Novella

  1    1|           biglietti gratuiti, come era il caso del signor Aurelio.~ ~
  2    1|      intendeva. Ogni corso d’acqua era lacu, cioè, lago. Ogni oggetto,
  3    1|       instituì questo bilancio, se era più dispendioso proseguire,
  4    1|      piccole operazioni quotidiane era spesso impicciato in una
  5    1|            di velo?» Il pomeriggio era tiepido, ma calato che fosse
  6    1|           di lei.~ ~Uscì: il corso era tutto elegante, fastoso,
  7    1|          si fermò.~ ~L’alberghetto era pulito, ed aveva una bella
  8    1|           o birra?~ ~Anche qui non era facile decidere: ma quanto
  9    1|           l’ostessa.~ ~Salì dove c’era la bella terrazza.~ ~Essa
 10    1|          la bella terrazza.~ ~Essa era rossa di gerani in gran
 11    1|        perchè nella terrazza non c’era alcuno.~ ~Ma no! Nella stanzetta
 12    1|           precedeva la terrazza, c’era un giovane: un elegante
 13    1|            sarebbe accorto che non era solo. Egli stava dritto
 14    1|           scarpette alte e lucide. Era una grisette graziosa, nascosta
 15    1|     barbuto signore — e certamente era una cosa molto piacevole.
 16    1|        leggi della vita, per me!~ ~Era sera oramai.~ ~Mise alla
 17    1|          quella strana imagine che era sopra il letto: Maria Vergine,
 18    2|           quell’uomo? Quale lebbra era apparsa in me, giovinetto,
 19    2|   splendeva l’azzurro del cielo.~ ~Era il dolce maggio.~ ~Ma quale
 20    2|      professore sosteneva che esso era di cinque anni. E certo
 21    2|         saggio che è la femmina.~ ~Era bella? era elegante colei
 22    2|           la femmina.~ ~Era bella? era elegante colei che sedeva
 23    2|           nude bianche mani, tutto era nero: tutta chiusa ella
 24    2|            nero: tutta chiusa ella era in una veste nera. Ma non
 25    2|          siccome l’asse dei cocchi era di cera, veda, signora,
 26    2|            audacemente.~ ~Guardai. Era un libro francese, un romanzo.
 27    2|         letto; ma il titolo non mi era nuovo. Poi ricordai. Ricordai
 28    2|          letto dove mi introdusse, era misteriosamente elegante,
 29    2|           solo. Rientrò poco dopo. Era uscita dalla guaina nera:
 30    2|          uscita dalla guaina nera: era tutta vestita di una gran
 31    2|        Probabilmente la mia faccia era diventata una mela o una
 32    2|      quell’ampia vestaglia ella si era rannicchiata in fondo ad
 33    2|        confessare che la mia mente era così annebbiata che se colei
 34    2|              Guardai il foglio. Vi era impresso in azzurro, «Olympie».~ ~
 35    2|       senza troppo studiare. Me ne era andata via la voglia di
 36    3|      piccola stazione di S... Egli era capace di avvertire dal
 37    3|            più piacere mi fanno!»; era capace di dire, percorrendo
 38    3|            Certo, in quei momenti, era bene non avvicinarlo, non
 39    3|              In verità, in verità, era un reclusorio quella piccola
 40    3|           igienica pel signor capo era quella che si respira nel
 41    3| trasferimento in una città grande: era , rimaneva , e non aveva
 42    3|          cerebrale del signor Capo era in uno stato di ebollizione
 43    3|          pericolosa.~ ~Il treno si era appena fermato che un piccolo
 44    3| scompartimento di prima classe, si era affrettato a chiamare:~ ~—
 45    3|           presto, presto! — Poi si era calato da , come se la
 46    3|           di orléans nero; un poco era colpa delle gambine esili,
 47    3|           asma! — diceva, e questo era evidente, chè pareva minacciato
 48    3|          il giovane aveva in testa era veramente bellissimo ed
 49    3|           fremito di spavento. Che era accaduto?~ ~Il suo abito
 50    3|      bianchi che davanti.~ ~L’uomo era diventato bicromatico.~ ~
 51    3| irreparabile l’abito bianco.~ ~Non era il giovane signore più presentabile
 52    3|           stazione balnearia, dove era diretto e dove probabilmente
 53    3|            candido.~ ~Già il treno era in moto, ed egli, aperto
 54    3|         egli, aperto lo sportello, era balzato a terra con la sua
 55    3|          faccia di tirapiedi?~ ~Si era drizzato sulla persona,
 56    3|         sua mala sorte  presso c’era un carretto delle merci,
 57    3|            di nero. Il suo aspetto era esilarante, luccicante:
 58    3|      interlocutore. Il suo aspetto era molto autorevole.~ ~— Oh,
 59    4|            per la infelice Polonia era il mio sogno...~ ~— Non
 60    4|          giovane amico; allora non era ancora di moda quella cosa
 61    4|            che voi dite.~ ~— Non c’era il Socialismo ai vostri
 62    4|            vostri tempi?~ ~— Sì, c’era; ma era — come dire? — ancora
 63    4|           tempi?~ ~— Sì, c’era; ma era — come dire? — ancora a
 64    4|            in fine disgrazia».~ ~— Era questa vostra signora una
 65    4|           lingua doveva conferire? Era una splendida, lattea, placida
 66    4|       imperfezione di natura. Ella era inoltre così squisitamente
 67    4|      nessuna dichiarazione d’amore era avvenuta. Ella era donna
 68    4|           amore era avvenuta. Ella era donna per bene, madre di
 69    4|      bambinaio, perchè la servetta era una smemorata, un’arfasatta,
 70    4|          descrizione: Il suo mento era di un ovale perfetto e la
 71    4|            piccola bocca, a cuore, era la sola cosa rosea in quel
 72    4|         volto. Il naso, quello sì, era poco perfetto: un piccolo
 73    4|         Polonia?~ ~— Mai più: ella era una donna placida, come
 74    4|              Sospirava Napoli dove era stata parecchio tempo. A
 75    4|            ciliege).~ ~— Dio, come era volgare!~ ~— Tutto è relativo;
 76    4|             e poi a quel tempo non era di moda l’estetica. Vi ho
 77    4|          estetica. Vi ho detto che era placida, ma aveva anche
 78    4|         non poteva tornare, perchè era chiamato per affari a Parigi.
 79    4|             spesso anche di notte, era trovata assente, sotto il
 80    4|         Anche «bello» vi diceva?~ ~Era nient’altro che un epiteto
 81    4|            ornativo: tutto ciò che era in Italia godeva di questo
 82    4|           cuore, malato veramente, era il mio.~ ~ ~ ~Avevo cantato
 83    4|           chiuso nella mia stanza. Era un giorno ardente, e il
 84    4|            stanza d’albergo: non c’era calamaio  penna, istrumenti
 85    4|         del mio amore.~ ~Il foglio era scomparso!~ ~V’erano bensì
 86    4|           ma quello con la lettera era scomparso.~ ~Qualcosa di
 87    4|          bellissima donna. Ella ne era del tutto innocente: ma
 88    4|           riguardo alla dama me ne era trattenuto, per timore che
 89    4|           che l’uscio della stanza era rimasto aperto. Misi in
 90    4|           d’amore.~ ~Il foglio non era stato rapito; era stato
 91    4|       foglio non era stato rapito; era stato succhiato dalle mosche.
 92    4|           mosche. Ecco perchè esso era tornato bianco come prima.
 93    4|        digestione. La mia idealità era stata divorata dalle mosche!~ ~
 94    4|      morale.~ ~La Polonia, dunque, era sola in casa.~ ~Allora mi
 95    4|           risoluto: il cancelletto era aperto e la sabbia del viale
 96    4|     assicurandola che la colpa non era sua, ma della toilette che
 97    5|          questa barba orribile non era nata: fra le mie scarpe
 98    5|           mia cravatta svolazzante era come una bandiera di giovinezza.
 99    5|           come il mio primo quadro era stato accolto all’Esposizione
100    5|           Milano non fu piacevole. Era un mattino grigio di febbraio;
101    5|           e sentire tutto falso.~ ~Era il mattino. Avevo negli
102    5|     giovinetta passava, ripassava, era intenta a fissarmi. La guardai
103    5|           guardai anch’io. Essa si era messa con la testolina appoggiata
104    5|        poteva essere scorta, se vi era qualcuno; poi rapida, risoluta,
105    5|           davanti alla faccia.~ ~C’era disegnato in nero un gran
106    5|       comunicarle la risposta, che era questa: «Io sono straordinariamente
107    5|        sinistro. La sua ortografia era precisa, la sua prosa non
108    5|      presto e l’affare è fatto».~ ~Era stata allieva di qualche
109    5|            spiccia?~ ~La signorina era carina: e ti confesso che
110    5|        accanto ad un libro mastro. Era il negozio paterno. Esso
111    5|           il negozio paterno. Esso era immenso, pieno di commessi,
112    5|            vidi arrivare in fatti. Era in compagnia di una sua
113    5|            un’altra cosa che mi si era fissa in mente.~ ~«Piedi
114    5|             Io entrai.~ ~La chiesa era deserta, infatti. Lei mi
115    5|      Allora penso: Cretino, che ti era capitata una donna col cervello
116    6|           come sanno quasi tutti — era un mostro della specie oggi
117    6|          fronte.~ ~Questo Polifemo era innamorato di Galatea, la
118    6|    innamorato di Galatea, la quale era una bella ninfa del mare,
119    6|       amava chiamarsi; perchè ella era una dama molto aristocratica. «
120    6|          resto della signora Fanny era — almeno per gli occhi e
121    6|   sorveglianza ai lavori agricoli, era per lui un gran piacere
122    6|            colazione, all’ombra se era estate, al sole se era inverno,
123    6|          se era estate, al sole se era inverno, nelle più umili
124    6|            e mangiava quello che c’era, come un muratore: quattro
125    6|        quegli altri, che bisogno c’era di far tante distinzioni
126    6|        mettere in tavola, così com’era, con il grembiule. Ed essendo
127    6|          denti.~ ~La signora Fanny era in quell’estate ospite in
128    6|        cospicua famiglia, la quale era in buoni rapporti di vicinato
129    6|           può quasi assicurare che era stato lui, il signor conte,
130    6|        povero colonnello, chè tale era il grado del defunto consorte.
131    6|           trattare con donna Fanny era per lui un’impresa seria:
132    6|       defunto colonnello, il quale era inutile che fosse stato
133    6|         dirlo? Il suo primo marito era stato troppo buono, troppo
134    6|          sapeva che rispondere; ed era tanta la desolazione che
135    6|     storico, che il suo patrimonio era cospicuo, e il castello
136    6|            il castello che abitava era stato testimone di antiche
137    6|       conforme al proprio grado, c’era tutto il castello e le sue
138    6|          giardino all’inglese.~ ~C’era insomma da consumare l’attività
139    6|          lui non si conosceva più. Era diventato di un colore che
140    6|      mentre prima stava ritto, ora era tutto cascante, e quella
141    6|          color primitivo del rame, era stata trasformata in una
142    6|         osservato che la sua barba era tutta bianca e così i capelli;
143    6|         del conte Guido Ubaldo; ed era morto!~ ~Tutto ella aveva
144    6|   farinacei, del fiasco di vino; s’era adattato benissimo ai ricevimenti
145    6|         meno: insomma, in tutto si era incivilito, dirozzato quel
146    6|        conte; in una sola cosa non era riuscita donna Fanny: nel
147    6|            quello di ridurlo magro era stato il principale pensiero
148    6|        rosso, non farinacei di cui era sì ghiotto; molto , molto
149    6|    chiamare; e poichè qualche cosa era necessario rispondere, così
150    6|           piena di attività, quale era quella che spontaneamente
151    6|          conte Guido Ubaldo non si era mai interamente accorto —
152    7|           le cartilagini. Lui, sì, era un bruno, aitante, esuberante,
153    7|           diversa eleganza: in lui era l’eleganza che cerca il
154    7|        verso il lago. Il paesaggio era immobile nella lucidità
155    7|     genitori ed il medico. Per ciò era stata condotta sul lago,
156    7|           fuori della città afosa. Era pallida pallida; era magra,
157    7|        afosa. Era pallida pallida; era magra, non pesava più nulla.
158    7|          due borse vuote: il collo era uno stelo venato d’azzurro.
159    7|    visibili.~ ~Lo scultore Taliedo era pienamente giustificato
160    7|             Che orrore! La voluttà era allora condita in salsa
161    7|           le avrebbe assaggiate.~ ~Era una dama americana. Gli
162    7|            una dama americana. Gli era stata presentata ad un grande
163    7|            albergo in Roma. Lui le era stato di guida in qualche
164    7|          gita artistica ed ella si era persuasa che lui solo aveva
165    7|            Così avvenne: così egli era partito.~ ~Dopo tutto Taliedo
166    7|        dama attendeva.~ ~Anch’ella era magra come sua moglie, ma
167    7|          fatto morire a tempo. Non era stato un re dell’ottone,
168    7|        dama magra e ardente gli si era venuta accostando, da buona
169    7|            La sua toilette da casa era in quel caldo giorno il
170    7|             Che enorme caldo! Egli era assai pallido, come avviene
171    7|           nei casi di insolazione. Era il momento di reagire: egli
172    7|      bambola.~ ~Essa, la pupa, non era scostumatamente in camicia,
173    7|           comperare nei negozi; ma era rigorosamente e virtuosamente
174    7|    giubboncino: tutto in regola.~ ~Era la pupa di Irma che Taliedo
175    7|        pupa di Irma che Taliedo si era messa in tasca quando aveva
176    7|         mimma al terzo piano.~ ~Si era dimenticato di renderla
177    7|           renderla alla mimma: gli era rimasta in tasca.~ ~— Oh,
178    7|           la vestizione della pupa era stata opera paziente di
179    8|    luminose sui tetti; e con noi c’era il colonnello, personaggio
180    8|      Senonchè Mariuccia allora non era Giunone; era Ebe; Giunone,
181    8|            allora non era Giunone; era Ebe; Giunone, quale tu la
182    8|         non confondere: mia moglie era, come è adesso, l’esemplare
183    8|         banco. Il mio predecessore era scappato via per disperazione,
184    8|          quel po’ di chinino che c’era e una mezza dozzina di barattoli
185    8|         Roma? Io no. Probabilmente era uno sfogo di quel genio
186    8|            pillole; il termosifone era una cosa sconosciuta.~ ~
187    8|         tientela per te.~ ~Guardo. Era una carta senapata.~ ~—
188    8|          mostrò la sua schiena che era tutta una piaga; ma lui
189    8|            tutta una piaga; ma lui era esultante: era guarito!~ ~
190    8|       piaga; ma lui era esultante: era guarito!~ ~Io avevo inventato
191    8|            di Sant’Antonio, la via era aperta. Un giorno contemplando
192    8|    avvertito che la Vedova allegra era finita.~ ~Ballesio corse
193    9|          conduttore un signore che era , in piedi, nel corridoio;
194    9|       angolo.~ ~ ~ ~Questo signore era piccolo, anzianotto, sbarbato
195    9|       viaggio. La sua testa pelata era difesa da un cupolino di
196    9|           arguire che quel signore era italiano, non straniero.~ ~
197    9|           dama passò; passò perchè era sottile, ma la si contorse
198    9|           veli e piume e spilloni, era di una complicazione ammirabile,
199    9|         ammirabile, tutto il resto era semplice: una gonna nera,
200    9|           di lontra, nel cui mezzo era posato un cespuglio di violette
201    9|        piede a dichiarare che ella era pur desta.~ ~Il grosso signore
202    9|          naso, contro la stazione. Era interessante guardare quello
203    9|       intenso, una folla sconvolta era sotto la tettoia: ogni tanto
204    9|       abbassò il vetro: un signore era uscito dall’ufficio del
205    9|       tanto, fuori il biglietto!~ ~Era il più bello della scena,
206    9|          signora di seconda classe era come sua ospite nel compartimento
207    9|            signora in tono che non era affatto di preghiera.~ ~
208    9|       fuori di quel candore, tutto era ugualmente plumbeo: le fiumane,
209    9|          del convoglio.~ ~ ~ ~Però era oramai mezzogiorno e il
210    9|          rivelava inoltre che egli era un buongustaio e anche uno
211    9|           non parlare con voi», si era rifugiata nell’angolo opposto,
212    9|         altra parte, quell’arrosto era così buono, così persuasivo
213    9|            che la frutta, e questa era rappresentata da grossi
214    9|           tutto il treno. Il treno era sotto la neve. Stazione
215    9|           Terrapieno, siepe, tutto era livellato in una desolazione
216    9|          la si scorgeva in curvaera quasi tutta immersa. Nevicava
217    9|       senza luce perchè la caldaia era già spenta.~ ~Quando la
218    9|          treno: protestò: il treno era un coro di proteste. La
219    9|          avere un poco di pane: ma era una disputa feroce: la si
220    9|         signora pareva sofferente: era scossa come da brividi.~ ~
221   10|     sintesi sul conto di Giacomino era la donna di servizio: ella
222   10|             Veramente il biglietto era per il padre e non per lei.~ ~
223   10|         così compunto come mai gli era accaduto — questa volta
224   10|   burattini, egli — onesto micioera forzato a fare delle parti
225   10|          pace.~ ~Il signor Antonio era bensì cavaliere per ragione
226   10|           lo stipendio governativo era sufficiente per una famiglia
227   10|   sopperire al treno di casa quale era imposto dall’esempio delle
228   10|            questa ironia: il mondo era divenuto per lui un immenso
229   10|           ed ecco perchè Giacomino era entrato in Ginnasio e nella
230   10|        nella casa del cav. Antonio era entrato Rosa Rosæ, genitivo
231   10|          il più domestico e perito era, a tutto dire, Giacominus
232   10|           signora nel vestire egli era forse il solo a non apprezzarne
233   10|           la più dilettosa e lunga era quella del Natale. «Tre
234   10|        quell’uomo è ancor , anzi era lui — quell’uomo — che faceva
235   10|           dietro la porta chiusa c’era la mamma che invano aveva
236   10|     nessuno aveva portato il lume: era la lampada nella strada
237   10|          alla luce della lampada c’era la luce del tramonto, un
238   10|          altre volte che Giacomino era stato messo agli arresti
239   10|          nella sua stanza, come si era fatto certo di esser ben
240   10|           micio — prudente — non c’era. In vece Giacomino pensò.~ ~
241   10|        riconosceva l’autorità, ciò era per il fatto che doveva
242   10|            sera», per il fatto che era lui che metteva fuori i
243   10|            metteva fuori i denari, era lui che per fare certe spese
244   10|      volentieri in tanti dolciumi; era lui, sempre lui.~ ~Se non
245   10|      differenza tra prima e adesso era questa: prima gli pareva
246   10|       semplici e naturali perchè c’era quell’uomo che vi pensava:
247   10|           la sua mancanza.~ ~ ~ ~C’era il lume nella stanza da
248   11|         una visita in extremis, ma era d’obbligo.~ ~— Allora —
249   11|            bene, in collegio. Egli era di due corsi avanti di me.
250   11|       chilo e mezzo deve pesare!~ ~Era il cappello della signora.~ ~ ~ ~
251   11|           abito con mano tremante. Era una cosa terribilmente piena
252   11|            di medici, e invano! Ma era quella specie di gelidezza
253   11|         avvertito che l’automobile era pronta. Pian piano, garbatamente,
254   11|        stazione, sotto la tettoia, era un grigio che mal si vedeva
255   12|          simbolicamente le mie: ed era certamente per questa specie
256   12|          poi riportarne il trionfo era il più grande de’ miei piaceri.~ ~
257   12|         miei piaceri.~ ~Allora non era convinto amico della Società
258   12|          altra, e non capivano che era un re che parlava ad un
259   12|   desiderio. Sua maestà di cartone era un principe molto vendicativo,
260   12|     principe molto vendicativo, ma era anche un goloso eminente.~ ~ ~ ~
261   12|            signori che già il sole era levato e illuminava la nera
262   12|       avrei avuto finale vittoria. Era il medesimo giuoco che continuava,
263   12|       tacchino almeno o un pavone. Era un piccolo re, grosso come
264   12|             gli dissi.~ ~Piccolino era infatti, liscio, grigio,
265   12|      uncinato, di cui prima non mi era accorto, e dava alla fisionomia
266   12|           stanzone melanconico, ma era una voce dolce la mia: egli
267   12|            assicurato che il falco era ben legato, corsi in cerca
268   12|      berrai, — dissi allora.~ ~ ~ ~Era azzurro il cielo fuori della
269   12|        quale solennità e pareva ed era immobile. Molta tristezza
270   12|                Al mattino seguente era ancora , rigido, fermo.
271   12|          corpo, e l’esile corpo si era rovesciato all’improvviso.
272   12|           corpo che non si scosse. Era morto.~ ~Egli, il re dell’
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