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L'avvocato Paolo Emilio Genuzio.
Ben pochi avvocati hanno avuto la fortuna di salire a quel grado di miseria e di celebrità cui è salito Paolo Emilio Genuzio.
Egli ha la specialità del cliente che non paga, ragion per cui è costretto a vivere di debiti, con un formidabile giro di cambiali in mano a strozzini d'infima categoria.
E a proposito di queste cambiali, egli suol dire:
- Le mie cause non producono che questi effetti!
Quand'egli fa conoscenza d'uno strozzino, la prima cosa che gli domanda è questa:
- Siete cattolico voi?
- Sissignore.
- E le vostre convinzioni religiose sono molto profonde?
- Profondissime; ma perchè questa domanda?
- Perchè io non amo affidare le mie cambiali a uomini di coscienza incerta, che oggi son cattolici e fra tre mesi.... protestanti!
E gli strozzini, bisogna dirlo, finiscono per avere una certa simpatia per l'avvocato Genuzio. Ce n'è uno, per esempio, che non manca mai alle udienze in cui l'avvocato ha la parola e, finita la difesa, corre a stringergli la mano e a fargli un sacco di complimenti. L'altra settimana, l'avvocato Genuzio difendeva con calore un cassiere accusato di truffa. Finita l'arringa, l'usuraio ammiratore si precipita verso l'oratore, gli stringe calorosamente la mano e gli dice:
- Stupendo.... stupendo discorso! l'assoluzione è certa e il vostro difeso vi farà certamente un bel regalo.
- Oh, grazie!
Un collega domanda all'avvocato:
- Chi è quel signore che prende tanto interesse ai tuoi discorsi?
- Tanto? no, poveraccio: si contenta del 25 per cento.
Il cassiere fu assolto e, ringraziando con effusione l'avvocato, gli disse:
- Vorrei essere ricco per dimostrarle la mia riconoscenza; ma le spese di famiglia, il carcere preventivo mi hanno ridotto al verde assoluto, quindi....
- Ho capito! non fa nulla! già lo sapevo.... - mormorò l'avvocato.
E l'altro:
- Ma verrà il giorno in cui potrò sdebitarmi; intanto mi permetta di dirle che la sua difesa è splendida, è commovente, è.... è.... come si dice?... è....
- Dica pure.... impagabile!
Lo studio dell'avvocato Genuzio, per giunta, è infestato dai contadini, che gli fanno perdere una quantità di tempo e di pagare non parlano mai. Qualche volta appena gli riesce di farsi pagare in natura, come dice lui, con ova, con formaggi, con bottiglie di vino, con canestre di frutta e d'ortaglie.
Ho visto, nel suo studio, fino a sei canestre di fichi primaticci.
- Ecco, - diceva - i frutti della mia professione!
Un contadino, non so per qual diabolico litigio, ebbe con lui una lunga conferenza, poi conchiuse: quanto le devo?
- Manco male! - pensò il Genuzio; - questo non è dei soliti.
- Fate voi.
- No, signor avvocato: dica lei.... desidero sapere quanto le devo, perchè lì per lì non lo potrei pagare.
- Oh, diavolo! datemi almeno qualche cosa per cominciare.
- Eh, se, in acconto, lei volesse pigliare un lepre?...
- Eh! se lo pigli pure.... se le riesce. Sarà più bravo del mio cane che ha corso tutta la notte, senza prendere nulla.
Alcune arringhe dell'avvocato Paolo Emilio Genuzio in materia criminale sono rimaste celebri, nei corridoi della corte.
Si trattava d'una rissa seguìta da omicidio.
L'avvocato Genuzio si alza e grida, rivolgendosi ai giudici:
- Voi siete tante bestie!
Poi, rivolgendosi con gesto energico ai giurati:
- E voi siete una massa di canaglia!
Abbassando d'un tono la voce:
- Così, secondo le deposizioni dei testimoni, cominciò la rissa funesta, che....
Uno dei più potenti mezzi oratorii dell'avvocato Genuzio è quello di far piangere l'accusato, richiamandogli alla memoria il periodo onesto della sua vita anteriore alla colpa.
Ma, un giorno, al momento d'impiegare questo mezzo oratorio, di molta efficacia davanti ai signori giurati, l'avvocato Genuzio si trovò imbarazzatissimo, poichè si trattava d'un recidivo incorreggibile che, dagli otto anni in poi, ne aveva commesso d'ogni risma e colore.
Bisognava dunque risalire molto innanzi nell'esistenza dell'accusato, per trovare uno stadio di purità; ma l'avvocato Genuzio non si sgomentò e prese a dire, con voce patetica:
- Sì, sì! ricordatevi i bei giorni che passavate.... tra le braccia della vostra nutrice, sobrio, morigerato, senza altri bisogni che quelli della natura!... l'idea di sopprimere il vostro simile, per procurarvi godimenti sfrenati, non pullulava ancora nel vostro innocente cervello! Ah.... perchè non rimaneste così?...
Un altro artifizio oratorio a cui ricorre spesso il Genuzio è quello di dipingere il suo cliente come un mostro d'ingenuità facendo risaltare insieme l'ignoranza delle leggi a cui avrebbe inconsapevolmente contravvenuto....
- Egli, - diceva d'un tale, accusato d'aver fatto a pezzi una donna, - egli, o signori, è forastiero: egli ignorava.... le suscettibilità della legislazione italiana!
Così pure in una causa di bigamia, l'avvocato Paolo Emilio Genuzio così concludeva:
- No, o signori: voi non condannerete quest'uomo così semplice di modi, proprio nel momento in cui una legislazione più umana prepara, in altra aula, la legge sul divorzio! Ma che dico? L'accusato, nella sua semplicità, la credeva già votata.
E volgendosi verso l'accusato:
- Non è vero che avevate l'intenzione di divorziare con una delle vostre mogli?
- Oh!... con tutt'e due!
Poche volte, l'avvocato Paolo Emilio Genuzio ha ricorso alla forza irresistibile, ma quelle poche volte son rimaste famose, una su tutte.
Ecco il fatto.
Un povero diavolo, nel trasportare una gelosia, sulle palafitte d'uno stabilimento di bagni, scivola, apre le braccia, la gelosia gli casca dalle spalle, urta contro un parapetto, balza in mare, colpisce un bagnante alla testa e lo uccide sulla botta.
Quel
poveromo viene tradotto sul banco dei rei, sotto l'accusa d'omicidio
involontario.
L'avvocato Genuzio, naturalmente, fa una calorosa e commovente difesa del disgraziato; tutto in un momento, con grande meraviglia di tutti, esce fuori con l'argomento della forza irresistibile.
Il pubblico ministero non può frenare un sorriso di compassione.
L'avvocato:
- C'è poco da ridere, signor pubblico ministero! chi vorrà negare la forza irresistibile in un fatto avvenuto durante un.... trasporto di gelosia?