15|          spaccarono quelle botti. Era potòria, peggio che aceto! Perdettero
2806     | potrà
2807     | potrai
2808     | potresti
2809     | potuta
2810   21|           Maria Vergine, se l’è matt, pover veggett!~ ~Se lei, egregio
2811   19|               i nonni ed i bimbi alle povere mense. Non gravare di gabelle
2812    7|          tanto bella rinomanza con la prammatica: «le signore romane rimangono
2813   13|           peso, circa venti chili. In pratica avrà caricato sui muli e
2814    7|              Era stato console l’anno precedente, e poi era stato nominato
2815   11|           luna, le stelle e ricorda i precetti dei padri. E poi dai civili
2816    6|             cui quella di ubbidire al precetto della scuola salernitana: «
2817   23|              oro nel mare; ed essi si precipitarono in mare. I francesi attaccano
2818   19|              Germanico: la Selva Nera precipitò con gli Svevi, coi Cheruschi,
2819   21|               quell’ordine, da quella precisione con cui ogni uomo si trova
2820   10|               genti feroci e avide di preda.~ ~Cesare li accolse gentilmente
2821   16|             le sorti magiche, avevano predetto una grande vittoria a luna
2822   19|             già in antecedenza che la predica finirà in gloria, tu non
2823  Pre|                                    ~ ~Prefazione~ ~Noi andiamo spesso, al
2824   24|          nemmeno, che non ti sorride, preferisci questa che si bacia per
2825   13|      battaglia, almeno per allora, ma preferiva un accomodamento diplomatico;
2826   15|              che nell’accomiatarli li prega di «tornare più presto che
2827   20|             colui che qui ti manda, e prègalo che faccia con me come fece
2828    7|             Roma è grande abbastanza. Preghiamo gli Dei di conservarla in
2829   20|           hanno valore: sono libri di pregio, di quelli che duravano
2830   13|           cibo, guardò la clepsidra e pregò Ipnos, il sonno, dolce fratello
2831   19|           monache, vini bianchi per i prelati, e il vinello del popolo,
2832    6|           miei tempi non si ammetteva preminenza nel mondo se non di quella
2833    4|                    Mi pare che lei mi prenda sempre in giro, – disse
2834    5|                e i galli giurarono di prenderla un’altra volta, ma quando
2835   20|              se non puoi fare a meno, prendi tutti questi libri: io te
2836    4|         imitarmi. Questa volta non ti prendo in giro. Se non mi credi,
2837    3|         snodano le gambe. Dopo un po’ prendono un trotto mansueto e ti
2838   20|              pareva fissato verso una preoccupazione, ma non diceva niente. Solamente
2839    2|           odore del minestrone che si prepara, richiama imagini di una
2840   19|                un nobile francese che preparò la suprema riscossa di tutta
2841    1|               forte e di buon sangue, prepotenze non ne fa e non ne ha fatte
2842    8|            figlie. Di queste l’una fu presa e l’altra trovata morta;»
2843   10|         canori, ma anche le oche sono presaghe delle cose future.~ ~
2844    9|         Quando viene il 13 aprile, si presentano gli ambasciatori.~ ~«Non
2845    3|            Pietro, – diceva, – voglio presentarmi alle porte del paradiso
2846   20|               ma lo vedi: io mi trovo presentemente in disagio. Io vivo come
2847   20|              la vita e Cesare ode nei presenti un mormorio di ammirazione.
2848   10|           anche tu, e ne assumessi la presidenza».~ ~Cesare disse:~ ~«Ben
2849    5|              la fece un poeta che era press’a poco del tempo di Cesare
2850    3|           futuro.~ ~Questo professore pretendeva molta pulizia nella scrittura
2851    6|                fra i quali la curiosa pretesa che tutti si credono figli
2852   19|              nel suo padiglione sotto pretesto di parlamento, e quando
2853   19|              bottiglia, e, da ragazzo previdente, aveva preso con sé anche
2854   11|             Cesare va giorno e notte, previene Ariovisto e a Besançon si
2855   13|               non possedessero questa preziosa qualità di dire: «adesso
2856    3|             come Ettore ad Enea; come Priamo quando vede Achille gli
2857   19|               maturò in dieci anni di prigione così come il barolo acquista
2858    8|           figliuole: l’altra fu fatta prigioniera. Probabilmente da quei ragazzi
2859   20|             questo momento tu sei mio prigioniero e con te sono prigionieri
2860   14|             primo io son degli Svevi. Primi sono gli Svevi di tutti
2861    6|           scita Anacarsi alla civiltà primitiva: la civiltà è una meravigliosa
2862    8|          troppo alle virtù dei popoli primitivi né ai vizi dei popoli raffinati.
2863    6|            che tutti si credono figli primogeniti della creazione: gli ebrei,
2864    5|              per primo le spade? Quis primus horrendos protulit enses?
2865   10|              una sua meraviglia: quei principi degli Edui parlavano piano,
2866   22|               cammina sempre: sa dove principia e non sa dove finisce. Ma
2867   13|          sereno nel sonno che già era principiata la battaglia che doveva
2868    6|            fatto bene, come usavano i prischi romani, e la paterna saliera,
2869    6|                 La libertà è un fatto privato fra te stesso, in quei rari
2870    6|             l’onore, la religione, la probità e altre cose son belle cose,
2871   14|             Davanti un cavaliere solo procedeva. Era Ariovisto.~ ~Quando
2872   15|               che si chiamava Valerio Procillo «col quale i germani non
2873   15|              va nell’oasi di Giove, e proclama che anche lui è Giove, è
2874   11|             il fido Ney, il prode dei prodi lo aveva abbandonato, e
2875   22|          allacciavano per i loro lati prodieri a lunghe antenne; una per
2876    9|             pennacchi e le creste non producono ferite, il pilum romano
2877    5|             l’allegria poi serve alla produzione della salute e della figliolanza
2878    8|                 Detto che ebbe questo proemio, continuò:~ ~Dicono che
2879   20|             tu che mi è più difficile proferire contro di te la sentenza
2880   19|            romane che mai siano state proferite: «la causa vincitrice piacque
2881   20|      pagamento di tasse per esercizio professionale, non mai pagate.~ ~Presentava
2882    5|                Hai ragione: noi altri professori siamo così istruiti che
2883   21|           luna e con le comete, fa le profezie, fa il nostalgico, come
2884   15|               Hanno veduto di lontano profilarsi una mandria, un convoglio.
2885   23|              ho detto. Le belle donne profumano il mondo e Cleopatra fu
2886   23|           Cesare. Alla mia età questo profumo non si sente più. Ma stolto
2887   15|            cinque giorni lo sfida. Il programma di Ariovisto è questo? stancare
2888   17|             fare quei duelli che sono proibiti dalle leggi. Ma non è dimenticanza:
2889   22|                materiale umano», non «proiettili umani», non «rendita di
2890   10|             in Roma e, senza avanzare promesse, fece capire che si sarebbe
2891   10|                il giorno è questo, ma prometti che anche tu sarai segreto».~ ~
2892   19|            della luna nuova: da lunae pròpere novae –, così disse il vecchio;
2893   16|           sono i germani quando l’ora propizia verrà. Si adunano le donne,
2894   20|               Se ne son dette tante a proposito di quel sequestro che fece
2895   11|         proprio nello scorso anno, su proposta di Cesare, che ora è nostro
2896    5|          terra avita coi buoi di loro proprietà: questa «terra avita» non
2897    1|              Allora va dal figlio del proprietario dello stabile dove abita,
2898   22|          sperone di bronzo, proteso a prora, a fior d’acqua, per cozzare
2899   22|          dell’impero, e  rivolse le prore delle triremi.~ ~Ma prima
2900   22|          mezzodì.~ ~Fece i segnali di proseguire, perché  era impossibile
2901   24|           corvo; ma il gallo perché è protervo e vuole fare l’astrologo,
2902   22|            con uno sperone di bronzo, proteso a prora, a fior d’acqua,
2903   19|       esterminio, Marco Porcio Catone protestò in senato, e strepitava
2904    7|   bombardamento? Cos’è la cellula? il protoplasma? il microbio? Cos’è il pensiero?
2905    5|          spade? Quis primus horrendos protulit enses? Questa domanda se
2906    6|             fecero una cosa che non è prova di intelligenza. Socrate
2907   10|               Ma nel suo cuore doveva provare un turbamento che dal volto
2908   23|                Sempre lei in tutte le prove! Ma quel giorno quando nella
2909   12|               romano, e credo che non provenga da «dieci», ma da una parola
2910    3|              discorsi, si avverava il proverbio: Dio li fa, poi li accompagna;
2911   22|            vela latina, e questo nome proviene dall’antichissima sua origine
2912   24|           madre e nutrice di tutte le provincie dell’impero.~ ~Un amabile
2913   11|           pianto degli Edui, sente la provocazione delle superbe parole di
2914   10|              Edui sente che bisognava provvedere a questa faccenda di Ariovisto,
2915   18|        operazioni crudeli, per divina provvidenza, sono intercalate nel tempo
2916   13|        cireneo: doveva portare la sua provvista di grano, una sega, una
2917    5|               pur senza aver studiato psicologia. Ti prego di non dire lo
2918   15|           marasma morale, al «momento psicologico»? Questa è una espressione
2919    3|            stato dimesso dalle scuole pubbliche per «scarso rendimento»,
2920   20|            volta, la porta del tesoro pubblico, aerarium sanctum, forzata
2921    7|             fare un dio! Non diventar publicano! Non diventar cavaliere!
2922    6|               l’umanità, la pietà, la pudicizia per cui la spada romana
2923   22|            per cui egli si chiude nel pudore del suo dolore, come dentro
2924   21|            Zio, citto!».~ ~El cognoss  gnanca i ghei, – esclamò
2925   12|          colpito da paralisia, Livia, puella mea, Clelia, fidelissima
2926    4|              che i senatori con Bruto pugnalarono Cesare!~ ~– I senatori,
2927   24|             Vercingetorix le ventitré pugnalate che aveva ricevuto in senato.~ ~
2928    4|               è vero che più tardi si pugnalò da se stesso.~ ~Pensa ad
2929   11|            mitraglia col tricolore in pugno: io lo vedo in una carrozza
2930    3|           avviene nei vitellini e nei puledri, che da piccini sono graziosi
2931    3|              si vede un vitellino, un puledrino, anche un branco di maialetti,
2932    6|                anche senza ricami. Un pulmentarium di ceci, di fave, di lenticchie,
2933   19|          senato, e strepitava che per punizione si doveva consegnare Cesare
2934    1|            legio X, e il gagliardetto puntato davanti, non sarebbe prudente
2935    4|        ordinati, in legature antiche, punteggiate di barbagli d’oro sì che
2936   24|             di mazzate, di disagi, di punture.~ ~ ~ ~Sai che cosa facevano
2937    8|           sentenze corazzate di virtù pura e fiammeggianti di sdegni
2938   19|              ha elevato Dante nel suo Purgatorio.~ ~Lei ha inspirato a Dante
2939   19|             religione, di catarsi, di purificazione, di visioni trasfigurate,
2940    4|           debitore di quella elegante purità che è stimata anche dai
2941   22|        portavano una collana di barba puritana. La loro regina si chiamava
2942   22|            loro cibi insipidi, e sono puritani anche quando sono libertini.~ ~
2943    7|              grammatico fa lo stesso: purus asinus, come si dice. La
2944    2|               Nella portineria c’è la pusterla di lucido legno, sagomato
2945   19|            documento del fatto: S. P. Q. R. ex S. C., che vuol dire: «
2946   23|           Cesare, era sempre con lei: quacum erat, «con la quale egli
2947   13|          quello che voi altri dite le quadrate legioni, che sa un po’ di
2948    2|                  E sotto si vedeva un quadratino con una figurina grande
2949    2|            Quid sit futurum cras fuge quaereredisse –; piuttosto sai
2950     | qualcheduno
2951     | qualcuno
2952   13|          possedessero questa preziosa qualità di dire: «adesso dormo,
2953     | qualunque
2954     | quam
2955     | quanta
2956   13|     combinazioni presenta la Fortuna: quantos affert casus!».~ ~Sin dove
2957    7|      femminili. Così era arrivato sui quarant’anni. Ma chi poteva sospettare
2958     | quaranta
2959    4|          quando andò in Francia aveva quarantadue anni, e come chiome era
2960   12|        germani, chi li tagliò a pezzi quarantatré anni fa? La spada di Roma
2961   16|             Quando io da questi tetti quassù, qualche volta di notte,
2962   11|           avere avuto la peggio. Sono quattordici anni che noi, germani, giriamo
2963    8|             nei monasteri delle dense querce. Essi insegnavano la dottrina
2964   21|               labbra si agitarono, si quetarono, poi domandò segnando con
2965   20|          Scarsi alimenti ma sinceri e queti~ ~Per novant’anni Egialeo
2966     | Quid
2967     | Quis
2968     | Quo
2969     | quorum
2970   19|         documento del fatto: S. P. Q. R. ex S. C., che vuol dire: «
2971    9|         instancabile. Venne a Milano, raccolse le leve che aveva comandato.
2972   23|               alle trombe di sonare a raccolta, receptui cani iussit, e
2973   23|       Valchirie li han pur essi tutti raccolti.~ ~Non pianse Cesare. Egli
2974   18|               sparviero romano, in sé raccolto, si disponeva nella triplice
2975   18|              li fece sciogliere. Essi raccontarono che le streghe dei germani
2976   21|         Quelli uomini fuori di misura raccontati dal professore, ci saranno
2977    1|            aveva con l’Austria, e gli raccontava la storia di quel capitano
2978   10|             cose di Francia; e quando racconterà in altro libro le guerre
2979   10|              che hanno un apparecchio radio-fonico come oggi.~ ~E in fine dissero
2980   23|             Dacia, Pannonia, Noricum, Raetia, Belgica.~ ~Questo è l’impero
2981    8|        statura gigantesca ».~ ~Chi li raffigurò così non fu Giulio Cesare,
2982    8|       primitivi né ai vizi dei popoli raffinati. Tàcito ha esagerato forse
2983   15|          Artaserse, re di Persia, era raffinatissimo; ma trovandosi in guerra,
2984    8|             cavallo e con una freccia raggiunse il cervo e l’uccise, e poi
2985    2|               di Ambrogino e gli fece raggrinzare il nasetto di falco; ma
2986   10|            svizzeri, i personaggi più ragguardevoli degli Edui vennero a Cesare
2987    9|             lealtà; ma anche i civili ragionano così.~ ~Un giorno Cesare
2988   15|            chiamare i suoi nemici per ragionare bonariamente con loro; e
2989   24|            politiche; e, quanto meno, ragionassero del come si governano gli
2990   21|              quelli scatoloni come un ragno in casa sua.~ ~Ora mentre
2991   23|           quale la spiga del grano si rallegra, e sui colli solatii l’uva
2992    4|               quel re della Beozia si rallegrasse nel firmare la sentenza
2993   18|            ambasciatori. Quanto se ne rallegrò! Essi erano incatenati con
2994    8|           spaventosi: costruivano con rame di quercia enormi fantocci,
2995   11|           artiere, fabbro, idraulico, ranciere. Era come il nostro contadino,
2996   15|        germani non avevano ragione di rancore»: di modi molto gentili,
2997   24|            Pure diceva a Cesare: sans rancune.~ ~Cesare allora aperse
2998    1|            marchesa Paola Travasa nel rango dell’aristocrazia.~ ~Ma
2999   11|         ordine di levare il campo e a rapide giornate muove contro di
3000   12|              chiamare gli ufficiali a rapporto: non i capitani soltanto,
3001   21|             in una cornicetta nera.~ ~Rappresentava un milite come lui.~ ~Ambrogino
3002    4|             elegante libro inglese di rare incisioni: Divus Julius
3003    6|        privato fra te stesso, in quei rari casi in cui vi troviate


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