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Alfredo Panzini Legione decima Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
Cap.
3004 8| le rive ora fiorisce un raro vino che si beve in coppe 3005 7| intrecciate e i capelli rasati come i frati: ridevano dai 3006 1| non ha proprio una faccia rassicurante. Sta il fatto che quando 3007 Pre| scorre sempre.~ ~Laggiù è Ravenna con Giustiniano nel tempio 3008 22| Hanno creato gli abiti razionali, e per quando piove, e per 3009 22| espressioni della nostra materiale razionalità. Voi in morte eravate ritenuti 3010 22| fanno salti con certi loro razzi e palloni per vedere se 3011 15| intenti alle fortificazioni. Recano gran turbamento. La cavalleria 3012 10| del popolo di Roma, la tua recente vittoria sopra gli svizzeri 3013 23| trombe di sonare a raccolta, receptui cani iussit, e quelli subito 3014 20| un usciere, e veniva per reclamare un certo pagamento di tasse 3015 12| imparino a conoscerli, recognoscant mores, arma, equos. Anche 3016 22| adulescens vigilantibus oculis, recta cervice, lato pectore, ventre 3017 19| Roma piangeva: Vare, Vare, redde legiones meas!~ ~Quei germani 3018 19| medico aretino, Francesco Redi, seguace del grande Esculapio, 3019 15| come quando sta negletto in redingotta grigia e piccolo cappello 3020 20| mia composizione:~ ~ ~ ~ree do, sii la, sool,~ ~re, 3021 15| possano e di riferire», referre.~ ~Andarono, Cesare li aspettò, 3022 22| della guerra, Cesare vi regalava un campicello: voi squadravate 3023 11| questa poi nel Rodano, fiume regale e gloria di Provenza.~ ~ 3024 21| allineata nelle pareti con reggimenti di libroni tutti eguali 3025 2| crede lei –, aggiunse con registro mutato di voce –, che un 3026 2| verifica sempre, ma come regola generale, può andare.~ ~ 3027 15| nemmeno come vendicò Attilio Règolo.~ ~Quante forze armate ha 3028 24| pennacchi; e se anche dice: je regrette quando niente gliene importa, 3029 6| occuparono specialmente di cose religiose, morirono nel proprio letto; 3030 22| dei freddi meno intensi, remissioribus frigoribus, benché l’isola 3031 10| a quest’uomo crudele: ci renda almeno i nostri figli e 3032 7| faresti riposare la notte, la renderesti stramba di giorno. E lei 3033 5| questi passaggi, ma non se ne rendeva conto perché non sapeva 3034 14| e tu sei lupo crudele: rendi gli ostaggi agli Edui, e 3035 3| scuole pubbliche per «scarso rendimento», ed ora viveva, come Dio 3036 22| proiettili umani», non «rendita di centomila uomini».~ ~ 3037 17| loro aquiloni, chiamati reoplani, fanno i fuochi coi loro 3038 6| mi vola in alto come un reoplano, – disse Ambrogino.~ ~– 3039 6| pericolo giallo; e con pochi reparti di truppa delle varie nazioni 3040 20| ubbidire: solve, e, caso mai, rèpete. E noi siamo qui per questo. 3041 13| valemus, cras manet alta mente repostum. Il tuo poema mi piace molto, 3042 6| lo mandarono via perché reputavano quel filosofo più pericoloso 3043 22| della sartoria, un sartus resartus, ma un nobile sarto.~ ~Lì 3044 9| con muri e con fossi, li rese inespugnabili.~ ~«E che 3045 16| QUANTI giorni può resistere Cesare?~ ~Se anche i germani 3046 3| grammatichetta che gli aveva reso sin allora qualche soldarello. 3047 22| anche se non c’è aria per respirare.~ ~Ci sono stati i viaggi 3048 7| Perché te ne vai? Dove vai? Resta qui con me presso la fonte 3049 11| quello che voglio: quindi non restituisco ostaggi. Anzi tu, Cesare, 3050 2| fosse posto; e invece di restringersi alla balaustra, fece come 3051 20| figli suoi lasciò l’amo, le reti,~ ~L’onde amiche e la sua 3052 13| ventaglio, e le avanguardie e le retroguardie conoscevano le distanze. 3053 2| Ammira come sta docile e reverente! L’angiolo lo sorveglia 3054 24| dicono in latino: vivat rex magnae Britanniae et Hiberniae. 3055 18| la fuga»: usque ad ripam Rheni fuga perpetua fuit.~ ~L’ 3056 4| del vecchio cadde giù. La rialzò lentamente e disse:~ ~– 3057 11| sempre. Anche Achille si ribellò quando gli apparve la nube 3058 4| tetti, si vedeva la guglia ricamata con la Madonnina d’oro del 3059 11| dato il titolo di re; e tu ricambi così tanta gentilezza? Allora 3060 6| mantile di bucato, anche senza ricami. Un pulmentarium di ceci, 3061 20| ci, ci. Guarda che bei ricamini di fiorellini: è una eredità 3062 22| soltanto la tinta turchina ricavata dall’erba guada che Cesare 3063 20| valevano una cicca, nella ricchezza d’Italia: perché, come diceva 3064 2| figura.~ ~– Sì, con la coda riccia, segno di buon umore: canis 3065 2| Ma potrai tu pagare? Sei ricco di terre, di oro e di argento? 3066 7| pensiero. Marciamo alla ricerca del pensiero. Cosa è il 3067 7| muore in volo, e si muore in ricerche di gabinetto.~ ~La dea Iside, 3068 4| vi sono stelle da cui noi riceviamo ancora la luce; e sono morte! 3069 11| popolo romano, ma nemmeno ne ricevo. Gli Edui li ho vinti in 3070 17| come stormi di storni per richiami. Precipitano coi loro soldati, 3071 20| della pecunia che tu mi richiedi, ma lo vedi: io mi trovo 3072 15| Quando è sera, Cesare riconduce i suoi nell’accampamento. 3073 14| il presente tu non puoi ricondurre i tuoi in Germania, dà almeno 3074 19| rispetto di questo nemico; riconosce la sua intelligenza di organizzatore 3075 4| Così anche noi portiamo la ricordanza e gli affetti di cose scomparse, 3076 21| Ambrogino.~ ~L’altro parve ricordarsi. Biffò con un lapis turchino 3077 15| Buonaparte se ne deve essere ricordato quando, in Egitto, venne 3078 17| Besançon.~ ~Cesare, come ti ricorderai, quando mosse da Besançon 3079 17| ha ostinata memoria; e ai ricordi si accende a loro la fiamma 3080 18| migliore della sua fama.~ ~Ma ricordiamo soltanto il valore dei vivi, 3081 24| coppa, mi si adombrò il ricordo del rito che io vedevo quando 3082 6| vigilante.~ ~Non c’è bisogno di ricorrere al «vivere pericolosamente». 3083 24| linguaggio; ma il ritornello che ricorreva me lo svelò. Diceva quel 3084 8| costoro, Cesare dice che ricorrevano al riempitivo anche degli 3085 19| espedienti mucilagginosi, a cui ricorse anche Augusto quando affidò 3086 9| l’ha ammazzata? E geloso? ricusa la prole? non vuole canarini 3087 7| capelli rasati come i frati: ridevano dai denti bianchi, e dicevano: « 3088 17| fossette alle gote perché ridono volentieri, e un bel nastro 3089 5| Istria, la Dalmazia, abbiamo ridotta tutta l’Insubria al nostro 3090 15| che dovevano essere molto ridotti dopo quell’atroce battaglia 3091 2| Guarda in che stato l’hai ridotto!~ ~E Ambrogino vide quella 3092 7| lo chiamano Etzel. Attila ridusse Aquileia a un buso.~ ~Questo 3093 8| dice che ricorrevano al riempitivo anche degli innocenti.~ ~ 3094 2| fa molti pampini, ma non riesce a maturare mai uva. Dal 3095 5| bruciarono.~ ~E i romani rifecero Roma, e i galli giurarono 3096 21| vino? Perché l’usciere mi riferì di aver visto delle bottiglie...~ ~– 3097 15| presto che possano e di riferire», referre.~ ~Andarono, Cesare 3098 11| mia, ma di Ariovisto, e riferita testualmente da Cesare. 3099 19| come sa chi per lei vita rifiuta»; ma qui siamo in tema di 3100 11| avere in te protezione, si rifiutano di pagare tributi. Se pagheranno 3101 17| Zama! Termopili! C’è un riflettore perpetuo di gloria sopra 3102 16| e degli astri, tanto che riformò il calendario. Dunque quella 3103 4| tosate, falsate, fuse, rifuse. Bada a quel divus; divus 3104 23| insignificante. Ma che dico fiume? un rigagnolo tortuoso, che l’estate arriva 3105 8| vedrai questo sangue svevo rigermogliare in Italia dopo dodici secoli 3106 3| professore, di cui per dovuti riguardi, taceremo il nome, era stato 3107 22| accende senza invidia e senza riguardo di tempi e di spazi. Ma 3108 21| Ambrogino, lo guardò, lo riguardò.~ ~Gli occhi di colui non 3109 14| Ariovisto porta la gran chioma rilevata all’usanza sveva. Alzò la 3110 13| pianura. Avrebbero parlato rimanendo a cavallo.~ ~Dieci cavalieri 3111 12| più per lui che per Cesare rimanere amico del popolo romano, 3112 11| abbandonato. Un bambino solo rimaneva, e non lo avrebbe più riveduto.~ ~ 3113 18| file serrate dei germani rimanevano in piedi. In un momento 3114 7| prammatica: «le signore romane rimangono in casa e filano la lana ».~ ~ 3115 11| nostro contadino, se alcuno rimarrà degno del nome: il quale 3116 2| capisce come quelle case siano rimaste in piedi fino ad oggi: c’ 3117 18| precipitavano. Gli svevi che erano rimasti all’altra riva, atterriti 3118 12| mistero delle anime grandi. Rimbomba nei cuori. Cesare voleva 3119 21| per vedere se la si poteva rimediare. Si vestì bene da milite 3120 5| di una battaglia non c’è rimedio; e la pena tien dietro immediatamente 3121 22| lungo le rive del Mincio rimembrando Ariovisto, Vercingetorix, 3122 21| trovato, – disse quel signore rimettendosi a sedere, e teneva un incartamento 3123 20| li abbandono senza grande rimpianto. Essi, ahimè! sono passati 3124 24| molte fatiche gli saranno rimunerate di fame, di sete, di mazzate, 3125 19| infranta ai piedi di Cesare rinacque dopo molti secoli, e si 3126 19| è nato germano, e poi è rinato francese; ecco è fatto romano. 3127 14| parlò così: «Noi ancora ti ringraziamo: tu ci avevi detto che di 3128 12| di Cesare, lo mandarono a ringraziare. «Più volte, o Cesare, tu 3129 10| congratularsi»; e insieme per ringraziarlo di avere liberato il loro 3130 20| essere di marmo, e i mobili rinnovati con nuovi stili, e i servi 3131 11| ogni sera: era Roma che si rinnovellava oltre mari, oltre monti.~ ~ 3132 16| ogni mese, a luna nuova, rinnovo questa canzone: «O giovinetta 3133 7| erano acquistata tanto bella rinomanza con la prammatica: «le signore 3134 15| sta fuori del panteon che rinserra la gloriosa umanità. Cesare 3135 18| continua fu la fuga»: usque ad ripam Rheni fuga perpetua fuit.~ ~ 3136 5| resto della vita è possibile riparare ai propri errori: alla condotta 3137 21| me la può accomodare, – ripeté Ambrogino.~ ~Il signore 3138 8| francesi pieni di spavento ripetevano un nome: «Ariowist! Ariowist!»~ ~ 3139 4| ma sono parole che noi ripetiamo. Gli astronomi assicurano 3140 21| lunghe si moveva per quei ripiani di quelli scatoloni come 3141 12| di cavaliere: non volle ripiegare la bandiera d’Italia da 3142 9| Cesare non aveva ancora riportato alcuna di quelle strepitose 3143 19| professore rispose:~ ~– Tu ti riporti all’uso che avevano i romani 3144 7| rivedere la sua bella casa e riposava nel caro letto, e salutava 3145 8| calma, quando le legioni riposavano negli accampamenti invernali.~ ~ 3146 8| spense la sigaretta e la ripose.~ ~Il professore riprese:~ ~– 3147 19| francese; ecco è fatto romano. Riprende la spada, il pensiero, il 3148 21| Scartòffie.~ ~Lo vide riprendere la faccia di prima, e disse 3149 21| del cuore i suoi soldi per riprendersi indietro la sua motocicletta, 3150 12| la musica. Io non ti so riprodurre quella voce, ma ti dirò 3151 24| Il re dei Britanni si era ripulito di quel colore d’indaco 3152 9| E gli svizzeri dovettero risalire i monti. Cesare poi essendo 3153 22| golfo, l’Inghilterra fu riscaldata dalla fiamma di Roma, che 3154 19| francese che preparò la suprema riscossa di tutta la sua patria, 3155 20| approvare…~ ~Il professore si riscosse dal suo vaneggiamento.~ ~– 3156 21| di silenzio, e Ambrogino risentì la parola del professore 3157 21| dal volto di colui: parve risentirsi come avviene se il medico 3158 22| cervello di quest’impero risiede a Londra, città caliginosa, 3159 2| la portinaia che monda il riso, sgrana fagioli borlotti: 3160 21| taglio, qui? – disse con voce risoluta Ambrogino, facendo scivolare 3161 10| deve venire ad un’azione risolutiva, è difficile. Oh, dopo è 3162 12| parlamento, ché tutto si poteva risolvere senza ricorso alle spade. « 3163 17| che quella battaglia fece risonare per la prima volta il nome 3164 21| E questa esclamazione risonava strana in quella stanza 3165 19| libertini?~ ~Palliativi rispettabilissimi, espedienti mucilagginosi, 3166 1| che è rispettata e si fa rispettare, come la marchesa Paola 3167 6| statuette di Atene bisognava rispettarle.~ ~Sembrerebbe da queste 3168 1| milanese puro sangue, che è rispettata e si fa rispettare, come 3169 7| non vuol dire che io non rispetti il denaro, e chi lo possiede. 3170 5| maestri.~ ~Ambrogino osservò rispettosamente che, con tutte queste chiacchiere, 3171 13| Cesare pensò che era bene rispondere oggi a quel suo amico, così 3172 20| Inghilterra della X legione, rispondeva che non ne aveva più voglia, 3173 14| gli Dei! Perciò così ti rispondo: la tua amicizia è finta, 3174 21| poi si fa le domande e le risposte, e ha sempre ragione lui. 3175 19| Catone: in vita era una mente ristretta, era un uomo gretto. Ma 3176 12| vuol dire «morte». Non mi risulta che Cesare sia mai ricorso 3177 11| risponde con le parole che risuonano ancora nel mondo, e tanti 3178 22| più corto al soprabito, un risvolto che c’è o che non c’è, ti 3179 22| razionalità. Voi in morte eravate ritenuti buone divinità, anche se 3180 11| una città quadrata secondo riti etruschi; e sorgeva ogni 3181 24| si adombrò il ricordo del rito che io vedevo quando mia 3182 17| dove è stato, e perciò vi ritorna, e le cicogne devono volare 3183 15| indietro.~ ~ ~ ~Invece di veder ritornare i suoi ambasciatori, Cesare 3184 15| Cesare li aspettò, e non ritornarono indietro.~ ~ ~ ~Invece di 3185 17| nell’ultima guerra sono ritornate ancora dalla Germania alla 3186 21| gente, il volto di colui ritornava duro, e diceva: – Attendano 3187 20| deposto le armi, tu, se credi, ritornerai e nessuno ti vieterà la 3188 9| vado – rispose. – Presto ritornerò».~ ~E dileguò. Lo vedi tu 3189 12| Così rispondevano.~ ~Cesare ritornò nella sua tenda. Venne alla 3190 20| Per novant’anni Egialeo ritrasse.~ ~Libertà fu sua gioia, 3191 21| sopra lo scrittoio, vide un ritrattino che stava dietro il vetro 3192 18| religione. Cesare dice che nel ritrovare vivi quei due giovani, fu 3193 9| Non li dimenticare! Li ritroverai, o Ambrogino, e allora il 3194 15| notevole se anche non lo ritrovi nei libri descritti dagli 3195 6| fieri sguardi e dai baffi ritti, Roma; e aveva bellissime 3196 4| scarne; le mandibole si riuniscono come in una catapulta. Guàrdalo 3197 22| Cesare. Il genio italiano riusciva bene in tutti i mestieri 3198 15| duomo. Non l’avrebbe più riveduta lo stesso; ma questo particolare 3199 11| rimaneva, e non lo avrebbe più riveduto.~ ~Solamente Cesare, quando 3200 15| Ambrogino, spiegare certe parole rivelatrici che hanno lasciato a noi 3201 17| case sono pittoresche e rivestite di bel legno, e sono tiepide 3202 7| superba tra i fiumi, e poi rivide, non è più; ma più grandi, 3203 8| dal Reno, che è una grande riviera azzurra, dove oggi si specchiano 3204 4| interruppe il professore rivolgendosi alla gabbia, – questi canarini 3205 22| salute dell’impero, e là rivolse le prore delle triremi.~ ~ 3206 19| figura; ma dopo un anno si rivoltano, e non hanno più splendore. 3207 1| Insomma, c’è un po’ di rivoluzione anche nei copri-capo.~ ~ 3208 17| gli inglesi bruciaron a Roanno, era della Lorena che è 3209 20| scarpe senza tacchi e un robone nero lo seguiva, e si fermò 3210 8| che sono poi così alti e robusti».~ ~Tàcito dice che «i germani 3211 24| cantava a tempo pur con voce roca; e per fermare il verso, 3212 8| sarebbero come i topi che rodono le metropoli. Tàcito dice 3213 19| in Francia, e si chiamò Roland.~ ~Invano dopo Cesare visse 3214 21| Bombacè, bombacè! Marcia al rombo del cannon! Lui dice che 3215 6| mettevano in testa le corone di rose? Lucullo...~ ~– Guarda che 3216 8| truci! occhi celesti, chiome rosse, statura gigantesca ».~ ~ 3217 18| fuit.~ ~L’acqua del Reno rosseggiava per i germani che dentro 3218 20| che più ne stampi con le rotative e meno hanno valore: sono 3219 2| brache erano gonfie, così roteava come un pipistrello; e la 3220 Pre| loro corse, gli scarabei rotolano le pallottoline delle loro 3221 23| macigni, da quelli spalti, rotolar giù quella giovinezza che 3222 11| Terror dicono sul serio, si rovesciano i cervelli meglio costruiti. 3223 15| criniera. Se quello in groppa è rovesciato, l’altro prende il posto 3224 4| barbarie. Poi la marea si rovesciò. Nell’occidente si accendono 3225 6| grammatica: altro è una cucina rozza, sudicia, bestiale, con 3226 22| quando andò alla corte di re Ruberto di Napoli perché «entrò 3227 19| lambrusco, vino allegro e rubicondo, che inspirò tanto la musa 3228 15| tanto il vento porta il ruggito di quel mare di barbari. 3229 4| giovani fanno presto le rughe.~ ~Dal ballatoio, sopra 3230 14| Mai non sia detto che Roma ruppe la fede dell’armistizio 3231 11| insegne della morte; e i russi erano stati sepolti nei 3232 11| austriaco e un gendarme russo che lo conducevano nell’ 3233 8| truces, caerulei oculi, rutilae comae, magna corpora: «truci! 3234 2| Ambrogino.~ ~Il vecchietto ruzzolò, Ambrogino saltò sopra.~ ~– 3235 21| in latino. Poi fa il mago sabino con la luna e con le comete, 3236 21| professore.~ ~Aveva detto un sacco di bugie, ma poi, camminando, 3237 7| regina scendevano le bende sacerdotali della dea Iside, e il volto 3238 7| Cleopatra come regina, era anche sacerdotessa, e aveva il lino più fine 3239 7| la lana era impura per le sacerdotesse di Iside, e Cleopatra come 3240 17| sé perché vi si onora la sacra vite; e a Colmar berrai 3241 4| qui questo ritratto con le sacre bende sul capo: è Cesare 3242 7| contare che i fiumi erano sacri. come divinità, e il fiume 3243 8| perciò li lusingavano con sacrifici spaventosi: costruivano 3244 7| il fiume Nilo era il più sacro di tutti. Dove nascondeva 3245 22| di giustizia. Allora è il sacrosanto segno. E quando l’aquila 3246 21| irae, dies illa~ ~Solvet saeclum in favilla~ ~Teste David 3247 22| Nelle battaglie queste navi saettavano snelle su le onde, come 3248 3| Senza la divina Mattia la Saggezza cammina male. Forse era 3249 4| i bracciali di noce ben sagomata e un tavolinetto a cassettini 3250 2| pusterla di lucido legno, sagomato all’antica, e, dentro uno 3251 14| guerriero, e nel suo onore ben saldo: il primo io son degli Svevi. 3252 6| imperatore, si credeva il sale della terra e trattava noi 3253 6| al precetto della scuola salernitana: «se vuoi essere lieve nella 3254 19| sento le arpe piangenti ai salici di Babilonia e le trombe 3255 6| prischi romani, e la paterna saliera, e il boccale del vinello 3256 4| Gerosolima la senti cantare ai salmi di David? Nel nordico occidente 3257 24| dell’oriente, il cui nome fu Sàlomon, figlio di David, poeta 3258 Pre| onda chiara, gli ippocampi saltano, i granchiolini storti fanno 3259 9| Ambrogino, e allora il cuore ti salterà nel petto come a cavallo 3260 22| delle terre»; oppure fanno salti con certi loro razzi e palloni 3261 22| mettono a ridere, ma sono saltimbanchi. Del resto, paese che vai, 3262 3| annusano anche, e poi fanno un salto indietro come presi dalla 3263 5| tanti che sono cappellai, salumai, e anche poeti.~ ~Dunque 3264 24| allodola che è molto gentile, saluta il sole, nell’aria si spazia 3265 13| questo è il lor modo di salutare; e senza smontar da cavallo, 3266 1| che, o sia per causa del saluto romano, che la gente non 3267 18| aveva molte probabilità di salvare la vita.~ ~Cesare in quella 3268 21| sua motocicletta, aveva salvato la spinetta e il professore.~ ~ 3269 7| delle penisole, dicendo: «Salve, o venusta Sirmio».~ ~Babilonia 3270 9| romani; e Cesare a cavallo si salverà. Ora ammira quello che si 3271 6| corpus del cive romano, e la salvezza della patria, legge suprema. 3272 1| formata di «transpadani, gente sana, forte e non degenerata, 3273 20| tesoro pubblico, aerarium sanctum, forzata dai soldati di 3274 18| comincia a vacillare.~ ~Sanguinante è Ariovisto: le mogli e 3275 24| Pure diceva a Cesare: sans rancune.~ ~Cesare allora 3276 24| so parlare. E oltre a non saper tu niente, ho parlato volentieri 3277 4| indispensabile, e tutto sta nel saperlo portare bene. Ah, sì! tutti, 3278 9| tanto ignorante che non sapesse chi era Cesare e come morì 3279 24| Queste parole le scrisse un sapientissimo re dell’oriente, il cui 3280 17| i nostri nepoti nemmeno sapranno come erano fatte le città 3281 7| tu non fossi ignorante, sapresti che per gli antichi il mistero 3282 | sarei 3283 | saremmo 3284 | saremo 3285 19| la Selva Nera, e la landa sarmatica: hanno invaso la Francia 3286 | sarò 3287 22| sia un ciabattino della sartoria, un sartus resartus, ma 3288 22| ciabattino della sartoria, un sartus resartus, ma un nobile sarto.~ ~ 3289 14| tumultuarono, e dardi e sassi scagliarono contro Cesare.~ ~ 3290 18| vi trovò i due giovani «savi e discreti» che aveva mandato 3291 20| oro occorreva a Cesare per saziare molti insaziabili: c’erano 3292 5| propri errori: alla condotta sbagliata di una battaglia non c’è 3293 14| che la X legio non avesse sbaragliato i tedeschi. «Cesare può 3294 5| Marcello! Egli li inseguì, li sbaragliò e vinse Virdumaro, e con 3295 12| e lo portava un po’ alla sbarazzina, da un lato, e afflosciato: 3296 22| gentiluomini allungati, sbarbati, sorridenti gelidamente. 3297 22| meravigliosi.~ ~«Qui non è facile, sbarcare», disse, Cesare, e fece 3298 22| Quando voi altri, ragazzi, sbarcaste in Inghilterra, essi non 3299 13| Quando sono davanti a Cesare, sbattono le lance perché questo è 3300 1| può anche dire: te do una sberla; ma siccome è forte e di 3301 2| tanto – disse Ambrogino. E sbirciando quei quinterni aggiunse:~ ~– 3302 11| cintura e si chiama Doub, e sbocca nella Sôno e questa poi 3303 12| Rimini, a quanto pare, si sbracciò e pianse, e si strappò le 3304 18| assalivano il campo maggiore scagliando prima il classico pilum.~ ~ 3305 22| sino ad entrare in mare. Scagliano dardi contro le navi.~ ~ 3306 14| tumultuarono, e dardi e sassi scagliarono contro Cesare.~ ~A quell’ 3307 18| ali, facevan frastuono, scagliavano dardi e fionde. Stormeggiava 3308 11| Nascondetemi –, dice ai gendarmi –: scambiate il mio vestito col vostro, 3309 22| tante avventure! Se foste scampati ai perigli della guerra, 3310 19| trovarono circondati senza scampo, fecero come lo scorpione: 3311 20| È tanto tempo che è scappato giù per le scale –, rispose 3312 Pre| storti fanno loro corse, gli scarabei rotolano le pallottoline 3313 18| abbandonare ai romani. Gridavano scarmigliate come furie verso i romani: « 3314 4| dopo, le guancie rientrano scarne; le mandibole si riuniscono 3315 11| sorge un muraglione che fa scarpata nel detto fiume con le due 3316 20| di vecchia forma, con due scarpe senza tacchi e un robone 3317 20| dall’amo e dalle nasse,~ ~Scarsi alimenti ma sinceri e queti~ ~ 3318 3| dalle scuole pubbliche per «scarso rendimento», ed ora viveva, 3319 21| che Ambrogino udì fu: – Scartòffie.~ ~Lo vide riprendere la 3320 15| cavalieri barbari si sono scatenati. Non dànno assalto: girano 3321 15| educazione: ma hanno lo scatto. Scattano come belve quando vedono 3322 24| Vercingetorix cantava per scatti orgogliosi come fa cantachiaro. 3323 15| educazione: ma hanno lo scatto. Scattano come belve quando 3324 17| archeologi, avranno anche scavato. Essi fiutano la terra con 3325 17| luogo della battaglia: gli scavatori, chiamati anche archeologi, 3326 22| poeti quando mettono in scena i romani.~ ~E poi hanno 3327 8| uccise, e poi non volle più scender di sella, e così il cavallo 3328 10| pericolo era che Ariovisto scendesse in Provenza e dalla Provenza 3329 22| non volete questa infamia, scendete in mare con me».~ ~Era il 3330 21| tanta gente che saliva, che scendeva, che aspettava, che domandava.~ ~ 3331 7| Su le chiome della regina scendevano le bende sacerdotali della 3332 18| Guarda davanti, e se è lecito scherzare in argomento tanto grave 3333 22| còmito, agitata sopra la schiena nuda di quei feroci infelici, 3334 15| grammatico e, tutt’al più, ho schierato in ordinanza le paroline. 3335 15| piccolo.~ ~Allora Cesare schierò le legioni in ordine di 3336 19| anche il cavatappi. Il suono schietto che fece il tappo nell’uscire, 3337 6| incantato, davanti alla schiuma del latte che vomitava dal 3338 22| andare coi toboga e gli sci a far le corse su la neve. 3339 8| incanutiscono come a quelli scienziati che vanno sotto terra per 3340 1| Cinque Giornate con Antonio Sciesa, che ha detto: tiremm innanz! 3341 17| vedea per l’ampia oscurità scintille balenar d’elmi e di cozzanti 3342 11| dice il vecchio Omero, «si sciolgono, si piegano le ginocchia» 3343 13| Cesare ritornano a briglia sciolta per annunziare che Ariovisto 3344 16| curve su loro con le chiome sciolte. Odono le trombe d’argento 3345 6| crederò come il barbaro scita Anacarsi alla civiltà primitiva: 3346 21| risoluta Ambrogino, facendo scivolare la sua carta sopra quelle 3347 8| Cesare, che evitava come scogli le stravaganti parole, e 3348 22| ammiraglio bianco: era stato suo scolaro!~ ~– E Cesare, allora, che 3349 21| Niente! Quelle viole lì (scolorite viole erano dietro il velo 3350 22| Per questa cosa è inutile scomodare Cesare.~ ~ ~ ~Quando Cesare 3351 13| imperàtor avesse bisogno di scomodarsi per queste piccole cose.~ ~ 3352 21| silenziosamente lassù. E tutto scompare.~ ~Ora per via Ambrogino 3353 18| stenterà molto il color rosso a scomparire dalle candide ali della 3354 21| erba cedrina, le poesie, scompariva lontano, come un altro mondo.~ ~ 3355 4| ricordanza e gli affetti di cose scomparse, onde molta confusione si 3356 6| romani, come comparvero? come scomparvero?~ ~Noi ne sappiamo assai 3357 8| che vuol dire «baruffa, scompiglio», melée in francese; mentre 3358 21| insensibile filo di vento lassù li scompone, li sfalda, silenziosamente 3359 11| alzati sopra di lui, non si scompose, ma si compose nella toga.~ ~ ~ ~ 3360 2| parole di una lingua a lui sconosciuta: – Quid sit futurum cras 3361 21| prima.~ ~– Così è! – disse sconsolatamente, non sapendo che dire, e 3362 21| la testa e fece un gesto sconsolato con uno stralunar degli 3363 2| te lo posso cedere con lo sconto del novanta per cento e 3364 15| cavalleria romana li ha scontrati, ma ne è uscita con grave 3365 15| invito di Ariovisto allo scopo di meglio vedere, esplorare, 3366 21| fra sé, e fu preso da uno scoppio di gaiezza.~ ~Lo deve sentire 3367 2| cagnolino, – disse Ambrogino scoprendo una terza figura.~ ~– Sì, 3368 18| Quell’annientamento spira scoramento nel campo maggiore. Questo 3369 19| senza scampo, fecero come lo scorpione: si uccisero. Anzi non si 3370 21| cercava, l’occhio di Ambrogino scorrendo sopra lo scrittoio, vide 3371 17| punta aguzza per lasciar scorrere le nevi invernali, le case 3372 11| senato romano, proprio nello scorso anno, su proposta di Cesare, 3373 17| se ne parli più. Sarebbe scortesia non credere alla sincerità 3374 20| che «la libera Roma rimase scossa quando vide, per la prima 3375 21| signore strinse le labbra, scosse la testa e disse: – Dura 3376 22| dritta! Le frange della Scozia sembrano chiome nel mare. 3377 1| allegri celesti dentro lo scrigno delle palpebre per cui le 3378 2| dello stampatore e vedi la scritta: Arcangelus Raphael. Non 3379 9| indietro come si fa nei romanzi scritti male.~ ~Ariovisto non era 3380 19| signore? Mandare in esilio gli scrittori un po’ libertini?~ ~Palliativi 3381 3| pretendeva molta pulizia nella scrittura degli scolari, e diceva 3382 21| della classe. «Papà, mamà –, scriveva –, non state in pensiero 3383 12| taciturni sotto le tende. Altri scrivevano e sigillavano pergamene 3384 3| Erasmo, mette insieme senza scrupoli gioventù e vecchiezza sotto 3385 22| dovevano diventare tanto scrupolose che non toccano nemmeno 3386 6| Roma; e aveva bellissime scuderie sotto quel Campidoglio che 3387 5| i nostri grandi artisti, scultori, pittori, uscivano dalle 3388 9| con gli svizzeri e così scuotere per sempre il giogo dei 3389 13| una sega, una vanga, una scure, una pentola, i paletti 3390 2| mortificato: rinnovò le scuse, ma trovò che la colpa era 3391 11| conosciuto». Bada che io scuso Napoleone di quello smarrimento: 3392 22| figliuolo, se le stelle sdegnate dicessero: «o anime di gelo, 3393 8| pura e fiammeggianti di sdegni superbi, Tàcito è riuscito 3394 6| che i romani stavano sdraiati a tavola per meglio gustare 3395 8| Dicono che Cesare avesse con sè come guida della Francia 3396 13| adesso dormo, non voglio seccature nemmeno di sogni» si troverebbero 3397 | sed 3398 4| allegra.~ ~Ambrogino lo vide sedersi alla spinetta; la zazzera 3399 7| sua provincia, e quando sedeva pro tribunali, poteva giudicare, 3400 7| Queste genti d’affari sedevano in senato e si chiamavano 3401 2| una gamba posata sopra una sedia.~ ~ – Belle cose che fa 3402 15| sua cavalleria solamente. Sedicimila cavalieri barbari si sono 3403 22| seduti e anche incatenati sui sedili perché erano galeotti; e 3404 13| provvista di grano, una sega, una vanga, una scure, una 3405 22| quattro dopo mezzodì.~ ~Fece i segnali di proseguire, perché lì 3406 21| si quetarono, poi domandò segnando con l’indice quella carta.~ ~– 3407 21| con cui ogni uomo si trova segnato li dentro in quelli scatoloni 3408 2| trasparente che con l’indice segnava i quinterni di un libro, 3409 10| e fidata, – l’adunanza è segreta. Il luogo è questo, il giorno 3410 1| non c’erano, ma a qualche segretario.~ ~– Me lo fa vedere questo 3411 19| aretino, Francesco Redi, seguace del grande Esculapio, che 3412 23| Padova fu del resto uno dei seguaci di san Francesco. Va a predicare 3413 12| loro educazione militare seguendo l’imperàtor, nelle spedizioni 3414 20| mia madre.~ ~ ~ ~E, i dì seguenti, domandandogli Ambrogino 3415 4| vedi Roma?~ ~– Dove?~ ~– Segui la Madonnina del duomo come 3416 16| Cesare dunque assalì, ma ne seguì una mischia di poco conto 3417 22| bello in vostra giovinezza seguir Cesare per tante avventure! 3418 20| verbo sequi, che vuol dire «seguire», e il sequestro segue in 3419 23| comandò alla legione di seguirlo. Non era la X legione: era 3420 22| morì.~ ~Altri imperatori seguirono poi Cesare in Inghilterra, 3421 7| chimera o realtà. Ambrogino, seguita a fare il cappellaio e sarai 3422 23| manto di porpora. Ha detto: «seguitemi», se sequi iussit. Ecco 3423 12| Ariovisto, voi non mi avreste seguito. Io sino ad oggi nulla avevo 3424 5| accademia del Campo di Marte, seguivano i generali nelle spedizioni, 3425 2| tetti, quella bella cupola seicentesca di san Lorenzo, e ai lati 3426 14| ponente; selve d’attorno; selvaggio paese; case impastate di 3427 6| bisognava rispettarle.~ ~Sembrerebbe da queste mie parole che 3428 4| Oberdan; e a noi giovani sembrò che una grande ferita con 3429 11| giovenche se occorre: conosce le sementi, le opere e i giorni perché 3430 22| ipocrisia fa conto che sia la senape: condisce l’umorismo. E 3431 22| Cesare e avere la nostra sensibilità. Lettere però di Cicerone 3432 23| non vuole che gli altri sentano. E poi, e poi? Perché andò 3433 22| di certe loro paturne col sentimento, hanno creato una loro specialità 3434 15| Ecco, ecco l’assalto! Le sentinelle dànno l’allarme. È apparsa 3435 6| che su le leggi». Ma vuoi sentirla in latino? Se anche non 3436 10| iracondo e temerario». Se vuoi sentirle nell’originale queste parole, 3437 7| donna come Cleopatra, a sentirsela vicino, può far dire enormità 3438 14| suoi buoni maestri; insomma sentisse il sublime orgoglio della 3439 8| voleva che i suoi lettori sentissero. Conviene dire che con quelli 3440 10| gabinetti che hanno i muri che sentono tutto quello che si parla, 3441 18| Curiazi: dividere e battere separatamente, come fece anche Napoleone.~ ~ 3442 11| morte; e i russi erano stati sepolti nei laghi Masuri. Veramente 3443 9| Tre giorni occorsero per seppellire i morti: poi fu l’inseguimento 3444 21| su. E non sapere dove è seppellito! L’abbiamo cercato per i 3445 21| professore, dopo che gli hanno sequestrata la spinetta! Non vede che 3446 21| cantatine su la spinetta. Gli sequestri tutto, ma non gli porti 3447 20| incantò ancora, poi disse:~ ~– Sequestrum? Antica parola del verbo 3448 24| La voce di Cesare saliva serena e continua. Vercingetorix 3449 9| impedimento nella mischia serrata contro la breve spada romana.~ ~ 3450 23| Cesare; Pompeo che vinse Sertorio, debellò i pirati, sconfisse 3451 2| storione, quello che doveva servire a guarire i vecchi occhi 3452 4| Cesare in Milano. Gli furono serviti asparagi in casa di un amico, 3453 15| ordinò ad Ercole, suo fedel servitore, di esterminare gli uomini 3454 22| tutti i mestieri prima della servitù per burocrazia. Cesare, 3455 24| mobili e son passati al servizio di Cesare. Se i germani 3456 19| Ariovisto. Esso infatti risorse, sessantasette anni più tardi col nome 3457 15| battaglia, che dico una volta? settantaquattro anni fa, ed era un giorno 3458 10| popoli i quali nelle parti settentrionali di là dal Reno abitano, 3459 8| le misteriose caverne.~ ~Severità di costume era anche fra 3460 21| vento lassù li scompone, li sfalda, silenziosamente lassù. 3461 22| erano galeotti; e quando la sferza del còmito, agitata sopra 3462 15| che per cinque giorni lo sfida. Il programma di Ariovisto 3463 22| è, ti può far figurare o sfigurare quando andrai nella gran 3464 18| Ariovisto – dice Cesare così di sfuggita, – li trattò non da ambasciatori, 3465 20| morticini con la copertina sgargiante, che più ne stampi con le 3466 2| portinaia che monda il riso, sgrana fagioli borlotti: conosce 3467 5| orrende spade» vuol dire sguainate, con le punte in su. Il 3468 6| lassù guardava, dai fieri sguardi e dai baffi ritti, Roma; 3469 21| favilla~ ~Teste David et Sibilla.~ ~ ~ ~Ambrogino se ne andò 3470 8| disputato senza concludere con sicurezza dove sia questo luogo, anche 3471 6| pargoletti umani che stanno sicuri sotto le sue mammelle. Essa 3472 23| stella di Cesare: Julium sidus. «Per sette giorni una stella 3473 12| tende. Altri scrivevano e sigillavano pergamene perché a quei 3474 23| piantarono le bandiere: continuo signa constiterunt. Cesare era 3475 3| la Mattia, quella sincera signora elogiata da Erasmo, mette 3476 11| nihil est venerabilius signorum maiestate militibus.~ ~Le 3477 20| composizione:~ ~ ~ ~ree do, sii la, sool,~ ~re, sool re, 3478 12| io leverò il campo».~ ~Silentium! Levò la mano, poi disse: « 3479 21| li scompone, li sfalda, silenziosamente lassù. E tutto scompare.~ ~ 3480 8| ma le due parole benché simiglianti, non sono nate dalla stessa 3481 22| presso quei guerrieri: sono simili a spettri. Mani, faccia, 3482 22| commoventi che aumentano la simpatia per il suo dolore».~ ~Se 3483 1| cui le tose lo chiamano «simpatico»; mentre c’è qualche suo 3484 13| ne faccio un tempo solo: simplex dum taxat et unum.~ ~ ~ ~ 3485 3| accompagna; e la Mattia, quella sincera signora elogiata da Erasmo, 3486 20| nasse,~ ~Scarsi alimenti ma sinceri e queti~ ~Per novant’anni 3487 | sine 3488 20| mare squillavano forte come sirene fatali: chiamavano: Cesare, 3489 7| dicendo: «Salve, o venusta Sirmio».~ ~Babilonia che re Alessandro 3490 21| domandò quel signore. – Sissignore, professore – confermò Ambrogino – 3491 7| campanelluzzi d’oro, chiamato sistro; ed era obbligatorio nella 3492 15| se era possibile.~ ~La situazione di Cesare era tra le più 3493 5| Marceau: ragazzi pieni di slancio e di genio che cavalcano 3494 11| scuso Napoleone di quello smarrimento: lasciamo stare i coristi, 3495 8| entrare in Francia...; ma la smetta con quella sigaretta – interruppe, 3496 13| parte cominciava quella smisurata selva germanica, chiamata 3497 10| allora Ariowist è montato in smisurato orgoglio, impone tributi 3498 13| modo di salutare; e senza smontar da cavallo, uno dice:~ ~« 3499 11| molto bella! Cesare potrà smorzare o ampliare le cose che racconta 3500 22| battaglie queste navi saettavano snelle su le onde, come delfini, 3501 2| dalle scale di corsa, e, snello com’era, pareva volare.~ ~– 3502 3| furibonde. Oh, innocenza! Si snodano le gambe. Dopo un po’ prendono 3503 2| sul ballatoio era appena socchiusa, e Ambrogino con un «compermesso», 3504 11| dal periglio! O venne il soccorso di Cesare?~ ~Tu eri allora 3505 12| Alfio, se non vado a Roma a soddisfarlo, metterà una ipoteca sui 3506 8| vi è andato, se ne partì soddisfatto.~ ~Ariovisto aveva passato 3507 12| ottenuto? Volevi dare una soddisfazione a Ariovisto?~ ~Cesare, oltre 3508 20| non a Ambrogino) io ben ti soddisferei della pecunia che tu mi 3509 20| cambiali degli altri amici in sofferenza alle banche: non alla banca 3510 23| STELLA DI CESARE~ ~Io mi soffermo spesso su le vie del Rubicone, 3511 18| germani si aprivano per soffiare certe cupe cantilene. Spade 3512 4| entrava, aveva libri sino al soffitto: tutti ordinati, in legature 3513 24| sostanza solare che non soffre oltraggio: questa coppa 3514 14| dell’immortalità dell’anima; Sofocle aveva cantato il lamento 3515 4| bianco di carnagione, magro, soggetto al mal caduco e al dolore 3516 4| Secondo alcuni Cesare avrebbe soggiaciuto a certe debolezze, che è 3517 1| essere andato a finire in solaio.~ ~ 3518 24| di oro che è la sostanza solare che non soffre oltraggio: 3519 23| si rallegra, e sui colli solatii l’uva s’indora: e tu innesta 3520 3| reso sin allora qualche soldarello. Ora non più. Su la porta 3521 1| suo dovere nel 1915 come soldato nell’arma dei bersaglieri: 3522 22| assai dozzinalmente come soleano fare i poeti». Perciò se 3523 10| cominciò a declamare con solennità: «i popoli i quali nelle 3524 15| su questa terrazza, al solicello d’aprile, e parliamo di 3525 16| canta. E una canzone di lui solitario sul nido; e pare una preghiera 3526 2| parve che il vecchietto si sollevasse da sé, mentre uno stormo 3527 22| britanni videro le triremi sollevate dai remi, volare. Per meraviglia 3528 5| barba, come Moise, Pitagora, Solone, San Gerolamo che aveva 3529 20| nostro dovere è ubbidire: solve, e, caso mai, rèpete. E 3530 21| Dies irae, dies illa~ ~Solvet saeclum in favilla~ ~Teste 3531 20| mio bisnonno patriarca: ci sonava mia madre.~ ~ ~ ~E, i dì 3532 22| piantavate la vite e l’olivo, sonavate la piva pastorale lungo 3533 14| grande, l’augusto, e tale sonerà nei secoli. Perché vengo? 3534 21| che poteva dormire i suoi sonni tranquilli, perché aveva 3535 11| dichiaravano che non potevano sopportare quelle punte: le spade degli 3536 22| cavalieri e l’aquile dell’oro sopr’esso in vista al vento si 3537 22| lungo, un becco più corto al soprabito, un risvolto che c’è o che 3538 2| chiaro sotto le ispide sopraciglia, penetrare dentro di lui, 3539 18| prima che l’altra ondata sopragiunga; e intanto l’uomo coltiva 3540 22| che le pale degli ordini soprastanti non si impigliassero con 3541 4| sempre il medesimo !~ ~Ma sopratutto guarda la bocca: se stai 3542 8| sveva, l’altra era norica sorella del re del Norico, e l’una 3543 13| aveva ordinato; e il sole sorgendo dalle nebbie del fiume, 3544 7| speranza di scoprire le sorgenti del Nilo, avrebbe abbandonato 3545 17| terra.~ ~Fra quelle selve sorgevano i due accampamenti di Ariovisto.~ ~ 3546 18| qualcosa balenò, partì, sormontò. Cesare contro quel campo 3547 10| pochi e dispersi quando ci sorprese nel piano di Admagetobriga. 3548 22| Cesare vi approdò, rimase sorpreso dei freddi meno intensi, 3549 24| risponde nemmeno, che non ti sorride, preferisci questa che si 3550 2| lasciava fare, poi disse sorridendo: – Puoi fare impacchi fin 3551 23| chiamava per nome, ed essi sorridevano come quel giorno in Alsazia 3552 21| Quel signore sorrise: un sorrisetto un po’ acido, un po’ di 3553 22| quando l’aquila tramontò, sorse quell’altro segno, e questo 3554 13| allora erano nove e non era sorta la musa Velocità. Essa sta 3555 16| della sua gente, traendo le sorti magiche, avevano predetto 3556 16| guardano il cielo, traggono sortilegi; e i romani odono un grande 3557 17| Besançon con quella sua sortita ingegnosa era camminato 3558 21| impiegato: gli ordinò: – Sospenda!~ ~Disse a Ambrogino: – 3559 16| dove a luna nuova le acacie sospendono nel cielo i loro bianchi 3560 7| quarant’anni. Ma chi poteva sospettare in lui più che Marcello? 3561 24| essa era di oro che è la sostanza solare che non soffre oltraggio: 3562 16| i moti, le distanze e le sostanze delle stelle; ma non ricordano 3563 22| volare. Per meraviglia sostarono; furono grandemente turbati, 3564 24| Inghilterra! Otto paggi gli sostengono il manto e dicono in latino: 3565 23| fra tante guerre Cesare sostò in un’oasi dove trovò Cleopatra, 3566 2| un’altra piccina, con una sottanina.~ ~– Chi è ? – domandò Ambrogino. 3567 2| vocina che veniva dal giro sottostante della scala.~ ~Era un vecchietto 3568 22| impigliassero con i remi sottostanti. Il numero dei vogatori 3569 17| quercie per secoli vissero sovrane, stormendo ai venti le canzoni 3570 14| per nemico. Ogni stato è sovrano, e io qui sono per diritto 3571 6| bestiale, con tovaglia lorda di sozzure, e altro è una cucina semplice, 3572 15| botti di vino. Apersero, spaccarono quelle botti. Era potòria, 3573 19| verso germani, e francesi e spagnuoli!~ ~E libiamo anche una coppa 3574 5| cavalcate di francesi e si spargevano per l’Italia, e arrivarono 3575 12| bollettino del fante». Si era sparsa la voce che Cesare voleva 3576 23| molto attenuata».~ ~Non sparse lagrime Cesare quando vide 3577 2| i quinterni di un libro, sparsi lì sul lettuccio.~ ~– Chi 3578 2| Non siamo più al tempo di Sparta dove, quando appariva un 3579 12| parente. I gladiatori di Spartaco, germani anche loro, chi 3580 18| cavalleria edua, mentre lo sparviero romano, in sé raccolto, 3581 6| quella bella Europa che venne spaurita per mare in groppa al toro 3582 3| matti. Per questo non ti spaventare: tutte le persone rispettabili 3583 19| delle città. Una luce più spaventosa di ogni notte prende figura 3584 24| saluta il sole, nell’aria si spazia ed è come il cardellino 3585 22| quest’isola, per quanto spazio si estendesse, quali ne 3586 8| riviera azzurra, dove oggi si specchiano castelli e cattedrali, e 3587 11| quello che oggi si dice specializzato, che quando sa fare, sa 3588 16| stanno gli astronomi nelle specule e sanno per matematica tutti 3589 22| Cicerone che era con la spedizione, ne dà notizie al fratello 3590 14| il cielo si incurva e si spegne la luce del sole. I germani 3591 7| Dopo i viaggi di Burton e Speke nel 1853 è una cosa che 3592 4| sul cranio sì che le ha spelato tutto il bel ciuffetto che 3593 8| decima legione?~ ~Ambrogino spense la sigaretta e la ripose.~ ~ 3594 8| Commentari, che tu, con la tua spensieratezza, mi hai fatto volare giù.~ ~ 3595 24| traghetti di là dal Rubicone, e speriamo, senza fantasmi. Ma prima 3596 22| ed erano armate con uno sperone di bronzo, proteso a prora, 3597 19| opere edilizie con grande spesa «senza metterci nemmeno 3598 22| guerrieri: sono simili a spettri. Mani, faccia, sono tutti 3599 19| genti. Cesare vedeva lo spettro di Ariovisto. Esso infatti 3600 22| arrivano tante navi con le spezie e gli aromi dai paesi del 3601 20| volgarmente detta di oca. Spezzato è lo stilo; spuntata è la 3602 18| esploratori», che è parente con spia.~ ~Ai tempi nostri due ambasciatori 3603 1| ponti, piantavano palizzate, spianavano strade, facevano i meccanici, 3604 15| Quanto mi piace, o Ambrogino, spiegare certe parole rivelatrici 3605 21| scoperse su la cravatta uno spillone ovale che ripeteva il ritratto 3606 14| non volle che la corona di spine.~ ~Di quel passato e di 3607 5| Portavano lunghi baffi, spioventi.~ ~All’aprirsi della primavera, 3608 18| annientato.~ ~Quell’annientamento spira scoramento nel campo maggiore. 3609 9| se il Dio della guerra spirerà contro Roma, saranno tutti 3610 22| quello è stato un viaggio spiritale medievale, quando non c’ 3611 6| desideriamo in casa questi spiriti».~ ~Su queste basi, affondate 3612 6| operazioni concordi: la splendente dea Vesta che congiunge 3613 14| quel futuro qualcosa doveva splendere attorno alla testa di Cesare.~ ~ 3614 23| giorni una stella crinita splendette nel cielo». Era l’astro 3615 5| era un santo col leone, e splendeva d’oro su le bandiere delle 3616 13| gli elmi dei nibelunghi. Splendevan le lance. Sono gli ambasciatori 3617 1| e si vergognano dei loro splendori. Insomma, c’è un po’ di 3618 6| cieco, c’è una concordia spontanea tra l’habeas corpus del 3619 5| correte voi?» Tu sei anche sportivo, Ambrogino? I romani non 3620 8| che quando i germani si sposano, la sposa offriva al donzello 3621 22| buone perché gli uomini ne sposavano parecchie. Cesare arriva 3622 15| accampamento di Ariovisto si sposta e avanza verso di lui; prima 3623 7| barbari, sempre in tumulti e spostamenti di genti, era accaduto qualche 3624 13| uccellini. Con o senza velocità, spostare un esercito è operazione 3625 6| non sono eleganti; ma come sprofondano! Intanto tu trovi una naturale 3626 14| legionari della X legio e spronarono i cavalli; ma Cesare si 3627 5| Gerolamo che aveva una barba spropositata. Stanno seduti in meditazione 3628 19| guardava il fremere rosso della spuma del vino. – Grignolino! – 3629 24| Questa coppa era colma di spumeggiante vino. Cesare appresso a 3630 6| due fiumi che dopo gran spumeggiare trovano il livello, e va 3631 15| suoi nell’accampamento. Spunta il giorno seguente, e Cesare 3632 24| messa del Natale, e si sente spuntare la luna nuova.~ ~Ed ora 3633 20| oca. Spezzato è lo stilo; spuntata è la penna del cigno.~ ~ 3634 20| con la punta di un lapis spuntato faceva i suoi conti. Poi 3635 22| squadre galleggiano come la squadra del Mediterraneo, che galleggia 3636 22| squadravate la terra come già squadraste l’accampamento, piantavate 3637 22| regalava un campicello: voi squadravate la terra come già squadraste 3638 22| tanti mari, perciò tante squadre galleggiano come la squadra 3639 13| lontano.~ ~Ed ecco appare uno squadrone di cavalieri tedeschi su 3640 19| Babilonia e le trombe che squillano la diana del futuro.~ ~Quella 3641 20| di guerra di là dal mare squillavano forte come sirene fatali: 3642 18| mira il campo minore.~ ~Gli squilli delle trombe romane echeggiarono 3643 5| Senti che nome! È uno squillo di tromba. Marcello appartiene 3644 17| fanno i fuochi coi loro srapani.~ ~Ma sopra tutto non devi 3645 1| figlio del proprietario dello stabile dove abita, ed è un bel 3646 19| domandarono a Cesare di stabilirsi in Francia. Cesare fece 3647 11| lui di interessi comuni. Stabilisse lui il luogo e il modo dell’ 3648 3| maialetti, uscire dalla stalla, fanno veramente impressione: 3649 2| Questa è l’insegna dello stampatore e vedi la scritta: Arcangelus 3650 20| copertina sgargiante, che più ne stampi con le rotative e meno hanno 3651 3| belle».~ ~Ma Raffaello non stampò queste cose; le disse in 3652 15| programma di Ariovisto è questo? stancare le legioni di Cesare per 3653 4| barbagli d’oro sì che la stanzetta pareva un tabernacolo. La 3654 21| che domandava.~ ~Quello stanzino lassù dal professore, coi 3655 | staranno 3656 21| signor ispettore, dovesse starlo a sentire, come sono stato 3657 19| per quella passione delle statistiche.~ ~Quando arrivò a Roma 3658 19| per sei secoli.~ ~Tutte le statue d’oro di Roma sono crollate 3659 6| barba di Giove!», ma le statuette di Atene bisognava rispettarle.~ ~ 3660 | stavo 3661 13| punte delle cavallerie si stendevano a ventaglio, e le avanguardie 3662 18| nell’ultima guerra di cui stenterà molto il color rosso a scomparire 3663 14| affronto fatto a Cesare, a stento potevano essere trattenute.~ ~ 3664 23| quel giorno quando nella sterminata battaglia di Alesia oscillò 3665 19| che altre tribù di questi sterminati germani avevano passato 3666 | stiano 3667 20| mobili rinnovati con nuovi stili, e i servi non bastano mai. 3668 4| quella elegante purità che è stimata anche dai nemici della grammatica.~ ~– 3669 15| ragioni Cesare scrive che stimò «molto utile», comodissimum, 3670 8| mannequins d’osier; li stipavano di uomini vivi, gente nefaria; 3671 6| furono una oscura, povera stirpe italica, che poi salì ai 3672 | sto 3673 22| turchine; non perché ci fossero stoffe turchine, c’era soltanto 3674 19| nella fontana gelida dello stoicismo. Probabilmente era una fantasia 3675 23| profumo non si sente più. Ma stolto è il vecchio che perché 3676 7| grammatica, avea letto un grande storico greco chiamato Tucidide; 3677 18| scagliavano dardi e fionde. Stormeggiava la cavalleria edua, mentre 3678 17| secoli vissero sovrane, stormendo ai venti le canzoni della 3679 17| precipitano alla guerra come stormi di storni per richiami. 3680 17| Da allora, le quercie stormirono la canzone della nuova Francia 3681 2| sollevasse da sé, mentre uno stormo di fogli faceva volo plané 3682 17| alla guerra come stormi di storni per richiami. Precipitano 3683 10| gente gialla dalle pupille storte, che distrusse l’impero 3684 Pre| saltano, i granchiolini storti fanno loro corse, gli scarabei 3685 10| dritto come una spada, ed io storto come una biscia. Come faceva 3686 21| gesto sconsolato con uno stralunar degli occhi, e guardava 3687 3| vendere.~ ~Il vecchietto stralunò gli occhi.~ ~– È uno che 3688 7| la notte, la renderesti stramba di giorno. E lei non sa 3689 21| questa esclamazione risonava strana in quella stanza burocratica. « 3690 12| Cesare li guarda e li vede stranamente turbati. Poi va per gli 3691 21| grigia in punta e certe mani strane, lunghe, bianche come tentacoli.~ ~– 3692 24| del carnefice che lo aveva strangolato nel carcere.~ ~Pure diceva 3693 15| trovarono don Michele che li strangolò.~ ~Ti potrei ricordare storie 3694 21| quell’uomo lì davanti: nomi strani, quasi come quelli del professore: 3695 19| bellissimo vino; poi diceva: – È stranissimo! Tutto è trasparente come 3696 1| a sapere che quell’uomo straordinario di Giulio Cesare aveva scritto 3697 9| gli svizzeri ululando di strappare l’asta della freccia infitta 3698 18| quel tetto degli scudi, strappavano gli scudi, e immergevano 3699 12| sbracciò e pianse, e si strappò le vesti. Aveva intorno 3700 21| rosso, il gelo.~ ~La voce straziante diceva: – Dove è morto? 3701 18| Essi raccontarono che le streghe dei germani volevano bruciarli 3702 11| piegano le ginocchia» ai più strenui guerrieri. La cappa di piombo 3703 19| Catone protestò in senato, e strepitava che per punizione si doveva 3704 9| riportato alcuna di quelle strepitose vittorie che stupirono il 3705 18| I GERMANI si disposero stretti per tribù perché quel popolo 3706 9| nei monti del Giura uno stretto varco, e per tal modo entravano 3707 22| nitriti, grida di genti, stridore di carri: erano carri aggiogati 3708 4| cercò i tasti, e una vocina stridula come la spinetta, ma non 3709 6| pare di sentire odore di strinato.~ ~– Aspetta –, disse il 3710 21| accomodare.~ ~Quel signore strinse le labbra, scosse la testa 3711 21| quando diceva: «chi troppo studia matto diventa».~ ~ 3712 7| uomo, quando quelli che studiano sono arrivati sin qui.~ ~ 3713 21| anche stati se li dànno da studiare nelle scuole, ma non mica 3714 1| transpadani, ma queste cose le ho studiate nei Commentari quando facevo 3715 12| luoghi lui li aveva ben studiati. Quanto ad Ariovisto, considerassero 3716 6| usava una volta, quando si studiava grammatica: altro è una 3717 4| canarini.~ ~Quella specie di studiolo dove prima si entrava, aveva 3718 17| Ariovisto e Cesare? Gli studiosi, anche in Francia, ne hanno 3719 1| colpiti col nome di tubi di stufa, e si vergognano dei loro 3720 17| e sono tiepide di alte stufe di maiolica bianca.~ ~Le 3721 19| veramente crudele, e anche stupefacente per noi che eravamo educati 3722 18| che rimane di sasso, cioè stupefatto. Si volge ai suoi fedeli 3723 10| alla depressione, imitatori stupendi di quanto vedono creato 3724 9| ali non batteranno più. È stupido, è vero? Io sono molto facile 3725 9| strepitose vittorie che stupirono il mondo, se il bollettino 3726 16| condurrà laggiù?~ ~Bene io sono stupito in questo secolo che per 3727 7| Scipione? più che Mario? Quale stupore colse il senato nove anni 3728 14| maestri; insomma sentisse il sublime orgoglio della umiltà. Lui 3729 21| iscritto di quello che veniva succedendo nella sua mente, non ci 3730 18| si buttarono su di lui a succhiarne le ferite.~ ~Cesare ora 3731 22| Atlantico, che viene dal sud e abbraccia l’Inghilterra 3732 10| perché noi siamo nella sua sudditanza. »~ ~ ~Cesare confortò quei 3733 4| re della Beozia~ ~Avevo sudditi e soldati.~ ~ ~ ~Ma poi 3734 6| altro è una cucina rozza, sudicia, bestiale, con tovaglia 3735 15| barbaro. Non è una ragione sufficiente. Artaserse, re di Persia, 3736 19| Questa è grandezza, non è suicidio: questa è morte gloriosa! 3737 | sull’ 3738 12| generali: Auruncoleio Cotta, Sulpicio Galba, e il giovane Licinio 3739 19| a Roma si è inchinato. Suonano le campane del santo Natale. 3740 14| elmi.~ ~Allora si udirono suonare i corni, un gran polverio 3741 15| mondo!~ ~Dopo, ci faccio una suonatina su la spinetta.~ ~Cesare 3742 2| Cioè: era!~ ~Tale parola suonò nuova agli orecchi di Ambrogino 3743 3| si deve credere che una super-alimentazione artificiale giovi all’allevamento. 3744 3| avevano alienato l’animo dei superiori.~ ~Più grave colpa era far 3745 24| le cose belle e valorose. Superstizioni, fole, chimere io ti ho 3746 13| Fortuna. A quei tempi di genti superstiziose e con la scienza che era 3747 12| crudele per aver bisogno di un supplemento di sangue. E poi che avresti 3748 10| che non piangono, che non supplicano Cesare. Stanno avviliti 3749 18| donne stavano sui carri, e supplicavano quei guerrieri di non le 3750 6| italica, che poi salì ai supremi fastigi della potenza e 3751 23| bisogno di aiuto? Chiama pro sussidio la decima lègio. Sempre 3752 4| che sono state valutate, svalutate, tosate, falsate, fuse, 3753 13| suoi domandò: «Perché mi svegliate?»~ ~E Garibaldi si svegliò 3754 13| del dominio dell’Asia, e svegliato dai suoi domandò: «Perché 3755 13| svegliate?»~ ~E Garibaldi si svegliò con l’apparire della stella 3756 24| ritornello che ricorreva me lo svelò. Diceva quel ritornello:~ ~ ~ ~ 3757 13| buono, per un nemico che sia svelto, di attaccare e di tagliare. 3758 23| eclissò e la terra parve svenire; e il 18 gennaio, alle ore 3759 17| cavalcioni lì in mezzo: sventola un vello di seta, un bioccolo 3760 6| nobile e valoroso guerriero. Sventuratamente Lucullo, per disdegno, diventò 3761 2| come avviene spesso agli sventurati pedoni che, quando passa 3762 8| gran Federigo della casa di Svevia, che poetò in nostra favella? 3763 8| se vedrai questo sangue svevo rigermogliare in Italia 3764 21| attesa che quel pensiero si sviluppasse da sé, Ambrogino cominciò 3765 9| di Roma, dei monti della Svizzera, con donne e bambini, nel 3766 18| sforzo. Poi l’azione si svolge fulminea.~ ~Cesare ha lasciato 3767 23| Hispania, Mauretania, Aegyptus, Syria, Pontus, Graecia, Thracia, 3768 20| forma, con due scarpe senza tacchi e un robone nero lo seguiva, 3769 20| far motto, tirò fuori un taccuino, e con la punta di un lapis 3770 3| cui per dovuti riguardi, taceremo il nome, era stato dimesso 3771 8| insieme dovevano morire.~ ~Tacito dice anche che i germani 3772 12| ufficiali veterani che stanno taciturni sotto le tende. Altri scrivevano 3773 20| puoi sequestrare: e se la tagliassi che ti gioverebbe? Dentro 3774 5| arrivarono ad Orbetello furono tagliati a pezzi.~ ~– Giulio Cesare 3775 4| Caesar. – Vedi un’aquila tagliente nella fronte? Anche al suo 3776 8| d’Ampuis, e al suono dei tamburelli balla la farandola, la farandoulo. 3777 5| di genio che cavalcano ai tamburi della morte con indifferenza 3778 6| Senna, della Sprea, del Tamigi; ed essere poco intelligenti.~ ~ 3779 15| romba, e filano via per la tangente come nembo di frecce. Hanno 3780 9| gran fretta», non a grandi tappe, magnis itineribus, ma maximis 3781 19| suono schietto che fece il tappo nell’uscire, assicurò la 3782 23| decima insequentes hostes tardavit. Cesare ha bisogno di aiuto? 3783 2| mitragliato.~ ~– Sono stati i tarli. Ma guarda che bel zigrino 3784 2| Ambrogino aveva levato dalle tasche di quelle brache a vela 3785 19| quel bizzarro amico del Tassoni, quanto confortò i pazienti 3786 4| ondulò; il dito cercò i tasti, e una vocina stridula come 3787 22| Cesare eseguiva la grande tattica romana che dice: «parte 3788 4| di noce ben sagomata e un tavolinetto a cassettini sino in fondo, 3789 13| tempo solo: simplex dum taxat et unum.~ ~ ~ ~Si confortò 3790 6| plait, al vecchietto una tazza non dolorosa di nepente 3791 15| anche lui è Giove, è un po’ teatrale, ma dimostra, così giovane 3792 15| Buonaparte esagera un po’ nella teatralità tanto quando in ammanto 3793 12| e si trattava come in un teatro politico di commuovere folle.~ ~ 3794 9| cervello teutonico.~ ~Tribù tedesche, ferocissime, di grande 3795 6| patriam, parentes armis tègere.~ ~– Dopo è venuta la corruzione, – 3796 19| rifiuta»; ma qui siamo in tema di religione, di catarsi, 3797 10| uomo barbaro, iracondo e temerario». Se vuoi sentirle nell’ 3798 10| hominem barbarum, iracundum, temerarium.~ ~E se non fosse che tu 3799 12| disse. Disse intanto che non temessero per la fame né per i luoghi, 3800 6| che amava la vita, e non temeva la morte. Non se ne nascondeva 3801 21| non era più quello, e la temperatura era mutata.~ ~Per tante 3802 16| anche il tempo, e fu buon tempista.~ ~Uscirono allora dai loro 3803 19| è onesto è utile»; ma si temprarono e diventarono d’acciaio 3804 10| speranza che in te. Il nome temuto del popolo di Roma, la tua 3805 17| prendere Cesare dentro la tenaglia di tanta moltitudine.~ ~ 3806 12| stanno taciturni sotto le tende. Altri scrivevano e sigillavano 3807 10| guardavano fra loro, negli occhi, tendevano la mano e facevano giuramento 3808 19| E prima si vede una nube tenebrosa; lampeggia: le messi ondeggiano 3809 6| libertà è la fiamma che li tenne in vita e in morte gloriosi. 3810 1| ragazzo era molto bravo al tennis e rispose:~ ~– Sarà benissimo 3811 21| strane, lunghe, bianche come tentacoli.~ ~– Veda un po’ se me la 3812 20| Plutarco; e arriva sino a Teodoro Mommsen, un tedesco, come 3813 13| casa: l’accampamento. In teoria, il povero fante era un 3814 18| anche Napoleone.~ ~Ma le teorie della guerra ti valgono 3815 18| battaglie romane: hostes terga verterunt: «i nemici voltarono 3816 22| abbraccia l’Inghilterra come un termo-sifone, e gli inglesi lo chiamano 3817 24| iustitiam vos qui iudicatis terram, «amate la giustizia, o 3818 11| monti.~ ~Attorno sorge il terrapieno e scende la fossa; nel mezzo 3819 15| Noi siamo qui, su questa terrazza, al solicello d’aprile, 3820 8| non ti parlerò in stile terribilistico da far spavento a Pirgopolinice, 3821 6| patres o patriarchi erano terribilmente «virtuosi», cioè forti sino 3822 7| malvagia.~ ~Oltre a questo gran territorio qua e là dalle Alpi, Cesare 3823 2| Ambrogino scoprendo una terza figura.~ ~– Sì, con la coda 3824 12| testamento: totis castris testamenta obsignabantur. Cesare li 3825 18| e questa dichiarazione testimonia ancora della sua gentilezza.~ ~« 3826 12| Ambrogino? Queste lagrime, testimoniano pur sempre di un nobile 3827 3| donna bella, e portava la testimonianza di Raffaello dove confessa 3828 11| di Ariovisto, e riferita testualmente da Cesare. Io credo anzi 3829 9| belve dal dolce nitrito. Il teuf-teuf di voi centauri le sta uccidendo.~ ~ 3830 13| Ariovisto, e per di più teutonicamente pedante.~ ~Quattro giorni 3831 9| impressionante anche per un cervello teutonico.~ ~Tribù tedesche, ferocissime, 3832 6| a fare villeggiatura sul Tevere, in una palazzina in alto 3833 13| dolce fratello del nero Thanatos, che venisse a chiudergli 3834 23| Syria, Pontus, Graecia, Thracia, Dacia, Pannonia, Noricum, 3835 2| vecchia Milano presso Porta Ticinese; anzi non si capisce come 3836 5| non c’è rimedio; e la pena tien dietro immediatamente all’ 3837 11| Così rispose Ariovisto, e tieni a mente questa parola oltracotante « 3838 17| rivestite di bel legno, e sono tiepide di alte stufe di maiolica 3839 5| cominciarono a diventare tifosi già l’ombra dell’impero 3840 22| chiama glastro. Gli uomini si tingevano per far più paura, per diventare 3841 22| turchine, c’era soltanto la tinta turchina ricavata dall’erba 3842 7| musicale di assai dolce tintinno, fatto com’era di lamine 3843 9| non li nomina nemmeno; e tira la somma dei vivi, e lascia 3844 4| perché la politica dei tiranni ha avuto poche variazioni 3845 21| perché aveva visto lui tirare un crocione su quelle brutte 3846 22| a spasso in carrozzino, tirato da due asinelli. È che Firenze, 3847 21| quelli del professore: si tirava una fettuccia, si alzava 3848 1| Antonio Sciesa, che ha detto: tiremm innanz! e loro hin andaa 3849 22| come la macchinetta che tu tiri fuori ogni tanto per accendere 3850 20| invece, senza far motto, tirò fuori un taccuino, e con 3851 5| segnò il confine di Roma dal Tirreno all’Adriatico, e diceva: « 3852 19| contegno di Cesare mi lascia titubante? È verso Vercingetorix.~ ~ 3853 2| Ha le ali. E il puttino è Tobiolo. Lo vedi stampato lì? Ammira 3854 22| più voglia di andare coi toboga e gli sci a far le corse 3855 21| aspettava: – Avanti a chi tocca.~ ~ ~ ~Ambrogino uscì da 3856 22| tanto scrupolose che non toccano nemmeno certe parole.~ ~ 3857 20| guàrdala, ma non me la toccare.~ ~L’uomo invece, senza 3858 21| magica della parola aveva toccato i lievi fantasmi. Cesare, 3859 21| Monte rosso, Monte nero, le Tofane, San Michele, le foibe, 3860 4| bilanciere del mondo. Se togli a Roma Cesare, che cosa 3861 9| Commentari! «Cesare fece togliere via prima il suo cavallo, 3862 14| Marsiglia, a Narbona, a Tolosa: i loro costumi, le loro 3863 3| vitellini devono essere tolti alle mamme materne; né si 3864 24| senato.~ ~Ariovisto si era tolto quell’elmo, ed era una nobile 3865 21| lì fra i cipressi e le tombe di Aquileia...~ ~Passò un’ 3866 8| i quali sarebbero come i topi che rodono le metropoli. 3867 18| cavalleria degli Edui.~ ~Le torme dei cavalieri catapultarono, 3868 10| a te, ci mette tutti ai tormenti.»~ ~E Diviziaco diceva: « 3869 9| complesso 363 mila svizzeri. Ne tornarono 110 mila, il che vuol dire 3870 9| interrogare il senato di Roma, e tornate per la risposta il 13 aprile ».~ ~ 3871 21| tutti felici». E non è più tornato. Anche oggi, quando suona 3872 7| quanto era felice quando tornava a rivedere la sua bella 3873 21| pensiero per me: quando tornerò saremo tutti felici». E 3874 22| passi del progresso, e più torniamo al punto di partenza, quando 3875 6| nel secolo della velocità: torno giù subito. Devi sapere 3876 6| spaurita per mare in groppa al toro furibondo d’amore. E ci 3877 22| cruribus, fortibus digitis, torosis humeris.~ ~Ti guardi nello 3878 16| e i mariti che giacciono torpidi, perché, quando non sono 3879 15| fa, ed era un giorno di torrida estate; e i croati che dovevano 3880 2| tosann che vanno al lavoro, i tosanett, i bagai che vanno a scuola, 3881 2| tutti i suoi inquilini: i tosann che vanno al lavoro, i tosanett, 3882 4| state valutate, svalutate, tosate, falsate, fuse, rifuse. 3883 1| delle palpebre per cui le tose lo chiamano «simpatico»; 3884 8| il culto degli idoli, il totem dei selvaggi anche oggi; 3885 12| tutto si faceva testamento: totis castris testamenta obsignabantur. 3886 6| sudicia, bestiale, con tovaglia lorda di sozzure, e altro 3887 24| Santa coppa~ ~Che trabocca~ ~Di vin puro~ ~E di speranza,~ ~ 3888 20| combattendo contro Cesare, e fu tradimento; ma Cesare ordinò per lui 3889 10| morte e di diritto come traditori, perché noi siamo nella 3890 13| che si formava da sé per tradizione, per disciplina, senza che 3891 2| Commentarii di Caio Julio Cesare tradotti in volgare, stampato in 3892 22| tempo a Boulogne-sur-mer, traducendo un libro inglese, « il Viaggio 3893 6| Avaritia minima, che puoi tradurre: «banche che emettevano 3894 16| le donne della sua gente, traendo le sorti magiche, avevano 3895 16| donne, guardano il cielo, traggono sortilegi; e i romani odono 3896 18| trovarono un navicello e traghettarono Ariovisto all’altra riva; 3897 24| quell’altro anghelos, che mi traghetti di là dal Rubicone, e speriamo, 3898 4| massimo. Pare un centenario tragico. Guàrdalo invece qui, a 3899 15| Di notte ascolta un cupo tramestio, grida e voci si levano 3900 22| segno. E quando l’aquila tramontò, sorse quell’altro segno, 3901 21| poteva dormire i suoi sonni tranquilli, perché aveva visto lui 3902 9| ferite, il pilum romano trapassa gli scudi anche se dorati 3903 16| nuove leggi si rinnova, di trapassare per gli incantesimi della 3904 2| gli incolse ché in quel trapasso avvenne lo scontro col bolide 3905 10| noi vogliamo indicare una trappola, un inganno, una bugia, 3906 22| era deserta. Si vedevan trascorrere criniere di cavalli, si 3907 19| purificazione, di visioni trasfigurate, fuori dell’umanità, ché 3908 17| non hanno avuto tempo di trasformarsi in fantasmi; e i nobili 3909 8| genio di Francia ha poi così trasformato il fango in splendore di 3910 8| insegnavano la dottrina della trasmigrazione delle anime. Ci credevano 3911 22| da trasporto, appunto per trasportare due legioni, ottomila fanti, 3912 22| altre diciotto navi che trasportavano la cavalleria. Questa flotta 3913 14| a stento potevano essere trattenute.~ ~ 3914 15| uscita con grave danno.~ ~A tratti, quei cavalieri interrompono 3915 1| come la marchesa Paola Travasa nel rango dell’aristocrazia.~ ~ 3916 | traverso 3917 22| umanamente e non vestito di travertino, come hanno fatto certi 3918 14| splendenti destrieri: lunghe trecce scendono dagli elmi.~ ~Allora 3919 12| sessanta ufficiali per legione: trecentosessanta ufficiali fecero quadrato 3920 23| era la X legione: era la tredicesima. Dunque alla vigilia del 3921 13| Ariovisto che ognuno giurasse la tregua per i propri Dei.~ ~Cesare 3922 11| chinò la testa e riprese:~ ~Tremano le foreste della Selva Nera: 3923 2| occhietti cilestri e le labbra tremarono in un sorriso di sorpresa.~ ~ 3924 2| manovrarla con sangue freddo, è tremenda. E siccome era in ritardo 3925 19| fine? Tu vedi un cavaliere tremendo. E prima si vede una nube 3926 11| del 1914, quando la terra tremò sotto il passo dei Germani 3927 11| cascato giù dal trono: ha tremore, vede le moltitudini che 3928 8| era sveva e l’altra era trentina di alto lignaggio, e così 3929 6| rivolta che guata. E feroce e trepidante insieme. Vedi anche i due 3930 4| colazione all’osteria dei tri basei, dove vado io.~ ~– 3931 6| mangiare all’osteria dei tri-basei, ma per varie ragioni, fra 3932 22| mediterranea. Erano vele triangolari che si allacciavano per 3933 20| cortese; e esonerò da ogni tributo, imposta o balzello, i poveri 3934 11| avanza fra la mitraglia col tricolore in pugno: io lo vedo in 3935 10| canarino, quel micidiale, che trilla. Ciò fa pensare all’arte 3936 6| di Lucullo! Avessi detto Trimalcione! Lucullo è un calunniato. 3937 16| Uscirono allora dai loro trinceramenti; e si disposero nella loro 3938 23| Aspettano!~ ~Pompeo si è trincerato nel castello di Durazzo.~ ~ 3939 4| Giulio Cesare, – esclamò trionfante, aprendo davanti ad Ambrogino 3940 6| quel Campidoglio che vide i trionfi di Cesare; e faceva attaccare 3941 24| sforzo per assicurare il trionfo della giustizia in tutte 3942 18| triplice ondata d’assalto, tríplici àcie. Questa disposizione 3943 22| inferno; ma fuori sul mare la trireme alata doveva fare un bellissimo 3944 7| Osiride, convengono le tristi cure e le lagrime, ma i 3945 7| prende sempre come esempio di tristizia.~ ~lo mi posso permettere 3946 19| Campidoglio al grido di: Io, triumphe!, e Vercingetorix seguiva 3947 5| che nome! È uno squillo di tromba. Marcello appartiene alla 3948 15| il giorno e la notte: con tronchi di foresta, con macigni, 3949 3| Dopo un po’ prendono un trotto mansueto e ti vengono vicino 3950 15| era raffinatissimo; ma trovandosi in guerra, mandò a chiamare 3951 13| seccature nemmeno di sogni» si troverebbero ben presto, non dico disgustati 3952 6| quei rari casi in cui vi troviate in due, e galantuomini.~ ~– 3953 19| Cesare ha fatto benissimo a truccare il suo esercito agli occhi 3954 18| esercito?~ ~È che Cesare aveva truccato quel suo piccolo esercito 3955 8| questi germani? Io li vedo: truces, caerulei oculi, rutilae 3956 8| rutilae comae, magna corpora: «truci! occhi celesti, chiome rosse, 3957 6| e con pochi reparti di truppa delle varie nazioni europee 3958 1| stati colpiti col nome di tubi di stufa, e si vergognano 3959 7| grande storico greco chiamato Tucidide; in Roma era stato oratore 3960 13| E scrisse così:~ ~«Marce Tulli, amice mi, si vales bene 3961 12| vede, morirà di crepacuore. Tullia, deliciae meae, mortua est. 3962 7| quei barbari, sempre in tumulti e spostamenti di genti, 3963 14| che i cavalieri tedeschi tumultuarono, e dardi e sassi scagliarono 3964 22| c’era soltanto la tinta turchina ricavata dall’erba guada 3965 | Tuttavia 3966 | tuus 3967 14| decima legione, fremendo, ubbidì a Cesare. E Cesare dice 3968 23| Povera decima lègio! Come eri ubbidiente!~ ~Lui, Cesare, era sempre 3969 10| ostaggio, e quando non si ubbidisce, li uccide. A questo siamo 3970 12| i soldati non avrebbero ubbidito.~ ~Ci doveva essere anche 3971 8| e si lasciano facilmente ubriacare così che sarà più facile 3972 3| veramente impressione: sembrano ubriachi, pazzi: corse furibonde. 3973 10| antichi, che attribuivano agli uccelli la conoscenza del futuro; 3974 10| quando non si ubbidisce, li uccide. A questo siamo arrivati, 3975 9| teuf-teuf di voi centauri le sta uccidendo.~ ~Avverrà dei sentimenti 3976 14| quando disse che poteva uccidere Cesare, che i cavalieri 3977 14| senato romano, se io ti uccidessi, o Cesare, e ti avessi morto – 3978 8| freccia raggiunse il cervo e l’uccise, e poi non volle più scender 3979 15| vettovaglie disperse, gli Edui uccisi: insomma quei cavalieri 3980 12| tenda di Cesare? Domandano udienza. Sono per la più parte giovani 3981 15| consigli del senato non si udirà con dispiacere se lui è 3982 22| dirai tu, Ambrogino, quando udirai che Cesare stesso confessa 3983 14| dagli elmi.~ ~Allora si udirono suonare i corni, un gran 3984 22| battaglia».~ ~Allora fu udita una chiara voce, una gran 3985 8| tono solenne verso il suo uditorio, cioè Ambrogino, diè al 3986 22| criniere di cavalli, si udivan nitriti, grida di genti, 3987 22| italiano che si chiamava Ugo Foscolo, ingannò il tempo 3988 14| Cristus, Julius Caesar: sono uguali. Veramente questa comparazione 3989 19| nemmeno il mio nome», sine ulla inscriptione nominis mei.~ ~ 3990 2| il professore che sta all’ultimo piano, e Ambrogino salì 3991 9| Cercavano gli svizzeri ululando di strappare l’asta della 3992 14| nella barba bionda, e un ululato ne usciva in cadenza di 3993 22| i diritti della dignità umana ed ebbero alti poeti fra 3994 22| Cesare, e lo fece parlare umanamente e non vestito di travertino, 3995 22| o sanniti, o lucani, o umbri, erano tutti figli di questa 3996 14| il sublime orgoglio della umiltà. Lui non era solo con il 3997 2| coda riccia, segno di buon umore: canis fidelis, che ti fa 3998 22| di quelli che passano per umoristi, perché si mettono a ridere, 3999 2| Una mattina, verso le undici, Ambrogino doveva andare 4000 4| un amico, ma conditi con «unguenti odorati», dice quell’autore, 4001 5| e suo Figliuolo, quello unigenito che gli uomini hanno messo 4002 | unum 4003 15| feroci cavalli, cavalcano urlando: Urrah! Sono in due per