IntraText Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText | Cerca |
Alfredo Panzini Che cosa è l'amore? Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
Novella
1 12| delle Novelle.~ ~ ~ ~Estate 1912. — Laus Deo.~ ~ ~ 2 | 23 3 2| cioè 23 anni prima del 753, anno della fondazione di 4 2| dissi — che nell’anno 776 avanti Cristo, cioè 23 anni 5 6| conte non esisteva una table à the, anzi credo che quanto 6 2| studi che quelli classici.~ ~Abbandonai le Olimpiadi per sempre 7 10| abbandonato: lui sì avrebbe abbandonate le formiche delle cifre 8 5| giardini. Aveva la testa abbassata, come se una ferita la avesse 9 9| sui talloni. Ad un tratto abbassò il vetro: un signore era 10 11| le carte — oggi è andata abbastanza bene. È quando comincia 11 9| cui non può lottare, si abbatte avvilita, muta. I carrozzoni, 12 11| incoscienti. Poi segue un abbattimento, nausee, palpiti, cefalee...~ ~— 13 | Abbiate 14 6| Galatea non erano per ciò meno abbondanti, e i sospiri che mandava 15 2| Professore, in un momento di vera aberrazione mentale ho osato formulare 16 7| Un mondo crepuscolare ove abitano quelli che furono, ove abiteremo 17 7| abitano quelli che furono, ove abiteremo noi, che siamo.~ ~Sorrise 18 11| corde laringee per lo sforzo abnorme della voce, stanno producendo 19 11| assoluto silenzio.~ ~— Allora, abolito l’«io», la personalità, 20 4| toilette de nuit ne peut absolumment se défendre.~ ~Non mi rimase 21 6| toscani. Aveva smesso l’abuso dei farinacei, del fiasco 22 6| qualche cosa di simile accadde tra il signor conte Guido 23 1| venuti, mentre con una mano accarezzava una rotondità provocante 24 3| testa: si accontentò di accatastarmeli davanti: erano regolamenti, 25 3| disse il capo-stazione accendendo in tutta pace una sigaretta.~ ~— 26 6| proposito e a cui ella testè mi accennava. La ragione ci consiglia 27 11| musicale, con un bellissimo accento italiano: appena, appena 28 1| ai fatti suoi.~ ~Ma poi accesa la sigaretta, lui e anche 29 2| porse una sigaretta: ne accese una per sè.~ ~Devo confessare 30 10| andò nella sua stanza e acceso certo suo candeliere, cominciò 31 2| fosse stata colta da un accesso improvviso di emicrania.~ ~ 32 2| signora?~ ~— Sì, calze e accessori — si affrettò correggendo. 33 1| non siamo piacevoli e bene accetti a quei due innamorati».~ ~ 34 3| allora perchè lei rifiuta di accogliere il mio reclamo?~ ~— Perchè 35 10| rilevata questa sostituzione, accolse la signora Palmira con un 36 10| ad ogni modo la bontà di accomodarsi.~ ~«Non avrà mica ammazzato 37 7| diretto — ben rincantucciato e accomodato — verso Genova.~ ~La felicità 38 11| visita per meno. Se mi volete accompagnare, è al Grande Hôtel, se pure 39 11| marmo, l’illustre dottore accompagnò la signora sino al vestibolo, 40 3| scaraventasse sulla testa: si accontentò di accatastarmeli davanti: 41 6| turchesi e degli anelli, accoppiato col pallido corallo delle 42 7| terzo piano. Ma che voce! Accorata, profonda. Pareva venisse 43 10| Credete che io non me ne accorga?~ ~— E anche in ciò si richiede 44 11| digerisce stupendamente e non s’accorge d’una povera donna che soffre, 45 5| mormorassero: «Cattivo, non vi accorgete che da tanti giorni vi guardo?»~ ~ 46 10| cavalier Antonio non si accorgeva oramai più di questa ironia: 47 7| ardente gli si era venuta accostando, da buona compagna, lì, 48 7| little doll! — fece la dama accostandola molto da vicino ai suoi 49 6| casa — una delle case più accreditate — da cui io da anni faccio 50 11| crescendo. Ogni parola si accumula con l’altra, come in una 51 1| filosofiche, e perciò mediocre accumulatore di denaro, viaggiava in 52 9| pallida, piena, gelatinosa, accuratamente priva di bordoni e di piume, 53 4| LA POLONIA.~ ~ ~ ~Non mi accusate di essere positivista, scettico 54 11| impossibile, genera macchie, acni, rossori.~ ~— Orribile! 55 3| Creda — mi diceva poi acquietandosi con la subitaneità della 56 6| via, i mezzi, il tempo per acquistarla. Ma il signor conte, gran 57 11| effetti! La pupilla ha già acquistato una disposizione strabica; 58 2| molto savio e rivelò molto acume. Aggrottò le ciglia e disse:~ ~— 59 6| violentare la natura, ma una più acuta ragione ci avverte che è 60 1| molta approvazione.~ ~— Adagio: la mi lasci finire, signorina. 61 9| gran lino bianco; vi si adagiò con la testa; vi si immobilizzò: 62 9| protestato, si dovette anche lei adattare al fatto reale; aspettare, 63 10| dei burattini: le sedie adattate a biciclette e ad automobile: 64 6| del fiasco di vino; s’era adattato benissimo ai ricevimenti 65 4| riverso sul letto, e mi addormentai profondamente.~ ~ ~ ~Cadeva 66 6| tutto il castello e le sue adiacenze da riformare.~ ~Riformare 67 10| che non ha mai visto così adirato, paralizza la velocità delle 68 9| elegante — che all’estero adoperano un tipo nuovo di spazzaneve 69 2| della vita? — mi chiese l’adorabile Olimpia.~ ~È vero: la menzogna 70 8| doveva tenere sotto le sue adorabili sottane un vile scaldino 71 7| mano in mano che creavano, adoravano la loro creazione.~ ~Sì, 72 9| con una mano grassoccia, adorna di un pesante anello, fumava 73 8| Perchè i due solitari che le adornano gli orecchi sono calcolati 74 4| meraviglia se le donne vogliono adottare i calzoni? Portavo io, allora, 75 2| mi prese con le due mani adunche per i capelli ed accostò 76 12| quattro lunghi e sottili aghi adunchi si ritraevano nei loro alveoli.~ ~ 77 | adunque 78 12| liscio, grigio, con due zampe aduste come due ferri da calza; 79 6| antiquari, sostituirli con aerei, azzurri, rosei mobili di 80 10| inverno o estate, neve o afa, si alzava e via; quell’ 81 12| specchio segue chi vi si affaccia, e col muover delle pupille 82 1| mimma, un grave pensiero si affacciò alla mente del signor Aurelio: « 83 8| donna». Ma il cav. Ballesio afferma invece che la sua signora 84 1| molto piacevole. Anzi si può affermare che le osterie suburbane 85 7| paio di calze di bigello affezionate alle gambe per delle settimane; 86 4| turbavano, al ricordo.~ ~Ella mi affidava il suo portmonè (portamonete), 87 7| ma è troppo lunga, troppo affilata: troppe cartilagini visibili.~ ~ 88 6| occhi, e, levando il volto, affissò attentamente il volto della 89 5| essere io in balìa di un’affittacamere. Ebbi la fortuna di trovare 90 3| spiegazione al pubblico che si affollava.~ ~Semplicemente uno che 91 3| guardie del treno, la gente si affollò subito d’intorno a quel 92 9| come la pudica acqua di affondare un transatlantico; come 93 9| per lasciare che la dama affondasse in pace i suoi dentini in 94 4| e tutto il mio essere si affondò in quella profumata tenerezza 95 3| di prima classe, si era affrettato a chiamare:~ ~— Aprite, 96 2| calze e accessori — si affrettò correggendo. Ma poi parve 97 9| signore rompe la calca, affronta l’energumeno e strilla come 98 4| preso da un impeto folle di affrontarlo, e soltanto per riguardo 99 7| lago, fuori della città afosa. Era pallida pallida; era 100 2| nacque Atreo, che fu padre di Agamennone e di Menelao.~ ~— Oh, guarda — 101 4| Italia godeva di questo aggettivo, eccezione fatta dei bottegai. 102 12| ricordo che, dopo essermi aggirato due o tre volte per la stanzaccia, 103 8| l’onor del mento. Ma devi aggiungere che a ventidue anni, quando 104 6| a pari, tranne che a lui aggiungevano un signor conte, ma un signor 105 8| spesso vuol dire guarire. Aggiungi poi dietro il cerotto l’ 106 8| allora! Tu dirai: Una dea! Io aggiungo: Una carica di cavalleria! 107 2| vero! Ma può vendicarsi — aggiunsi.~ ~— Perfettamente. Ma tu 108 1| rappresentano come degli zeri aggiunti all’esponente ben miserabile 109 12| quattro lunghi e sottili aghi adunchi si ritraevano nei 110 9| ufficio del capostazione; agitava furibondo le braccia; dietro 111 12| Pensieri di rappresaglia si agitavano nel mio cervello. — Io ti 112 9| silenzio profondo, poi un’agitazione paurosa per tutto il treno. 113 6| di sorveglianza ai lavori agricoli, era per lui un gran piacere 114 7| fiori, tanto quelli dalle aiuole ben rasate delle villette, 115 11| buono — rispose il signore, aiutando anche lui a raccogliere 116 2| che anche i professori si aiutano con le traduzioni?~ ~— Sì, 117 11| di cogliere un fiore, di aiutare a passare un fosso...~ ~— 118 1| in berrettino bianco, la aiutavano a sbucciare pisellini e 119 4| mangiare, tanto più che io la aiutavo nelle compere presso gli 120 12| fece subito conoscere senza aiuto di storia naturale quale 121 12| immobile come prima: solo l’ala rientrava come da per sè 122 12| Fulminee vidi aprirsi due alacce smisurate che pareva impossibile 123 1| solitari; o, a tavola, negli alberghi, come può essere qui, li 124 3| sole, macchè mare, macchè alberi, fiori, verdura, insalata, 125 | alcuna 126 5| impotenza morale, che ho alfine riconosciuta come mia proprietà 127 5| abituato al fetore delle alghe e di altre cose stagnanti, 128 3| quell’egregio macchinista che alimentava così vigorosamente il fuoco, 129 1| iridescenti. La sera imminente alitava la sua pace e la sua frescura, 130 2| gemme della pianta che si allargava sopra il mio capo. E ciò 131 3| tirare il campanello di allarme: il suo vestito bianco gli 132 12| desiderio di farmelo amico, di allearmi a quella sua indomita fierezza, 133 7| La signora, allora, lo alleggerì della valigia, una di quelle 134 3| grigia, ed avrebbe speso allegramente il capitale esuberante della 135 5| affare è fatto».~ ~Era stata allieva di qualche scuola di ragioneria, 136 5| mano sulla fronte, e la allontanai con un gesto melodrammatico. « 137 8| signora.~ ~— Sì, caro.~ ~E ci allontanammo.~ ~— Questa sera tua moglie 138 9| ruminava tra sè il signore allontanandosi nel corridoio, e riacceso 139 11| fece un nobile gesto per allontanare questa parola, «isterismo» 140 5| poco dopo la automobile si allontanava per il viale del Parco.~ ~ 141 11| piangendo quella mano che ora allontani da te.~ ~— Ma quella spaventosa 142 3| inaudita lo tirò a sè; poi lo allontanò usando del braccio come 143 8| increduli deridono? Una forma allotropica della fede. Come si diffondono 144 5| dubiti? tu credi ad una mia allucinazione verde? Guarda! Sono stato 145 5| alcune piante di bambù si allungavano nella nostalgia dell’azzurro. 146 6| chè da un laghetto sull’Alpe lontana faceva venir giù 147 3| non lo inseguì. Affrontò alteramente il capo-stazione Foresti, 148 11| una lenta, irreparabile alterazione.~ ~— Allora io dovrò essere 149 9| Ma per entrare, la sua alterezza dovette piegarsi da una 150 1| può essere qui, li vede alternare un boccone e un sospiro; 151 | altrettanto 152 6| passava inavvertito. E d’altronde se quel tonno con la cipolla 153 12| adunchi si ritraevano nei loro alveoli.~ ~I suoi occhietti gialli, 154 12| cortine delle pupille si alzarono e folgorarono le pupille. 155 10| meglio, e lo vede finalmente alzarsi, e andar via.~ ~Ma dietro 156 9| preghiera.~ ~Allora il signore alzò lentamente e come a malincuore 157 5| parliamoci chiaro — non mi amate se non forse un pochino 158 1| stesso come accade a voi. Ho amato, ho baciato e poi..., e 159 6| vezzosamente rideva del rozzo amatore, e tratta dai delfini, gli 160 6| o donna Fanny, come ella amava chiamarsi; perchè ella era 161 4| proseguii. Alla vostra età io amavo una signora polacca, di 162 3| barone Y..., segretario dell’ambasciata germanica, mio buon amico, 163 2| Così — disse con un sorriso ambiguo —, è perchè anch’io mi chiamo 164 2| presso: un volto pallido, ambrato, fine, strano, delimitato 165 11| senza tener conto dell’America.~ ~Un fremito scosse la 166 11| assolutamente. Ecco perchè le Americane sono sempre belle, allegre, 167 10| sua signora offriva alle amiche nel giorno di ricevimento, 168 11| che io ho. Perchè io sono ammalata, vero?~ ~Il dottore si fece 169 8| omnes qui laboratis et «ammalati» estis, venite ad me! Questa 170 6| Fanny?~ ~Il signor conte si ammalò di questa malattia di assaporare 171 3| eccoli qui! — e prese un ammasso enorme di libri e carte. 172 10| lui, quell’uomo, lo voleva ammazzare con tante busse, ma Giacomino 173 10| accomodarsi.~ ~«Non avrà mica ammazzato qualcuno!» pensò la signora 174 10| ricordare un linguaggio non più ammesso dalla democrazia. Vero è 175 3| disco al sud; giacchè l’amministrazione lo aveva bensì elevato al 176 10| di più col tenere alcune amministrazioni private.~ ~Però con questa 177 8| uno spettacolo che tutti ammirano.~ ~Quella sera la signora 178 1| soltanto da vedere e da ammirare.~ ~— Ah! sì! — faceva la 179 5| sostenute da un colossale ammirativo: esse formavano la parola 180 8| Ebe; Giunone, quale tu la ammiri adesso, diventò un poco 181 1| linguaggio, tutto fatto di strane analogie, che lui solo, il padre, 182 6| sorbetto di vaniglia o di ananasso.~ ~Ora, tutto il resto della 183 8| Chi non crede al dogma, anathema sit! Scomunicò la Chiesa, 184 3| confermò il giovane signore andandogli col viso contro il viso — 185 10| aspettava che quell’uomo andasse via; e torna a sbirciare 186 10| forse anche con teatro, andate maledettamente a male per 187 4| portmonè (portamonete), e andavamo coi bimbi a far la spesa. 188 6| A Roma — e sospirava — andavo ai balli di Corte!»~ ~Ci 189 7| ove stava rincantucciato — andrebbe bene come modello per Maria 190 9| grassoccia, adorna di un pesante anello, fumava un vile toscano: 191 1| mostrò l’imagine sua di angeletta deformata nelle spere di 192 7| tempo di Giotto e del Beato Angelico, perchè è un fatto che nell’ 193 3| carabinieri? — domandava angosciosamente.~ ~Gli fu indicata. Due 194 12| fatto di questi innocenti animaluzzi un cibreo che giudicai appetitoso, 195 5| Marco balena d’oro; è tutto animato come una trireme antica 196 4| così conquistato il mio animo che non soltanto il color 197 2| che la mia mente era così annebbiata che se colei mi avesse detto: « 198 11| voi vorreste distruggere, annientare, calpestare; voi mi vorreste 199 8| Senti: ho sonno, e poi mi annoio. Sono stanco di Vedova allegra. 200 5| sono felice oggi quando mi annunciano che c’è una busecca con 201 2| giorno dopo il professore annunziò la mia lettera alla scolaresca; 202 10| zucchero ed aumentava in modo anormale la lista del calzolaio e 203 5| Dentro vi nuotavano delle anse intestinali lardacee. Ne 204 10| boccone in bocca, che poco fa ansimava per aver dato a lui Giacomino, 205 5| Arte non mi aprì nemmeno l’anticamera del suo palazzo; e l’Arte 206 7| Beatrici e le Isotte del tempo antico.~ ~Ridendo gaiamente delle 207 6| colletti rovesciati: aveva l’antiestetica abitudine di legare le mutande 208 4| fiere propagandiste dell’antimilitarismo, dovranno creare, forse, 209 6| consunti dai tarli, roba da antiquari, sostituirli con aerei, 210 10| condiscepolo, più robusto ed anziano, lasciavano un’impressione 211 9| Questo signore era piccolo, anzianotto, sbarbato e fiorito nel 212 | anzitutto 213 9| delicatamente una fetta d’arrosto, aperse la bocca, mise un po’ fuori 214 3| il treno con le braccia aperte e con un sorriso tremendamente 215 2| proseguii — nella terra Apia arrivò Pelope, figlio di 216 4| scritte col sangue. Poi mi si appannò la vista; mi parve che un’ 217 10| credeva. La tavola è bensì apparecchiata, anzi c’è in mezzo la zuppiera. 218 9| preparò a far colazione: l’apparecchio o viatico che levò da una 219 2| quell’uomo? Quale lebbra era apparsa in me, giovinetto, per essere 220 11| subito si rivelava come appartenente alla nobile, antica classe 221 4| parole d’amore a donna che apparteneva ad altro uomo, pure la passione 222 3| non si poteva invocare l’appello alla collettività.» «Esisteva 223 11| valvolare, il diabete, l’appendicite, il verme solitario ed altri 224 6| che si trova sul remoto Appennino, e non è facile conoscere 225 12| animaluzzi un cibreo che giudicai appetitoso, lo offersi al mio falco. 226 10| Giacomino salta sul letto, s’appiatta, s’arrampica. Ma il terrore 227 10| due si incontrarono, si appiccicarono: e Giacomino sentì che si 228 1| in pace la bistecca per appiccicarsi per mano; e fare sbocciare 229 5| letterarie, nate non da lei, ma appiccicatele dalla maestra di letteratura. 230 8| carta su cui l’ammalato si appoggia disperatamente per passare 231 4| guardai le molte mosche appollaiate sui vetri: esse parevano 232 11| Deve essere venuto qui apposta per un consulto al senatore 233 9| molli, profumate, deliziose appressarsi a lui: la lontra, le viole.~ ~ 234 2| crollava la testa, e si appressava di più.~ ~— Povero bamboccione — 235 9| moto rapido, la dama si appressò: il signore sentì cose molli, 236 10| era forse il solo a non apprezzarne tutta la finezza. Tuttavia 237 1| piano: il diretto vi si approssimava rapidamente.~ ~— Ci fermeremo 238 1| abbiamo mica noi, nascendo, approvato, firmato e sottoscritto 239 11| che ora vuole, stasera, un appuntamento.~ ~Il signore si mise a 240 5| Le sue finestre non si aprirono più.~ ~La grande Arte non 241 3| affrettato a chiamare:~ ~— Aprite, presto, presto! — Poi si 242 5| quell’ora un ristorante si apriva.~ ~— Avete niente di pronto?~ ~— 243 2| neri di un’antica pianta si aprivano pudicamente, meravigliosamente 244 9| energumeno e strilla come un’aquila:~ ~— Prima di tutto, lei 245 12| cui sogliono effigiarsi le aquile negli stemmi dei re e le 246 4| in su, ma vi dirò: i nasi aquilini e forti delle nostre donne, 247 3| alcuni considerati come un arcaismo nella società moderna, tuttavia 248 4| azzurro dolcissimo, sotto due archi di ciglia perfetti ed evanescenti, 249 12| esperto di cacce con l’archibugio e con le panie, e gli richiesi 250 4| trovato quella base morale che Archimede, come sapete, propone come 251 1| gli occhi in su, sopra un arco di stelle!~ ~— Quella lì — 252 9| Qualche vigoroso, qualche ardito discese: dal casello vicino, 253 4| servetta era una smemorata, un’arfasatta, come sovente sono nei nostri 254 12| giornate, tanti erano gli argomenti che il trionfatore avea 255 9| toscano: da che si poteva arguire che quel signore era italiano, 256 6| ella era una dama molto aristocratica. «A Roma — e sospirava — 257 7| pettinate dal giardiniere, fiori aristocratici, insomma; e poi umili fiori 258 5| raro; un cibreo delicato, aristocratico, asciutto, finamente rosato, 259 2| specchio, tutti quegli strani armamenti della testa.~ ~Mi pareva 260 10| grammatica dello Schultz: arnesi di pensieri, dei quali il 261 10| sul letto, s’appiatta, s’arrampica. Ma il terrore di quell’ 262 3| parto — disse il giovane, arrampicandosi, ma con la testa rivolta 263 3| signor capo si sarebbe «arrangiata» la barba che oramai diventava 264 9| graziosa neve ha forza di arrestare una macchina enorme e nera, 265 10| Giacomino era stato messo agli arresti di rigore nella sua stanza, 266 3| mattina, io presenziavo l’arrivo di un piccolo treno, che 267 2| pupille.~ ~— Davvero! — e arrossivo anche di più.~ ~Mutò discorso.~ ~— 268 10| vero che il signor Antonio arrotondava onestamente, cioè lavorando 269 6| al posar le sue grosse e arse labbra su quelle mani, aveva 270 7| vide, nel corso dei secoli, artefici canuti e barbuti che gareggiavano 271 6| anni faccio venire i miei articoli da toilette.~ ~A questo 272 4| militarismo pacifico ed artificiale in omaggio alla bellezza 273 7| di commercio. Ah, poveri artisti!~ ~Però l’idea di modellare 274 7| di guida in qualche gita artistica ed ella si era persuasa 275 11| con la verecondia di un asceta, con la delicatezza di una 276 3| un secchio d’acqua e un asciugamano.~ ~— La caserma dei carabinieri? 277 7| il fazzoletto di tasca ad asciugarsi il sudore gelido.~ ~— Oh, 278 4| che un’aria, quasi gelida, asciugasse il sudore della fronte. 279 5| delicato, aristocratico, asciutto, finamente rosato, servito 280 5| sono un cieco della vita. Ascolta.~ ~Dieci anni addietro questa 281 6| condotta, che la stava ad ascoltare a fronte bassa e con gli 282 10| quando la dimora non è più asilo di pace.~ ~Il signor Antonio 283 7| bella batosta. Un po’ con l’asperges, un po’ col vade retro, 284 5| cortesia di aspettare».~ ~Aspettai.~ ~Scomparve un momento, 285 1| coppie di commensali.~ ~Aspettando che il cameriere portasse 286 1| e dei maccheroncini che aspettano che l’acqua bolla: poi ci 287 10| Giacomino non si muoveva perchè aspettava che quell’uomo andasse via; 288 4| orecchie: — Da quanto tempo ti aspettavo bell’italiano! — E la mattina 289 9| si dilatarono e parvero aspirare in quello scompartimento 290 4| nerboruto, con due calzoni assaettati, stretti sì che i muscoli 291 2| tutt’ad un tratto investita, assalita da quell’uomo congestionato 292 5| poteva supporre dopo quell’assalto di torpedine: Vi amo!~ ~ 293 6| ammalò di questa malattia di assaporare la signora Fanny per intero, 294 2| Ippodamia, — ma siccome l’asse dei cocchi era di cera, 295 4| anche di notte, era trovata assente, sotto il pretesto delle 296 3| giustizia umana. Essi però erano assenti.~ ~— Ma non si faccia compatire; 297 7| fuori, qualche volta mi assento. Ma che vuoi? Un artista 298 5| altre cose stagnanti, l’assenza di quel profumo mi pareva 299 1| portare la camicia bianca e si assicura che la biancheria del letto 300 11| signora sino al vestibolo, assicurando la più completa guarigione. 301 4| confortare la sua coscienza, assicurandola che la colpa non era sua, 302 6| marito: anzi si può quasi assicurare che era stato lui, il signor 303 2| deve essere così! E voi assicurate che anche i professori si 304 12| della pena, dopo essermi assicurato che il falco era ben legato, 305 6| Parlava mansuetamente e assicurava tutti che stava bene di 306 4| spiaggia del mare. Io vi assicuro che più volte ero stato 307 10| donna, e allora Giacomino assisteva ad un’altra varietà di diverbio, 308 10| signora Palmira non ha mai assistito ad una burrasca di suo marito 309 5| avevo delle idee estetiche assolute, sui piedi delle donne. 310 5| a dipingere, ed ero così assorto nel mio lavoro che non mi 311 2| credo — disse ad un tratto assumendo un’aria ben strana di serietà. — 312 8| capace io solo.~ ~E Ballesio assunse la sua aria di grand’uomo. 313 8| della ricchezza. Pare un assurdo, ma è così. La donna è come 314 3| braccio come fosse stato un’asta di stantuffo; quindi lo 315 5| bandiera di giovinezza. Ero astemio. I miei capelli fiorivano 316 3| fuochisti: «i macchinisti devono astenersi da qualsiasi operazione 317 12| giurisdizione assoluta, astretto in catene e sul quale io 318 3| dall’alto della sua statura atletica, la sua barba, dove il grigio 319 5| profumo mi pareva rendere l’atmosfera priva di un elemento necessario 320 2| queste nozze poi nacque Atreo, che fu padre di Agamennone 321 11| Io soffro, ho dei dolori atroci, mi sento come svenire; 322 6| pareva avesse la virtù di attaccare alle vesti la emanazione 323 3| spedizione delle merci, di attaccarsi a tutti i rampini di quei 324 1| oggi che la democrazia ha attaccato dei carrozzoni belli e inverniciati 325 11| così spesso, ohimè! per gli attacchi d’emicrania — si levò di 326 7| ella chiese.~ ~Taliedo atteggiò il volto alla più infantile 327 3| la testa. Ma vide me che attendevo, e allora, un po’ ridendo, 328 6| levando il volto, affissò attentamente il volto della contessa 329 11| vettura a letto, pareva in attesa di qualcuno.~ ~Un uomo si 330 4| luna erano cominciate.~ ~Attesi: Quando fu notte alta, vidi 331 11| esacerbazione della voce, agli atti — diremo così — incoscienti. 332 9| pieni di corpi immoti, attoniti.~ ~Ma i bambini si udivano 333 6| tazza di camomilla; e infine attorno alla sua mensa non girava 334 5| ricordo più nulla.~ ~La rividi attraversare ancora i giardini. Aveva 335 7| bianchi a vapore che lo attraversavano, parevano balocchi.~ ~Al 336 | attraverso 337 1| collina, fuori di porta. Si attraversò un altro gran corso, poi 338 4| paresse cosa disonesta ed audace rivolgere dirette e vere 339 2| pensiero.~ ~— Guardi — mi disse audacemente.~ ~Guardai. Era un libro 340 7| rimase che la mimma.~ ~— Auf! — soffiò ancora il giovane.~ ~— 341 12| e ucciso tanti innocenti augelletti i quali cantavano la gloria 342 2| subito. Fuori da quest’aula!~ ~E la mia giovinezza fu 343 10| ha il suo epilogo nelle aule dei tribunali. Ma è proprio 344 3| vedere bensì in quel tempo aumentato il suo lavoro, ma senza 345 10| diminuiva lo zucchero ed aumentava in modo anormale la lista 346 3| fosse questo grigio, in aumento, combinato con la speranza, 347 3| al vostro calice di birra autentica! Macchè sole, macchè mare, 348 1| e servi di quella grande autocrate che si chiama Natura, i 349 8| vuoi. Allora, capirai, di automobili non si parlava dalle nostre 350 2| si spiegava un passo di autore greco e vi si trattava delle 351 10| relazione. Se ne riconosceva l’autorità, ciò era per il fatto che 352 4| sbarrati: scendeva giù per l’avambraccio, scuro, e si veniva grumando 353 10| fiuta e, naturalmente, s’avanza verso il tinello. No, il 354 9| bloccato in aperta campagna: avanzare e retrocedere impossibile: 355 9| Norway, Svizzera, paesi avanzati avere puf, uf (soffiava). 356 9| desolato, bianco su cui avanzava, quasi immersa, la linea 357 8| in quest’idiota paese — avaro, esoso, tirchio; imbecille 358 12| alquanto sgomento.~ ~E l’Ave Maria del terzo giorno cantava 359 8| Una sera d’inverno, dopo l’avemaria, stavo al buio pensando 360 | avendo 361 11| tace mai!...~ ~— Credo di averla curata o, almeno, mi lusingo. 362 | avessero 363 12| balìa e lo contemplavo con avida curiosità per iscoprire 364 | avrà 365 | avranno 366 | Avresti 367 9| lastra di cristallo ciò che avveniva nella stazione, e con una 368 9| vent’anni fa questa triste avventura della neve poteva essere 369 4| dichiarazione d’amore era avvenuta. Ella era donna per bene, 370 2| più nemmeno quello che è avvenuto ieri! Ah, pauvre enfant!~ ~ 371 4| anche il mio amore, dopo che avverrà?»~ ~— Allora un amore ideale...~ ~— 372 6| una più acuta ragione ci avverte che è bene usare le maggiori 373 12| sangue segnò cinque tracce di avvertimento. Come ebbi a lungo contemplata 374 10| Assolutamente: intanto la avverto che il suo figliuolo, per 375 4| sola in casa.~ ~Allora mi avviai, ed ero ben risoluto: il 376 3| quei momenti, era bene non avvicinarlo, non parlargli.~ ~Ma io 377 9| italiano, non straniero.~ ~All’avvicinarsi della dama egli ritirò con 378 10| signora Palmira che più si avvicinava alle nozze d’argento e meno 379 4| raccogliendo quei fogli sparsi, m’avvidi con stupore profondo di 380 9| può lottare, si abbatte avvilita, muta. I carrozzoni, specie 381 9| dietro, due capo-aggiunti, ma avviliti, poveretti; la barba di 382 9| berretto color granata, pesto, avvilito anche lui. Quel signore 383 5| verde? Guarda! Sono stato avvistato. La signora ha dato ordine 384 10| figliuolo, dottore, ingegnere, avvocato! Di altre soddisfazioni 385 2| libro e si posavano, quasi avvolgendomi, sulla mia giovinezza lagrimante.~ ~ 386 11| pastrano a pipistrello e ad avvolgere il collo, le orecchie, la 387 8| sono tutti impiegati nell’azienda.~ ~— E allora?~ ~— È un 388 6| sostituirli con aerei, azzurri, rosei mobili di stile floreale; 389 10| talvolta, con dei riflessi azzurrini.~ ~Le altre volte che Giacomino 390 7| Voi avere moglie e little baby.~ ~— Giuro di no!~ ~— Allora 391 9| con voi... oh, corpo di Bacco! E dire che quando noi andiamo 392 11| sventura dovesse avvenire, tu baceresti piangendo quella mano che 393 1| accade a voi. Ho amato, ho baciato e poi..., e poi e poi è 394 9| signora. — Soltanto un piccolo bacino, qui!»~ ~E indicò la punta 395 7| accostò alle labbra, la baciò.~ ~— To’! e tu perchè piangi? — 396 3| leggere, per istudiare...~ ~— Badi bene come parla, sa! Non 397 3| corollario del mestiere: non ci bado più. Andò proprio a trovare 398 1| mimma, ed allora ognuno badò ai fatti suoi.~ ~Ma poi 399 9| la barba di tre giorni, i baffi in giù, il bavero in su, 400 9| ingombro immenso del treno: bagagli, gente.~ ~— Qui è interamente 401 5| l’avessi veduta su di un balcone di marmo a Venezia, intenta 402 2| di meraviglia e di pietà balenava sulle sue labbra. Il volto, 403 4| Qualcosa di terribile balenò allora nel mio cervello. 404 5| cameriera, una sartina, una ballerina, io non so bene. Ma qualcosa 405 4| notte alta, vidi fra le ballerine apparire la servetta della 406 6| e sospirava — andavo ai balli di Corte!»~ ~Ci fu un giorno 407 4| stanzetta muta. Mi ricordai. Balzai per prendere il foglio dove 408 7| Ah, no! — fece Taliedo balzando.~ ~— Non bambola italiana 409 3| aperto lo sportello, era balzato a terra con la sua valigetta.~ ~ 410 5| sue, sue di lei, invece balzavano fuori da quelle convenzionali, 411 4| bambini a cui io facevo da bambinaio, perchè la servetta era 412 1| incappucciati non mangiano le bambine, nè buone nè cattive; ed 413 2| appressava di più.~ ~— Povero bamboccione — disse d’un tratto, e mi 414 5| fondo, alcune piante di bambù si allungavano nella nostalgia 415 5| si legge nelle Società di banca, «capitale a fondo illimitato». 416 9| lattemiele: la neve rasentava la banchina. Terrapieno, siepe, tutto 417 9| dovette piegarsi da una banda perchè il cappello non entrava.~ ~ 418 5| svolazzante era come una bandiera di giovinezza. Ero astemio. 419 8| era e una mezza dozzina di barattoli antichi.~ ~Io, appena arrivato 420 1| brontoloni, specie certi vecchi barbogi e puritani, che in una sala 421 12| foresta sonora; e i palafreni bardati scalpitavano e i mastini 422 3| donne autentiche, lavate; bars, buvettes, scintillanti 423 8| tutto il resto del mondo è basato sulla fede! Come ha progredito 424 4| passione. Avevo trovato quella base morale che Archimede, come 425 6| stava ad ascoltare a fronte bassa e con gli occhi chiusi dalla 426 2| persona e la mia a guisa di bastione. — Posso offrirvi?~ ~Mi 427 12| legato, corsi in cerca di un bastoncello e feci per colpirlo.~ ~Ma 428 8| dei medicamenti illusori: bastoncini di carta su cui l’ammalato 429 7| senza saponi, senza tela batista. Imaginare Beatrice con 430 7| riusciti a dare una bella batosta. Un po’ con l’asperges, 431 7| laggiù così in fondo che i battelli bianchi a vapore che lo 432 5| risveglio della mia Venezia! batter di zoccoletti, scandere 433 5| sentivo il suo piccolo tacco battere impazientemente come tu 434 2| padrini al tuo professore, e battiti a duello», io avrei trovato 435 1| una minestrina di pasta battuta coi piselli che è una bontà, 436 9| giorni, i baffi in giù, il bavero in su, l’orgoglioso berretto 437 3| gentiluomini o mascalzoni».~ ~— Be’ — disse il capo-stazione 438 3| la sua piccola stazione, beata come un eremo, baciata dal 439 7| imprigionate le Laure, le Beatrici e le Isotte del tempo antico.~ ~ 440 4| vicino, e con aria troppo beffarda soleva passare presso di 441 1| Guarda sopra la collina quei bei draghi e serpenti grandi 442 5| aver detto: Dio, come l’è bell, ma come l’è stupid. El 443 4| color bruno ardente delle bellezze nazionali, ma lo stesso 444 3| resto del suo fisico così bellicoso come la voce.~ ~Un professionista 445 12| riposavano delle fatiche belligere in grandi e sontuosi pranzi, 446 4| nutrivo in segreto per la bellissima donna. Ella ne era del tutto 447 4| disse l’amico.~ ~— Ma, benedetto Iddio, questo dovreste saperlo: 448 3| pagato! Oh, vada a farsi benedire e favorisca di lasciarmi 449 1| gonfiare i papaveri, ella è una benemerita del genere umano; e tutte 450 6| confinante per proprietà coi beni del signor conte; e per 451 12| mangerai e quando avrai sete berrai, — dissi allora.~ ~ ~ ~Era 452 1| minuscoli garzoncelli, in berrettino bianco, la aiutavano a sbucciare 453 8| moralmente, essere un poco bestia. Ma che colpa ne ho io se 454 8| la sua anima non è sempre bestiale?~ ~ ~ ~E quell’imbecille 455 8| male.~ ~— Ma tu dici delle bestialità, Ballesio.~ ~— Mai più! 456 8| per la protezione delle bestie.~ ~— Dopo il cerotto di 457 12| piedi.~ ~— Tu vuoi morire, bestiola mia, se non mangi, — gli 458 11| marito, si riempie l’epa, beve come un facchino, dorme 459 8| Ballesio, quando ha mangiato e bevuto bene — quella sera egli 460 8| cretino.~ ~Dopo ciò Ballesio bevve un cognac, e seguitò:~ ~— 461 1| bianca e si assicura che la biancheria del letto è di bucato. Il 462 4| erano una deliziosa pìpita (bibita). Sospirava Napoli dove 463 8| chinino per la malaria, il bicarbonato pel bruciore di stomaco, 464 10| burattini: le sedie adattate a biciclette e ad automobile: il lume 465 10| bottone elettrico: compare il bidello: ordine di far comparire 466 7| con un paio di calze di bigello affezionate alle gambe per 467 3| assoluto, essendo egli, bigliettaio, spedizioniere, telegrafista; 468 1| Aurelio instituì questo bilancio, se era più dispendioso 469 3| accidente. Io schiattavo dalla bile. Pensi che in treno quel 470 9| ventilatore per liberare i binari. Qui siamo ancora al vecchio 471 9| a buttare la neve da un binario sull’altro; e poi con una 472 2| cadevano vinti.~ ~— Oh, che birbante! — disse la signora Olimpia. — 473 5| Mi fece, ecco, capire che bisognava che mi decidessi: o prendere 474 2| Mettetevi lì, e buono. Già bisognerà fare così! — Prese un tavolino 475 11| capisce, dottore! Ecco, bisognerebbe che lui si sopprimesse.~ ~— 476 3| italico per le questioni bizantine. «Esiste un articolo del 477 6| fili d’argento già facevano bizzarro contrasto con il color primitivo 478 11| suo male, signora — disse blandamente il dottore, e proseguì: — 479 9| viaggio.~ ~— Probabilmente bloccati.~ ~— Ah! Verranno a sbloccare.~ ~— 480 9| tardò a farsi strada: treno bloccato in aperta campagna: avanzare 481 9| Prospettiva certa: cinque ore di blocco, almeno, cioè il tempo da 482 8| diffondono per il mondo le mie boccettine, le mie scatoline? Con la 483 7| nella rivista del sole: bocche di leone, giaggioli, rose, 484 1| che aspettano che l’acqua bolla: poi ci sono bistecche, 485 9| accuratamente priva di bordoni e di piume, oh non come 486 7| giù per le coscie come due borse vuote: il collo era uno 487 9| rapido moto trasse poi da una borsetta uno zendado, vi ravvolse 488 4| aggettivo, eccezione fatta dei bottegai. Povera e buona signora! 489 9| panini scricchiolarono, una bottiglia nera versò una volta e due 490 12| quando il falco cadde di botto; le gambe sottili non sorressero 491 10| suo seggiolone: preme il bottone elettrico: compare il bidello: 492 7| imagini di sua moglie: «Cara, brava, buona, virtuosa, tutto 493 5| accolto all’Esposizione di Brera: le poche centinaia di lire 494 2| cominciando da quel re briccone di Enomao, che sfidava alla 495 4| entrato come un véritabile brigante et une femme quand est en 496 9| tettoia, infatti. Allora brillò una gran luce: ma non dal 497 5| tutta la dignità della razza britannica a dispetto della bianca 498 2| soltanto ricordo che un brivido morboso si veniva impadronendo 499 4| se ne parlava. I pròcoli (broccoli) fritti le piacevano assai. 500 1| notte fredda vegliano le bronchiti, le polmoniti, ed altre 501 1| caro signore, vi sono dei brontoloni, specie certi vecchi barbogi 502 8| autosuggestione. Il villano si sente bruciare e pensa: «ecco, io guarisco!» 503 6| campagnolo, il signor conte, bruciato dal sole, riarso dalla vita 504 9| viaggio! Guardò un bellissimo, brunito, rosato, profumato arrosto 505 11| mariti sono quasi sempre brutali — sentenziò gravemente il 506 7| Giuro!~ ~Ella fece una brutta, severa smorfia a quel « 507 4| divagazione: voi moderni siete brutti: la virtù fisica maschile 508 4| sviluppo prodigioso: un po’ bruttino, sia espresso col dovuto 509 8| bella giovane costretta a bubbolare dal freddo in un paese come 510 8| passo di Mariuccia. Ella bubbolava dal freddo, poverina! e 511 1| biancheria del letto è di bucato. Il naso del signor Aurelio 512 9| da grossi mandarini dalla buccia ben sciolta.~ ~A questo 513 11| soffritto e sorveglia i buchi delle vostre calze e serve 514 3| capace di avvertire dal suo buco di distribuzione dei biglietti: « 515 10| Però con questa vita da bue lavoratore portare il titolo 516 7| Excelsior a Roma. Senti, è buffa: un americano è venuto in 517 10| marito.~ ~— Ingegno a dir le bugie, ingegno a sgraffignare 518 4| pulpa di manzo per fare il buglione (brodo); e trasaliva di 519 8| dopo l’avemaria, stavo al buio pensando al mio avvenire 520 9| inoltre che egli era un buongustaio e anche uno stomaco solido. 521 6| famiglia, la quale era in buoni rapporti di vicinato e confinante 522 1| nel pomidoro nuovo e nel burro: venne la minestrina leggera 523 8| spalanca la vetrina, entra e butta sul banco una cosa, e dice 524 9| faceva un molinello che buttava via tutta la neve.~ ~— Vuol 525 8| usato per l’uomo, tu non lo butti via, ma ne incolli la immagine 526 5| queste cose, io corro alla buvette a bere assenzio e domando:~ ~« 527 3| autentiche, lavate; bars, buvettes, scintillanti di luce elettrica, 528 6| perderlo.~ ~Un giorno gli caddero molte lagrime sopra due 529 4| gran languore mi colse. Caddi riverso sul letto, e mi 530 3| giovane vi urtò in malo modo, cadendo.~ ~Sanguinava.~ ~Il facchino 531 5| zoccoletti, scandere di parole cadenzale, musicali, come su di un’ 532 2| veda, signora, così tutti cadevano vinti.~ ~— Oh, che birbante! — 533 6| registrare la storia che furono cagione dell’opera egregia di tanti 534 9| intravvedeva nei vagoni di testa.~ ~Calava la sera.~ ~— Signora, posso 535 9| Un altro signore rompe la calca, affronta l’energumeno e 536 5| tanto per cento mi scacciò a calci nel sedere.~ ~Ma nelle trattorie 537 8| adornano gli orecchi sono calcolati a lire diecimila l’uno?~ ~ 538 2| quattro anni nel complicato Calendario dei Greci; il professore 539 3| vostro tavolino, al vostro calice di birra autentica! Macchè 540 11| città fasciata tuttora dalla caligine del dicembre, se ne potesse 541 5| convenzionali, misurate, calme, positive, concludenti: 542 11| LINGUA DELLA SIGNORA SI CALMÒ.~ ~ ~ ~La signora entrò 543 12| aduste come due ferri da calza; immobile, con la testa 544 10| modo anormale la lista del calzolaio e del sarto. Il padre, cav. 545 2| Perchè diverso, non so.~ ~La camera da letto dove mi introdusse, 546 5| la fortuna di trovare una cameretta pulita, in una via relativamente 547 1| condurre in un albergo dove i camerieri hanno l’abitudine di portare 548 6| signor conte portava le camicie di flanella coi colletti 549 8| io morirò, o tu avrai un camino grande come una fornace; 550 6| preferisse una buona tazza di camomilla; e infine attorno alla sua 551 6| irresistibile.~ ~Gentiluomo campagnolo, il signor conte, bruciato 552 1| gran fiore e punteggiata di campanelle che già chiudevano i loro 553 3| braccio che voleva tirare il campanello di allarme: il suo vestito 554 12| vespero dall’alto di un campanile, quando il falco cadde di 555 4| ed ero ben risoluto: il cancelletto era aperto e la sabbia del 556 9| qui, oltre al resto, una candela: è probabile che fra poco 557 10| stanza e acceso certo suo candeliere, cominciò a scrivere una 558 2| io se ignoravo nella mia candida anima l’esistenza di questo 559 2| avevo io commesso?~ ~Lo dirò candidamente ora che la tranquillità 560 9| quella luce: ma dalla immensa candidezza della terra, e fuori di 561 4| era il mio.~ ~ ~ ~Avevo cantato tutta quella mattina stringendo 562 12| Ave Maria del terzo giorno cantava melanconicamente nel vespero 563 12| innocenti augelletti i quali cantavano la gloria del Signore e 564 4| dovevo cantare.~ ~— Voi cantavate?~ ~— Certo, come italiano 565 4| stretta al busto e così cantavo, come potevo, ed ella diceva: 566 10| sono al loro posto: sul canterano sono gli involti intatti 567 7| quella sua languida voce di cantilena.~ ~— Tì lo capisco: vuol 568 6| grano che è cresciuto in cantina; e, mentre prima stava ritto, 569 7| corso dei secoli, artefici canuti e barbuti che gareggiavano 570 3| fare un po’ bonario, un po’ canzonatorio all’aspetto bicromatico 571 4| sapere cantare e cantare canzoni napoletane. — Canta, bell’ 572 7| allontanarsi dalla società. Son capaci di dire: «Lo scultore Taliedo 573 7| marito: un uomo pieno di capacità e di ragionevolezza, come 574 3| giardino: e come ci farei una capannetta per leggere, per istudiare...~ ~— 575 9| a casa? Già loro signori capi non sanno niente, loro non 576 10| erano disgiunte, Giacomino capì che aveva fatto male, molto 577 9| non sanno niente, loro non capiscono niente, tutto un giuoco 578 5| ma come l’è stupid. El capiss no!?~ ~Allora io, cretino, 579 7| tutti sanno, di diversi capitali, come la salute, i denari, 580 3| Adesso il meno che mi possa capitare è una sospensione.~ ~ ~ ~ 581 5| penso: Cretino, che ti era capitata una donna col cervello sano 582 3| come dire? come la rocca Capitolina delle istituzioni sociali, 583 12| pupazzo nell’altra, e non capivano che era un re che parlava 584 9| signori furenti; dietro, due capo-aggiunti, ma avviliti, poveretti; 585 3| Sciocchezze, sciocchezze! Capo-treno, dia la partenza.~ ~— Io 586 9| Vuol dire — spiegava il capotreno ai circostanti, un giovanotto 587 1| il berretto di lana o il cappellino di velo?» Il pomeriggio 588 10| pollivendolo un tacchino, due capponi e tre dozzine di uova, dal 589 11| mezzo spelato e con barbetta caprina, il quale subito si rivelava 590 10| È questo — domandò — il carattere del suo signor consorte?~ ~— 591 5| erano scritte tutte con alti caratteri in punta; esatte, regolari, 592 4| congiunte, che sono così caratteristiche fra noi, mi spiacevano tanto 593 8| sottane un vile scaldino di carbonella. Sai tu quali orrendi pensieri 594 11| Esiste realmente un po’ di cardiopalmo.~ ~ ~ ~ 595 8| Una dea! Io aggiungo: Una carica di cavalleria! Dopo la quale 596 5| spiccia?~ ~La signorina era carina: e ti confesso che se l’ 597 11| delicatezza di una suora di carità. Oh, nulla di brutale, come 598 6| cura di Montecatini, di Carlsbad, tabloidi di tiroidina. 599 6| alle vesti la emanazione carnale di se stessa. Ora se una 600 6| orologio alle dita di un carrettiere. Ne parlò ai comuni amici, 601 6| v’erano operai, manovali, carrettieri, villani, parlava con loro 602 3| sorte lì presso c’era un carretto delle merci, e il giovane 603 9| richiamare in mente certi carri-bestiame, pieni di corpi immoti, 604 3| gentiluomo salendo in una carrozzella.~ ~Il Capo non voltò nemmeno 605 10| divenuto per lui un immenso cartafaccio con colonne di numeri lunghe 606 8| avevo messo fuori un gran cartello: Farmacia uso Roma. Sai 607 10| rallegrerebbe ripetendo il motto di Cartesio: cogito ergo sum, cioè non 608 6| stava ritto, ora era tutto cascante, e quella sua barba veramente 609 9| dal casello vicino, da una cascina si potè avere un poco di 610 9| qualche ardito discese: dal casello vicino, da una cascina si 611 1| troneggiava fra i fornelli e le casseruole, e due minuscoli garzoncelli, 612 11| una chiavetta aprire un cassetto ed una mano porse un biglietto 613 10| belle serate con dolci, castagne, panna levata e cialdoni, 614 10| direttore l’ha su con me, e mi castiga solamente me — così rispose 615 8| fede genera il dogma: il categorico imperativo di Massimiliano 616 12| un atto per istrappare la catena!~ ~Piano piano, me gli accostai. — 617 1| le bambine, nè buone nè cattive; ed infine le mostrò l’imagine 618 11| verso i bambini, così detti cattivi. Sono bambini infermi! E 619 5| esalava quell’odore di droghe, caucciù, medicinali che mi pareva 620 6| Guidobaldus, mortis emit causam.» (Dal medesimo venditore 621 6| Ex eodem unguentario unde causas nuptiarum, idem, miser comes 622 6| è bene usare le maggiori cautele in quest’opera di violenza.~ ~ 623 10| cavaliere, è una ironia! Ma il cavalier Antonio non si accorgeva 624 8| aggiungo: Una carica di cavalleria! Dopo la quale tu non sapevi 625 7| sua al terzo piano: cioè a cavalluccio sopra le spalle.~ ~ ~ ~Il 626 12| veri re della terra. Si cavavano tutte le voglie, i miei 627 12| Ma in fondo ero io che mi cavavo simbolicamente le mie: ed 628 | ce 629 6| abitudine delle minestre col cece e delle colazioni da cacciatore 630 6| fagiuoli col lardo; o di ceci, con i quadrettoni di cruschello 631 8| questo onore egli non lo cede a nessuno.~ ~Sarà ridicolo 632 11| abbattimento, nausee, palpiti, cefalee...~ ~— Ah, sì, mio marito 633 6| Così adunque vennero celebrate le nozze.~ ~Gli sposi partirono, 634 6| sono raccomandata ad un celebre specialista omeopatico, 635 6| felice, con quei suoi occhi celesti, senza ombre e senza malizie.~ ~— 636 11| cercato, come soleva, di celiare un po’. Bella donna, elegante, 637 9| cui è effigiata Beatrice Cenci; distese sul velluto un 638 6| un colore sporco fra il cenere e il biondo.~ ~Parlava mansuetamente 639 8| se non ti ha portato un centesimo di dote!...~ ~— Ti sbagli: 640 5| Esposizione di Brera: le poche centinaia di lire che avevo in tasca, 641 3| proponevo subito all’Ufficio centrale per le contestazioni legali...~ ~— 642 4| polacco davanti agli occhi, centuplicava l’ebbrezza della mia gioventù! 643 2| l’asse dei cocchi era di cera, veda, signora, così tutti 644 12| pendeva nell’aria, a lungo cercai tra quelle penne di scoprire 645 12| come fanno i bimbi che cercano nei balocchi infranti il 646 11| preliminari della visita, aveva cercato, come soleva, di celiare 647 1| della natura, o quanto meno cerco di raccogliere le rose e 648 3| quella mattina la caldaia cerebrale del signor Capo era in uno 649 8| onora persino le scatole dei cerini, la cui réclame splende, 650 9| cui mezzo era posato un cespuglio di violette finte: finte, 651 10| Finalmente la grandine cessò.~ ~Al molto rumore di grida 652 9| scheletriche nei disingannevoli cestini da viaggio! Guardò un bellissimo, 653 8| arrivato da Parigi.~ ~Si può chiamarlo imbecille finchè si vuole, 654 4| scettico o come meglio vi piace chiamarmi. Io, alla vostra età — parlavo 655 6| donna Fanny, come ella amava chiamarsi; perchè ella era una dama 656 11| qualunque altro che non si chiamasse Marx Giraldi! Ah, la mia 657 10| direzione del Ginnasio, chiamatavi d’urgenza da un laconico 658 10| l’appunto — la serva lo chiamava barabba.~ ~Ma il babbo, 659 8| Trebbiatrice,~ ~— Perchè la chiami così?~ ~— È un vezzeggiativo. 660 2| ambiguo —, è perchè anch’io mi chiamo Olimpia.~ ~Allora io cominciai 661 1| Pina all’albergo, voltò la chiave della luce elettrica, e 662 11| voi.~ ~Allora si udì una chiavetta aprire un cassetto ed una 663 11| troppo!~ ~— Ebbene, lei chiede: Marx è in casa? Invece 664 11| infernale, diabolica.~ ~— Un chilo e mezzo deve pesare!~ ~Era 665 12| Non si degnò nemmeno di chinarsi per toccare quei cibi. — 666 2| labbra. Il volto, un po’ chinato, mi si faceva sempre più 667 1| caro signore?~ ~L’uomo chinò il capo.~ ~— Lei è destinato 668 4| trasaliva di gioia con tutta la chioma flava, come una fanciullina, 669 7| con la voce la testa e le chiome.~ ~— Lulù, vuol dire? — 670 11| più, lo sento in gola: mi chiude, mi soffoca! Ho un vizio 671 1| amanti più saggi. Per lui si chiudeva.~ ~ ~ ~Ricondusse la Pina 672 3| in modo soave ed atroce. Chiudevo le pupille dolcemente, dicevo 673 11| si son fatti strada senza ciarlataneria. Sapete, amico mio, che 674 | ciascuna 675 12| chinarsi per toccare quei cibi. — Quando avrai fame mangerai 676 11| abituato a questa specie di cicloni familiari, perchè si mise 677 6| specie oggi scomparsa dei Ciclopi, cioè che avevano un solo 678 4| cose fine fine), le ziligi (ciliege).~ ~— Dio, come era volgare!~ ~— 679 5| si riverberava sulle alte cime delle piante allora rifiorenti 680 7| collocare onoratamente nel cimitero di***. A Genova, diceva 681 7| anche nel sapere mutare, nel cinematografo del cervello, la serie delle 682 9| leggiadra testa dai capelli cinerei. Con un rapido moto trasse 683 8| una classe, direi quasi cinica, senza fede, destinata a 684 7| le doppie sottane con la cintura, un giubboncino: tutto in 685 6| cosparso di pepe e un mazzo di cipolline fresche, e, se v’erano operai, 686 3| davanti: erano regolamenti, circolari, istruzioni.~ ~— Questa 687 9| spiegava il capotreno ai circostanti, un giovanotto quasi elegante — 688 3| stupide...~ ~— Ma io le posso citare — disse il giovane signore 689 4| in mente il becco delle civette e le ciglia dei bachi da 690 1| nostro dovere di uomini civili è di non pigliarlo sul serio 691 10| mamma: diverbio molto più clamoroso e lungo perchè la donna 692 8| Al bene di tutte le classi sociali io ho provveduto: 693 2| tutti i secoli di cultura classica prima di Cristo e tutti 694 2| tutt’altri studi che quelli classici.~ ~Abbandonai le Olimpiadi 695 8| devono esistere fanciulle clorotiche, smunte, senza l’onore di 696 3| stazione: e lui, il capo, un coatto, costretto a vivere fra 697 1| incappucciati; e le spiegò che quei coboldi incappucciati non mangiano 698 10| torna a sbirciare con la coda dell’occhio: guarda meglio, 699 10| ripetendo il motto di Cartesio: cogito ergo sum, cioè non più Giacomino 700 11| Ma se non è buono di cogliere un fiore, di aiutare a passare 701 8| Dopo ciò Ballesio bevve un cognac, e seguitò:~ ~— A quei tempi 702 6| minestre col cece e delle colazioni da cacciatore con il tonno, 703 11| conosciuti, e molto bene, in collegio. Egli era di due corsi avanti 704 9| indietro. Una imprecazione collettiva, enorme: Il telegrafo non 705 1| già pensava alle teorie collettiviste che oggi sono così in vista 706 3| invocare l’appello alla collettività.» «Esisteva però sotto la 707 3| mezzo. Quello di mezzo è collettivo!» «Ma nel caso specifico 708 1| cominciò a salire verso i primi colli, e quando fu giunto ad un 709 7| del suo defunto marito, da collocare onoratamente nel cimitero 710 7| Prese la pupa e fece atto di collocarla sotto il nero, americano 711 12| piccolo re, grosso come una colomba. «Sei un piccolo re!» gli 712 8| sai la storia dell’uovo di Colombo, della lampada di Galileo, 713 5| invece un indistinto lezzo di coloniali, droghe, zafferano; come 714 10| immenso cartafaccio con colonne di numeri lunghe lunghe 715 7| burrasca.~ ~ ~— Ma ha un bel colorito stamane, vero? — chiese 716 11| il cuore si ferma, dà dei colpi, poi mi sfugge, non lo sento 717 12| un bastoncello e feci per colpirlo.~ ~Ma il falco stette: solo 718 12| mia: egli invece mi aveva colpito senza emettere un suono.~ ~ 719 4| fronte. Un gran languore mi colse. Caddi riverso sul letto, 720 2| le mani, come fosse stata colta da un accesso improvviso 721 3| capo-stazione, come lo terrei coltivato, inaffiato, fiorito, il 722 3| elegante giovane signore fu colto da un fremito di spavento. 723 1| vestine, e la mise sotto le coltri; dicendole che stesse buona 724 10| i modi con cui Giacomino comandava potevano ricordare un linguaggio 725 2| avevo conosciuto, anzi avevo combattuto con i tre generi, maschile, 726 3| questo grigio, in aumento, combinato con la speranza, sempre 727 6| causas nuptiarum, idem, miser comes Guidobaldus, mortis emit 728 2| lecito domandare?~ ~Così cominciammo a parlare, ed io raccontai 729 2| storia dei giuochi Olimpici: cominciando da quel re briccone di Enomao, 730 6| missione di bene.~ ~Senza cominciare da Beatrice Portinari, che 731 4| sotto l’imminente luna erano cominciate.~ ~Attesi: Quando fu notte 732 10| che il suo Giacomino ha cominciato a pensare. Ah, se il signor 733 1| Col nascere delle tenebre cominciava la giornata gaia del piacere 734 1| intanto dall’amore «sportivo» cominciavano ad occupare rumorosamente 735 6| e rimodernare il palazzo comitale di città; e più che il castello 736 4| dunque, che allora vi erano comitati per la Polonia, conferenziere 737 3| biglietto da visita: Cav. Comm. X. Y. — Ispettore capo 738 1| parole fra le due coppie di commensali.~ ~Aspettando che il cameriere 739 5| Esso era immenso, pieno di commessi, e ne esalava quell’odore 740 4| mediante un sovrapprezzo sui commestibili. Del resto, la cucina italiana 741 11| sgarbato con tua moglie, commetti il delitto medesimo che 742 11| delitto medesimo che molti commettono essendo crudeli verso i 743 9| solido. Guardò con occhio commosso un’anca di cappone a lesso; 744 4| momenti di lagrime e di commozione: per esempio quando il marito 745 10| levati alcuni ferri dal comodino, si sfogava esercitando 746 7| venuta accostando, da buona compagna, lì, sul sofà.~ ~La sua 747 5| arrivare in fatti. Era in compagnia di una sua governante o 748 9| voltando la testa verso il compagno di viaggio.~ ~— Probabilmente 749 10| ora in cui rincasava — non compariva nel domestico focolare che 750 9| era come sua ospite nel compartimento di prima.~ ~— Prego chiudere — 751 3| assenti.~ ~— Ma non si faccia compatire; ma non faccia ridere il 752 7| si espongono e si fanno comperare nei negozi; ma era rigorosamente 753 8| mia sorte che non potevo comperarle che un abito di cotonina! 754 4| bimbi a far la spesa. Si comperava la pulpa di manzo per fare 755 4| che io la aiutavo nelle compere presso gli avidi e zotici 756 6| la causa del matrimonio, comperò pure la causa della sua 757 6| buono, così cavaliere, così compiacente di morire, se la vedova 758 6| redimere quel povero conte: compiere come una missione di bene.~ ~ 759 10| fu tanto lunga che nessun compito raggiunse mai, a memoria 760 11| meravigliosamente fine e complesso, che noi altri uomini, occupati 761 2| spazio di quattro anni nel complicato Calendario dei Greci; il 762 9| piume e spilloni, era di una complicazione ammirabile, tutto il resto 763 6| si proponeva certo di far comporre al conte una Divina Commedia, 764 7| positivisti di parroci le comprano già bell’e fatte, inverniciate 765 7| salse che aveva preparato, compresa la deliziosa mano rapace.~ ~— 766 7| Giuro.~ ~— Falso!~ ~Taliedo comprese che il suo volto tradiva 767 10| vide con un aspetto così compunto come mai gli era accaduto — 768 1| terribile! Veda, signorina, comunemente il pubblico, quando osserva 769 5| come avrei dovuto fare per comunicarle la risposta, che era questa: « 770 | comunque 771 11| donna di spirito, poteva concedersi questo privilegio. «Non 772 4| voialtri, giovani moderni. Concedetemi la divagazione: voi moderni 773 5| intestinali lardacee. Ne concepii un terrore macabro.~ ~Guardai 774 9| Mangiapani a tradimento. Vi concio io, ora! Un dispaccio al 775 12| Ma in simili casi la concione avrebbe potuto durare delle 776 5| misurate, calme, positive, concludenti: tutto il contrario di quello 777 4| grondava dalla mia fronte. Come concludere quell’amore? Rapirla, e 778 4| fenomeno triste. Ricordate la conclusione dei Nibelunghi?~ ~— Nemmeno 779 6| e contadinesche, che non concordavano niente con la sua nobiltà. 780 10| sue monellerie, da qualche condiscepolo, più robusto ed anziano, 781 7| orrore! La voluttà era allora condita in salsa naturale, come 782 1| intelligenza filosofica istintiva e condivide queste mie idee; e perciò 783 3| lo rizzò a stento.~ ~Fu condotto al pozzo: rimase lì un po’, 784 12| odor di topi. Là i miei re conducevano un’esistenza da fare invidia 785 11| questa sera, amico mio, di condurmi a teatro?~ ~— Anche «amico 786 6| il giorno che il conte la condusse a visitare il castello.~ ~ 787 4| questa vostra signora una conferenziera Pro-Polonia?~ ~— Mai più. 788 4| comitati per la Polonia, conferenziere polacche, come oggi vi sono 789 4| più. In che lingua doveva conferire? Era una splendida, lattea, 790 3| Tirapiedi del Governo, — confermò il giovane signore andandogli 791 2| accese una per sè.~ ~Devo confessare che la mia mente era così 792 4| consegnato al mio sangue la confessione del mio amore.~ ~Il foglio 793 5| signorina era carina: e ti confesso che se l’avessi veduta su 794 6| buoni rapporti di vicinato e confinante per proprietà coi beni del 795 10| fulminò lo scolaro — habemus confitentem reum! — Per tutto questo 796 9| saltarono giù. Rimasero confitti come cialdoni nel lattemiele: 797 6| conte Guido Ubaldo a vita conforme al proprio grado, c’era 798 4| rimase che l’ufficio di confortare la sua coscienza, assicurandola 799 4| espressione polacca.~ ~Per conforto io dovevo cantare.~ ~— Voi 800 4| mi spiacevano tanto al confronto che mi chiamavano in mente 801 3| serio e poter ottenere un congedo.~ ~Ma come fare ad ammalarsi? 802 9| dire: io ti voglio coprire, congelare, vecchio mondo!~ ~— Venga 803 11| consimili?» Ma poi le si congelò la voce e si trovò paurosamente 804 10| provavano le disposizioni congenite del giovanetto alla meccanica.~ ~ 805 2| assalita da quell’uomo congestionato in faccia, che mi respingeva 806 3| pareva minacciato da una congestione.~ ~— E se soffre d’asma? 807 5| lei ed io in marital nodo congiunti. Tu ne dubiti? tu credi 808 4| disposizione filosofica che è connaturata nell’uomo, sui misteri della 809 8| nostre campagne chi non conosce adesso il cerotto di Sant’ 810 7| infantile meraviglia: non conoscendo il matrimonio, come poteva 811 2| semplice verità io devo la conoscenza alla signorina Olimpia, 812 8| del colonnello.~ ~Io non conosco di preciso l’età della signora 813 5| partenza. Ma poi pensai: E la conquista della gloria? e il mio quadro 814 2| tempi nostri.~ ~Bisogna conquistare la vita, e non servire ai 815 4| bellezza nordica aveva così conquistato il mio animo che non soltanto 816 4| prendere il foglio dove avevo consegnato al mio sangue la confessione 817 5| labbra un bacio e me lo consegnò deliziosamente.~ ~Scomparve.~ ~ ~ ~ 818 2| tutto a trine.~ ~Ma non conservo percezioni nette; soltanto 819 3| responsabilità del proprio ufficio; considerassero lo Stato come, come dire? 820 3| benchè siano da alcuni considerati come un arcaismo nella società 821 1| signor Aurelio dopo molte considerazioni. — Proseguire col treno 822 3| balsamica; io, democratico, considero questa sudicia umanità di 823 6| accennava. La ragione ci consiglia spesso di violentare la 824 6| omeopatico, il quale mi consigliò come infallibile una cura 825 11| incomodi? ha avuto casi consimili?» Ma poi le si congelò la 826 9| piacere ad un filosofo il constatare che la piccola graziosa 827 6| conte così alla buona e consuetudinario che passava inavvertito. 828 11| venuto qui apposta per un consulto al senatore X***. Sarà una 829 3| dopo, il signor Capo stava consumando la sua modesta colazione 830 6| neri, roba d’altri secoli, consunti dai tarli, roba da antiquari, 831 6| altre abitudini rozze e contadinesche, che non concordavano niente 832 10| la signora Palmira con un contegno così solenne ed enigmatico 833 5| andiamo oltre», rimaniamo qui. Contempla soprattutto quella signora. 834 8| via era aperta. Un giorno contemplando la mia signora che si svestiva 835 3| dove i suoi occhi poterono contemplare delle donne pulite, autentiche, 836 12| avvertimento. Come ebbi a lungo contemplata la mia ferita, mi riaccostai 837 1| signor Aurelio mentre la Pina contemplava nella sua innocenza un piccolo 838 12| stava in mia balìa e lo contemplavo con avida curiosità per 839 9| versò una volta e due il suo contenuto luminoso giù per la gola 840 7| giaggioli, rose, viole, contesse e duchesse della specie, 841 3| all’Ufficio centrale per le contestazioni legali...~ ~— Ma scusi — 842 12| Era il medesimo giuoco che continuava, soltanto che la finzione 843 4| seguita. Permettete che continui la descrizione: Il suo mento 844 10| il lume meccanicamente contorto per costituire il fanale 845 4| faceva già zin-zin e un contrabbasso faceva zun-zun: le danze 846 4| vita.~ ~Io ero di opinione contraria.~ ~Sventuratamente non potevo 847 6| argento già facevano bizzarro contrasto con il color primitivo del 848 1| firmato e sottoscritto il contratto feroce che la Natura ci 849 1| essere tale. Certamente io convengo che la natura imponga queste 850 5| balzavano fuori da quelle convenzionali, misurate, calme, positive, 851 7| conoscere il divorzio?~ ~Così conversando del defunto marito, quella 852 1| freddo che fa alla notte, non conviene.~ ~Lungo la notte fredda 853 12| piaceri.~ ~Allora non era convinto amico della Società per 854 9| immersa, la linea nera del convoglio.~ ~ ~ ~Però era oramai mezzogiorno 855 12| portava, oltre ad un’altra copia di solchi, uno strappo sanguinoso. 856 10| acquistare il diritto di copiare i problemi, alle lezioni 857 1| scandalizzano se trovano una coppia, così come noi, tête-à-tête, 858 9| tutta si ritrasse indietro, coprendosi il volto per non vedere 859 9| come dire: io ti voglio coprire, congelare, vecchio mondo!~ ~— 860 8| moglie, in fine d’anno, ha il coraggio di trebbiare dalle venti 861 6| accoppiato col pallido corallo delle unghie, fatto è che 862 11| disposizione strabica; le corde laringee per lo sforzo abnorme 863 2| vulnerabile nell’epidermide coriacea dell’uomo? Se lo studio 864 6| ricevimenti del venerdì, a coricarsi dopo il teatro, a stare 865 3| riparazione...~ ~Squillò la cornetta; e il treno si mosse; e 866 3| parole che voleva: è un corollario del mestiere: non ci bado 867 7| siano scomparse le virtù corporali. Poverina, non è colpa sua, 868 2| accessori — si affrettò correggendo. Ma poi parve pentita delle 869 1| Aurelio — è destinata a correggere i tremendi decreti di Dio 870 3| risposto bene, che dignità, che correttezza! Oh, se tutti i funzionari 871 6| di limoni, con tutti quei corridoi di verdura, con un vago 872 5| Noi abbiamo tenuto corrispondenza epistolare per quasi un 873 12| sontuosi pranzi, i quali corrispondevano a punto a quelli che non 874 5| ricordo tutte queste cose, io corro alla buvette a bere assenzio 875 9| verso il telegrafo, e dietro corrono le lucerne di due carabinieri. 876 4| donne, con sopra le dense corrusche ciglia nere, spesso congiunte, 877 2| Enomao, che sfidava alla corsa dei cocchi tutti i pretendenti 878 8| allegra era finita.~ ~Ballesio corse a prendere la sua signora: 879 6| sospirava — andavo ai balli di Corte!»~ ~Ci fu un giorno che 880 5| mia finestra dava in un cortile grigio, quadrato. Quattro 881 12| le ali si spiegarono, le cortine delle pupille si alzarono 882 4| stretti sì che i muscoli delle cosce guizzavano: voi oggi portate 883 7| pelle le cadeva giù per le coscie come due borse vuote: il 884 4| ufficio di confortare la sua coscienza, assicurandola che la colpa 885 6| quattro soldi di tonno cosparso di pepe e un mazzo di cipolline 886 6| estate ospite in villa di una cospicua famiglia, la quale era in 887 6| che il suo patrimonio era cospicuo, e il castello che abitava 888 7| muriccioli di pietra che costeggiavano il sentieruolo, si occultavano 889 10| meccanicamente contorto per costituire il fanale della detta automobile: 890 3| società moderna, tuttavia costituiscono la più visibile manifestazione 891 1| poi ci sono bistecche, costolette. Oh, vuole un mezzo pollastrino 892 6| infallibile una cura assai rara e costosa, fornitami — noti bene — 893 8| mente di una bella giovane costretta a bubbolare dal freddo in 894 4| prepotente e ricco, e di sospetti costumi, troppo spesso e troppo 895 8| comperarle che un abito di cotonina! Io sentivo la necessità 896 1| minestrina minuta, e ben cotta per la mimma.~ ~— E il brodo 897 4| calzoni? Portavo io, allora, coturni da cacciatore, feltro grigio, 898 5| intesa di eleganza e la mia cravatta svolazzante era come una 899 4| antimilitarismo, dovranno creare, forse, un militarismo pacifico 900 3| ferrovie di Stato hanno creato un subbisso di regolamenti: 901 4| dire che anch’esse erano creature di Dio. Certo io ero guarito 902 1| proprietà per queste povere creaturine, non è mica un delitto!» ( 903 7| madre; e di mano in mano che creavano, adoravano la loro creazione.~ ~ 904 7| come rimettendosi nella credenza tutte le salse che aveva 905 5| signorina per bene, voi non ci credereste: non negate. È una disgrazia; 906 5| È una disgrazia; ma mi crederete in seguito. Siete disposto 907 10| e godersela più che può. Credete che io non me ne accorga?~ ~— 908 6| viziata.~ ~— No, amico, credetelo, vi farei infelice — diceva 909 8| popolare che un farmaco è creduto tanto più efficace quanto 910 6| la trota, in quale selva cresce il lampone e la fragola.~ ~ 911 11| nella signora una specie di crescendo. Ogni parola si accumula 912 6| ricordava il grano che è cresciuto in cantina; e, mentre prima 913 7| esprimere sulla tela o con la creta il tema meraviglioso della 914 8| fede! Come ha progredito il Cristianesimo? Con la fede. Come progredisce 915 11| spesso con una semplicità di criteri che ci fa veramente torto. 916 8| Hai la ribellione, hai la critica, hai individui pallidi, 917 2| bambino! — e così dicendo crollava la testa, e si appressava 918 9| simili casi.~ ~La verità cruda non tardò a farsi strada: 919 5| febbraio; e già quel verde crudo della campagna sotto il 920 6| ceci, con i quadrettoni di cruschello ben grossi, che si sentono 921 9| mani inguantate, alti i cubiti, si toglieva veli, spilloni, 922 6| cameriere, ma la stessa cuciniera si staccava dai fornelli 923 7| la pupa, ma gli abiti, le cuciture: le faceva passare al contatto 924 5| a dispetto della bianca cuffia servile? Vedi tutto questo?~ ~— 925 2| sempre e tutti i secoli di cultura classica prima di Cristo 926 11| una voce rispose dietro i cumuli delle carte della scrivania:~ ~— 927 6| erano state consegnate alla cuoca della signora Fanny, e allora 928 9| rivelava l’esistenza di un cuoco di casa, o forse anche di 929 5| lombardo con quelle desinenze cupe, in oeu, u, uh, uuh, mi 930 9| pelata era difesa da un cupolino di seta. Egli stava a guardare 931 4| lasciata la sua signora a curarsi in una piccola, modesta 932 11| Credo di averla curata o, almeno, mi lusingo. Basta, 933 11| amico mio, che è una cosa curiosa? — e pareva un po’ rasserenato. — 934 12| lo contemplavo con avida curiosità per iscoprire il segreto 935 10| quell’uomo — che faceva quel curioso rumore — e non sapeva prima 936 1| posta a giacere sopra un cuscino: aveva steso un lenzuoletto 937 9| QUI!~ ~ ~— Riservato per dame? — domandò la dama al conduttore 938 7| disse lui alla bimba — dammi le manine. Con tutte le 939 3| per il risarcimento dei danni... Il mondo è pieno di cose 940 3| domandare risarcimento del danno subìto... Esiste un articolo 941 4| Non ero già io disposto a dar la vita per la Polonia? 942 10| subito e diceva: — Non mi darai più dispiaceri, vero? — 943 2| manifestai la intenzione di darmi a tutt’altri studi che quelli 944 7| visto? Vi piace? Adesso datemi il mio piccolo modello.~ ~— 945 10| entrato Rosa Rosæ, genitivo e dativo, Fedro e la grammatica dello 946 11| macchine da scrivere e le dattilografe vanno distruggendo in modo 947 10| insieme a molte altre, se davano alla stanza un disordinatissimo 948 | de 949 | de’ 950 8| moglie allora! Tu dirai: Una dea! Io aggiungo: Una carica 951 1| difendere questo piccolo debole fiore delle mie carni.~ ~ 952 1| rassegnazione il giovane, — si è dei deboli, cioè bisogna accettare 953 1| Anche qui non era facile decidere: ma quanto alla terrazza, 954 5| oltrechè cretino, non sapevo decidermi. Non per amore, sai, ma 955 5| capire che bisognava che mi decidessi: o prendere o lasciare. 956 3| il signor Capo — articolo decimo, paragrafo sesto delle Istruzioni 957 6| così che donna Fanny si decise, perchè oltre a richiamare 958 1| quanto alla terrazza, sì, fu deciso: per il resto avrebbe pensato 959 8| colonnello, personaggio assai decorativo, e infine la signora dell’ 960 7| eleganza che non va oltre il decoro e la nettezza.~ ~Dunque 961 7| uomini maritati: uomini senza dedizione assoluta — disse ella infine 962 4| nuit ne peut absolumment se défendre.~ ~Non mi rimase che l’ufficio 963 6| politica. Ma le pareva opera degna della sua muliebre intellettualità 964 4| ma parole di sangue; ma degne di essere scritte col sangue. 965 10| l’uom di perdon talvolta degno»: indi dirotto pianto, ma 966 12| ringraziamento. Non fu così.~ ~Non si degnò nemmeno di chinarsi per 967 6| rozzo amatore, e tratta dai delfini, gli facea davanti scorribande 968 10| che il suo figliuolo, per deliberato consiglio dei professori, 969 1| guardare, guardi», così deliberò il signor Aurelio.~ ~Pensare 970 7| lei una donna scialba, delicata, lunga, troppo lunga. Doveva 971 9| Esitò: finalmente prese delicatamente una fetta d’arrosto, aperse 972 9| come un malvagio odore: le delicatissime labbra si storsero: poi 973 2| ambrato, fine, strano, delimitato da un velo nero che si inarcava 974 5| un bacio e me lo consegnò deliziosamente.~ ~Scomparve.~ ~ ~ ~Noi 975 3| quest’aria balsamica; io, democratico, considero questa sudicia 976 4| nostre donne, con sopra le dense corrusche ciglia nere, spesso 977 9| affondasse in pace i suoi dentini in quella anca rosata — 978 4| Trassi il coltello, mi denudai il braccio, vi immersi la 979 3| violato la mia personalità! — denunciava il piccolo signore nero 980 12| Estate 1912. — Laus Deo.~ ~ ~ 981 9| disgusto.~ ~Il signore fissò: depose la fetta su le altre, non 982 6| quell’istinto materno che fu depositato dalla natura nel segreto 983 9| Senti il compare! È un deputato forse lei? Vi sono delle 984 8| avvenire che gli increduli deridono? Una forma allotropica della 985 4| Permettete che continui la descrizione: Il suo mento era di un 986 5| scricchiolare i sassolini dei viali, deserti a quell’ora.~ ~Allora vidi 987 11| di tutto, peggio che nel deserto. Accade poi, un bel giorno, 988 1| alla diavola? E da bere desidera vino o birra?~ ~Anche qui 989 8| colonnello con un magnifico desinare — non si riconosce più: 990 5| dialetto lombardo con quelle desinenze cupe, in oeu, u, uh, uuh, 991 9| un paesaggio immobile, desolato, bianco su cui avanzava, 992 9| dichiarare che ella era pur desta.~ ~Il grosso signore si 993 1| chinò il capo.~ ~— Lei è destinato ad essere più felice di 994 2| me parve come di essere desto dal sogno in cui il Veglio 995 4| così squisitamente monda e detersa che dalle sue carni lattee 996 4| nella mano. Poi che l’ebbi deterso alquanto, scrissi col mio 997 11| normale e produce le così dette rughe; la digestione, resa 998 4| improvvisamente la mia vita ha deviato come un treno, a cui lo 999 2| che gli dovevano essere devoti sino alla morte.~ ~Io non 1000 3| sciocchezze! Capo-treno, dia la partenza.~ ~— Io rimango —