1912-dia | diabe-limou | lino-ripos | risca-zuppi
     Novella

1001   11|                 il vizio valvolare, il diabete, l’appendicite, il verme
1002   11|                una macchina infernale, diabolica.~ ~— Un chilo e mezzo deve
1003    1|              un mezzo pollastrino alla diavola? E da bere desidera vino
1004    3|          finestrini aperti o chiusi fu dibattuta con quell’entusiasmo del
1005   11|             tuttora dalla caligine del dicembre, se ne potesse dubitare.~ ~
1006    1|               la mise sotto le coltri; dicendole che stesse buona e dormisse.~ ~
1007    6|            nostro discendente», pareva dicessero alcuni ritratti antichi
1008    9|                 soffiava). Avere, come dicete voi? Avere rotery-snow-plough
1009    9|               stato un piccolo piede a dichiarare che ella era pur desta.~ ~
1010    5|              invece davvero, e ve l’ho dichiarato. Per quante prove io vi
1011    8|             sente e fa male.~ ~— Ma tu dici delle bestialità, Ballesio.~ ~—
1012   11|        giornale un necrologio e allora diciamo: Io l’ho conosciuto quell’
1013    2|           trascorso.~ ~Io avevo allora diciotto anni ed ero un buon scolaro
1014    8|                politico, perchè, oradicono loro — sto coi preti, ora
1015    8|          orecchi sono calcolati a lire diecimila l’uno?~ ~Il cav. Ballesio
1016    4|            diceva quasi piangendo: Mon Dieu, come mi potevo difendere?
1017    9|                La sua testa pelata era difesa da un cupolino di seta.
1018    1|            mimma aveva le più limitate difese.~ ~Per tutte queste ragioni
1019   11|         organico nessuno: si tratta di difetti funzionali dovuti a forme
1020    9|             coro, con speciale sintesi diffamatoria verso l’Italia.~ ~— Viaggiato
1021    2|               greco, voi dite, è molto difficile. E deve essere così! E voi
1022    6|           furono dei guai seri e delle difficoltà da superare.~ ~Il signor
1023    8|        allotropica della fede. Come si diffondono per il mondo le mie boccettine,
1024    3|                che nei vagoni-salons è diffusa l’abitudine di tenere chiusi
1025   11|           bistecca, mentre lei non può digerire, e allora in un impeto di
1026   11|                una talpa, va a spasso, digerisce stupendamente e non s’accorge
1027   11|                più, non dormo più, non digerisco più. Sono diminuita di tre
1028    6|               ghiotto; molto , molto digiuno, massaggio, cura elettrica
1029    3|                ottenne un risarcimento dignitoso dallo Stato perchè una macchina
1030    9|                nasetto impertinente si dilatarono e parvero aspirare in quello
1031    1|              rompono, come si snodano; dileguano, impallidiscono! E vedi
1032    1|              altro gran corso, poi con diletto si vide che le case diradavano,
1033   10|           vacanze, e fra queste la più dilettosa e lunga era quella del Natale. «
1034    1|                lasciava lisciare molto dilettosamente.~ ~«Anch’io, se ben mi ricordo,
1035    6|        impossibilità di ottenere alcun dimagramento, mi sono raccomandata ad
1036    6|        riuscita donna Fanny: nel farlo dimagrare. Perchè quello di ridurlo
1037    6|            stava.~ ~ ~ ~Ma non bisogna dimenticare che le mani della signora
1038   11|            Sono bambini infermi! E non dimenticarti anche questo: la donna è
1039    7|               quella malaugurata pupa, dimenticata  in tasca, Taliedo perdette
1040   12|           messi in riposo, anzi furono dimenticati. La polvere cadde su di
1041   11|           diretto si mise in moto.~ ~— Dimenticavo una cosa — aggiunse il dottore
1042   12|             solo tempo in cui vissi in dimestichezza con gente di gran paraggio.
1043    6|                e il suo peso non erano diminuiti.~ ~Ahi, come si dolse donna
1044   10|            disinvoltura; sapeva perchè diminuiva lo zucchero ed aumentava
1045    3|                speranza, sempre più in diminuzione, di potere respirare «un
1046    7|                 mi vuoi bene, oh Irma, dimmi, mi vuoi bene? — chiese
1047    4|             del quale, come esempio vi dimostra, si vive, ma non si muore.~ ~ ~ ~
1048    3|               con calma imperturbabile dimostrava la assoluta inferiorità
1049    7|                di ragionevolezza, come dimostravano i suoi ritratti. Egli aveva
1050    5|             lunghe ore alla finestra a dipingere, ed ero così assorto nel
1051    6|            tanta la desolazione che si dipingeva sul suo viso, che donna
1052   12|           fatti io stesso di cartone e dipinti di rosso e di azzurro con
1053   10|              del marito.~ ~— Ingegno a dir le bugie, ingegno a sgraffignare
1054    1|            diletto si vide che le case diradavano, ed i pioppi sorgevano verdi
1055    8|           essere mia moglie allora! Tu dirai: Una dea! Io aggiungo: Una
1056    6|              poeti hanno trascurato di dirci che guai per Galatea se
1057   11|                della voce, agli atti — diremo così — incoscienti. Poi
1058    4|          disonesta ed audace rivolgere dirette e vere parole d’amore a
1059    1|               inverniciati di terza ai diretti, così che poveri e ricchi
1060    8|             mondo eri. Sono cose che a dirle non ci si crede. Bisogna
1061   10|          scriver la lettera?~ ~— No, a dirmi come si doveva fare la scusa.
1062   12|          quella stanzaccia a soffitta, diroccata, con un odor di topi. 
1063   10|           perdon talvolta degno»: indi dirotto pianto, ma di rabbia.~ ~—
1064    6|               tutto si era incivilito, dirozzato quel povero conte; in una
1065    7|               quelli dalle rocce e dai dirupi erbosi, si occhieggiavano
1066    4|              Sì, come ho il piacere di dirvi: se non c’erano le mosche,
1067    2|              io raccontai tutta la mia disavventura, dalla questione delle Olimpiadi
1068    3|                signore, all’improvvisa discesa del suo avversario, galoppò,
1069    9|               vigoroso, qualche ardito discese: dal casello vicino, da
1070    4|        idealista, e non avrei fatto la discreta carriera politica che voi,
1071    4|                mi ricordo che ebbi una discussione con l’oste e con alcuni
1072    5|           foglio grande come quelli da disegno. Se lo collocò davanti alla
1073   10|               due cose che prima erano disgiunte, Giacomino capì che aveva
1074   11|    assolutamente di pensare a morte, a disgrazie, a malattie; ma assolutamente.
1075    9|            fece una smorfia di supremo disgusto.~ ~Il signore fissò: depose
1076    5|        soddisfatto di , intento alla disinfezione mattutina del detto naso.
1077    9|              le ànche scheletriche nei disingannevoli cestini da viaggio! Guardò
1078   10|           lezioni marinate con superba disinvoltura; sapeva perchè diminuiva
1079    4|                 benchè mi paresse cosa disonesta ed audace rivolgere dirette
1080   10|               se davano alla stanza un disordinatissimo aspetto, provavano le disposizioni
1081    9|                quel giorno in completa disorganizzazione per effetto della neve;
1082    4|          mosche!~ ~Allora avvenne quel disorientamento nel mio spirito di cui vi
1083    9|      tradimento. Vi concio io, ora! Un dispaccio al ministro.~ ~Chi poteva
1084   12|             poi si libravano in alto e disparivano nella superba profondità
1085    4|             mio core mi fa male! tanto dispecere col core malato!~ ~Ma il
1086    1|            questo bilancio, se era più dispendioso proseguire, mutando la terza
1087    9|          aspetto che strillano, che si disperano, che hanno fame.»~ ~Il vecchio
1088    6|               vita, allora sì avrei da disperarmi; ma poichè il colonnello
1089    8|             cui l’ammalato si appoggia disperatamente per passare dallo stato
1090    8|      predecessore era scappato via per disperazione, portando con  quel po’
1091    9|              fiumane, le piccole case, disperse, livide, sepolte: un paesaggio
1092    3|            anni fa! Povero giovane, mi dispiace, ma che vuole? Ho perso
1093   11|               fra  l’omarino.~ ~— Vi dispiacerebbe di portare, ma subito, un
1094   10|             diceva: — Non mi darai più dispiaceri, vero? — e lui Giacomino
1095   10|               ingiuriosi, la domestica disponeva di un vocabolario ricchissimo.
1096    3|                 con tutto il suo fiato disponibile: «Prepotente!», quando l’
1097    9|              che levò da una cestina e dispose bene bene, rivelava l’esistenza
1098   12|              avessi mai fatto! Quel re disprezzava le parole, ma non ammetteva
1099    5|              pareva un colore stonato, disteso da un cattivo pittore. Le
1100    6|             bisogno c’era di far tante distinzioni anche nel resto?~ ~Nella
1101    1|                solo: ma anche uno meno distratto del signor Aurelio, subito
1102    3|               ma quei saluti, ma se li distribuiscano prima!» Capace, nella spedizione
1103    3|              avvertire dal suo buco di distribuzione dei biglietti: «Questa bottega
1104   11|                e le dattilografe vanno distruggendo in modo spietato.~ ~Pareva
1105   11|                ah, questo voi vorreste distruggere, annientare, calpestare;
1106    2|               perduta, il mio avvenire distrutto, il mio povero babbo...
1107    6|     ricomposizione di un orologio alle dita di un carrettiere. Ne parlò
1108    5|               referenze di voi? Se sì, ditelo presto e l’affare è fatto».~ ~
1109    4|                moderni. Concedetemi la divagazione: voi moderni siete brutti:
1110    7|                dietro la spalliera del divano.~ ~Che enorme caldo! Egli
1111   10|         famiglia di abitudini modeste, diveniva inadatto a sopperire al
1112    2|               tratto ogni sua umanità, divenne furente e mi scacciò, come
1113    8|               tu portale via, e l’uomo diventa l’ombra di un uomo. Sopprimi
1114   10|        improvvisa di quella. «Oh! come diventano neurastenici questi uomini!
1115    3|              salute prima che la barba diventasse totalmente grigia.~ ~ ~ ~
1116    2|        Probabilmente la mia faccia era diventata una mela o una pesca di
1117    3|                 prima che questa barba diventi grigia, di poter respirare
1118   12|              ti faccia buono e che noi diventiamo amici!~ ~Ma poi vedendo
1119    8|             quale tu la ammiri adesso, diventò un poco per volta. Ebbene
1120    7|         consiste, come tutti sanno, di diversi capitali, come la salute,
1121    5|            pareva che tutti si fossero divertiti a rivolgermi delle parole
1122    1|         innamorati non sono due che si divertono; ma due meschinelli, due
1123   10|                d’argento e meno veniva dividendo le idee del marito.~ ~—
1124    8|          venite ad me! Questa è la mia divisa. Non vi sono che i medici
1125   11|                esempio, suo marito che divora beato una bistecca, mentre
1126    4|              La mia idealità era stata divorata dalle mosche!~ ~Allora avvenne
1127    7|             Sempre felice con lui: mai divorziata — ella diceva.~ ~Anche questo
1128    1|           gente, e allora la Pina? Non dobbiamo meravigliarci di questi
1129    5|           venire a casa mia a vedere i documenti? no? Bene, paga un assenzio
1130   11|               nemmeno di manierato, di dolcificato come altri medici alla moda.
1131    4|              squarciati, di un azzurro dolcissimo, sotto due archi di ciglia
1132   10|               così volentieri in tanti dolciumi; era lui, sempre lui.~ ~
1133    7|                tasca.~ ~— Oh, a little doll! — fece la dama accostandola
1134    2|           piacere, che nasceva dal mio dolore.~ ~Diceva ella ogni tanto:~ ~—
1135   11|           superuomo? Io soffro, ho dei dolori atroci, mi sento come svenire;
1136    8|            individui pallidi, stitici, dolorosi, senza vigore di volontà;
1137    6|              diminuiti.~ ~Ahi, come si dolse donna Fanny della morte
1138    5|          cretino.»~ ~— E la voce? — io domandai.~ ~— Ma deliziosa, amico
1139    5|            detto tu?~ ~Di positivo? ho domandato: Signorina, lei mangia la
1140    4|        fremente e con queste terribili domande: «E come finirà questo amore?
1141   11|          Marchi non c’è, aspettate. Se domattina presto non può, mi fissi
1142    7|          tratto gioiosamente la bimba, dondolando con la voce la testa e le
1143   10|                gli involti intatti dei doni di Natale.~ ~Giacomino sbircia:
1144    6|          relazione di quella mano: una donnina profumata, signorile, languida,
1145    7|                le calze, le scarpe, le doppie sottane con la cintura,
1146   11|                 beve come un facchino, dorme come una talpa, va a spasso,
1147    1|               Certo è invidia, invidia dormenterispose l’uomo filosofico. —
1148    1|              immobile in questo mondo. Dormi, Pina, Pinuccia bella! sì,
1149    4|              La sentii più tardi mezza dormiente sussurrare alle mie orecchie: —
1150   12|             pennuti fratelli. La notte dormii con la mano fasciata, e
1151    1|              microbi: ma la non voleva dormire. Oltre che gracilina, nervosa,
1152    1|           dicendole che stesse buona e dormisse.~ ~Ella dormiva. E lui guardava
1153   11|           svenire; non mangio più, non dormo più, non digerisco più.
1154    3|              Foresti mi presentava sul dorso della mano, dall’alto della
1155   12|        ritrassi con la mano ferita; il dosso della mano portava l’impronta
1156    8|                portato un centesimo di dote!...~ ~— Ti sbagli: mi portò
1157    2|            quanto più riconosco la sua dottrina e il suo sapere. Come posso
1158     | dov’
1159    6|               necessario.~ ~E poi quel dover rinunciare alla pensione
1160   12|       smisurate che pareva impossibile dovessero star rinchiuse in quel piccolo
1161    4|             polacca.~ ~Per conforto io dovevo cantare.~ ~— Voi cantavate?~ ~—
1162    2|                     Tu capirai che lui dovrà pensarci due volte prima
1163    4|    propagandiste dell’antimilitarismo, dovranno creare, forse, un militarismo
1164    3|               Non paga mica, però, chi dovrebbe essere pagato! Oh, vada
1165   11|                quell’infame di... Così dovrebbero fare anche di te!» Lei si
1166   10|             una volta sola e perchè ci dovremo privare di qualche piccolo
1167    4|                benedetto Iddio, questo dovreste saperlo: senza l’amore e
1168   11|           tratta di difetti funzionali dovuti a forme isteriche, tipiche,
1169    8|          chinino che c’era e una mezza dozzina di barattoli antichi.~ ~
1170   10|            tacchino, due capponi e tre dozzine di uova, dal droghiere,
1171    1|              sopra la collina quei bei draghi e serpenti grandi d’oro
1172    5|                fatta di niente.~ ~È il dramma psicologico di un cretino:
1173    1|               non era solo. Egli stava dritto e guardava i due nuovi venuti,
1174    3|          faccia di tirapiedi?~ ~Si era drizzato sulla persona, aveva buttato
1175    5|           libro mastro, si impregnò di drogheria, di ragioneria. Ma che importa
1176   10|               tre dozzine di uova, dal droghiere, marsala e liquori. Con
1177    1|                meravigliarci di questi dubbi, considerando che il signor
1178    2|            sino allora sollevato alcun dubbio, in Giove Tonante, nei Titani,
1179   11|                dicembre, se ne potesse dubitare.~ ~Il dottore aveva escluso
1180    5|        genitori. Potete dare, come non dubito dal caro volto che avete
1181    7|                rose, viole, contesse e duchesse della specie, pettinate
1182    2|                professore, e battiti a duello», io avrei trovato il consiglio
1183   12|                concione avrebbe potuto durare delle giornate, tanti erano
1184    8|              chi sa per quanto avrebbe durato, se in quel punto il rumore
1185   10|        impressione molto, oh molto più durevole. Eppure il babbo è molto
1186    4|             agli occhi, centuplicava l’ebbrezza della mia gioventù! La mia
1187    8|            allora non era Giunone; era Ebe; Giunone, quale tu la ammiri
1188    3|               Capo era in uno stato di ebollizione pericolosa.~ ~Il treno si
1189     | ecc.
1190    4|            esse parevano godere di una eccellente digestione. La mia idealità
1191    9|                Viaggiamo in condizioni eccezionali, signora.~ ~— Ah! — fece
1192    4|            godeva di questo aggettivo, eccezione fatta dei bottegai. Povera
1193    1|                che gracilina, nervosa, eccitabile! Dio, che disgrazia essere
1194    3|               disse il giovane signore eccitandosi visibilmente — il caso del
1195     | eccoli
1196    1|          filosofo e insieme da persona educata: così come si suole dire
1197    8|            farmaco è creduto tanto più efficace quanto più si sente e fa
1198   12|             magnifico con cui sogliono effigiarsi le aquile negli stemmi dei
1199    9|               foggia languida in cui è effigiata Beatrice Cenci; distese
1200    8|         trovato!~ ~— Amicodissi con effusione a quel villano — vieni fra
1201    5|             inalienabile: e un po’ per egoismo, perchè mi confortava il
1202    6|              furono cagione dell’opera egregia di tanti uomini illustri!~ ~
1203    8|                per passare dallo stato egrotante a quello di sanità. La sola
1204    6|               punta, d’un colore tutto eguale, un colore sporco fra il
1205    5|              bell, ma come l’è stupid. El capiss no!?~ ~Allora io,
1206   10|           ovvero insegnava la parte di elefante al gattuccio quando doveva
1207    7|                da quella sposa patita. Eleganti erano l’uno e l’altra: ma
1208    5|                l’atmosfera priva di un elemento necessario alla respirazione.
1209   11|            torti di suo marito. Questo elenco, fatto quasi ogni giorno,
1210   11|             scintillavano di lampadine elettriche, perchè il sole esisteva
1211   10|           seggiolone: preme il bottone elettrico: compare il bidello: ordine
1212    3|          faccia il suo dovere. Intendo elevare formale reclamo contro la
1213    7|            messa in tasca quando aveva elevata la sua mimma al terzo piano.~ ~
1214    3|         amministrazione lo aveva bensì elevato al grado di signore assoluto,
1215   10|                di seguirla. La signora elevò il tu alla potenza del lei.~ ~—
1216   12|              di rosso e di azzurro con elmo e spada. L’ho a mente quella
1217    2|              una veste nera. Ma non ne emanava alcun fantasma di morte
1218    6|                attaccare alle vesti la emanazione carnale di se stessa. Ora
1219    7|            oggi a Genova mi è venuto d’emblée, al Grand Hôtel Excelsior
1220   12|          invece mi aveva colpito senza emettere un suono.~ ~Gli enumerai
1221    3|               e il vecchio signore già emetteva, con tutto il suo fiato
1222   12|                 ma era anche un goloso eminente.~ ~ ~ ~Un bel giorno, non
1223    6|              comes Guidobaldus, mortis emit causam.» (Dal medesimo venditore
1224    4|        brigante et une femme quand est en toilette de nuit ne peut
1225    2|              Ebbi l’impressione di una energia occulta e deliziosa in quelle
1226    4|                i suoi piccini: «Povres enfants! Kante (quando) un ome (
1227   10|               contegno così solenne ed enigmatico che la detta signora perdette
1228    5|            portiera della chiesa.~ ~Io entrai.~ ~La chiesa era deserta,
1229    9|                di vile toscano. Ma per entrare, la sua alterezza dovette
1230    5|              nella chiesa di via X***. Entrate in chiesa: a quell’ora la
1231    9|           banda perchè il cappello non entrava.~ ~Tranne il cappello, che
1232    4|          sanguigni del tramonto sereno entravano nella stanzetta muta. Mi
1233    3|                un’ora al giorno sedere entro un caffè, godere lo spettacolo
1234    3|          chiusi fu dibattuta con quell’entusiasmo del tutto italico per le
1235   12|               emettere un suono.~ ~Gli enumerai con persuasione tutti i
1236   11|               e quindi deve ricordare, enumerare tutti i torti di suo marito.
1237     | eodem
1238   11|            chiama marito, si riempie l’epa, beve come un facchino,
1239   10|                qualche volta ha il suo epilogo nelle aule dei tribunali.
1240    5|          abbiamo tenuto corrispondenza epistolare per quasi un mese. Le sue
1241    4|                 Era nient’altro che un epiteto ornativo: tutto ciò che
1242    4|             positivismo,  lirica,  epopea, e tutto questo benchè la
1243    6|            avesse virtù di mantenere l’equilibrio organico meglio che le cure
1244    8|          privata ti porta ad una spesa equivalente ad un milione circa di capitale.
1245    7|               dalle rocce e dai dirupi erbosi, si occhieggiavano nella
1246    3|                stazione, beata come un eremo, baciata dal primo raggio
1247     | ergo
1248    8|              signora aveva un manto di ermellino arrivato da Parigi.~ ~Si
1249    4|                presenta come una forma eroica di Vita. Se la natura non
1250    2|              me, mentre ella con calma esacerbante si toglieva, allo specchio,
1251   11|               all’autosuggestione, all’esacerbazione della voce, agli atti —
1252    8|               bella donna della città. Esagerazioni! Certo è che a teatro tutti
1253    4|                carni lattee io sentivo esalare un perpetuo profumo di pervinca
1254    5|                pieno di commessi, e ne esalava quell’odore di droghe, caucciù,
1255    4|        politica che voi, bontà vostra, esaltavate poco fa. Quel lurido e petulante
1256    3|               la voltò, la rivoltò, la esaminò.~ ~— Una mano similedisse
1257    7|              esile stelo del suo collo esangue.~ ~ ~ ~Un’ora dopo il giovane
1258    3|             avevo trovato un mezzo per esasperarlo in modo soave ed atroce.
1259    3|            esclamò il giovane con voce esasperata.~ ~Il capo-stazione lo guardò:
1260   12|              nel cielo i falchi o, più esattamente, me li avevano indicati.~ ~
1261    5|               alti caratteri in punta; esatte, regolari, e contenevano
1262   10|             prudenza di un pellirosso: esce di stanza, fiuta e, naturalmente,
1263    6|           racconta che il povero conte esclamasse una volta:~ ~— Ah, perchè
1264    4|              operazioni umane, nessuna esclusa. Sono diventato positivista;
1265   11|                del male, non vuol dire esclusione del male: il male esiste,
1266   11|           dubitare.~ ~Il dottore aveva escluso in modo assoluto l’arteriosclerosi,
1267    6|          meglio che le cure specifiche escogitate al proposito e a cui ella
1268    7|               le qualità richieste per eseguire il busto del suo defunto
1269    8|           moglie era, come è adesso, l’esemplare delle mogli; ma tu devi
1270   10|               dal comodino, si sfogava esercitando l’arte del meccanico con
1271   11|      irreprensibile nel vestito, aveva esercitato su di lei un’impressione
1272    7|                sotto le più precise ed esigenti indicazioni di Irma.~ ~—
1273    3|               nero. Il suo aspetto era esilarante, luccicante: saltellava
1274    3|                era colpa delle gambine esili, che non riuscivano a toccare
1275    8|               tesori! ma perchè devono esistere fanciulle clorotiche, smunte,
1276    4|             amore e senza la donna non esisterebbe  romanticismo,  positivismo,
1277    8|                 sono bello o brutto?~ ~Esitai.~ ~— Di’ pure brutto, piccolo,
1278   12|                 gli dissi, ma ogni mia esortazione cadde a vuoto. Le palpebre
1279   11|               figure grette, meschine, esose, le lascio tutte a voi.~ ~
1280    8|            quest’idiota paese — avaro, esoso, tirchio; imbecille mi chiamano
1281    2|              lutto; ma come un profumo esotico e forte.~ ~A quel profumo
1282    4|              forte, che io non so se l’esotismo della moda, oppure il positivismo
1283    1|              fece, tuttavia, parecchie esperienze.~ ~Disse il babbo alla sua
1284   10|               come saetta fuggì: negli esperimenti meccanici di Giacomino,
1285   12|                recai da un certo tale, esperto di cacce con l’archibugio
1286   11|            elettrica, finchè avviene l’esplosione.~ ~— State buonorispose
1287    1|                degli zeri aggiunti all’esponente ben miserabile della felicità.»~ ~
1288    7|         sogliono essere le pupe che si espongono e si fanno comperare nei
1289    2|            occhi della signora Olimpia espressero una grande pietà.~ ~Disse:~ ~—
1290    5|             maestra di letteratura. Le espressioni sue, sue di lei, invece
1291    4|       prodigioso: un po’ bruttino, sia espresso col dovuto rispetto, ma
1292    3|              posso fare io per lei? Mi esprima un suo desiderio, io sarei
1293    7|          barbuti che gareggiavano nell’esprimere sulla tela o con la creta
1294    2|                delle Olimpiadi a quell’espulsione feroce, la prima grande
1295    2|                 giovinetto, per essere espulso a quel modo?~ ~Io mi trovai
1296    9|               di cuoio una fialetta di essenze.~ ~— Veda, signoradisse —
1297     | esser
1298   11|             uomo questo marito, questo esseraccio spregevole che si chiama
1299     | est
1300    3|                 rispetto alle ferrovie estere. «Chi ha viaggiato all’estero,
1301    6|                 almeno a giudicar dall’esterno — l’uso degli stiracalzoni;
1302    4|                tempo non era di moda l’estetica. Vi ho detto che era placida,
1303    5|           fondamento, avevo delle idee estetiche assolute, sui piedi delle
1304     | estis
1305    7|            ascoltava come fossero cose estranee e lontane: la piccina aveva
1306    7|              sua mano rapace gli aveva estratto, per la testolina sporgente,
1307    1|         sorrise, cioè distese in su le estremità delle rosse labbra e socchiuse
1308    8|            tutta una piaga; ma lui era esultante: era guarito!~ ~Io avevo
1309    7|             moglie sia morta, ma vuole eternare in marmo la sua gratitudine.~ ~
1310    7|            ammalato, è neurastenico, è etico, non può più lavorare. Che
1311    6|                tremare le foreste dell’Etna.~ ~Ma Galatea veniva su
1312    4|                affari, viaggiava per l’Europa, ed aveva lasciata la sua
1313    6|                ciascuna discendente di Eva, richiamare alla vita quel
1314    4|            archi di ciglia perfetti ed evanescenti, mi immergevano nello stupore
1315   12|              invase al nuovo possesso, evidentemente doveva provenire da questo:
1316    4|              anche oggi che siamo così evoluti. E poi, che calamaio, che
1317     | Ex
1318    7|               d’emblée, al Grand Hôtel Excelsior a Roma. Senti, è buffa:
1319   11|               X***. Sarà una visita in extremis, ma era d’obbligo.~ ~— Allora —
1320    8|                spiegami come va questa faccenda; come va che tu che sei
1321     | facciano
1322     | facea
1323     | facessero
1324     | facevo
1325   11|              tua moglie ogni genere di facezia, di ironia, sopra tutto
1326   11|            senza limiti.~ ~— Lascia le facezie: anzi abolisci assolutamente
1327   10|        burattini. Così operando, tutto facilmente obliava.~ ~Ma quella sera
1328    6|              di lui per la minestra di fagiuoli col lardo; o di ceci, con
1329    4|          nazionali, ma lo stesso color falbo delle nostre donne, mi pareva
1330    1|            scoperto anche la luna, una falce pallida, pallida di luna
1331   12|          regalato un piccolo falco; un falchetto.~ ~Ora quando venne il falco,
1332    9|               scendeva giù da una gran falda di cappello, fulminarono
1333    4|            effetto dell’immaginare mio fallace; tanto più che l’uscio della
1334    5|            fine, ma pur troppo, oramai fallito per la gloria — si trovava
1335   10|              male! Male a far la firma falsa? No. Ma se lo fanno tutti!
1336   10|               dall’esempio delle altre famiglie e dalla filosofia della
1337   11|               questa specie di cicloni familiari, perchè si mise senz’altro
1338   10|             contorto per costituire il fanale della detta automobile:
1339    8|              ma perchè devono esistere fanciulle clorotiche, smunte, senza
1340    2|                Ma non ne emanava alcun fantasma di morte o di lutto; ma
1341    4|             scatti di sdegno contro la fanticella très-laide, e peggio: chè,
1342     | farà
1343     | faremo
1344    5|                impazientemente come tu faresti se fossi un maestro di musica
1345     | fargli
1346    8|             spaventosamente, ed i suoi fari devono essere i più luminosi.
1347     | farla
1348     | farlo
1349    8|             cerotto di Sant’Antonio? I farmacisti delle città avevano dimenticato
1350    8|               medicina popolare che un farmaco è creduto tanto più efficace
1351   12|                indistinto desiderio di farmelo amico, di allearmi a quella
1352     | farne
1353     | farò
1354   11|                orecchie, la nuca nella fascia di lana.~ ~— Si trova da
1355    6|                scusabile se ne subì il fascino irresistibile.~ ~Gentiluomo
1356    1|              corso era tutto elegante, fastoso, signorile, nella rossa
1357    1|                leggi che impone questa fatal Natura. A me è accaduto
1358    7|                             LA BAMBOLA FATALE.~ ~ ~— Patà! Canca Imma.~ ~—
1359    2|              Pelope e dei suoi cavalli fatati interessò moltissimo la
1360   11|          calpestare! Vendicatevi, ora, fate la mummia, il papa di gesso,
1361   10|           inventare tutte le scuse per faticare meno che si può e godersela
1362   12|               miei re riposavano delle fatiche belligere in grandi e sontuosi
1363    6|                sole, riarso dalla vita faticosa dei campi e della caccia,
1364     | fatte
1365    6|             condurre l’esistenza di un fattore?~ ~«Ma salva e redimi quell’
1366   11|                 il giornale! lei dice: Favorisci il giornale? Invece di ricordare
1367    7|           intuì.~ ~Mosse per levare il fazzoletto di tasca ad asciugarsi il
1368    5|               Era un mattino grigio di febbraio; e già quel verde crudo
1369   10|               Rosæ, genitivo e dativo, Fedro e la grammatica dello Schultz:
1370    6|                 O, quanti pennuti, già felici fra i ginepri e le forre
1371    7|               sua moglie morta. Egli è felicissimo che sua moglie sia morta,
1372    4|                 coturni da cacciatore, feltro grigio, giacca stretta al
1373    4|             véritabile brigante et une femme quand est en toilette de
1374    2|           perfidamente saggio che è la femmina.~ ~Era bella? era elegante
1375    2|                i tre generi, maschile, femminile e neutro; ma ignoravo che
1376    4|          questo benchè la donna sia un fenomeno triste. Ricordate la conclusione
1377   12|           strappo sanguinoso. Mi aveva ferito col becco, in modo che mi
1378   11|                formicolìo; il cuore si ferma,  dei colpi, poi mi sfugge,
1379    9|                  No, no denarodisse fermando il gesto della signora. —
1380    8|             gli occhi girano, e poi si fermano su di lei. Perchè? Perchè
1381    3|            prepotente si è permesso di fermarmi il braccio che voleva tirare
1382    5|             viola fresca del pensiero, fermata con uno spillo e un nastrino
1383    1|       approssimava rapidamente.~ ~— Ci fermeremo qui — pensò il signor Aurelio
1384   12|        seguente era ancora , rigido, fermo. Ne ebbi pietà e gli dissi: —
1385   12|          scoprire il segreto della sua ferocia, come fanno i bimbi che
1386    3|               articolo del regolamento ferroviario che vieta alle macchine
1387    9|               sabotaggio». Ci vuole un ferroviere impiccato per ogni stazione!
1388    5|            voga piena. Poi abituato al fetore delle alghe e di altre cose
1389    9|            grossa valigia di cuoio una fialetta di essenze.~ ~— Veda, signora1390    1|                alla sua bella amica il fianco, disse:~ ~— Lei deve essere
1391    4|             signore che oggi sono così fiere propagandiste dell’antimilitarismo,
1392   12|         allearmi a quella sua indomita fierezza, a quella sua forte malvagità.~ ~—
1393    4|            andare? Come vivere? E quei figli? Sappiate che io ero povero,
1394    5|              su quella limousine: quei figlioli, cioè no quei figliuoli,
1395   11|              siano sufficienti.~ ~— Le figure grette, meschine, esose,
1396    4|        direzione:  un sobbalzo e poi fila, precipita verso nord invece
1397    9|           rosato, profumato arrosto di filetto, disposto in ordinate fette.
1398    6|            veramente fiorita, in cui i fili d’argento già facevano bizzarro
1399    7|      sconsolante? Sostituiamola con un film tutto da ridere.~ ~Mentre
1400    1|    semi-barbaro della natura. Frodarle fin dove si può queste leggi!
1401   12|              io certamente avrei avuto finale vittoria. Era il medesimo
1402    5|               aristocratico, asciutto, finamente rosato, servito in un piattino,
1403   10|               non apprezzarne tutta la finezza. Tuttavia anche lui aveva
1404    4|             terribili domande: «E come finirà questo amore? Come farò
1405    1|                    Adagio: la mi lasci finire, signorina. Per me i due
1406    8|              che la Vedova allegra era finita.~ ~Ballesio corse a prendere
1407    4|           scherzo, le guerre sarebbero finite da un pezzo! Ma io non voglio
1408   12|            continuava, soltanto che la finzione aveva una parvenza di realtà.~ ~ ~ ~
1409    5|              la sua prosa non priva di fioriture letterarie, nate non da
1410    5|                astemio. I miei capelli fiorivano sul mio capo dolcemente
1411   10|              molto male! Male a far la firma falsa? No. Ma se lo fanno
1412    1|              noi, nascendo, approvato, firmato e sottoscritto il contratto
1413    4|         moderni siete brutti: la virtù fisica maschile è appena sostenuta
1414    3|          avesse avuto il resto del suo fisico così bellicoso come la voce.~ ~
1415    1|             una delle prime nozioni di fisiologia: alla natura brutale niente
1416   12|               era accorto, e dava alla fisionomia un aspetto grifagno.~ ~Compresi
1417    9|             era ugualmente plumbeo: le fiumane, le piccole case, disperse,
1418    6|               sapeva in quale gorgo di fiume matura la trota, in quale
1419   10|            pellirosso: esce di stanza, fiuta e, naturalmente, s’avanza
1420    9|                 ma avere anch’io petit flacon. Piuttosto ho fame.~ ~—
1421    6|            conte portava le camicie di flanella coi colletti rovesciati:
1422    4|              gioia con tutta la chioma flava, come una fanciullina, quando
1423    9|             gran sbuffo, poi un sibilo flebile, lugubre, morente: il treno
1424    6|         azzurri, rosei mobili di stile floreale; e bianco e oro alle pareti;
1425   10|                compariva nel domestico focolare che per le due ore del pranzo.
1426    9|                un attimo il capo nella foggia languida in cui è effigiata
1427   10|           crudele lentezza estrasse un foglietto e lo presentò alla signora.~ ~—
1428   12|            delle pupille si alzarono e folgorarono le pupille. Questa volta
1429   10|             progressi fatti da lui nel folklore delle ingiurie plebee ad
1430    4|               stato preso da un impeto folle di affrontarlo, e soltanto
1431    6|         sarebbe messa in bocca come un fondant e se la sarebbe ingoiata,
1432    2|              prima del 753, anno della fondazione di Roma...~ ~A queste mie
1433   12|            levato e illuminava la nera foresta sonora; e i palafreni bardati
1434    6|          silvestre facevano tremare le foreste dell’Etna.~ ~Ma Galatea
1435    6|              fragole selvatiche, certi formaggi che fanno i pastori, certi
1436    3|                dovere. Intendo elevare formale reclamo contro la sua macchina,
1437    5|             colossale ammirativo: esse formavano la parola Amo! Vi amo!~ ~
1438   11|            difetti funzionali dovuti a forme isteriche, tipiche, ma di
1439   10|              sì avrebbe abbandonate le formiche delle cifre il  della
1440   11|                gran gelo; poi tutto un formicolìo; il cuore si ferma,  dei
1441    8|              un camino grande come una fornace; e quando vorrai andare
1442    6|             cura assai rara e costosa, fornitaminoti bene — da quella
1443    6|              felici fra i ginepri e le forre montane, quante gallinelle,
1444   12|             che mi guardava con le sue fosforescenti pupille come a dire: — ecco
1445     | fossimo
1446   11|                di aiutare a passare un fosso...~ ~— Glielo insegni, signora.
1447    8|                non quale mi vedi nelle fotografie, nei quadri, nei tablò;
1448    8|           lampada di Galileo, del pomo fradicio di Newton! Ebbene, quell’
1449    6|           selva cresce il lampone e la fragola.~ ~E che dire della caccia?
1450    8|               pollastro che quel Re di Francia voleva nella pentola dei
1451    1|          ricchi hanno la soddisfazione fraterna di trovarsi a breve distanza,
1452    5|              le guardai con un affetto fraterno.~ ~ ~ ~Passavo lunghe ore
1453    3|                 un po’ ridendo, un po’ fremendo:~ ~— Bel mestiere il capo-stazione! —
1454    4|            sogno, da cui uscivo talora fremente e con queste terribili domande: «
1455    3|                mestiere viaggiare... — fremeva il vecchio signore. — Del
1456    6|                 cura elettrica ad alta frequenza, idroterapia, cura di Montecatini,
1457    6|                e un mazzo di cipolline fresche, e, se v’erano operai, manovali,
1458    4|          parlava. I pròcoli (broccoli) fritti le piacevano assai. I nostri
1459    1|             semi-barbaro della natura. Frodarle fin dove si può queste leggi!
1460    9|           signore. Non rimaneva che la frutta, e questa era rappresentata
1461   10|             vigile sonno — come saetta fuggì: negli esperimenti meccanici
1462    1|               campagna, verde e rosea, fuggiva davanti al finestrino, e
1463     | fui
1464    4|            sapete, propone come giusto fulcro delle operazioni umane,
1465    4|       positivismo. Una reazione, quasi fulminea, è sopravvenuta, ed improvvisamente
1466    5|                    Ed allora sfilarono fulmineamente tre lettere, sostenute da
1467   12|             ammetteva scherzi di mano. Fulminee vidi aprirsi due alacce
1468    1|            questioni un colpo d’occhio fulmineo, ma per le piccole operazioni
1469   10|              resto guardi — e col dito fulminò lo scolaro — habemus confitentem
1470    1|                vennero i maccheroncini fumanti nel pomidoro nuovo e nel
1471    3|               macchina, seccata, aveva fumato vigorosamente, e tutto il
1472    9|            questo è scompartimento per fumatori; che non mi permetta di
1473    9|               passava qualche macchina fumida, gemebonda che trainava
1474    7|                rilevare, nel monumento funebre, i simboli del suo commercio.~ ~—
1475    6|                spianata invece di quei funebri cipressi, spianarvi un lawn-tennis,
1476    6|             che fanno i pastori, certi funghi...! Tutta roba che si trova
1477   11|              sono rimasto solo come un fungo...; e non me ne pento ormai
1478    9|               enorme: Il telegrafo non funziona più!~ ~Ma che succede adesso?
1479   11|          nessuno: si tratta di difetti funzionali dovuti a forme isteriche,
1480    9|               cappello, come fosse una funzione sacra. Apparve allora una
1481    3|             servizio dei macchinisti e fuochisti: «i macchinisti devono astenersi
1482    3|       alimentava così vigorosamente il fuoco, che usava con tanta opportunità
1483    3|              sostituisse o lo aiutasse fuorchè uno scambista e un facchino.~ ~—
1484    2|              ogni sua umanità, divenne furente e mi scacciò, come ho detto.~ ~ ~ ~
1485    9|                lui erano altri signori furenti; dietro, due capo-aggiunti,
1486    6|              di Polifemo!~ ~Per troppa furia d’amore se la sarebbe messa
1487    3|                  Un professionista del furto nei treni? Mai più! L’elegantissimo
1488   10|                di respirare la libertà futura che avrebbe goduta il suo
1489    9|                grosso naso.~ ~— Ah!... Fy, old satyr!~ ~— Niente,
1490    4|                paralizzata. Io ero ben gagliardo allora, e le mie braccia
1491    1|         tenebre cominciava la giornata gaia del piacere per gli amanti
1492    8|                  Non ha fatto effetto, galantuomo? — dico io.~ ~— E che effetto
1493    3|                disco e l’altro: la sua galera.~ ~— Ci rivedremo in tribunale! —
1494    8|              Colombo, della lampada di Galileo, del pomo fradicio di Newton!
1495    6|               le forre montane, quante gallinelle, quante starne, quante quaglie
1496    9|            Tutta la folla si volta, al galoppo, verso il telegrafo, e dietro
1497    3|            discesa del suo avversario, galoppò, come potè veloce, nella
1498    3|                un poco era colpa delle gambine esili, che non riuscivano
1499    6|                 egli, il conte, poteva garantire che sarebbe stato tanto
1500   11|                era pronta. Pian piano, garbatamente, giù per le belle scale
1501    1|              disegnato sulle labbra un garbato sorriso, il signor Aurelio
1502    9|               dama egli ritirò con bel garbo il ventre, e la dama passò;
1503    7|          artefici canuti e barbuti che gareggiavano nell’esprimere sulla tela
1504    1|            casseruole, e due minuscoli garzoncelli, in berrettino bianco, la
1505   10|                la parte di elefante al gattuccio quando doveva comparire
1506    9|               a lesso; pallida, piena, gelatinosa, accuratamente priva di
1507   10|                va al caffè e ordina il gelato: chi ha fame va al ristorante
1508    4|               parve che un’aria, quasi gelida, asciugasse il sudore della
1509   11|                Ma era quella specie di gelidezza interiore ad ogni influsso
1510   11|                un gran freddo, un gran gelo; poi tutto un formicolìo;
1511    4|              non vi ho detto di alcune gelosie che nutrivo in segreto per
1512    9|               qualche macchina fumida, gemebonda che trainava vagoni lenti
1513    9|                Ma i bambini si udivano gemere: qualche donna piangeva.
1514    5|               sotto il cielo basso che gemeva di pioggia, mi pareva un
1515    3|               minacciava una invasione generale: ed io credo che fosse questo
1516    2|             avevo combattuto con i tre generi, maschile, femminile e neutro;
1517   10|         Antonio era entrato Rosa Rosæ, genitivo e dativo, Fedro e la grammatica
1518   11|             Allora tutta grazia, tutta gentilezza con un rospaccio, con un
1519    4|              mio giovane amico rispose gentilmente:~ ~— Moltissimo.~ ~Io allora
1520    3|         unicamente questione di essere gentiluomini o mascalzoni».~ ~— Be’ —
1521    7|          facendo il monumento a Mister George Paddy, mercante defunto
1522    1|          terrazza.~ ~Essa era rossa di gerani in gran fiore e punteggiata
1523    4|             come ella diceva in un suo gergo, mescolato di polacco, di
1524    3|             segretario dell’ambasciata germanica, mio buon amico, che fece
1525    7|            figlio o la figlia, cioè il germe della vita!~ ~È il grande
1526    4|               prima. Quali pensieri mi germogliarono in mente, non vi saprei
1527   11|             fate la mummia, il papa di gesso, l’indifferente. Vi sveglierò
1528    2|                parole di minaccia, coi gesti, con la persona, finchè
1529   11|                macchine vi immettevano getti di fumo come nell’ultimo
1530    6|                farinacei di cui eraghiotto; molto , molto digiuno,
1531    3|          sporgeva dagli svolazzi di un giacchetto di orléans nero; un poco
1532    1|            come l’oro. L’aveva posta a giacere sopra un cuscino: aveva
1533    7|             mattino di giugno: il lago giaceva laggiù così in fondo che
1534   10|                 bensì sulla persona di Giacomo Giommi, ovvero Giacominus
1535    7|             del sole: bocche di leone, giaggioli, rose, viole, contesse e
1536    1|              tagliare una gran spoglia gialla e grande come luna nascente.~ ~—
1537    5|              soverchiata da un liquido giallastro purulento. Dentro vi nuotavano
1538   12|                pupille le due palpebre gialle e grinzose e rimaneva ritto,
1539   12|            alveoli.~ ~I suoi occhietti gialli, tondi, si movevano solo
1540    7|            della specie, pettinate dal giardiniere, fiori aristocratici, insomma;
1541    7|                aveva nelle sue mani di giglio, e se le pose in tasca;
1542    6|              pennuti, già felici fra i ginepri e le forre montane, quante
1543   10|               signora Palmira, scolaro ginnasiale scioperatissimo.~ ~La signora
1544    1|         filosofico prese la Pina sulle ginocchia e la guardò con grandi occhi,
1545   12|                infantile e quel  non giocai.~ ~Andai nell’orto a trovare
1546   12|                non mi stancavo mai dal giocare a quel giuoco silenzioso
1547   12|               dieci anni, o giù di , giocavo coi re, e fu il solo tempo
1548    7|            Egli aveva provato tutte le gioie del matrimonio e perciò
1549    7|                   esclamò ad un tratto gioiosamente la bimba, dondolando con
1550    8|                dalle quarte pagine dei giornali alle proiezioni luminose
1551    1|            delle tenebre cominciava la giornata gaia del piacere per gli
1552   12|            avrebbe potuto durare delle giornate, tanti erano gli argomenti
1553    7|              potevano fare al tempo di Giotto e del Beato Angelico, perchè
1554    1|          apparve un volto birichino di giovanetta, con un nasetto all’insù.
1555   10|             disposizioni congenite del giovanetto alla meccanica.~ ~Ma quel
1556    2|             sollevato alcun dubbio, in Giove Tonante, nei Titani, nelle
1557    5|                distanza, una figura di giovinetta passava, ripassava, era
1558    2|              lebbra era apparsa in me, giovinetto, per essere espulso a quel
1559    3|                che guai per l’elegante giovinotto se il vecchiotto avesse
1560    6|            Anche l’aria nativa non gli giovò: e come molti avranno osservato
1561    5|              senza toccare cibo.~ ~ ~ ~Girai tutto il giorno per trovare
1562    8|               a teatro tutti gli occhi girano, e poi si fermano su di
1563    6|             attorno alla sua mensa non girava nessun muto e impassibile
1564   12|            uccelli che un più trionfal giro volgevano nel cielo: poi
1565    2|          vedere i miei libri greci: li girò in alto, in basso come una
1566    7|              stato di guida in qualche gita artistica ed ella si era
1567    7|             sottane con la cintura, un giubboncino: tutto in regola.~ ~Era
1568    1|            pubblico grossolano crede e giudica che ciò sia cosa immorale.
1569   12|               animaluzzi un cibreo che giudicai appetitoso, lo offersi al
1570    6|           legacci: ignorava — almeno a giudicar dall’esterno — l’uso degli
1571   11|            negli studi o negli affari, giudichiamo spesso con una semplicità
1572    7|                lucidità del mattino di giugno: il lago giaceva laggiù
1573   11|            domanda: Mio marito, oppure Giulio, Jacopo, come si chiama?~ ~—
1574    4|              pallida mano, odorante di giunchiglia, fresca della sua primavera.
1575    3|     probabilmente gli stava a cuore di giungere perfettamente candido.~ ~
1576    5|              sciocca, ma sensitiva. Io giungevo per la prima volta a Milano
1577    8|          maestosamente il braccio alla giunonica sua signora; ma è uno spettacolo
1578    1|               primi colli, e quando fu giunto ad un piccolo alberghetto
1579    2|            spiegai tutta la storia dei giuochi Olimpici: cominciando da
1580    3|              viaggiatori. La questione giuridica sui finestrini aperti o
1581    3|          marciapiede, con l’intervento giuridico dei signori ferrovieri e
1582   12|                si trovava sotto la mia giurisdizione assoluta, astretto in catene
1583   11|               e allora in un impeto di giustificabile rivolta, scaglia la tovaglia
1584    7|        scultore Taliedo era pienamente giustificato davanti ai suoi occhi se
1585   10|         figliuolo ha presentata questa giustificazione. Del resto guardi — e col
1586    3|          visibile manifestazione della giustizia umana. Essi però erano assenti.~ ~—
1587    4|              come sapete, propone come giusto fulcro delle operazioni
1588    3|               dei biglietti, un saluto glaciale a me, mi avevano fatto capire
1589    8|               disse:~ ~— La donna è la glandola della ricchezza. Pare un
1590    8|              la tiroide, la surrenale, glandole superflue in apparenza.
1591    6|                davanti scorribande pel glauco mare.~ ~Queste cose, assai
1592    2|              il mio fa così.~ ~— E voi gliel’avete detto?~ ~— Pur troppo,
1593   11|                Anzi, faccia di meglio: glieli presenti in iscritto. Invece
1594     | Glielo
1595    1|       conoscere meglio alla mimma quei gnomi di terracotta che ornavano
1596    1|               sua innocenza un piccolo gnomo di terracotta, che la guardava
1597    1|             terza classe quando non si gode di nessun diritto a biglietti
1598    6|               la sarebbe ingoiata, per goderne tutto il sapore.~ ~ ~ ~Ebbene,
1599   10|             faticare meno che si può e godersela più che può. Credete che
1600   10|                Ma quella sera i mobili godettero della loro pace, e il micio —
1601    4|            tutto ciò che era in Italia godeva di questo aggettivo, eccezione
1602   12|                 piccole lucertole, che godevano sul muricciuolo il dolce
1603   10|             libertà futura che avrebbe goduta il suo figliuolo, dottore,
1604    4|                Ma sapete che siete ben goffi, ben menci coi vostri abiti
1605    1|             estate specialmente che fa gonfiare i papaveri, ella è una benemerita
1606    9|                resto era semplice: una gonna nera, un’ampia giacca di
1607    4|        guizzavano: voi oggi portate le gonnelle, non i calzoni, e qual meraviglia
1608    7|               si destava più ridendo e gorgheggiando, ma tediata e piangente.
1609    6|               palmo, e sapeva in quale gorgo di fiume matura la trota,
1610   10|                Giacchè se lo stipendio governativo era sufficiente per una
1611    2|               e ricordai non so quanti gradi di temperatura.~ ~— Oh,
1612    4|           resto, la cucina italiana le gradiva moltissimo, e se ne parlava.
1613    9|              orgoglioso berretto color granata, pesto, avvilito anche lui.
1614    7|               mi è venuto d’emblée, al Grand Hôtel Excelsior a Roma.
1615    2|            questo libro?~ ~Io arrossii grandemente.~ ~Per me? per lei arrossii
1616    2|       caffè-concerto e stella di prima grandezza.~ ~ ~ ~
1617   10|            venne, seppe, e quella sera grandinò.~ ~Una grandine alla vigilia
1618    1|              labbra e socchiuse i suoi grassi occhietti. Il giovane, invece,
1619    9|               stazione, e con una mano grassoccia, adorna di un pesante anello,
1620    7|               eternare in marmo la sua gratitudine.~ ~Il giovane scultore Taliedo
1621    8|            fatto? — mi dice. Non mi ha grattato nemmeno la pelle. — Ora,
1622    1|             nessun diritto a biglietti gratuiti, come era il caso del signor
1623    8|               Precisamente — disse con gravità Ballesio. — Senonchè Mariuccia
1624    4|           donna per bene, madre di due graziosi bambini a cui io facevo
1625    5|        qualcuno; poi rapida, risoluta, graziosissima, sollevò un foglio grande
1626    2|             ossequiente alla mitologia greca, credevo alle virtù dei
1627    2|               Se lo studio delle virtù greche e romane mi avevano quasi
1628    1|             cucina. La padrona, in bel grembiale bianco vi troneggiava fra
1629    6|           tavola, così com’era, con il grembiule. Ed essendo oramai solo
1630    5|       slanciata, bella, elegante in un grembiuletto di seta, tutto quello che
1631   11|             sufficienti.~ ~— Le figure grette, meschine, esose, le lascio
1632    3|               ridere il pubblico — gli gridava dal treno, come dall’alto
1633    4|               a piano terreno mandò un grido...~ ~— Di paura o di piacere?~ ~—
1634   12|             alla fisionomia un aspetto grifagno.~ ~Compresi allora come
1635    3|                nel fondo di quei pozzi grigi che sono le vie, le piazze
1636   12|               le due palpebre gialle e grinzose e rimaneva ritto, rigido.
1637    9|              che trainava vagoni lenti grondanti da una impellicciatura mostruosa
1638    4|               sudore, con la passione, grondava dalla mia fronte. Come concludere
1639    1|              ebbene allora il pubblico grossolano crede e giudica che ciò
1640    4|        avambraccio, scuro, e si veniva grumando nella mano. Poi che l’ebbi
1641    7|                perdette l’occasione di guadagnare una bella somma facendo
1642    2|            poco dopo. Era uscita dalla guaina nera: era tutta vestita
1643    8|              il mio: ma prima di tutto guardami bene in faccia: non quale
1644    5|            Sono quello che sono, così: guardatemi. Vi piaccio?~ ~Dio, che
1645    8|             sedeva al parapetto con la guardia d’onore del colonnello.~ ~
1646   11|            assicurando la più completa guarigione. Fuori rombava l’automobile.~ ~
1647    8|           cerotto che tu vuoi e che ti guarirà.~ ~Due giorni dopo l’uomo
1648    8|              che con le mie pillole si guarisce, fui capace io solo.~ ~E
1649    8|            bruciare e pensa: «ecco, io guariscoPensare di guarire spesso
1650    9|           pareva dire: «Perchè ti vuoi guastare la digestione?» Le fette
1651    4|             questo lugubre scherzo, le guerre sarebbero finite da un pezzo!
1652    7|              Roma. Lui le era stato di guida in qualche gita artistica
1653    6|                 da cui il misero conte Guidobaldo tolse la causa del matrimonio,
1654    6|           nuptiarum, idem, miser comes Guidobaldus, mortis emit causam.» (Dal
1655    2|              la sua persona e la mia a guisa di bastione. — Posso offrirvi?~ ~
1656    4|              che i muscoli delle cosce guizzavano: voi oggi portate le gonnelle,
1657   10|              dito fulminò lo scolarohabemus confitentem reum! — Per
1658   10|                Giacomino birichino, ma homo sum!~ ~ ~ ~
1659    4|               amico.~ ~— Ma, benedetto Iddio, questo dovreste saperlo:
1660    4|          eccellente digestione. La mia idealità era stata divorata dalle
1661     | idem
1662    3|               grande città questa vita idillica sarebbe l’ideale... Lei
1663    8|                chiamano — qui in quest’idiota paese — avaro, esoso, tirchio;
1664    6|           elettrica ad alta frequenza, idroterapia, cura di Montecatini, di
1665    8|               La sola terapia vera è l’igiene, l’aria, il sole e, moralmente,
1666    8|              non potrà mai essere uomo igienico? se la sua anima non è sempre
1667    3|                  sospirava — un teatro illuminato! per le vie lucide dei tram
1668   12|               già il sole era levato e illuminava la nera foresta sonora;
1669    8|                hai che dei medicamenti illusori: bastoncini di carta su
1670   11|                belle scale di marmo, l’illustre dottore accompagnò la signora
1671    7|            saponi, senza tela batista. Imaginare Beatrice con una camicia
1672   12|             presentando quella superba imbandigione, mi lusingavo di ottenere
1673    5|          bisogno di fuggire ancora, di imbarcarmi sul primo treno in partenza.
1674    6|        osteriuzze di campagna in cui s’imbatteva, e mangiava quello che c’
1675   10|           dietro.~ ~«Si può essere più imbecilli? E si può essere più villani
1676    6|              avendo osservato il volto imbiutato e lisciato di cosmetici
1677    6|             tasca un mezzo toscano, ne imbottiva la pipa e fumava come un
1678    3|                veramente bellissimo ed immacolato) alla sua asma!~ ~Così si
1679    8|               un po’ bello in seguito. Immagina invece che cosa doveva essere
1680    4|                certa, per effetto dell’immaginare mio fallace; tanto più che
1681    5|          profumino delicato, e la loro immancabile enorme viola fresca del
1682    3|           esiste niente, invece! Chi è immediatamente vicino al finestrino, è
1683    2|               il Veglio della Montagna immergeva coloro che gli dovevano
1684    4|            perfetti ed evanescenti, mi immergevano nello stupore di un sogno,
1685    4|              mi denudai il braccio, vi immersi la punta della lama. Più
1686   11|              d’intorno: le macchine vi immettevano getti di fumo come nell’
1687    9|             adagiò con la testa; vi si immobilizzò: forse dormiva se non fosse
1688    1|               giudica che ciò sia cosa immorale. Ma niente affatto...~ ~—
1689    9|         carri-bestiame, pieni di corpi immoti, attoniti.~ ~Ma i bambini
1690    2|              brivido morboso si veniva impadronendo di me, mentre ella con calma
1691   11|                di morire?~ ~La signora impallidì...~ ~— Quando penso che
1692    2|                sue grosse labbra.~ ~Io impallidii. Ella parve godere del mio
1693    1|            come si snodano; dileguano, impallidiscono! E vedi tutti quei cipressi
1694   11|                Oh, non importa che lei impari il nome! Osservi gli effetti!
1695    2|           signora, specialmente quando imparò la sua vittoria su Enomao,
1696    6|               non girava nessun muto e impassibile cameriere, ma la stessa
1697    5|              suo piccolo tacco battere impazientemente come tu faresti se fossi
1698    5|            grazioso, così disperato di impazienza! Certo deve aver detto:
1699    6|                che gli uomini prima di impazzire, prima di ammalarsi di incurabili
1700    6|               conte.~ ~Ma se tutti gli impedimenti erano questi, egli, il conte,
1701    9|             signora, che lei mi voglia impedire di fumare, vada anche, benchè
1702    3|             fosse in fiamme: ma un po’ impediva il ventre che sporgeva dagli
1703    9|          vagoni lenti grondanti da una impellicciatura mostruosa di neve: dentro
1704    8|                il dogma: il categorico imperativo di Massimiliano Kant. Chi
1705    4|             nostre donne, mi pareva un’imperfezione di natura. Ella era inoltre
1706    1|    intelligente, mi ribello ai decreti imperiali della natura, o quanto meno
1707    5|             Amo! Vi amo!~ ~E rimase  imperterrita. Io rimasi . La rivedo
1708    5|               trasognata.~ ~Io ripetei imperterrito la domanda.~ ~— Ma certamente —
1709    9|              le narici del suo nasetto impertinente si dilatarono e parvero
1710    3|        elegantissimo giovane con calma imperturbabile dimostrava la assoluta inferiorità
1711    9|               per ogni stazione! Ma si impicchi lei per primo! Le ferrovie
1712    1|       operazioni quotidiane era spesso impicciato in una maniera troppo vergognosa
1713    8|         mantenere, che oggi sono tutti impiegati nell’azienda.~ ~— E allora?~ ~—
1714   10|                sarebbe divenuto non un impiegato, ma un libero professionista!
1715    1|          ubbidiscono a certe leggi che impone questa fatal Natura. A me
1716    1|              io convengo che la natura imponga queste leggi. Ma il nostro
1717    3|                Ma cosa vuole che me ne importi del suo barone, della toilette
1718    5|               sai, ma così, per quella impotenza morale, che ho alfine riconosciuta
1719    9|             tutti subito indietro. Una imprecazione collettiva, enorme: Il telegrafo
1720    5|             dietro il libro mastro, si impregnò di drogheria, di ragioneria.
1721    6|             donna Fanny era per lui un’impresa seria: si imagini come offrire
1722   10|              serbava traccia delle sue imprese: la tappezzeria stracciata
1723    2|              Guardai il foglio. Vi era impresso in azzurro, «Olympie».~ ~
1724    7|        rigoroso e sudicio in cui erano imprigionate le Laure, le Beatrici e
1725   12|             dosso della mano portava l’impronta di cinque scalfitture, dove
1726    4|           fulminea, è sopravvenuta, ed improvvisamente la mia vita ha deviato come
1727   12|         mangiato; il cuore e il fegato imputridivano ai suoi piedi.~ ~— Tu vuoi
1728    2|              lui! Ma poi la disputa si inacerbì e, non so come, mi vennero
1729   10|            abitudini modeste, diveniva inadatto a sopperire al treno di
1730    3|              come lo terrei coltivato, inaffiato, fiorito, il piccolo giardino:
1731    5|        riconosciuta come mia proprietà inalienabile: e un po’ per egoismo, perchè
1732    8|               dopo tutto, che conserva inalterabile, assoluta la fede, anche
1733    6|           presentati come omaggio alla inappetenza della signora Fanny!~ ~Fu
1734    2|      delimitato da un velo nero che si inarcava sulla fronte: perchè all’
1735    2|                la signora strabiliò, e inarcò le grandi ciglia.~ ~— E
1736    3|             per l’abito e con violenza inaudita lo tirò a ; poi lo allontanò
1737    8|              uno scollato autentico ed inaudito in un teatro di provincia?
1738    6|            consuetudinario che passava inavvertito. E d’altronde se quel tonno
1739   12|        certamente per questa specie di incantamento che io non mi stancavo mai
1740   10|                pigliava talvolta, come incerto delle sue monellerie, da
1741    6|               insomma, in tutto si era incivilito, dirozzato quel povero conte;
1742    3|                   Oh, io — disse quell’incognito autorevole signore — proporrò
1743    8|                non lo butti via, ma ne incolli la immagine nelle stalle
1744    3|          comunque, riuscire molesta od incomoda ai viaggiatori, come...»~ ~—
1745   11|         dottore? ha provato mai questi incomodi? ha avuto casi consimili?»
1746    5|                scarpe e questi calzoni inconciliabili nemici di ogni elementare
1747    5|              tutto finito. Ma io, uomo inconcludente, oltrechè cretino, non sapevo
1748    2|                in quel giorno io avevo inconsapevolmente offeso il mio professore
1749   10|                aprire. E come i due si incontrarono, si appiccicarono: e Giacomino
1750   11|              agli atti — diremo così — incoscienti. Poi segue un abbattimento,
1751    4|             marmocchio di una voracità incredibile che lasciava indovinare
1752    8|             sole dell’avvenire che gli increduli deridono? Una forma allotropica
1753    6|       impazzire, prima di ammalarsi di incurabili mali, ovverosia prima di
1754    5|                mangiava la busecca, mi incuteva un senso di orrore!~ ~ ~ ~
1755     | indi
1756    3|              angosciosamente.~ ~Gli fu indicata. Due chilometri di distanza.~ ~
1757   12|             esattamente, me li avevano indicati.~ ~Nel cielo lucido del
1758    7|                più precise ed esigenti indicazioni di Irma.~ ~— A me non piacere
1759    4|              seguirli, dolce, placida, indifesa e per nulla presaga dell’
1760    6|            aveva provato l’impressione indimenticabile di ingoiare un sorbetto
1761    8|        ribellione, hai la critica, hai individui pallidi, stitici, dolorosi,
1762    9|          sportelli e vetri aprirsi. Un individuo o due saltarono giù. Rimasero
1763   10|               ne sentiva più nemmeno l’indolitura.~ ~I pugni che pigliava
1764   12|               di allearmi a quella sua indomita fierezza, a quella sua forte
1765    4|               incredibile che lasciava indovinare uno sviluppo prodigioso:
1766    8|               pelle. — Ora, prosegue l’ineffabile Ballesio, tu sai la storia
1767    7|             ancora sorpresa del laccio ineffabilmente tenue e infrangibile del
1768   11|    paurosamente nello stato di materia inerte nelle mani del prof. Gian
1769   12|                terribilmente feroci, e inesorabili. Quali diritti esercitavano
1770    8|          Parigi, a New York sarebbe un’inezia; ma qui in provincia, bada
1771    7|                perfetto contrario dell’infagottamento rigoroso e sudicio in cui
1772    6|                quale mi consigliò come infallibile una cura assai rara e costosa,
1773   11|               lo hanno impiccato quell’infame di... Così dovrebbero fare
1774    3|                levare la pelle a certe infami fette di mortadella e fissava
1775   11|            anche questo: la donna è un’infante di cui possiamo avere bisogno
1776    3|                campagna come una razza inferiore. Persino le donne, capisce
1777    3|              dire a tutti, superiori e inferiori, quello che va detto, ho
1778    3|  imperturbabile dimostrava la assoluta inferiorità delle ferrovie di Stato
1779   11|            detti cattivi. Sono bambini infermi! E non dimenticarti anche
1780   11|               fosse stata una macchina infernale, diabolica.~ ~— Un chilo
1781    6|          signora Fanny per intero, e l’infezione giunse a tal punto che fu
1782   11|           manica di lustrino e andò ad infilare il vecchio pastrano a pipistrello
1783    5|                  Ma nelle trattorie di infimo ordine sono felice oggi
1784    1|              lui guardava con occhi di infinita domanda quella strana imagine
1785    2|          meravigliosamente con le loro infinite gemme di petali rosa, e
1786   11|            gelidezza interiore ad ogni influsso di passione, che la soggiogava.~ ~
1787    7|          laccio ineffabilmente tenue e infrangibile del matrimonio, rappresentato
1788   12|               che cercano nei balocchi infranti il segreto del loro moto;
1789    2|               sulla fronte: perchè all’infuori di quel volto bianco, di
1790   10|                suo figliuolo, dottore, ingegnere, avvocato! Di altre soddisfazioni
1791   10|               l’arte del meccanico con ingiuria dei mobili, ovvero insegnava
1792   10|              da lui nel folklore delle ingiurie plebee ad una umile fantesca:
1793   10|                è che, quanto a termini ingiuriosi, la domestica disponeva
1794    6|              vago e vario giardino all’inglese.~ ~C’era insomma da consumare
1795    8|               tu? Ma sta sicuro che li ingoia.~ ~L’immortale Ballesio,
1796    8|             mai visto le trebbiatrici? Ingoiano tutto. Così mia moglie,
1797    6|                fondant e se la sarebbe ingoiata, per goderne tutto il sapore.~ ~ ~ ~
1798    6|                 Finchè il signor conte ingoiò così come stava la signora
1799    6|             pareva quasi un delitto di ingratitudine.~ ~E infine, perchè non
1800    9|       Lentamente, con due sottili mani inguantate, alti i cubiti, si toglieva
1801    9|               dal di fuori giungeva un ininterrotto suono di voci:~ ~«Ritardo
1802    6|          Divina Commedia, e nemmeno di iniziarlo alla vita politica. Ma le
1803    5|            pareti grige, ma pulite, si innalzavano per altri tre piani e sprofondavano
1804    6|          fronte.~ ~Questo Polifemo era innamorato di Galatea, la quale era
1805    1|             Pina contemplava nella sua innocenza un piccolo gnomo di terracotta,
1806    8|             intorno a cui si verrà poi innucleando il milione. Hai capito adesso
1807    4|                petulante animale mi ha inoculato il virus del positivismo.
1808    2|               i vostri professori, che insegnano tutte queste cose?~ ~— Due
1809   10|            ingiuria dei mobili, ovvero insegnava la parte di elefante al
1810   11|         passare un fosso...~ ~— Glielo insegni, signora. La donna in queste
1811    3|             Senonchè il giovane non lo inseguì. Affrontò alteramente il
1812    8|                 il lavoro dei campi, è insensibile ai comuni revulsivi. Avevano
1813    5|               sua testolina si inchinò insensibilmente, ed un piccolo cenno della
1814   12|            sulla terra; presi larve di insetti, bachi, piccole lucertole,
1815    2|                cuoio la mano.~ ~Io non insistetti e tacqui.~ ~Ma dopo un poco
1816    7|               come avviene nei casi di insolazione. Era il momento di reagire:
1817    3|             sbarrò il passo e con voce insolente esclamò:~ ~— E chi crede
1818   10|                no! con una convinzione insolita, e il babbo non gli diede
1819   10|               cav. Antonio si offusca: insolitamente balena e lampeggia. La signora
1820    2|                romane mi avevano quasi instillato la convinzione che dire
1821    1|              ragioni il signor Aurelio instituì questo bilancio, se era
1822    1|         giovanetta, con un nasetto all’insù. Curva sul davanzale, la
1823    9|              impossibile: segnalazioni insufficienti: telegrafo rotto: macchina
1824   10|             canterano sono gli involti intatti dei doni di Natale.~ ~Giacomino
1825    6|               degna della sua muliebre intellettualità e di quell’istinto materno
1826    1|       fanciulla, possiede anche lei un’intelligenza filosofica istintiva e condivide
1827    5|              c’intendiamo. Proviamo ad intenderci a voce: mi vedrete così
1828   11|              per un uomo che mi sappia intendere, una donna che avrebbe fatta
1829    1|                che lui solo, il padre, intendeva. Ogni corso d’acqua era
1830   11|             più, più, più! Capisci tu? intendi? fai il sordo? l’oca? lo
1831    5|             per lettera vedo che non c’intendiamo. Proviamo ad intenderci
1832    9|              grigio enorme, un umidore intenso, una folla sconvolta era
1833    5|              in su, soddisfatto di , intento alla disinfezione mattutina
1834    2|               quando gli manifestai la intenzione di darmi a tutt’altri studi
1835    6|                che cosa avrebbe dato l’intera signora Fanny?~ ~Il signor
1836   12|              naturale quale differenza interceda tra il becco degli uccelli
1837   10|          brutte parole che a lui erano interdette e per cui — per l’appunto —
1838    9|                contro la stazione. Era interessante guardare quello che vi succedeva.
1839    2|                dei suoi cavalli fatati interessò moltissimo la signora, specialmente
1840   12|            vennero trovati privi delle interiora, con gran dispetto della
1841   11|             quella specie di gelidezza interiore ad ogni influsso di passione,
1842    3|            mortadella e fissava il suo interlocutore. Il suo aspetto era molto
1843    5|             marmo a Venezia, intenta a interpretare l’azzurro interminabile
1844    5|                Lei, la cara fanciulla, interpretò quel gesto come un’espressione
1845    3|                 disse il capo-stazione intervenendo — a che punto siamo? Sciocchezze,
1846   10|               mamma.~ ~La mamma allora interveniva come giudice e diceva: «
1847    5|               miei calzoni esisteva un’intesa di eleganza e la mia cravatta
1848    5|                vi nuotavano delle anse intestinali lardacee. Ne concepii un
1849   11|              calze e serve per gli usi intimi! L’avete trovata, il mio
1850    6|                di una donna anche meno intraprendente della signora Fanny. Ma
1851    9|              una disputa feroce: la si intravvedeva nei vagoni di testa.~ ~Calava
1852    2|                camera da letto dove mi introdusse, era misteriosamente elegante,
1853    5|             Non è la Miseria la divina introduttrice nel vestibolo della Gloria?
1854    7|            momento di reagire: egli lo intuì.~ ~Mosse per levare il fazzoletto
1855    8|            inconsapevoli della verità, intuii subito che avrei fatta una
1856    9|              Quando la superba umanità intuisce una forza che non può vincere,
1857    5|              cretino: e il cretino, lo intuisci subito, sono io. Credi tu
1858   10|            Però se ignorava l’analisi, intuiva la sintesi:~ ~— Quel ragazzo
1859    2|              Mi pareva che qualcosa di inusitato, di enorme dovesse fra poco
1860    6|               colonnello, il quale era inutile che fosse stato così buono,
1861    4|            sostenevano, ad esempio, la inutilità assoluta delle mosche nella
1862   12|          profonda soddisfazione che mi invase al nuovo possesso, evidentemente
1863    3|              grigio già minacciava una invasione generale: ed io credo che
1864    8|                era guarito!~ ~Io avevo inventato il famoso cerotto di Sant’
1865    7|             comprano già bell’e fatte, inverniciate e vestite, dalle case di
1866    1|       attaccato dei carrozzoni belli e inverniciati di terza ai diretti, così
1867    5|                e ti racconto la storia inverosimile. Essa è fatta di niente.~ ~
1868    2|        giovinezza fu tutt’ad un tratto investita, assalita da quell’uomo
1869    3|   vigorosamente, e tutto il fumo aveva investito in modo irreparabile l’abito
1870    9|       transatlantico; come un microbio invisibile di uccidere un uomo: ma
1871    3|              d’intorno a quel signore, invocante l’intervento di quegli uomini
1872    3|  scompartimento e perciò non si poteva invocare l’appello alla collettività.» «
1873   11|              no; si preparò a parlare: invocò il nome di Dioriservato
1874   10|                 sul canterano sono gli involti intatti dei doni di Natale.~ ~
1875   11|          osservi gli effetti di questa iperestesia del suo «io subcosciente».~ ~—
1876    8|       neurastenici, agli stitici, agli ipocondriaci; e poi mi chiamano — qui
1877    2|                rappresenteranno che un’ipocrisia sociale di più».~ ~— Non
1878     | ipse
1879    1|               chiudevano i loro petali iridescenti. La sera imminente alitava
1880    9|               faccia rubiconda, un po’ ironica, e senza muoversi punto,
1881    3|               un sorriso tremendamente ironico: «Ma quei baci, ma quei
1882    3|               testa, con una voce così irosa, che guai per l’elegante
1883    3|                 , coi suoi occhietti irosi fissi sull’avversario.~ ~—
1884    8|           vigore di volontà; hai degli irregolari della vita. Ora — sta bene
1885    5|              troppo lunghi sospirai —: irremissibilmente piedi troppo lunghi. È orribile:
1886   11|             Marchi, gelido, meccanico, irreprensibile nel vestito, aveva esercitato
1887    6|        scusabile se ne subì il fascino irresistibile.~ ~Gentiluomo campagnolo,
1888    7|              una camicia storica color Isabella; Laura con un paio di calze
1889   12|            avea a sua disposizione per ischiacciare e vilipendere il vinto re!
1890   12|                con avida curiosità per iscoprire il segreto della sua potenza.
1891   11|             meglio: glieli presenti in iscritto. Invece di dire: Voglio
1892    7|               delle settimane; madonna Isotta con le unghie non spazzolate!
1893   12|     supremamente indifferente alle mie ispezioni.~ ~— Dico a lei, signor
1894   12|        lisciarlo.~ ~Fu, come prima, un istante: si voltò, si rabbuffò,
1895    6|             perchè il povero conte non istava proprio bene. Infatti non
1896   11|               essere stati tutti degli isterici perchè l’eloquenza di mia
1897    1|             un’intelligenza filosofica istintiva e condivide queste mie idee;
1898    3|              la rocca Capitolina delle istituzioni sociali, e non come la vacca
1899   12|            contemplai: non un atto per istrappare la catena!~ ~Piano piano,
1900   11|               con un rospaccio, con un istrice, con un orso, un villanaccio
1901    4|               c’era calamaio  penna, istrumenti poco usati nelle locande
1902    3|            capannetta per leggere, per istudiare...~ ~— Badi bene come parla,
1903    3|                delle ferrovie di Stato italiane, rispetto alle ferrovie
1904    3|             quell’entusiasmo del tutto italico per le questioni bizantine. «
1905   11|             Mio marito, oppure Giulio, Jacopo, come si chiama?~ ~— Marx...
1906    8|             imperativo di Massimiliano Kant. Chi non crede al dogma,
1907    4|              piccini: «Povres enfants! Kante (quando) un ome (uomo) promette,
1908    4|             quando vedeva nei panieri: Keste pikkel cose fini fini (queste
1909   11|              le rughe tirano in giù il labbro. Che cosa è la vecchiezza?
1910    9|               la lontra, le viole.~ ~I labbruzzi di lei sfiorarono il suo
1911    8|              universale: Vos omnes qui laboratis et «ammalati» estis, venite
1912    5|           parte vedi quella automobile laccata di verde con quella bella
1913    7|              fosse ancora sorpresa del laccio ineffabilmente tenue e infrangibile
1914   12|           falco, spogliato tanti nidi, lacerato e ucciso tanti innocenti
1915    9|          levando appena il dito, disse laconicamente:~ ~— Prego, chiudere.~ ~
1916   10|             chiamatavi d’urgenza da un laconico biglietto del signor Direttore.~ ~
1917    7|                giugno: il lago giaceva laggiù così in fondo che i battelli
1918    6|  stuzzicarglielo l’appetito, chè da un laghetto sull’Alpe lontana faceva
1919    2|        cominciai a lagrimare.~ ~E così lagrimando mi accorsi che non ero più
1920    2|     avvolgendomi, sulla mia giovinezza lagrimante.~ ~Alla fine udii una voce
1921    2|                   E allora cominciai a lagrimare.~ ~E così lagrimando mi
1922    2|              ho detto.~ ~ ~ ~Dunque io lagrimavo silenziosamente sulla banchetta
1923    5|            azzurro interminabile della laguna, io mi sarei chiamato felice
1924    4|              vi immersi la punta della lama. Più profondamente premetti
1925    4|          chiamato per affari a Parigi. Lambiva con le belle mani i suoi
1926   11|            dell’Hôtel scintillavano di lampadine elettriche, perchè il sole
1927   10|                 insolitamente balena e lampeggia. La signora Palmira non
1928    8|            trapassare la mia mente, un lampo; ma avevo trovato!~ ~— Amico —
1929    6|               in quale selva cresce il lampone e la fragola.~ ~E che dire
1930    4|           tasca il coltello, stavo per lanciarmi fuori, quando rassettando
1931    5|                 Il sorriso, che lei mi lanciò dietro il libro mastro,
1932    6|             pelle, un po’ lo splendore languido delle turchesi e degli anelli,
1933    5|       nuotavano delle anse intestinali lardacee. Ne concepii un terrore
1934    6|               minestra di fagiuoli col lardo; o di ceci, con i quadrettoni
1935   10|              il cav. Antonio entra nel lare domestico.~ ~— Oimè! cos’
1936    3|             parole, distese quella sua larga mano, prese tutto il disgraziato
1937    9|          stazione in disordine; e, più largamente, fulminarono l’Italia e
1938   11|        disposizione strabica; le corde laringee per lo sforzo abnorme della
1939   12|              anelli sulla terra; presi larve di insetti, bachi, piccole
1940    1|        approvazione.~ ~— Adagio: la mi lasci finire, signorina. Per me
1941    6|              non si riconosceva più.~ ~Lasciamo stare l’abitudine delle
1942    5|          scuola.~ ~Allora avrei dovuto lasciarla: una bella lettera d’addio,
1943    3|                benedire e favorisca di lasciarmi libero...~ ~Il giovane signore,
1944    7|                Giuro di no!~ ~— Allora lasciate fare così!~ ~Prese la pupa
1945    8|     villanamente tutto quello che si è lasciato sfuggire: ma per quella
1946   10|                più robusto ed anziano, lasciavano un’impressione molto, oh
1947   11|            grette, meschine, esose, le lascio tutte a voi.~ ~Allora si
1948    7|        petrolio, e anche — ciò che gli lasciò una grande amarezza, un
1949    9|              guardare dietro la grossa lastra di cristallo ciò che avveniva
1950    3|        medesimo». «Sì, ma i finestrini laterali sono piombati. Esiste solo
1951   10|               vendita della grammatica latina per acquistare il diritto
1952    4|          conferire? Era una splendida, lattea, placida creatura bionda,
1953    4|            detersa che dalle sue carni lattee io sentivo esalare un perpetuo
1954    9|             confitti come cialdoni nel lattemiele: la neve rasentava la banchina.
1955    7|                storica color Isabella; Laura con un paio di calze di
1956    3|      possederebbe per caso una qualche laurea in legge? No? Peccato! Io
1957   12|          Novelle.~ ~ ~ ~Estate 1912. — Laus Deo.~ ~ ~
1958    9|               fresco mughetto, di pura lavanda. Ma le narici del suo nasetto
1959    1|               e convinzione.~ ~Ma poi, lavata che ebbe la sua mimma, un
1960    3|                moda; donne autentiche, lavate; bars, buvettes, scintillanti
1961   10|          arrotondava onestamente, cioè lavorando di più col tenere alcune
1962   10|            Però con questa vita da bue lavoratore portare il titolo di cavaliere,
1963    6|            caccia o di sorveglianza ai lavori agricoli, era per lui un
1964    6|         funebri cipressi, spianarvi un lawn-tennis, e perchè no? sostituire
1965    2|               contro quell’uomo? Quale lebbra era apparsa in me, giovinetto,
1966    2|                    Perchè piange, se è lecito domandare?~ ~Così cominciammo
1967    6|               scorgevano giù pendere i legacci: ignorava — almeno a giudicar
1968    3|          centrale per le contestazioni legali...~ ~— Ma scusi — fece molto
1969   12|        assicurato che il falco era ben legato, corsi in cerca di un bastoncello
1970    1|             burro: venne la minestrina leggera per la mimma, ed allora
1971   10|             compagni di scuola, figlio legittimo ed unico del signor cav.
1972   10|              Direttore con una crudele lentezza estrasse un foglietto e
1973    9|          gemebonda che trainava vagoni lenti grondanti da una impellicciatura
1974    1|                cuscino: aveva steso un lenzuoletto candido per evitare il contatto
1975    7|            rivista del sole: bocche di leone, giaggioli, rose, viole,
1976    9|                suo colletto un pochino lercio, le sue mani quasi nere;
1977   10|              In questi casi Giacomino, leso nel suo onore, riferiva
1978    9|          commosso un’anca di cappone a lesso; pallida, piena, gelatinosa,
1979    5|           prosa non priva di fioriture letterarie, nate non da lei, ma appiccicatele
1980    2|       misteriosamente elegante, con un lettuccio piccolo, grazioso, tutto
1981    4|                toglie, con un colpo di leva, la direzione:  un sobbalzo
1982    7|              americanadisse la dama levandosi in piedi e restituendo la
1983   10|             con dolci, castagne, panna levata e cialdoni, forse anche
1984   10|             lieve percossa ricevuta, e levati alcuni ferri dal comodino,
1985   10|                mattinoora in cui si levava — a mezzanotte e anche all’
1986    5|           sentivo invece un indistinto lezzo di coloniali, droghe, zafferano;
1987    6|           Credo piuttosto che una vita libera ed all’aperto, piena di
1988    9|           spazzaneve a ventilatore per liberare i binari. Qui siamo ancora
1989    9|                aspettare la locomotiva liberatrice. Altra prospettiva molto
1990    2|             col greco e con tutti quei libracci un povero bambino! — e così
1991   12|            volgevano nel cielo: poi si libravano in alto e disparivano nella
1992    2|              un’unica idea: la licenza liceale perduta, il mio avvenire
1993   10|          marsala e liquori. Con queste liete disposizioni di spirito
1994    3|                desiderio, io sarei ben lieto, ben onorato...~ ~Il signor
1995   10|              il rimprovero, obliava la lieve percossa ricevuta, e levati
1996   11|              fare anche di te!» Lei si limita alla prima frase. Quanto
1997    1|              povera mimma aveva le più limitate difese.~ ~Per tutte queste
1998   11|        eloquenza di mia moglie è senza limiti.~ ~— Lascia le facezie:
1999    6|        italiana con tutti quei vasi di limoni, con tutti quei corridoi
2000    5|                essere seduto su quella limousine: quei figlioli, cioè no


1912-dia | diabe-limou | lino-ripos | risca-zuppi
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