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Alfredo Panzini Che cosa è l'amore? Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
Novella
1001 11| il vizio valvolare, il diabete, l’appendicite, il verme 1002 11| una macchina infernale, diabolica.~ ~— Un chilo e mezzo deve 1003 1| un mezzo pollastrino alla diavola? E da bere desidera vino 1004 3| finestrini aperti o chiusi fu dibattuta con quell’entusiasmo del 1005 11| tuttora dalla caligine del dicembre, se ne potesse dubitare.~ ~ 1006 1| la mise sotto le coltri; dicendole che stesse buona e dormisse.~ ~ 1007 6| nostro discendente», pareva dicessero alcuni ritratti antichi 1008 9| soffiava). Avere, come dicete voi? Avere rotery-snow-plough 1009 9| stato un piccolo piede a dichiarare che ella era pur desta.~ ~ 1010 5| invece davvero, e ve l’ho dichiarato. Per quante prove io vi 1011 8| sente e fa male.~ ~— Ma tu dici delle bestialità, Ballesio.~ ~— 1012 11| giornale un necrologio e allora diciamo: Io l’ho conosciuto quell’ 1013 2| trascorso.~ ~Io avevo allora diciotto anni ed ero un buon scolaro 1014 8| politico, perchè, ora — dicono loro — sto coi preti, ora 1015 8| orecchi sono calcolati a lire diecimila l’uno?~ ~Il cav. Ballesio 1016 4| diceva quasi piangendo: Mon Dieu, come mi potevo difendere? 1017 9| La sua testa pelata era difesa da un cupolino di seta. 1018 1| mimma aveva le più limitate difese.~ ~Per tutte queste ragioni 1019 11| organico nessuno: si tratta di difetti funzionali dovuti a forme 1020 9| coro, con speciale sintesi diffamatoria verso l’Italia.~ ~— Viaggiato 1021 2| greco, voi dite, è molto difficile. E deve essere così! E voi 1022 6| furono dei guai seri e delle difficoltà da superare.~ ~Il signor 1023 8| allotropica della fede. Come si diffondono per il mondo le mie boccettine, 1024 3| che nei vagoni-salons è diffusa l’abitudine di tenere chiusi 1025 11| bistecca, mentre lei non può digerire, e allora in un impeto di 1026 11| una talpa, va a spasso, digerisce stupendamente e non s’accorge 1027 11| più, non dormo più, non digerisco più. Sono diminuita di tre 1028 6| ghiotto; molto tè, molto digiuno, massaggio, cura elettrica 1029 3| ottenne un risarcimento dignitoso dallo Stato perchè una macchina 1030 9| nasetto impertinente si dilatarono e parvero aspirare in quello 1031 1| rompono, come si snodano; dileguano, impallidiscono! E vedi 1032 1| altro gran corso, poi con diletto si vide che le case diradavano, 1033 10| vacanze, e fra queste la più dilettosa e lunga era quella del Natale. « 1034 1| lasciava lisciare molto dilettosamente.~ ~«Anch’io, se ben mi ricordo, 1035 6| impossibilità di ottenere alcun dimagramento, mi sono raccomandata ad 1036 6| riuscita donna Fanny: nel farlo dimagrare. Perchè quello di ridurlo 1037 6| stava.~ ~ ~ ~Ma non bisogna dimenticare che le mani della signora 1038 11| Sono bambini infermi! E non dimenticarti anche questo: la donna è 1039 7| quella malaugurata pupa, dimenticata lì in tasca, Taliedo perdette 1040 12| messi in riposo, anzi furono dimenticati. La polvere cadde su di 1041 11| diretto si mise in moto.~ ~— Dimenticavo una cosa — aggiunse il dottore 1042 12| solo tempo in cui vissi in dimestichezza con gente di gran paraggio. 1043 6| e il suo peso non erano diminuiti.~ ~Ahi, come si dolse donna 1044 10| disinvoltura; sapeva perchè diminuiva lo zucchero ed aumentava 1045 3| speranza, sempre più in diminuzione, di potere respirare «un 1046 7| mi vuoi bene, oh Irma, dimmi, mi vuoi bene? — chiese 1047 4| del quale, come esempio vi dimostra, si vive, ma non si muore.~ ~ ~ ~ 1048 3| con calma imperturbabile dimostrava la assoluta inferiorità 1049 7| di ragionevolezza, come dimostravano i suoi ritratti. Egli aveva 1050 5| lunghe ore alla finestra a dipingere, ed ero così assorto nel 1051 6| tanta la desolazione che si dipingeva sul suo viso, che donna 1052 12| fatti io stesso di cartone e dipinti di rosso e di azzurro con 1053 10| del marito.~ ~— Ingegno a dir le bugie, ingegno a sgraffignare 1054 1| diletto si vide che le case diradavano, ed i pioppi sorgevano verdi 1055 8| essere mia moglie allora! Tu dirai: Una dea! Io aggiungo: Una 1056 6| poeti hanno trascurato di dirci che guai per Galatea se 1057 11| della voce, agli atti — diremo così — incoscienti. Poi 1058 4| disonesta ed audace rivolgere dirette e vere parole d’amore a 1059 1| inverniciati di terza ai diretti, così che poveri e ricchi 1060 8| mondo eri. Sono cose che a dirle non ci si crede. Bisogna 1061 10| scriver la lettera?~ ~— No, a dirmi come si doveva fare la scusa. 1062 12| quella stanzaccia a soffitta, diroccata, con un odor di topi. Là 1063 10| perdon talvolta degno»: indi dirotto pianto, ma di rabbia.~ ~— 1064 6| tutto si era incivilito, dirozzato quel povero conte; in una 1065 7| quelli dalle rocce e dai dirupi erbosi, si occhieggiavano 1066 4| Sì, come ho il piacere di dirvi: se non c’erano le mosche, 1067 2| io raccontai tutta la mia disavventura, dalla questione delle Olimpiadi 1068 3| signore, all’improvvisa discesa del suo avversario, galoppò, 1069 9| vigoroso, qualche ardito discese: dal casello vicino, da 1070 4| idealista, e non avrei fatto la discreta carriera politica che voi, 1071 4| mi ricordo che ebbi una discussione con l’oste e con alcuni 1072 5| foglio grande come quelli da disegno. Se lo collocò davanti alla 1073 10| due cose che prima erano disgiunte, Giacomino capì che aveva 1074 11| assolutamente di pensare a morte, a disgrazie, a malattie; ma assolutamente. 1075 9| fece una smorfia di supremo disgusto.~ ~Il signore fissò: depose 1076 5| soddisfatto di sè, intento alla disinfezione mattutina del detto naso. 1077 9| le ànche scheletriche nei disingannevoli cestini da viaggio! Guardò 1078 10| lezioni marinate con superba disinvoltura; sapeva perchè diminuiva 1079 4| benchè mi paresse cosa disonesta ed audace rivolgere dirette 1080 10| se davano alla stanza un disordinatissimo aspetto, provavano le disposizioni 1081 9| quel giorno in completa disorganizzazione per effetto della neve; 1082 4| mosche!~ ~Allora avvenne quel disorientamento nel mio spirito di cui vi 1083 9| tradimento. Vi concio io, ora! Un dispaccio al ministro.~ ~Chi poteva 1084 12| poi si libravano in alto e disparivano nella superba profondità 1085 4| mio core mi fa male! tanto dispecere col core malato!~ ~Ma il 1086 1| questo bilancio, se era più dispendioso proseguire, mutando la terza 1087 9| aspetto che strillano, che si disperano, che hanno fame.»~ ~Il vecchio 1088 6| vita, allora sì avrei da disperarmi; ma poichè il colonnello 1089 8| cui l’ammalato si appoggia disperatamente per passare dallo stato 1090 8| predecessore era scappato via per disperazione, portando con sè quel po’ 1091 9| fiumane, le piccole case, disperse, livide, sepolte: un paesaggio 1092 3| anni fa! Povero giovane, mi dispiace, ma che vuole? Ho perso 1093 11| fra sè l’omarino.~ ~— Vi dispiacerebbe di portare, ma subito, un 1094 10| diceva: — Non mi darai più dispiaceri, vero? — e lui Giacomino 1095 10| ingiuriosi, la domestica disponeva di un vocabolario ricchissimo. 1096 3| con tutto il suo fiato disponibile: «Prepotente!», quando l’ 1097 9| che levò da una cestina e dispose bene bene, rivelava l’esistenza 1098 12| avessi mai fatto! Quel re disprezzava le parole, ma non ammetteva 1099 5| pareva un colore stonato, disteso da un cattivo pittore. Le 1100 6| bisogno c’era di far tante distinzioni anche nel resto?~ ~Nella 1101 1| solo: ma anche uno meno distratto del signor Aurelio, subito 1102 3| ma quei saluti, ma se li distribuiscano prima!» Capace, nella spedizione 1103 3| avvertire dal suo buco di distribuzione dei biglietti: «Questa bottega 1104 11| e le dattilografe vanno distruggendo in modo spietato.~ ~Pareva 1105 11| ah, questo voi vorreste distruggere, annientare, calpestare; 1106 2| perduta, il mio avvenire distrutto, il mio povero babbo... 1107 6| ricomposizione di un orologio alle dita di un carrettiere. Ne parlò 1108 5| referenze di voi? Se sì, ditelo presto e l’affare è fatto».~ ~ 1109 4| moderni. Concedetemi la divagazione: voi moderni siete brutti: 1110 7| dietro la spalliera del divano.~ ~Che enorme caldo! Egli 1111 10| famiglia di abitudini modeste, diveniva inadatto a sopperire al 1112 2| tratto ogni sua umanità, divenne furente e mi scacciò, come 1113 8| tu portale via, e l’uomo diventa l’ombra di un uomo. Sopprimi 1114 10| improvvisa di quella. «Oh! come diventano neurastenici questi uomini! 1115 3| salute prima che la barba diventasse totalmente grigia.~ ~ ~ ~ 1116 2| Probabilmente la mia faccia era diventata una mela o una pesca di 1117 3| prima che questa barba diventi grigia, di poter respirare 1118 12| ti faccia buono e che noi diventiamo amici!~ ~Ma poi vedendo 1119 8| quale tu la ammiri adesso, diventò un poco per volta. Ebbene 1120 7| consiste, come tutti sanno, di diversi capitali, come la salute, 1121 5| pareva che tutti si fossero divertiti a rivolgermi delle parole 1122 1| innamorati non sono due che si divertono; ma due meschinelli, due 1123 10| d’argento e meno veniva dividendo le idee del marito.~ ~— 1124 8| venite ad me! Questa è la mia divisa. Non vi sono che i medici 1125 11| esempio, suo marito che divora beato una bistecca, mentre 1126 4| La mia idealità era stata divorata dalle mosche!~ ~Allora avvenne 1127 7| Sempre felice con lui: mai divorziata — ella diceva.~ ~Anche questo 1128 1| gente, e allora la Pina? Non dobbiamo meravigliarci di questi 1129 5| venire a casa mia a vedere i documenti? no? Bene, paga un assenzio 1130 11| nemmeno di manierato, di dolcificato come altri medici alla moda. 1131 4| squarciati, di un azzurro dolcissimo, sotto due archi di ciglia 1132 10| così volentieri in tanti dolciumi; era lui, sempre lui.~ ~ 1133 7| tasca.~ ~— Oh, a little doll! — fece la dama accostandola 1134 2| piacere, che nasceva dal mio dolore.~ ~Diceva ella ogni tanto:~ ~— 1135 11| superuomo? Io soffro, ho dei dolori atroci, mi sento come svenire; 1136 8| individui pallidi, stitici, dolorosi, senza vigore di volontà; 1137 6| diminuiti.~ ~Ahi, come si dolse donna Fanny della morte 1138 5| cretino.»~ ~— E la voce? — io domandai.~ ~— Ma deliziosa, amico 1139 5| detto tu?~ ~Di positivo? ho domandato: Signorina, lei mangia la 1140 4| fremente e con queste terribili domande: «E come finirà questo amore? 1141 11| Marchi non c’è, aspettate. Se domattina presto non può, mi fissi 1142 7| tratto gioiosamente la bimba, dondolando con la voce la testa e le 1143 10| gli involti intatti dei doni di Natale.~ ~Giacomino sbircia: 1144 6| relazione di quella mano: una donnina profumata, signorile, languida, 1145 7| le calze, le scarpe, le doppie sottane con la cintura, 1146 11| beve come un facchino, dorme come una talpa, va a spasso, 1147 1| Certo è invidia, invidia dormente — rispose l’uomo filosofico. — 1148 1| immobile in questo mondo. Dormi, Pina, Pinuccia bella! sì, 1149 4| La sentii più tardi mezza dormiente sussurrare alle mie orecchie: — 1150 12| pennuti fratelli. La notte dormii con la mano fasciata, e 1151 1| microbi: ma la non voleva dormire. Oltre che gracilina, nervosa, 1152 1| dicendole che stesse buona e dormisse.~ ~Ella dormiva. E lui guardava 1153 11| svenire; non mangio più, non dormo più, non digerisco più. 1154 3| Foresti mi presentava sul dorso della mano, dall’alto della 1155 12| ritrassi con la mano ferita; il dosso della mano portava l’impronta 1156 8| portato un centesimo di dote!...~ ~— Ti sbagli: mi portò 1157 2| quanto più riconosco la sua dottrina e il suo sapere. Come posso 1158 | dov’ 1159 6| necessario.~ ~E poi quel dover rinunciare alla pensione 1160 12| smisurate che pareva impossibile dovessero star rinchiuse in quel piccolo 1161 4| polacca.~ ~Per conforto io dovevo cantare.~ ~— Voi cantavate?~ ~— 1162 2| Tu capirai che lui dovrà pensarci due volte prima 1163 4| propagandiste dell’antimilitarismo, dovranno creare, forse, un militarismo 1164 3| Non paga mica, però, chi dovrebbe essere pagato! Oh, vada 1165 11| quell’infame di... Così dovrebbero fare anche di te!» Lei si 1166 10| una volta sola e perchè ci dovremo privare di qualche piccolo 1167 4| benedetto Iddio, questo dovreste saperlo: senza l’amore e 1168 11| tratta di difetti funzionali dovuti a forme isteriche, tipiche, 1169 8| chinino che c’era e una mezza dozzina di barattoli antichi.~ ~ 1170 10| tacchino, due capponi e tre dozzine di uova, dal droghiere, 1171 1| sopra la collina quei bei draghi e serpenti grandi d’oro 1172 5| fatta di niente.~ ~È il dramma psicologico di un cretino: 1173 1| non era solo. Egli stava dritto e guardava i due nuovi venuti, 1174 3| faccia di tirapiedi?~ ~Si era drizzato sulla persona, aveva buttato 1175 5| libro mastro, si impregnò di drogheria, di ragioneria. Ma che importa 1176 10| tre dozzine di uova, dal droghiere, marsala e liquori. Con 1177 1| meravigliarci di questi dubbi, considerando che il signor 1178 2| sino allora sollevato alcun dubbio, in Giove Tonante, nei Titani, 1179 11| dicembre, se ne potesse dubitare.~ ~Il dottore aveva escluso 1180 5| genitori. Potete dare, come non dubito dal caro volto che avete 1181 7| rose, viole, contesse e duchesse della specie, pettinate 1182 2| professore, e battiti a duello», io avrei trovato il consiglio 1183 12| concione avrebbe potuto durare delle giornate, tanti erano 1184 8| chi sa per quanto avrebbe durato, se in quel punto il rumore 1185 10| impressione molto, oh molto più durevole. Eppure il babbo è molto 1186 4| agli occhi, centuplicava l’ebbrezza della mia gioventù! La mia 1187 8| allora non era Giunone; era Ebe; Giunone, quale tu la ammiri 1188 3| Capo era in uno stato di ebollizione pericolosa.~ ~Il treno si 1189 | ecc. 1190 4| esse parevano godere di una eccellente digestione. La mia idealità 1191 9| Viaggiamo in condizioni eccezionali, signora.~ ~— Ah! — fece 1192 4| godeva di questo aggettivo, eccezione fatta dei bottegai. Povera 1193 1| che gracilina, nervosa, eccitabile! Dio, che disgrazia essere 1194 3| disse il giovane signore eccitandosi visibilmente — il caso del 1195 | eccoli 1196 1| filosofo e insieme da persona educata: così come si suole dire 1197 8| farmaco è creduto tanto più efficace quanto più si sente e fa 1198 12| magnifico con cui sogliono effigiarsi le aquile negli stemmi dei 1199 9| foggia languida in cui è effigiata Beatrice Cenci; distese 1200 8| trovato!~ ~— Amico — dissi con effusione a quel villano — vieni fra 1201 5| inalienabile: e un po’ per egoismo, perchè mi confortava il 1202 6| furono cagione dell’opera egregia di tanti uomini illustri!~ ~ 1203 8| per passare dallo stato egrotante a quello di sanità. La sola 1204 6| punta, d’un colore tutto eguale, un colore sporco fra il 1205 5| bell, ma come l’è stupid. El capiss no!?~ ~Allora io, 1206 10| ovvero insegnava la parte di elefante al gattuccio quando doveva 1207 7| da quella sposa patita. Eleganti erano l’uno e l’altra: ma 1208 5| l’atmosfera priva di un elemento necessario alla respirazione. 1209 11| torti di suo marito. Questo elenco, fatto quasi ogni giorno, 1210 11| scintillavano di lampadine elettriche, perchè il sole esisteva 1211 10| seggiolone: preme il bottone elettrico: compare il bidello: ordine 1212 3| faccia il suo dovere. Intendo elevare formale reclamo contro la 1213 7| messa in tasca quando aveva elevata la sua mimma al terzo piano.~ ~ 1214 3| amministrazione lo aveva bensì elevato al grado di signore assoluto, 1215 10| di seguirla. La signora elevò il tu alla potenza del lei.~ ~— 1216 12| di rosso e di azzurro con elmo e spada. L’ho a mente quella 1217 2| una veste nera. Ma non ne emanava alcun fantasma di morte 1218 6| attaccare alle vesti la emanazione carnale di se stessa. Ora 1219 7| oggi a Genova mi è venuto d’emblée, al Grand Hôtel Excelsior 1220 12| invece mi aveva colpito senza emettere un suono.~ ~Gli enumerai 1221 3| e il vecchio signore già emetteva, con tutto il suo fiato 1222 12| ma era anche un goloso eminente.~ ~ ~ ~Un bel giorno, non 1223 6| comes Guidobaldus, mortis emit causam.» (Dal medesimo venditore 1224 4| brigante et une femme quand est en toilette de nuit ne peut 1225 2| Ebbi l’impressione di una energia occulta e deliziosa in quelle 1226 4| i suoi piccini: «Povres enfants! Kante (quando) un ome ( 1227 10| contegno così solenne ed enigmatico che la detta signora perdette 1228 5| portiera della chiesa.~ ~Io entrai.~ ~La chiesa era deserta, 1229 9| di vile toscano. Ma per entrare, la sua alterezza dovette 1230 5| nella chiesa di via X***. Entrate in chiesa: a quell’ora la 1231 9| banda perchè il cappello non entrava.~ ~Tranne il cappello, che 1232 4| sanguigni del tramonto sereno entravano nella stanzetta muta. Mi 1233 3| un’ora al giorno sedere entro un caffè, godere lo spettacolo 1234 3| chiusi fu dibattuta con quell’entusiasmo del tutto italico per le 1235 12| emettere un suono.~ ~Gli enumerai con persuasione tutti i 1236 11| e quindi deve ricordare, enumerare tutti i torti di suo marito. 1237 | eodem 1238 11| chiama marito, si riempie l’epa, beve come un facchino, 1239 10| qualche volta ha il suo epilogo nelle aule dei tribunali. 1240 5| abbiamo tenuto corrispondenza epistolare per quasi un mese. Le sue 1241 4| Era nient’altro che un epiteto ornativo: tutto ciò che 1242 4| positivismo, nè lirica, nè epopea, e tutto questo benchè la 1243 6| avesse virtù di mantenere l’equilibrio organico meglio che le cure 1244 8| privata ti porta ad una spesa equivalente ad un milione circa di capitale. 1245 7| dalle rocce e dai dirupi erbosi, si occhieggiavano nella 1246 3| stazione, beata come un eremo, baciata dal primo raggio 1247 | ergo 1248 8| signora aveva un manto di ermellino arrivato da Parigi.~ ~Si 1249 4| presenta come una forma eroica di Vita. Se la natura non 1250 2| me, mentre ella con calma esacerbante si toglieva, allo specchio, 1251 11| all’autosuggestione, all’esacerbazione della voce, agli atti — 1252 8| bella donna della città. Esagerazioni! Certo è che a teatro tutti 1253 4| carni lattee io sentivo esalare un perpetuo profumo di pervinca 1254 5| pieno di commessi, e ne esalava quell’odore di droghe, caucciù, 1255 4| politica che voi, bontà vostra, esaltavate poco fa. Quel lurido e petulante 1256 3| la voltò, la rivoltò, la esaminò.~ ~— Una mano simile — disse 1257 7| esile stelo del suo collo esangue.~ ~ ~ ~Un’ora dopo il giovane 1258 3| avevo trovato un mezzo per esasperarlo in modo soave ed atroce. 1259 3| esclamò il giovane con voce esasperata.~ ~Il capo-stazione lo guardò: 1260 12| nel cielo i falchi o, più esattamente, me li avevano indicati.~ ~ 1261 5| alti caratteri in punta; esatte, regolari, e contenevano 1262 10| prudenza di un pellirosso: esce di stanza, fiuta e, naturalmente, 1263 6| racconta che il povero conte esclamasse una volta:~ ~— Ah, perchè 1264 4| operazioni umane, nessuna esclusa. Sono diventato positivista; 1265 11| del male, non vuol dire esclusione del male: il male esiste, 1266 11| dubitare.~ ~Il dottore aveva escluso in modo assoluto l’arteriosclerosi, 1267 6| meglio che le cure specifiche escogitate al proposito e a cui ella 1268 7| le qualità richieste per eseguire il busto del suo defunto 1269 8| moglie era, come è adesso, l’esemplare delle mogli; ma tu devi 1270 10| dal comodino, si sfogava esercitando l’arte del meccanico con 1271 11| irreprensibile nel vestito, aveva esercitato su di lei un’impressione 1272 7| sotto le più precise ed esigenti indicazioni di Irma.~ ~— 1273 3| nero. Il suo aspetto era esilarante, luccicante: saltellava 1274 3| era colpa delle gambine esili, che non riuscivano a toccare 1275 8| tesori! ma perchè devono esistere fanciulle clorotiche, smunte, 1276 4| amore e senza la donna non esisterebbe nè romanticismo, nè positivismo, 1277 8| sono bello o brutto?~ ~Esitai.~ ~— Di’ pure brutto, piccolo, 1278 12| gli dissi, ma ogni mia esortazione cadde a vuoto. Le palpebre 1279 11| figure grette, meschine, esose, le lascio tutte a voi.~ ~ 1280 8| quest’idiota paese — avaro, esoso, tirchio; imbecille mi chiamano 1281 2| lutto; ma come un profumo esotico e forte.~ ~A quel profumo 1282 4| forte, che io non so se l’esotismo della moda, oppure il positivismo 1283 1| fece, tuttavia, parecchie esperienze.~ ~Disse il babbo alla sua 1284 10| come saetta fuggì: negli esperimenti meccanici di Giacomino, 1285 12| recai da un certo tale, esperto di cacce con l’archibugio 1286 11| elettrica, finchè avviene l’esplosione.~ ~— State buono — rispose 1287 1| degli zeri aggiunti all’esponente ben miserabile della felicità.»~ ~ 1288 7| sogliono essere le pupe che si espongono e si fanno comperare nei 1289 2| occhi della signora Olimpia espressero una grande pietà.~ ~Disse:~ ~— 1290 5| maestra di letteratura. Le espressioni sue, sue di lei, invece 1291 4| prodigioso: un po’ bruttino, sia espresso col dovuto rispetto, ma 1292 3| posso fare io per lei? Mi esprima un suo desiderio, io sarei 1293 7| barbuti che gareggiavano nell’esprimere sulla tela o con la creta 1294 2| delle Olimpiadi a quell’espulsione feroce, la prima grande 1295 2| giovinetto, per essere espulso a quel modo?~ ~Io mi trovai 1296 9| di cuoio una fialetta di essenze.~ ~— Veda, signora — disse — 1297 | esser 1298 11| uomo questo marito, questo esseraccio spregevole che si chiama 1299 | est 1300 3| rispetto alle ferrovie estere. «Chi ha viaggiato all’estero, 1301 6| almeno a giudicar dall’esterno — l’uso degli stiracalzoni; 1302 4| tempo non era di moda l’estetica. Vi ho detto che era placida, 1303 5| fondamento, avevo delle idee estetiche assolute, sui piedi delle 1304 | estis 1305 7| ascoltava come fossero cose estranee e lontane: la piccina aveva 1306 7| sua mano rapace gli aveva estratto, per la testolina sporgente, 1307 1| sorrise, cioè distese in su le estremità delle rosse labbra e socchiuse 1308 8| tutta una piaga; ma lui era esultante: era guarito!~ ~Io avevo 1309 7| moglie sia morta, ma vuole eternare in marmo la sua gratitudine.~ ~ 1310 7| ammalato, è neurastenico, è etico, non può più lavorare. Che 1311 6| tremare le foreste dell’Etna.~ ~Ma Galatea veniva su 1312 4| affari, viaggiava per l’Europa, ed aveva lasciata la sua 1313 6| ciascuna discendente di Eva, richiamare alla vita quel 1314 4| archi di ciglia perfetti ed evanescenti, mi immergevano nello stupore 1315 12| invase al nuovo possesso, evidentemente doveva provenire da questo: 1316 4| anche oggi che siamo così evoluti. E poi, che calamaio, che 1317 | Ex 1318 7| d’emblée, al Grand Hôtel Excelsior a Roma. Senti, è buffa: 1319 11| X***. Sarà una visita in extremis, ma era d’obbligo.~ ~— Allora — 1320 8| spiegami come va questa faccenda; come va che tu che sei 1321 | facciano 1322 | facea 1323 | facessero 1324 | facevo 1325 11| tua moglie ogni genere di facezia, di ironia, sopra tutto 1326 11| senza limiti.~ ~— Lascia le facezie: anzi abolisci assolutamente 1327 10| burattini. Così operando, tutto facilmente obliava.~ ~Ma quella sera 1328 6| di lui per la minestra di fagiuoli col lardo; o di ceci, con 1329 4| nazionali, ma lo stesso color falbo delle nostre donne, mi pareva 1330 1| scoperto anche la luna, una falce pallida, pallida di luna 1331 12| regalato un piccolo falco; un falchetto.~ ~Ora quando venne il falco, 1332 9| scendeva giù da una gran falda di cappello, fulminarono 1333 4| effetto dell’immaginare mio fallace; tanto più che l’uscio della 1334 5| fine, ma pur troppo, oramai fallito per la gloria — si trovava 1335 10| male! Male a far la firma falsa? No. Ma se lo fanno tutti! 1336 10| dall’esempio delle altre famiglie e dalla filosofia della 1337 11| questa specie di cicloni familiari, perchè si mise senz’altro 1338 10| contorto per costituire il fanale della detta automobile: 1339 8| ma perchè devono esistere fanciulle clorotiche, smunte, senza 1340 2| Ma non ne emanava alcun fantasma di morte o di lutto; ma 1341 4| scatti di sdegno contro la fanticella très-laide, e peggio: chè, 1342 | farà 1343 | faremo 1344 5| impazientemente come tu faresti se fossi un maestro di musica 1345 | fargli 1346 8| spaventosamente, ed i suoi fari devono essere i più luminosi. 1347 | farla 1348 | farlo 1349 8| cerotto di Sant’Antonio? I farmacisti delle città avevano dimenticato 1350 8| medicina popolare che un farmaco è creduto tanto più efficace 1351 12| indistinto desiderio di farmelo amico, di allearmi a quella 1352 | farne 1353 | farò 1354 11| orecchie, la nuca nella fascia di lana.~ ~— Si trova da 1355 6| scusabile se ne subì il fascino irresistibile.~ ~Gentiluomo 1356 1| corso era tutto elegante, fastoso, signorile, nella rossa 1357 1| leggi che impone questa fatal Natura. A me è accaduto 1358 7| LA BAMBOLA FATALE.~ ~ ~— Patà! Canca Imma.~ ~— 1359 2| Pelope e dei suoi cavalli fatati interessò moltissimo la 1360 11| calpestare! Vendicatevi, ora, fate la mummia, il papa di gesso, 1361 10| inventare tutte le scuse per faticare meno che si può e godersela 1362 12| miei re riposavano delle fatiche belligere in grandi e sontuosi 1363 6| sole, riarso dalla vita faticosa dei campi e della caccia, 1364 | fatte 1365 6| condurre l’esistenza di un fattore?~ ~«Ma salva e redimi quell’ 1366 11| il giornale! lei dice: Favorisci il giornale? Invece di ricordare 1367 7| intuì.~ ~Mosse per levare il fazzoletto di tasca ad asciugarsi il 1368 5| Era un mattino grigio di febbraio; e già quel verde crudo 1369 10| Rosæ, genitivo e dativo, Fedro e la grammatica dello Schultz: 1370 6| O, quanti pennuti, già felici fra i ginepri e le forre 1371 7| sua moglie morta. Egli è felicissimo che sua moglie sia morta, 1372 4| coturni da cacciatore, feltro grigio, giacca stretta al 1373 4| véritabile brigante et une femme quand est en toilette de 1374 2| perfidamente saggio che è la femmina.~ ~Era bella? era elegante 1375 2| i tre generi, maschile, femminile e neutro; ma ignoravo che 1376 4| questo benchè la donna sia un fenomeno triste. Ricordate la conclusione 1377 12| strappo sanguinoso. Mi aveva ferito col becco, in modo che mi 1378 11| formicolìo; il cuore si ferma, dà dei colpi, poi mi sfugge, 1379 9| No, no denaro — disse fermando il gesto della signora. — 1380 8| gli occhi girano, e poi si fermano su di lei. Perchè? Perchè 1381 3| prepotente si è permesso di fermarmi il braccio che voleva tirare 1382 5| viola fresca del pensiero, fermata con uno spillo e un nastrino 1383 1| approssimava rapidamente.~ ~— Ci fermeremo qui — pensò il signor Aurelio 1384 12| seguente era ancora lì, rigido, fermo. Ne ebbi pietà e gli dissi: — 1385 12| scoprire il segreto della sua ferocia, come fanno i bimbi che 1386 3| articolo del regolamento ferroviario che vieta alle macchine 1387 9| sabotaggio». Ci vuole un ferroviere impiccato per ogni stazione! 1388 5| voga piena. Poi abituato al fetore delle alghe e di altre cose 1389 9| grossa valigia di cuoio una fialetta di essenze.~ ~— Veda, signora — 1390 1| alla sua bella amica il fianco, disse:~ ~— Lei deve essere 1391 4| signore che oggi sono così fiere propagandiste dell’antimilitarismo, 1392 12| allearmi a quella sua indomita fierezza, a quella sua forte malvagità.~ ~— 1393 4| andare? Come vivere? E quei figli? Sappiate che io ero povero, 1394 5| su quella limousine: quei figlioli, cioè no quei figliuoli, 1395 11| siano sufficienti.~ ~— Le figure grette, meschine, esose, 1396 4| direzione: dà un sobbalzo e poi fila, precipita verso nord invece 1397 9| rosato, profumato arrosto di filetto, disposto in ordinate fette. 1398 6| veramente fiorita, in cui i fili d’argento già facevano bizzarro 1399 7| sconsolante? Sostituiamola con un film tutto da ridere.~ ~Mentre 1400 1| semi-barbaro della natura. Frodarle fin dove si può queste leggi! 1401 12| io certamente avrei avuto finale vittoria. Era il medesimo 1402 5| aristocratico, asciutto, finamente rosato, servito in un piattino, 1403 10| non apprezzarne tutta la finezza. Tuttavia anche lui aveva 1404 4| terribili domande: «E come finirà questo amore? Come farò 1405 1| Adagio: la mi lasci finire, signorina. Per me i due 1406 8| che la Vedova allegra era finita.~ ~Ballesio corse a prendere 1407 4| scherzo, le guerre sarebbero finite da un pezzo! Ma io non voglio 1408 12| continuava, soltanto che la finzione aveva una parvenza di realtà.~ ~ ~ ~ 1409 5| la sua prosa non priva di fioriture letterarie, nate non da 1410 5| astemio. I miei capelli fiorivano sul mio capo dolcemente 1411 10| molto male! Male a far la firma falsa? No. Ma se lo fanno 1412 1| noi, nascendo, approvato, firmato e sottoscritto il contratto 1413 4| moderni siete brutti: la virtù fisica maschile è appena sostenuta 1414 3| avesse avuto il resto del suo fisico così bellicoso come la voce.~ ~ 1415 1| una delle prime nozioni di fisiologia: alla natura brutale niente 1416 12| era accorto, e dava alla fisionomia un aspetto grifagno.~ ~Compresi 1417 9| era ugualmente plumbeo: le fiumane, le piccole case, disperse, 1418 6| sapeva in quale gorgo di fiume matura la trota, in quale 1419 10| pellirosso: esce di stanza, fiuta e, naturalmente, s’avanza 1420 9| ma avere anch’io petit flacon. Piuttosto ho fame.~ ~— 1421 6| conte portava le camicie di flanella coi colletti rovesciati: 1422 4| gioia con tutta la chioma flava, come una fanciullina, quando 1423 9| gran sbuffo, poi un sibilo flebile, lugubre, morente: il treno 1424 6| azzurri, rosei mobili di stile floreale; e bianco e oro alle pareti; 1425 10| compariva nel domestico focolare che per le due ore del pranzo. 1426 9| un attimo il capo nella foggia languida in cui è effigiata 1427 10| crudele lentezza estrasse un foglietto e lo presentò alla signora.~ ~— 1428 12| delle pupille si alzarono e folgorarono le pupille. Questa volta 1429 10| progressi fatti da lui nel folklore delle ingiurie plebee ad 1430 4| stato preso da un impeto folle di affrontarlo, e soltanto 1431 6| sarebbe messa in bocca come un fondant e se la sarebbe ingoiata, 1432 2| prima del 753, anno della fondazione di Roma...~ ~A queste mie 1433 12| levato e illuminava la nera foresta sonora; e i palafreni bardati 1434 6| silvestre facevano tremare le foreste dell’Etna.~ ~Ma Galatea 1435 6| fragole selvatiche, certi formaggi che fanno i pastori, certi 1436 3| dovere. Intendo elevare formale reclamo contro la sua macchina, 1437 5| colossale ammirativo: esse formavano la parola Amo! Vi amo!~ ~ 1438 11| difetti funzionali dovuti a forme isteriche, tipiche, ma di 1439 10| sì avrebbe abbandonate le formiche delle cifre il dì della 1440 11| gran gelo; poi tutto un formicolìo; il cuore si ferma, dà dei 1441 8| un camino grande come una fornace; e quando vorrai andare 1442 6| cura assai rara e costosa, fornitami — noti bene — da quella 1443 6| felici fra i ginepri e le forre montane, quante gallinelle, 1444 12| che mi guardava con le sue fosforescenti pupille come a dire: — ecco 1445 | fossimo 1446 11| di aiutare a passare un fosso...~ ~— Glielo insegni, signora. 1447 8| non quale mi vedi nelle fotografie, nei quadri, nei tablò; 1448 8| lampada di Galileo, del pomo fradicio di Newton! Ebbene, quell’ 1449 6| selva cresce il lampone e la fragola.~ ~E che dire della caccia? 1450 8| pollastro che quel Re di Francia voleva nella pentola dei 1451 1| ricchi hanno la soddisfazione fraterna di trovarsi a breve distanza, 1452 5| le guardai con un affetto fraterno.~ ~ ~ ~Passavo lunghe ore 1453 3| un po’ ridendo, un po’ fremendo:~ ~— Bel mestiere il capo-stazione! — 1454 4| sogno, da cui uscivo talora fremente e con queste terribili domande: « 1455 3| mestiere viaggiare... — fremeva il vecchio signore. — Del 1456 6| cura elettrica ad alta frequenza, idroterapia, cura di Montecatini, 1457 6| e un mazzo di cipolline fresche, e, se v’erano operai, manovali, 1458 4| parlava. I pròcoli (broccoli) fritti le piacevano assai. I nostri 1459 1| semi-barbaro della natura. Frodarle fin dove si può queste leggi! 1460 9| signore. Non rimaneva che la frutta, e questa era rappresentata 1461 10| vigile sonno — come saetta fuggì: negli esperimenti meccanici 1462 1| campagna, verde e rosea, fuggiva davanti al finestrino, e 1463 | fui 1464 4| sapete, propone come giusto fulcro delle operazioni umane, 1465 4| positivismo. Una reazione, quasi fulminea, è sopravvenuta, ed improvvisamente 1466 5| Ed allora sfilarono fulmineamente tre lettere, sostenute da 1467 12| ammetteva scherzi di mano. Fulminee vidi aprirsi due alacce 1468 1| questioni un colpo d’occhio fulmineo, ma per le piccole operazioni 1469 10| resto guardi — e col dito fulminò lo scolaro — habemus confitentem 1470 1| vennero i maccheroncini fumanti nel pomidoro nuovo e nel 1471 3| macchina, seccata, aveva fumato vigorosamente, e tutto il 1472 9| questo è scompartimento per fumatori; che non mi permetta di 1473 9| passava qualche macchina fumida, gemebonda che trainava 1474 7| rilevare, nel monumento funebre, i simboli del suo commercio.~ ~— 1475 6| spianata invece di quei funebri cipressi, spianarvi un lawn-tennis, 1476 6| che fanno i pastori, certi funghi...! Tutta roba che si trova 1477 11| sono rimasto solo come un fungo...; e non me ne pento ormai 1478 9| enorme: Il telegrafo non funziona più!~ ~Ma che succede adesso? 1479 11| nessuno: si tratta di difetti funzionali dovuti a forme isteriche, 1480 9| cappello, come fosse una funzione sacra. Apparve allora una 1481 3| servizio dei macchinisti e fuochisti: «i macchinisti devono astenersi 1482 3| alimentava così vigorosamente il fuoco, che usava con tanta opportunità 1483 3| sostituisse o lo aiutasse fuorchè uno scambista e un facchino.~ ~— 1484 2| ogni sua umanità, divenne furente e mi scacciò, come ho detto.~ ~ ~ ~ 1485 9| lui erano altri signori furenti; dietro, due capo-aggiunti, 1486 6| di Polifemo!~ ~Per troppa furia d’amore se la sarebbe messa 1487 3| Un professionista del furto nei treni? Mai più! L’elegantissimo 1488 10| di respirare la libertà futura che avrebbe goduta il suo 1489 9| grosso naso.~ ~— Ah!... Fy, old satyr!~ ~— Niente, 1490 4| paralizzata. Io ero ben gagliardo allora, e le mie braccia 1491 1| tenebre cominciava la giornata gaia del piacere per gli amanti 1492 8| Non ha fatto effetto, galantuomo? — dico io.~ ~— E che effetto 1493 3| disco e l’altro: la sua galera.~ ~— Ci rivedremo in tribunale! — 1494 8| Colombo, della lampada di Galileo, del pomo fradicio di Newton! 1495 6| le forre montane, quante gallinelle, quante starne, quante quaglie 1496 9| Tutta la folla si volta, al galoppo, verso il telegrafo, e dietro 1497 3| discesa del suo avversario, galoppò, come potè veloce, nella 1498 3| un poco era colpa delle gambine esili, che non riuscivano 1499 6| egli, il conte, poteva garantire che sarebbe stato tanto 1500 11| era pronta. Pian piano, garbatamente, giù per le belle scale 1501 1| disegnato sulle labbra un garbato sorriso, il signor Aurelio 1502 9| dama egli ritirò con bel garbo il ventre, e la dama passò; 1503 7| artefici canuti e barbuti che gareggiavano nell’esprimere sulla tela 1504 1| casseruole, e due minuscoli garzoncelli, in berrettino bianco, la 1505 10| la parte di elefante al gattuccio quando doveva comparire 1506 9| a lesso; pallida, piena, gelatinosa, accuratamente priva di 1507 10| va al caffè e ordina il gelato: chi ha fame va al ristorante 1508 4| parve che un’aria, quasi gelida, asciugasse il sudore della 1509 11| Ma era quella specie di gelidezza interiore ad ogni influsso 1510 11| un gran freddo, un gran gelo; poi tutto un formicolìo; 1511 4| non vi ho detto di alcune gelosie che nutrivo in segreto per 1512 9| qualche macchina fumida, gemebonda che trainava vagoni lenti 1513 9| Ma i bambini si udivano gemere: qualche donna piangeva. 1514 5| sotto il cielo basso che gemeva di pioggia, mi pareva un 1515 3| minacciava una invasione generale: ed io credo che fosse questo 1516 2| avevo combattuto con i tre generi, maschile, femminile e neutro; 1517 10| Antonio era entrato Rosa Rosæ, genitivo e dativo, Fedro e la grammatica 1518 11| Allora tutta grazia, tutta gentilezza con un rospaccio, con un 1519 4| mio giovane amico rispose gentilmente:~ ~— Moltissimo.~ ~Io allora 1520 3| unicamente questione di essere gentiluomini o mascalzoni».~ ~— Be’ — 1521 7| facendo il monumento a Mister George Paddy, mercante defunto 1522 1| terrazza.~ ~Essa era rossa di gerani in gran fiore e punteggiata 1523 4| come ella diceva in un suo gergo, mescolato di polacco, di 1524 3| segretario dell’ambasciata germanica, mio buon amico, che fece 1525 7| figlio o la figlia, cioè il germe della vita!~ ~È il grande 1526 4| prima. Quali pensieri mi germogliarono in mente, non vi saprei 1527 11| fate la mummia, il papa di gesso, l’indifferente. Vi sveglierò 1528 2| parole di minaccia, coi gesti, con la persona, finchè 1529 11| macchine vi immettevano getti di fumo come nell’ultimo 1530 6| farinacei di cui era sì ghiotto; molto tè, molto digiuno, 1531 3| sporgeva dagli svolazzi di un giacchetto di orléans nero; un poco 1532 1| come l’oro. L’aveva posta a giacere sopra un cuscino: aveva 1533 7| mattino di giugno: il lago giaceva laggiù così in fondo che 1534 10| bensì sulla persona di Giacomo Giommi, ovvero Giacominus 1535 7| del sole: bocche di leone, giaggioli, rose, viole, contesse e 1536 1| tagliare una gran spoglia gialla e grande come luna nascente.~ ~— 1537 5| soverchiata da un liquido giallastro purulento. Dentro vi nuotavano 1538 12| pupille le due palpebre gialle e grinzose e rimaneva ritto, 1539 12| alveoli.~ ~I suoi occhietti gialli, tondi, si movevano solo 1540 7| della specie, pettinate dal giardiniere, fiori aristocratici, insomma; 1541 7| aveva nelle sue mani di giglio, e se le pose in tasca; 1542 6| pennuti, già felici fra i ginepri e le forre montane, quante 1543 10| signora Palmira, scolaro ginnasiale scioperatissimo.~ ~La signora 1544 1| filosofico prese la Pina sulle ginocchia e la guardò con grandi occhi, 1545 12| infantile e quel dì non giocai.~ ~Andai nell’orto a trovare 1546 12| non mi stancavo mai dal giocare a quel giuoco silenzioso 1547 12| dieci anni, o giù di lì, giocavo coi re, e fu il solo tempo 1548 7| Egli aveva provato tutte le gioie del matrimonio e perciò 1549 7| esclamò ad un tratto gioiosamente la bimba, dondolando con 1550 8| dalle quarte pagine dei giornali alle proiezioni luminose 1551 1| delle tenebre cominciava la giornata gaia del piacere per gli 1552 12| avrebbe potuto durare delle giornate, tanti erano gli argomenti 1553 7| potevano fare al tempo di Giotto e del Beato Angelico, perchè 1554 1| apparve un volto birichino di giovanetta, con un nasetto all’insù. 1555 10| disposizioni congenite del giovanetto alla meccanica.~ ~Ma quel 1556 2| sollevato alcun dubbio, in Giove Tonante, nei Titani, nelle 1557 5| distanza, una figura di giovinetta passava, ripassava, era 1558 2| lebbra era apparsa in me, giovinetto, per essere espulso a quel 1559 3| che guai per l’elegante giovinotto se il vecchiotto avesse 1560 6| Anche l’aria nativa non gli giovò: e come molti avranno osservato 1561 5| senza toccare cibo.~ ~ ~ ~Girai tutto il giorno per trovare 1562 8| a teatro tutti gli occhi girano, e poi si fermano su di 1563 6| attorno alla sua mensa non girava nessun muto e impassibile 1564 12| uccelli che un più trionfal giro volgevano nel cielo: poi 1565 2| vedere i miei libri greci: li girò in alto, in basso come una 1566 7| stato di guida in qualche gita artistica ed ella si era 1567 7| sottane con la cintura, un giubboncino: tutto in regola.~ ~Era 1568 1| pubblico grossolano crede e giudica che ciò sia cosa immorale. 1569 12| animaluzzi un cibreo che giudicai appetitoso, lo offersi al 1570 6| legacci: ignorava — almeno a giudicar dall’esterno — l’uso degli 1571 11| negli studi o negli affari, giudichiamo spesso con una semplicità 1572 7| lucidità del mattino di giugno: il lago giaceva laggiù 1573 11| domanda: Mio marito, oppure Giulio, Jacopo, come si chiama?~ ~— 1574 4| pallida mano, odorante di giunchiglia, fresca della sua primavera. 1575 3| probabilmente gli stava a cuore di giungere perfettamente candido.~ ~ 1576 5| sciocca, ma sensitiva. Io giungevo per la prima volta a Milano 1577 8| maestosamente il braccio alla giunonica sua signora; ma è uno spettacolo 1578 1| primi colli, e quando fu giunto ad un piccolo alberghetto 1579 2| spiegai tutta la storia dei giuochi Olimpici: cominciando da 1580 3| viaggiatori. La questione giuridica sui finestrini aperti o 1581 3| marciapiede, con l’intervento giuridico dei signori ferrovieri e 1582 12| si trovava sotto la mia giurisdizione assoluta, astretto in catene 1583 11| e allora in un impeto di giustificabile rivolta, scaglia la tovaglia 1584 7| scultore Taliedo era pienamente giustificato davanti ai suoi occhi se 1585 10| figliuolo ha presentata questa giustificazione. Del resto guardi — e col 1586 3| visibile manifestazione della giustizia umana. Essi però erano assenti.~ ~— 1587 4| come sapete, propone come giusto fulcro delle operazioni 1588 3| dei biglietti, un saluto glaciale a me, mi avevano fatto capire 1589 8| disse:~ ~— La donna è la glandola della ricchezza. Pare un 1590 8| la tiroide, la surrenale, glandole superflue in apparenza. 1591 6| davanti scorribande pel glauco mare.~ ~Queste cose, assai 1592 2| il mio fa così.~ ~— E voi gliel’avete detto?~ ~— Pur troppo, 1593 11| Anzi, faccia di meglio: glieli presenti in iscritto. Invece 1594 | Glielo 1595 1| conoscere meglio alla mimma quei gnomi di terracotta che ornavano 1596 1| sua innocenza un piccolo gnomo di terracotta, che la guardava 1597 1| terza classe quando non si gode di nessun diritto a biglietti 1598 6| la sarebbe ingoiata, per goderne tutto il sapore.~ ~ ~ ~Ebbene, 1599 10| faticare meno che si può e godersela più che può. Credete che 1600 10| Ma quella sera i mobili godettero della loro pace, e il micio — 1601 4| tutto ciò che era in Italia godeva di questo aggettivo, eccezione 1602 12| piccole lucertole, che godevano sul muricciuolo il dolce 1603 10| libertà futura che avrebbe goduta il suo figliuolo, dottore, 1604 4| Ma sapete che siete ben goffi, ben menci coi vostri abiti 1605 1| estate specialmente che fa gonfiare i papaveri, ella è una benemerita 1606 9| resto era semplice: una gonna nera, un’ampia giacca di 1607 4| guizzavano: voi oggi portate le gonnelle, non i calzoni, e qual meraviglia 1608 7| si destava più ridendo e gorgheggiando, ma tediata e piangente. 1609 6| palmo, e sapeva in quale gorgo di fiume matura la trota, 1610 10| Giacchè se lo stipendio governativo era sufficiente per una 1611 2| e ricordai non so quanti gradi di temperatura.~ ~— Oh, 1612 4| resto, la cucina italiana le gradiva moltissimo, e se ne parlava. 1613 9| orgoglioso berretto color granata, pesto, avvilito anche lui. 1614 7| mi è venuto d’emblée, al Grand Hôtel Excelsior a Roma. 1615 2| questo libro?~ ~Io arrossii grandemente.~ ~Per me? per lei arrossii 1616 2| caffè-concerto e stella di prima grandezza.~ ~ ~ ~ 1617 10| venne, seppe, e quella sera grandinò.~ ~Una grandine alla vigilia 1618 1| labbra e socchiuse i suoi grassi occhietti. Il giovane, invece, 1619 9| stazione, e con una mano grassoccia, adorna di un pesante anello, 1620 7| eternare in marmo la sua gratitudine.~ ~Il giovane scultore Taliedo 1621 8| fatto? — mi dice. Non mi ha grattato nemmeno la pelle. — Ora, 1622 1| nessun diritto a biglietti gratuiti, come era il caso del signor 1623 8| Precisamente — disse con gravità Ballesio. — Senonchè Mariuccia 1624 4| donna per bene, madre di due graziosi bambini a cui io facevo 1625 5| qualcuno; poi rapida, risoluta, graziosissima, sollevò un foglio grande 1626 2| ossequiente alla mitologia greca, credevo alle virtù dei 1627 2| Se lo studio delle virtù greche e romane mi avevano quasi 1628 1| cucina. La padrona, in bel grembiale bianco vi troneggiava fra 1629 6| tavola, così com’era, con il grembiule. Ed essendo oramai solo 1630 5| slanciata, bella, elegante in un grembiuletto di seta, tutto quello che 1631 11| sufficienti.~ ~— Le figure grette, meschine, esose, le lascio 1632 3| ridere il pubblico — gli gridava dal treno, come dall’alto 1633 4| a piano terreno mandò un grido...~ ~— Di paura o di piacere?~ ~— 1634 12| alla fisionomia un aspetto grifagno.~ ~Compresi allora come 1635 3| nel fondo di quei pozzi grigi che sono le vie, le piazze 1636 12| le due palpebre gialle e grinzose e rimaneva ritto, rigido. 1637 9| che trainava vagoni lenti grondanti da una impellicciatura mostruosa 1638 4| sudore, con la passione, grondava dalla mia fronte. Come concludere 1639 1| ebbene allora il pubblico grossolano crede e giudica che ciò 1640 4| avambraccio, scuro, e si veniva grumando nella mano. Poi che l’ebbi 1641 7| perdette l’occasione di guadagnare una bella somma facendo 1642 2| poco dopo. Era uscita dalla guaina nera: era tutta vestita 1643 8| il mio: ma prima di tutto guardami bene in faccia: non quale 1644 5| Sono quello che sono, così: guardatemi. Vi piaccio?~ ~Dio, che 1645 8| sedeva al parapetto con la guardia d’onore del colonnello.~ ~ 1646 11| assicurando la più completa guarigione. Fuori rombava l’automobile.~ ~ 1647 8| cerotto che tu vuoi e che ti guarirà.~ ~Due giorni dopo l’uomo 1648 8| che con le mie pillole si guarisce, fui capace io solo.~ ~E 1649 8| bruciare e pensa: «ecco, io guarisco!» Pensare di guarire spesso 1650 9| pareva dire: «Perchè ti vuoi guastare la digestione?» Le fette 1651 4| questo lugubre scherzo, le guerre sarebbero finite da un pezzo! 1652 7| Roma. Lui le era stato di guida in qualche gita artistica 1653 6| da cui il misero conte Guidobaldo tolse la causa del matrimonio, 1654 6| nuptiarum, idem, miser comes Guidobaldus, mortis emit causam.» (Dal 1655 2| la sua persona e la mia a guisa di bastione. — Posso offrirvi?~ ~ 1656 4| che i muscoli delle cosce guizzavano: voi oggi portate le gonnelle, 1657 10| dito fulminò lo scolaro — habemus confitentem reum! — Per 1658 10| Giacomino birichino, ma homo sum!~ ~ ~ ~ 1659 4| amico.~ ~— Ma, benedetto Iddio, questo dovreste saperlo: 1660 4| eccellente digestione. La mia idealità era stata divorata dalle 1661 | idem 1662 3| grande città questa vita idillica sarebbe l’ideale... Lei 1663 8| chiamano — qui in quest’idiota paese — avaro, esoso, tirchio; 1664 6| elettrica ad alta frequenza, idroterapia, cura di Montecatini, di 1665 8| La sola terapia vera è l’igiene, l’aria, il sole e, moralmente, 1666 8| non potrà mai essere uomo igienico? se la sua anima non è sempre 1667 3| sospirava — un teatro illuminato! per le vie lucide dei tram 1668 12| già il sole era levato e illuminava la nera foresta sonora; 1669 8| hai che dei medicamenti illusori: bastoncini di carta su 1670 11| belle scale di marmo, l’illustre dottore accompagnò la signora 1671 7| saponi, senza tela batista. Imaginare Beatrice con una camicia 1672 12| presentando quella superba imbandigione, mi lusingavo di ottenere 1673 5| bisogno di fuggire ancora, di imbarcarmi sul primo treno in partenza. 1674 6| osteriuzze di campagna in cui s’imbatteva, e mangiava quello che c’ 1675 10| dietro.~ ~«Si può essere più imbecilli? E si può essere più villani 1676 6| avendo osservato il volto imbiutato e lisciato di cosmetici 1677 6| tasca un mezzo toscano, ne imbottiva la pipa e fumava come un 1678 3| veramente bellissimo ed immacolato) alla sua asma!~ ~Così si 1679 8| un po’ bello in seguito. Immagina invece che cosa doveva essere 1680 4| certa, per effetto dell’immaginare mio fallace; tanto più che 1681 5| profumino delicato, e la loro immancabile enorme viola fresca del 1682 3| esiste niente, invece! Chi è immediatamente vicino al finestrino, è 1683 2| il Veglio della Montagna immergeva coloro che gli dovevano 1684 4| perfetti ed evanescenti, mi immergevano nello stupore di un sogno, 1685 4| mi denudai il braccio, vi immersi la punta della lama. Più 1686 11| d’intorno: le macchine vi immettevano getti di fumo come nell’ 1687 9| adagiò con la testa; vi si immobilizzò: forse dormiva se non fosse 1688 1| giudica che ciò sia cosa immorale. Ma niente affatto...~ ~— 1689 9| carri-bestiame, pieni di corpi immoti, attoniti.~ ~Ma i bambini 1690 2| brivido morboso si veniva impadronendo di me, mentre ella con calma 1691 11| di morire?~ ~La signora impallidì...~ ~— Quando penso che 1692 2| sue grosse labbra.~ ~Io impallidii. Ella parve godere del mio 1693 1| come si snodano; dileguano, impallidiscono! E vedi tutti quei cipressi 1694 11| Oh, non importa che lei impari il nome! Osservi gli effetti! 1695 2| signora, specialmente quando imparò la sua vittoria su Enomao, 1696 6| non girava nessun muto e impassibile cameriere, ma la stessa 1697 5| suo piccolo tacco battere impazientemente come tu faresti se fossi 1698 5| grazioso, così disperato di impazienza! Certo deve aver detto: 1699 6| che gli uomini prima di impazzire, prima di ammalarsi di incurabili 1700 6| conte.~ ~Ma se tutti gli impedimenti erano questi, egli, il conte, 1701 9| signora, che lei mi voglia impedire di fumare, vada anche, benchè 1702 3| fosse in fiamme: ma un po’ impediva il ventre che sporgeva dagli 1703 9| vagoni lenti grondanti da una impellicciatura mostruosa di neve: dentro 1704 8| il dogma: il categorico imperativo di Massimiliano Kant. Chi 1705 4| nostre donne, mi pareva un’imperfezione di natura. Ella era inoltre 1706 1| intelligente, mi ribello ai decreti imperiali della natura, o quanto meno 1707 5| Amo! Vi amo!~ ~E rimase lì imperterrita. Io rimasi lì. La rivedo 1708 5| trasognata.~ ~Io ripetei imperterrito la domanda.~ ~— Ma certamente — 1709 9| le narici del suo nasetto impertinente si dilatarono e parvero 1710 3| elegantissimo giovane con calma imperturbabile dimostrava la assoluta inferiorità 1711 9| per ogni stazione! Ma si impicchi lei per primo! Le ferrovie 1712 1| operazioni quotidiane era spesso impicciato in una maniera troppo vergognosa 1713 8| mantenere, che oggi sono tutti impiegati nell’azienda.~ ~— E allora?~ ~— 1714 10| sarebbe divenuto non un impiegato, ma un libero professionista! 1715 1| ubbidiscono a certe leggi che impone questa fatal Natura. A me 1716 1| io convengo che la natura imponga queste leggi. Ma il nostro 1717 3| Ma cosa vuole che me ne importi del suo barone, della toilette 1718 5| sai, ma così, per quella impotenza morale, che ho alfine riconosciuta 1719 9| tutti subito indietro. Una imprecazione collettiva, enorme: Il telegrafo 1720 5| dietro il libro mastro, si impregnò di drogheria, di ragioneria. 1721 6| donna Fanny era per lui un’impresa seria: si imagini come offrire 1722 10| serbava traccia delle sue imprese: la tappezzeria stracciata 1723 2| Guardai il foglio. Vi era impresso in azzurro, «Olympie».~ ~ 1724 7| rigoroso e sudicio in cui erano imprigionate le Laure, le Beatrici e 1725 12| dosso della mano portava l’impronta di cinque scalfitture, dove 1726 4| fulminea, è sopravvenuta, ed improvvisamente la mia vita ha deviato come 1727 12| mangiato; il cuore e il fegato imputridivano ai suoi piedi.~ ~— Tu vuoi 1728 2| lui! Ma poi la disputa si inacerbì e, non so come, mi vennero 1729 10| abitudini modeste, diveniva inadatto a sopperire al treno di 1730 3| come lo terrei coltivato, inaffiato, fiorito, il piccolo giardino: 1731 5| riconosciuta come mia proprietà inalienabile: e un po’ per egoismo, perchè 1732 8| dopo tutto, che conserva inalterabile, assoluta la fede, anche 1733 6| presentati come omaggio alla inappetenza della signora Fanny!~ ~Fu 1734 2| delimitato da un velo nero che si inarcava sulla fronte: perchè all’ 1735 2| la signora strabiliò, e inarcò le grandi ciglia.~ ~— E 1736 3| per l’abito e con violenza inaudita lo tirò a sè; poi lo allontanò 1737 8| uno scollato autentico ed inaudito in un teatro di provincia? 1738 6| consuetudinario che passava inavvertito. E d’altronde se quel tonno 1739 12| certamente per questa specie di incantamento che io non mi stancavo mai 1740 10| pigliava talvolta, come incerto delle sue monellerie, da 1741 6| insomma, in tutto si era incivilito, dirozzato quel povero conte; 1742 3| Oh, io — disse quell’incognito autorevole signore — proporrò 1743 8| non lo butti via, ma ne incolli la immagine nelle stalle 1744 3| comunque, riuscire molesta od incomoda ai viaggiatori, come...»~ ~— 1745 11| dottore? ha provato mai questi incomodi? ha avuto casi consimili?» 1746 5| scarpe e questi calzoni inconciliabili nemici di ogni elementare 1747 5| tutto finito. Ma io, uomo inconcludente, oltrechè cretino, non sapevo 1748 2| in quel giorno io avevo inconsapevolmente offeso il mio professore 1749 10| aprire. E come i due si incontrarono, si appiccicarono: e Giacomino 1750 11| agli atti — diremo così — incoscienti. Poi segue un abbattimento, 1751 4| marmocchio di una voracità incredibile che lasciava indovinare 1752 8| sole dell’avvenire che gli increduli deridono? Una forma allotropica 1753 6| impazzire, prima di ammalarsi di incurabili mali, ovverosia prima di 1754 5| mangiava la busecca, mi incuteva un senso di orrore!~ ~ ~ ~ 1755 | indi 1756 3| angosciosamente.~ ~Gli fu indicata. Due chilometri di distanza.~ ~ 1757 12| esattamente, me li avevano indicati.~ ~Nel cielo lucido del 1758 7| più precise ed esigenti indicazioni di Irma.~ ~— A me non piacere 1759 4| seguirli, dolce, placida, indifesa e per nulla presaga dell’ 1760 6| aveva provato l’impressione indimenticabile di ingoiare un sorbetto 1761 8| ribellione, hai la critica, hai individui pallidi, stitici, dolorosi, 1762 9| sportelli e vetri aprirsi. Un individuo o due saltarono giù. Rimasero 1763 10| ne sentiva più nemmeno l’indolitura.~ ~I pugni che pigliava 1764 12| di allearmi a quella sua indomita fierezza, a quella sua forte 1765 4| incredibile che lasciava indovinare uno sviluppo prodigioso: 1766 8| pelle. — Ora, prosegue l’ineffabile Ballesio, tu sai la storia 1767 7| ancora sorpresa del laccio ineffabilmente tenue e infrangibile del 1768 11| paurosamente nello stato di materia inerte nelle mani del prof. Gian 1769 12| terribilmente feroci, e inesorabili. Quali diritti esercitavano 1770 8| Parigi, a New York sarebbe un’inezia; ma qui in provincia, bada 1771 7| perfetto contrario dell’infagottamento rigoroso e sudicio in cui 1772 6| quale mi consigliò come infallibile una cura assai rara e costosa, 1773 11| lo hanno impiccato quell’infame di... Così dovrebbero fare 1774 3| levare la pelle a certe infami fette di mortadella e fissava 1775 11| anche questo: la donna è un’infante di cui possiamo avere bisogno 1776 3| campagna come una razza inferiore. Persino le donne, capisce 1777 3| dire a tutti, superiori e inferiori, quello che va detto, ho 1778 3| imperturbabile dimostrava la assoluta inferiorità delle ferrovie di Stato 1779 11| detti cattivi. Sono bambini infermi! E non dimenticarti anche 1780 11| fosse stata una macchina infernale, diabolica.~ ~— Un chilo 1781 6| signora Fanny per intero, e l’infezione giunse a tal punto che fu 1782 11| manica di lustrino e andò ad infilare il vecchio pastrano a pipistrello 1783 5| Ma nelle trattorie di infimo ordine sono felice oggi 1784 1| lui guardava con occhi di infinita domanda quella strana imagine 1785 2| meravigliosamente con le loro infinite gemme di petali rosa, e 1786 11| gelidezza interiore ad ogni influsso di passione, che la soggiogava.~ ~ 1787 7| laccio ineffabilmente tenue e infrangibile del matrimonio, rappresentato 1788 12| che cercano nei balocchi infranti il segreto del loro moto; 1789 2| sulla fronte: perchè all’infuori di quel volto bianco, di 1790 10| suo figliuolo, dottore, ingegnere, avvocato! Di altre soddisfazioni 1791 10| l’arte del meccanico con ingiuria dei mobili, ovvero insegnava 1792 10| da lui nel folklore delle ingiurie plebee ad una umile fantesca: 1793 10| è che, quanto a termini ingiuriosi, la domestica disponeva 1794 6| vago e vario giardino all’inglese.~ ~C’era insomma da consumare 1795 8| tu? Ma sta sicuro che li ingoia.~ ~L’immortale Ballesio, 1796 8| mai visto le trebbiatrici? Ingoiano tutto. Così mia moglie, 1797 6| fondant e se la sarebbe ingoiata, per goderne tutto il sapore.~ ~ ~ ~ 1798 6| Finchè il signor conte ingoiò così come stava la signora 1799 6| pareva quasi un delitto di ingratitudine.~ ~E infine, perchè non 1800 9| Lentamente, con due sottili mani inguantate, alti i cubiti, si toglieva 1801 9| dal di fuori giungeva un ininterrotto suono di voci:~ ~«Ritardo 1802 6| Divina Commedia, e nemmeno di iniziarlo alla vita politica. Ma le 1803 5| pareti grige, ma pulite, si innalzavano per altri tre piani e sprofondavano 1804 6| fronte.~ ~Questo Polifemo era innamorato di Galatea, la quale era 1805 1| Pina contemplava nella sua innocenza un piccolo gnomo di terracotta, 1806 8| intorno a cui si verrà poi innucleando il milione. Hai capito adesso 1807 4| petulante animale mi ha inoculato il virus del positivismo. 1808 2| i vostri professori, che insegnano tutte queste cose?~ ~— Due 1809 10| ingiuria dei mobili, ovvero insegnava la parte di elefante al 1810 11| passare un fosso...~ ~— Glielo insegni, signora. La donna in queste 1811 3| Senonchè il giovane non lo inseguì. Affrontò alteramente il 1812 8| il lavoro dei campi, è insensibile ai comuni revulsivi. Avevano 1813 5| sua testolina si inchinò insensibilmente, ed un piccolo cenno della 1814 12| sulla terra; presi larve di insetti, bachi, piccole lucertole, 1815 2| cuoio la mano.~ ~Io non insistetti e tacqui.~ ~Ma dopo un poco 1816 7| come avviene nei casi di insolazione. Era il momento di reagire: 1817 3| sbarrò il passo e con voce insolente esclamò:~ ~— E chi crede 1818 10| no! con una convinzione insolita, e il babbo non gli diede 1819 10| cav. Antonio si offusca: insolitamente balena e lampeggia. La signora 1820 2| romane mi avevano quasi instillato la convinzione che dire 1821 1| ragioni il signor Aurelio instituì questo bilancio, se era 1822 1| giovanetta, con un nasetto all’insù. Curva sul davanzale, la 1823 9| impossibile: segnalazioni insufficienti: telegrafo rotto: macchina 1824 10| canterano sono gli involti intatti dei doni di Natale.~ ~Giacomino 1825 6| degna della sua muliebre intellettualità e di quell’istinto materno 1826 1| fanciulla, possiede anche lei un’intelligenza filosofica istintiva e condivide 1827 5| c’intendiamo. Proviamo ad intenderci a voce: mi vedrete così 1828 11| per un uomo che mi sappia intendere, una donna che avrebbe fatta 1829 1| che lui solo, il padre, intendeva. Ogni corso d’acqua era 1830 11| più, più, più! Capisci tu? intendi? fai il sordo? l’oca? lo 1831 5| per lettera vedo che non c’intendiamo. Proviamo ad intenderci 1832 9| grigio enorme, un umidore intenso, una folla sconvolta era 1833 5| in su, soddisfatto di sè, intento alla disinfezione mattutina 1834 2| quando gli manifestai la intenzione di darmi a tutt’altri studi 1835 6| che cosa avrebbe dato l’intera signora Fanny?~ ~Il signor 1836 12| naturale quale differenza interceda tra il becco degli uccelli 1837 10| brutte parole che a lui erano interdette e per cui — per l’appunto — 1838 9| contro la stazione. Era interessante guardare quello che vi succedeva. 1839 2| dei suoi cavalli fatati interessò moltissimo la signora, specialmente 1840 12| vennero trovati privi delle interiora, con gran dispetto della 1841 11| quella specie di gelidezza interiore ad ogni influsso di passione, 1842 3| mortadella e fissava il suo interlocutore. Il suo aspetto era molto 1843 5| marmo a Venezia, intenta a interpretare l’azzurro interminabile 1844 5| Lei, la cara fanciulla, interpretò quel gesto come un’espressione 1845 3| disse il capo-stazione intervenendo — a che punto siamo? Sciocchezze, 1846 10| mamma.~ ~La mamma allora interveniva come giudice e diceva: « 1847 5| miei calzoni esisteva un’intesa di eleganza e la mia cravatta 1848 5| vi nuotavano delle anse intestinali lardacee. Ne concepii un 1849 11| calze e serve per gli usi intimi! L’avete trovata, il mio 1850 6| di una donna anche meno intraprendente della signora Fanny. Ma 1851 9| una disputa feroce: la si intravvedeva nei vagoni di testa.~ ~Calava 1852 2| camera da letto dove mi introdusse, era misteriosamente elegante, 1853 5| Non è la Miseria la divina introduttrice nel vestibolo della Gloria? 1854 7| momento di reagire: egli lo intuì.~ ~Mosse per levare il fazzoletto 1855 8| inconsapevoli della verità, intuii subito che avrei fatta una 1856 9| Quando la superba umanità intuisce una forza che non può vincere, 1857 5| cretino: e il cretino, lo intuisci subito, sono io. Credi tu 1858 10| Però se ignorava l’analisi, intuiva la sintesi:~ ~— Quel ragazzo 1859 2| Mi pareva che qualcosa di inusitato, di enorme dovesse fra poco 1860 6| colonnello, il quale era inutile che fosse stato così buono, 1861 4| sostenevano, ad esempio, la inutilità assoluta delle mosche nella 1862 12| profonda soddisfazione che mi invase al nuovo possesso, evidentemente 1863 3| grigio già minacciava una invasione generale: ed io credo che 1864 8| era guarito!~ ~Io avevo inventato il famoso cerotto di Sant’ 1865 7| comprano già bell’e fatte, inverniciate e vestite, dalle case di 1866 1| attaccato dei carrozzoni belli e inverniciati di terza ai diretti, così 1867 5| e ti racconto la storia inverosimile. Essa è fatta di niente.~ ~ 1868 2| giovinezza fu tutt’ad un tratto investita, assalita da quell’uomo 1869 3| vigorosamente, e tutto il fumo aveva investito in modo irreparabile l’abito 1870 9| transatlantico; come un microbio invisibile di uccidere un uomo: ma 1871 3| d’intorno a quel signore, invocante l’intervento di quegli uomini 1872 3| scompartimento e perciò non si poteva invocare l’appello alla collettività.» « 1873 11| no; si preparò a parlare: invocò il nome di Dio — riservato 1874 10| sul canterano sono gli involti intatti dei doni di Natale.~ ~ 1875 11| osservi gli effetti di questa iperestesia del suo «io subcosciente».~ ~— 1876 8| neurastenici, agli stitici, agli ipocondriaci; e poi mi chiamano — qui 1877 2| rappresenteranno che un’ipocrisia sociale di più».~ ~— Non 1878 | ipse 1879 1| chiudevano i loro petali iridescenti. La sera imminente alitava 1880 9| faccia rubiconda, un po’ ironica, e senza muoversi punto, 1881 3| un sorriso tremendamente ironico: «Ma quei baci, ma quei 1882 3| testa, con una voce così irosa, che guai per l’elegante 1883 3| lì, coi suoi occhietti irosi fissi sull’avversario.~ ~— 1884 8| vigore di volontà; hai degli irregolari della vita. Ora — sta bene 1885 5| troppo lunghi sospirai —: irremissibilmente piedi troppo lunghi. È orribile: 1886 11| Marchi, gelido, meccanico, irreprensibile nel vestito, aveva esercitato 1887 6| scusabile se ne subì il fascino irresistibile.~ ~Gentiluomo campagnolo, 1888 7| una camicia storica color Isabella; Laura con un paio di calze 1889 12| avea a sua disposizione per ischiacciare e vilipendere il vinto re! 1890 12| con avida curiosità per iscoprire il segreto della sua potenza. 1891 11| meglio: glieli presenti in iscritto. Invece di dire: Voglio 1892 7| delle settimane; madonna Isotta con le unghie non spazzolate! 1893 12| supremamente indifferente alle mie ispezioni.~ ~— Dico a lei, signor 1894 12| lisciarlo.~ ~Fu, come prima, un istante: si voltò, si rabbuffò, 1895 6| perchè il povero conte non istava proprio bene. Infatti non 1896 11| essere stati tutti degli isterici perchè l’eloquenza di mia 1897 1| un’intelligenza filosofica istintiva e condivide queste mie idee; 1898 3| la rocca Capitolina delle istituzioni sociali, e non come la vacca 1899 12| contemplai: non un atto per istrappare la catena!~ ~Piano piano, 1900 11| con un rospaccio, con un istrice, con un orso, un villanaccio 1901 4| c’era calamaio nè penna, istrumenti poco usati nelle locande 1902 3| capannetta per leggere, per istudiare...~ ~— Badi bene come parla, 1903 3| delle ferrovie di Stato italiane, rispetto alle ferrovie 1904 3| quell’entusiasmo del tutto italico per le questioni bizantine. « 1905 11| Mio marito, oppure Giulio, Jacopo, come si chiama?~ ~— Marx... 1906 8| imperativo di Massimiliano Kant. Chi non crede al dogma, 1907 4| piccini: «Povres enfants! Kante (quando) un ome (uomo) promette, 1908 4| quando vedeva nei panieri: Keste pikkel cose fini fini (queste 1909 11| le rughe tirano in giù il labbro. Che cosa è la vecchiezza? 1910 9| la lontra, le viole.~ ~I labbruzzi di lei sfiorarono il suo 1911 8| universale: Vos omnes qui laboratis et «ammalati» estis, venite 1912 5| parte vedi quella automobile laccata di verde con quella bella 1913 7| fosse ancora sorpresa del laccio ineffabilmente tenue e infrangibile 1914 12| falco, spogliato tanti nidi, lacerato e ucciso tanti innocenti 1915 9| levando appena il dito, disse laconicamente:~ ~— Prego, chiudere.~ ~ 1916 10| chiamatavi d’urgenza da un laconico biglietto del signor Direttore.~ ~ 1917 7| giugno: il lago giaceva laggiù così in fondo che i battelli 1918 6| stuzzicarglielo l’appetito, chè da un laghetto sull’Alpe lontana faceva 1919 2| cominciai a lagrimare.~ ~E così lagrimando mi accorsi che non ero più 1920 2| avvolgendomi, sulla mia giovinezza lagrimante.~ ~Alla fine udii una voce 1921 2| E allora cominciai a lagrimare.~ ~E così lagrimando mi 1922 2| ho detto.~ ~ ~ ~Dunque io lagrimavo silenziosamente sulla banchetta 1923 5| azzurro interminabile della laguna, io mi sarei chiamato felice 1924 4| vi immersi la punta della lama. Più profondamente premetti 1925 4| chiamato per affari a Parigi. Lambiva con le belle mani i suoi 1926 11| dell’Hôtel scintillavano di lampadine elettriche, perchè il sole 1927 10| insolitamente balena e lampeggia. La signora Palmira non 1928 8| trapassare la mia mente, un lampo; ma avevo trovato!~ ~— Amico — 1929 6| in quale selva cresce il lampone e la fragola.~ ~E che dire 1930 4| tasca il coltello, stavo per lanciarmi fuori, quando rassettando 1931 5| Il sorriso, che lei mi lanciò dietro il libro mastro, 1932 6| pelle, un po’ lo splendore languido delle turchesi e degli anelli, 1933 5| nuotavano delle anse intestinali lardacee. Ne concepii un terrore 1934 6| minestra di fagiuoli col lardo; o di ceci, con i quadrettoni 1935 10| il cav. Antonio entra nel lare domestico.~ ~— Oimè! cos’ 1936 3| parole, distese quella sua larga mano, prese tutto il disgraziato 1937 9| stazione in disordine; e, più largamente, fulminarono l’Italia e 1938 11| disposizione strabica; le corde laringee per lo sforzo abnorme della 1939 12| anelli sulla terra; presi larve di insetti, bachi, piccole 1940 1| approvazione.~ ~— Adagio: la mi lasci finire, signorina. Per me 1941 6| non si riconosceva più.~ ~Lasciamo stare l’abitudine delle 1942 5| scuola.~ ~Allora avrei dovuto lasciarla: una bella lettera d’addio, 1943 3| benedire e favorisca di lasciarmi libero...~ ~Il giovane signore, 1944 7| Giuro di no!~ ~— Allora lasciate fare così!~ ~Prese la pupa 1945 8| villanamente tutto quello che si è lasciato sfuggire: ma per quella 1946 10| più robusto ed anziano, lasciavano un’impressione molto, oh 1947 11| grette, meschine, esose, le lascio tutte a voi.~ ~Allora si 1948 7| petrolio, e anche — ciò che gli lasciò una grande amarezza, un 1949 9| guardare dietro la grossa lastra di cristallo ciò che avveniva 1950 3| medesimo». «Sì, ma i finestrini laterali sono piombati. Esiste solo 1951 10| vendita della grammatica latina per acquistare il diritto 1952 4| conferire? Era una splendida, lattea, placida creatura bionda, 1953 4| detersa che dalle sue carni lattee io sentivo esalare un perpetuo 1954 9| confitti come cialdoni nel lattemiele: la neve rasentava la banchina. 1955 7| storica color Isabella; Laura con un paio di calze di 1956 3| possederebbe per caso una qualche laurea in legge? No? Peccato! Io 1957 12| Novelle.~ ~ ~ ~Estate 1912. — Laus Deo.~ ~ ~ 1958 9| fresco mughetto, di pura lavanda. Ma le narici del suo nasetto 1959 1| e convinzione.~ ~Ma poi, lavata che ebbe la sua mimma, un 1960 3| moda; donne autentiche, lavate; bars, buvettes, scintillanti 1961 10| arrotondava onestamente, cioè lavorando di più col tenere alcune 1962 10| Però con questa vita da bue lavoratore portare il titolo di cavaliere, 1963 6| caccia o di sorveglianza ai lavori agricoli, era per lui un 1964 6| funebri cipressi, spianarvi un lawn-tennis, e perchè no? sostituire 1965 2| contro quell’uomo? Quale lebbra era apparsa in me, giovinetto, 1966 2| Perchè piange, se è lecito domandare?~ ~Così cominciammo 1967 6| scorgevano giù pendere i legacci: ignorava — almeno a giudicar 1968 3| centrale per le contestazioni legali...~ ~— Ma scusi — fece molto 1969 12| assicurato che il falco era ben legato, corsi in cerca di un bastoncello 1970 1| burro: venne la minestrina leggera per la mimma, ed allora 1971 10| compagni di scuola, figlio legittimo ed unico del signor cav. 1972 10| Direttore con una crudele lentezza estrasse un foglietto e 1973 9| gemebonda che trainava vagoni lenti grondanti da una impellicciatura 1974 1| cuscino: aveva steso un lenzuoletto candido per evitare il contatto 1975 7| rivista del sole: bocche di leone, giaggioli, rose, viole, 1976 9| suo colletto un pochino lercio, le sue mani quasi nere; 1977 10| In questi casi Giacomino, leso nel suo onore, riferiva 1978 9| commosso un’anca di cappone a lesso; pallida, piena, gelatinosa, 1979 5| prosa non priva di fioriture letterarie, nate non da lei, ma appiccicatele 1980 2| misteriosamente elegante, con un lettuccio piccolo, grazioso, tutto 1981 4| toglie, con un colpo di leva, la direzione: dà un sobbalzo 1982 7| americana — disse la dama levandosi in piedi e restituendo la 1983 10| con dolci, castagne, panna levata e cialdoni, forse anche 1984 10| lieve percossa ricevuta, e levati alcuni ferri dal comodino, 1985 10| mattino — ora in cui si levava — a mezzanotte e anche all’ 1986 5| sentivo invece un indistinto lezzo di coloniali, droghe, zafferano; 1987 6| Credo piuttosto che una vita libera ed all’aperto, piena di 1988 9| spazzaneve a ventilatore per liberare i binari. Qui siamo ancora 1989 9| aspettare la locomotiva liberatrice. Altra prospettiva molto 1990 2| col greco e con tutti quei libracci un povero bambino! — e così 1991 12| volgevano nel cielo: poi si libravano in alto e disparivano nella 1992 2| un’unica idea: la licenza liceale perduta, il mio avvenire 1993 10| marsala e liquori. Con queste liete disposizioni di spirito 1994 3| desiderio, io sarei ben lieto, ben onorato...~ ~Il signor 1995 10| il rimprovero, obliava la lieve percossa ricevuta, e levati 1996 11| fare anche di te!» Lei si limita alla prima frase. Quanto 1997 1| povera mimma aveva le più limitate difese.~ ~Per tutte queste 1998 11| eloquenza di mia moglie è senza limiti.~ ~— Lascia le facezie: 1999 6| italiana con tutti quei vasi di limoni, con tutti quei corridoi 2000 5| essere seduto su quella limousine: quei figlioli, cioè no