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Alfredo Panzini Che cosa è l'amore? Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
Novella
3001 5| c’è una busecca con cui riscaldarmi e sfamarmi con poco prezzo. 3002 1| anche perchè si correva il rischio di trovare una seconda classe 3003 1| graziosa Argia questa volta non rise.~ ~Ma il giovane, recingendo 3004 10| signora Palmira, la quale si riserbava almeno il diritto di parlare 3005 8| moglie le facoltà ragionative risiedano nell’epidermide, e che la 3006 5| era qualcuno; poi rapida, risoluta, graziosissima, sollevò 3007 4| Allora mi avviai, ed ero ben risoluto: il cancelletto era aperto 3008 12| sentenzia, ma la mia voce risonò a vuoto nello stanzone melanconico, 3009 3| Pensi che questa mano mi ha risparmiato un mezzo accidente. Io schiattavo 3010 7| disse la dama come non rispondendo a lui, — oh no!~ ~— Molto 3011 5| la facoltà, per ora, di rispondervi.»~ ~Parve soddisfatta; prese 3012 5| fare per comunicarle la risposta, che era questa: «Io sono 3013 9| ininterrotto suono di voci:~ ~«Ritardo di due, sei, dieci ore! 3014 12| immobile, con la testa piatta ritirata fra le penne. Immobile come 3015 9| avvicinarsi della dama egli ritirò con bel garbo il ventre, 3016 9| faceva: up, là! sollevandosi ritmicamente sulle punte dei piedi, poi 3017 8| donna, e tu hai l’uomo che ritorna allo stato selvaggio e cretino.~ ~ 3018 6| che, dopo qualche anno, ritornarono al castello perchè il povero 3019 2| ora che la tranquillità è ritornata nel mio spirito, e molto 3020 7| disse ella infine come ritraendosi, come rimettendosi nella 3021 12| sottili aghi adunchi si ritraevano nei loro alveoli.~ ~I suoi 3022 9| grosso naso. Poi tutta si ritrasse indietro, coprendosi il 3023 12| corpo, e in pari tempo mi ritrassi con la mano ferita; il dosso 3024 8| nome è da per tutto, il cui ritratto onora persino le scatole 3025 3| gambe.~ ~— Ah, finalmente la ritrovo! Ma dove è il signor Capo, 3026 5| tutto quello che vuoi; ma ritta accanto ad un libro mastro. 3027 3| produrre fumo, o, comunque, riuscire molesta od incomoda ai viaggiatori, 3028 2| aveva detto: «Finchè non riuscirete a togliere dalla circolazione 3029 6| in una sola cosa non era riuscita donna Fanny: nel farlo dimagrare. 3030 7| evo medio a Venere erano riusciti a dare una bella batosta. 3031 3| delle gambine esili, che non riuscivano a toccare il predellino. — 3032 12| parlava ad un altro re suo rivale, vinto, stretto in catene 3033 11| matrimonio, quando prende a rivangare i vivi ed i morti. A proposito, 3034 5| imperterrita. Io rimasi lì. La rivedo ancora fare un gesto così 3035 3| altro: la sua galera.~ ~— Ci rivedremo in tribunale! — gli disse 3036 4| saremmo, forse, mai più riveduti, ma del mio amore ella doveva 3037 2| consiglio fu molto savio e rivelò molto acume. Aggrottò le 3038 4| gli avidi e zotici nostri rivenditori, che avevano, anche allora, 3039 5| piccolo raggio di sole si riverberava sulle alte cime delle piante 3040 4| languore mi colse. Caddi riverso sul letto, e mi addormentai 3041 5| ricordo più nulla.~ ~La rividi attraversare ancora i giardini. 3042 7| si occhieggiavano nella rivista del sole: bocche di leone, 3043 4| necessario; ed un forte rivoletto di sangue, del mio sangue, 3044 4| cosa disonesta ed audace rivolgere dirette e vere parole d’ 3045 5| tutti si fossero divertiti a rivolgermi delle parole scortesi. Oh, 3046 2| pietosa e quasi materna che mi rivolse queste parole:~ ~— Perchè 3047 4| perfetto: un piccolo nasetto rivolto in su, ma vi dirò: i nasi 3048 3| Il facchino accorse e lo rizzò a stento.~ ~Fu condotto 3049 10| qualche condiscepolo, più robusto ed anziano, lasciavano un’ 3050 3| come, come dire? come la rocca Capitolina delle istituzioni 3051 7| villette, quanto quelli dalle rocce e dai dirupi erbosi, si 3052 2| studio delle virtù greche e romane mi avevano quasi instillato 3053 4| vostri abiti razionali? Noi, romantici, eravamo belli. Alto io 3054 5| così avevo imparato nei romanzi e anche nei libri di scuola.~ ~ 3055 2| Era un libro francese, un romanzo. Non lo avevo mai letto; 3056 8| automobile ha l’ordine di rombare spaventosamente, ed i suoi 3057 11| completa guarigione. Fuori rombava l’automobile.~ ~La signora 3058 1| le nuvole. Vedi come si rompono, come si snodano; dileguano, 3059 3| del sole e salutata dalle rondini... Ah, se io fossi come 3060 10| Antonio era entrato Rosa Rosæ, genitivo e dativo, Fedro 3061 9| suoi dentini in quella anca rosata — dire che circa vent’anni 3062 6| sostituirli con aerei, azzurri, rosei mobili di stile floreale; 3063 11| tutta gentilezza con un rospaccio, con un istrice, con un 3064 11| Ecco, veda, troppe parole! rospetto, villanello tutt’al più. 3065 3| di quegli uomini neri e rossi, i quali, benchè siano da 3066 1| grande città sfumava enorme, rossiccia, turrita in fondo al piano: 3067 3| restante umanità! Un piccolo rossore alla fronte, un parlar secco 3068 11| impossibile, genera macchie, acni, rossori.~ ~— Orribile! Ma quale 3069 1| alberghetto o ristorante, quivi le rotaie finivano ed il tram si fermò.~ ~ 3070 9| come dicete voi? Avere rotery-snow-plough per soffiare via neve. — 3071 1| una mano accarezzava una rotondità provocante che terminava 3072 9| insufficienti: telegrafo rotto: macchina spenta.~ ~Prospettiva 3073 6| di flanella coi colletti rovesciati: aveva l’antiestetica abitudine 3074 12| e l’esile corpo si era rovesciato all’improvviso. Corsi e 3075 11| signora prese il biglietto e rovesciò tutte le carte.~ ~Dietro 3076 6| Aveva altre abitudini rozze e contadinesche, che non 3077 6| vezzosamente rideva del rozzo amatore, e tratta dai delfini, 3078 12| usurpa il mio mestiere di rubare!~ ~Corsi in soffitta e presentando 3079 9| denti bianchi nella faccia rubiconda, un po’ ironica, e senza 3080 9| aveva baciata.~ ~ ~— Dire — ruminava tra sè il signore allontanandosi 3081 10| il gatto che lo vide — al rumor della porta aveva levato 3082 1| cominciavano ad occupare rumorosamente qua e là i tavoli. Col nascere 3083 9| qualche cosa così orribile. Russia, Norway, Svizzera, paesi 3084 4| sangue, del mio sangue, rutilò. Lo contemplai con occhi 3085 | S. 3086 5| certamente — rispose. — Il sabato è d’uso, in casa, fare la 3087 4| cancelletto era aperto e la sabbia del viale non produceva 3088 9| neve! macchè la neve: il «sabotaggio». Ci vuole un ferroviere 3089 9| come fosse una funzione sacra. Apparve allora una leggiadra 3090 3| d’asma? Io non posso mica sacrificare il mio vestito e il mio 3091 7| Vergini in questi tempi sacrileghi; e quei positivisti di parroci 3092 10| suo vigile sonno — come saetta fuggì: negli esperimenti 3093 12| e le pupille perforanti saettarono un senso: — Vile!~ ~Ed io 3094 1| piacere per gli amanti più saggi. Per lui si chiudeva.~ ~ ~ ~ 3095 2| delizioso e perfidamente saggio che è la femmina.~ ~Era 3096 3| gli disse il gentiluomo salendo in una carrozzella.~ ~Il 3097 1| Signore — disse l’ostessa.~ ~Salì dove c’era la bella terrazza.~ ~ 3098 2| carta, penna e calamaio, io salii con lei, da lei, nel suo 3099 1| campi. Il tram cominciò a salire verso i primi colli, e quando 3100 10| a Giacomino!~ ~Giacomino salta sul letto, s’appiatta, s’ 3101 9| aprirsi. Un individuo o due saltarono giù. Rimasero confitti come 3102 3| esilarante, luccicante: saltellava sulle piccole gambe.~ ~— 3103 3| primo raggio del sole e salutata dalle rondini... Ah, se 3104 3| Ma quei baci, ma quei saluti, ma se li distribuiscano 3105 6| esistenza di un fattore?~ ~«Ma salva e redimi quell’infelice 3106 4| si riapersero. I bagliori sanguigni del tramonto sereno entravano 3107 3| in malo modo, cadendo.~ ~Sanguinava.~ ~Il facchino accorse e 3108 12| copia di solchi, uno strappo sanguinoso. Mi aveva ferito col becco, 3109 8| stato egrotante a quello di sanità. La sola terapia vera è 3110 8| venerazione degli uomini e della santa gioia della maternità?» 3111 7| pianto, ella non sapeva. Lo sapevano i genitori ed il medico. 3112 8| cavalleria! Dopo la quale tu non sapevi più in che mondo eri. Sono 3113 5| inconcludente, oltrechè cretino, non sapevo decidermi. Non per amore, 3114 7| senza calze di seta, senza saponi, senza tela batista. Imaginare 3115 9| poteva essere fra i più saporiti ricordi della vita!~ ~Un 3116 11| intelligente per un uomo che mi sappia intendere, una donna che 3117 4| Come vivere? E quei figli? Sappiate che io ero povero, allora. 3118 | saremmo 3119 | saresti 3120 5| pensai — è una cameriera, una sartina, una ballerina, io non so 3121 10| lista del calzolaio e del sarto. Il padre, cav. Antonio, 3122 5| facevano scricchiolare i sassolini dei viali, deserti a quell’ 3123 7| un po’ col vade retro, Satana, l’avevano spaventata, povera 3124 5| nel suo stato abituale di saturazione lucida di assenzio.~ ~— 3125 9| naso.~ ~— Ah!... Fy, old satyr!~ ~— Niente, vecchio satiro, 3126 1| fanno come noi, e fanno saviamente. E lei che mi risponde ora, 3127 8| centesimo di dote!...~ ~— Ti sbagli: mi portò il padre, la madre 3128 2| anno.~ ~La signora parve sbalordire.~ ~— E anche lei, se volesse 3129 8| avvenire della società è sbalorditivo...~ ~— E tu intanto principi...~ ~— 3130 9| era piccolo, anzianotto, sbarbato e fiorito nel volto: però 3131 4| Lo contemplai con occhi sbarrati: scendeva giù per l’avambraccio, 3132 3| giovane signore, invece, gli sbarrò il passo e con voce insolente 3133 11| marito.~ ~La signora uscì sbattendo l’uscio.~ ~Allora, dietro 3134 10| uomo andasse via; e torna a sbirciare con la coda dell’occhio: 3135 9| bloccati.~ ~— Ah! Verranno a sbloccare.~ ~— Speriamo bene, signora.~ ~ 3136 2| e quasi sbocciare come sbocciavano le gemme della pianta che 3137 1| berrettino bianco, la aiutavano a sbucciare pisellini e tagliare una 3138 9| la macchina mandò un gran sbuffo, poi un sibilo flebile, 3139 2| miserabile! Mi feci quasi scacciare da quella stanza da cui 3140 11| giustificabile rivolta, scaglia la tovaglia per terra...~ ~— 3141 8| adorabili sottane un vile scaldino di carbonella. Sai tu quali 3142 11| garbatamente, giù per le belle scale di marmo, l’illustre dottore 3143 12| portava l’impronta di cinque scalfitture, dove il sangue segnò cinque 3144 12| sonora; e i palafreni bardati scalpitavano e i mastini odoravano la 3145 1| Poi si stabilì un certo scambio di parole fra le due coppie 3146 1| in una sala di albergo si scandalizzano se trovano una coppia, così 3147 5| Venezia! batter di zoccoletti, scandere di parole cadenzale, musicali, 3148 8| Il mio predecessore era scappato via per disperazione, portando 3149 3| carte. Io temetti che me li scaraventasse sulla testa: si accontentò 3150 9| niente, tutto un giuoco a scaricabarile. Al telegrafo, al telegrafo! 3151 8| ritratto onora persino le scatole dei cerini, la cui réclame 3152 8| le mie boccettine, le mie scatoline? Con la fede. La fede è 3153 4| gravemente.~ ~Aveva molti scatti di sdegno contro la fanticella 3154 4| strana notte. Quando mi vide scavalcare la finestra a piano terreno 3155 1| piazza dove erano i tram. Scelse un tram che conduceva verso 3156 1| meno visibili. Vinse la scelta dell’hôtel, anche perchè 3157 7| sposi con la loro bambina scendevano verso il lago. Il paesaggio 3158 3| reclamare contro di lei che è sceso dal treno in moto.~ ~— La 3159 4| accusate di essere positivista, scettico o come meglio vi piace chiamarmi. 3160 9| come sono le ali e le ànche scheletriche nei disingannevoli cestini 3161 4| ci usasse questo lugubre scherzo, le guerre sarebbero finite 3162 3| risparmiato un mezzo accidente. Io schiattavo dalla bile. Pensi che in 3163 8| tornò. Mi mostrò la sua schiena che era tutta una piaga; 3164 10| Fedro e la grammatica dello Schultz: arnesi di pensieri, dei 3165 7| assai giovani: lei una donna scialba, delicata, lunga, troppo 3166 9| ed indicò il suo grosso sciallo buttato nell’angolo.~ ~ ~ ~ 3167 8| questo revulsivo che cura sciatiche, lombaggini, raffreddori 3168 11| trovare noi, così detti scienziati, la causa del male, non 3169 8| la cui réclame splende, scintilla dalle quarte pagine dei 3170 11| riallacciando. Le stanze dell’Hôtel scintillavano di lampadine elettriche, 3171 5| al tepore della mia anima sciocca, ma sensitiva. Io giungevo 3172 2| sconcertò.~ ~— Ho detto qualche sciocchezza forse, signora?~ ~— Ma niente 3173 6| Ma perchè piango io, sciocco che sono mai? Se quel povero 3174 9| mandarini dalla buccia ben sciolta.~ ~A questo punto il treno, 3175 10| Palmira, scolaro ginnasiale scioperatissimo.~ ~La signora Palmira conosceva 3176 10| sbircia.~ ~Svelto come uno scoiattolo, ha presentito la caccia 3177 2| annunziò la mia lettera alla scolaresca; la lesse anzi; poi pronunciò 3178 8| contro la maldicenza, uno scollato autentico ed inaudito in 3179 8| senza fede, destinata a scomparire. Ma tutto il resto del mondo 3180 7| delle virtù morali, siano scomparse le virtù corporali. Poverina, 3181 6| imagini come offrire la scomposizione e ricomposizione di un orologio 3182 8| la Chiesa, quando potè! Scomunico io chi non crede a me! Ti 3183 8| al dogma, anathema sit! Scomunicò la Chiesa, quando potè! 3184 2| e sorrise in modo che mi sconcertò.~ ~— Ho detto qualche sciocchezza 3185 3| stantuffo; quindi lo proiettò sconciamente lontano.~ ~Per sua mala 3186 8| termosifone era una cosa sconosciuta.~ ~Ed ecco che un Marcantonio 3187 7| imagine è lugubre, per lo meno sconsolante? Sostituiamola con un film 3188 12| siete in mia balìa e ne sconterete bene la colpa senza alcuna 3189 9| umidore intenso, una folla sconvolta era sotto la tettoia: ogni 3190 1| fece la mimma che aveva scoperto anche la luna, una falce 3191 12| cercai tra quelle penne di scoprire il segreto della sua ferocia, 3192 9| bianca: la macchina — la si scorgeva in curva — era quasi tutta 3193 6| modo che bene spesso si scorgevano giù pendere i legacci: ignorava — 3194 6| delfini, gli facea davanti scorribande pel glauco mare.~ ~Queste 3195 5| altre finestre poteva essere scorta, se vi era qualcuno; poi 3196 5| rivolgermi delle parole scortesi. Oh, invece, il risveglio 3197 5| caso verso di noi, ci aveva scorti: aveva fatto un impercettibile 3198 9| signora pareva sofferente: era scossa come da brividi.~ ~Il signore 3199 2| che sempre più si venivano scostando da un fine libro e si posavano, 3200 7| Essa, la pupa, non era scostumatamente in camicia, come sogliono 3201 5| in oeu, u, uh, uuh, mi scoteva i nervi, e mi pareva che 3202 5| Le sue scarpette facevano scricchiolare i sassolini dei viali, deserti 3203 9| tranquillamente, alcuni panini scricchiolarono, una bottiglia nera versò 3204 10| spontanea prolissità.~ ~Scritta la lettera, Giacomino la 3205 11| nobile, antica classe degli scrivani, che le macchine da scrivere 3206 11| cumuli delle carte della scrivania:~ ~— Io credo che cinquanta 3207 10| Finotti a far che? a scriver la lettera?~ ~— No, a dirmi 3208 11| lusingo. Basta, tu me ne scriverai...~ ~In quel punto il diretto 3209 12| polvere cadde su di loro; lo scudiero non venne ad avvertire i 3210 2| sapere nè di Olimpiadi, nè di scuole.~ ~— Voi siete ben goloso, 3211 5| di scuro con una veletta scura sul volto: dietro turgeva 3212 10| dirmi come si doveva fare la scusa. La fanno tutti, mica io 3213 6| signor conte fu più che scusabile se ne subì il fascino irresistibile.~ ~ 3214 7| Ma io non capisco, scusate.~ ~— Voi capite benissimo.~ ~— 3215 10| ingegno ad inventare tutte le scuse per faticare meno che si 3216 4| Aveva molti scatti di sdegno contro la fanticella très-laide, 3217 9| la signora con una mossa sdegnosa, appena detto «non parlare 3218 7| così vestite? — domandò, seccamente.~ ~— In tutti i magazzini.~ ~— 3219 3| rimase lì un po’, fra un secchio d’acqua e un asciugamano.~ ~— 3220 3| rossore alla fronte, un parlar secco allo sportello dei biglietti, 3221 7| braccia materne: una visione secolare: la maternità e il figlio 3222 6| nessuna necessità di queste seconde nozze. Sarebbe come offrire 3223 2| Perfettamente. Ma tu prendi dal «secrétaire» carta e busta e scrivi. 3224 8| non hanno sempre la stessa sede di quelle dell’uomo. Supponi, 3225 9| labbra si storsero: poi si sedette come rassegnata. Lentamente, 3226 4| Io allora gli offersi una sedia, una sigaretta e, richiamando 3227 10| teatrino dei burattini: le sedie adattate a biciclette e 3228 7| moglie con Irma in braccio lo seduceva: una visione soave. Irma 3229 10| Giacomino sbircia: la mamma, seduta su la poltrona, legge il 3230 6| mani esercitavano una tale seduzione, che il signor conte fu 3231 10| Direttore torna a sedere sul suo seggiolone: preme il bottone elettrico: 3232 9| retrocedere impossibile: segnalazioni insufficienti: telegrafo 3233 6| quintale: ora appariva da molti segni poco probabile che la signora 3234 12| scalfitture, dove il sangue segnò cinque tracce di avvertimento. 3235 3| il caso del barone Y..., segretario dell’ambasciata germanica, 3236 12| diverso per certe qualità segrete che prima non avea sospettate.~ ~ 3237 5| così della prima come delle seguenti, seguiva questa linea di 3238 5| della stessa proporzione.~ ~Seguì un breve cenno molto calmo, 3239 10| un cenno al rampollo di seguirla. La signora elevò il tu 3240 4| in abito molto notturno a seguirli, dolce, placida, indifesa 3241 4| io l’avevo, naturalmente, seguita. Permettete che continui 3242 1| due innamorati avrebbero seguitato a fumare, anche senza permesso.~ ~ 3243 6| dalla mano.~ ~— Pensi — seguitava donna Fanny — che vedendo 3244 5| della mano mi fece capire: «Seguitemi a distanza». Le sue scarpette 3245 1| suole dire per cortesia: «Seguiti, o signore, a fumare lo 3246 8| Ballesio bevve un cognac, e seguitò:~ ~— A quei tempi io reggevo 3247 5| prima come delle seguenti, seguiva questa linea di logica: « 3248 12| si movevano solo essi, e seguivano ogni mio gesto, come l’immagine 3249 6| matura la trota, in quale selva cresce il lampone e la fragola.~ ~ 3250 8| uomo che ritorna allo stato selvaggio e cretino.~ ~Dopo ciò Ballesio 3251 5| Vedi questa mia barba selvatica? Vedi queste mie scarpe 3252 6| certi panierini di fragole selvatiche, certi formaggi che fanno 3253 3| persino le donne non mi sembrano donne!~ ~L’aria balsamica, 3254 1| pigliarlo sul serio il codice semi-barbaro della natura. Frodarle fin 3255 | semper 3256 11| giudichiamo spesso con una semplicità di criteri che ci fa veramente 3257 8| Guardo. Era una carta senapata.~ ~— Non ha fatto effetto, 3258 11| apposta per un consulto al senatore X***. Sarà una visita in 3259 8| smunte, senza l’onore di quel seno e perciò prive della venerazione 3260 6| mano soltanto dava questa sensazione di piacere, che cosa avrebbe 3261 2| ciò che di più delicato e sensibile ha l’uomo, cioè nella sua 3262 5| della mia anima sciocca, ma sensitiva. Io giungevo per la prima 3263 9| persona seccata disse:~ ~— Oh, senta, cara signora, che lei mi 3264 12| con voce di giudice che sentenzia, ma la mia voce risonò a 3265 11| sono quasi sempre brutali — sentenziò gravemente il dottore.~ ~— 3266 7| pietra che costeggiavano il sentieruolo, si occultavano le villette; 3267 11| sentire il suo cuore, e tu sentilo. Esiste realmente un po’ 3268 3| dolcemente, dicevo con voce sentimentale:~ ~— Ecco qui il suo piccolo 3269 6| mettono fuori certi loro sentimenti sigillati nel cuore da anni 3270 11| bene, prego — mio marito di sentirmi il cuore. Si rifiuta! Un 3271 3| i funzionari dello Stato sentissero la responsabilità del proprio 3272 5| scrisse e diceva così: «Sentite, per lettera vedo che non 3273 6| cruschello ben grossi, che si sentono sotto i denti.~ ~La signora 3274 | senz’ 3275 9| case, disperse, livide, sepolte: un paesaggio immobile, 3276 6| requisiti, un uomo si doveva seppellire in campagna? vestire a quel 3277 12| e fegato ebbe, e ben lo seppero i polli della cucina che 3278 10| dolorosa di tante belle serate con dolci, castagne, panna 3279 10| nella sua stanza dove tutto serbava traccia delle sue imprese: 3280 3| luglio, una ben calda e serena mattina, io presenziavo 3281 4| bagliori sanguigni del tramonto sereno entravano nella stanzetta 3282 6| Ma ci furono dei guai seri e delle difficoltà da superare.~ ~ 3283 7| cinematografo del cervello, la serie delle imagini.~ ~Un’imagine 3284 12| rientrava come da per sè quasi serpe che rimbuca, e quattro lunghi 3285 1| collina quei bei draghi e serpenti grandi d’oro che vi si posano: 3286 10| ad una umile fantesca: da servaccia, sguattera sino a certe 3287 11| buchi delle vostre calze e serve per gli usi intimi! L’avete 3288 1| inconsapevoli lavoratori e servi di quella grande autocrate 3289 5| dispetto della bianca cuffia servile? Vedi tutto questo?~ ~— 3290 2| conquistare la vita, e non servire ai morti.~ ~E se i Greci 3291 3| articolo decimo, paragrafo sesto delle Istruzioni pel servizio 3292 8| essere morti di fame. In una settimana tu non fai cinque lire di 3293 7| affezionate alle gambe per delle settimane; madonna Isotta con le unghie 3294 7| Ella fece una brutta, severa smorfia a quel «giuro».~ ~— 3295 5| miei genitori sono molto severi, ma mi vogliono anche molto 3296 5| busecca con cui riscaldarmi e sfamarmi con poco prezzo. Allora 3297 2| briccone di Enomao, che sfidava alla corsa dei cocchi tutti 3298 9| di neve: dentro si vedeva sfilare un ingombro di umanità.~ ~ 3299 5| Ora attento.»~ ~Ed allora sfilarono fulmineamente tre lettere, 3300 9| viole.~ ~I labbruzzi di lei sfiorarono il suo grosso naso. Poi 3301 7| fatto quasi repentinamente sfiorire la sua giovinezza; aveva 3302 11| osservava-è grave questo modo di sfogarsi con le carte. Pare, vero 3303 10| alcuni ferri dal comodino, si sfogava esercitando l’arte del meccanico 3304 8| no. Probabilmente era uno sfogo di quel genio della réclame 3305 11| cosa — aggiunse il dottore sforzando la voce, — se la conduci 3306 11| le corde laringee per lo sforzo abnorme della voce, stanno 3307 11| ferma, dà dei colpi, poi mi sfugge, non lo sento più, lo sento 3308 8| quello che si è lasciato sfuggire: ma per quella volta, parla.~ ~— 3309 11| italiano: appena, appena una sfumatura di amabile ironia. Aveva 3310 1| vespero; ed una grande città sfumava enorme, rossiccia, turrita 3311 11| Giraldi: tu essendo freddo, sgarbato con tua moglie, commetti 3312 10| ufficiale, ma viceversa doveva sgobbare come un somiere. Giacchè 3313 12| senza cibo, ne ebbi alquanto sgomento.~ ~E l’Ave Maria del terzo 3314 10| stipendi spesso rappresenta uno sgonfiamento del denaro pubblico, e qualche 3315 10| dir le bugie, ingegno a sgraffignare se trova, ingegno ad inventare 3316 10| fantesca: da servaccia, sguattera sino a certe parole che 3317 9| mandò un gran sbuffo, poi un sibilo flebile, lugubre, morente: 3318 6| faceva presente l’ombra di Sicheo, voglio dire del defunto 3319 10| perdette la sua abituale sicurezza.~ ~— Abbia ad ogni modo 3320 9| la banchina. Terrapieno, siepe, tutto era livellato in 3321 6| poteva soffrire, a fumare le sigarette invece dei toscani. Aveva 3322 6| fuori certi loro sentimenti sigillati nel cuore da anni ed anni, 3323 2| libro non si può vedere: e sigillò il libro, posando sulla 3324 10| lei.~ ~— Ha inteso, bel signorino?~ ~— È stato Finotti...! — 3325 7| via.~ ~— Ma, amica mia, sii ragionevole; gli affari 3326 12| fondo, pieno di libertà e di silenzi. Ma il falco aveva abbassato 3327 5| in una via relativamente silenziosa. La mia finestra dava in 3328 2| Dunque io lagrimavo silenziosamente sulla banchetta dei giardini 3329 12| dal giocare a quel giuoco silenzioso e calmo, ma pieno di terribili 3330 6| che mandava su la zampogna silvestre facevano tremare le foreste 3331 7| nel monumento funebre, i simboli del suo commercio.~ ~— Sempre 3332 12| fondo ero io che mi cavavo simbolicamente le mie: ed era certamente 3333 9| macchina enorme e nera, simbolo del progresso; come la pudica 3334 1| umano, e per le quali egli simpatizzava un giorno sì, e un altro 3335 5| nastrino all’angolo superiore sinistro. La sua ortografia era precisa, 3336 | sit 3337 5| vicino, in un grande negozio: slanciata, bella, elegante in un grembiuletto 3338 4| perchè la servetta era una smemorata, un’arfasatta, come sovente 3339 12| vidi aprirsi due alacce smisurate che pareva impossibile dovessero 3340 10| rumore di grida e di mobili smossi è successa una gran calma.~ ~ 3341 8| esistere fanciulle clorotiche, smunte, senza l’onore di quel seno 3342 6| non potrà mai diventare snello e magro. Credo piuttosto 3343 1| come si rompono, come si snodano; dileguano, impallidiscono! 3344 11| parlato sempre con una voce soavissima, musicale, con un bellissimo 3345 2| profumo anzi io sentivo sobbalzare l’anima mia stranamente, 3346 4| leva, la direzione: dà un sobbalzo e poi fila, precipita verso 3347 2| avete mai letto? — chiese socchiudendo maliziosamente le sue grandi 3348 8| sto coi preti, ora sto coi socialisti. Io sto con chi soffre, 3349 10| piccolo benessere?» Per soddisfare questo piccolo benessere, 3350 5| di rispondervi.»~ ~Parve soddisfatta; prese dalle sue labbra 3351 5| esso stava col naso in su, soddisfatto di sè, intento alla disinfezione 3352 9| offrire?~ ~La signora pareva sofferente: era scossa come da brividi.~ ~ 3353 7| provocata da ben altro genere di sofferenze.~ ~Si parlò molto del defunto 3354 6| appetito, perchè aveva troppo sofferto per la morte del suo povero 3355 3| con tanta opportunità il soffiante... Ma lei, lei poi come 3356 9| Avere rotery-snow-plough per soffiare via neve. — E con la manina 3357 9| avanzati avere puf, uf (soffiava). Avere, come dicete voi? 3358 7| che la mimma.~ ~— Auf! — soffiò ancora il giovane.~ ~— Ti 3359 11| sento in gola: mi chiude, mi soffoca! Ho un vizio di circolazione, 3360 3| gli premeva più della mia soffocazione! Io voglio proporre per 3361 11| alla moglie che bada al soffritto e sorveglia i buchi delle 3362 10| che nessuno più del babbo soffriva per la sua mancanza.~ ~ ~ ~ 3363 11| impressione di paura, di soggezione e di ammirazione insieme. 3364 11| influsso di passione, che la soggiogava.~ ~La signora, nei preliminari 3365 4| sugli stranieri una tassa di soggiorno mediante un sovrapprezzo 3366 | solamente 3367 12| oltre ad un’altra copia di solchi, uno strappo sanguinoso. 3368 10| Palmira con un contegno così solenne ed enigmatico che la detta 3369 3| caso specifico erano due soli nello scompartimento e perciò 3370 9| buongustaio e anche uno stomaco solido. Guardò con occhio commosso 3371 4| preso a pigione una villetta solinga presso il mare, e dove io 3372 8| riconosce più: non è più la solita mutria: parla, ha dello 3373 2| seduto su di una banchetta solitaria dei giardini pubblici, e 3374 11| l’appendicite, il verme solitario ed altri mali proposti dalla 3375 4| italiano.~ ~— Ci siamo col solito amore! — disse l’amico.~ ~— 3376 1| mimma — disse il babbo sollevandola —, ecco il grano. Esso è 3377 9| signore faceva: up, là! sollevandosi ritmicamente sulle punte 3378 5| Due bianche belle mani sollevarono la veletta.~ ~— Voi non 3379 4| sangue: avevo trovato la soluzione semplice, naturale del problema 3380 10| doveva sgobbare come un somiere. Giacchè se lo stipendio 3381 7| di guadagnare una bella somma facendo il monumento a Mister 3382 10| numeri lunghe lunghe da sommare, e non finivano mai, e non 3383 11| queste cose è nata maestra.~ ~Sommessamente intanto il paggetto dell’ 3384 12| illuminava la nera foresta sonora; e i palafreni bardati scalpitavano 3385 12| fatiche belligere in grandi e sontuosi pranzi, i quali corrispondevano 3386 10| modeste, diveniva inadatto a sopperire al treno di casa quale era 3387 11| bisognerebbe che lui si sopprimesse.~ ~— È un consiglio che 3388 8| diventa l’ombra di un uomo. Sopprimi la donna, e tu hai l’uomo 3389 | soprattutto 3390 4| reazione, quasi fulminea, è sopravvenuta, ed improvvisamente la mia 3391 11| Capisci tu? intendi? fai il sordo? l’oca? lo stupido? il superuomo? 3392 1| diradavano, ed i pioppi sorgevano verdi con un fremito già 3393 12| botto; le gambe sottili non sorressero più l’esile corpo, e l’esile 3394 6| il signor conte, a farla sorridere la prima volta dopo quella 3395 3| Stato.~ ~Il piccolo signore sorrideva con aria olimpica; volle 3396 11| signore! E lei ride?...~ ~— Sorrido, signora.~ ~— Agli Stati 3397 3| lo guardò: le sue labbra sorrisero, tutta la barba sorrise.~ ~— 3398 11| che bada al soffritto e sorveglia i buchi delle vostre calze 3399 6| quattro ore di caccia o di sorveglianza ai lavori agricoli, era 3400 12| chiesto ai villani e quelli, sospendendo il placido lavoro della 3401 3| mi possa capitare è una sospensione.~ ~ ~ ~Ma non fu propriamente 3402 10| consiglio dei professori, è sospeso dalle lezioni. Questo come 3403 4| profondo di una cosa non sospettata.~ ~Ecco: durante il mio 3404 12| segrete che prima non avea sospettate.~ ~Pensieri di rappresaglia 3405 4| prepotente e ricco, e di sospetti costumi, troppo spesso e 3406 1| sua piccola Pina.~ ~Poi sospirando aggiunse:~ ~— Tutto il mio 3407 6| ciò meno abbondanti, e i sospiri che mandava su la zampogna 3408 1| alternare un boccone e un sospiro; e lasciare in pace la bistecca 3409 3| bicromatico.~ ~Durante la sosta e la disputa, la macchina, 3410 4| della Creazione.~ ~Essi sostenevano, ad esempio, la inutilità 3411 2| trattava delle Olimpiadi. Io sostenevo che le Olimpiadi erano uno 3412 4| fisica maschile è appena sostenuta oggi dagli ufficiali; e 3413 5| fulmineamente tre lettere, sostenute da un colossale ammirativo: 3414 7| per lo meno sconsolante? Sostituiamola con un film tutto da ridere.~ ~ 3415 6| lawn-tennis, e perchè no? sostituire il vecchio e geometrico 3416 6| tarli, roba da antiquari, sostituirli con aerei, azzurri, rosei 3417 3| telegrafista; ma non aveva chi lo sostituisse o lo aiutasse fuorchè uno 3418 10| anzitutto rilevata questa sostituzione, accolse la signora Palmira 3419 9| passò; passò perchè era sottile, ma la si contorse come 3420 1| nascendo, approvato, firmato e sottoscritto il contratto feroce che 3421 6| micidiale piombo del conte sottratti alla libertà ed alla vita 3422 4| smemorata, un’arfasatta, come sovente sono nei nostri paesi.~ ~ 3423 5| davanti una tazza da brodo, soverchiata da un liquido giallastro 3424 4| di soggiorno mediante un sovrapprezzo sui commestibili. Del resto, 3425 12| e di azzurro con elmo e spada. L’ho a mente quella stanzaccia 3426 8| alto come la bottega, mi spalanca la vetrina, entra e butta 3427 11| emicrania — si levò di scatto, spalancò due o tre porte a vetri, 3428 7| della sua testa, dietro la spalliera del divano.~ ~Che enorme 3429 8| minuscolo uomo, in grande sparato bianco, dare maestosamente 3430 1| cose feroci che la Natura sparge e contro cui la sua povera 3431 9| la digestione?» Le fette sparivano tranquillamente, alcuni 3432 4| raccogliendo quei fogli sparsi, m’avvidi con stupore profondo 3433 7| Pimpala, Imma! — fece la bimba spaurita.~ ~— Cos’ha, adesso, con 3434 7| retro, Satana, l’avevano spaventata, povera Venere! Ah, l’evo 3435 3| fu colto da un fremito di spavento. Che era accaduto?~ ~Il 3436 11| allontani da te.~ ~— Ma quella spaventosa eloquenza..., quella lingua 3437 8| automobile ha l’ordine di rombare spaventosamente, ed i suoi fari devono essere 3438 2| che le Olimpiadi erano uno spazio di quattro anni nel complicato 3439 9| adoperano un tipo nuovo di spazzaneve a ventilatore per liberare 3440 7| Isotta con le unghie non spazzolate! Che orrore! La voluttà 3441 9| voce esotica al coro, con speciale sintesi diffamatoria verso 3442 3| regolamenti: ma nessuna regola specifica oggi esiste in relazione 3443 6| organico meglio che le cure specifiche escogitate al proposito 3444 3| essendo egli, bigliettaio, spedizioniere, telegrafista; ma non aveva 3445 11| venne fuori un omarino mezzo spelato e con barbetta caprina, 3446 8| sei un modello di esosità, spendi, senza protestare, ventimila 3447 2| Disse:~ ~— Ma se io ne spendo quasi altrettanto per le 3448 1| angeletta deformata nelle spere di vetro. Ciò fece molto 3449 9| Verranno a sbloccare.~ ~— Speriamo bene, signora.~ ~Può fare 3450 3| diventava grigia, ed avrebbe speso allegramente il capitale 3451 4| caratteristiche fra noi, mi spiacevano tanto al confronto che mi 3452 5| impercettibile segno di spiacevole sorpresa e poco dopo la 3453 4| presso di noi, lungo la spiaggia del mare. Io vi assicuro 3454 6| di quei funebri cipressi, spianarvi un lawn-tennis, e perchè 3455 6| oro alle pareti; e su la spianata invece di quei funebri cipressi, 3456 7| meglio, ed i suoi genitori spiavano il suo volto, il suo colore, 3457 5| trattare l’amore così alla spiccia?~ ~La signorina era carina: 3458 2| Io andai avanti e le spiegai tutta la storia dei giuochi 3459 8| gli scherzi — dissi, — ma spiegami come va questa faccenda; 3460 4| Sventuratamente non potevo spiegarmi, se non col dire che anch’ 3461 12| si rabbuffò, le ali si spiegarono, le cortine delle pupille 3462 2| offese, mi pregò che le spiegassi quella storia delle Olimpiadi.~ ~ 3463 11| vanno distruggendo in modo spietato.~ ~Pareva abituato a questa 3464 4| quel biondo tenero come di spiga non baciata bene dal sole; 3465 5| pensiero, fermata con uno spillo e un nastrino all’angolo 3466 1| le rose e buttare via le spine. L’Argia, quest’amabile 3467 5| musicali, come su di un’antica spinetta. Provai un bisogno di fuggire 3468 10| stanza da letto. Giacomino spinse l’uscio. È il babbo che 3469 8| dei cerini, la cui réclame splende, scintilla dalle quarte 3470 2| rosa, e più sopra ancora splendeva l’azzurro del cielo.~ ~Era 3471 3| candido, il suo cappello splendido non erano più bianchi che 3472 6| po’ la pelle, un po’ lo splendore languido delle turchesi 3473 1| pisellini e tagliare una gran spoglia gialla e grande come luna 3474 12| voi avete, signor falco, spogliato tanti nidi, lacerato e ucciso 3475 10| memoria di Giacomino, una così spontanea prolissità.~ ~Scritta la 3476 6| attività, quale era quella che spontaneamente conduceva prima il defunto 3477 6| tutto eguale, un colore sporco fra il cenere e il biondo.~ ~ 3478 3| po’ impediva il ventre che sporgeva dagli svolazzi di un giacchetto 3479 9| aperta campagna. Si sentivano sportelli e vetri aprirsi. Un individuo 3480 7| come la mamma, da quella sposa patita. Eleganti erano l’ 3481 8| ventidue anni, quando la sposai, ero anche più brutto: lo 3482 2| vittoria su Enomao, il suo sposalizio con Ippodamia. — E da queste 3483 5| seguito. Siete disposto a sposarmi? I miei genitori sono molto 3484 6| Per l’appunto: finchè la sposò, così come stava.~ ~ ~ ~ 3485 11| marito, questo esseraccio spregevole che si chiama marito, si 3486 5| innalzavano per altri tre piani e sprofondavano per altri due. In fondo, 3487 5| piedi. Io, l’essere più sprovvisto di fondamento, avevo delle 3488 2| Olimpia. — Ma oggi sarebbe squalificato quel signore!~ ~— Ma un 3489 4| occhi suoi grandi, quasi squarciati, di un azzurro dolcissimo, 3490 3| se vuole riparazione...~ ~Squillò la cornetta; e il treno 3491 4| natura. Ella era inoltre così squisitamente monda e detersa che dalle 3492 1| più peregrina: «tutto è stabile ed immobile in questo mondo. 3493 1| lui, e ringraziò.~ ~Poi si stabilì un certo scambio di parole 3494 6| ma la stessa cuciniera si staccava dai fornelli per mettere 3495 3| finestrini in qualunque stagione; e se quel signore non sa 3496 5| delle alghe e di altre cose stagnanti, l’assenza di quel profumo 3497 8| incolli la immagine nelle stalle per la protezione delle 3498 7| Ma ha un bel colorito stamane, vero? — chiese lui.~ ~— 3499 7| canca vuol dire, che Irma è stanca.~ ~La prese in braccio.~ ~ 3500 12| incantamento che io non mi stancavo mai dal giocare a quel giuoco 3501 8| sonno, e poi mi annoio. Sono stanco di Vedova allegra. Vieni 3502 10| lui un sapore di amarezza stantìa: e quanto al buon gusto 3503 3| come fosse stato un’asta di stantuffo; quindi lo proiettò sconciamente 3504 11| dunque, riallacciando. Le stanze dell’Hôtel scintillavano 3505 12| voce risonò a vuoto nello stanzone melanconico, ma era una 3506 | star 3507 | staremmo 3508 7| Italia per farsi fare la statua di sua moglie morta. Egli 3509 3| mano, dall’alto della sua statura atletica, la sua barba, 3510 2| artista di caffè-concerto e stella di prima grandezza.~ ~ ~ ~ 3511 1| in su, sopra un arco di stelle!~ ~— Quella lì — mormorò 3512 12| effigiarsi le aquile negli stemmi dei re e le pupille perforanti 3513 1| rossa luce del tramonto, che stendeva come un pulviscolo di porpora 3514 3| facchino accorse e lo rizzò a stento.~ ~Fu condotto al pozzo: 3515 12| cose: giacchè vendicarsi, sterminare i nemici e farne strage, 3516 1| sopra un cuscino: aveva steso un lenzuoletto candido per 3517 | stesse 3518 | stette 3519 | stia 3520 | stiamo 3521 6| azzurri, rosei mobili di stile floreale; e bianco e oro 3522 10| necessità dell’arrotondare degli stipendi spesso rappresenta uno sgonfiamento 3523 11| il quinto paio nervoso stira le labbra fuori della linea 3524 6| dall’esterno — l’uso degli stiracalzoni; e non soltanto fumava degli 3525 6| salute; ma quel suo sorriso stirato, dava a vedere che non lo 3526 5| pioggia, mi pareva un colore stonato, disteso da un cattivo pittore. 3527 5| di musica e udissi delle stonature.~ ~— Ma di positivo che 3528 7| Beatrice con una camicia storica color Isabella; Laura con 3529 6| stato testimone di antiche storie. Con questi requisiti, un 3530 9| delicatissime labbra si storsero: poi si sedette come rassegnata. 3531 11| acquistato una disposizione strabica; le corde laringee per lo 3532 2| queste mie parole la signora strabiliò, e inarcò le grandi ciglia.~ ~— 3533 10| imprese: la tappezzeria stracciata per ornare il palazzo della 3534 5| cattivo pittore. Le case, le strade, tutto mi pareva precipitare 3535 12| sterminare i nemici e farne strage, e poi riportarne il trionfo 3536 2| sentivo sobbalzare l’anima mia stranamente, e quasi sbocciare come 3537 1| linguaggio, tutto fatto di strane analogie, che lui solo, 3538 2| allo specchio, tutti quegli strani armamenti della testa.~ ~ 3539 4| abitudine di mettere sugli stranieri una tassa di soggiorno mediante 3540 9| signore era italiano, non straniero.~ ~All’avvicinarsi della 3541 8| lire l’anno! Mia moglie è straordinaria! Ma come fai ad ingoiare 3542 7| capisco cosa vi troviate di straordinario...~ ~Ella guardava ora non 3543 12| altra copia di solchi, uno strappo sanguinoso. Mi aveva ferito 3544 8| hanno fatto una réclame strepitosa a questo revulsivo che cura 3545 4| cacciatore, feltro grigio, giacca stretta al busto e così cantavo, 3546 4| due calzoni assaettati, stretti sì che i muscoli delle cosce 3547 12| altro re suo rivale, vinto, stretto in catene davanti a lui.~ ~ 3548 9| affronta l’energumeno e strilla come un’aquila:~ ~— Prima 3549 9| nelle sale d’aspetto che strillano, che si disperano, che hanno 3550 3| indicato qui. Permetta che io stringa quella valorosa mano! Lei 3551 4| cantato tutta quella mattina stringendo appena la sua pallida mano, 3552 11| più a tempo per andare a stringergli la mano.~ ~— Lo dica a me 3553 12| trepidanza paurosa lo toccai; strinsi sotto le piume quel piccolo 3554 12| trovare dei lombrichi i quali strisciavano i loro umili anelli sulla 3555 10| ha freddo va presso alla stufa: chi vuol fare un viaggio 3556 11| va a spasso, digerisce stupendamente e non s’accorge d’una povera 3557 5| come l’è bell, ma come l’è stupid. El capiss no!?~ ~Allora 3558 3| Il mondo è pieno di cose stupide...~ ~— Ma io le posso citare — 3559 6| ci pensò lui, il conte, a stuzzicarglielo l’appetito, chè da un laghetto 3560 3| di Stato hanno creato un subbisso di regolamenti: ma nessuna 3561 11| iperestesia del suo «io subcosciente».~ ~— Ha detto?...~ ~— Oh, 3562 6| più che scusabile se ne subì il fascino irresistibile.~ ~ 3563 11| Mai più! Sono i nervi che subiscono una lenta, irreparabile 3564 3| poi acquietandosi con la subitaneità della sua indole buona — 3565 3| domandare risarcimento del danno subìto... Esiste un articolo del 3566 1| Oh, una gran cosa, sublime e terribile! Veda, signorina, 3567 1| affermare che le osterie suburbane sono una succursale del 3568 2| enorme dovesse fra poco succedere.~ ~— Ma sapete — disse — 3569 9| interessante guardare quello che vi succedeva. Un grigio enorme, un umidore 3570 10| grida e di mobili smossi è successa una gran calma.~ ~Il bruciore 3571 8| spiegazione dell’immenso successo del mio specifico. Devi 3572 4| stato rapito; era stato succhiato dalle mosche. Ecco perchè 3573 1| osterie suburbane sono una succursale del paradiso; ed un’ostessa 3574 8| dei più poveri fra i suoi sudditi. L’avvenire della società 3575 3| democratico, considero questa sudicia umanità di campagna come 3576 10| stipendio governativo era sufficiente per una famiglia di abitudini 3577 11| che cinquanta lire siano sufficienti.~ ~— Le figure grette, meschine, 3578 4| polacche, come oggi vi sono le suffragette. Sapete chi mi ha guarito 3579 1| movimento di tutte le cose suggeriva al signor Aurelio quest’ 3580 | sugli 3581 2| pesca di luglio: una pesca sugosa e fresca che ben si morde.~ ~ ~— 3582 6| della sua villa — li faceva suonare sì gli ossicini dei pollastri, 3583 11| con la delicatezza di una suora di carità. Oh, nulla di 3584 6| seri e delle difficoltà da superare.~ ~Il signor conte, ohimè! 3585 12| solo si contorse nell’atto superbo e magnifico con cui sogliono 3586 8| la surrenale, glandole superflue in apparenza. Ma tu portale 3587 5| e un nastrino all’angolo superiore sinistro. La sua ortografia 3588 3| Io che per dire a tutti, superiori e inferiori, quello che 3589 8| tua moglie è, come dire?, superlativa, — dissi versando il caffè 3590 9| riporre la preziosa anca superstite.~ ~Allora con un moto rapido, 3591 11| sordo? l’oca? lo stupido? il superuomo? Io soffro, ho dei dolori 3592 2| dichiarazione della mia colpa e supplicandola di volermi perdonare?»~ ~— 3593 8| sede di quelle dell’uomo. Supponi, per modo di dire, che in 3594 11| fatto quasi ogni giorno, supponiamo, porta all’autosuggestione, 3595 5| di quello che si poteva supporre dopo quell’assalto di torpedine: 3596 1| si può — disse in tono di suprema rassegnazione il giovane, — 3597 12| Immobile come una mummia, supremamente indifferente alle mie ispezioni.~ ~— 3598 8| pituitaria, la tiroide, la surrenale, glandole superflue in apparenza. 3599 7| suo lungo corpo, parevano sussultare di gioia. I denti erano 3600 4| più tardi mezza dormiente sussurrare alle mie orecchie: — Da 3601 10| Giacomino lo sbircia.~ ~Svelto come uno scoiattolo, ha 3602 11| dolori atroci, mi sento come svenire; non mangio più, non dormo 3603 4| di opinione contraria.~ ~Sventuratamente non potevo spiegarmi, se 3604 8| contemplando la mia signora che si svestiva allo specchio, esclamai: « 3605 4| lasciava indovinare uno sviluppo prodigioso: un po’ bruttino, 3606 8| della réclame che mi si sviluppò in seguito. Una sera d’inverno, 3607 9| orribile. Russia, Norway, Svizzera, paesi avanzati avere puf, 3608 5| eleganza e la mia cravatta svolazzante era come una bandiera di 3609 3| ventre che sporgeva dagli svolazzi di un giacchetto di orléans 3610 7| rapace. Taliedo se lo sentì svolgere dietro le sue spalle: apparire 3611 6| signor conte non esisteva una table à the, anzi credo che quanto 3612 8| fotografie, nei quadri, nei tablò; ma quale sono realmente: 3613 6| Montecatini, di Carlsbad, tabloidi di tiroidina. Macchè! Diventava 3614 5| che sentivo il suo piccolo tacco battere impazientemente 3615 4| due o tre fogli del mio taccuino, ma quello con la lettera 3616 11| quella lingua che non tace mai!...~ ~— Credo di averla 3617 9| aspettare, pazientare, tacere.~ ~Passava, interminabile, 3618 11| casa, si gettò sul sofà, tacque, cioè no; si preparò a parlare: 3619 2| mano.~ ~Io non insistetti e tacqui.~ ~Ma dopo un poco mutò 3620 1| a sbucciare pisellini e tagliare una gran spoglia gialla 3621 1| nella bianchezza della via, tagliata netta, ai margini, dal verde 3622 1| ostessa che tiene pronte le tagliatelle e delle uova e delle bistecche, 3623 6| peggio, giungeva al punto di tagliuzzare con un coltello da tasca 3624 7| sotto il nero, americano tallone della perfetta sua scarpa.~ ~— 3625 9| piedi, poi ricadendo sui talloni. Ad un tratto abbassò il 3626 4| un sogno, da cui uscivo talora fremente e con queste terribili 3627 11| facchino, dorme come una talpa, va a spasso, digerisce 3628 2| arrivò Pelope, figlio di Tantalo. — La storia di Pelope e 3629 10| traccia delle sue imprese: la tappezzeria stracciata per ornare il 3630 4| Polonia.~ ~La sentii più tardi mezza dormiente sussurrare 3631 9| casi.~ ~La verità cruda non tardò a farsi strada: treno bloccato 3632 6| altri secoli, consunti dai tarli, roba da antiquari, sostituirli 3633 4| mettere sugli stranieri una tassa di soggiorno mediante un 3634 8| Sant’Antonio, del grande taumaturgo, e tu hai la spiegazione 3635 1| La Pina vide le belle tavole preparate, e fece un «oh» 3636 1| rumorosamente qua e là i tavoli. Col nascere delle tenebre 3637 3| corsi, l’aria igienica dei teatri scintillanti, dei caffè-concerto; 3638 10| palazzo della regina nel teatrino dei burattini: le sedie 3639 4| pezzo! Ma io non voglio tediarvi con la filosofia. Vi dirò, 3640 7| ridendo e gorgheggiando, ma tediata e piangente. Perchè prima 3641 5| servito in un piattino, o tegamino di bel metallo.~ ~Mi vidi 3642 7| ripassando per Genova avrebbe telegrafato a Taliedo. Così avvenne: 3643 3| bigliettaio, spedizioniere, telegrafista; ma non aveva chi lo sostituisse 3644 7| sulla tela o con la creta il tema meraviglioso della Donna 3645 3| enorme di libri e carte. Io temetti che me li scaraventasse 3646 7| marinai fanno col cielo quando temono la burrasca.~ ~ ~— Ma ha 3647 2| ricordai non so quanti gradi di temperatura.~ ~— Oh, anche di più! — 3648 10| presentito la caccia e la tempesta. Cerca di fuggire, ma la 3649 3| corpo.~ ~Da anni ed anni tempestava la direzione per un trasferimento 3650 1| tavoli. Col nascere delle tenebre cominciava la giornata gaia 3651 4| affondò in quella profumata tenerezza bianca della Polonia.~ ~ 3652 4| creatura bionda, di quel biondo tenero come di spiga non baciata 3653 8| luminosi. La luce ed il suono tengono viva la fede. Ammirabile 3654 1| di velo, e nella tasca si tenne la berretta di lana e sul 3655 7| del laccio ineffabilmente tenue e infrangibile del matrimonio, 3656 5| Scomparve.~ ~ ~ ~Noi abbiamo tenuto corrispondenza epistolare 3657 1| Aurelio già pensava alle teorie collettiviste che oggi sono 3658 5| sul mio capo dolcemente al tepore della mia anima sciocca, 3659 8| bene a mente: nel campo terapeutico, tranne l’olio di ricino, 3660 8| quello di sanità. La sola terapia vera è l’igiene, l’aria, 3661 4| espressione notevole. I Nibelunghi terminano con queste parole: «perchè 3662 10| democrazia. Vero è che, quanto a termini ingiuriosi, la domestica 3663 8| esistevano le mie pillole; il termosifone era una cosa sconosciuta.~ ~ 3664 9| neve rasentava la banchina. Terrapieno, siepe, tutto era livellato 3665 3| capo-stazione, come lo terrei coltivato, inaffiato, fiorito, 3666 4| scavalcare la finestra a piano terreno mandò un grido...~ ~— Di 3667 1| La presenza delle terze persone — continuò il signor 3668 8| specchio, esclamai: «Dio, che tesori! ma perchè devono esistere 3669 6| al proposito e a cui ella testè mi accennava. La ragione 3670 6| castello che abitava era stato testimone di antiche storie. Con questi 3671 1| una coppia, così come noi, tête-à-tête, che fa all’amore. È invidia. 3672 6| parte: tutte quelle sale tetre con quei mobili neri, roba 3673 8| proiezioni luminose sui tetti; e con noi c’era il colonnello, 3674 6| non esisteva una table à the, anzi credo che quanto al 3675 10| soddisfazioni non ne aveva. Il thè che la sua signora offriva 3676 1| paradiso; ed un’ostessa che tiene pronte le tagliatelle e 3677 8| valgono gli altri specifici. Tieni bene a mente: nel campo 3678 8| con disprezzo:~ ~— Questa tientela per te.~ ~Guardo. Era una 3679 11| che ci fa veramente torto. Tienti a mente questa cosa, caro 3680 1| velo?» Il pomeriggio era tiepido, ma calato che fosse il 3681 2| pareva come aiutasse le timide gemme a sbocciare.~ ~Allora 3682 4| passione vinse e scrissi. Timidezze dei venti anni!~ ~Suo marito, 3683 4| me ne era trattenuto, per timore che egli beffardamente mi 3684 5| pareva precipitare verso una tinta unica: un grigio caffè e 3685 11| dovuti a forme isteriche, tipiche, ma di cui io ne so quanto 3686 11| guardi come subito le rughe tirano in giù il labbro. Che cosa 3687 3| fermarmi il braccio che voleva tirare il campanello di allarme: 3688 8| idiota paese — avaro, esoso, tirchio; imbecille mi chiamano anche! 3689 8| con quattro cavalli che ti tireranno dove vuoi. Allora, capirai, 3690 6| Galatea se fosse giunta a tiro di mano di Polifemo!~ ~Per 3691 3| con violenza inaudita lo tirò a sè; poi lo allontanò usando 3692 8| è come la pituitaria, la tiroide, la surrenale, glandole 3693 6| di Carlsbad, tabloidi di tiroidina. Macchè! Diventava pallido, 3694 2| dubbio, in Giove Tonante, nei Titani, nelle Muse, nelle regole 3695 10| Ma nessuno dei due l’ha toccata.~ ~Le posate sono al loro 3696 10| bacio, ma con la mano gli toccava i capelli, e ciò gli faceva 3697 2| Finchè non riuscirete a togliere dalla circolazione questo 3698 9| brividi.~ ~Il signore aveva tolto dalla grossa valigia di 3699 2| sollevato alcun dubbio, in Giove Tonante, nei Titani, nelle Muse, 3700 12| I suoi occhietti gialli, tondi, si movevano solo essi, 3701 6| avevano un solo grand’occhio tondo in mezzo la fronte.~ ~Questo 3702 12| diroccata, con un odor di topi. Là i miei re conducevano 3703 2| un’accusa che tanto più mi tormenta di rimorso quanto più riconosco 3704 2| vicino, quasi rasente — tormentare col greco e con tutti quei 3705 4| naturale del problema che mi tormentava. Il violino dell’oste faceva 3706 9| lucerne di due carabinieri. Ma tornano tutti subito indietro. Una 3707 4| avvertiva che lui non poteva tornare, perchè era chiamato per 3708 4| mosche. Ecco perchè esso era tornato bianco come prima. Quali 3709 10| ora il signor cav. Antonio tornava a casa.~ ~L’abitudine nei 3710 9| è probabile che fra poco torni a proposito.~ ~— Grazie, 3711 8| Due giorni dopo l’uomo tornò. Mi mostrò la sua schiena 3712 5| supporre dopo quell’assalto di torpedine: Vi amo!~ ~La prima lettera 3713 11| criteri che ci fa veramente torto. Tienti a mente questa cosa, 3714 3| che la barba diventasse totalmente grigia.~ ~ ~ ~ 3715 11| giustificabile rivolta, scaglia la tovaglia per terra...~ ~— Come fa 3716 4| ancora a balia: un grosso, tozzo marmocchio di una voracità 3717 12| dove il sangue segnò cinque tracce di avvertimento. Come ebbi 3718 10| stanza dove tutto serbava traccia delle sue imprese: la tappezzeria 3719 9| telegrafo! Mangiapani a tradimento. Vi concio io, ora! Un dispaccio 3720 7| comprese che il suo volto tradiva che realmente egli diceva 3721 9| macchina fumida, gemebonda che trainava vagoni lenti grondanti da 3722 10| repugnanti alla sua indole tranquilla.~ ~ ~ ~Proprio in quell’ 3723 9| digestione?» Le fette sparivano tranquillamente, alcuni panini scricchiolarono, 3724 2| candidamente ora che la tranquillità è ritornata nel mio spirito, 3725 9| pudica acqua di affondare un transatlantico; come un microbio invisibile 3726 8| come farti capire? una luce trapassare la mia mente, un lampo; 3727 4| fare il buglione (brodo); e trasaliva di gioia con tutta la chioma 3728 1| trovarsi a breve distanza, trascinati dalla stessa forza; e più 3729 2| spirito, e molto tempo è trascorso.~ ~Io avevo allora diciotto 3730 6| poeti.~ ~Ma i poeti hanno trascurato di dirci che guai per Galatea 3731 3| tempestava la direzione per un trasferimento in una città grande: era 3732 3| capo-stazione Foresti fu trasferito in una grande città, dove 3733 3| tirapiedi» ebbe la virtù di trasformare il signor Foresti.~ ~— Le 3734 6| primitivo del rame, era stata trasformata in una barbetta in punta, 3735 5| la busecca?~ ~Mi guardò trasognata.~ ~Io ripetei imperterrito 3736 10| tramonto di una luminosità trasparente e grande come suole d’inverno 3737 7| persona. Le mani erano lunghe, trasparenti: le orecchie, il naso mostravano 3738 4| che calamaio, che penna! Trassi il coltello, mi denudai 3739 11| di amabile ironia. Aveva trattato con la verecondia di un 3740 4| riguardo alla dama me ne era trattenuto, per timore che egli beffardamente 3741 5| calci nel sedere.~ ~Ma nelle trattorie di infimo ordine sono felice 3742 8| sempre», mia moglie, la Trebbiatrice,~ ~— Perchè la chiami così?~ ~— 3743 8| vezzeggiativo. Non hai mai visto le trebbiatrici? Ingoiano tutto. Così mia 3744 11| riallacciando l’abito con mano tremante. Era una cosa terribilmente 3745 6| zampogna silvestre facevano tremare le foreste dell’Etna.~ ~ 3746 3| aperte e con un sorriso tremendamente ironico: «Ma quei baci, 3747 1| destinata a correggere i tremendi decreti di Dio o della Natura. 3748 2| tutte queste cose?~ ~— Due o tremila lire, credo, signora.~ ~— 3749 5| Dio, che caro volto, che tremore nelle pupille, che candore 3750 3| professionista del furto nei treni? Mai più! L’elegantissimo 3751 12| all’improvviso. Corsi e con trepidanza paurosa lo toccai; strinsi 3752 4| sdegno contro la fanticella très-laide, e peggio: chè, spesso di 3753 3| treno, come dall’alto di una tribuna, un giovane signore, tutto 3754 3| galera.~ ~— Ci rivedremo in tribunale! — gli disse il gentiluomo 3755 10| suo epilogo nelle aule dei tribunali. Ma è proprio vero che il 3756 2| piccolo, grazioso, tutto a trine.~ ~Ma non conservo percezioni 3757 12| certi uccelli che un più trionfal giro volgevano nel cielo: 3758 12| erano gli argomenti che il trionfatore avea a sua disposizione 3759 12| strage, e poi riportarne il trionfo era il più grande de’ miei 3760 5| è tutto animato come una trireme antica in voga piena. Poi 3761 2| pubblici, e sopra di me i tronchi protesi e neri di un’antica 3762 1| bel grembiale bianco vi troneggiava fra i fornelli e le casseruole, 3763 | troppa 3764 6| gorgo di fiume matura la trota, in quale selva cresce il 3765 6| lontana faceva venir giù certe trotelle, certi panierini di fragole 3766 1| albergo si scandalizzano se trovano una coppia, così come noi, 3767 9| uccidere un uomo: ma è bene non trovarci in simili casi.~ ~La verità 3768 1| soddisfazione fraterna di trovarsi a breve distanza, trascinati 3769 4| parecchio tempo. A Naple semper trovate tante buone gente. Ma le 3770 5| da vicino. Alle ore sette trovatevi nella chiesa di via X***. 3771 12| che in quel giorno vennero trovati privi delle interiora, con 3772 7| Io non capisco cosa vi troviate di straordinario...~ ~Ella 3773 | tue 3774 5| sapere che, nella città tumultuosa e grande, esisteva un piccolo 3775 2| che non ero più tra le vie tumultuose della città; ma seduto su 3776 | tuoi 3777 5| lasciare. Quella insistenza mi turbava. Io mi ricordo che sentivo 3778 4| Ma le pizze di Napoli la turbavano, al ricordo.~ ~Ella mi affidava 3779 6| splendore languido delle turchesi e degli anelli, accoppiato 3780 5| scura sul volto: dietro turgeva la massa bionda dei capelli. 3781 9| capostazione? Ha finito il suo turno ed è andato a casa? Già 3782 1| sfumava enorme, rossiccia, turrita in fondo al piano: il diretto 3783 10| sarebbero state prese sotto tutela da qualche altro: ma suo 3784 5| desinenze cupe, in oeu, u, uh, uuh, mi scoteva i nervi, 3785 12| dicevano, — tutta l’aria ubbidisce a loro: quando ci sono quei 3786 1| Natura, i quali, poveretti, ubbidiscono a certe leggi che impone 3787 2| e un cantare lontano di uccelletti pareva come aiutasse le 3788 9| un microbio invisibile di uccidere un uomo: ma è bene non trovarci 3789 2| lagrimante.~ ~Alla fine udii una voce pietosa e quasi 3790 5| fossi un maestro di musica e udissi delle stonature.~ ~— Ma 3791 9| attoniti.~ ~Ma i bambini si udivano gemere: qualche donna piangeva. 3792 9| paesi avanzati avere puf, uf (soffiava). Avere, come 3793 10| per ragione del suo grado ufficiale, ma viceversa doveva sgobbare 3794 4| appena sostenuta oggi dagli ufficiali; e quelle signore che oggi 3795 12| come il piccolo animale, uguale nell’aspetto agli altri 3796 9| quel candore, tutto era ugualmente plumbeo: le fiumane, le 3797 5| desinenze cupe, in oeu, u, uh, uuh, mi scoteva i nervi, 3798 4| gioventù è fiorita agli ultimi bagliori del Romanticismo. 3799 3| manifestazione della giustizia umana. Essi però erano assenti.~ ~— 3800 4| fulcro delle operazioni umane, nessuna esclusa. Sono diventato 3801 8| psicologico. Tutti i problemi umani hanno un fondamento psicologico 3802 1| guardò con grandi occhi, umidi e dolci; e domandò:~ ~— 3803 9| succedeva. Un grigio enorme, un umidore intenso, una folla sconvolta 3804 12| moveva un becco breve ma uncinato, di cui prima non mi era 3805 | unde 3806 11| signora.~ ~ ~ ~Alle ore undici, nel Grande Hôtel, il prof. 3807 | une 3808 6| parole sono queste: «Ex eodem unguentario unde causas nuptiarum, idem, 3809 3| signore. — Del resto, qui è unicamente questione di essere gentiluomini 3810 10| scuola, figlio legittimo ed unico del signor cav. Antonio 3811 9| gran luce: ma non dal cielo uniforme di piombo scendeva quella 3812 11| signora.~ ~— Agli Stati Uniti — disse la signora — i medici 3813 11| Marchi, professore dell’Università di...? Voi che avete la 3814 | unum 3815 10| nobile sentimento «che fa l’uom di perdon talvolta degno»: 3816 10| del Ginnasio, chiamatavi d’urgenza da un laconico biglietto 3817 9| di quell’energumeno che urlava:~ ~— Ma dove è quel capostazione? 3818 3| delle merci, e il giovane vi urtò in malo modo, cadendo.~ ~ 3819 3| tirò a sè; poi lo allontanò usando del braccio come fosse stato 3820 6| ragione ci avverte che è bene usare le maggiori cautele in quest’ 3821 4| Vita. Se la natura non ci usasse questo lugubre scherzo, 3822 4| nè penna, istrumenti poco usati nelle locande campestri, 3823 8| lombaggini, raffreddori e, dopo usato per l’uomo, tu non lo butti 3824 3| vigorosamente il fuoco, che usava con tanta opportunità il 3825 5| milanese, come la busecca. Uscii naturalmente senza toccare 3826 2| stanza da cui non volevo più uscire.~ ~ ~ ~Il giorno dopo il 3827 2| Rientrò poco dopo. Era uscita dalla guaina nera: era tutta 3828 9| il vetro: un signore era uscito dall’ufficio del capostazione; 3829 4| stupore di un sogno, da cui uscivo talora fremente e con queste 3830 11| vostre calze e serve per gli usi intimi! L’avete trovata, 3831 5| desinenze cupe, in oeu, u, uh, uuh, mi scoteva i nervi, e mi 3832 10| dalle rare e necessarie vacanze, e fra queste la più dilettosa 3833 3| istituzioni sociali, e non come la vacca da mungere...! Ma che cosa 3834 7| con l’asperges, un po’ col vade retro, Satana, l’avevano 3835 7| esempio, l’affare per cui vado oggi a Genova mi è venuto 3836 6| corridoi di verdura, con un vago e vario giardino all’inglese.~ ~ 3837 3| viaggiato all’estero, sa che nei vagoni-salons è diffusa l’abitudine di 3838 7| bimba. Ogni momento tu te ne vai via.~ ~— Ma, amica mia, 3839 11| come nell’ultimo atto della Valchiria. Il dottore, in piedi, presso 3840 3| con profonda convinzione — vale tutto un codice di legislazione 3841 3| balzato a terra con la sua valigetta.~ ~Il vecchio signore, all’ 3842 7| della valigia, una di quelle valigette di cuoio, leggere leggere; 3843 3| Permetta che io stringa quella valorosa mano! Lei è la perla dei 3844 11| arteriosclerosi, il vizio valvolare, il diabete, l’appendicite, 3845 11| chili e mezzo? Ho delle vampe, delle fiamme; poi un gran 3846 12| il placido lavoro della vanga: — Son falchi! — dicevano, — 3847 6| ingoiare un sorbetto di vaniglia o di ananasso.~ ~Ora, tutto 3848 3| bianco che pareva un sorbetto vanigliato.~ ~— Lei ha violato la mia 3849 11| scrivere e le dattilografe vanno distruggendo in modo spietato.~ ~ 3850 7| che i battelli bianchi a vapore che lo attraversavano, parevano 3851 10| Giacomino assisteva ad un’altra varietà di diverbio, quello fra 3852 6| di verdura, con un vago e vario giardino all’inglese.~ ~ 3853 4| una signora polacca, di Varsavia, anzi di Varsovì, come ella 3854 4| polacca, di Varsavia, anzi di Varsovì, come ella diceva in un 3855 6| all’italiana con tutti quei vasi di limoni, con tutti quei 3856 7| del grano; ma un onorevole vassallo al servizio di un re del 3857 10| ha ordinato un dolce di vaste proporzioni: dal pollivendolo 3858 6| mare.~ ~Queste cose, assai vecchie, sono consegnate nei libri 3859 1| la terrazza, in figura di vecchietti ridenti, barbuti ed incappucciati; 3860 11| il labbro. Che cosa è la vecchiezza? Sono gli anni? Mai più! 3861 3| elegante giovinotto se il vecchiotto avesse avuto il resto del 3862 10| prudente — non c’era. In vece Giacomino pensò.~ ~Che cosa 3863 3| Da facchino, caro. Doveva vedermi dieci anni fa! Povero giovane, 3864 1| fossimo: la piccina, come ben vedono, è ancora innocente; e, 3865 12| quei signori lassù, non vedrai altri uccelli volare e cantare.~ ~ 3866 7| pesa?~ ~— Piuttosto: ma vedremo di rimediare. Di’? tu, oilà, 3867 5| ad intenderci a voce: mi vedrete così anche da vicino. Alle 3868 1| Lungo la notte fredda vegliano le bronchiti, le polmoniti, 3869 2| desto dal sogno in cui il Veglio della Montagna immergeva 3870 9| Beatrice Cenci; distese sul velluto un gran lino bianco; vi 3871 3| avversario, galoppò, come potè veloce, nella sala d’aspetto. Senonchè 3872 10| così adirato, paralizza la velocità delle sue gambe.~ ~Giacomino, 3873 7| il collo era uno stelo venato d’azzurro. Piangeva spesso 3874 11| che si lascia calpestare! Vendicatevi, ora, fate la mummia, il 3875 12| cartone era un principe molto vendicativo, ma era anche un goloso 3876 10| tutte le prodezze: dalla vendita della grammatica latina 3877 8| piccola percentuale sulle vendite, hanno fatto una réclame 3878 6| emit causam.» (Dal medesimo venditore di cosmetici, da cui il 3879 7| unghie crudeli.~ ~— Dove vendono in Italy le poupées così 3880 2| sentivo un gran calore nelle vene.~ ~— Davvero non l’avete 3881 | venendo 3882 2| cattiveria — disse ridendo e venendomi sempre più vicino, quasi 3883 8| seno e perciò prive della venerazione degli uomini e della santa 3884 6| benissimo ai ricevimenti del venerdì, a coricarsi dopo il teatro, 3885 | Venga 3886 | vengono 3887 | venir 3888 | venisse 3889 | venite 3890 | venivano 3891 9| tipo nuovo di spazzaneve a ventilatore per liberare i binari. Qui 3892 8| spendi, senza protestare, ventimila lire e più per la tua signora...~ ~— 3893 3| chiudere dalla parte del vento!» «Ma oggi la Mediterranea 3894 5| felice di una così rara ventura. Invece io la vidi un giorno, 3895 | venuta 3896 | venuti 3897 6| questione semplicemente del verbo rimaritarsi. Come è naturale, 3898 1| diradavano, ed i pioppi sorgevano verdi con un fremito già di frescura 3899 11| ironia. Aveva trattato con la verecondia di un asceta, con la delicatezza 3900 7| più ordinazioni di Marie Vergini in questi tempi sacrileghi; 3901 4| io ero assai bello, nè mi vergogno, oggi, di dirlo: bello di 3902 1| impicciato in una maniera troppo vergognosa per un uomo della sua barba, 3903 12| esistenza da fare invidia ai veri re della terra. Si cavavano 3904 4| Voi siete entrato come un véritabile brigante et une femme quand 3905 11| diabete, l’appendicite, il verme solitario ed altri mali 3906 | Verranno 3907 8| dire?, superlativa, — dissi versando il caffè all’amico.~ ~— 3908 2| greco si preparano sulle versioni letterali dal greco.~ ~Non 3909 9| scricchiolarono, una bottiglia nera versò una volta e due il suo contenuto 3910 7| Taliedo faceva passare con vertiginosa rapidità le ultime imagini 3911 7| oh no!~ ~— Molto pretty, very pretty — diceva intanto 3912 1| fremito già di frescura vespertina. Il tram correva oramai 3913 2| Olimpiadi.~ ~In quell’ampia vestaglia ella si era rannicchiata 3914 6| virtù di attaccare alle vesti la emanazione carnale di 3915 1| Aurelio le tolse poi le vestine, e la mise sotto le coltri; 3916 8| allora: «io ho bisogno di vestirmi — quando mi vesto — di seta 3917 4| sua, ma della toilette che vestiva in quell’ora.~ ~ ~ ~Il dì 3918 7| diceva il falso: infatti la vestizione della pupa era stata opera 3919 8| di vestirmi — quando mi vesto — di seta e di pietre preziose», 3920 8| bottega, mi spalanca la vetrina, entra e butta sul banco 3921 3| scintillanti di luce elettrica, vetrine messe con gusto: lavorare 3922 11| presso il montatoio di una vettura a letto, pareva in attesa 3923 8| la chiami così?~ ~— È un vezzeggiativo. Non hai mai visto le trebbiatrici? 3924 6| maramao! e poi con le compagne vezzosamente rideva del rozzo amatore, 3925 7| lunga. Doveva essere stata vezzosissima pochi anni prima: ma la 3926 9| si stavano pigiati.~ ~— Viaggiamo in condizioni eccezionali, 3927 6| nei primi tempi, molto viaggiassero, e in grandi città facessero 3928 5| scricchiolare i sassolini dei viali, deserti a quell’ora.~ ~ 3929 10| suo grado ufficiale, ma viceversa doveva sgobbare come un 3930 6| era in buoni rapporti di vicinato e confinante per proprietà 3931 6| Vi pare che staremmo bene vicini l’una all’altro?~ ~A questa 3932 3| regolamento ferroviario che vieta alle macchine di fare fumo...~ ~— 3933 11| disse la signora — i medici vietano assolutamente di pensare 3934 10| levato la pupilla dal suo vigile sonno — come saetta fuggì: 3935 10| grandinò.~ ~Una grandine alla vigilia di Natale?~ ~Sì, una grandine 3936 6| fiasco di vino della sua vigna (oh che vino!) gli andava 3937 8| stitici, dolorosi, senza vigore di volontà; hai degli irregolari 3938 9| piangeva. La fame! Qualche vigoroso, qualche ardito discese: 3939 12| disposizione per ischiacciare e vilipendere il vinto re! Io non ero 3940 11| istrice, con un orso, un villanaccio di quella sorta.~ ~— Ecco, 3941 8| Capace poi, domani, di negare villanamente tutto quello che si è lasciato 3942 11| troppe parole! rospetto, villanello tutt’al più. Si guardi come 3943 3| berretto paonazzo. Tempo di villeggiatura per la restante umanità! 3944 9| intuisce una forza che non può vincere, con cui non può lottare, 3945 4| piacevano assai. I nostri vini leggeri, razzanti, erano 3946 2| signora, così tutti cadevano vinti.~ ~— Oh, che birbante! — 3947 6| ragione ci consiglia spesso di violentare la natura, ma una più acuta 3948 12| suoi torti: — Voi siete un violento, un rapace, un masnadiero 3949 9| era posato un cespuglio di violette finte: finte, ma non importa! 3950 4| problema che mi tormentava. Il violino dell’oste faceva già zin-zin 3951 4| in omaggio alla bellezza virile. Ma sapete che siete ben 3952 7| moglie: «Cara, brava, buona, virtuosa, tutto quello che volete: 3953 7| ma era rigorosamente e virtuosamente vestita come le Laure, le 3954 4| animale mi ha inoculato il virus del positivismo. Una reazione, 3955 3| tuttavia costituiscono la più visibile manifestazione della giustizia 3956 3| giovane signore eccitandosi visibilmente — il caso del barone Y..., 3957 6| che il conte la condusse a visitare il castello.~ ~Fu così che 3958 12| fu il solo tempo in cui vissi in dimestichezza con gente 3959 12| di realtà.~ ~ ~ ~Li avea visti spesso nel cielo i falchi 3960 11| belle, allegre, piene di vitalità.~ ~— E invecchiare, signora, 3961 12| Signore e provvedevano il vitto ai loro piccini! Gran perfidia 3962 5| giorno mi fece un cenno vivace, come a dire: «Abbiate la 3963 5| possa ricordarmi io che vivevo dentro un’idea fissa? Mi 3964 11| quando prende a rivangare i vivi ed i morti. A proposito, 3965 12| autentico, non di cartone, ma vivo; un re dell’aria; un re 3966 6| sentiva come un pochino viziata.~ ~— No, amico, credetelo, 3967 10| domestica disponeva di un vocabolario ricchissimo. In questi casi 3968 9| un ininterrotto suono di voci:~ ~«Ritardo di due, sei, 3969 5| come una trireme antica in voga piena. Poi abituato al fetore 3970 12| terra. Si cavavano tutte le voglie, i miei nobili re. Ma in 3971 | voialtri 3972 12| non vedrai altri uccelli volare e cantare.~ ~Ora un falco 3973 10| Giacomino avrebbe mutato così volentieri in tanti dolciumi; era lui, 3974 | volermi 3975 5| La signora, infatti, volgendosi a caso verso di noi, ci 3976 12| che un più trionfal giro volgevano nel cielo: poi si libravano 3977 | volle 3978 | Volli 3979 6| aprire alla vita il suo volonteroso secondo consorte.~ ~ ~ ~ 3980 9| Cosa succede? — chiese voltando la testa verso il compagno 3981 6| così si osservò che il suo volume e il suo peso non erano 3982 7| spazzolate! Che orrore! La voluttà era allora condita in salsa 3983 4| tozzo marmocchio di una voracità incredibile che lasciava 3984 | vorrà 3985 | vorrai 3986 9| neve. — E con la manina vorticosa faceva un molinello che 3987 | Vos 3988 2| esistenza di questo punto vulnerabile nell’epidermide coriacea 3989 7| le coscie come due borse vuote: il collo era uno stelo 3990 8| personali. A Parigi, a New York sarebbe un’inezia; ma qui 3991 5| lezzo di coloniali, droghe, zafferano; come un odore dell’anima 3992 12| liscio, grigio, con due zampe aduste come due ferri da 3993 6| sospiri che mandava su la zampogna silvestre facevano tremare 3994 9| poi da una borsetta uno zendado, vi ravvolse in un attimo 3995 1| una seconda classe piena zeppa di gente, e allora la Pina? 3996 1| rappresentano come degli zeri aggiunti all’esponente ben 3997 4| piccole cose fine fine), le ziligi (ciliege).~ ~— Dio, come 3998 4| violino dell’oste faceva già zin-zin e un contrabbasso faceva 3999 5| della mia Venezia! batter di zoccoletti, scandere di parole cadenzale, 4000 4| compere presso gli avidi e zotici nostri rivenditori, che 4001 10| sapeva perchè diminuiva lo zucchero ed aumentava in modo anormale 4002 4| e un contrabbasso faceva zun-zun: le danze sotto l’imminente 4003 10| apparecchiata, anzi c’è in mezzo la zuppiera. Ma nessuno dei due l’ha