IntraText Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText | Cerca |
Alfabetica [« »] eppure 7 equilibrio 1 equivalente 1 era 272 erano 38 eravamo 2 erbosi 1 | Frequenza [« »] 289 ma 288 a 278 si 272 era 256 le 256 una 247 per | Alfredo Panzini Che cosa è l'amore? Concordanze era |
Novella
1 1| biglietti gratuiti, come era il caso del signor Aurelio.~ ~ 2 1| intendeva. Ogni corso d’acqua era lacu, cioè, lago. Ogni oggetto, 3 1| instituì questo bilancio, se era più dispendioso proseguire, 4 1| piccole operazioni quotidiane era spesso impicciato in una 5 1| di velo?» Il pomeriggio era tiepido, ma calato che fosse 6 1| di lei.~ ~Uscì: il corso era tutto elegante, fastoso, 7 1| si fermò.~ ~L’alberghetto era pulito, ed aveva una bella 8 1| o birra?~ ~Anche qui non era facile decidere: ma quanto 9 1| l’ostessa.~ ~Salì dove c’era la bella terrazza.~ ~Essa 10 1| la bella terrazza.~ ~Essa era rossa di gerani in gran 11 1| perchè nella terrazza non c’era alcuno.~ ~Ma no! Nella stanzetta 12 1| precedeva la terrazza, c’era un giovane: un elegante 13 1| sarebbe accorto che non era solo. Egli stava dritto 14 1| scarpette alte e lucide. Era una grisette graziosa, nascosta 15 1| barbuto signore — e certamente era una cosa molto piacevole. 16 1| leggi della vita, per me!~ ~Era sera oramai.~ ~Mise alla 17 1| quella strana imagine che era sopra il letto: Maria Vergine, 18 2| quell’uomo? Quale lebbra era apparsa in me, giovinetto, 19 2| splendeva l’azzurro del cielo.~ ~Era il dolce maggio.~ ~Ma quale 20 2| professore sosteneva che esso era di cinque anni. E certo 21 2| saggio che è la femmina.~ ~Era bella? era elegante colei 22 2| la femmina.~ ~Era bella? era elegante colei che sedeva 23 2| nude bianche mani, tutto era nero: tutta chiusa ella 24 2| nero: tutta chiusa ella era in una veste nera. Ma non 25 2| siccome l’asse dei cocchi era di cera, veda, signora, 26 2| audacemente.~ ~Guardai. Era un libro francese, un romanzo. 27 2| letto; ma il titolo non mi era nuovo. Poi ricordai. Ricordai 28 2| letto dove mi introdusse, era misteriosamente elegante, 29 2| solo. Rientrò poco dopo. Era uscita dalla guaina nera: 30 2| uscita dalla guaina nera: era tutta vestita di una gran 31 2| Probabilmente la mia faccia era diventata una mela o una 32 2| quell’ampia vestaglia ella si era rannicchiata in fondo ad 33 2| confessare che la mia mente era così annebbiata che se colei 34 2| Guardai il foglio. Vi era impresso in azzurro, «Olympie».~ ~ 35 2| senza troppo studiare. Me ne era andata via la voglia di 36 3| piccola stazione di S... Egli era capace di avvertire dal 37 3| più piacere mi fanno!»; era capace di dire, percorrendo 38 3| Certo, in quei momenti, era bene non avvicinarlo, non 39 3| In verità, in verità, era un reclusorio quella piccola 40 3| igienica pel signor capo era quella che si respira nel 41 3| trasferimento in una città grande: era lì, rimaneva lì, e non aveva 42 3| cerebrale del signor Capo era in uno stato di ebollizione 43 3| pericolosa.~ ~Il treno si era appena fermato che un piccolo 44 3| scompartimento di prima classe, si era affrettato a chiamare:~ ~— 45 3| presto, presto! — Poi si era calato da sè, come se la 46 3| di orléans nero; un poco era colpa delle gambine esili, 47 3| asma! — diceva, e questo era evidente, chè pareva minacciato 48 3| il giovane aveva in testa era veramente bellissimo ed 49 3| fremito di spavento. Che era accaduto?~ ~Il suo abito 50 3| bianchi che davanti.~ ~L’uomo era diventato bicromatico.~ ~ 51 3| irreparabile l’abito bianco.~ ~Non era il giovane signore più presentabile 52 3| stazione balnearia, dove era diretto e dove probabilmente 53 3| candido.~ ~Già il treno era in moto, ed egli, aperto 54 3| egli, aperto lo sportello, era balzato a terra con la sua 55 3| faccia di tirapiedi?~ ~Si era drizzato sulla persona, 56 3| sua mala sorte lì presso c’era un carretto delle merci, 57 3| di nero. Il suo aspetto era esilarante, luccicante: 58 3| interlocutore. Il suo aspetto era molto autorevole.~ ~— Oh, 59 4| per la infelice Polonia era il mio sogno...~ ~— Non 60 4| giovane amico; allora non era ancora di moda quella cosa 61 4| che voi dite.~ ~— Non c’era il Socialismo ai vostri 62 4| vostri tempi?~ ~— Sì, c’era; ma era — come dire? — ancora 63 4| tempi?~ ~— Sì, c’era; ma era — come dire? — ancora a 64 4| in fine disgrazia».~ ~— Era questa vostra signora una 65 4| lingua doveva conferire? Era una splendida, lattea, placida 66 4| imperfezione di natura. Ella era inoltre così squisitamente 67 4| nessuna dichiarazione d’amore era avvenuta. Ella era donna 68 4| amore era avvenuta. Ella era donna per bene, madre di 69 4| bambinaio, perchè la servetta era una smemorata, un’arfasatta, 70 4| descrizione: Il suo mento era di un ovale perfetto e la 71 4| piccola bocca, a cuore, era la sola cosa rosea in quel 72 4| volto. Il naso, quello sì, era poco perfetto: un piccolo 73 4| Polonia?~ ~— Mai più: ella era una donna placida, come 74 4| Sospirava Napoli dove era stata parecchio tempo. A 75 4| ciliege).~ ~— Dio, come era volgare!~ ~— Tutto è relativo; 76 4| e poi a quel tempo non era di moda l’estetica. Vi ho 77 4| estetica. Vi ho detto che era placida, ma aveva anche 78 4| non poteva tornare, perchè era chiamato per affari a Parigi. 79 4| spesso anche di notte, era trovata assente, sotto il 80 4| Anche «bello» vi diceva?~ ~Era nient’altro che un epiteto 81 4| ornativo: tutto ciò che era in Italia godeva di questo 82 4| cuore, malato veramente, era il mio.~ ~ ~ ~Avevo cantato 83 4| chiuso nella mia stanza. Era un giorno ardente, e il 84 4| stanza d’albergo: non c’era calamaio nè penna, istrumenti 85 4| del mio amore.~ ~Il foglio era scomparso!~ ~V’erano bensì 86 4| ma quello con la lettera era scomparso.~ ~Qualcosa di 87 4| bellissima donna. Ella ne era del tutto innocente: ma 88 4| riguardo alla dama me ne era trattenuto, per timore che 89 4| che l’uscio della stanza era rimasto aperto. Misi in 90 4| d’amore.~ ~Il foglio non era stato rapito; era stato 91 4| foglio non era stato rapito; era stato succhiato dalle mosche. 92 4| mosche. Ecco perchè esso era tornato bianco come prima. 93 4| digestione. La mia idealità era stata divorata dalle mosche!~ ~ 94 4| morale.~ ~La Polonia, dunque, era sola in casa.~ ~Allora mi 95 4| risoluto: il cancelletto era aperto e la sabbia del viale 96 4| assicurandola che la colpa non era sua, ma della toilette che 97 5| questa barba orribile non era nata: fra le mie scarpe 98 5| mia cravatta svolazzante era come una bandiera di giovinezza. 99 5| come il mio primo quadro era stato accolto all’Esposizione 100 5| Milano non fu piacevole. Era un mattino grigio di febbraio; 101 5| e sentire tutto falso.~ ~Era il mattino. Avevo negli 102 5| giovinetta passava, ripassava, era intenta a fissarmi. La guardai 103 5| guardai anch’io. Essa si era messa con la testolina appoggiata 104 5| poteva essere scorta, se vi era qualcuno; poi rapida, risoluta, 105 5| davanti alla faccia.~ ~C’era disegnato in nero un gran 106 5| comunicarle la risposta, che era questa: «Io sono straordinariamente 107 5| sinistro. La sua ortografia era precisa, la sua prosa non 108 5| presto e l’affare è fatto».~ ~Era stata allieva di qualche 109 5| spiccia?~ ~La signorina era carina: e ti confesso che 110 5| accanto ad un libro mastro. Era il negozio paterno. Esso 111 5| il negozio paterno. Esso era immenso, pieno di commessi, 112 5| vidi arrivare in fatti. Era in compagnia di una sua 113 5| un’altra cosa che mi si era fissa in mente.~ ~«Piedi 114 5| Io entrai.~ ~La chiesa era deserta, infatti. Lei mi 115 5| Allora penso: Cretino, che ti era capitata una donna col cervello 116 6| come sanno quasi tutti — era un mostro della specie oggi 117 6| fronte.~ ~Questo Polifemo era innamorato di Galatea, la 118 6| innamorato di Galatea, la quale era una bella ninfa del mare, 119 6| amava chiamarsi; perchè ella era una dama molto aristocratica. « 120 6| resto della signora Fanny era — almeno per gli occhi e 121 6| sorveglianza ai lavori agricoli, era per lui un gran piacere 122 6| colazione, all’ombra se era estate, al sole se era inverno, 123 6| se era estate, al sole se era inverno, nelle più umili 124 6| e mangiava quello che c’era, come un muratore: quattro 125 6| quegli altri, che bisogno c’era di far tante distinzioni 126 6| mettere in tavola, così com’era, con il grembiule. Ed essendo 127 6| denti.~ ~La signora Fanny era in quell’estate ospite in 128 6| cospicua famiglia, la quale era in buoni rapporti di vicinato 129 6| può quasi assicurare che era stato lui, il signor conte, 130 6| povero colonnello, chè tale era il grado del defunto consorte. 131 6| trattare con donna Fanny era per lui un’impresa seria: 132 6| defunto colonnello, il quale era inutile che fosse stato 133 6| dirlo? Il suo primo marito era stato troppo buono, troppo 134 6| sapeva che rispondere; ed era tanta la desolazione che 135 6| storico, che il suo patrimonio era cospicuo, e il castello 136 6| il castello che abitava era stato testimone di antiche 137 6| conforme al proprio grado, c’era tutto il castello e le sue 138 6| giardino all’inglese.~ ~C’era insomma da consumare l’attività 139 6| lui non si conosceva più. Era diventato di un colore che 140 6| mentre prima stava ritto, ora era tutto cascante, e quella 141 6| color primitivo del rame, era stata trasformata in una 142 6| osservato che la sua barba era tutta bianca e così i capelli; 143 6| del conte Guido Ubaldo; ed era morto!~ ~Tutto ella aveva 144 6| farinacei, del fiasco di vino; s’era adattato benissimo ai ricevimenti 145 6| meno: insomma, in tutto si era incivilito, dirozzato quel 146 6| conte; in una sola cosa non era riuscita donna Fanny: nel 147 6| quello di ridurlo magro era stato il principale pensiero 148 6| rosso, non farinacei di cui era sì ghiotto; molto tè, molto 149 6| chiamare; e poichè qualche cosa era necessario rispondere, così 150 6| piena di attività, quale era quella che spontaneamente 151 6| conte Guido Ubaldo non si era mai interamente accorto — 152 7| le cartilagini. Lui, sì, era un bruno, aitante, esuberante, 153 7| diversa eleganza: in lui era l’eleganza che cerca il 154 7| verso il lago. Il paesaggio era immobile nella lucidità 155 7| genitori ed il medico. Per ciò era stata condotta sul lago, 156 7| fuori della città afosa. Era pallida pallida; era magra, 157 7| afosa. Era pallida pallida; era magra, non pesava più nulla. 158 7| due borse vuote: il collo era uno stelo venato d’azzurro. 159 7| visibili.~ ~Lo scultore Taliedo era pienamente giustificato 160 7| Che orrore! La voluttà era allora condita in salsa 161 7| le avrebbe assaggiate.~ ~Era una dama americana. Gli 162 7| una dama americana. Gli era stata presentata ad un grande 163 7| albergo in Roma. Lui le era stato di guida in qualche 164 7| gita artistica ed ella si era persuasa che lui solo aveva 165 7| Così avvenne: così egli era partito.~ ~Dopo tutto Taliedo 166 7| dama attendeva.~ ~Anch’ella era magra come sua moglie, ma 167 7| fatto morire a tempo. Non era stato un re dell’ottone, 168 7| dama magra e ardente gli si era venuta accostando, da buona 169 7| La sua toilette da casa era in quel caldo giorno il 170 7| Che enorme caldo! Egli era assai pallido, come avviene 171 7| nei casi di insolazione. Era il momento di reagire: egli 172 7| bambola.~ ~Essa, la pupa, non era scostumatamente in camicia, 173 7| comperare nei negozi; ma era rigorosamente e virtuosamente 174 7| giubboncino: tutto in regola.~ ~Era la pupa di Irma che Taliedo 175 7| pupa di Irma che Taliedo si era messa in tasca quando aveva 176 7| mimma al terzo piano.~ ~Si era dimenticato di renderla 177 7| renderla alla mimma: gli era rimasta in tasca.~ ~— Oh, 178 7| la vestizione della pupa era stata opera paziente di 179 8| luminose sui tetti; e con noi c’era il colonnello, personaggio 180 8| Senonchè Mariuccia allora non era Giunone; era Ebe; Giunone, 181 8| allora non era Giunone; era Ebe; Giunone, quale tu la 182 8| non confondere: mia moglie era, come è adesso, l’esemplare 183 8| banco. Il mio predecessore era scappato via per disperazione, 184 8| quel po’ di chinino che c’era e una mezza dozzina di barattoli 185 8| Roma? Io no. Probabilmente era uno sfogo di quel genio 186 8| pillole; il termosifone era una cosa sconosciuta.~ ~ 187 8| tientela per te.~ ~Guardo. Era una carta senapata.~ ~— 188 8| mostrò la sua schiena che era tutta una piaga; ma lui 189 8| tutta una piaga; ma lui era esultante: era guarito!~ ~ 190 8| piaga; ma lui era esultante: era guarito!~ ~Io avevo inventato 191 8| di Sant’Antonio, la via era aperta. Un giorno contemplando 192 8| avvertito che la Vedova allegra era finita.~ ~Ballesio corse 193 9| conduttore un signore che era lì, in piedi, nel corridoio; 194 9| angolo.~ ~ ~ ~Questo signore era piccolo, anzianotto, sbarbato 195 9| viaggio. La sua testa pelata era difesa da un cupolino di 196 9| arguire che quel signore era italiano, non straniero.~ ~ 197 9| dama passò; passò perchè era sottile, ma la si contorse 198 9| veli e piume e spilloni, era di una complicazione ammirabile, 199 9| ammirabile, tutto il resto era semplice: una gonna nera, 200 9| di lontra, nel cui mezzo era posato un cespuglio di violette 201 9| piede a dichiarare che ella era pur desta.~ ~Il grosso signore 202 9| naso, contro la stazione. Era interessante guardare quello 203 9| intenso, una folla sconvolta era sotto la tettoia: ogni tanto 204 9| abbassò il vetro: un signore era uscito dall’ufficio del 205 9| tanto, fuori il biglietto!~ ~Era il più bello della scena, 206 9| signora di seconda classe era come sua ospite nel compartimento 207 9| signora in tono che non era affatto di preghiera.~ ~ 208 9| fuori di quel candore, tutto era ugualmente plumbeo: le fiumane, 209 9| del convoglio.~ ~ ~ ~Però era oramai mezzogiorno e il 210 9| rivelava inoltre che egli era un buongustaio e anche uno 211 9| non parlare con voi», si era rifugiata nell’angolo opposto, 212 9| altra parte, quell’arrosto era così buono, così persuasivo 213 9| che la frutta, e questa era rappresentata da grossi 214 9| tutto il treno. Il treno era sotto la neve. Stazione 215 9| Terrapieno, siepe, tutto era livellato in una desolazione 216 9| la si scorgeva in curva — era quasi tutta immersa. Nevicava 217 9| senza luce perchè la caldaia era già spenta.~ ~Quando la 218 9| treno: protestò: il treno era un coro di proteste. La 219 9| avere un poco di pane: ma era una disputa feroce: la si 220 9| signora pareva sofferente: era scossa come da brividi.~ ~ 221 10| sintesi sul conto di Giacomino era la donna di servizio: ella 222 10| Veramente il biglietto era per il padre e non per lei.~ ~ 223 10| così compunto come mai gli era accaduto — questa volta 224 10| burattini, egli — onesto micio — era forzato a fare delle parti 225 10| pace.~ ~Il signor Antonio era bensì cavaliere per ragione 226 10| lo stipendio governativo era sufficiente per una famiglia 227 10| sopperire al treno di casa quale era imposto dall’esempio delle 228 10| questa ironia: il mondo era divenuto per lui un immenso 229 10| ed ecco perchè Giacomino era entrato in Ginnasio e nella 230 10| nella casa del cav. Antonio era entrato Rosa Rosæ, genitivo 231 10| il più domestico e perito era, a tutto dire, Giacominus 232 10| signora nel vestire egli era forse il solo a non apprezzarne 233 10| la più dilettosa e lunga era quella del Natale. «Tre 234 10| quell’uomo è ancor lì, anzi era lui — quell’uomo — che faceva 235 10| dietro la porta chiusa c’era la mamma che invano aveva 236 10| nessuno aveva portato il lume: era la lampada nella strada 237 10| alla luce della lampada c’era la luce del tramonto, un 238 10| altre volte che Giacomino era stato messo agli arresti 239 10| nella sua stanza, come si era fatto certo di esser ben 240 10| micio — prudente — non c’era. In vece Giacomino pensò.~ ~ 241 10| riconosceva l’autorità, ciò era per il fatto che doveva 242 10| sera», per il fatto che era lui che metteva fuori i 243 10| metteva fuori i denari, era lui che per fare certe spese 244 10| volentieri in tanti dolciumi; era lui, sempre lui.~ ~Se non 245 10| differenza tra prima e adesso era questa: prima gli pareva 246 10| semplici e naturali perchè c’era quell’uomo che vi pensava: 247 10| la sua mancanza.~ ~ ~ ~C’era il lume nella stanza da 248 11| una visita in extremis, ma era d’obbligo.~ ~— Allora — 249 11| bene, in collegio. Egli era di due corsi avanti di me. 250 11| chilo e mezzo deve pesare!~ ~Era il cappello della signora.~ ~ ~ ~ 251 11| abito con mano tremante. Era una cosa terribilmente piena 252 11| di medici, e invano! Ma era quella specie di gelidezza 253 11| avvertito che l’automobile era pronta. Pian piano, garbatamente, 254 11| stazione, sotto la tettoia, era un grigio che mal si vedeva 255 12| simbolicamente le mie: ed era certamente per questa specie 256 12| poi riportarne il trionfo era il più grande de’ miei piaceri.~ ~ 257 12| miei piaceri.~ ~Allora non era convinto amico della Società 258 12| altra, e non capivano che era un re che parlava ad un 259 12| desiderio. Sua maestà di cartone era un principe molto vendicativo, 260 12| principe molto vendicativo, ma era anche un goloso eminente.~ ~ ~ ~ 261 12| signori che già il sole era levato e illuminava la nera 262 12| avrei avuto finale vittoria. Era il medesimo giuoco che continuava, 263 12| tacchino almeno o un pavone. Era un piccolo re, grosso come 264 12| gli dissi.~ ~Piccolino era infatti, liscio, grigio, 265 12| uncinato, di cui prima non mi era accorto, e dava alla fisionomia 266 12| stanzone melanconico, ma era una voce dolce la mia: egli 267 12| assicurato che il falco era ben legato, corsi in cerca 268 12| berrai, — dissi allora.~ ~ ~ ~Era azzurro il cielo fuori della 269 12| quale solennità e pareva ed era immobile. Molta tristezza 270 12| Al mattino seguente era ancora lì, rigido, fermo. 271 12| corpo, e l’esile corpo si era rovesciato all’improvviso. 272 12| corpo che non si scosse. Era morto.~ ~Egli, il re dell’